Le spiagge di settembre

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
Avatar utente
Mario Mazzafoglie
Messaggi: 202

Le spiagge di settembre

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 0:39

E anche quest’anno le vacanze sono finite.
Il profumo del mare si infila dalla finestra e riempie tutta la stanza. È un odore sempre uguale, ma poi in quel pomeriggio in cui devi ripartire sembra caricarsi di una sfumatura diversa, più amara.
Afferro le ultime gonne dall’armadio e le infilo in valigia. Lancio un’occhiata in giro: per una volta spero di non essermi dimenticata niente. Comunque prima o poi lo capirò che mi conviene fare una lista delle cose che ho portato, così da evitarmi paranoie per tutto il viaggio di ritorno.
Bussano alla porta.
«Avanti.»
Mamma fa capolino nella camera. È già vestita e pronta per partire. E soprattutto, anche quest’anno riuscirà a tornare in città più abbronzata di me.
«Giada, c’è un ragazzo al citofono.»
«E tu gli hai detto che non ci sono, sì?»
Mamma rotea gli occhi. «Dice che non si smuove da lì fin quando non vai giù a salutarlo.»
«E papà?»
«Tuo padre è sceso a parlarci.» Sorride. «Quindi se hai intenzione di rivedere quel ragazzo tutto intero ti conviene muoverti.»
Dio.
Vado allo specchio. Sono senza un filo di trucco e con i capelli che vanno ognuno per i fatti suoi. Che schifo.
Adesso mi metto almeno un po’ di ros—
No! Ho già messo tutto in valigia, cazzo. Ma perché, perché?
Mamma mi si avvicina. «Sei ancora qui?»
Prendo un gran respiro e mi avvio verso la porta. La apro e scendo i gradini due alla volta. No. No. Non esiste. Io me ne torno di sopra.
Dall’alto, la voce di mamma rimbomba. «Non ci provare nemmeno a risalire.»
Ma cos’è, un incubo?
Mi aggrappo al corrimano e scendo le ultime scale.
Il portone è già aperto. Papà e Alberto discutono accanto alla nostra auto. Già che non siano venuti alle mani è buon segno.
Mi avvicino a loro. «Grazie, pà. Mamma dice di tornare subito di sopra, che ha un urgentissimo bisogno di te.»
Papà punta il dito contro Alberto. «Io e te ci siamo capiti.» Si avvia verso il portone.
Ecco, ora siamo soli.
Si avvicina e mi accarezza i capelli. «Sei bella.»
«E tu cieco.» Gli afferro la mano. «Che ti ha detto mio padre?»
«Lascia stare tuo padre.» Si libera dalla presa. «Hai detto che ieri ci saremmo visti e invece sei sparita.»
E mo che gli dico? «Ma no, sai…»
«Dai, fammi senti—»
«Scusa…» È così difficile.
«Scusa un cazzo. Era l’ultimo giorno per stare insieme!»
Non so spiegarlo nemmeno nella mia testa, figuriamoci se riesco a farlo con parole. «Senti. L’ultimo tramonto che abbiamo passato insieme in spiaggia è stato bellissimo. E io volevo ritornarmene a casa con quell’immagine di noi.» Una lacrima mi bagna il viso. «E invece adesso è tutto rovinato perché l’ultima immagine sarà questa, in questa merda di parcheggio.» Vorrei urlare, ma escono solo singhiozzi dalla mia bocca.
Alberto mi abbraccia e stringe forte. «Aspetta.»
Mi stacco da lui. «Cosa?»
«Ho parlato con tuo padre.» Mi accarezza le guance. «Ha detto che potete ripartire anche più tardi.»
«Eh?»
«Sì, vieni.» Mi prende per la mano. «Adesso andiamo in spiaggia. Abbiamo ancora un po’ di tempo per noi, e c’è ancora un ultimo tramonto che ci aspetta.»



Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#2 » martedì 21 dicembre 2021, 0:40

Ciao Mario! Caratteri e tempo ok, buona CIF EDITION anche a te!

Avatar utente
Leonardo Pigneri
Messaggi: 119

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#3 » martedì 21 dicembre 2021, 14:51

Ciao Mario! E' la prima volta che ti commento, spero i miei appunti sul testo ti possano tornare utili!

