Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
Giulio_Marchese
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Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 0:05

Tutte le mie notti

“Mi sono sempre chiesta cosa si prova a vivere in eterno.”
Tiro il piumone fin sulla bocca per nascondergli che sto sorridendo. Dal luccichio dei suoi occhi da lupo non traspare alcuna emozione.
Si siede ai piedi del mio letto. Un lampo illumina il suo volto, i suoi canini.
Dovrei aver paura, lo capisco, sarebbe la cosa più razionale eppure mi sento a mio agio.
Appoggia la mano sul letto in corrispondenza del mio piede.
“Credo tu abbia una sindrome di Stoccolma, o qualcosa di simile. Da quando mi hai lasciato entrare sei diventata sempre più docile. Sai come deve finire vero?”
Ritraggo il piede.
“Mi chiedo perché non mi hai ancora fatto niente. È una sorta di strategia di caccia? Ogni notte ti sei avvicinato di più ma senza mai toccarmi. Perché?”
“Nessuna strategia, sono solo molto stanco.” Si volta. “E poi mi ricordi qualcuno...”
Si alza e si avvicina alla finestra, lo scrosciare della pioggia riempie il silenzio.
Non mi importa chi gli ricordo, non mi importa del suo passato, delle sue vittime e nemmeno dei secoli che ha vissuto. Voglio solo stare con lui.
Scosto le coperte, il contatto con il pavimento mi provoca un brivido, sfioro la sua spalla e lui si ritrae.
“Non dovresti starmi così vicina.”
“Parlami di lei. Della donna che ti ricordo.”
Si rifugia in un angolo.
“Passavamo insieme ogni estate, era piena di vita. Correvamo sulla spiaggia e stavamo ore distesi a prendere il sole. Senza dire nulla. Eppure ci capivamo lo stesso.”
Appoggio i gomiti al davanzale.
“Sembra una bella storia, anche lei amava Shakespeare?”
Sghignazza, è la prima volta che lo sento ridere.
“A quei tempi non sapevo nemmeno chi fosse! Quando sei morto hai tanto tempo per diventare colto, da vivo puoi sprecare il tempo ma se la tua prospettiva è l’eternità la noia diventa insopportabile.”
Le mie parole devono aver smosso qualcosa in lui, in qualche modo ho perforato la sua corazza.
“Lei…” mi passo la mano tra i capelli, “com’è morta?”
Il vampiro mi si avvicina lentamente, insieme guardiamo oltre il vetro increspato. Mi prende la mano.
“Quella notte fu lei che lo invitò ad entrare, io cercai di fermarlo ma era troppo forte. Le succhiò via la vita davanti davanti a me.” Una lacrima brilla sul suo viso candido, “lo implorai di salvarla ma scelse di salvare me condannandomi a questa non vita.”
Gli afferro le braccia.
“Puoi salvare me! Puoi regalarmi la vita che ho sempre sognato, passerò l’eternità insieme a te.”
Guarda fuori, ha smesso di piovere.
“Questa non è salvezza, è solo morte. Rinunceresti alla luce del sole per avere più tempo? Porteresti via la vita ad altri per continuare a cibarti di oscurità?”
Appoggio la testa sul suo petto.
“Lo farei per te.”
Mi tira su il mento, mi prende le mani.
“Darei tutte le mie notti per rivedere il sole insieme a lei. Ti salverò dal mostro, glielo devo, ma tu non sprecare il mio dono.”

Una luce mi abbaglia, è l’alba, tra le mani stringo cenere.



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antico
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#2 » martedì 21 dicembre 2021, 0:07

Ciao Giulio e bentornato! Parametri tutti ok, divertiti in questa CIF EDITION!

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Leonardo Pigneri
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#3 » mercoledì 22 dicembre 2021, 12:56

Ciao Giulio! E' la prima volta che leggo qualcosa di tuo. Ti lascio alcuni appunti presi a caldo durante la prima lettura.

