Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 2:01

Immagine

BENVENUTI ALLA CIF EDITION, LA QUARTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 160° ALL TIME!

Questo è il gruppo METALLO della CIF EDITION con sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA come guest stars (Linda De Santi, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Fabio Aloisio e Alessandro Napolitano).

Gli autori del gruppo METALLO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo MINOTAURO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo NANOCOSM.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dai sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato la mano solamente per ottenere una distribuzione corretta dei cinque racconti con malus minimo tempo (un racconto in ogni gruppo da sette e due nell'unico da otto).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo METALLO:

Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina, ore 00.06, 2953 caratteri
Rotazione sincrona, di Andrea Furlan, ore 01.08, 2994 caratteri MALUS MINIMO TEMPO 3 PUNTI
Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio, ore 23.28, 2881 car
Il Pescatore, di Dario Cinti, ore 00.39, 2904 caratteri
Pastorale, di Stefano Floccari, ore 23.07, 2978 caratteri
L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti, ore 00.39, 2946 caratteri
Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero, ore 22.32, 2957 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo MINOTAURO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo MINOTAURO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo MINOTAURO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA CIF EDITION A TUTTI!



Avatar utente
MatteoMantoani
Messaggi: 1010

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 24 dicembre 2021, 12:34

Cari amici, ecco la mia sofferta classifica ai vostri racconti. Ci premo a sottolineare che ho letto e commentato tutti con piacere e colgo l'occasione per immortalare in questo forum i miei auguri per un felicissimo Natale a tutti quanti.

1) Gli ultimi saranno i primi
► Mostra testo

2) Pastorale
► Mostra testo

3) Storia di una principessa che non voleva sposarsi.
► Mostra testo

4) Rotazione sincrona
► Mostra testo

5) Il Pescatore.
► Mostra testo

6) Piante energetiche
► Mostra testo

7) L'ultimo giorno.
► Mostra testo

Avatar utente
GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 24 dicembre 2021, 13:27

Ciao! Ecco i miei commenti e classifica. Tutti i racconti mi sono piaciuti molto, a differenza di altre edizioni non ho trovato né quello che mi colpisse nettamente più degli altri né quello molto sotto alla media. Ho dovuto quindi affidarmi a sensazioni e dettagli, e stavolta più che mai tra la prima e l'ultima posizione lo stacco per me è minimo.


1)Storia di una principessa che non voleva sposarsi
2)Rotazione sincrona
3)Gli ultimi saranno i primi
4)Pastorale
5)Piante energetiche
6)L'ultimo giorno
7)Il pescatore


Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina,
L'ambientazione è interessante, tratteggi una serie di dettagli che incuriosiscono il lettore senza il bisogno di abbandonarti a spiegoni. Il limite più grosso del testo l'ho trovato nella difficoltà di empatizzare col protagonista. Ci ho pensato su, e credo che sia dovuto al fatto che in buona sostanza il pdv si limita ad assistere all'azione che si svolge altrove, e il lettore ne rimane meno coinvolto. Anche la morte dei membri della squadra mi ha lasciato un po' freddo. Avrebbe forse funzionato meglio calcando di più la mano sul senso di ansia e di impotenza nell'essere spettatore passivo di fatti così drammatici.
Sullo stile poco da dire, sempre eccellente!

Rotazione sincrona, di Andrea Furlan,
Il racconto mi è piaciuto, non è facile costruire un pezzo di fantascienza in così poco spazio, c'è sempre il rischio di omettere dettagli essenziali alla comprensione o, al contrario, abbandonarsi agli spiegoni. Mi pare che tu abbia costruito un buon compromesso. L'ambientazione è interessante e anche la motivazione del personaggio nel raccogliere l'eredità del padre mi è risultata chiara. Forse è un po' più debole il finale: ad esempio, che il protagonista sta disobbedendo a una disposizione così importante lo scopriamo a poche righe dalla fine, quando ormai sappiamo che è salvo ed è riuscito nella sua impresa, questo forse depotenzia un po', ma so bene che è difficile distribuire tutti i dettagli in un pezzo così breve.

Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
Comincio dai punti di forza: l'incipit è fenomenale, mi ha invogliato tantissimo a leggere e le voci dei personaggi escono dalla pagina. Sia la voce narrante, personalissima e curata nel dettaglio, sia l'ometto che sbuca alla fine.
Credo sia mancato qualcosa sui motivi del suo gesto, è seminato bene il disagio nel risvegliarsi donna, il paragone con la madre (di cui sappiamo poco) ma il rifiuto del matrimonio enunciato nel titolo mi pare non trovi il giusto riscontro nel testo.
Nel finale al buffo ometto spetta il compito di risolvere la situazione e dispensare la morale; simpatico ma manca un po' di mordente.
In definitiva un racconto che mi è piaciuto, originale e con un tono ben strutturato.

Il Pescatore, di Dario Cinti,
Quando ho letto il tema mi sono chiesto se qualcuno si sarebbe avventurato nelle citazioni della canzone, ed eccomi accontentato col tuo racconto, che addirittura riscrive il pezzo di De Andrè in chiave sc-fi.
L'idea è buona e l'esecuzione anche, ma mi sono rimasti dei dubbi. L'assassino nella seconda scena appare solo violento e rabbioso, manca un po' il ribaltamento morale che è uno dei cardini della canzone.
Il finale invece rimane un po' sospeso. Anche la frase "Mi ha chiamato vecchio, non mi conosce. Non è di queste parti." mi ha creato un'aspettativa che non viene soddisfatta.
Non ho capito se la tua intenzione era di citare fedelmente la canzone (in questo caso mi pare carente la caratterizzazione dell'assassino) o usarla solo come sottotraccia per scrivere una storia tua (in questo caso però rimangono degli aspetti irrisolti).
Queste le considerazioni che non mi hanno fatto godere del tutto il tuo racconto, nonostante la buona idea (e ambientazione) alla base, e lo stile più che buono.

Pastorale, di Stefano Floccari,

Confesso la mia ignoranza, senza le dritte del buon Matteo non avrei colto il riferimento. Avevo comunque capito che c'era un collegamento a un avvenimento importante, e avrei comunque cercato riscontro.
Con queste informazioni a disposizione per comprendere il finale è un bel pezzo, al netto di qualche imprecisione.
Ti segnalo un utilizzo un po' massiccio di similitudini col "come", mi è saltato all'occhio soprattutto nelle prime righe e mi è risultato un po' pesante:
"...agita festosa la campanella come un bambino la notte di Natale farebbe con la sua fetta di gubana.
Lontano, verso ovest, gli uomini in nero stanno correndo come pazzi lungo la strada, su e giù a disegnare curve nervose come fossero dei serpenti..."

