Сталкер - Stalker

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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MatteoMantoani
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Сталкер - Stalker

Messaggio#1 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:42

La nave stellare Tarkovsky non potrà sopportare ancora per molto la corrente di questo sistema stellare quadruplo. Il computer sputacchia cambi di rotta ogni microsecondo per permetterci di mantenere il timone in assetto, ma il pericolo di scivolare dentro a una di queste stelle sale ogni minuto. Dietro l’ultima pulsar si nascondono i nostri amici: la stella a neutroni li tiene al riparo come una chioccia protegge i suoi pulcini sotto la sua ala.
La prima volta li abbiamo incontrati su Trappist-c, uno degli esopianeti scoperti nel lontano XXI secolo, un’epoca in cui gli umani amavano ancora dondolarsi sugli alberi come le scimmie. Attorno al pianeta, i sensori hanno rilevato la presenza inequivocabile di creste di Lorentz prodotte da un motore molto più avanzato di quello della Tarkovsky.
Alieni. Primo contatto.
Eravamo pronti: abbiamo raccolto a debita distanza tutti i dati che potevamo, consci che anche loro stavano facendo lo stesso. Abbiamo studiato le immagini dei loro corpi: nervi lattiginosi e intricati, annodati attorno a uno scheletro di cheratina a formare un encefalo ventotto volte più esteso del nostro. Insomma: quando Dio ha defecato, dalla sua merda siamo usciti noi, mentre gli Angeli sono nati direttamente dal Suo pensiero. Ma che fortuna! I primi alieni in cui l’umanità si imbatteva erano forme di vita così evolute e affascinanti!
Al quinto tentativo di contatto andato a vuoto, gli Angeli sono partiti senza darci spiegazioni. Inseguire la loro traccia non è stato difficile, ma molto pericoloso. Li abbiamo trovati sull’orlo di un buco nero: un metro più in là e la Tarkovsky diventava uno spaghetto di latta. Abbiamo spedito ancora i nostri messaggi di amore e amicizia basati su codici matematici universali, ma niente: sono partiti di nuovo senza risponderci.
L’abbiamo preso come un gioco, un modo che avevano per metterci alla prova, per vedere quanto eravamo tenaci. Li abbiamo seguiti dentro a una nebulosa di gas ionizzato che per poco non ci friggeva, poi vicino a una supernova il cui vortice gravitazionale stava per appallottolare la Tarkovsky come un biglietto di San Valentino, e ora eccoci: in questo sistema sull’orlo della galassia, a sperare di riuscire a mandare i nostri messaggi di amicizia.
Si sono nascosti dietro alla pulsar, che interferisce coi nostri segnali e ci rende impossibile chiamarli. Se ne stanno là, silenziosi e insondabili, in attesa.
Comincia a correre voce, tra l’equipaggio, che gli Angeli non vogliano affatto essere contattati, ma solo essere lasciati in pace. Non posso accettarlo, quei figli di puttana non si nasconderanno per sempre, prima o poi accetteranno le nostre offerte di amicizia. Perché sono così fifoni? Perché non ci prendono nemmeno a cannonate?
Chissenefrega, a costo di inseguirli fino all’altro capo dell’Universo, di abbordare la loro bagnarola e di aprire le paratie con le mie mani nude, quegli stronzi capiranno che noi umani non rinunceremo mai a regalare loro il nostro grande, grandissimo amore.
Ultima modifica di MatteoMantoani il lunedì 20 dicembre 2021, 23:47, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Сталкер

Messaggio#2 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:46

Ciao Matteo! Parametri tutti rispettati, buona CIF EDITION anche a te!

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Andrea76
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#3 » martedì 21 dicembre 2021, 12:02

Ciao Matteo, complimenti innanzitutto per il nome che hai dato all’astronave degli umani. Considera che “Solaris” è uno dei miei film preferiti (mentre confesso di non aver letto il romanzo), quindi con me in questo senso hai fatto centro.
Entrando nel dettaglio del racconto, hai optato per un narratore onnisciente che però si lascia leggere. Lo stile è piacevole, il tell è decisamente ben gestito e alcune figure retoriche sono molto divertenti. Ne cito un paio che mi sono parecchio piaciute:
quando Dio ha defecato, dalla sua merda siamo usciti noi, mentre gli Angeli sono nati direttamente dal Suo pensiero.
stava per appallottolare la Tarkovsky come un biglietto di San Valentino.

C’è poi questa frase che mi è piaciuta molto: “Non posso accettarlo, quei figli di puttana non si nasconderanno per sempre, prima o poi accetteranno le nostre offerte di amicizia. Perché sono così fifoni? Perché non ci prendono nemmeno a cannonate?”. Mi è piaciuta perché qui tu secondo me fai riferimento alla dipendenza dai social, al collezionismo di amici virtuali e alla nostra trasformazione da animali sociali a leoni da tastiera. Ed è questa a mio avviso la chiave del tuo racconto che si ricollega al titolo che gli hai dato.
“Stalker” contiene un messaggio forte che manca tuttavia di qualcosa. In primis di una concreta messa in scena. La mia idea (opinabile) è che il contest(o) in cui ci troviamo ci induce a creare emozioni attraverso la focalizzazione sul punto di vista di uno specifico personaggio. Il tuo scritto manca di questo, è un riassunto che colpisce il lettore ma non lo cattura. In questo senso sembra un passaggio – ottimamente ben scritto – di un romanzo, in cui l’autore tira le fila dell’intreccio anche per far riprendere fiato al suo lettore. Come racconto in sé, anche da un punto di vista drammaturgico, a mio avviso funziona fino a un certo punto.
A rileggerti presto!

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Leonardo Pigneri
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#4 » martedì 21 dicembre 2021, 12:12

Ciao Matteo! Sai tutto sul mio stile di feedback quindi... let's go!

La nave stellare Tarkovsky non potrà sopportare ancora per molto la corrente di questo sistema stellare quadruplo. Il computer sputacchia cambi di rotta ogni microsecondo per permetterci di mantenere il timone in assetto, ma il pericolo di scivolare dentro a una di queste stelle sale ogni minuto. Dietro l’ultima pulsar si nascondono i nostri amici: la stella a neutroni li tiene al riparo come una chioccia protegge i suoi pulcini sotto la sua ala. [Troppi "sua", togline uno]
La prima volta li abbiamo incontrati su Trappist-c, uno degli esopianeti scoperti nel lontano XXI secolo, un’epoca in cui gli umani amavano ancora dondolarsi sugli alberi come le scimmie. Attorno al pianeta, i sensori hanno rilevato la presenza inequivocabile di creste di Lorentz prodotte da un motore molto più avanzato di quello della Tarkovsky. [Forse per la mia ignoranza su cosa fossero le creste di Lorentz, durante la prima lettura mi sono perso la parola "motore" e, con la successiva descrizione del corpo degli alieni, mi ero immaginato degli angeli giganteschi che volavano nello spazio. Nelle ultime righe l'equivoco si risolve, ma non si spiega come gli umani abbiano desunto l'aspetto fisico degli alieni se questi stavano nella loro astronave.]
Alieni. Primo contatto.
Eravamo pronti: abbiamo raccolto a debita distanza tutti i dati che potevamo, consci che anche loro stavano facendo lo stesso. Abbiamo studiato le immagini dei loro corpi: nervi lattiginosi e intricati, annodati attorno a uno scheletro di cheratina a formare un encefalo ventotto volte più esteso del nostro. Insomma: quando Dio ha defecato, dalla sua merda siamo usciti noi, mentre gli Angeli sono nati direttamente dal Suo pensiero. Ma che fortuna! I primi alieni in cui l’umanità si imbatteva erano forme di vita così evolute e affascinanti! [suppongo questo commento debba essere sarcastico considerando la frase prima, ma non so, non mi convince. Avrei visto più sulla stessa linea della precedente considerazione un'esclamazione del tipo: Ma che fortuna! I primi alieni in cui l’umanità si imbatteva erano forme di vita probabilmente capaci di spazzarli via in un istante!, non è un granché ma spero di essermi spiegato]
Al quinto tentativo di contatto andato a vuoto, gli Angeli sono partiti senza darci spiegazioni. Inseguire la loro traccia non è stato difficile, ma molto pericoloso. Li abbiamo trovati sull’orlo di un buco nero: un metro più in là e la Tarkovsky diventava uno spaghetto di latta. Abbiamo spedito ancora i nostri messaggi di amore e amicizia basati su codici matematici universali, ma niente: sono partiti di nuovo senza risponderci.
L’abbiamo preso come un gioco, un modo che avevano per metterci alla prova, per vedere quanto eravamo tenaci. Li abbiamo seguiti dentro a una nebulosa di gas ionizzato che per poco non ci friggeva, poi vicino a una supernova il cui vortice gravitazionale stava per appallottolare la Tarkovsky come un biglietto di San Valentino [molto carino], e ora eccoci: in questo sistema sull’orlo della galassia, a sperare di riuscire a mandare i nostri messaggi di amicizia.
Si sono nascosti dietro alla pulsar, che interferisce coi nostri segnali e ci rende impossibile chiamarli. Se ne stanno là, silenziosi e insondabili, in attesa.
Comincia a correre voce, tra l’equipaggio, che gli Angeli non vogliano affatto essere contattati, ma solo essere lasciati in pace. Non posso accettarlo, quei figli di puttana non si nasconderanno per sempre, prima o poi accetteranno le nostre offerte di amicizia. Perché sono così fifoni? Perché non ci prendono nemmeno a cannonate?
Chissenefrega, a costo di inseguirli fino all’altro capo dell’Universo, di abbordare la loro bagnarola e di aprire le paratie con le mie mani nude, quegli stronzi capiranno che noi umani non rinunceremo mai a regalare loro il nostro grande, grandissimo amore.

Considerazioni finali:

L'idea non mi dispiace, anzi, l'ho trovata accattivante e la narrazione è assolutamente adatta per restringere il concept in questo poco spazio. Il finale però è un po' debole e mi aspettavo una rivelazione qualsiasi su questi alieni che potesse motivare il racconto in sé e rispondere alle domande che avevi ben suscitato nel lettore. Purtroppo non c'è, e la storia finisce per veicolare un messaggio sicuramente interessante - ovvero l'ostinazione umana nel voler a tutti i costi "sapere" - ma che è comunque già ben esplicitato nel resto del testo. Si potevano utilizzare meglio le ultime righe per lasciare il lettore a bocca aperta con, chessò, l'arrivo di un messaggio da parte degli alieni che recita: "perché state scappando?". Ovviamente è un twist a caso che andava seminato a dovere (e probabilmente il tuo intento era anche quello di evitare il solito colpo di scena molto popolare nei racconti di questo formato) ma secondo me qui ci stava bene e avresti ottenuto un ottimo payoff.
Detto questo, la lettura mi è piaciuta anche così, apprezzo sempre gli esperimenti.

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#5 » martedì 21 dicembre 2021, 12:17

Andrea76 ha scritto:Ciao Matteo, complimenti innanzitutto per il nome che hai dato all’astronave degli umani. Considera che “Solaris” è uno dei miei film preferiti (mentre confesso di non aver letto il romanzo), quindi con me in questo senso hai fatto centro.
Entrando nel dettaglio del racconto, hai optato per un narratore onnisciente che però si lascia leggere. Lo stile è piacevole, il tell è decisamente ben gestito e alcune figure retoriche sono molto divertenti. Ne cito un paio che mi sono parecchio piaciute:
quando Dio ha defecato, dalla sua merda siamo usciti noi, mentre gli Angeli sono nati direttamente dal Suo pensiero.
stava per appallottolare la Tarkovsky come un biglietto di San Valentino.

C’è poi questa frase che mi è piaciuta molto: “Non posso accettarlo, quei figli di puttana non si nasconderanno per sempre, prima o poi accetteranno le nostre offerte di amicizia. Perché sono così fifoni? Perché non ci prendono nemmeno a cannonate?”. Mi è piaciuta perché qui tu secondo me fai riferimento alla dipendenza dai social, al collezionismo di amici virtuali e alla nostra trasformazione da animali sociali a leoni da tastiera. Ed è questa a mio avviso la chiave del tuo racconto che si ricollega al titolo che gli hai dato.
“Stalker” contiene un messaggio forte che manca tuttavia di qualcosa. In primis di una concreta messa in scena. La mia idea (opinabile) è che il contest(o) in cui ci troviamo ci induce a creare emozioni attraverso la focalizzazione sul punto di vista di uno specifico personaggio. Il tuo scritto manca di questo, è un riassunto che colpisce il lettore ma non lo cattura. In questo senso sembra un passaggio – ottimamente ben scritto – di un romanzo, in cui l’autore tira le fila dell’intreccio anche per far riprendere fiato al suo lettore. Come racconto in sé, anche da un punto di vista drammaturgico, a mio avviso funziona fino a un certo punto.
A rileggerti presto!

Ciao Andrea! Sì, direi che hai capito la chiave di lettura del racconto. Il titolo fa un gioco con l'omonimo film, e non è da prendere sul serio. Stalker qui ha la connotazione proprio di un maniaco che cerca a tutti i costi di approcciarsi alla sua vittima, e gli umani della Tarkovsky sono proprio dipinti così. Chiaro che questo racconto esprime un concetto, ma non una vicenda personale, è un esperimento, per vedere se una cosa così allegorica poteva piacere. Grazie per il tuo commento!

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#6 » martedì 21 dicembre 2021, 12:20

Leonardo Pigneri ha scritto:L'idea non mi dispiace, anzi, l'ho trovata accattivante e la narrazione è assolutamente adatta per restringere il concept in questo poco spazio. Il finale però è un po' debole e mi aspettavo una rivelazione qualsiasi su questi alieni che potesse motivare il racconto in sé e rispondere alle domande che avevi ben suscitato nel lettore. Purtroppo non c'è, e la storia finisce per veicolare un messaggio sicuramente interessante - ovvero l'ostinazione umana nel voler a tutti i costi "sapere" - ma che è comunque già ben esplicitato nel resto del testo. Si potevano utilizzare meglio le ultime righe per lasciare il lettore a bocca aperta con, chessò, l'arrivo di un messaggio da parte degli alieni che recita: "perché state scappando?". Ovviamente è un twist a caso che andava seminato a dovere (e probabilmente il tuo intento era anche quello di evitare il solito colpo di scena molto popolare nei racconti di questo formato) ma secondo me qui ci stava bene e avresti ottenuto un ottimo payoff.
Detto questo, la lettura mi è piaciuta anche così, apprezzo sempre gli esperimenti.

Ciao Leonardo! Chiaro che questo racconto va letto in chiave allegorica. Ho volutamente lasciato lì il motivo per cui gli alieni scappano così dai molesti umani.. il twist non mi pareva la conclusione più adatta a un racconto del genere, poiché la sua intenzione non è quella di intrattenere con una storia, ma far riflettere sul concetto che, forse, noi umani potremmo essere anche non graditi.. Insomma :) come dici tu, era un esperimento. Grazie per il commento!

alexandra.fischer
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#7 » martedì 21 dicembre 2021, 18:49

CTNAKEP-STALKER di Enrico Mantovani Tema centrato. Bella la tecnica del plot-twist. Paragonare gli umani del XXI secolo a scimmie sugli alberi suggeriva la presenza degli alieni sorpresi dal messaggio della nave Pioneer, il famoso disco d’oro. Invece, con tutta una serie di immagini: spaghetto di metallo, biglietto di San Valentino appallottolato, hai fatto capire che l’equipaggio della Tarkovsky è umano: per il Lettore medio di SF non è così sottointeso, gli alieni potrebbero anche averla truccata con quel nome. Molto bella la ricerca degli Angeli e la resa della terminologia astronomica: stella pulsar, esopianeti, nebulosa di gas ionizzato. Peccato che pur conoscendo la conformazione, essi siano irrreperibili. Complimenti per il titolo in russo, piacerebbe a un pubblico di laggiù. Ti ci vedo, tradotto da quelle parti.

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#8 » martedì 21 dicembre 2021, 20:02

alexandra.fischer ha scritto:CTNAKEP-STALKER di Enrico Mantovani Tema centrato. Bella la tecnica del plot-twist. Paragonare gli umani del XXI secolo a scimmie sugli alberi suggeriva la presenza degli alieni sorpresi dal messaggio della nave Pioneer, il famoso disco d’oro. Invece, con tutta una serie di immagini: spaghetto di metallo, biglietto di San Valentino appallottolato, hai fatto capire che l’equipaggio della Tarkovsky è umano: per il Lettore medio di SF non è così sottointeso, gli alieni potrebbero anche averla truccata con quel nome. Molto bella la ricerca degli Angeli e la resa della terminologia astronomica: stella pulsar, esopianeti, nebulosa di gas ionizzato. Peccato che pur conoscendo la conformazione, essi siano irrreperibili. Complimenti per il titolo in russo, piacerebbe a un pubblico di laggiù. Ti ci vedo, tradotto da quelle parti.

Ciao Alexandra. Oddio, sinceramente non era un twist voluto quello che indichi. Pensavo fosse chiaro che la nave era umana.. ci rifletterò. Grazie per i complimenti e per avermi suggerito un nome d'arte per quando pubblicherò romanzi in Russia ;)

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Davide_Mannucci
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#9 » giovedì 23 dicembre 2021, 15:02

Ciao Matteo! Sempre un piacere leggerti!

Comincerei col dire: Show, don’t tell! Ma se proprio devi tellare, allora fallo come il Mantoani! :D
Davvero un buon uso del raccontato. Ho apprezzato l’allegoria e lo stile (ma quello ormai è un marchio riconoscibile). Il racconto non mi ha preso completamente ma credo che più che altro sia la mancanza di quel quid che lo faccia decollare. La prova è buona ma ci hai abituati a cose più frizzanti :)
Gli elementi che fanno guadagnare punti alla storia sono, mi ripeto, l’allegoria e l’abilità con la quale hai gestito il tell, l’odiato e bullizzato tell. Una prova discreta, direi tra il più che discreto e il buono.

A presto
Davide Mannucci

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#10 » giovedì 23 dicembre 2021, 16:37

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Matteo! Sempre un piacere leggerti!

Comincerei col dire: Show, don’t tell! Ma se proprio devi tellare, allora fallo come il Mantoani! :D
Davvero un buon uso del raccontato. Ho apprezzato l’allegoria e lo stile (ma quello ormai è un marchio riconoscibile). Il racconto non mi ha preso completamente ma credo che più che altro sia la mancanza di quel quid che lo faccia decollare. La prova è buona ma ci hai abituati a cose più frizzanti :)
Gli elementi che fanno guadagnare punti alla storia sono, mi ripeto, l’allegoria e l’abilità con la quale hai gestito il tell, l’odiato e bullizzato tell. Una prova discreta, direi tra il più che discreto e il buono.

A presto

Ciao Davide. Mi hai fatto sorridere :) ti ringrazio per le belle parole sullo stile e sul marchio riconoscibile. Magari fosse vero quello che dici XD
Stavolta volevo puntare non tanto alla realizzazione di un tumulto interiore o a una situazione particolare che venisse esaltata da uno stile più immersivo, ma piuttosto esplorare un certo what if in modo da incontrare i gusti dei nostri guest. Anche lo stile un po' riprende, di conseguenza, le necessità di esplorare il fulcro del racconto in poco spazio, e quindi il tell è d'obbligo. Chiaro che punta tutto sul what if, e poco sui personaggi o sulle emozioni, e altri racconti che invece fanno l'opposto possono piacere di più. Era un esperimento :) e poi ci tenevo a scrivere di questi umani molesti, e dei poveri alieni terrorizzati da cotanta voglia di amore e amicizia.
Grazie per il commento e buona gara!

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ItaliaLeggendaria
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#11 » domenica 26 dicembre 2021, 15:08

Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Io, purtroppo, non sono un'appassionata di alieni, universo e "robe tecnologiche volanti", quindi su alcuni punti ho fatto un po' fatica a seguirti. Mancanza mia sicuramente, ma questo un po' ha smorzato il mio entusiasmo.
Hai usato magistralmente il tell, senza renderlo pesante o noioso e hai dipinto benissimo questi stalker umani che non si fermano davanti a niente pur di arrivare all'obiettivo.
Una piccola pecca è solo che mi sembrava più un estratto di un racconto molto più lungo o una specie di trailer del prossimo film di fantascienza (nel secondo caso funzionerebbe molto bene!)
Una buona prova.
In bocca al lupo

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#12 » domenica 26 dicembre 2021, 18:04

ItaliaLeggendaria ha scritto:Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Io, purtroppo, non sono un'appassionata di alieni, universo e "robe tecnologiche volanti", quindi su alcuni punti ho fatto un po' fatica a seguirti. Mancanza mia sicuramente, ma questo un po' ha smorzato il mio entusiasmo.
Hai usato magistralmente il tell, senza renderlo pesante o noioso e hai dipinto benissimo questi stalker umani che non si fermano davanti a niente pur di arrivare all'obiettivo.
Una piccola pecca è solo che mi sembrava più un estratto di un racconto molto più lungo o una specie di trailer del prossimo film di fantascienza (nel secondo caso funzionerebbe molto bene!)
Una buona prova.
In bocca al lupo

Ciao Morena, grazie per il tuo feedback. Certo, scrivere fantascienza è sempre un po' una scommessa, mi verrebbe da dire che è un genere un po' di nicchia (anche se non è del tutto vero).
La formula del racconto segue un po' l'esplorazione di un certo what if, lasciando in secondo piano le emozioni dei personaggi. Era un esperimento che ho formulato anche un po' in funzione delle nostre guest. Vediamo cosa succede.
Grazie ancora. Buona gara a te.

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Stefano.Moretto
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#13 » mercoledì 29 dicembre 2021, 19:02

Ciao Matteo, piacere di rileggerti. Parto dicendo che mi piace molto la scelta coraggiosa che hai fatto di mettere come punto di vista una persona che da un punto di vista esterno verrebbe etichettata come "cattiva" in pochi secondi. Come si dice, anche il criminale più effetato dentro di sé pensa di essere il buono della storia, e qui si ha un esempio perfetto. E fa paura per come riesci fino a un certo punto a far immedesimare il lettore nella persona che sta cercando di raggiungere "l'angelo" nonostante questo stia scappando. Un'analogia potente.
I punti dolenti per me sono due.
Il primo è il riassuntone centrale del testo, che per me non funziona principalmente per due motivi: perché è troppo farcito di scienza e fantascienza (che chi è meno studiato può trovare incomprensibile) e soprattutto perché inutilmente lungo. Praticamente racconta tutto il viaggio in qualche decina di righe. Letteralmente metà del racconto (1400 caratteri su 3000) sono il riassunto del loro viaggio lì. Io sono arrivato alla fine di quel pezzo che ero un pochino annoiato e soprattutto volevo capire dove stavamo andando a parare con questo lungo viaggio. E qui arriviamo al secondo punto.
Il finale. Da un lato mi è piaciuto molto per il come il protagonista "getta la maschera" e si rivela solo un ossessionato, motivato da intenzioni tutt'altro che nobili, e poi ragionandoci mi ha dato sempre di più capendo ogni aspetto del racconto; tuttavia il primo impatto è stato "e quindi?". Quindi sì, sono diviso tra "primo impatto negativo" e "postsensazione molto positiva". Perché io avevo bisogno di un finale, qualsiasi cosa, invece ho il protagonista che praticamente dichiara i suoi intenti di "amore malato" se così possiamo chiamarlo. Che è molto potente come messaggio per me, ma mi lascia comunque una sensazione di amaro.
Insomma, il racconto che hai scritto tra le righe del tuo racconto mi è piaciuto davvero tantissimo e mi lascia confuso perché devo capire come rapportarmi col racconto vero e proprio. Credo sia la prima volta che mi sento così confuso nel valutare un testo, ma è una confusione in senso positivo e credo che questo sia un punto a tuo favore.

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#14 » mercoledì 29 dicembre 2021, 19:26

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Matteo, piacere di rileggerti. Parto dicendo che mi piace molto la scelta coraggiosa che hai fatto di mettere come punto di vista una persona che da un punto di vista esterno verrebbe etichettata come "cattiva" in pochi secondi. Come si dice, anche il criminale più effetato dentro di sé pensa di essere il buono della storia, e qui si ha un esempio perfetto. E fa paura per come riesci fino a un certo punto a far immedesimare il lettore nella persona che sta cercando di raggiungere "l'angelo" nonostante questo stia scappando. Un'analogia potente.
I punti dolenti per me sono due.
Il primo è il riassuntone centrale del testo, che per me non funziona principalmente per due motivi: perché è troppo farcito di scienza e fantascienza (che chi è meno studiato può trovare incomprensibile) e soprattutto perché inutilmente lungo. Praticamente racconta tutto il viaggio in qualche decina di righe. Letteralmente metà del racconto (1400 caratteri su 3000) sono il riassunto del loro viaggio lì. Io sono arrivato alla fine di quel pezzo che ero un pochino annoiato e soprattutto volevo capire dove stavamo andando a parare con questo lungo viaggio. E qui arriviamo al secondo punto.
Il finale. Da un lato mi è piaciuto molto per il come il protagonista "getta la maschera" e si rivela solo un ossessionato, motivato da intenzioni tutt'altro che nobili, e poi ragionandoci mi ha dato sempre di più capendo ogni aspetto del racconto; tuttavia il primo impatto è stato "e quindi?". Quindi sì, sono diviso tra "primo impatto negativo" e "postsensazione molto positiva". Perché io avevo bisogno di un finale, qualsiasi cosa, invece ho il protagonista che praticamente dichiara i suoi intenti di "amore malato" se così possiamo chiamarlo. Che è molto potente come messaggio per me, ma mi lascia comunque una sensazione di amaro.
Insomma, il racconto che hai scritto tra le righe del tuo racconto mi è piaciuto davvero tantissimo e mi lascia confuso perché devo capire come rapportarmi col racconto vero e proprio. Credo sia la prima volta che mi sento così confuso nel valutare un testo, ma è una confusione in senso positivo e credo che questo sia un punto a tuo favore.

Ciao Stefano. Intanto grazie per il tuo commento così dettagliato e completo. Chiaro che avevo una idea in mente da declinare in chiave fantascientifica, e la volevo proprio presentare nella sua semplicità. Cosa succederebbe se gli umani fossero così curiosi da intimorire una eventuale razza aliena?
Fai conto che la prima stesura era un diario del capitano, poi ho deciso di cambiare un po' ma mantenere l'idea di un rapporto di viaggio. La parte centrale, che tu indichi un pochino ostica, ha lo scopo di caratterizzare un po' i personaggi (con le loro ossessioni e paure) e allo stesso tempo divertire con dettagli legati a scenari fantascientifici. So che è un azzardo portare hard sci fi in un contesto come questo, ma viste le nostre guest ho voluto rischiare.
Il finale può essere la parte meno funzionale del racconto, proprio perché volevo mostrare la vera natura ossessiva dei nostri umani e stupire un po'. Mi sono concentrato a lungo su un modo di mostrare questo e chiudere il racconto in modo efficace, ma non so se ci sono riuscito. Se dici che il finale lascia un po' all'asciutto, significa che magari non ci sono riuscito del tutto.
Comunque, se dopo la lettura il racconto ti ha obbligato a una certa riflessione, ottimo: era parte del mio scopo.
Grazie del commento e buona gara!

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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#15 » giovedì 30 dicembre 2021, 16:21

Ciao Matteo,

eccomi di nuovo qui a valutarti :) Parto col dirti che a me l'idea è piaciuta tanto, e ho provato empatia nei confronti degli alieni. Mi sono sentita un po' angosciata durante quest'eterno inseguimento, e il finale è una vera chicca. Una critica molto gradita all'abitudine ad internazionalizzare bisogni che spesso sono solo nostri :)
Ciò che mi dispiace è che il corpo del testo mi perde un po'. Forse a causa di troppi dettagli, forse a causa di mancanza di un vero e proprio conflitto (o meglio si sa già che succede per cui la lettura prende poco), sta di fatto che la mia attenzione è venuta un po' meno.
In bocca al lupo!
Morena

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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#16 » lunedì 3 gennaio 2022, 20:38

Un racconto che hai il suo problema unicamente, a mio parere, nel titolo con quello STALKER che fa molto spoiler in corso di letture e penso si potesse sostituire con una soluzione più elegante. Detto questo, mi è piaciuto moltissimo e mi ha sorpreso per come sei riuscito a mantenere la barra dritta verso uno sviluppo coerente, intelligente, divertente e anche denso di significati. In particolare trovo da applausi l'identikit che tracci dell'essere umano nel suo reiterare il peccato originario del piegare l'esterno a lui ai suoi desideri fino all'inevitabile tracollo (perché a un certo punto questi alieni si romperanno e reagiranno, credo). Quindi un pollice su, bravo.

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MatteoMantoani
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Re: Сталкер - Stalker

Messaggio#17 » lunedì 3 gennaio 2022, 21:05

antico ha scritto:Un racconto che hai il suo problema unicamente, a mio parere, nel titolo con quello STALKER che fa molto spoiler in corso di letture e penso si potesse sostituire con una soluzione più elegante. Detto questo, mi è piaciuto moltissimo e mi ha sorpreso per come sei riuscito a mantenere la barra dritta verso uno sviluppo coerente, intelligente, divertente e anche denso di significati. In particolare trovo da applausi l'identikit che tracci dell'essere umano nel suo reiterare il peccato originario del piegare l'esterno a lui ai suoi desideri fino all'inevitabile tracollo (perché a un certo punto questi alieni si romperanno e reagiranno, credo). Quindi un pollice su, bravo.

:') il mio primo pollice su. Grazie Antico. Sono veramente commosso. Vado ad aprire una bottiglia di quello buono alla tua salute.

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