L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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DandElion
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L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#1 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:47

“Da domani- mi dicono- finalmente riposi!”

Tutte le persone che vedo alzano i calici gridando il mio nome, sorridono.
Sembrano felici.
Mi sembra tutto così lontano. È tutto così irreale.
Loro sembrano felici, ma a me sembra solo che lo spazio intero si chiuda e cadendo sulla mia testa, mi soffochi.

Mi sento risucchiato da tutto questo. Mi sento instabile, come sospeso. In effetti lo sono, cerco una motivazione per alzare gli angoli delle mie labbra, almeno quel poco che salverebbe le apparenze. Non la trovo.
Troppe immagini, troppi input. Troppo rumore.
Secoli di tecnologia e ancora esiste l'acufene. Vorrei scappare, ma non c'è un "dove".

Non reggo tutto questo sovraccarico. Mi sembra tutto così assurdo. È surreale. Non capisco. Eppure davvero sta succedendo.
È così forse, la morte? Un passaggio, una consapevolezza? Sapere che quello che fino ad oggi era "tutta la tua vita", da domani non ci sarà più?

Spengo lo schermo principale, ne restano altri tre. Non c'è scampo davvero, devo sorbirmi questa cerimonia, una farsa. Non me la sento di partecipare a questa festa, così, come se fosse tutto normale.
Mi sento come resto: solo nella mia capsula, con una espressione piatta, da ebete nato. Mi vedo riflesso nel visore, ad uno sguardo poco attento, forse, sembro felice anche io.

Abbasso le levette nell'ordine consueto. Schiaccio il pulsante a sinistra, quello verde.
Premo il pedale di destra, poi quello di sinistra.
Per la prima e unica volta: apro lo sportello di vetro sulla mia destra, quello con il bordo rosso e il triangolo giallo.
Pigio l'unico bottone al suo interno.
Accendo il microfono.

"procedura 725 irreversibile, attivata."

La mia stessa voce, stridula mi rientra negli auricolari.
Sento la capsula vibrare. La luce si affievolisce. Smette la vibrazione.

Un silenzio innaturale e oscuro avvolge ogni cosa, finché non viene squarciato da uno scroscio di applausi.
Sono esausto. Sento la tristezza abbracciarmi come una madre antica.

Stasera, per l’ultima volta ho spento il generatore di Elios: la stella artificiale principale del satellite 42-2.0 sul quale mi trovo.

Scrivo sul diario di bordo:
“è il 7° giorno del 14° mese del 9° anno dell’era di”...
Mi interrompo: a nessuno importerà mai di leggere questa memoria burocratica: questi registri non li guarda davvero nessuno, tantomeno qualcuno lo farà da domani, che il mio lavoro non esisterà più.
"Finalmente - così dicono- abbiamo la tecnologia per rinunciare al Sole".
Siamo pronti per diventare "figli del vento".

O forse ci stiamo solo illudendo di poterlo diventare?
Dopo che il mio piede avrà toccato il suolo che non sento da 14600 giorni- 40 anni!- la sperimentazione di Eolis partirà. Coinvolgerà tutti, bambini compresi.
Mi mordo le guance: 472 Minuti all'atterraggio.

Ma nessuno di questi giovani c’era, quando accadde tutto, solo io sono rimasto di quella generazione.
Celo, come geloso, in me il ricordo di quella stella che -si diceva -nessuno poteva spegnere.
Sorrido amaro: ho come l'impressione, che in pensione, non mi annoierò.


#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#2 » lunedì 20 dicembre 2021, 23:52

Ciao Chiara e bentornata! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa CIF EDITION!

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DandElion
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#3 » mercoledì 22 dicembre 2021, 15:24

Grazie ♥️
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Michael Dag
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#4 » mercoledì 22 dicembre 2021, 16:23

Letteralmente l'ultimo sole. Hai reso originale la banalità più ovvia, brava.
mi ha colpito molto la lentezza con cui si trascina il racconto. La voce del protagonista è stanca, e anche malinconica e triste, buon registro linguistico.
Mi è piaciuto anche l'incipit, ho capito subito che era una festa di pensionamento.
un po' spiegone la frase "Stasera, per l’ultima volta ho spento il generatore di Elios: la stella artificiale principale del satellite 42-2.0 sul quale mi trovo."
una domanda sulla frase finale però: che centra che in pensione non si annoierà? Non vedo dove vuoi arrivare…
Comunque, un ottimo pezzo, brava!

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maurizio.ferrero
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#5 » venerdì 24 dicembre 2021, 13:24

Ciao DandElion, piacere di rileggerti.

Ammetto di aver fatto parecchia fatica a seguire il tuo racconto, e anche dopo averlo letto due volte ci sono dei punti che non mi sono per nulla chiari.
Le immagini che suggerisci all'inizio mi davano l'idea di una festa in onore del protagonista, quindi mi stavo immaginando un certo ambiente, salvo poi scoprire che si trova da solo nella sua capsula da 40 anni. Da dove arrivavano le voci e i brindisi? Erano in streaming? Non sono riuscito a capirlo.
Tieni un registro introspettivo per quasi tutto il racconto, e per il tipo di narrazione che volevi creare va molto bene. C'è però la parte centrale (che inizia con "abbasso le levette") che diventa immersivo puro, tutto viene descritto in maniera meccanica e asettica, in un registro completamente diverso rispetto a quello usato fino al paragrafo precedente e che poi riprendi in quello successivo. Insomma, mi ha stonato molto.
Per il resto, l'idea dell'ultimo sole tenuto in vita artificialmente mi sembra anche interessante, mi risulta un po' difficile credere che possa essere un singolo uomo a svolgere questo compito, ma alla fin fine tutta la vicenda ha un tono ai limiti del surreale, quindi ci può ancora stare.
Secondo me da rivedere alcune cose, ma comunque bellino.

A presto

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Signor_Darcy
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#6 » venerdì 24 dicembre 2021, 13:26

Ciao Chiara.
Buon racconto, ispirato e aderente al tema. Un po’ rognosa la parte centrale, quando devi contestualizzare il tutto, dove rischi un p0’ l’effetto “spiegone”; non so, forse avrei disseminato qualche informazione all’inizio dell’ultimo appunto sul diario di bordo, prima di interromperlo.
Attenzione a un po’ di errori e scelte evitabili: numerali quando possibile in lettere, spazio prima e dopo i trattini (che peraltro sono quelli sbagliati), niente due puntini in “Per la prima e unica volta apro […].
In definitiva un racconto di difficile classificazione, devo pensarci su.

Dario17
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#7 » domenica 26 dicembre 2021, 17:01

Se ho capito bene, e non ne sono sicuro nemmeno dopo la terza lettura, parliamo di un responsabile di una stella artificiale tipo "guardiano del faro" che viene pensionato.
L'idea è stuzzicante.
Non mi ha convinto lo stile. Apprezzabile (e molto, anche) lavorare sull'interno del protagonista con una prima persona data anche la posizione di estrema solitudine che lo contraddistingue, però è tutto così sfuocato, etereo, poco delineato sia nel pensiero che nelle azioni.
Io toglierei tutti i "mi sembra", "mi sento" e i "come", fornendo descrizioni pratiche dello stato d'animo del protagonista.
Anche gli stati d'animo andrebbero sfoltiti: in cinque righette c'è la sensazione di risucchio, di instabilità, di sospensione, di immotivazione, di confusione, di caos esterno e interno ed infine di disagio e voglia di fuga. Un po' troppo?
Meglio la seconda parte dove vengono definite forme e dimensioni di tasti e levette, rimanendo però un po' troppo stereotipate e già viste e riviste. "Levette" "tasti" "pedali".
Non sono convinto.
Il titolo Kunderiano non mi è piaciuto proprio.
Il tema lo ritengo rispettato.

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Giovanni Attanasio
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#8 » lunedì 27 dicembre 2021, 11:50

L’idea mi piace, anche se da un certo punto in poi c’è un cambio di ritmo e stile che un po’ mi ha messo in crisi. Un po’ si è perso quel senso di lentezza e malinconia iniziale, e forse rivelare chiaramente sin da subito cosa sarebbe accaduto (o cosa stava già accadendo), avrebbe reso possibile tenere lo stile malinconico sino a un finale possibilmente ancora più malinconico.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Andrea Furlan
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#9 » martedì 28 dicembre 2021, 1:04

Ciao Chiara,
Complimenti per questo racconto tutto incentrato sul tema che hai saputo rendere in maniera accattivante e originale. Non è immediato, per capire bene ho dovuto rileggere due o tre volte, ma l'essenza si coglie anche alla prima lettura ed è comunque interessante senza colpi di scena o inutili fuochi d'artificio. Mi unisco ai commenti degli altri nel segnalare alcune parti da limare un po' nella parte centrale, che potrebbero dare una migliore scorrevolezza, ma comunque una buona prova, brava!

alexandra.fischer
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#10 » venerdì 31 dicembre 2021, 16:33

Tema centrato. Ottimo spunto lo scienziato in pensione con tanto di brindisi, appartenente alla generazione in grado di rimpiazzare con una nuova tecnologia eolica il Sole stesso. Molto riuscita la rappresentazione dell’addio di lui, in pratica la chiusura di un programma computerizzato dove sono registrate tutte le sue sessioni di lavoro e delle quali lui per primo dubita importerà qualcosa proprio come del giornale di bordo. E intanto, soffre, si morde la guancia durante l’atterraggio della capsula. Ottima questa gestione del Punto di Vista.

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antico
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Re: L'insostenibile pesantezza della consapevolezza.

Messaggio#11 » giovedì 6 gennaio 2022, 11:08

Lo spunto è sicuramente buono, ma lo sviluppo mi è sembrato un pelo confuso. Si parte e sembra una festa di pensionamento, poi rimane solo il protagonista e si scopre che si trova lì, solo, da quarant'anni, tutti gli altri svaniti dal racconto. Infine la riflessione e quel "non mi annoierò" che non mi è proprio arrivato. Insomma, la tua mano è sempre di qualità e la lettura non può che beneficiarne, ma questa volta mi sembra tutto tanto confuso e bisognoso di un po' d'ordine che, vista anche l'ora in cui hai postato, mi sa che non hai potuto fare. La mia idea è che tu abbia scritto in fretta e poi postato senza adeguata revisione. Il tema, ovviamente, è ben declinato. Per me un pollice tendente al positivo, ma un po' al pelo.

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