Fabricatus

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Proelium
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Fabricatus

Messaggio#1 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:18

Il sedile meccanometrico accoglie Fabricatus con un cigolio. L’androide non fa in tempo a sedersi, che un dedalo di cinghie e filo spinato si attorcigliano a braccia e gambe. Fabricatus non ci fa caso: da quando è un androide, non fa più caso a molte cose.
Perfino lo sguardo del Signor Dottore, un tempo così inquietante, ormai lo lascia quasi indifferente. Occhi turchini come il camice che indossa. Freddi e taglienti più di un vetro rotto.
“Come stai, caro Fabrizio?”
Voce melliflua, un tempo l’aveva odiata. “Fabricatus”, precisa l’androide senza emozione.
Il Signor Dottore fa un cenno di approvazione e appunta qualcosa su un foglio. Schiaccia il solito pulsante. Un altro cigolio. Il sedile meccanometrico si inclina e Fabricatus si ritrova a fissare il neon sul soffitto, rosso come il sole che muore. Non prova nulla. Dall’angolo del Signor Dottore, una matita gratta sulla carta. Schiocca un altro pulsante. Il ronzio di un seghetto circolare, sempre lo stesso, scava pelle sintetica e circuiti all’altezza della bocca. Forse per tracciare un solco, un sorriso.
Sembrerebbe una questione importante, ma a Fabricatus non importa. Non avverte più neanche ciò che dovrebbe essere dolore.
Dal suo angolo, il Signor Dottore si complimenta con un applauso. “Vai alla grande, mio caro Fabrizio! Sei pronto per la prova finale.”
Fabricatus non risponde. Aspetta. Lo sguardo perso nel neon che sembra un tramonto. Gli arti stritolati dal filo spinato. La bocca massacrata.
Un rumore di passi: è il Signor Dottore che si avvicina. Con la coda dell’occhio, Fabricatus gli scorge tra le mani un cartoncino quadrato. Una fotografia, che il Signor Dottore gli sventola davanti e Fabricatus si ritrova a esaminare.

L’androide distingue una coppia di innamorati: l’uomo non è Fabricatus né Fabrizio. Un soggetto ininfluente che può andarsene al diavolo. La donna invece la riconosce: si chiama Matilde e un tempo Fabricatus, anzi Fabrizio, le voleva bene. Dieci anni prima era giovane e bella, e i loro baci non si contavano, insieme alle parole che si dicevano dopo l’amore, nudi e stretti l’uno all’altra. Eppure la foto gli mostra che anche lei, alla fine, è sfiorita: i lunghi capelli neri hanno perso lucentezza e tradiscono i primi fili bianchi. Le linee del viso, un tempo così morbide, si sono appesantite. Matilde ormai non è più bella, e soprattutto non gli vuole più bene. Un giorno lo ha lasciato per un altro. Oh, Matilde. Un soggetto trascurabile, eppure…

Il Signor Dottore raccoglie in una provetta i residui che gli gocciolano dagli occhi. Fa sparire Matilde in una tasca del camice. Fabrizio si dibatte sul sedile meccanometrico. Dal solco della bocca stride uno spiffero, un rantolo.
“Bzz… Matilde…”
Il dolore investe e pervade Fabrizio. Il Signor Dottore scuote la testa con disappunto.
“La memoria è già dolore, e tu non sei ancora pronto, Fabricatus.” Il suo sguardo è tagliente, freddo come una scheggia di vetro. “Ma noi qui siamo pazienti. Sarai rieducato da capo.”
Ultima modifica di Proelium il lunedì 20 dicembre 2021, 23:49, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Fabricatus

Messaggio#2 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:25

Ciao Francesco! Parametri tutti rispettati, buona CIF EDITION anche a te!

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Michael Dag
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Re: Fabricatus

Messaggio#3 » mercoledì 22 dicembre 2021, 16:12

Fabricatus, di Francesco Battaglia
Wow!
bellissimo racconto davvero.
L'unica cosa che mi ha stranito è il filo spinato. Perché? Sicuramente è un nmodo per indicare un cavo d'acciaio con dei ganci, ma proprio l'espressione filo spinato…bho, ecco.
L'assesnza di empatia del protagonista per assurdo genera empatia.
Ottimo l'incipit che ci fa subito capire di cosa stiamo parlando e anche il finale che lascia interdetti. Avrei curiosità di sapere come ci è finito fabrizio sul tavolo del doc, ma sarebbe un altra storia. Questa va benissimo così.
L'unica cosa, l'aderenza al tema mi pare un po' labile

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Proelium
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Re: Fabricatus

Messaggio#4 » giovedì 23 dicembre 2021, 11:27

Michael Dag ha scritto:Fabricatus, di Francesco Battaglia
Wow!
bellissimo racconto davvero.
L'unica cosa che mi ha stranito è il filo spinato. Perché? Sicuramente è un nmodo per indicare un cavo d'acciaio con dei ganci, ma proprio l'espressione filo spinato…bho, ecco.
L'assesnza di empatia del protagonista per assurdo genera empatia.
Ottimo l'incipit che ci fa subito capire di cosa stiamo parlando e anche il finale che lascia interdetti. Avrei curiosità di sapere come ci è finito fabrizio sul tavolo del doc, ma sarebbe un altra storia. Questa va benissimo così.
L'unica cosa, l'aderenza al tema mi pare un po' labile


Ciao Michael,
caspita, grazie! Accontentare te fa sempre piacere.
Il mio tema, in realtà, è proprio Faber e la sua canzone, a cui ritorno di continuo con un filtro distorto. Ci sono molti omaggi, disseminati qua e là, ma non dico altro...

Molto utile la faccenda del filo spinato. Inizialmente l'ho usato per inquietare e fare male il più possibile, non solo a Fabricatus ma anche al lettore, ma forse un termine neutro (già gancio funziona bene, o magari un amo da pesca, eh eh...) sarebbe stato più efficace. Ed ecco perché c'è bisogno di beta e editor, o forse solo di lasciar riposare un po' i testi che scriviamo di getto a notte fonda.

Buona edition!
Francesco

alexandra.fischer
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Re: Fabricatus

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 15:03

Tema centrato. Piacerebbe agli sceneggiatori della Marvel. Fabricatus l’androide è stato l’uomo Fabrizio, ora in mano a uno scienziato crudele, che vuole creare una razza di androidi partendo da quella umana. Molto efficace la ricostruzione dell’esperimento: matita su carta, congegni che di conseguenza modificano l’aspetto di Fabricatus, fino al sorriso artificiale. Molto bello il paragone neon-sole che muore. Così come sono morti molti sentimenti di Fabricatus-Fabrizio. Sì, fino al sorriso creato artificialmente, tutto va bene, ma dopo, alla vista della foto della ex Matilde, Fabricatus piange via l’ultimo residuo di umanità in un miscuglio di dolci ricordi, ricordi dell’abbandono e certo tristezza nel vederne l’immagine sfiorita in foto. Sinistra la raccolta di lacrime in provetta da parte del crudele Dottore e anche l’allusione-minaccia a una nuova rieducazione.

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maurizio.ferrero
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Re: Fabricatus

Messaggio#6 » venerdì 24 dicembre 2021, 11:55

Ciao Francesco, e piacere di rileggerti!

La canzone di Faber non la conosco quindi non ho potuto cogliere i riferimenti e l'attinenza con il tema, ma diciamo che ti lascio il beneficio del dubbio ;)
Il racconto mi è piaciuto molto. Il worldbuilding che gli ruota intorno è semplice ma si sente bene, fa intuire che la storia di Fabricatus e del Signor Dottore non si fermi a questo spaccato di vita. Avrei voluto anche io sapere qualcosa di più, ma come sempre lo spazio è tiranno. Ottima la scena della fotografia, si riesce a empatizzare con il protagonista per quanto lui stesso sia -quasi- un pezzo di ghiaccio.
Nell'economia del racconto mi pare funzioni tutto. Per me questo se la giocherà sui primi posti della mia classifica, su cui credo dovrò fare delle scelte soggettive perché sono tutti scritti molto bene.

A presto!

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Signor_Darcy
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Re: Fabricatus

Messaggio#7 » venerdì 24 dicembre 2021, 13:18

Ciao Francesco.
Racconto sicuramente più che discreto, che personalmente mi è parso un po’ freddo, come se fosse generato da un automa, non so se mi spiego. Non parlo dello stile, ovviamente, che è buono, a parte qualche piccolezza: il “Signor” maiuscolo, qualche frase un po’ artificiosa (“Dieci anni prima era giovane e bella, e i loro baci non si contavano, insieme alle parole che si dicevano dopo l’amore, nudi e stretti l’uno all’altra”). Poca roba.
Il problema, per me, è il tema: divertente la semina di elementi della canzone (anche se ci sono arrivato solo coi commenti, sebbene la memoria che è già dolore mi suonasse in testa), ma secondo me non è sufficiente. Certo, c’è anche il neon/sole che muore, ma non è un elemento che trovo importante per il racconto.

Dario17
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Re: Fabricatus

Messaggio#8 » domenica 26 dicembre 2021, 17:02

Questo è un pezzo che parte ponendo sul piatto buone premesse, seppur lette e rilette: il protagonista immobilizzato ed analizzato da un dottore è stato trattato a ripetizione dapertutto, forum di Minuti Contati compreso.
Indugiare sul fatto che il protagonista se ne fotti di tutto un po' me lo allontanano dalle mani, questo Fabricatus. Perdo interesse una riga dopo l'altra.
Nella terza e nell'ultima parte c'è una scintilla di conflitto e si spiegano un po' di cose. La storia è finita su un altro clichè della fantascienza, ovvero la "rieducazione coatta di una persona ormai corrotta dalla tecnologia".
Apprezzabili le mini-citazioni della canzone, l'ho fatto anch'io nel mio pezzo.
Le descrizioni non sono affatto male e sono il pezzo forte, sebbene scadino nel "già sentito" pure loro: gli occhi azzurri e freddi che tagliano sono dietro ogni pagina di narrativa, ormai.
Il tema non lo reputo rispettato: d'accordo il neon che sembri un tramonto ma mi pare troppo troppo forzato.

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Proelium
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Re: Fabricatus

Messaggio#9 » domenica 26 dicembre 2021, 22:06

Tema centrato. Piacerebbe agli sceneggiatori della Marvel. Fabricatus l’androide è stato l’uomo Fabrizio, ora in mano a uno scienziato crudele, che vuole creare una razza di androidi partendo da quella umana. Molto efficace la ricostruzione dell’esperimento: matita su carta, congegni che di conseguenza modificano l’aspetto di Fabricatus, fino al sorriso artificiale. Molto bello il paragone neon-sole che muore. Così come sono morti molti sentimenti di Fabricatus-Fabrizio. Sì, fino al sorriso creato artificialmente, tutto va bene, ma dopo, alla vista della foto della ex Matilde, Fabricatus piange via l’ultimo residuo di umanità in un miscuglio di dolci ricordi, ricordi dell’abbandono e certo tristezza nel vederne l’immagine sfiorita in foto. Sinistra la raccolta di lacrime in provetta da parte del crudele Dottore e anche l’allusione-minaccia a una nuova rieducazione.


Ciao Alexandra,
grazie di essere passata e aver ripercorso punto per punto la storia. La Marvel si guarderà bene dal farci un film, ma credo sia meglio così ;)

Alla prossima!

Ciao Francesco, e piacere di rileggerti!

La canzone di Faber non la conosco quindi non ho potuto cogliere i riferimenti e l'attinenza con il tema, ma diciamo che ti lascio il beneficio del dubbio ;)
Il racconto mi è piaciuto molto. Il worldbuilding che gli ruota intorno è semplice ma si sente bene, fa intuire che la storia di Fabricatus e del Signor Dottore non si fermi a questo spaccato di vita. Avrei voluto anche io sapere qualcosa di più, ma come sempre lo spazio è tiranno. Ottima la scena della fotografia, si riesce a empatizzare con il protagonista per quanto lui stesso sia -quasi- un pezzo di ghiaccio.
Nell'economia del racconto mi pare funzioni tutto. Per me questo se la giocherà sui primi posti della mia classifica, su cui credo dovrò fare delle scelte soggettive perché sono tutti scritti molto bene.

A presto!


Ciao Maurizio,
piacere mio di vederti soddisfatto a fine lettura. Lo spazio era tiranno sì, tra worldbuilding ed economia narrativa ho privilegiato consapevolmente la seconda, provando comunque ad abbozzare un background da lasciare sullo sfondo, o quantomeno da lasciare immaginare al lettore. Considerando che il nucleo originario del racconto era proprio la fotografia, sono contento che ti sia arrivata così a presa diretta. Quindi grazie! <3

P.s. Però "Il pescatore" di De André non può mancare nel tuo bagaglio di cultura pop. Piuttosto toglimi il bonus o mettimi ultimo, ma recupera la canzone e concedile un ascolto! :)

Grazie e alla prossima!

Ciao Francesco.
Racconto sicuramente più che discreto, che personalmente mi è parso un po’ freddo, come se fosse generato da un automa, non so se mi spiego. Non parlo dello stile, ovviamente, che è buono, a parte qualche piccolezza: il “Signor” maiuscolo, qualche frase un po’ artificiosa (“Dieci anni prima era giovane e bella, e i loro baci non si contavano, insieme alle parole che si dicevano dopo l’amore, nudi e stretti l’uno all’altra”). Poca roba.
Il problema, per me, è il tema: divertente la semina di elementi della canzone (anche se ci sono arrivato solo coi commenti, sebbene la memoria che è già dolore mi suonasse in testa), ma secondo me non è sufficiente. Certo, c’è anche il neon/sole che muore, ma non è un elemento che trovo importante per il racconto.


Ciao Stefano,
grazie per il riscontro. Lo stile "freddo" è in parte voluto, visto che il pov è quello di un androide le cui emozioni riaffiorano solo alla fine. La reazione ottimale sarebbe stato l'effetto di empatia "a freddo" che ho riscontrato nei feedback di Michael e Maurizio, ma prendo atto che le emozioni suscitate in ciascuno sono variabili.
Mi spiace molto per il tema. Nella mia testa il collegamento è evidente, ma non è la prima volta che mi succede. A costo di essere più banale, mi sa che devo essere più diretto.

Alla prossima, grazie ancora!

Questo è un pezzo che parte ponendo sul piatto buone premesse, seppur lette e rilette: il protagonista immobilizzato ed analizzato da un dottore è stato trattato a ripetizione dapertutto, forum di Minuti Contati compreso.
Indugiare sul fatto che il protagonista se ne fotti di tutto un po' me lo allontanano dalle mani, questo Fabricatus. Perdo interesse una riga dopo l'altra.
Nella terza e nell'ultima parte c'è una scintilla di conflitto e si spiegano un po' di cose. La storia è finita su un altro clichè della fantascienza, ovvero la "rieducazione coatta di una persona ormai corrotta dalla tecnologia".
Apprezzabili le mini-citazioni della canzone, l'ho fatto anch'io nel mio pezzo.
Le descrizioni non sono affatto male e sono il pezzo forte, sebbene scadino nel "già sentito" pure loro: gli occhi azzurri e freddi che tagliano sono dietro ogni pagina di narrativa, ormai.
Il tema non lo reputo rispettato: d'accordo il neon che sembri un tramonto ma mi pare troppo troppo forzato.


Ciao Dario,
grazie per il riscontro, anche se amaro. Prendo la tua critica come uno spunto per riflettere: la situazione non era sicuramente inedita (ma su brani così brevi si può essere efficaci, senza agganci riconoscibili?), ma confidavo che la mia versione, anche grazie a qualche variazione, risultasse valida oltre i soliti cliché.
Mi spiace che ti abbia annoiato, non era mia intenzione.
Per la questione del tema, ripeto quello che ho scritto più su: spesso e volentieri su MC le mie scelte tematiche non vengono comprese, anche se a me il collegamento appare evidente. A costo di essere banale, vedrò di semplificare di più in futuro.

Alla prossima!

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Giovanni Attanasio
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Re: Fabricatus

Messaggio#10 » lunedì 27 dicembre 2021, 11:39

Gli eventi in superficie sono abbastanza chiari, ma da un certo punto in poi, da quando si attiva “il plot”, temo di essermi perso qualcosa in prima battuta. Credo che tutto sommato non serva scavare molto, le informazioni sono lì e il trascorso dei due attori è palpabile. Forse c’è qualche cambio di pov strano? Ho percepito male io? Questo “Oh, Matilde. Un soggetto trascurabile, eppure…” mi convince poco; “soggetto” è una parola da Signor Dottore, però nel resto del testo siamo stati quantomeno vicini a Fabricatus. A meno che, non è un tuo indizio per dire che i due personaggi sono la stessa persona! Questo idea mi ronza un po’ in testa, forse è un imposizione sul testo da parte mia.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Re: Fabricatus

Messaggio#11 » lunedì 27 dicembre 2021, 16:01

Giovanni Attanasio ha scritto:Gli eventi in superficie sono abbastanza chiari, ma da un certo punto in poi, da quando si attiva “il plot”, temo di essermi perso qualcosa in prima battuta. Credo che tutto sommato non serva scavare molto, le informazioni sono lì e il trascorso dei due attori è palpabile. Forse c’è qualche cambio di pov strano? Ho percepito male io? Questo “Oh, Matilde. Un soggetto trascurabile, eppure…” mi convince poco; “soggetto” è una parola da Signor Dottore, però nel resto del testo siamo stati quantomeno vicini a Fabricatus. A meno che, non è un tuo indizio per dire che i due personaggi sono la stessa persona! Questo idea mi ronza un po’ in testa, forse è un imposizione sul testo da parte mia.


Ciao Giovanni,
grazie del commento e dell'impegno anche a livello strutturale. In realtà è tutto come lo vedi, il dottore e Fabricatus sono pg diversi. La sovrapposizione è proprio tra Fabrizio e Fabricatus (suo il pov per tutto il racconto), ma ho visto che almeno questa cosa, nel bene e nel male, nessuno ha fatto fatica a percepirla.
La battuta incriminata dovrebbe ricondurre all'impersonalità del robot. Fabricatus avrebbe tutti gli argomenti per estraniarsi da Matilde, e a cui invece, irrazionalmente, si ritrova a rimanere aggrappato come Fabrizio. Più che una coincidenza con il doc, è possibile che tu abbia percepito gli influssi (anche linguistici) del condizionamento?

Alla prossima!

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Giovanni Attanasio
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Re: Fabricatus

Messaggio#12 » lunedì 27 dicembre 2021, 16:52

Proelium ha scritto:Ciao Giovanni,
grazie del commento e dell'impegno anche a livello strutturale. In realtà è tutto come lo vedi, il dottore e Fabricatus sono pg diversi. La sovrapposizione è proprio tra Fabrizio e Fabricatus (suo il pov per tutto il racconto), ma ho visto che almeno questa cosa, nel bene e nel male, nessuno ha fatto fatica a percepirla.
La battuta incriminata dovrebbe ricondurre all'impersonalità del robot. Fabricatus avrebbe tutti gli argomenti per estraniarsi da Matilde, e a cui invece, irrazionalmente, si ritrova a rimanere aggrappato come Fabrizio. Più che una coincidenza con il doc, è possibile che tu abbia percepito gli influssi (anche linguistici) del condizionamento?

Alla prossima!


È probabile, guarda. Infatti l'ho lasciato lì come appunto un po' così. I parametri con cui giudico la storia in realtà sono un miscuglio di vari elementi e percezioni di solito staccati dai commenti in sé(ma non troppo). Avevo colto il visibile, eppure l'idea che anche il doc fosse buttato nel cesto del pov mi incuriosiva, quindi la mia è stata più una speranza e un tentativo da lettore di "riscrivere" il testo.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Andrea Furlan
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Re: Fabricatus

Messaggio#13 » martedì 28 dicembre 2021, 1:03

Ciao Francesco,
Bello, davvero bello. Tutto molto piacevole, bilanciato e evocativo: perfetta la scelta dei nomi, ambientazione minimale che però tratteggia un contesto chiaro, caratterizzazione dei personaggi ben costruita, buona la scelta del narratore onnisciente. Unico lato che ho trovato un po' forzato è il tema, legato alle luci dello studio: forse potevi trovare un altro modo di introdurlo, ad esempio descrivere che la foto di Matilde era stata presa al tramonto e legare questo alla fine della sua storia con Fabrizio. Altro piccolo suggerimento: hai usato la stessa similitudine per descrivere gli occhi freddi del dottore due volte.

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Re: Fabricatus

Messaggio#14 » mercoledì 29 dicembre 2021, 15:09

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Francesco,
Bello, davvero bello. Tutto molto piacevole, bilanciato e evocativo: perfetta la scelta dei nomi, ambientazione minimale che però tratteggia un contesto chiaro, caratterizzazione dei personaggi ben costruita, buona la scelta del narratore onnisciente. Unico lato che ho trovato un po' forzato è il tema, legato alle luci dello studio: forse potevi trovare un altro modo di introdurlo, ad esempio descrivere che la foto di Matilde era stata presa al tramonto e legare questo alla fine della sua storia con Fabrizio. Altro piccolo suggerimento: hai usato la stessa similitudine per descrivere gli occhi freddi del dottore due volte.


Ciao Andrea,
grazie per il riscontro e l'apprezzamento. Prendo nota dei suggerimenti, l'oro più prezioso dell'Arena :)
La foto al tramonto, ti dirò, l'avevo considerata anch'io in costruzione, ma l'ho scartata quasi subito perché mi faceva un po' troppo cliché, così il tramonto è sfumato più in allusione e citazione. Visto che la ricezione non è stata unanime, devo lavorare con più impegno sulla chiarezza tematica.
Grazie anche per l'appunto sulla similitudine degli occhi freddi. L'idea originaria era di far ritrovare lo stesso paragone prima in un ricordo asettico e poi in un momento di crisi emotiva. Rileggendola dopo qualche giorno, però, direi che si può limare senza rimpianti. Farei terminare la prima sul camice, per non perdere la cit. al fiume Sand Creek, e il paragone freddo vetro lo collocherei nel secondo blocco, alla fine.

Alla prossima!

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Re: Fabricatus

Messaggio#15 » giovedì 6 gennaio 2022, 10:06

Un ottimo racconto in cui rilevo tre problematiche: 1) un finale non efficace come avrebbe dovuto essere in rapporto alla qualità di quanto lo precede (quella chiusa finale così aperta mi lascia con domande che non trovano una minima semina in corso di testo perché il dottore dice che hanno tempo, ma perché? La funzione del tutto? Insomma, se chiudevi senza aprire ci poteva stare la mancanza di info, ma se apri allora se ne sente la mancanza) 2) la canzone di Faber non la conosco e neppure trovo nel testo indicazioni a farmi capire che dovrei conoscerla e quindi portarmi a cercarla e questo potrebbe anche non essere un grande problema se non fosse che crea il punto 3) non ho riscontrato il tema anche se posso accettarlo intendendolo come la perdita anche dell'ultimo sprazzo di umanità, ma devo forzarmi e farlo in quanto a conoscenza del tema e quindi non risulta così pulito come dovrebbe essere. Detto questo, il racconto, lo ripeto, mi è piaciuto molto e la mia valutazione è un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e in classifica ti piazzo davanti al pari valutato racconto di Canella per una maggiore rifinutura del testo.

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