L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti

Una scena interessante, mi è piaciuta l'ambientazione che tratteggi, sei riuscita a realizzare un pezzo molto evocativo che si legge volentieri.
Dall'altra parte, mi sono rimaste delle perplessità. Non mi è chiara la natura di queste "lune" che stanno per liberarsi, ma comunque una certa vaghezza a riguardo mi va bene. Quella che ho gradito di meno è la parte iniziale, che pare messa lì soprattutto per dare informazioni al lettore, ma anche in questo non è chiara fino in fondo. Chi è il protagonista e perché è in possesso di certe informazioni? Perché avverte il Reverendo? E anche se il Reverendo gli credesse, come potrebbe fermare questa catastrofe, che ormai è così imminente?
In sintesi, come spesso accade coi racconti fantasy, mi pare che l'ambientazione abbia sottratto troppo spazio alla storia. Ci sono una serie di suggestioni davvero interessanti (le ancelle, le ragazze scomparse, le stesse lune che stanno per liberarsi) ma a mio avviso non c'era stato lo spazio per svilupparle in maniera del tutto convincente.

Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero,
Il racconto è ben scritto, i dialoghi e i beat sono tutti realistici e funzionali alla storia. Pure troppo realistici, forse, la scena a mio avviso perde un po' di mordente nella parte centrale in cui i personaggi elencano ed escludono le varie possibilità. Il finale mi ha dato sensazioni contrastanti: ottima la chiusura col riferimento ai ciechi, un'amara ironia con cui hai dato qualche altro dettaglio di contesto senza sfociare negli infodump, ma sono rimasto un po' spiazzato dal fatto che avranno un anno di luce. Mi spiego meglio: all'idea che dovranno rimanere un anno (o molto di più) chiusi lì dentro, il fatto che dopo un anno rimarranno al buio per me è passato in secondo piano. In un anno di claustrofobica segregazione possono accadere cose molto peggiori che rimanere al buio. Per cui a me l'angoscia è arrivata, ma non era esattamente quella che avevi seminato fino a quel momento, mi avrebbe colpito molto di più se la loro autonomia luminosa fosse stata ben più breve.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 26 dicembre 2021, 16:36

Due classifiche postate, ne dovete ricevere altre sei (oltre alla mia).

Avatar utente
Mario Mazzafoglie
Messaggi: 201

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 27 dicembre 2021, 16:22

1) GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI
2) STORIA DI UNA PRINCIPESSA CHE NON SI VOLEVA SPOSARE
3) ROTAZIONE SINCRONA
4) PIANTE ENERGETICHE
5) PASTORALE
6) IL PESCATORE
7) L'ULTIMO GIORNO


GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI

Ciao Maurizio, un piacere leggerti.
Sinceramente ho poco da dire e da aggiungere a quanto detto dagli altri.
La tua storia è semplice e fila liscia dall'inizio alla fine, con un'ambientazione chiara da subito che permette al lettore di capire subito il contesto. I dialoghi sono abbastanza efficaci, un filino sotto al clichè che hai sfiorato ma non toccato.
Il tuo racconto è l'ultimo che ho letto del gruppo, dove non è spiccato fuori nulla di particolare, quindi prenditi il mio primo posto e va bene così.
Alla prossima.


STORIA DI UNA PRINCIPESSA CHE NON VOLEVA SPOSARSI

Ciao Giovanni, un piacere leggerti.
Partiamo dall'inizio, che a mio avviso è una piccola perla. Un aggancio straordinario perchè ti prende, ti fa porre delle domande e ti invoglia nel continuare la lettura per scoprire di più su quello che sta accadendo.
Leggendo altri commenti mi sono accorto, però, che non sono l'unico ad aver terminato la storia con ancora alcuni dubbi da sciogliere. Il mio pensiero e che hai aggiunto cose che potevi tranquillamente tralasciare perchè non influivano sulla storia in sè, forse per aggiungere più profondità, ma al contrario hai creato delle aspettative che poi non hai potuto esaudire anche per il limite di caratteri.
Detto questo, per me la prova è buona, con un plus del mio personale gusto per una delle poche storie in questo gruppo che non presenta elementi fantasy.


ROTAZIONE SINCRONA

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto dal presupposto che io e i racconti con tanti elementi fantastici condensati in così poco spazio non è che andiamo molto d'accordo.
Sinceramente ho letto con gusto la tua storia, anche se poi sono rimasto un attimo con qualche dubbio sul finale. Ho cercato anche negli altri commenti alcune risposte ai miei perchè, ma ho visto che anche gli altri pareri sono discordanti. Questo, per te, dovrebbe suonare come primo campanello d'allarme perchè vuol dire che quel significato, che sicuramente nella tua testa era chiaro, per noi lettori è risultato leggermente più complicato da decifrare.
Altro punto debole, ma sempre secondo i miei gusti, è l'eccessivo spezzettamento del testo e della storia. Già 3000 caratteri sono pochi, poi suddividerli in 3 parti non aiuta. Diciamo che con 2 sarbbe stato meglio.
Il punto di forza è sicuramente rappresentato dalla qualità delle descrizioni dell'ambientazione, un gradino sopra a tutti i racconti fantastici del tuo gruppo.
A rileggerti.


PIANTE ENERGETICHE

Ciao Mihael, piacere di leggerti.
Innanzitutto mi complimento con lo stile, anche se mi era già capitato di leggerti/commentarti e non è una novità.
Infatti la storia si legge bene senza particolari problemi.
Come ti ha già fatto notare qualcuno, secondo me è nei due estremi della storia che ci sarebbero più margini di miglioramento: inizio e fine.
L'inizio perchè dalle prime battute si fa fatica a calarsi nel contesto giusto e crearsi l'immagine reale di quello che sta succedendo, e la fine perchè va bene il sottotesto, però se alla fine della storia rimangono ancora alcune domande vuol dire che qualcosa non è andata per il verso giusto.
La maggior parte delle colpe me la attribuisco io perchè faccio fatica a condensare così tanti elementi fantastici in così poco spazio, quindi sicuramente il mio limite non aiuta.
Il tema è centrato e la prova è buona.
A rileggerti.


PASTORALE

Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Ammetto anche io di aver dovuto leggere i commenti degli altri per capirci qualcosa di più. Ovvio che in prima lettura mi sono chiesto più volte cosa stessi leggendo, e quindi ovvio che le "colpe" stanno da tutte e due le parti: la mia, da lettore, di essere lontano anagraficamente e territorialmente da quella tragedia e quindi di non aver minimamente collegato le cose. La tua, da scrittore, di non aver colmato quelle lacune per chi, come me, di quella storia conosce poco e niente.
So che magari è un consiglio strano, ma magari avresti potuto giocare di più con il titolo per dare un collegamento più immediato al lettore. Perchè poi quando la storia te la rileggi dopo aver letto i commenti, tutto ti appare più chiaro. Quindi il testo è buono in sè, ma manca quella cosa che ti fa entrare nella storia e sentirti parte di essa.
Il tema è centrato, e un hai un plus del mio gusto personale per aver scritto qualcosa di reale, mantenendo a freno l'impulso di scrivere qualcosa di fantasy.
A rileggerti.


IL PESCATORE

Ciao Dario, un piacere leggerti.
Premetto, come ho fatto con quasi tutti gli altri autori (tranne 1/2 che non hanno scritto fantasy), che ho una personale difficoltà nel godermi una storia con così tanti elementi fantastici condensati in così poco spazio.
Detto questo, a me la storia è piaciuta, con stile buono e tema centrato.
Chiaro che qualche domanda rimane irrisolta, perchè quanto è chiaro nella mente dell'autore, probabilmente non lo è nella mente di chi legge.
Come già ti ha detto qualcuno, forse l'azzardo è stato quello di "affrontare" De Andrè. (Ma chi tra noi non è stato almeno mezz'ora a canticchiare la canzone dopo aver letto il titolo del tema?).
Quindi io apprezzo il coraggio, ma poi al netto di tutto bisogna fare i conti con il continuo confronto che il lettore fa tra la canzone e la storia da te scritta, e qualcosa ovviamente scricchiola. Ma hai fatto bene a lanciarti in questa sfida, come hai scritto nel commento precedente.
A rileggerti.


L'ULTIMO GIORNO


Ciao Nicoletta, un piacere leggerti.
Anche con te metto le mani avanti e avviso che ho una personale difficoltà nel districarmi in racconti così brevi che condensano in sè troppi elementi fantasy.
Detto questo, io mi accodo più o meno a quanto ti è già stato detto. Per me hai avuto una delle idee migliori, ma a mio modesto parere potevi sfruttarla meglio.
Il testo scorre sì liscio, ma al termine lascia aperte alcune domande a cui è difficile trovare risposta.
Comunque vedo che sei nuova qui, e per essere nuova non è male la tua storia.
E sempre per il fatto che sei nuova, non me la sento di giudicare troppo la punteggiatura, che sicuramente migliorerai nelle prossime edizioni. Devi lavorare soprattutto nei beat tra i dialoghi, dove punteggiatura e maiuscole sono sbagliate più di una volta.
Alla prossima.

Avatar utente
Shanghai Kid
Messaggi: 333

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 28 dicembre 2021, 15:59

Eccoci qui, che momento difficile. Vi ringrazio tutti per le belle letture e spero di rileggervi presto, ma bando alle ciance, vi lascio la mia (sofferta) classifica e i miei commenti. Colgo l’occasione per augurarvi buona conclusione di questo anno e buon inizio del venturo, sperando che il sole sorga ancora e più brillante di prima ;)

Classifica:

1) Pastorale
2) Gli ultimi saranno i primi
3) Storia di una principessa che non voleva sposarsi

4) Rotazione sincrona
5) Piante energetiche
6)L’ultimo giorno
7) Il pescatore

Piante Energetiche di Michael Dag Scattina
Ciao Michael e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Allora, principio con il dirti che non sono una grande lettrice di fantascienza, quindi, in generale vivo un po’ di distacco verso questo genere (e tu mi dirai, “sì, ma grazie al cazzo, è l’edizione CIF!” e c’hai anche ragione). Questa premessa è doverosa perché non entrerò troppo in tecnicismi legati al genere, poichè rischierei di dire porcherie, ma lo è anche per un secondo motivo di cui ti parlo a breve. Ora, arriviamo a noi. Da un punto di vista meramente stilistico il tuo racconto è ineccepibile. Unica variazione che suggerirei è in questo passaggio “Spari e ringhi disumani mi assordano.
Raffiche.
Urla.
Silenzio.” che mi sembra reso in modo poco originale, oltre che un po’ frettoloso. Dal punto di vista del contenuto, invece, torniamo alla premessa: pur non essendo una cultrice del genere, ho trovato la narrazione un già sentito/visto/letto e questo mi è dispiaciuto un po’, perchè sono certa tu sappia tirare fuori ben di meglio dal cilindro. A livello di ritmo, come ti è già stato detto, ci siamo, ma non esplode (scusa il joke) mai davvero. Mi ha dato l’idea di un climax abortito sul finale e un po’ scontato.
Hai fatto comunque una buona prova e complimenti davvero per lo stile.
A rileggerci!


Rotazione sincrona di Andrea Furlan
Ciao Andrea e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Non è la prima volta che mi capita, in realtà, di doverti commentare. Ho letto e apprezzato moltissimo altri tuoi lavori, soprattutto quando erano storie che avessero in qualche modo a che vedere con il quotidiano. La tua prosa mi piace sempre e ho notato che hai un particolare talento nel delineare le atmosfere, cosa che apprezzo moltissimo. Mi trovo tuttavia d’accordo con chi definisce il tuo racconto confuso. La mia impressione è che tu abbia creato qualcosa di troppo complicato per essere reso in modo efficiente in 3000 battute. Mentre leggo il tuo racconto, infatti, non capisco bene alcuni passaggi, che sono certa saresti stato in grado di spiegare molto meglio con più spazio perchè l’idea di base mi sembra essere ottima. Purtroppo le condizioni erano queste e il tuo racconto risulta un po’ ipertrofico dal punto di vista delle informazioni, farraginoso.
Per quanto riguarda lo stile, invece, nulla da dire. Apprezzo anche molto lo sforzo di pensare in termini tanto complessi, un tentativo andava fatto!
A rileggerci!


Storia di una principessa che non voleva sposarsi di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni e, innanzitutto, piacere di rileggerti!
Perdonami se mi trovo a ripetere in parte quanto ti è già stato detto.
La prima parte del testo, fino a “sporche e desiderate” è veramente molto, molto bella. Mi ha colpito moltissimo, come mi ha colpito la descrizione, nella percezione della principessa, del passaggio, con le conseguenze che questo porta con sè, quindi complimenti.
La seconda parte mi ha convinto meno. Il personaggio che introduci stempera bene, ma lei era tanto risoluta: possibile che uno sconosciuto sia capace di dissuaderla così facilmente?
Ho trovato un po’ ridondante la spiegazione “Era il mio ultimo tramonto, l’ultimo sole prima di tornare da mamma.” per due motivi: hai usato l’espressione “ultimo sole” poco sopra; è superflua, secondo me. Anche il finale l’ho trovato un po’ “privo di nervo”. Mi è parso che il tuo racconto fosse un po’ in climax discendente. Anche se chiaro, avrei inoltre cercato un titolo diverso.
Detto questo la prova è buona, la declinazione del tema originale e i due personaggi delineati molto, molto bene, quindi, comunque, complimenti!
A rileggerci!

Il pescatore di Dario17
Ciao Dario e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Sarò ripetitiva, quindi perdonami, ma mi trovo d’accordo con quanto ti hanno già detto gli altri.
Mentre cercavo di farmi venire in mente qualche dannata buona idea per questa edizione, nella testa mi risuonava imperterrito De Andrè (lo sta facendo anche adesso, ma lo perdono volentieri). Un altro pensiero che proprio non mi abbandonava era questo: “Vedi di tirare fuori qualcosa di fantascientifico che è l'edizione del CIF!”. Ho dovuto usare parecchia energia per distogliere la mia mente da entrambe queste idee. Dalla lettura del tuo racconto penso che tu abbia invece fatto bene ad assecondarle, ma per due motivi differenti.
Mi pare che padroneggi bene il genere che hai scelto, anche se le idee non sono molto originali, da questo punto di vista il tuo racconto funziona.
Per quanto riguarda la citazione del Faber, invece, hai fatto bene perchè l’idea poteva starci, perchè qualcuno avrebbe dovuto provarci e in questo hai dimostrato coraggio. Non penso che il tuo racconto sia un fallimento, anzi, è ben scritto, ma non mi porta da nessuna parte. Al di là dei buchi che ti hanno già fatto notare, non ne capisco molto il senso. Potrebbe trattarsi forse di un errore di valutazione rispetto al numero di battute? Forse un testo tanto complesso meritava di essere trasposto in più spazio di così.
Insomma, la tua prova non è male, ma nemmeno pienamente riuscita. Grande però per essere stato il più temerario.
A rileggerci!


Pastorale di Stefano Floccari

Ciao Stefano e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Che dire? A me il tuo racconto è piaciuto molto. Forse perché abbiamo scelto un modo simile di affrontare questa edizione che denota in qualche modo una sensibilità se vuoi affine (anche io ho parlato di intimità e vita quotidiana per concludere con un evento storico catastrofico). Il tuo pezzo mi piaceva già prima di arrivare al finale, ma quel “Longarone” posto lì come ultima parola ha fatto breccia.
Dal punto di vista stilistico ci sono sicuramente delle imperfezioni, (ti segnalo due errori/sviste su tutti: “Sosto appena la sua veste” invece che “scosto”; piuttosto che “ riempio le mani a coppa di acqua gelida come la brina del mattino,” dove la similitudine è un po’ inflazionata, anche se il pdv è quello di una persona umile, perciò ci può anche stare)ma a me è piaciuto tanto.
Capisco che il riferimento non è immediato (io ho giocato più facile con un fatto storico noto a tutti), ma con me hai fatto centro.
Ottima prova!
A rileggerci!


L’ultimo giorno di Nicoletta Bussacchetti

Ciao Nicoletta e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Mi accodo a quanto ti hanno già detto gli altri circa la confusione di alcune parti, anche se l’ambientazione e il taglio che hai dato mi sono piaciuti. Ho apprezzato molto anche il finale (“Ma le lune non possono nutrirsi di sole donne per sempre.” mi ha fatto sorridere compiaciuta).
Ti segnalo qualche passaggio che, a mio avviso, andrebbe migliorato.
Innanzitutto metto in evidenza un refuso: “da voce ai nostri pensieri.”, ti sei scordata l’accento sul verbo dare.
In secondo luogo, ho trovato un po’ banali,o meglio inflazionate, alcune scelte che hai fatto e che ti riporto: “(...)è bello da togliere il fiato e il suo sguardo intenso mi trapassa da parte a parte.Si dice che le ancelle siano pure come la rugiada e delicate come la brina. Io dico che dovrebbero vedere i suoi occhi di fuoco.” o anche “Ormai il cielo si sta facendo color porpora.” Bello da togliere il fiato, lo sguardo intenso che trapassa, la purezza della rugiada, gli occhi di fuoco e il cielo color porpora sono immagini, a mio parere, usate troppo per colpire ancora il lettore. Ti invito a cercare altri paragoni, essendo il tuo testo un fantasy, poi, secondo me puoi inventarti un sacco di cose ben più originali.
Comunque la prova non è male.
A rileggerci!


Gli ultimi saranno i primi di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio e, innanzitutto, piacere di leggerti!
Non so dirti molto che non ti sia già stato detto. Non trovo il tuo racconto molto originale, ma è scritto davvero bene. Anche il ritmo è buono e senza forzature. Secondo me funziona tutto. Due chicche che ho molto apprezzato sono il titolo, sottile e intelligente, e questo paragone “L'unico neon sfarfallante rendeva il centro del bunker simile a una discoteca silenziosa.” per nulla inflazionato. Anzi, la distonia con l’ambientazione me l’ha fatto apprezzare ancora di più.
In sintesi, il contenuto non mi ha fatto impazzire, ma tua penna è davvero molto buona e mi ha pienamente convinto.
A rileggerci!

Avatar utente
Luca Nesler
Messaggi: 709
Contatta:

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 28 dicembre 2021, 16:14

Eccomi!
Anche i testi che metto ultimi non sono affatto male stilisticamente. Il problema più grosso dei racconti su MC resta la comprensione, da parte mia. Questo inficia anche quei testi stilisticamente accattivanti.

CLASSIFICA
1- Storia di una principessa che non voleva sposarsi
2- Gli ultimi saranno i primi
3- Piante energetiche
4- Il pescatore
5- Pastorale
6- Rotazione sincrona
7- L’ultimo giorno

COMMENTI

Piante Energetiche
► Mostra testo

Rotazione sincrona
► Mostra testo

Storia di una principessa che non voleva sposarsi
► Mostra testo

Il pescatore
► Mostra testo

Pastorale
► Mostra testo

L'ultimo giorno
► Mostra testo

Gli ultimi saranno i primi
► Mostra testo

Avatar utente
MatteoBorile
Messaggi: 20

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 28 dicembre 2021, 22:43

Classifica:

1) Gli ultimi saranno i primi
2) Pastorale
3) l'ultimo giorno
4) Storia di una principessa che non voleva sposarsi
5) Rotazione Asincrona
6) Piante Energetiche
7) Il Pescatore


Commenti

Piante Energetiche
Ciao Michael, piacere di leggerti, parto con il dire che l’idea per me è interessante ma che per certi versi sembra che tu non sia riuscito a svilupparla del tutto (ma credo che 3000 caratteri fossero una bella sfida, per me lo sono stati di sicuro); trovo anch’io che in certi momenti la scelta di reazioni di Oscar o del protagonista creino una sorta di sbalzo di tensione che non contribuisce a fare in modo che l’atmosfera si regga come e quanto potrebbe, credo, e dovrebbe: lo spazio era poco e forse era possibile rinunciare al comic relief diciamo o caratterizzarlo diversamente, farlo sfumare in un altro spettro emotivo; per il resto secondo me la scrittura ed il ritmo sono davvero buoni.

Rotazione Asincrona
Ciao Andrea, piacere di averti letto; da una parte devo dire che mi è piaciuto molto il tuo stile di scrittura, è molto coinvolgente e fluido, riesce a catturare bene l’attenzione e rende molto facile arrivare alla fine del racconto (posto che ovviamente è breve ma quello che io ho percepito è quanto ti ho appena detto); dall’altra ho faticato un po’ a connetterlo al tema del contest se devo essere onesto: l’intento epico si coglie ed a volte forse è appena un po’ troppo marcato e caricato, ma questo è naturalmente gusto personale, ed in prima battuta non ci sono grosse cose che mi abbiano fatto rischiare di rompere la sospensione dell’incredulità .

Storia di una principessa che non voleva sposarsi
Ciao Giovanni, piacere di leggerti, ho trovato interessante la tematica del suicidio abbinata al passaggio verso l’età adulta; idealmente penso potesse esserlo anche la contrapposizione fra il linguaggio aulico ed aristocratico della principessa e quello più volgare del popolano, è bello il tentativo di creare quasi una sorta di contrapposizione anche se a volte ne paga il prezzo secondo me la tensione del racconto, per quanto il ritmo sia sempre godibile; la cosa che non mi convince del tutto è che non riesco a contestualizzare il fatto che lei così decisa a farla finita sembra lasciarsi in qualche modo sviare così dalla sua decisione, in maniera molto semplice.

Il Pescatore
Ciao Dario, piacere di averti letto, penso come hanno già detto che il citare la canzone di De André sia stata una tentazione istintiva per molti di noi (per me lo è stata, francamente) e allo stesso tempo abbastanza rischiosa: quando ci si confronta con i grandi si parte sempre in qualche modo in difetto. Personalmente non vedo il tentativo di stravolgere il senso dell’opera di De André che mi sembra di cogliere come qualcosa di negativo o sbagliato di per sé, anzi onore al merito per il non esserti sentito intimidito dal confronto. Quello che a me ha convinto meno è in qualche modo l’alternanza fra un linguaggio aulico forse vicino a quello del cantautore nelle intenzioni e uno più diretto e normale che ha in qualche modo tolto ritmo; altra cosa che non mi ha completamente convinto del tuo racconto sono le interazioni del protagonista e il fatto che dopo tutto mi risulti in qualche modo troppo sfumato in qualche modo, poco caratterizzato forse.

Pastorale
Ciao Stefano, piacere di aver letto il tuo lavoro; personalmente devo ammettere che nemmeno io avevo collegato immediatamente il tuo racconto alla tragedia del Vajont, anche nel senso che hai creato una storia ed un linguaggio che a me sono sembrati in qualche modo senza tempo: credo sia una cosa positiva anche se non rende semplicissimo contestualizzare del tutto il racconto e almeno a me ha fatto perdere un piccolo pezzo. La quantità di similitudini forse è un filo esagerata anche per me e appesantisce un minimo l’insieme della storia, la scelta del linguaggio è invece a parere mio, molto azzeccata.

L'ultimo giorno
Ciao Nicoletta, piacere di averti letta, ho trovato abbastanza interessante quello che si coglie da quanto hai tratteggiato della tua ambientazione e mi ha incuriosito sull’approfondire e scoprire qualche cosa di più, questo personalmente lo ritengo un obiettivo centrato. Alcune cose a livello di linguaggio non mi hanno colpito del tutto, ad esempio la frase di conclusione l’ho sentita un po’ come se spezzasse l’atmosfera in qualche modo; un’altra cosa che non mi torna del tutto e che lei lo porti prima verso il dormitorio e poi se ne vada da un’altra parta: probabilmente è funzionale all’essere presenti all’ultimo tramonto e più che altro una riflessione mia, comunque. Non mi sembra in generale di aver colto grossi refusi o altro del genere, buon lavoro.

Gli ultimi saranno i primi
Ciao Maurizio, leggerti è stato davvero un piacere: la storia è delineata molto bene e sei riuscito tanto a trasmettere un’atmosfera claustrofobica e cupa, non solo in senso metaforico, che a costruire il tutto senza sbavature e senza inutili eccessi di informazioni che piovono dal nulla. Personalmente ho molto apprezzato la scelta linguistica ed il ritmo che ha contribuito ad imprimere alla tua storia. Forse la cosa che mi ha convinto meno è la questione del farsi luce con gli schermi dei PC ma in realtà più che altro è un dubbio personale, apprezzata la chiusura in crollo.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 29 dicembre 2021, 17:31

Un giorno alla scadenza e avete ricevuto sei classifiche. Oltre alla mia, ve ne devono arrivare altre due.

Avatar utente
Pietro D'Addabbo
Messaggi: 352
Contatta:

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 29 dicembre 2021, 18:12

Classifica difficile, forse il tema era davvero ostico come previsto dall'antico. Diversamente dalle altre edizioni nessuna declinazione mi ha entusiasmato, sebbene tutti gli autori abbiano fatto un buon lavoro. Le posizioni le ho stabilite tutte sui 'millesimi', come alla finale della 4x100.
Alla prossima.

1. Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero
2. Rotazione sincrona, di Andrea Furlan
3. Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina
4. Pastorale, di Stefano Floccari
5. Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
6. L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti
7. Il Pescatore, di Dario Cinti

Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina
Il racconto soffre in troppi punti per qualche incertezza che costringe alla rilettura del paragrafo. Mi sembra un racconto non coinvolgente perché zoppica un po' e la scelta di un protagonista nella parte dello spettatore (da lontano) narratore non aiuta a sorvolare su queste carenze. Forse la vicenda vista dal PdV di Oscar sarebbe stata più avvincente e avrebbe scalato la mia classifica, perché il potenziale c'era dal punto di vista della trama del racconto.

Rotazione sincrona, di Andrea Furlan
Il racconto ci presenta un protagonista deciso ad un gesto quasi suicida pur di esplorare una zona proibita del pianeta, con accenni ad un padre perso e ad un destino che si compie per il figlio quando questi "conclude la sua orbita" effettuando la scoperta, emulo più fortunato di un padre morto durante una tempesta in una precedente esplorazione dello stesso luogo.
L'idea c'è sicuramente e lo stile immersivo è ben adottato, ma gli altri dettagli mi hanno purtroppo lasciato perplesso.

Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
Nella prima parte un linguaggio piacevolmente aulico e poetico ci descrive la maturazione di una principessa che da bambina diventa donna, il suo dramma personale si indovina nei doveri connessi al diventare fertile. Nella seconda parte invece uno stile diverso ma altrettanto piacevole, ci propone una morale strappandoci più volte un sorriso franco per il bel personaggio del savio villico. Quel che funziona poco a mio parere è invece l'accostamento fra le due parti. Con la principessa nei panni del narratore, la prima parte diventa un proclama d'intenti suicidi, con quello stato d'animo la narrazione della seconda parte dovrebbe avere un tono diverso poichè vissuta come la temporanea interferenza di un plebeo ai propri progetti.

Il Pescatore, di Dario Cinti
Il racconto, per quanto piacevole da leggere, mi sembra dimostrare che ci manchi ancora un po' d'esperienza per confrontarci 'con i grandi'. L'intento revisionista del tuo racconto, cioè riproporre la canzone in forma di narrazione sci-fi, impedisce alla storia di decollare e coinvolgere il lettore. Purtroppo ti sei auto-imposto talmente tanti paletti, oltre quello del contest, che mi hai lasciato con l'amaro in bocca.

Pastorale, di Stefano Floccari
L'incipit è risultato poco funzionale a immergermi nella storia. Per quanto riguarda invece il giudizio generale, ci troviamo ad assistere ad una giornata tipo di un pastore, solo alla fine ci rendiamo conto attraverso un riferimento geografico che si tratta di una giornata 'speciale' in quanto vigilia di un tragico avvenimento storico. A parte il finale, il racconto parla di una semplice, per quanto poetica e romantica, scena bucolica. A mio parere il plot twist e la tragedia finale in questo caso non riescono a risollevare del tutto il racconto e a farlo diventare da podio, al contrario dell'analogo predecessore.

L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti
Ci sono diversi punti poco chiari nel tuo racconto, come ti hanno già segnalato. Un punto che ha fortemente condizionato la mia lettura è l'apparentemente generico riferimento a "saggi ed astronomi" che starebbero studiando le lune. Quella frase disegna un background complesso: citandoli, il protagonista dichiara implicitamente di conoscere loro e i loro studi, un mondo in cui un intero contesto scientifico si rivolge al potere ecclesiastico come fonte di salvezza tramite il protagonista. Invece il prete reagisce e scaccia il ragazzino come se questi fosse un monello e non un messaggero; poi lo definisce insignificante eppure si irrita e 'fugge' invece di ordinare che venga allontanato. Questa mancanza di coerenza fra il ruolo e il loro comportamento in scena lo avverto anche negli altri personaggi, perciò il racconto non è riuscito a prendermi come la trama avrebbe meritato.

Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero
Trovo che il tuo sia un bel racconto, ma hai adottato due scelte che mi hanno lasciato perplesso.
La prima è la caratterizzazione dei due personaggi dialoganti. Ho capito solo alla fine della seconda lettura che probabilmente sono militari, forse una militare 'macchinista' per l'olio sulla tuta e un militare 'elettricista', perché il gruppo di militari che vigila sui civili li lascia fare. Per tutto il tempo erano stati Michele e Lorena, due rifugiati qualsiasi in cerca di lampade e altre fonti di luce, gli unici ad agire per contrasto all'apparente inedia degli altri rifugiati. La seconda scelta è quella di focalizzare tutte le preoccupazioni sul problema luce. Vero è che serviva ad arrivare alla battuta finale sulla futura inversione dei ruoli fra ciechi e vedenti nel ruolo di 'care-givers', ma la constatazione che la partita di neon sia difettosa fa sorgere istantaneamente ben altre preoccupazioni. Possono essere state già risolte, ma non lo espliciti. La scena e l'epilogo sono gradevoli ma senza una giustificazione dell'assenza di preoccupazioni diverse da quella del neon perdono per me gran parte del mordente.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 dicembre 2021, 20:11

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una classifica.

Giulio_Marchese
Messaggi: 291

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 30 dicembre 2021, 22:01

Eccomi! Non ho avuto dubbi sul primo posto, mentre gli altri sono stati una fatica. Secondo me non c'erano proprio racconti da ultimo posto però ho dovuto per forza metterci qualcuno. In realtà per me sono tutti secondi (è la prima volta che specifico una cosa del genere ma mi sono sentito in dovere di farlo). Auguro a tutti quanti un buon fine 2021 e un buon inizio 2022, ci vediamo l'anno prossimo!

Classifica
1) Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero
2) Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina
3) Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
4) L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti
5) Rotazione sincrona, di Andrea Furlan
6) Il Pescatore, di Dario Cinti
7) Pastorale, di Stefano Floccari

Commenti

Piante Energetiche, di Michael Dag Scattina
Ciao Michael, piacere di leggerti!
Il racconto fila senza troppi problemi. Inizialmente è difficile immaginare il contesto e fino alla fine avere reali appigli visivi o comunque sensoriali di quello che sta accadendo non è semplice. Dover condensare molte informazioni "aliene" al lettore in così poco spazio è estremamente difficile ma il succo si capisce e 3k questo mi basta per arrivare fino alla fine.
Se dovessi azzardare una critica sembra ti sia voltato dalla parte sbagliata, nel senso che le cose interessanti sembrano accadere altrove: sembra di essere spettatori degli spettatori come gustarsi una partita di calcio guardando la tribuna o ascoltando una radio cronaca. Ovviamente si tratta di una scelta ma, secondo me, non delle migliori.
In sintesi non mi è dispiaciuto leggerlo ma non mi ha colpito fino in fondo.
A rilegerci!

Rotazione sincrona, di Andrea Furlan
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Partiamo dal punto dolente: alla prima lettura ho avuto serie difficoltà a comprendere a pieno il racconto. Questo mi ha portato a concentrarmi per capire piuttosto che godermelo. Il rapporto con il padre ingombrante avrebbe dovuto emozionarmi ma non ce l'ha fatta perché ero troppo impegnato a capire cosa stava accadendo. Non mancano le parti raccontate, probabilmente sarebbe bastato poco per rendere più chiaro il tutto.

Dietro di me il deserto infuocato del lato alla luce.


Che?

«Si chiama rotazione sincrona, Carlo. Kennda è troppo vicino al suo sole, non può ruotare su sé stesso. È un pianeta di estremi.»


AH, ecco!
Certe volte cambiando l'ordine degli addendi il risultato cambio. O forse il flusso informativo è più una moltiplicazione. In questo caso forse avresti dovuto presentare prima il problema dicendo che il padre del protagonista voleva risolverlo (anche se non mi è chiarissimo quale fosse il problema, mi sembra più una missione esplorativa per cui non capisco bene nemmeno il divieto) e da lì escalation.
Comunque l'idea è affascinante, meriterebbe più caratteri.
A rileggerci!

Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
Ciao Giovanni, piacere di leggerti.
Il tuo racconto fin dall'incipit mi ha lanciato un messaggio chiaro: voglio emozionarti. L'intera prosa punta a farci entrare in una relazione molto intima con la protagonista, il registro utilizzato tende quasi al poetico. Per tutto il racconto il lettore sa di star leggendo una "fiaba d'altri tempi" che vuole toccare certe corde. Però alla fine: mhe...
Attenzione: non sto dicendo che il racconto non mi sia piaciuto, sono diverse le scelte che ho apprezzato, però non sono riuscito a cogliere davvero il punto.
Imputo ciò al fatto che manchino diverse informazioni, ci sono dei flash e delle belle immagini ma alla fin fine non rispondi mai alla domanda del bambino che è in me: "perchè?"
Non so in che modo questo commento possa esserti utile ma la mia percezione è stata questa.
A rileggerci!

Il Pescatore, di Dario Cinti
Ciao Dario,

Perché?
Perché ti sei impelagato in questa cosa?
Scherzi a parte, apprezzo il tentativo e sono il primo a vedere minuti contati come un luogo per sperimentare in libertà quindi su questo niente da dire.
Diciamo che l'idea non è male solo che il racconto, preso a sé, non mi ha detto molto. C'è 'sto cyborg, c'è una rapina e il primo muore sorridendo senza che nel testo appaia chiaro il perché. Ben scritto ma poco efficace.
Se però lo metto in relazione alla canzone (da super mega iper fan non oggettivo nemmeno per niente!) la cosa peggiora immensamente! Praticamente hai espunto tutto quello che c'era di interessante nella canzone stessa! La carità cristiana, il pentimento di fronte a un piccolo gesto disinteressato, la dicotomia tra la giustizia dello stato e la giustizia dettata dalla morale ecc.
Hai riproposto il fatterello privandolo di tutte le sue implicazioni. Anche la fantascienza sembra una scelta non ponderata ma buttata lì.
Però ci hai provato, immagino avessi messo in conto le possibili reazioni XD
Per me è no.
A rileggerci!

Pastorale, di Stefano Floccari
Ciao Stefano, piacere di leggerti.
Il tuo racconto è uno spaccato della vita di montagna, pastorale appunto.
Dai commenti ho scoperto ci fosse un riferimento ad uno specifico evento storico ma non entrerò nel merito di quello per due motivi:
1) Io non ho colto il riferimento perché sono ignorante.
2) Nel testo non ci sono indicazioni sufficienti per spronarmi a documentarmi.

Quindi conscio che ci sia qualcosa dietro devo comunque basarmi su ciò che ho davanti. Di fatto non c'è una vera e propria storia, è più una fotografia, uno spaccato come si suol dire. Francamente non mi ha detto molto, ci sono diversi buchi che possono essere colmati solo tramite conoscenze esterne al pezzo e nemmeno troppo banali (cioè sapendo grosso modo di cosa si parla non riesco comunque a raccapezzarmi al meglio).
In buona sostanza non ho gli strumenti per apprezzare questo racconto che per me resta fumoso e lacunoso.
A rileggerci!

L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti
Ciao Nicoletta, piacere di leggerti.
Un fantasy molto classico. Ci sono tanti elementi poco chiari, per forza di cose mancano parecchie informazioni per avere un quadro completo ma penso ci sia tutto il necessario. Forse avresti dovuto esplicitare prima che "le lune" divorano le ancelle (anche se in realtà sono i loro servitori/adoratori). Insomma non si capisce bene perché succedono le cose ma quello che succede è molto chiaro. Il finale non è così sorprendente, fai una premessa e poi la smentisci rendendo ciò che accade inaspettato per forza visto che stando a quanto prima non poteva succedere. Per me un racconto nella media, senza infamia ne gloria.
A rileggerci!

Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero
Ciao Maurizio, piacere di leggerti.
Non so cosa scriverti. Il tuo racconto mi è piaciuto. Non so proprio cosa dire, prendi un ambientazione classica e riesci ad individuare quel piccolo dettaglio di vita quotidiana alla cui importanza non facciamo mai caso ma da cui siamo dipendenti. Siamo sotto terra perché la superfice è inospitale, finiscono le lampadine.
Praticamente è un horror. Tipo: L'ultimo uomo sulla terra sta leggendo un libro davanti al camino, bussano alla porta.
Semplice ed efficace. Per me trovata geniale ed esecuzione perfetta.
Il finale amaramente ironico è un tocco di classe.
Hai il mio primo posto.
A rileggerci!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » venerdì 31 dicembre 2021, 0:52

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7171

Re: Gruppo METALLO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 6 gennaio 2022, 20:57

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo.

1) Gli ultimi saranno i primi, di Maurizio Ferrero
Un racconto senza difetti evidenti che narra la sua storia e lo fa bene, in modo solido e brillante. Certo, mi sembra un testo abbastanza standard per te, non ci sono molti altri livelli di lettura e si presenta come puro entertaining, ma lo fa in modo ineccepibile. Pollice su per me. Ps: bellissimo il titolo in relazione al finale.
2) Storia di una principessa che non voleva sposarsi, di Giovanni Attanasio
Che il titolo fosse usato a livello narrativo l'ho compreso e ho apprezzato. Della tua spiegazione non mi torna solo tutto il back sulla storia della madre lasciata a morire perché non ha dato figli maschi e ora il padre deve liberarsi anche della figlia e questo perché non fai mai passare l'informazione che sia figlia unica, manca un pezzo, insomma (anche due, un accenno al padre lo avrei messo oltre a quello in cui lo definisce "il mio caro padre" in cui non possiamo capire se ci sia sarcasmo o meno). Con quanto sopra il pollice sarebbe stato su pieno, ma allo stato attuale si ferma al quasi su perché sì, il racconto mi è piaciuto moltissimo in entrambe le parti e per come hai giocato con le attese del lettore, ma qualcosa ti è rimasto in canna.
3) Piante energetiche, di Michael Dag Scattina
Credo che le tue intenzioni fossero di creare il racconto sul contatto radio tra la base e questa squadra e che la tensione dovesse uscire proprio dall'immaginare ciò che stesse sucedendo e che potevamo solo ascoltare. Il problema è nato nel momento in cui hai cercato di fare arrivare tutte le info sul contesto e ti sei rifugiato nella creazione di un secondo pg alla base e sul fare comprendere in modo svincolato dal contatto radio. Insomma, quello che sto dicendo è che il racconto, mia idea, sarebbe stato fighissimo se fosse stato tutto fondato sul contatto radio mentre in questa versione, più comoda per fare passare le informazioni, risulta un po' acerbo e con equilibri non ben definiti, oltre al fatto che le info non riescono ada arrivare cmq adeguatamente, mio parere. La lettura è buona, la valutazione è positiva, ma si rimane come insoddisfatte e la mia valutazione si attesta su un pollice tendente al positivo in modo strasolido, ma non brillante.
4) Pastorale, di Stefano Floccari
Sì, il tuo racconto è molto simile a quello di Elisa e sì, mi è arrivato perché la tragedia del Vajont è una di quelle che più, da sempre, hanno colpito il mio immaginario (anche se dovrebbe essere, in generale, l'immaginario di tutti noi italiani). Detto questo, mi è piaciuto, ma ci dipingi una mentalità molto moderna, per quanto riguarda il pastore. La vita di montagna è dura, tempo per riposare c'è poco, la sensibilità dei pastori era tagliata con l'accetta e questo ancora più in quegli anni. Insomma, l'ho trovato poco contestualizzato al periodo storico. In più, questo suo vedere, verso ovest, vero il basso, questi uomini così affacendati m'è sembrato un artifizio rischioso, un pelo eccessivo perché è ovvio che non possa vederli, ma che stia facendo una riflessione che, però, non parte mai, rimane lì, ferma in quelle parole. Per tutti questi motivi per me il racconto è un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante.
5) Rotazione sincrona, di Andrea Furlan
Il setting è senza dubbio affascinante però, come hai affermato tu stesso, hai effettivamente condensato troppo e il risultato è un racconto troppo semplicistico. Cerco di spiegarmi: affermi che quella torre è l'unica costruzione artificiale presente sul pianeta, ma poi ci fai capire che esiste un'intera comunità senza darci cenni di dove vivano, l'esplorare la zona oscura è proibito ma dal testo non si percepisce difficoltà nel raggiungerla e nel tuffarcisi, ci fai capire che l'esplorare la zona oscura era impresa assia ardua ma al lettore arriva solo che si tuffa e subito incontra le creature per poi avere casini e farsi salvare. Questi sono tre esempi, ma il concetto è che una storia enorme è come condensata in una sinossi a forma di racconto e questo non può trovare il favore del lettore che trova tante risposte e mai il tempo di porsi domande e, soprattutto, non vede nelle azioni del protagonista il peso che le stesse comportano. Per quanto detto il mio pollice questa volta è sicuramente tendente al positivo, ma in modo non proprio solido.
6) L’ultimo giorno, di Nicoletta Bussacchetti
Confermo che le tue intenzioni non si sono trasmesse al racconto e che rimangono in testa tante domande con dei personaggi che si muovono in modo strano. Capita, ci sta, soprattutto con i fantasy, tanto che uno dei miei dubbi era che fosse un estratto da un tuo testo più articolato. Detto questo, occhio a dare il giusto peso agli eventi perché una notizia importante come quella di cui è portatore il ragazzo sembra trasmessa in modo estremamente superficiale con lui che va a parlare al sacerdote e basta, senza insistere e senza dare seguito se non, poi, seguendo l'ancella e via dicendo... Non è troppo soft per una sorta di fine del mondo? Certo, sei brava e la lettura risulta cmq piacevole, ma rifletti bene sugli equilibri interni, mi raccomando. Direi che questa volta siamo su un pollice ni tendente verso il positivo, c'è da lavorarci molto.
7) Il Pescatore, di Dario Cinti
Con la musica casco come un asino... Ecco, l'ho detto. Ne consegue che non avevo minimamente pensato a De Andre e che non c'era possibilità alcuna che mi arrivasse dal testo. Quindi commento al netto della conoscenza della canzone. Mi sono mancate informazioni sul contesto e non ho compreso il perché del sottolineare che non lo conosceva se poi non ha fatto nulla per difendersi. La chiusa con i gendarmi che cercano ci sta, ma, di nuovo, non ci sono elementi per comprendere il perchè degli occhi pieni di paura del ragazzo. Ora ti spiego come ho interpretato il setting: ho subito immaginato a una sorta di naufrago su un'isola su qualche strano pianeta. Bello il discorso legato ai potenziamenti tecnologici. Ti avrei suggerito di sviluppare questo mondo, ma non so quanto ti possa interessare visto la natura stessa del racconto. Chiudo applaudendo il tuo azzardo perché qui è giusto che testiamo anche nuove vie, bravo. Sul racconto: pollice ni tendente al positivo perché le immagini mi sono arrivate e mi sono piaciute.

Torna a “160° All Time - CIF Edition - la 4° della NONA ERA”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti