Piante Energetiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Michael Dag
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Piante Energetiche

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 0:06

«Squadra, controllo.»
Niente.
Cambio frequenza. «Squadra, rispondete.»
Niente.
CapoMec arriccia le labbra. «Quanta energia abbiamo ancora?»
Abbandono il computer e mi affaccio dal container verso la Luminaria.
Nella radura buia, i pochi bulbi energetici ancora attivi brillano tra i rami. Le fronde sono quasi tutte bruciate, sembrano bastoncini d'incenso consumati. A terra, intorno alle radici rattrappite, una distesa di frutti spenti si mescola all'erba annerita. I cavi che la collegano alla centralina pulsano pigri di un blu smorto. «Meno di due ore.» Poi, il buio.
«Ricontrolla tutte le frequenze. Perché non rispondono?»
Che ottimista. Li hai sentiti anche tu gli spari, no?
Guardo verso il nostro obbiettivo. In lontananza, un bagliore blu è l'unica luce nell'oscurità che avvolge l'orizzonte. Tra noi e la prossima Luminaria, sei miglia di foresta mortale.
Torno alla postazione. «Squadra, controllo.»
Dai, cazzo. Rispondete.
Niente.
CapoMec si siede accanto a me. «Accendi il localizzatore.»
«Signore, esaurirà le batterie in pochi minuti.»
«E allora? Cosa vuoi fare con le due ore di energia che ci rimangono? Ci guardiamo un combattimento di androidi?»
Diavolo se mi manca IronGearPunch. Sì, forse sarebbe quello il modo migliore per aspettare la morte termica del pianeta.
Cambio schermata, inserisco il codice gps.
La mappa compare a scatti sullo schermo.
L'indicatore di energia scende come un serbatoio bucato.
Bip.
Sì, cazzo!
Ingrandisco il puntino che pulsa sul monitor. Sierra due è all'obbiettivo!
Prendo il trasmettitore, imposto la frequenza precisa, alzo il voltaggio. «Sierra due, rispondi.»
«Qui S..ra. ue»
«Com'è la situazione?»
«Son Oscar… rimasto solo… attacco … banda mutanti.»
È rimasto solo. Un formicolio mi risale il naso fino agli occhi. MadJim. Paul. E tutti gli altri. Addio ragazzi. «Ok, Oscar. Dove sei?» Attivo il correttore d'interferenze, guardo l'indicatore di batterie, è al questionediminuti per cento.
«Sono all'obbiettivo. C'è una grotta. Vedo una decina di tronchi all'ingresso, ma non so quanto è profonda.»
Sgrano gli occhi. Una decina di Luminarie? Daranno energia per mesi. E lì il terreno deve essere ancora fertile, potremo coltivare nuovi bulbi! «Ottimo. Ora, piazza l'accumulatore di flusso.»
«Ecco, dovreste ricevere il segnale.»
Controllo l'indicatore di energia. Lampeggia verde, si sta ricaricando. «Funziona!»
Oscar ridacchia «Non ci credevo nemmeno io!»
«Ok, bene. Adesso lo stabilizzatore al cesio.»
«Dammi un… merda! Mutanti!»
Spari e ringhi disumani mi assordano.
Raffiche.
Urla.
Silenzio.
Le cuffie gracchiano del rumore di ossa masticate. Le getto sul tavolo.
Una grotta piena di Luminarie. L'accumulatore è attivo. Lo stabilizzatore no.
Corro fuori.
Un colossale fungo di gas incandescente si leva dal fianco della collina. La radura è piena di luce e splende di colori stupendi. Forse è così che vedevano gli antichi, quando il sole brillava ancora.
Un rombo crescente invade tutto quanto, insieme a un vento sempre più caldo.



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antico
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#2 » martedì 21 dicembre 2021, 0:10

Ecco l'attuale leader del Rank d'Era: Michael Dag Scattina! Caratteri e tempo ok, buona CIF EDITION anche a te, Michael!

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MatteoMantoani
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#3 » martedì 21 dicembre 2021, 11:43

Prime Impressioni: Ciao Michael. Felice di rileggerti e ricommentarti. Hai scelto una storia di fantascienza, con azione e molta ironia. Ecco quello che ne penso.

Aderenza al Tema: Ci sta sul finale, quando l'esplosione richiama al grande sole di Hiroshima, o almeno io l'ho inteso così.

Punti di Miglioramento: Dunque: sia chiaro che se si legge la tua storia con la giusta ironia, allora ok. Direi che hai cercato di fare un po' una parodia di quei film d'azione che tanto amiamo: la soldataglia che deve fare una cosa rischiosissima, quasi ci riesce, ma il nemico è troppo forte e va tutto in vacca. Se la leggo così allora bene, altrimenti ci sono diversi elementi che non quadrano. Primo tra tutti questo meccanismo di raccolta di energia, che ha due componenti distinte: una che raccoglie l'energia e una che la tiene confinata in modo da non creare esplosioni. Direi che non c'è motivo di separare queste due componenti, puoi costruire un unico dispositivo che chiuda il circuito quando gli accumulatori sono pieni senza creare sovraccarichi (nella vita quotidiana usiamo spesso batterie al litio che si ricaricano in questo modo, non vedo perché nel futuro la cosa dovrebbe cambiare). Ma, come dicevo, se la cosa ha intento ironico, per me ci sta. Anche il personaggio finale, che guarda direttamente un'esplosione atomica senza che gli occhi liquefatti gli scorrano lungo le guance, è un pochino da cartone animato.

Punti di Forza: La storia ha il giusto ritmo, si legge volentieri anche se si basa sui cliché d'azione che abbiamo ormai assimilato. Questo ha risvegliato le mie memorie sui film di Alien, o di Starship Troopers, insomma.. hai capito.

Conclusioni: Un pezzo costruito sulla base di alcuni meccanismi che si rifanno ai film d'azione, anche col rischio di abusare un po' troppo di alcuni cliché. Se è da leggere con ironia, allora tutto ok, se è da prendere sul serio, per me non funziona molto bene. Insomma: un pezzo un po' al di sotto dei tuoi standard, ma che comunque regala un sorriso e invoglia alla lettura.

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GiulianoCannoletta
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#4 » mercoledì 22 dicembre 2021, 17:04

Ciao Michael, è sempre un piacere leggerti!
Anche tu hai optato per la fantascienza (ne ho letti parecchi in questa edizione. Effetto CIF!).
L'ambientazione è interessante, tratteggi una serie di dettagli che incuriosiscono il lettore senza il bisogno di abbandonarti a spiegoni. Il limite più grosso del testo l'ho trovato nella difficoltà di empatizzare col protagonista. Ci ho pensato su, e credo che sia dovuto al fatto che in buona sostanza il pdv si limita ad assistere all'azione che si svolge altrove, e il lettore ne rimane meno coinvolto. Anche la morte dei membri della squadra mi ha lasciato un po' freddo. Avrebbe forse funzionato meglio calcando di più la mano sul senso di ansia e di impotenza nell'essere spettatore passivo di fatti così drammatici.
Sullo stile poco da dire, sempre eccellente!
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Pietro D'Addabbo
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#5 » mercoledì 22 dicembre 2021, 23:41

Ciao Michael, piacere di leggerti.

Parto subito con alcune considerazioni, perché il racconto soffre in troppi punti per qualche incertezza che costringe alla rilettura del paragrafo.
Nel dialogo iniziale l'uso del punto tra il bit che indica chi parla e le parole pronunciate in prima lettura mi ha lasciato il dubbio su chi aveva effettivamente detto quella frase.
Alla fine del dialogo, CapoMec chiede quanta energia abbiano, l'azione del protagonista invece sembra descrivere il modo per rispondere circa l'energia che possono ancora prelevare dalle piante e non quanta ne abbiano già immagazzinata; mi è venuto il dubbio che la nave funzioni solo se collegata, ma allora come la sposterebbero da una Luminaria all'altra? Deve per forza avere degli accumulatori.
La descrizione dell'ambiente di approvvigionamento è molto dettagliata ma paradossalmente risulta vaga per l'uso di un pronome che non è chiaro: "i cavi LA collegano alla centralina" si riferisce alla radura, alla distesa di frutti o all'erba annerita?
CapoMec chiede di cercare su tutte le frequenze, una procedura che di solito implica di non sapere chi si trovi a portata di radio e quali frequenze stia usando, mentre qui abbiamo una sola squadra di ricognitori con la quale il canale di comunicazione dovrebbe essere prestabilito e comune a tutte le radio della squadra e del campo base perché tutti sentano le comunicazioni degli altri.
Ho esitato su "verso il nostro obbiettivo", poiché né il protagonista né la sua nave si stava muovendo; in realtà l'obbiettivo è della squadra di ricerca, quindi ci vedrei meglio un 'loro'.
Piuttosto che "esaurirà le batterie in pochi minuti", per come ci hai descritto la ricarica, avrei accennato al fatto che esaurirà i 'frutti' in poco tempo.
C'è una ripetizione in poche parole di 'schermata' e 'schermo'.
La frase "L'indicatore di energia scende come un serbatoio bucato." mi ha fatto sorridere pensando a Nesler e ai suoi spuntini.
L'esclamazione "Sì, cazzo!" invece mi ha fatto pensare a Lauro (questa è una battuta ^__^).
Poco dopo ritorna uno spuntino nesleriano: "Un formicolio mi risale il naso fino agli occhi", mi sono immaginato una formica aliena provocare quel formicolio. Quel paragrafo poi si chiude con un refuso in fase di editing, dove sei passato dalla notazione 'matematica' a una più interna "è al questionediminuti per cento".
Unico sopravvissuto di una squadra di esploratori trucidata da mutanti che ancora sono nella zona, lontano dalla sicurezza della base e mentre sta eseguendo una procedura potenzialmente letale "Oscar ridacchia".
Avevo immaginato fin qui dei mutanti 'ex-umani', ma c'è quel gracchiare di "ossa masticate" che mi fa pensare a mutanti in grado di ingoiare intero Oscar, altrimenti con bocche umane ne avrebbero di carne da strappare via prima di arrivare alle ossa; forse intendevi 'frantumate'?
In conclusione purtroppo mi sembra un racconto non coinvolgente perché zoppica un po' e la scelta di un protagonista nella parte dello spettatore (da lontano) narratore non aiuta a sorvolare su queste carenze. Forse la vicenda vista dal PdV di Oscar sarebbe stata più avvincente e avrebbe scalato la mia classifica, perché il potenziale c'era dal punto di vista della trama del racconto.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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MatteoBorile
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#6 » giovedì 23 dicembre 2021, 23:53

Ciao Michael, piacere di leggerti, parto con il dire che l’idea per me è interessante ma che per certi versi sembra che tu non sia riuscito a svilupparla del tutto (ma credo che 3000 caratteri fossero una bella sfida, per me lo sono stati di sicuro); trovo anch’io che in certi momenti la scelta di reazioni di Oscar o del protagonista creino una sorta di sbalzo di tensione che non contribuisce a fare in modo che l’atmosfera si regga come e quanto potrebbe, credo, e dovrebbe: lo spazio era poco e forse era possibile rinunciare al comic relief diciamo o caratterizzarlo diversamente, farlo sfumare in un altro spettro emotivo; per il resto secondo me la scrittura ed il ritmo sono davvero buoni.

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Luca Nesler
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#7 » lunedì 27 dicembre 2021, 11:35

Ciao Michael! Allora, racconto di fantascienza con un buon ritmo e un interessante sottotesto, che però lascia troppo al non detto. Al cinema avremmo delle immagini a corollario, in un testo abbiamo solo buchi che, nel migliore dei casi, attendono di essere riempiti. In un testo da 3k ovviamente non lo faremo e rimangono lacune. L'atmosfera che costruisci è buona e il racconto si legge volentieri, perché usi molti dialoghi, pensiero e elementi concreti e rapidi. Tuttavia ci sono molte cose che non si è in grado di capire e anche a fine lettura il contesto rimane ipotizzabile, ma vago.
Ti faccio qualche esempio di come la gestione delle informazioni potrebbe creare problemi al lettore:

«Squadra, controllo.»
Niente.
Cambio frequenza. «Squadra, rispondete.»
Niente.
CapoMec arriccia le labbra. «Quanta energia abbiamo ancora?»
Abbandono il computer e mi affaccio dal container verso la Luminaria.

Per tutta questa parte io non ho idea del contesto, dell'ambiente, dei personaggi in gioco, dell'identità del punto di vista. Tutta questa mancanza di informazioni gioca sulla prima cosa che associo alla situazione. "Squadra, controllo" mi dà l'idea di qualcuno che parla a una radio con qualcuno in missione. Questo però può generare in me un mucchio di ipotesi: guerra, astronavi, esplorazione di un pianeta alieno...
Il problema è che tu ti aspetti che io sospenda il giudizio, ma non lo posso fare: la mia immaginazione suggerisce qualcosa per poter dare un senso a quello che leggo, per inserirlo in una catena di elementi legati da un rapporto di causalità. Quindi, quando parli di radura e di fronde bruciacchiate dalla luminaria, io fatico a inserire gli elementi in un contesto coerente, perché mi sono già fatto un'idea che non c'entra nulla con la tua storia.
Mi sono dilungato un sacco, non so se riesco a farmi capire...
Quello che voglio dire è: se nell'incipit è tutto chiaro, poi le istanze nel racconto vengono colte per quello che sono, altrimenti il racconto viene letto con la priorità di capire che sta succedendo, invece che capire il perché o che cosa comporterà.

CapoMec arriccia le labbra. «Quanta energia abbiamo ancora?»
Abbandono il computer e mi affaccio dal container verso la Luminaria.
Nella radura buia, i pochi bulbi energetici ancora attivi brillano tra i rami. Le fronde sono quasi tutte bruciate, sembrano bastoncini d'incenso consumati. A terra, intorno alle radici rattrappite, una distesa di frutti spenti si mescola all'erba annerita. I cavi che la collegano alla centralina pulsano pigri di un blu smorto. «Meno di due ore.» Poi, il buio.

La descrizione è molto bella, solo che fatico a contestualizzarla (vedi sopra) e non so chi sia chi parla. Capiamoci: non è che mi serva nome e cognome, ma le relazioni di chi è in scena, obiettivi e preoccupazioni mi servono per capire come le cose si sviluppano. Considera sempre che, a dispetto di cinema e teatro, ci mancano immagini e suoni, quindi ci basiamo solo sulle informazioni nel testo e nelle libere associazioni del nostro cervello per figurarci tutto.
Inoltre questo nome "CapoMec" è strano: è un capo? è un meca? è un soprannome? Cosa sta facendo mentre la voce narrante si prodiga preoccupata? Sta seduto a fare domande?
Aggiungo che la risposta alla domanda arriva dopo 4 righe di descrizione. Rischi che il lettore si sia dimenticato che c'è stata una domanda e, quando arriva la risposta, non venga subito collegata.

Per il resto è faticoso seguire chi parla e quali siano le azioni, anche se a grandi linee sembra di cogliere qualcosa. Inoltre usi elementi fantascientifici che sembrano buttati a casaccio (le luminarie, il correttore d'interferenze, l'accumulatore di flusso, lo stabilizzatore). Non dico che siano messe a caso, ma sono così tante e così poco comprensibili per me (nonché così poco influenti nella trama) che sembrano solo una complicazione.

Ad ogni modo quello che ho colto mi è piaciuto e penso che, se tu avessi gestito meglio le informazioni, sarebbe un ottimo raccontino d'azione sci-fi.
Alla prossima!

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Mario Mazzafoglie
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#8 » lunedì 27 dicembre 2021, 15:09

Ciao Mihael, piacere di leggerti.
Innanzitutto mi complimento con lo stile, anche se mi era già capitato di leggerti/commentarti e non è una novità.
Infatti la storia si legge bene senza particolari problemi.
Come ti ha già fatto notare qualcuno, secondo me è nei due estremi della storia che ci sarebbero più margini di miglioramento: inizio e fine.
L'inizio perchè dalle prime battute si fa fatica a calarsi nel contesto giusto e crearsi l'immagine reale di quello che sta succedendo, e la fine perchè va bene il sottotesto, però se alla fine della storia rimangono ancora alcune domande vuol dire che qualcosa non è andata per il verso giusto.
La maggior parte delle colpe me la attribuisco io perchè faccio fatica a condensare così tanti elementi fantastici in così poco spazio, quindi sicuramente il mio limite non aiuta.
Il tema è centrato e la prova è buona.
A rileggerti.

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Shanghai Kid
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#9 » lunedì 27 dicembre 2021, 17:37

Ciao Michael e, innanzitutto, piacere leggerti!
Allora, principio con il dirti che non sono una grande lettrice di fantascienza, quindi, in generale vivo un po’ di distacco verso questo genere (e tu mi dirai, “sì, ma grazie al cazzo, è l’edizione CIF!” e c’hai anche ragione). Questa premessa è doverosa perché non entrerò troppo in tecnicismi legati al genere, poichè rischierei di dire porcherie, ma lo è anche per un secondo motivo di cui ti parlo a breve. Ora, arriviamo a noi. Da un punto di vista meramente stilistico il tuo racconto è ineccepibile. Unica variazione che suggerirei è in questo passaggio “Spari e ringhi disumani mi assordano.
Raffiche.
Urla.
Silenzio.” che mi sembra reso in modo poco originale, oltre che un po’ frettoloso. Dal punto di vista del contenuto, invece, torniamo alla premessa: pur non essendo una cultrice del genere, ho trovato la narrazione un già sentito/visto/letto e questo mi è dispiaciuto un po’, perchè sono certa tu sappia tirare fuori ben di meglio dal cilindro. A livello di ritmo, come ti è già stato detto, ci siamo, ma non esplode (scusa il joke) mai davvero. Mi ha dato l’idea di un climax abortito sul finale e un po’ scontato.
Hai fatto comunque una buona prova e complimenti davvero per lo stile.
A rileggerci!

Giulio_Marchese
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#10 » mercoledì 29 dicembre 2021, 15:45

Ciao Michael, piacere di leggerti!
Il racconto fila senza troppi problemi. Inizialmente è difficile immaginare il contesto e fino alla fine avere reali appigli visivi o comunque sensoriali di quello che sta accadendo non è semplice. Dover condensare molte informazioni "aliene" al lettore in così poco spazio è estremamente difficile ma il succo si capisce e 3k questo mi basta per arrivare fino alla fine.
Se dovessi azzardare una critica sembra ti sia voltato dalla parte sbagliata, nel senso che le cose interessanti sembrano accadere altrove: sembra di essere spettatori degli spettatori come gustarsi una partita di calcio guardando la tribuna o ascoltando una radio cronaca. Ovviamente si tratta di una scelta ma, secondo me, non delle migliori.
In sintesi non mi è dispiaciuto leggerlo ma non mi ha colpito fino in fondo.
A rilegerci!

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antico
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Re: Piante Energetiche

Messaggio#11 » giovedì 6 gennaio 2022, 17:46

Credo che le tue intenzioni fossero di creare il racconto sul contatto radio tra la base e questa squadra e che la tensione dovesse uscire proprio dall'immaginare ciò che stesse sucedendo e che potevamo solo ascoltare. Il problema è nato nel momento in cui hai cercato di fare arrivare tutte le info sul contesto e ti sei rifugiato nella creazione di un secondo pg alla base e sul fare comprendere in modo svincolato dal contatto radio. Insomma, quello che sto dicendo è che il racconto, mia idea, sarebbe stato fighissimo se fosse stato tutto fondato sul contatto radio mentre in questa versione, più comoda per fare passare le informazioni, risulta un po' acerbo e con equilibri non ben definiti, oltre al fatto che le info non riescono ada arrivare cmq adeguatamente, mio parere. La lettura è buona, la valutazione è positiva, ma si rimane come insoddisfatte e la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo in modo strasolido, ma non brillante.

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