Umanità

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Stefano.Moretto
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Umanità

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 0:39

Apro la cassa degli strumenti circensi del Maestro, il sensore di ricerca nei miei occhi post–umani evidenzia i bordi delle tre clave. Le prendo e mi avvio verso la sala costumi. In sottofondo si sente già il brusio del pubblico, arriva persino qui dietro le quinte. Mi guardo il polso, sulla pelle compare l'ora in rosso: 10:54. Manca poco allo spettacolo.
Entro nella sala, i poster sono stati affissi pure qui.
L'ultima grande star del circo.
Il circense umano!
Il Maestro è in piedi davanti allo specchio. I capelli bianchi gli ricadono sopra la giacca rossa fino a metà spalle e le rughe sul suo volto sono aumentate ancora, senza potenziamenti post–umani non potrà continuare a esibirsi a lungo.
Il suo sguardo si concentra su di me. «Grazie giovane, poggia pure le clave lì.» Indica il tavolo vicino.
Obbedisco e le posiziono una accanto all'altra, equidistanti al millimetro.
Il Maestro le squadra, solleva quella centrale e la sposta un poco più a destra. «Ti prego, lo sai che detesto questa perfezione.»
Annuisco. «Certo, mi scusi.»
Chiudo gli occhi ed esamino lo spettacolo di oggi dall'archivio di memoria. Camminata sospeso sulla corda, giocoleria con equitazione, fuoco... ce la farà a fare tutto anche oggi?
Riapro gli occhi, il Maestro mi sorride e si dà una scrollata alla giacca. «Sai, sei ancora in tempo se vuoi esibirti insieme a me oggi.»
Gli sorrido anch'io. «La ringrazio, Maestro, ma lei sul palco è splendido e io non voglio fare la figura dell'incapace.»
Lui ride. «Come vuoi, come vuoi. Allora facciamo sì che questo vecchio splenda da solo!»
Prende le tre clave e si dirige all'uscita. Fa un respiro e attraversa la soglia, il boato del pubblico lo accoglie come un'esplosione.
Mike entra nella stanza e solleva un sopracciglio. «Sarà la sesta volta che lo chiede, perché non accetti?»
«Ci hai sentiti? Ti sei fatto riparare i timpani?»
Si picchietta con l'indice sull'orecchio. «Sento il battito d'ali di una farfalla a cento metri. Capisco che il capo è famoso perché è ancora umano, ma qualche aggiustatina potrebbe darsela.»
Dal pubblico arriva un altro boato. Bene, lo spettacolo dev'essere iniziato.
Scrollo le spalle. «Il Maestro ci tiene alla sua umanità. Per noi che ci siamo nati è difficile da capire, ma quando lui era giovane non esisteva il post–umano.»
Mike sbuffa. «Vi ho visti allenarvi, tu sei più in gamba di lui e lui lo sa. Perché ti ostini a rimanere nella sua ombra?»
«Non te l'ho mai raccontato?»
Lui scuote la testa. «No.»
«Vidi un suo spettacolo quando avevo sei anni, lui era già famoso come uno dei pochi circensi umani.» Sorrido. «Avevo già l'archivio di memoria, se chiudo gli occhi posso rivivere il momento.»
Mike ridacchia. «Inquietante.»
Arrossisco. «Forse, ma è allora che decisi lavorare al circo. Ne ho girati parecchi e ho aiutato tanti umani fino alla fine. Il Maestro è l'ultimo rimasto, per questo—» Un nuovo boato. Sta andando alla grande, come al solito. «Finché posso aiutarlo a brillare non mi dispiace, restare nella sua ombra.»



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antico
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Re: Umanità

Messaggio#2 » martedì 21 dicembre 2021, 0:42

Ciao Stefano! Parametri rispettati anche per te, divertiti in questa CIF EDITION!

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Andrea Lauro
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Re: Umanità

Messaggio#3 » giovedì 23 dicembre 2021, 17:34

Ciao Stefano, mi è piaciuto. Il tema è stato trattato in modo originale e direi che molti passaggi ti sono venuti bene. Lo spiegotto finale ci sta, anche se la frase di chiusura poteva essere meno telefonata, probabilmente avevi paura che nel leggerti non lo capissimo. Ma lo capissimo eccome.

Il momento del posizionamento delle tre clave è stato particolarmente efficace, mi è molto piaciuto nel mostrare l’umanità totale (e ricercata) del Maestro.
Quindi bene! A parte Mannucci li ho letti tutti, sei ufficialmente sul podio.
a presto,
andrea

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Fagiolo17
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Re: Umanità

Messaggio#4 » giovedì 23 dicembre 2021, 17:40

Ciao Stefano e piacere di leggerti.
Mi piace molto come hai gestito il tema, integrandolo senza forzare la mano all'interno del racconto.
Bella l'idea dell'unico umano in un mondo di post umani che meraviglia per il fatto stesso di essere umano. Mi ha ricordato "Io sono leggenda" (il libro).
Stilisticamente gestito molto bene e anche come trama conduci il lettore proprio dove vuoi tu, senza bisogno di particolari colpi di scena.
Davvero ben fatto.

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Proelium
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Re: Umanità

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 19:26

Ciao Stefano,
un racconto molto particolare che affronta il tema con originalità, e già questo è un pregio! Mettiamoci anche il fatto che la qualità di scrittura è buona, piena di dettagli circensi che rendono la scena in HD. Insomma, gli ingredienti per un testo di livello ci sono tutti. Poi subentra il gusto personale, e io devo ammettere che a livello emozionale ho sentito di più altri due brani, che quindi ti precederanno sul podio. Oltre lo scoglio della soggettività, resta il fatto che l'impegno e il lavoro ripagano sempre, e che la cura del testo si vede.

Buona edition e in bocca al lupo!

Francesco

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Stefano.Moretto
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Re: Umanità

Messaggio#6 » giovedì 23 dicembre 2021, 20:40

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Stefano, mi è piaciuto. Il tema è stato trattato in modo originale e direi che molti passaggi ti sono venuti bene. Lo spiegotto finale ci sta, anche se la frase di chiusura poteva essere meno telefonata, probabilmente avevi paura che nel leggerti non lo capissimo. Ma lo capissimo eccome.

Il momento del posizionamento delle tre clave è stato particolarmente efficace, mi è molto piaciuto nel mostrare l’umanità totale (e ricercata) del Maestro.
Quindi bene! A parte Mannucci li ho letti tutti, sei ufficialmente sul podio.
a presto,
andrea

Ciao Lauro, sono molto contento di averti tra i valutatori in questa edizione! Grazie mille per aver apprezzato i piccoli dettagli come il posizionamento delle tre clave e sì, la frase finale non mi è uscita benissimo. Ripensandoci a freddo forse avrei potuto gestire meglio quel punto, ma è un mio difetto: spesso mi piace dare una conclusione con una frase–simbolo, senza pensare che sul lettore ha un effetto diverso rispetto a quello che ha nella mia testa. Ci lavorassi su. Lavorerò. Ci lavorerò su.
Grazie e buona edizione!

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Stefano e piacere di leggerti.
Mi piace molto come hai gestito il tema, integrandolo senza forzare la mano all'interno del racconto.
Bella l'idea dell'unico umano in un mondo di post umani che meraviglia per il fatto stesso di essere umano. Mi ha ricordato "Io sono leggenda" (il libro).
Stilisticamente gestito molto bene e anche come trama conduci il lettore proprio dove vuoi tu, senza bisogno di particolari colpi di scena.
Davvero ben fatto.

Ciao Luca! Grazie mille per il commento e i complimenti, in effetti l'assenza di un qualche tipo di colpo di scena è quello che mi spaventa sempre un po' nei miei testi su minuti contati perché so che nei racconti brevi sono sempre molto apprezzati, sono contento che questo sia venuto bene anche senza.
Grazie ancora e buona edizione!

Proelium ha scritto:Ciao Stefano,
un racconto molto particolare che affronta il tema con originalità, e già questo è un pregio! Mettiamoci anche il fatto che la qualità di scrittura è buona, piena di dettagli circensi che rendono la scena in HD. Insomma, gli ingredienti per un testo di livello ci sono tutti. Poi subentra il gusto personale, e io devo ammettere che a livello emozionale ho sentito di più altri due brani, che quindi ti precederanno sul podio. Oltre lo scoglio della soggettività, resta il fatto che l'impegno e il lavoro ripagano sempre, e che la cura del testo si vede.

Buona edition e in bocca al lupo!

Francesco

Ciao Francesco, grazie per il commento, sono molto contento di essere riuscito a trasmettere bene le immagini in così pochi caratteri. Riguardo l'emozione hai ragione, è il punto debole del racconto non riuscire a trasmettere appieno ciò che prova il protagonista, probabilmente a causa anche della complessità del sentimento di ammirazione e rispetto che prova per il Maestro e che non è assolutamente facile riportare in così poco spazio. O almeno, io non ci sono riuscito.
Sono comunque contento che ti sia piaciuto, grazie ancora e buona edizione!

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Debora D
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Re: Umanità

Messaggio#7 » venerdì 24 dicembre 2021, 13:13

Ciao Stefano, piacere di leggerti, questa volta tocca a me commentarti e mi fa sorridere il fatto che il tuo racconto per quanto ottimo abbia una caratteristica simile a quella che mi hai criticato in passato. Sei riuscito a fare meglio e penso che la ragione stia nella scelta del genere.
Ho tutte le informazioni, c’è un bel contesto Sci-Fi che riesci a rendere bene, c’è tutta l’amarezza di un’epoca che sta passando, di un’umanità nuova che ama il progresso, ma si ancora al passato. Molto bello e mi è piaciuto.
Ma a guardare bene bene accade molto poco, presenti una situazione, presenti un conflitto molto soft, dai molto contesto. Il maestro va in scena, gli assistenti modificati parlano fra loro mentre ascoltano il pubblico e le sue ovazioni.
I 3000 caratteri ti difendono comunque dato che dilatando troppo le azioni, aggiungendo un colpo di scena o una mossa stupefacente, avresti rischiato di far storcere il naso a molti per il poco spazio. Inoltre il racconto è ciò che vuole essere e non c’è bisogno di cercare altro. Si tratta di un racconto riflessivo con un'idea interessante e in cui ci si concentra sul senso di ultimo e sullo stare all’ombra. Di certo lo supporta il genere fantascientifico che stuzzica il senso di meraviglia del lettore.
Cosa voglio dirti? Che si possono scrivere bei racconti con un ritmo lento, con un conflitto leggero e una buona ambientazione anche senza inserire incredibili capovolgimenti. Il tuo funziona, nonostante qualche spiegazioncina e qualche passaggio didascalico. Molto coraggioso ed efficace il passaggio semantico fra sole, stella, e star del circo.

Di tutti i buoni beat che hai usato ce n’è uno che mi è sembrato meno efficace.
Arrossisco. → si tratta di un’azione involontaria. In realtà quando si arrossisce si sente calore al volto e poi si prende consapevolezza o meglio si acquisisce il sospetto di essere arrossiti. Qui sembra che lui decida di arrossire. È una possibilità data dai suoi mutamenti?
«Grazie giovane, poggia pure le clave lì.» → ci vuole virgola anche dopo grazie perché si tratta di un vocativo

Ripetizione:
ce la farà a fare tutto anche oggi?
Riapro gli occhi, il Maestro mi sorride e si dà una scrollata alla giacca. «Sai, sei ancora in tempo se vuoi esibirti insieme a me oggi


Conclusione: ottima scrittura con un ritmo pacato, mi vengono in mente colori caldi e opachi. I dati sensoriali sono ben inseriti, i riferimenti alla stella (che è sostituto del sole del tema) si ripetono nel verbo splendere. Pertanto uno splendido esercizio.

Buona edizione

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Stefano.Moretto
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Re: Umanità

Messaggio#8 » venerdì 24 dicembre 2021, 17:57

Debora D ha scritto:Ciao Stefano, piacere di leggerti, questa volta tocca a me commentarti e mi fa sorridere il fatto che il tuo racconto per quanto ottimo abbia una caratteristica simile a quella che mi hai criticato in passato. Sei riuscito a fare meglio e penso che la ragione stia nella scelta del genere.
Ho tutte le informazioni, c’è un bel contesto Sci-Fi che riesci a rendere bene, c’è tutta l’amarezza di un’epoca che sta passando, di un’umanità nuova che ama il progresso, ma si ancora al passato. Molto bello e mi è piaciuto.
Ma a guardare bene bene accade molto poco, presenti una situazione, presenti un conflitto molto soft, dai molto contesto. Il maestro va in scena, gli assistenti modificati parlano fra loro mentre ascoltano il pubblico e le sue ovazioni.
I 3000 caratteri ti difendono comunque dato che dilatando troppo le azioni, aggiungendo un colpo di scena o una mossa stupefacente, avresti rischiato di far storcere il naso a molti per il poco spazio. Inoltre il racconto è ciò che vuole essere e non c’è bisogno di cercare altro. Si tratta di un racconto riflessivo con un'idea interessante e in cui ci si concentra sul senso di ultimo e sullo stare all’ombra. Di certo lo supporta il genere fantascientifico che stuzzica il senso di meraviglia del lettore.
Cosa voglio dirti? Che si possono scrivere bei racconti con un ritmo lento, con un conflitto leggero e una buona ambientazione anche senza inserire incredibili capovolgimenti. Il tuo funziona, nonostante qualche spiegazioncina e qualche passaggio didascalico. Molto coraggioso ed efficace il passaggio semantico fra sole, stella, e star del circo.

Di tutti i buoni beat che hai usato ce n’è uno che mi è sembrato meno efficace.
Arrossisco. → si tratta di un’azione involontaria. In realtà quando si arrossisce si sente calore al volto e poi si prende consapevolezza o meglio si acquisisce il sospetto di essere arrossiti. Qui sembra che lui decida di arrossire. È una possibilità data dai suoi mutamenti?
«Grazie giovane, poggia pure le clave lì.» → ci vuole virgola anche dopo grazie perché si tratta di un vocativo

Ripetizione:
ce la farà a fare tutto anche oggi?
Riapro gli occhi, il Maestro mi sorride e si dà una scrollata alla giacca. «Sai, sei ancora in tempo se vuoi esibirti insieme a me oggi


Conclusione: ottima scrittura con un ritmo pacato, mi vengono in mente colori caldi e opachi. I dati sensoriali sono ben inseriti, i riferimenti alla stella (che è sostituto del sole del tema) si ripetono nel verbo splendere. Pertanto uno splendido esercizio.

Buona edizione



Ciao Debora, sai che sono sempre contento di averti come valutatrice visto che mi insegni come si trasmette l'emotività dei personaggi. Mentre scrivevo mi rendevo conto che c'era qualcosa che non andava, ma non riuscivo a cogliere cosa. Però il tempo finiva e alla fine ho inviato lo stesso perché l'alternativa era ritirarsi, e quando ho visto che eri tra i valutatori ho pensato "ecco, ora mi cazzia" ahahah
E me lo merito tutto, lo ammetto. Il conflitto è praticamente inesistente. Giorni dopo averlo scritto, ripensandoci e ripensandoci, l'emisfero destro del mio cervello ha pensato "ehi, ma se Mike fosse entrato prima dell'uscita del Maestro non avresti potuto inserire un conflitto con lui che lo spingeva a partecipare allo spettacolo?" E l'emisfero sinistro del mio cervello ha risposto "no hablo tu idioma" ed è uscito dalla finestra.
Probabilmente così avrei avuto enormi problemi di spazio, ma in qualche modo me la sarei potuta cavare forse.
Su "arrossisco" hai perfettamente ragione. Non ci ho pensato in quel momento, ma è vero che è un'azione involontaria. La forma corretta sarebbe stato fargli notare il calore alle guance oppure, meglio fargli compiere un'azione che indicava imbarazzo.
Grazie anche per le correzioni e soprattutto per la ripetizione: un anno fa avevo il difetto tremendo e orribile di inserire ripetizioni ovunque, il fatto che tu mi abbia segnalato "solo" quell'–oggi– mi fa pensare di aver fatto grossi miglioramenti, ma mi ricorda anche che devo tenere alta la guardia a riguardo.
Sono molto contento che ti sia piaciuto e ti ringrazio tantissimo per il tuo commento esaustivo, mi appunto ogni singola parola!
Buona edizione!

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Alvin Miller
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Re: Umanità

Messaggio#9 » sabato 25 dicembre 2021, 17:20

Ciao Stefano carissimo,
hai scritto un racconto di grande livello giocando in maniera furba con il tema e facendo combaciare tutto alla perfezione. Anche lo stile è ottimo come dovrebbe essere la scrittura immersiva, ma ho beccato almeno un verbo sensoriale nella frase:
Mi guardo il polso, sulla pelle compare l'ora in rosso

guardo

e un piccolo typo nella frase:
«Forse, ma è allora che decisi lavorare al circo

decisi di

Ci sono poi delle frasi che non mi sono tornate e che ti suggerisco di sistemare:
Obbedisco e le posiziono una accanto all'altra, equidistanti al millimetro.

La parola "equidistante" mi ha bloccato e avrei preferito che non la usassi.

Mike entra nella stanza e solleva un sopracciglio. «Sarà la sesta volta che lo chiede, perché non accetti?»
«Ci hai sentiti? Ti sei fatto riparare i timpani?»

In ultimo, io qui non so che età attribuire a Mike, e non mi basta sapere che ha problemi di udito.

Minuzie che tengono lontana la strada della perfezione, ma non quella del mio giudizio che verte sul positivo.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Stefano.Moretto
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Re: Umanità

Messaggio#10 » domenica 26 dicembre 2021, 10:59

Alvin Miller ha scritto:Ciao Stefano carissimo,
hai scritto un racconto di grande livello giocando in maniera furba con il tema e facendo combaciare tutto alla perfezione. Anche lo stile è ottimo come dovrebbe essere la scrittura immersiva, ma ho beccato almeno un verbo sensoriale nella frase:
Mi guardo il polso, sulla pelle compare l'ora in rosso

guardo

e un piccolo typo nella frase:
«Forse, ma è allora che decisi lavorare al circo

decisi di

Ci sono poi delle frasi che non mi sono tornate e che ti suggerisco di sistemare:
Obbedisco e le posiziono una accanto all'altra, equidistanti al millimetro.

La parola "equidistante" mi ha bloccato e avrei preferito che non la usassi.

Mike entra nella stanza e solleva un sopracciglio. «Sarà la sesta volta che lo chiede, perché non accetti?»
«Ci hai sentiti? Ti sei fatto riparare i timpani?»

In ultimo, io qui non so che età attribuire a Mike, e non mi basta sapere che ha problemi di udito.

Minuzie che tengono lontana la strada della perfezione, ma non quella del mio giudizio che verte sul positivo.

Ciao capitano! Sono contento che la mia interpretazione del tema sia piaciuta, ho passato le prime due ore a pensare "okay, come posso interpretare il tema senza mettere morte e distruzione?". Rispondo passo passo alle tue osservazioni.
Riguardo il verbo "Guardare", non credo che sia sbagliato il tuo utilizzo: non è usato come verbo sensoriale (es: non ho scritto "vedo che sul polso..."), bensì come vera e propria azione attiva, ovvero lui che muove testa e braccio per potersi guardare il polso.
Sul termine "equidistante" forse è un po' troppo desueto, forse avrei potuto trovare un altro modo.
Sull'età di Mike sinceramente non avevo neanche pensato di definirla. I timpani "rotti" potrebbero essere dovuti a un qualche incidente oltre che per l'età, non mi era neanche passato per la testa che potesse essere rilevante dire se era giovane o vecchio... la prossima volta ci farò più attenzione.
Grazie per i suggerimenti e buona edizione!

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Umanità

Messaggio#11 » martedì 28 dicembre 2021, 0:48

DISCLAIMER GENERALE
Come certo saprete qualora rientriate tra le mie (s)fortunate vittime delle edizioni passate, sono solito dedicare parecchio spazio ai commenti. Negli ultimi due mesi ho persino sperimentato un diverso approccio volto proprio a fornire ai singoli autori quanti più spunti possibile. Purtroppo, per quest’edizione non sarà così. Causa trasloco durante i pochi giorni di ferie, questo mese sarò molto più schematico e diretto, ma non per questo superficiale. Chiedo pertanto scusa se l’estrema schiettezza che segue, volta soltanto a raggiungere quelli che riterrò di volta in volta i punti deboli e di forza dei singoli brani, farà risultare le mie parole più brusche di quello che vogliono essere. Insomma, sebbene sia io il primo a privilegiare sempre la forma al contenuto, a voi chiedo di fare l'opposto con i miei commenti: non soffermatevi su come vi dico le cose, ma sulla loro sostanza. ;)

COMMENTO
Ciao Stefano.
Permettimi, per prima cosa, di mandarti a quel paese. Sì, perché il tuo brano temo metterà a dura prova la mia scala di “valori artistici”. Ok, lascia che ti spieghi.
Come scrivo sempre nei miei commenti finali, tra stile e contenuto privilegio il primo. Secondo questo metro di giudizio, il tuo brano non ne uscirebbe benissimo. Ho infatti trovato la tua prima persona molto macchinosa, priva di personalità, fatta di frasi dalla costruzione un po’ banale, penalizzate oltretutto da almeno un paio di “as you know Bob”. Tuttavia, l’interpretazione che hai saputo dare al tema e la trama costruita attorno a esso ritengo siano geniali. Credo che il giro di boa, il punto dopo il quale il tuo brano prende letteralmente il volo, sia il dettaglio dei birilli posizionati in maniera sin troppo perfetta.
Insomma, i miei complimenti per l’ottima interpretazione di un tema per nulla facile e mannaggia a te per costringermi a ragionare a fondo su come posizionarti in classifica (e lo dico pur non avendo ancora letto i brani dei tuoi colleghi).
lupus in fabula

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Stefano.Moretto
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Re: Umanità

Messaggio#12 » martedì 28 dicembre 2021, 11:35

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:DISCLAIMER GENERALE
Come certo saprete qualora rientriate tra le mie (s)fortunate vittime delle edizioni passate, sono solito dedicare parecchio spazio ai commenti. Negli ultimi due mesi ho persino sperimentato un diverso approccio volto proprio a fornire ai singoli autori quanti più spunti possibile. Purtroppo, per quest’edizione non sarà così. Causa trasloco durante i pochi giorni di ferie, questo mese sarò molto più schematico e diretto, ma non per questo superficiale. Chiedo pertanto scusa se l’estrema schiettezza che segue, volta soltanto a raggiungere quelli che riterrò di volta in volta i punti deboli e di forza dei singoli brani, farà risultare le mie parole più brusche di quello che vogliono essere. Insomma, sebbene sia io il primo a privilegiare sempre la forma al contenuto, a voi chiedo di fare l'opposto con i miei commenti: non soffermatevi su come vi dico le cose, ma sulla loro sostanza. ;)

COMMENTO
Ciao Stefano.
Permettimi, per prima cosa, di mandarti a quel paese. Sì, perché il tuo brano temo metterà a dura prova la mia scala di “valori artistici”. Ok, lascia che ti spieghi.
Come scrivo sempre nei miei commenti finali, tra stile e contenuto privilegio il primo. Secondo questo metro di giudizio, il tuo brano non ne uscirebbe benissimo. Ho infatti trovato la tua prima persona molto macchinosa, priva di personalità, fatta di frasi dalla costruzione un po’ banale, penalizzate oltretutto da almeno un paio di “as you know Bob”. Tuttavia, l’interpretazione che hai saputo dare al tema e la trama costruita attorno a esso ritengo siano geniali. Credo che il giro di boa, il punto dopo il quale il tuo brano prende letteralmente il volo, sia il dettaglio dei birilli posizionati in maniera sin troppo perfetta.
Insomma, i miei complimenti per l’ottima interpretazione di un tema per nulla facile e mannaggia a te per costringermi a ragionare a fondo su come posizionarti in classifica (e lo dico pur non avendo ancora letto i brani dei tuoi colleghi).


Ciao Alessandro, grazie per il commento
Non ho capito bene in che senso intendi che la prima persona è macchinosa; il protagonista è un umano con varie parti del corpo artificiali e i suoi pensieri sono molto schematici, quindi anche le sue emozioni sono più contenute (ma non assenti) rispetto a quelle di una persona completamente umana. Se la sensazione che ti ha dato è di essere un mezzo androide, allora era il mio obiettivo.
Riguardo agli "as you know bob" credo che l'unico imputabile di tale titolo sia quando il protagonsita dice perché il Maestro ci tiene alla sua umanità, ti riferivi a quello?
Sono contento che l'interpretazione ti sia piaciuta così tanto da dover andare contro il tuo stesso metro di giudizio, ho passato quasi tutto il tempo della gara a pensare a come non mettere morte e distruzione nel racconto e sono felice che non sia stato tempo perso. Ammetto che la scena dei birilli l'avevo pensato come "dettaglio minore" per far intuire il worldbuilding e sono rimasto sorpreso quando ho visto che è stato apprezzato in molte valutazioni, prendo nota scrupolosamente che ha funzionato bene e tenterò di riapplicare la stessa formula più avanti.
Grazie ancora del commento e buona edizione!

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DandElion
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Re: Umanità

Messaggio#13 » giovedì 30 dicembre 2021, 21:32

Questo racconto chiaramente ispirato dopo la visione del film Freaks out.se così non fosse ti invito a vederlo di corsa perché la dimensione onirica che evochi è analoga.credo che sia racconto che mi è piaciuto di più di questo girone, lo trovo delicato, intimo e molto ben scritto.per me senza dubbio una perla, una di quelle cose che avrei voluto immaginare io.
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Re: Umanità

Messaggio#14 » giovedì 30 dicembre 2021, 22:50

DandElion ha scritto:Questo racconto chiaramente ispirato dopo la visione del film Freaks out.se così non fosse ti invito a vederlo di corsa perché la dimensione onirica che evochi è analoga.credo che sia racconto che mi è piaciuto di più di questo girone, lo trovo delicato, intimo e molto ben scritto.per me senza dubbio una perla, una di quelle cose che avrei voluto immaginare io.

Ciao DandElion, che dire, ti ringrazio davvero tanto di questo commento super elogiativo. Non ho visto Freaks out, colpa mia che in quel periodo non volevo andare al cinema anche se tutti me ne hanno parlato benissimo. Lo metto senz'altro in lista.
Grazie ancora per tutti i complimenti e buona edizione!

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antico
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Re: Umanità

Messaggio#15 » domenica 2 gennaio 2022, 12:31

Il momento più interessante è quello in cui mostri la perfezione del post umano vs l'imperfezione (anche ricercata) dell'umano a ogni costo e questo è fondamentale nell'analisi della direzione da prendere in fase di sviluppo ulteriore del racconto. Vero che manca il conflitto, ma la sua assenza è compensata dalla tua capacità di narratore e pertanto il giudizio non può che essere estremamente positivo, anche considerata la bella idea alla base. Vero anche che, però, si sente la mancanza del conflitto stesso e questo impedisce al testo di presentarsi nella sua forma migliore. C'è anche da dire che il protagonista vuole essere spettatore e assistente di tale decadenza, pur, magari, non comprendendola appieno ed ecco il motivo per cui non credo che la soluzione non sia in un'entrata in scena anticipata da parte di Mike, ma in una riflessione più approfondita sul protagonista: un "non più" umano affascinato dall'ancora umano, con tutte le sue imperfette perfezioni in contrasto con le perfette imperfezioni del Maestro. Ecco, lavorerei di più sul rapporto tra i due protagonisti e per farlo serve più tempo, ergo fai uscire di scena troppo presto il Maestro e il personaggio di Mike risulta funzionale solo all'averti semplificato la vita in questo contesto. Detto questo, bella declinazione del tema e per me siamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante.

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Re: Umanità

Messaggio#16 » domenica 2 gennaio 2022, 14:03

antico ha scritto:Il momento più interessante è quello in cui mostri la perfezione del post umano vs l'imperfezione (anche ricercata) dell'umano a ogni costo e questo è fondamentale nell'analisi della direzione da prendere in fase di sviluppo ulteriore del racconto. Vero che manca il conflitto, ma la sua assenza è compensata dalla tua capacità di narratore e pertanto il giudizio non può che essere estremamente positivo, anche considerata la bella idea alla base. Vero anche che, però, si sente la mancanza del conflitto stesso e questo impedisce al testo di presentarsi nella sua forma migliore. C'è anche da dire che il protagonista vuole essere spettatore e assistente di tale decadenza, pur, magari, non comprendendola appieno ed ecco il motivo per cui non credo che la soluzione non sia in un'entrata in scena anticipata da parte di Mike, ma in una riflessione più approfondita sul protagonista: un "non più" umano affascinato dall'ancora umano, con tutte le sue imperfette perfezioni in contrasto con le perfette imperfezioni del Maestro. Ecco, lavorerei di più sul rapporto tra i due protagonisti e per farlo serve più tempo, ergo fai uscire di scena troppo presto il Maestro e il personaggio di Mike risulta funzionale solo all'averti semplificato la vita in questo contesto. Detto questo, bella declinazione del tema e per me siamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante.

Wow, questo è uno spunto di riflessione molto potente... grazie mille Antico, non avevo pensato a una soluzione in quest'ottica, probabilmente perché ero troppo concentrato sul dialogo post–uscita del Maestro. Potrei ripensare la scena per fornire le informazioni togliendo proprio Mike e dedicando quel tempo al Maestro e al protagonista. Ci devo riflettere su.
Grazie mille davvero!

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