E anche quest’anno le vacanze sono finite.
Il profumo del mare si infila dalla finestra e riempie tutta la stanza. È un odore sempre uguale, ma poi in quel pomeriggio in cui devi ripartire sembra caricarsi di una sfumatura diversa, più amara.
Afferro le ultime gonne dall’armadio e le infilo in valigia. Lancio un’occhiata in giro: [qui ci vorrebbe una descrizione della stanza, altrimenti è un'azione vuota] per una volta spero di non essermi dimenticata niente. Comunque prima o poi lo capirò che mi conviene fare una lista delle cose che ho portato, così da evitarmi paranoie per tutto il viaggio di ritorno.
Bussano alla porta.
«Avanti.»
Mamma fa capolino nella camera. È già vestita e pronta per partire. E soprattutto, anche quest’anno riuscirà a tornare in città più abbronzata di me.
«Giada, c’è un ragazzo al citofono.»
«E tu gli hai detto che non ci sono, sì?»
Mamma rotea gli occhi. «Dice che non si smuove da lì fin quando non vai giù a salutarlo.»
«E papà?»
«Tuo padre è sceso a parlarci.» Sorride. «Quindi se hai intenzione di rivedere quel ragazzo tutto intero ti conviene muoverti.»
Dio.
Vado allo specchio. Sono senza un filo di trucco e con i capelli che vanno ognuno per i fatti suoi. Che schifo.
Adesso mi metto almeno un po’ di ros—
No! [questo "No!" sembra più una presa di posizione che un pensiero relativo all'essersi accorta di aver messo tutto in valigia. Anticipare il "cazzo" che dice dopo, avrebbe funzionato meglio. Quindi: "Cazzo... Ho già messo tutto in valigia"] Ho già messo tutto in valigia, cazzo. Ma perché, perché?
Mamma mi si avvicina. «Sei ancora qui?»
Prendo un gran respiro e mi avvio verso la porta. La apro e scendo i gradini due alla volta. No. No. Non esiste. Io me ne torno di sopra. [Qui manca qualcosa. La protagonista dovrebbe prima fermarsi e poi pensare di tornare di sopra, altrimenti anche la madre, subito dopo, sembra averle letto nel pensiero.]
Dall’alto, la voce di mamma rimbomba. «Non ci provare nemmeno a risalire.»
Ma cos’è, un incubo?
Mi aggrappo al corrimano e scendo le ultime scale.
Il portone è già aperto. Papà e Alberto discutono accanto alla nostra auto. Già che non siano venuti alle mani è buon segno.
Mi avvicino a loro. «Grazie, pà. Mamma dice di tornare subito di sopra, che ha un urgentissimo bisogno di te.»
Papà punta il dito contro Alberto. «Io e te ci siamo capiti.» Si avvia verso il portone.
Ecco, ora siamo soli.
Si avvicina e mi accarezza i capelli. «Sei bella.»
«E tu cieco.» Gli afferro la mano. «Che ti ha detto mio padre?»
«Lascia stare tuo padre.» Si libera dalla presa. «Hai detto che ieri ci saremmo visti e invece sei sparita.»
E mo che gli dico? «Ma no, sai…»
«Dai, fammi senti—»
«Scusa…» È così difficile.
«Scusa un cazzo. Era l’ultimo giorno per stare insieme!»
Non so spiegarlo nemmeno nella mia testa, figuriamoci se riesco a farlo con parole. «Senti. L’ultimo tramonto che abbiamo passato insieme in spiaggia è stato bellissimo. E io volevo ritornarmene a casa con quell’immagine di noi.» Una lacrima mi bagna il viso. «E invece adesso è tutto rovinato perché l’ultima immagine sarà questa, in questa merda di parcheggio.» Vorrei urlare, ma escono solo singhiozzi dalla mia bocca.
Alberto mi abbraccia e stringe forte. «Aspetta.»
Mi stacco da lui. «Cosa?»
«Ho parlato con tuo padre.» Mi accarezza le guance. «Ha detto che potete ripartire anche più tardi.»
«Eh?» [Qui avrei messo un pensiero tipo: "Era questo che si erano detti?" Per evidenziare l'aspettativa errata che la protagonista si era creata]
«Sì, vieni.» Mi prende per la mano. «Adesso andiamo in spiaggia. Abbiamo ancora un po’ di tempo per noi, e c’è ancora un ultimo tramonto che ci aspetta.» [Quest'ultimo dialogo lo ho trovato leggermente legnoso]

Considerazioni finali:

Non male. Buono lo stile immersivo e l'interiorità del personaggio. La storia è molto semplice ma l'hai resa bene e scorre fino alla fine senza troppi problemi.

alexandra.fischer
Messaggi: 2877

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#4 » mercoledì 22 dicembre 2021, 17:02

LE SPIAGGE DI SETTEMBRE di Mario Mazzafoglie Tema centrato. Giada è alle prese con i preparativi per riprendere la vita di sempre dopo l’estate. La malinconia evocata attraverso l’odore è davvero un’idea originale. Efficace la descrizione del personaggio di Giada, dalle gonne si capisce subito che è una lei. Poi è bella l’immagine della madre dall’abbronzatura più duratura di quella della figlia. Il tocco interessante è questo padre orco, che lei teme, ma che ha un lato tenero: il corteggiatore estivo Alberto ha la possibilità di un tramonto un po’ più bello con Giada. Racconto rosa, che piacerà a ogni Lettore Romantico.

Avatar utente
Davide_Mannucci
Messaggi: 434

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 15:22

Ciao Mario, piacere di leggerti!
Per me un buon racconto. Una storia molto semplice e senza fuochi d’artificio ma lo stile ha reso facile l’empatia con la protagonista e questo, almeno per mie, è sempre un valore aggiunto. Purtroppo manca qualcosa che renda completa la storia. Il racconto è buono e, come già detto, il tuo stile è davvero buono.
A presto
Davide Mannucci

Avatar utente
ItaliaLeggendaria
Messaggi: 172

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#6 » domenica 26 dicembre 2021, 15:25

Ciao Mario.
il tema è centrato e la storia scorre fino alla fine senza intoppi. Forse forse in modo fin troppo fluido.
Mi spiego meglio. Hai creato una buona empatia con la protagonista, ma manca quel vero senso di incertezza, inquietudine o ansia che potrebbe provare la protagonista in questa situazione. Nella prima parte del racconto pensavo che il ragazzo l'avesse umiliata o tradita e che lei non volesse rivedere per quello. Poi ero un po' incerta su cosa fosse successo tra i due, per alla fine chiudere con un finale un po' semplice.
Avrei calcato di più la mano sul conflitto interno della protagonista.
Buona prova comunque.

Avatar utente
Andrea76
Messaggi: 322

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#7 » lunedì 27 dicembre 2021, 13:30

Ciao Mario, piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha un ottimo incipit perché stuzzica l’olfatto rievocando quell’odore malinconico del mare quando si riparte dalle vacanze. Ho avuto però delle incertezze nella visualizzazione della protagonista relativamente alla sua età. All’inizio l’ho immaginata più grande di quello che è effettivamente, forse la menzione delle gonne nell’armadio mi ha portato fuori strada. Magari avresti potuto parlare di abiti più giovanili (jeans strappati, magliette di qualche gruppo rock o cose simili), parere mio.
Il racconto in seguito si dipana in maniera chiara per il lettore, facendo emerge un conflitto nel personaggio, combattuto tra la voglia di vedere o non vedere il suo moroso. Secondo me lo hai reso bene affidandoti al dialogo con la madre. Ho trovato un buco drammaturgico solo nel momento in cui lei scende le scale: lì forse avresti dovuto esplicitare il suo dilemma interiore, altrimenti manca il nesso causale con l’esortazione della madre a non tornare sui propri passi.
L’happy ending non dà particolari scossoni alla tua storia, questo è vero. Ma l’ho apprezzato comunque perché arricchito da un bel plot-twist: il padre non è un ostacolo alla storia d’amore come ci fai credere all’inizio, bensì un suo promotore neanche troppo silenzioso.
A rileggerti.

Avatar utente
Stefano.Moretto
Messaggi: 466
Contatta:

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#8 » mercoledì 29 dicembre 2021, 23:21

Ciao Mario.
Prima di tutto, mi piace molto il tuo stile, è molto vivido e ci ho trovato pochi punti in cui la narrazione non scorreva fluidamente. C'è solo un punto verso l'inizio in cui avresti magari potuto rendere più chiaro fin da subito che si tratta di una adolescente e non di un'adulta; dai pensieri un po' melanconici mi ero immaginato una persona più grande, e la presenza dei genitori non è stata subito d'aiuto per indirizzarmi all'età giusta (poteva essere un'adulta che va in vacanza coi genitori anziani, per dire). Ho capito che Giada è una ragazza solo quando la madre le fa "c'è un ragazzo per te" e ho fatto due più due. Se all'inizio invece del pensiero sul profumo amaro avesse pensato qualcosa riguardo, per esempio, il futuro anno scolastico, oppure gli esami eccetera, avrei avuto molto più chiaro il contesto fin da subito.
Come dicevo, questo è l'unico punto che mi ha rallentato un po' la lettura, che per il resto è andata fluida con uno stile molto piacevole da leggere e soprattutto molto introspettivo.
A livello di contenuto mi è piaciuto per come hai gestito i personaggi e hai portato avanti la storia, ma arrivato al finale ho avuto una sensazione spiacevole di incompiuto. Ci ho pensato un po' e credo sia dovuto al fatto che la tua protagonista è molto passiva in questa scena: ha attivamente fatto la scelta di conservare l'ultimo ricordo col ragazzo pur a prezzo di fargli uno spregio l'ultimo giorno, però in questa scena non fa niente. A conti fatti la sua unica azione è stata scendere le scale (costretta), il resto lo fanno letteralmente tutti gli altri personaggi. Se avessi saputo prima del sacrificio che si era auto–imposta forse avrei empatizzato di più, capendo il motivo del suo rifiuto a scendere, però avrebbe richiesto una gestione totalmente diversa della situazione. Di fatto la scena come serie di eventi va benissimo, quello che non va è l'ordine con cui gli elementi sono stati presentati: se ci pensi il problema (lei che ha smollato il ragazzo) è presentato un istante prima della soluzione (i genitori che le permettono di rimanere ancora un po'), quindi non si crea per niente il pathos che avrebbe potuto creare sapendo fin da subito la cosa e non si stabilisce la giusta empatia con la ragazza.
Spero che questo commento possa esserti utile.

read_only
Messaggi: 171

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#9 » giovedì 30 dicembre 2021, 14:43

Ciao Mario,

parto subito con il congratularmi con lo stile. Il testo è un buon esercizio di scrittura immersiva e non ho particolari segnalazioni da farti in questo senso. Ho solo trovato l'ultima frase di chiusura un po' forzata con il richiamo all'oggetto del contest.
Purtroppo però il testo mi ha coinvolta poco, avrei intensificato il conflitto per rendere il tutto più coinvolgente. Mi è piaciuto invece il ruolo del padre.
Niente male in sintesi, ma altri testi mi hanno convinta di più dal punto di vista della trama.

Grazie,
Morena

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: Le spiagge di settembre

Messaggio#10 » martedì 4 gennaio 2022, 18:38

Qui c'è un'ottima base, ma parecchie incertezze sullo sviluppo della protagonista. Mi spiego: la caratteristica dominante e caratterizzante della ragazza è quella di volere conservare un ricordo perfetto anche a scapito della propria felicità, ma non lo riscontro nel testo se non quando viene esplicitato. Mi sembra quasi come se tu stesso la stessi mettendo a fuoco strada facendo per poi arrivare a quel finale, manca la precisa disposizione di chi sa che da quei pezzi posizionati poi si originerà quel carattere così particolare. Insomma, mi sembra come se da un risultato tu abbia cercato di desumere l'equazione. Buono, sia chiaro, ma estremamente incerto. Come valutazione direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillantissimo.

Torna a “160° All Time - CIF Edition - la 4° della NONA ERA”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti