Rotazione sincrona

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Andrea Furlan
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Rotazione sincrona

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 1:08

Luce. Ombra. Crepuscolo.
Sono in piedi sulla torre della vecchia base, l’unica costruzione artificiale presente sulla superficie di Kennda. Dietro di me il deserto infuocato del lato alla luce. Davanti l’abisso, il nero mare di metano che vedo agitarsi in pigre volute di nebbia. In mezzo il crepuscolo perenne della zona intermedia.
Quando ero bambino la forma slanciata della torre era dappertutto: nei giornali olografici, negli spot pubblicitari sulle colonie, persino sulle carte di credito.
Poi il disastro: la tempesta che distrusse la base. Mamma disperata. Il silenzio che ha avvolto tutto. Un padre perso due volte.
Getto uno sguardo alla faccia illuminata, l’ultimo sole. Poi fisso la mia ombra mentre salgo sul parapetto semidistrutto.
Salto.

«Si chiama rotazione sincrona, Carlo. Kennda è troppo vicino al suo sole, non può ruotare su sé stesso. È un pianeta di estremi.»
Le sue parole, la sera prima della partenza. Avevo solo tredici anni ma ricordo tutto: usava il telescopio, indicava la luna, mentre io lo stringevo forte, volevo solo che non partisse. Estremi, sole e tenebra. Lo amavo troppo per non odiarlo.
Il volo nel mare di metano è stato come il suo ultimo abbraccio: addio alla luce, un tuffo calmo, silenzioso. Poi sono stato preso dalle turbolenze, sbattuto senza meta nell’abisso. Devo cavarmela da solo, ora. Accendo i propulsori della tuta, scendo in profondità.
Un movimento. Lotto contro la corrente: li vedo. Un branco di limuli, il corpo da insetto, le dodici zampe palmate. Simili, eppure così diversi dall’unica forma di vita che sopravvive nell’emisfero illuminato. Il leader più grande al centro, gli altri disposti a spirale attorno, proprio come i loro fratelli che corrono nel deserto.
Cerco di rimanere calmo, professionale: aziono la telecamera mentre nuoto con loro.
All’improvviso un propulsore si spegne. Panico, il respiro accelera, non distinguo più gli animali, confusi con le volute di nebbia. Potrei precipitare nel buio, senza energia, navigare per sempre nel mare di metano. Proprio come te, ucciso dalla tempesta.
Il secondo propulsore perde forza. Risalgo veloce, spaventando i limuli. Lancio l’SOS, sconfitto.

Vita. Morte. Oblio.
Voci concitate fra lampi di luce, pozze di oscurità. Immagini di mio padre che lavora, chino sul microscopio, presente ma altrove.
Io che leggo i suoi rapporti al centro di ricerca, poi sulla nave che mi ha portato qui, ansioso di bere ogni parola. Essere pronto al momento decisivo, senza fallire.
Sento voci che riconosco, fingo di dormire.
«Dobbiamo punirlo: ha trasgredito l’ordine supremo, lasciando la zona di luce. Ha messo a repentaglio la sua vita e quella dei soccorritori. Ne sono usciti illesi per puro caso.»
«Ma hai visto i video: ha dimostrato che possiamo nuotare nel mare di metano, trovato i limuli acquatici. Forme simili a quelli che conosciamo, si comportano proprio come loro. È una scoperta straordinaria: solo suo figlio poteva farla.»
Trattengo un sorriso: ce l'ho fatta, la mia orbita si è conclusa.



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antico
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#2 » martedì 21 dicembre 2021, 1:12

Ciao Andrea! Caratteri ok, malus minimo tempo per te. Buona CIF EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#3 » martedì 21 dicembre 2021, 11:43

Prime Impressioni: Ciao Andrea! Piacere di rileggerti. Quindi ti sei avventurato nella fantascienza! La tua storia ha, secondo me, delle parti molto buone e un finale un pochino confuso. Tutto spiegato tra poco.

Aderenza al Tema: Per me tutto ok.

Punti di Miglioramento: Ho dovuto leggere un paio di volte il racconto per riuscire ad afferrare la trama. C'è un personaggio che cerca a tutti i costi di scoprire i misteri di un pianeta che ospita una razza aliena che nuota in un mare di metano. Si tuffa, li vede, fa la scoperta.. ma finisce male. Il finale, però, potrebbe anche lasciare intendere che si salva, e che il suo atto sconsiderato di allontanarsi dalla zona abitabile del pianeta viene addirittura reso eroico per il fatto di aver appena scoperto gli animali alieni. Ecco, questo finale è un pochino ambiguo, e questo, secondo me, è il punto debole del racconto. Hai voluto cercare un finale emotivo, commovente, col risultato di renderlo, a mio avviso, poco chiaro.
Anche il rapporto col padre, non mi è arrivato. Il protagonista va alla ricerca di questi animali per rendere omaggio alla memoria di suo padre? Quali sono le motivazioni che lo spingono a tuffarsi sapendo di rischiare la vita? Inoltre: non si può nuotare in un mare di metano, visto che la sua temperatura si aggira attorno ai -160° (grazie Wikipedia), quindi deve per forza indossare una tuta speciale: se è così la frase "ha dimostrato che possiamo nuotare nel mare di metano" proprio non l'ho capita.

Punti di Forza: L'ambientazione è fenomenale. Sono anch'io affascinato dai pianeti in orbita sincrona (ho citato il sistema Trappist nel mio raccontino), e so che anche il nostro CIF lo è (mi sembra di aver letto un racconto che si intitolava "Quel che resta di noi", ambientato proprio su un pianeta di questo tipo). Poi, mi è piaciuto anche come hai caratterizzato questa base spaziale perduta, la cui immagine una volta addirittura ornava le carte di credito.

Conclusioni: Un racconto con uno scenario molto bello, sviluppato attorno a uno dei temi classici della fantascienza: ovvero la ricerca e l'esplorazione di nuovi pianeti. Per me il finale è un po' sottotono, le intenzioni del protagonista non sono ben chiare, e se c'è un conflitto col padre non si capisce se questo venga risolto oppure no. Insomma, se lato background l'idea è molto buona, la vicenda in sé andrebbe resa un pochino più chiara.

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GiulianoCannoletta
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#4 » mercoledì 22 dicembre 2021, 14:41

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto, non è facile costruire un pezzo di fantascienza in così poco spazio, c'è sempre il rischio di omettere dettagli essenziali alla comprensione o, al contrario, abbandonarsi agli spiegoni. Mi pare che tu abbia costruito un buon compromesso. L'ambientazione è interessante e anche la motivazione del personaggio nel raccogliere l'eredità del padre mi è risultata chiara. Forse è un po' più debole il finale: ad esempio, che il protagonista sta disobbedendo a una disposizione così importante lo scopriamo a poche righe dalla fine, quando ormai sappiamo che è salvo ed è riuscito nella sua impresa, questo forse depotenzia un po', ma so bene che è difficile distribuire tutti i dettagli in un pezzo così breve.
Bravo, a rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Pietro D'Addabbo
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#5 » giovedì 23 dicembre 2021, 1:07

Ciao Andrea, piacere di leggerti.

Prima qualche nota, poi il vero commento.
Quando ho letto "sulla torre della vecchia base, l’unica costruzione artificiale" mi è sembrata una contraddizione, mi sono reso conto che leggere 'vecchia base' aveva automaticamente generato l'idea di una seconda costruzione definibile 'nuova base', dunque quella vecchia non poteva essere l'unica. Solo leggendo oltre ho capito che invece la base è vecchia perché ha molti anni, non in confronto a qualcosa d'altro, e perché semi-distrutta da una tempesta.
Leggendo di giornali olografici, spot e carte di credito, mi sono chiesto come una economia così fiorente potesse essere in una singola base, l'accenno alle colonie contraddiceva nuovamente la questione di unica costruzione. Sono servite diverse riletture per arrivare a comprendere che la torre era di un avamposto scientifico isolato, dove il padre del protagonista aveva trovato la morte, mentre il resto della civiltà era su un altro pianeta, cioè la Terra! Il che finalmente ha spiegato la faccenda della doppia perdita: prima per la partenza da casa e poi per la morte su un pianeta alieno da esplorare.
In merito alla scoperta, questa non ha richiesto al protagonista di sfruttare delle proprie peculiarità. Si limita invece ad un tuffo ed una accensione di telecamera. Considerando che un batiscafo teleguidato potrebbe fare altrettanto (vedi esplorazione della Fossa delle Marianne) il tuffo di persona risulta molto folle e ben poco epico, almeno per me non tale da giustificare il rischio per sé e per le squadre di recupero.
Il protagonista va alla vecchia torre preparato e senza autorizzazioni eppure si fa sorprendere dalle grane di una attrezzatura che perde un propulsore improvvisamente e, per sua fortuna, perde il secondo solo gradualmente.
Viene salvato e, al contrario suo, tutti i soccorritori ne escono illesi 'per pura fortuna'. Il sospetto (da ex membro del soccorso alpino-speleologico) è che invece i soccorritori siano molto più preparati e attrezzati di questo 'escursionista' che si crede un 'esploratore', ma i dialoghi nella terza parte sentiti di straforo dal protagonista dovrebbero avere un taglio molto diverso e non osannarlo bensì dirne peste e corna. Da qui la sensazione, in prima lettura, che la terza parte fosse in realtà un delirio pre-morte ispirato dall'effetto 'Dunning–Kruger' al protagonista. Rileggendo credo di scartare questa ipotesi perché il tono della tua storia mi sembra voler essere epico/intimistico e non satirico.
In definitiva, il racconto ci presenta un protagonista deciso ad un gesto quasi suicida pur di esplorare una zona proibita del pianeta, con accenni ad un padre perso e ad un destino che si compie per il figlio quando questi "conclude la sua orbita" effettuando la scoperta, emulo più fortunato di un padre morto durante una tempesta in una precedente esplorazione dello stesso luogo.
L'idea c'è sicuramente e lo stile immersivo è ben adottato, ma ognuno degli altri dettagli mi ha purtroppo lasciato perplesso.

Alla prossima
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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MatteoBorile
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#6 » giovedì 23 dicembre 2021, 23:32

Ciao Andrea, piacere di averti letto; da una parte devo dire che mi è piaciuto molto il tuo stile di scrittura, è molto coinvolgente e fluido, riesce a catturare bene l’attenzione e rende molto facile arrivare alla fine del racconto (posto che ovviamente è breve ma quello che io ho percepito è quanto ti ho appena detto); dall’altra ho faticato un po’ a connetterlo al tema del contest se devo essere onesto: l’intento epico si coglie ed a volte forse è appena un po’ troppo marcato e caricato, ma questo è naturalmente gusto personale, ed in prima battuta non ci sono grosse cose che mi abbiano fatto rischiare di rompere la sospensione dell’incredulità .

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Luca Nesler
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#7 » lunedì 27 dicembre 2021, 12:07

Ciao Andrea! Antmosfera molto bella, questi estremi mi hanno fatto pensare a un bianco e nero d'artista. La comprensione del racconto è molto scarsa però. Qualcosa si capisce: c'è il figlio che, nel ricordo del padre, fa un'impresa che aiuterà la comunità. Qualcosa che ha a che fare con la conoscenza del pianeta. Quanto alla sequenza e agli elementi che la definiscono, però, non saprei darne un buon resoconto. Se dovessi raccontare a qualcuno il tuo testo non saprei da dove iniziare e cosa raccontare.

In alcuni punti ho trovato la tua scrittura un po' ingenua, nel senso che è trasparente l'intenzione dell'autore. Abbiamo questo personaggio che a tratti ricorda senza un motivo valido per lui, a tratti racconta direttamente al lettore senza nascondere in un infodump da manuale. Anche questa prosa che cerca la poesia, con queste triplette a inizio paragrafo: fanno notare troppo un tentativo autoriale un po' troppo forzato di impreziosire il racconto e ottengono l'effetto contrario. Comq l'ossimoro "Lo amavo troppo per non odiarlo" di cui non capisco il significato finale e mi pare messo lì in modo poco funzionale, come un merletto sotto a un piatto.
Insomma, stilisticamente ci sarebbe qualcosa da aggiustare, ma ho apprezzato l'esocità di questo pianeta che un po' mi ricorda la trilogia che culmina con The Riddick's Chronicles.
Alla prossima!

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Mario Mazzafoglie
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#8 » lunedì 27 dicembre 2021, 15:17

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto dal presupposto che io e i racconti con tanti elementi fantastici condensati in così poco spazio non è che andiamo molto d'accordo.
Sinceramente ho letto con gusto la tua storia, anche se poi sono rimasto un attimo con qualche dubbio sul finale. Ho cercato anche negli altri commenti alcune risposte ai miei perchè, ma ho visto che anche gli altri pareri sono discordanti. Questo, per te, dovrebbe suonare come primo campanello d'allarme perchè vuol dire che quel significato, che sicuramente nella tua testa era chiaro, per noi lettori è risultato leggermente più complicato da decifrare.
Altro punto debole, ma sempre secondo i miei gusti, è l'eccessivo spezzettamento del testo e della storia. Già 3000 caratteri sono pochi, poi suddividerli in 3 parti non aiuta. Diciamo che con 2 sarbbe stato meglio.
Il punto di forza è sicuramente rappresentato dalla qualità delle descrizioni dell'ambientazione, un gradino sopra a tutti i racconti fantastici del tuo gruppo.
A rileggerti.

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Shanghai Kid
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#9 » lunedì 27 dicembre 2021, 17:51

Ciao Andrea e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Non è la prima volta che mi capita, in realtà, di doverti commentare. Ho letto e apprezzato moltissimo altri tuoi lavori, soprattutto quando erano storie che avessero in qualche modo a che vedere con il quotidiano. La tua prosa mi piace sempre e ho notato che hai un particolare talento nel delineare le atmosfere, cosa che apprezzo moltissimo. Mi trovo tuttavia d’accordo con chi definisce il tuo racconto confuso. La mia impressione è che tu abbia creato qualcosa di troppo complicato per essere reso in modo efficiente in 3000 battute. Mentre leggo il tuo racconto, infatti, non capisco bene alcuni passaggi, che sono certa saresti stato in grado di spiegare molto meglio con più spazio perchè l’idea di base mi sembra essere ottima. Purtroppo le condizioni erano queste e il tuo racconto risulta un po’ ipertrofico dal punto di vista delle informazioni, farraginoso.
Per quanto riguarda lo stile, invece, nulla da dire. Apprezzo anche molto lo sforzo di pensare in termini tanto complessi, un tentativo andava fatto!
A rileggerci!

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Andrea Furlan
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#10 » martedì 28 dicembre 2021, 1:38

Grazie a tutti per i vostri utili commenti.
Prima di tutto vorrei chiarire che mi ero imposto di scrivere un pezzo di fantascienza prima ancora di sapere il tema, in omaggio al CIF, guest star. Nonostante ami il genere da sempre, ne scrivo raramente in questi termini e volevo mettermi alla prova.
Mi sembra di capire che l’idea di fondo del racconto non è completamente chiara, alcuni di voi l’hanno percepita e apprezzata, altri meno. Temo di aver fatto l’errore già commesso di voler strizzare una storia troppo complessa nei caratteri a disposizione.
Ho voluto mescolare la classica esplorazione del pianeta con il rapporto difficile che il protagonista ha con un padre ingombrante, uno dei primi scienziati a studiare il nuovo pianeta nell’avamposto con la torre distrutto dalla tempesta. Il figlio lo ha sempre adorato, ma anche odiato perché lo ha abbandonato: spinto da questi sentimenti non ha potuto fare a meno di cercarlo e seguirne le orme, scegliendo di intraprendere la stessa avventura e rischiando la propria vita in un atto “proibito” ma che alla fine è un successo e lo mette in pace con se stesso.

@Matteo: certo che ha una tuta particolare per esplorare il mare di metano, mi sembrava di aver dato gli elementi nel testo (la tuta, i propulsori che smettono di funzionare). Non ho avuto il tempo di documentarmi ovviamente, quindi ho cercato di immaginare come potesse essere, riuscendo forse a renderlo solo parzialmente.

@Giuliano: fra tutti sei quello che ha colto più chiaramente le intenzioni che ho spiegato sopra. Sono d’accordo che una semina più accorta di dettagli avrebbe chiarito meglio.

@Pietro: grazie per aver esplorato cosi in dettaglio la trama e quelli che hai trovato come punti deboli. Forse leggendo la mia spiegazione di sopra avrai capito meglio: il protagonista fa un gesto “folle” spinto dalla sua competizione con la figura del padre, ma in questo riesce a fare qualcosa che nessuno aveva mai tentato prima. Nella mia idea la nuova colonia è presente sul pianeta sul lato illuminato, dove gli scienziati hanno già studiato le forme di vita presenti.

@Matteo: il tema voleva essere legato all’immagine del salto nel mare di metano presente nella prima parte. Il protagonista si lancia in una missione apparentemente suicida lasciando l’unica parte esplorata del pianeta. Grazie per i tuoi commenti positivi!

@Luca: grazie per il tuo commento come sempre acuto e profondo, accolgo tutti i suggerimenti inclusa l’immagine del merletto sotto al piato. :-) Spero di aver spiegato quello che non era chiaro dal racconto.

@Mario: ho spiegato sopra perché ho scelto un racconto di fantascienza, per il resto grazie dei suggerimenti sulla struttura e i complimenti per l’ambientazione.

@ShangaiKid: credo di aver risposto ai tuoi commenti qui sopra soprattutto sulla complessità e i messaggi non chiari, grazie comunque per i complimenti su stile e ambientazione.

Giulio_Marchese
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#11 » mercoledì 29 dicembre 2021, 16:02

Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Partiamo dal punto dolente: alla prima lettura ho avuto serie difficoltà a comprendere a pieno il racconto. Questo mi ha portato a concentrarmi per capire piuttosto che godermelo. Il rapporto con il padre ingombrante avrebbe dovuto emozionarmi ma non ce l'ha fatta perché ero troppo impegnato a capire cosa stava accadendo. Non mancano le parti raccontate, probabilmente sarebbe bastato poco per rendere più chiaro il tutto.

Dietro di me il deserto infuocato del lato alla luce.


Che?

«Si chiama rotazione sincrona, Carlo. Kennda è troppo vicino al suo sole, non può ruotare su sé stesso. È un pianeta di estremi.»


AH, ecco!
Certe volte cambiando l'ordine degli addendi il risultato cambia. O forse il flusso informativo è più una moltiplicazione. In questo caso forse avresti dovuto presentare prima il problema dicendo che il padre del protagonista voleva risolverlo (anche se non mi è chiarissimo quale fosse il problema, mi sembra più una missione esplorativa per cui non capisco bene nemmeno il divieto) e da lì escalation.
Comunque l'idea è affascinante, meriterebbe più caratteri.
A rileggerci!

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antico
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Re: Rotazione sincrona

Messaggio#12 » giovedì 6 gennaio 2022, 18:29

Il setting è senza dubbio affascinante però, come hai affermato tu stesso, hai effettivamente condensato troppo e il risultato è un racconto troppo semplicistico. Cerco di spiegarmi: affermi che quella torre è l'unica costruzione artificiale presente sul pianeta, ma poi ci fai capire che esiste un'intera comunità senza darci cenni di dove vivano, l'esplorare la zona oscura è proibito ma dal testo non si percepisce difficoltà nel raggiungerla e nel tuffarcisi, ci fai capire che l'esplorare la zona oscura era impresa assia ardua ma al lettore arriva solo che si tuffa e subito incontra le creature per poi avere casini e farsi salvare. Questi sono tre esempi, ma il concetto è che una storia enorme è come condensata in una sinossi a forma di racconto e questo non può trovare il favore del lettore che trova tante risposte e mai il tempo di porsi domande e, soprattutto, non vede nelle azioni del protagonista il peso che le stesse comportano. Per quanto detto il mio pollice questa volta è sicuramente tendente al positivo, ma in modo non proprio solido.

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