“Mi sono sempre chiesta cosa si prova a vivere in eterno.”
Tiro il piumone fin sulla bocca per nascondergli che sto sorridendo. Dal luccichio dei suoi occhi da lupo non traspare alcuna emozione.
Si siede ai piedi del mio letto. Un lampo illumina il suo volto, i suoi canini. [Troppi aggettivi possessivi. E avresti potuto sfruttare l'occasione per descrivere meglio lui.]
Dovrei aver paura, lo capisco, sarebbe la cosa più razionale eppure mi sento a mio agio.
Appoggia la mano sul letto in corrispondenza del mio piede.
“Credo tu abbia una sindrome di Stoccolma, o qualcosa di simile. Da quando mi hai lasciato entrare sei diventata sempre più docile. Sai come deve finire vero?”
Ritraggo il piede.
[questo dialogo dovrebbe stare sulla stessa riga del beat, in quanto è sempre lei a parlare] “Mi chiedo perché non mi hai ancora fatto niente. È una sorta di strategia di caccia? Ogni notte ti sei avvicinato di più ma senza mai toccarmi. Perché?”
“Nessuna strategia, sono solo molto stanco.” Si volta. “E poi mi ricordi qualcuno...”
Si alza e si avvicina alla finestra, lo scrosciare della pioggia riempie il silenzio.
Non mi importa chi gli ricordo, non mi importa del suo passato, delle sue vittime e nemmeno dei secoli che ha vissuto. Voglio solo stare con lui.
Scosto le coperte, il contatto con il pavimento mi provoca un brivido, sfioro la sua spalla e lui si ritrae.
“Non dovresti starmi così vicina.”
“Parlami di lei. Della donna che ti ricordo.”
Si rifugia in un angolo.
[Anche qui. Bravo che usi i beat, ma devi mettere il dialogo sulla stessa riga se è il soggetto del beat a parlare. Altrimenti rischi di confondere] “Passavamo insieme ogni estate, era piena di vita. Correvamo sulla spiaggia e stavamo ore distesi a prendere il sole. Senza dire nulla. Eppure ci capivamo lo stesso.”
Appoggio i gomiti al davanzale.
“Sembra una bella storia, anche lei amava Shakespeare?”
Sghignazza, è la prima volta che lo sento ridere.
“A quei tempi non sapevo nemmeno chi fosse! Quando sei morto hai tanto tempo per diventare colto, da vivo puoi sprecare il tempo ma se la tua prospettiva è l’eternità la noia diventa insopportabile.”
Le mie parole devono aver smosso qualcosa in lui, in qualche modo ho perforato la sua corazza.
“Lei…” mi passo la mano tra i capelli, “com’è morta?”
Il vampiro [Finora pensavo fosse un licantropo. Quel "occhi da lupo" all'inizio è molto fuorviante e, il parlare di canini, mi ha confermato il primo pensiero invece di portarmi sul vampiro (anche se più ovvio a livello di contesto] mi si avvicina lentamente, insieme guardiamo oltre il vetro increspato. Mi prende la mano.
“Quella notte fu lei che lo invitò ad entrare, io cercai di fermarlo ma era troppo forte. Le succhiò via la vita davanti davanti a me.” Una lacrima brilla sul suo viso candido, “lo implorai di salvarla ma scelse di salvare me condannandomi a questa non vita.”
Gli afferro le braccia.
“Puoi salvare me! Puoi regalarmi la vita che ho sempre sognato, passerò l’eternità insieme a te.”
Guarda fuori, ha smesso di piovere.
“Questa non è salvezza, è solo morte. Rinunceresti alla luce del sole per avere più tempo? Porteresti via la vita ad altri per continuare a cibarti di oscurità?”
Appoggio la testa sul suo petto.
“Lo farei per te.”
Mi tira su il mento, mi prende le mani.
“Darei tutte le mie notti per rivedere il sole insieme a lei. Ti salverò dal mostro, glielo devo, ma tu non sprecare il mio dono.”

Una luce mi abbaglia, è l’alba, tra le mani stringo cenere. [un po' troppo minimalista questa chiusura, mi sarei forse preso qualche carattere in più]

Considerazioni Finali:

Situazione piuttosto classica per chi abbia anche solo allungato il naso in questo genere. C'è qualche spunto interessante ma nulla che mi abbia davvero sorpreso. Ho notato una certa mancanza di dettagli concreti che avrebbero potuto elevare la prosa, ma comunque lo stile non è male e l'interiorità della protagonista è ben gestita.

alexandra.fischer
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#4 » giovedì 23 dicembre 2021, 14:27

TUTTE LE MIE NOTTI di Giulio Marchese Tema centrato. Il vampiro malinconico che ricorda l’amore perduto insieme alla donna sedotta da lui commuove. Di fatto, non ama lei, ma il ricordo dell’Altra, scomparsa per colpa di un altro vampiro malvagio, ora sul punto di colpire la donna attuale innamorata di lui e con l’unico pregio di somigliare all’amore perduto: per questo lui è determinato a battersi. Rivisitazione originalissima del mito del vampiro, sarebbe piaciuto alla Rice. Molto belli i particolari riguardo a Shakespeare e al rapporto morte-cultura. Commovente il riferimento all’estate di lui con l’amore perduto e l’offerta di sacrificio di sé da parte della donna attuale.
Attenzione.
Ti riporto le frasi corrette
Tiro il piumone fin sulla bocca per nasconderle che sto sorridendo
Sai come deve finire, vero?
Metterei un corsivo per i pensieri della donna, ma è stata una svista.

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Davide_Mannucci
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 16:08

Ciao Giulio e ben tornato!
Il tuo racconto non è male, anche se la storia è da annoverare tra le più classiche e ricorrenti, ma non mi è dispiaciuta. Manca un brivido in più che porti il lettore a un livello di emozione ed empatia più alta. Sicuramente non giova il limite di 3000 caratteri e sarei curioso di leggerlo sui 5000. Buono lo stile e tema centrato.
Alla prossima
Davide Mannucci

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ItaliaLeggendaria
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#6 » martedì 28 dicembre 2021, 16:30

Ciao Giulio.
La storia è abbastanza classica e spesso sentita, ma credo che il problema principale sia la mancanza di chiarezza dei dettagli. Parto col dire che all'inizio pensavo fosse un lupo mannaro o qualcosa del genere, poi capisco che è un vampiro. Forse per i pochi caratteri (ma forse avresti dovuto valutare di strutturare la storia in modo diverso) non si capisce bene lui cosa voglia da lei o dalla sua eternità. Non ho capito le sue intensioni nè quelle delle protagonista che vorrebbe passare l'eternità accanto a uno che nemmeno la ama.
Mi spiace ma non sono riuscita ad apprezzare completamente il tuo racconto.

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Andrea76
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#7 » mercoledì 29 dicembre 2021, 13:30

Ciao Giulio, piacere di leggerti.
L’incipit del tuo racconto ci immerge all’interno di una camera da letto nella quale ci sono una donna e un’altra figura antropomorfa che anch’io all’inizio ho confuso con un licantropo. L’introspezione della protagonista è evocata in maniera ottimale: lei è innamorata di lui e, anche se non ricambiata, non vuole perderlo. Trovo che questo conflitto sia reso bene.
La parte finale invece è un po’nebulosa. Ho faticato a rimetterne a posto i pezzi. Il vampiro decide di battersi per lei, però non ho compreso in che modo le potrebbe donare l’eternità. Soprattutto non ho legato quest’ultima prospettiva al senso del duello nel quale alla fine lui morirà, cosa che credo di aver dedotto dal fatto che lei che stringe la cenere tra le mani. Insomma non sono riuscito molto ad orientarmi nel finale, ma potrebbe essere un limite mio.
A rileggerti.

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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#8 » mercoledì 29 dicembre 2021, 16:30

Ciao Giulio,

parto col dire che sin da bambina ho sempre adorato i vampiri. Le storie dei vampiri sono le mie preferite, persino quelle un po' splatter alla Blade o Underworld.
Tutte le storie dei vampiri tranne una: Twilight. Ecco, il problema è che il tuo testo mi ha ricordato un po' Twilight (arrg). Non perché scritto male, anzi sullo stile non ho particolari rimproveri da farti. Il problema è nella voce femminile del testo che è superficiale come Bella. Vuota, stereotipata, in balia degli ormoni. Essendo il suo il pdv avrei voluto vedere più spessore, lo stesso che trapela dal vampiro (il che ovviamente porta il tuo lavoro su un livello diverso da Twilight, dove sono tutti stereotipati).
Non prova niente nel sentire il vampiro raccontare della sua amata ex (in modo anche coinvolto, perché come ti dicevo lui ha un certo spessore), anzi risponde "sembra una bella storia, anche lei amava Shakespeare?"
Anche la reazione al racconto della morte dell'amata è molto da Bella di Twilight hogliormoniapallatipregomordimi.

Il finale di contro mi è piaciuto.
Scusa se sono stata prolissa, ma questi argomenti mi scatenano sempre :)
Saluti,
Morena

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Stefano.Moretto
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#9 » giovedì 30 dicembre 2021, 1:44

Ciao Giulio. Premetto che a me il modo in cui hai chiuso è piaciuto: dal mio punto di vista non serve nient'altro, hai dato un singolo dettaglio inequivocabile di cos'è successo e non hai nessun bisogno di dirci come si sente la ragazza ora, è lampante dati i sentimenti provati fino a quel momento.
Al contrario nella prima parte ho trovato vari punti che mi hanno deconcentrato dalla lettura. L'errore più grande di tutti è stato dire che il personaggio aveva occhi da lupo già prima di dire se era un essere umano, un animale, un alieno o qualsiasi altra cosa. Finché non hai reso chiaro che aveva fattezze quantomento umanoidi sono rimasto incerto, e comunque dopo ho pensato che fosse un lupo mannaro finché non hai esplicitamente scritto "vampiro". Questo è un problema grosso perché ha reso difficile capire tutto il sottotesto attorno alle sue parole, come il fatto che stava al sole (un lupo mannaro lo fa tranquillamente, invece se a parlare è un vampiro allora è chiaro che sta parlando della sua vita precedente). Il fatto che sia immortale poteva –forse– essere un indizio che non fosse un mannaro, ma ci sono anche universi narrativi in cui i mannari sono eterni, quindi non era da escludere; inoltre poteva anche essere un nuovo tipo di bestia inventato da te, non posso saperlo. Sarebbe stato sufficiente anticipare un po' la parola "vampiro" per risolvere la cosa, anche se forse non è la soluzione ottimale.
Forse, essendo un racconto composto da un unico dialogo, c'è poco pathos nella scena. O meglio, non è nella forma ottimale dato che non si capisce cosa vuole fare il vampiro. All'inizio dice che c'è un solo modo in cui può finire la storia, e a me viene da pensare "le succhia il sangue e l'uccide" (soprattutto perché in quel punto non avevo capito che era un vampiro). Poi ho pensato "allora la vuole trasformare", ma anche lì non ero sicuro. Hai dedicato molto spazio ai ricordi di lui, ma ne hai dato veramente poco al suo conflitto interiore e le sue intenzioni sono poco chiare, per cui quando alla fine lui si sacrifica per salvarla da se stesso non hai tutta quella potenza evocativa che avresti potuto avere.

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antico
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Re: Tutte le mie notti - Giulio Marchese

Messaggio#10 » martedì 4 gennaio 2022, 19:39

La chiusa è davvero bella, ma, anche qui come nel racconto di Mazzafoglie, mi mancano i giusti tasselli lungo il percorso che porta il lettore verso di essa. Mi spiego: non arriva il perché. Perché questo vampiro vede in questa ragazza la sua amata? Quali sono le caratteristiche che lo conducono fino alla decisione di sacrificare la propria vita all'altare di lei, non solo di non ucciderla, ma proprio di morire pur di immaginare di vivere un'ultima alba con il suo ricordo? Insomma, lei non mi sembra particolarmente ricettiva e neppure lui pare avere solide basi su cui erigere il proprio suicidio. C'è distanza tra l'idea e la realizzazione anche se si percepisce quale fosse (l'idea). In conclusione, direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante. Ti esorto però a lavorarci perché si tratta di lavoro sui personaggi, sul dialogo, sul come svilupparli in modo coerente alla brillante idea del finale e direi che potrebbe venirne fuori un pezzo davvero ottimo.

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