Dormo un po' con lui

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Davide_Mannucci
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Dormo un po' con lui

Messaggio#1 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:11

«Mamma, fuori c’è un signore».
La mamma smette di parlare col babbo e si affaccia alla finestra.
«Gloria, ma che dici? Quale signore? Nessuno può entrare nel nostro giardino». Si volta verso il babbo e gli fa una faccia strana. «Dai, entra che tra poco mangiamo».
Mi arrabbio tanto quando la mamma non mi crede. Io sono piccola, non sono scema.
«Mamma, ti ho detto che c’è! È proprio laggiù, sotto l’albero delle pesche. Io vado da lui».
Corro forte.
È bello sentire l’erba sotto i piedi. Adoro camminare scalza. La mamma non vuole e anche adesso la sento urlare. Non voglio darle retta ora. Voglio andare laggiù.
«Gloria! Non correre!».
Uffa, sono stanca di fare sempre quello che mi dicono. Voglio correre senza paura di cadere e sentire male alle gambe o vedere il sangue che esce e non smette più.
L’aria mi batte sul viso ed è bellissimo.
Basta, non voglio più essere una bambina malata. Voglio correre, andare a scuola e smettere di vedere i dottori.
La mamma ora non mi chiama più, posso fermarmi. Mi fa male la schiena. Meno male che l’albero è vicino.
Il signore seduto là sotto mi sorride.
«Ciao signore!».
Che bello che è, assomiglia a un attore del cinema.
Mi avvicino e lui sorride ancora di più.
«Ciao Gloria, benvenuta».
Sento una botta in fondo alla pancia.
«Come sai il mio nome?».
Si mette a ridere e mi fa l’occhiolino.
«Io so tutto, Gloria».
«Come ti chiami?».
Con la mano mi fa segno di andare da lui.
Mi siedo e lo guardo. Accidenti! È bello come il mio babbo.
«Mi chiamano maestro ma tu puoi chiamarmi Gesù».
Un'altra botta alla pancia. Ma che dice?
«Ma sei il Gesù quello vero? Perché se sei lui non bisogna dirlo alla mia mamma. È arrabbiata con te».
Gesù smette di sorridere. È triste. All’improvviso nasconde la faccia tra le mani e inizia a piangere.
«Dai, non piangere. Non è mica arrabbiata con te, se non sei lui. E poi lei dice che non esiste. Tu che pensi?».
Lui smette di piangere e mi prende una mano. Per fortuna ha ripreso a sorridere.
«Tu credi a Babbo Natale, Gloria?».
Mi viene voglia di dargli un pizzicotto. Ma che domande!
«Certo che ci credo!».
Gesù mi guarda e mi fa una carezza.
«Allora vedrai che esiste anche Gesù».
Mi piace stare con lui. La mamma non dovrebbe essere arrabbiata. Se mi vedesse stare così bene, forse sarebbe felice.
«Si sta bene qua all’ombra. Vero, Gesù?».
La sua mano mi stringe forte e io sono felice.
«Certo che si sta bene. Non ti piace il sole?».
«Sì che mi piace, ma la mamma non vuole che ci stia tanto perché mi fa male».
Ho deciso, glielo dico.
«Gesù, io sono malata, lo sai? E la mamma dice che è tutta colpa tua. Se sei quello vero, certo. Se non sei lui scusami. Anzi, scusami per lei anche se sei quello vero».
Gesù mi abbraccia forte forte e io credo di non essere mai stata così bene.
«Cosa faresti se questo fosse l’ultimo sole che vedi, Gloria?».
Le gambe e la schiena non mi fanno più male.
«Lo guarderei con te, fino a quando non mi addormento. Ma tu non mi svegliare eh?».
Sorride.
Dopo dico alla mamma di Gesù.
Ma ora dormo un po’ con lui.


Davide Mannucci

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antico
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#2 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:14

Ecco il vincitore dell'ultima edizione: Davide Mannucci! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa CIF EDITION!

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Proelium
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#3 » giovedì 23 dicembre 2021, 10:28

Buongiorno Davide,
davvero un bel racconto. Quando ti ci metti con le tue storie riesci a smuovere gli animi! Ricorderai che, nonostante qualche imprecisione, avevo apprezzato il tuo scorso racconto, quello che in seguito ha sbancato l'Edition. Ecco, questo mi è piaciuto ancora di più, forse perché a livello stilistico la tenuta è maggiore, la tematica forte ma affrontata con delicatezza: l'immersione nel pov di Gloria avviene in punta di piedi ed è un atto di memoria amorevole, che ha valore a prescindere dagli orizzonti del contest. Che altro dire, il più bel modo di centrare il tema.
Non so gli altri come ti valuteranno, per me è un brano come minimo da finale.

Qualche piccolissimo spunto di stile:
- usi spesso la mamma e il babbo. Per una maggiore immersione, potresti anche provare a sfrondare gli articoli (es. mamma non vuole e anche adesso la sento urlare)
- Io sono piccola, non sono scema --> Sono piccola, non scema (la battuta così esce più pulita)

Il pompiere continua a non avere paura.

Buona Edition,
Francesco

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Fagiolo17
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#4 » giovedì 23 dicembre 2021, 17:40

Ciao Davide, come sempre è un piacere leggerti.
Raccontino "sole, cuore, amore" come li chiamo io, molto gradevole, con una certa vena di tristezza. Il punto di vista di un bambino è sempre molto ostico, ma lo hai gestito bene, trasmettendo la "leggerezza" del suo pensato, senza pensieri e con un occhio semplice su ogni cosa.
Non ho solo capito perchè la mamma prima la chiama e poi la lascia andare. È in quell'istante che la bambina muore e quindi smette di sentire il richiamo della madre? È l'unico dubbio che mi è rimasto.
Complimenti e in bocca al lupo per l'edition.

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Andrea Lauro
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 18:07

Ciao Davide, ti sei posto tematiche e modalità a difficoltà alta ("smodata") per questo testo.
Abbiamo il punto di vista di bambina (che già è difficile), malata grave, che si interroga sulla propria libertà, sull’esistenza di qualcosa di più grande e di quanto questo qualcosa risponda al nostro senso di giustizia. Per capirci, il livello di difficoltà successivo è la riabilitazione di Hitler come uomo tra gli uomini.

Sfida che vinci a metà, secondo me, ma è lodevole che ti sia posto questo traguardo e sia uscito dalla comfort zone. Lo stile va bene, ci siamo, ma qui il peso delle tematiche è preponderante.
In un racconto di tremila abbiamo troppe questioni esistenziali (te ne ho elencate tre), e il rischio di perdere la bussola è giusto dietro l’angolo.
Bel tentativo però, bel pelo sullo stomaco!
andrea

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Debora D
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#6 » venerdì 24 dicembre 2021, 11:53

Ciao Davide, piacere di leggerti.
Tema centrato, l’ultimo sole legato alla morte è un’idea che è venuta anche a me quindi la apprezzo.
Il testo è semplice nell’esposizione e chiaro, parte e arriva dove vuole, tocca il lettore in uno degli aspetti più tragici della vita, la malattia di un bambino. Molto rischioso, perché passare dalla forza empatica alla retorica è un attimo.
Bello il collegamento con il titolo nella battuta finale.

Mi pare che tu abbia puntato tutto su un certo target, cioè lettori con il cuore grande, dimenticandoti un po' del fatto che esistono quelli cerebrali e rompiscatole come me. Infatti trovo lo stile meno armonioso del solito.
Perciò vado a pignoleggiare...

«Mamma, fuori c’è un signore».
La mamma smette di parlare col babbo e si affaccia alla finestra.

Gli incipit con la battuta non mi piacciono mai. Riconosco che fra tutti almeno sei riuscito a farci capire che c’è una figlia che guarda fuori. Ma solo questo. Con una mini riga di impostazione dell’ambiente o dei personaggi sarebbe stata più immediata.
Tra l'altro la mancata disposizione degli elementi mi ha creato una confusione sullo spazio.
«Dai, entra che tra poco mangiamo». → questa battuta mi ha confuso, la bambina è dentro o fuori? Se è già fuori, perché dice c’è un signore fuori? Ci vorrebbe un qua fuori o simili.

Calarsi nel pdv di un bambino è un'operazione difficilissima, di recente ho sentito un paio di editor prendersela con un autore per il lessico che aveva usato nel farlo. I bambini vivono di qui e ora e di esperienze, la psicologia dell'età evolutiva e il famigerato Piaget parlano bene della loro capacità di riflessione e acquisizione del pensiero.
Pertanto tutti i suoi pensieri a posteriori come È bello sentire l’erba sotto i piedi. Adoro camminare scalza. che sono accompagnati solo dall'azione di correre non mi convincono. Mi sarei aspettata più dettagli sensoriali e meno pensieri. Prima arrivano le sensazioni, poi il pensiero complesso che è una sintesi delle sensazioni con la capacità di comprendere il proprio sentire.
Perché è un problema per me? Perché alla fine sembra piccola, almeno per come si rapporta con Gesù, ma con i discorsi sulla vita sembra più grande. La parte centrale del racconto sono sue riflessioni che mi ricordano i preadolescenti o qualche alzata di testa dei bambini di nove, dieci anni. In contraddizione quindi con l'affermazione Io sono piccola, non sono scema.

Altre imprecisioni le ho trovate nel lessico che è a volte ripetitivo. Credo che l'uso reiterato del verbo volere sia una cosa desiderata ma, mentre qui ci sta,
La mamma non vuole e anche adesso la sento urlare. Non voglio darle retta ora. Voglio andare laggiù.
qui diventa retorico
Uffa, sono stanca di fare sempre quello che mi dicono. Voglio correre senza paura di cadere e sentire male alle gambe o vedere il sangue che esce e non smette più.
L’aria mi batte sul viso ed è bellissimo.
Basta, non vogliopiù essere una bambina malata. Voglio correre, andare a scuola e smettere di vedere i dottori.

Di questi sei usi del verbo volere ce ne sono alcuni che sono necessari e altri meno, a te la riflessione su quali.

Mi arrabbio tanto quando la mamma non mi crede. → sei in un pdv in prima persona, volendo essere molto rigorosi questa espressione che è teorica potrebbe risultare migliore accompagnata da un elemento pratico. Un gesto concreto che lei fa per accompagnare il pensiero, altrimenti sappiamo che è arrabbiata ma non ne abbiamo prove nel testo.

Conclusione: storia strutturata in modo completo e lineare, non curatissima dal punto di vista stilistico almeno per il mio gusto perché il pdv della bambina nella prima parte è poco concreto e molto teso a darci informazioni (che servono, chiaro)
Per quanto riguarda la trama, tutto si capisce nel momento in cui il signore si presenta come Gesù e questo toglie un po’ di tensione, il sospetto che la bambina debba vedere il suo ultimo sole è piuttosto una certezza. Avviene molto presto nel testo.
Considerato quanta difficoltà ho avuto io con questo tema, direi una buona prova comunque. Anche se altri nel girone mi sono parsi più potenti si tratta di uno dei racconti più equilibrati

ps. sappi che se impiego così tanto tempo per te è perché credo nella tua capacità di migliorare. Ti sei preso un rischio e hai fatto bene, perché rischiando in un contesto come questo si impara molto.
Ultima modifica di Debora D il martedì 28 dicembre 2021, 14:49, modificato 1 volta in totale.

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Alvin Miller
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#7 » sabato 25 dicembre 2021, 17:00

Ciao Davide,
quella di far raccontare la vicenda dal punto di vista di un bambino è una scelta che deve essere ponderata attentamente. Il rischio è di limitare la propria libertà autoriale a un linguaggio che deve essere coerente con l'età anagrafica (e mentale, in realtà) del protagonista, e questo produce a sua volta il problema della povertà di linguaggio, che rischia di penalizzare la storia.

Tu l'hai gestita in maniera standardizzata, senza particolari sfumature caratteriali (a parte suggerirci che ha una malattia, che però avrei preferito fosse mostrata meglio) e per questo sei stato abbastanza superficiale e vago. Non ho per esempio capito se la bambina si trovasse fuori casa o dentro, e nemmeno il perché la madre non vada a recuperarla dopo che si è allontanata (pur avendo questa malattia che, da come ci descrivi, sembra abbastanza debilitante.)
Non ho nemmeno capito le reazioni di Gesù, il perché cominci a piangere.

Tutta la storia mi ha dato l'idea di essere un sogno, qualcosa di onirico, e avrei preferito che il finale fosse più decifrabile. Insomma, qual è il destino della bambina? Muore, si addormenta ed è destinata a rialzarsi?

Per riepilogare, ha dalla sua il pregio di un punto di vista inattendibile che rende interessante la lettura, ma senza le informazioni necessarie a chiarire la vicenda.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#8 » domenica 26 dicembre 2021, 0:13

DISCLAIMER GENERALE
Come certo saprete qualora rientriate tra le mie (s)fortunate vittime delle edizioni passate, sono solito dedicare parecchio spazio ai commenti. Negli ultimi due mesi ho persino sperimentato un diverso approccio volto proprio a fornire ai singoli autori quanti più spunti possibile. Purtroppo, per quest’edizione non sarà così. Causa trasloco durante i pochi giorni di ferie, questo mese sarò molto più schematico e diretto, ma non per questo superficiale. Chiedo pertanto scusa se l’estrema schiettezza che segue, volta soltanto a raggiungere quelli che riterrò di volta in volta i punti deboli e di forza dei singoli brani, farà risultare le mie parole più brusche di quello che vogliono essere. Insomma, sebbene sia io il primo a privilegiare sempre la forma al contenuto, a voi chiedo di fare l'opposto con i miei commenti: non soffermatevi su come vi dico le cose, ma sulla loro sostanza. ;)

COMMENTO
Per il secondo mese consecutivo hai deciso di trattare del tema della malattia, aggiungendo però un bel +3 di difficoltà con la scelta del PDV impostato su di una bambina piccola. Il risultato, mi spiace dirlo, a questo giro mi ha convinto molto meno. La ragione principale è che la tua bambina è finta: compie azioni che risultano compatibili con la sua (presunta) età, ma allo stesso tempo pensa con la struttura cognitiva di un adulto. Costruzioni come “un’altra botta alla pancia”, prive di verbo, appartengono infatti più a un adulto, non certo a un bambino piccolo, per il quale invece la presenza dei verbi nelle frasi è fondamentale (non a caso i verbi sono i secondi gruppi di parole che i bambini piccoli imparano a usare, subito dopo i sostantivi). Tale finzione porta alla seconda ragione per cui il brano mi ha convinto poco: non riuscendo a vedere una bambina quale reale voce narrante, bensì un adulto che si finge bambino, ho avuto la spiacevole sensazione di trovarmi di fronte a un brano intriso di retorica. Ultimo aspetto negativo è infine l’incipit, a mio avviso troppo confusionario, tanto da non aver colto subito che la bambina si trova in giardino (perché dire infatti che “fuori” c’è un signore quando già lei è fuori?). Al contrario, ho apprezzato molto la chiusa finale, la quale si aggancia in maniera ottima con il (difficile) tema di quest’edizione.
Alla prossima.
Ultima modifica di Alessandro -JohnDoe- Canella il martedì 28 dicembre 2021, 0:48, modificato 1 volta in totale.
lupus in fabula

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Davide_Mannucci
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#9 » lunedì 27 dicembre 2021, 14:43

Ciao Alessandro! Sempre preziosi i tuoi consigli e come di consueto vai a riempire lo zainetto dei commenti preziosi. :)
Sono felice che la chiusa finale ti sia piaciuta. Quella parte ha un significato enorme per me. :)

(perché dire infatti che “fuori” c’è un signore quando già lei è fuori?)


Perché la mamma è dentro e lei, da fuori, la informa che fuori, dove si trova lei, c’è anche un signore.


Grazie ancora!
Davide Mannucci

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DandElion
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#10 » giovedì 30 dicembre 2021, 21:28

Colpita in pieno viso con un pugno e affondata.
Questo direi se mi chiedessero come mi sento dopo aver letto questo tuo racconto.
L’ho letto subito, non appena usciti i gruppi e ancora non mi sa spiegare che cosa mi abbia colpito così tanto visto che l’esperienza di perdere un figlio nato fortunatamente non mi è capitata. Si empatizza subito con l’ineluttabilità di ciò che sta per accadere. Alcuni rimandi mi hanno un po’ infastidito perché hanno un sapore fanatico o canzonatorio, a seconda di come li guardi.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Davide_Mannucci
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#11 » giovedì 30 dicembre 2021, 22:45

DandElion ha scritto:Colpita in pieno viso con un pugno e affondata.
Questo direi se mi chiedessero come mi sento dopo aver letto questo tuo racconto.
L’ho letto subito, non appena usciti i gruppi e ancora non mi sa spiegare che cosa mi abbia colpito così tanto visto che l’esperienza di perdere un figlio nato fortunatamente non mi è capitata. Si empatizza subito con l’ineluttabilità di ciò che sta per accadere. Alcuni rimandi mi hanno un po’ infastidito perché hanno un sapore fanatico o canzonatorio, a seconda di come li guardi.


Ciao grazie per il commento.
L'unica cosa che ti chiedo è quali sono i rimandi che sanno di fanatico o canzonatorio perché, almeno nelle mie intenzioni, sono due cose totalmente al di fuori del racconto, per come nasce, per quello che c'è dietro e tutto il resto.
Davide Mannucci

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antico
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Re: Dormo un po' con lui

Messaggio#12 » domenica 2 gennaio 2022, 15:49

Un gran finale in cui sei riuscito a farmi vacillare nonostante sia uno di quei lettori che quando vede Gesù tra i personaggi arriccia le antenne. Detto questo, caschi sulla bambina perché è vero che sembra esprimersi in modo incoerente rispetto alla sua presunta età: pensieri troppo puliti ed evoluti per un protagonista che non hai avuto il tempo di presentare e pertanto il tutto suona come stonato, un'armoniosa melodia dissonante. Non dai al lettore la possibilità e il tempo di soffrire con lei e la sua famiglia e così l'entrata in scena di Gesù appare come eccessiva, forzata. Ribadisco che, nonostante quanto detto, il finale è molto buono e crea emozioni, ma quello è più merito della tua penna che della costruzione fino a quel punto, questa volta. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo brillante, ma non solido (brillante per le sensazioni del finale).

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