Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 2:07

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BENVENUTI ALLA CIF EDITION, LA QUARTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 160° ALL TIME!

Questo è il gruppo MINOTAURO della CIF EDITION con sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA come guest stars (Linda De Santi, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Fabio Aloisio e Alessandro Napolitano).

Gli autori del gruppo MINOTAURO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo KIRAL.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo METALLO.


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dai sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato la mano solamente per ottenere una distribuzione corretta dei cinque racconti con malus minimo tempo (un racconto in ogni gruppo da sette e due nell'unico da otto).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MINOTAURO:

Con una calma esasperante, di Andrea Lauro, ore 23.01, 2413 caratteri
Il regalo del sole, di Alessandro Canella, ore 23.09, 2915 caratteri
Alla ricerca di Babbo Natale, di Luca Fagiolo, ore 00.01, 2991 caratteri
Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci, ore 01.03, 2695 caratteri MALUS MINIMO TEMPO 3 PUNTI
Il culto dei robot, di Alvin Miller, ore 00.23, 2938 caratteri
Fabricatus, di Francesco Battaglia, ore 23.49, 2971 caratteri
L’insostenibile pesantezza della consapevolezza, di DandElion, ore 23.47, 3000 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo KIRAL Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo KIRAL e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo KIRAL.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA CIF EDITION A TUTTI!



Dario17
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » domenica 26 dicembre 2021, 17:00

L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DELLA CONSAPEVOLEZZA
Se ho capito bene, e non ne sono sicuro nemmeno dopo la terza lettura, parliamo di un responsabile di una stella artificiale tipo "guardiano del faro" che viene pensionato.
L'idea è stuzzicante.
Non mi ha convinto lo stile. Apprezzabile (e molto, anche) lavorare sull'interno del protagonista con una prima persona data anche la posizione di estrema solitudine che lo contraddistingue, però è tutto così sfuocato, etereo, poco delineato sia nel pensiero che nelle azioni.
Io toglierei tutti i "mi sembra", "mi sento" e i "come", fornendo descrizioni pratiche dello stato d'animo del protagonista.
Anche gli stati d'animo andrebbero sfoltiti: in cinque righette c'è la sensazione di risucchio, di instabilità, di sospensione, di immotivazione, di confusione, di caos esterno e interno ed infine di disagio e voglia di fuga. Un po' troppo?
Meglio la seconda parte dove vengono definite forme e dimensioni di tasti e levette, rimanendo però un po' troppo stereotipate e già viste e riviste. "Levette" "tasti" "pedali".
Non sono convinto.
Il titolo Kunderiano non mi è piaciuto proprio.
Il tema lo ritengo rispettato.

FABRICATUS

Questo è un pezzo che parte ponendo sul piatto buone premesse, seppur lette e rilette: il protagonista immobilizzato ed analizzato da un dottore è stato trattato a ripetizione dapertutto, forum di Minuti Contati compreso.
Indugiare sul fatto che il protagonista se ne fotti di tutto un po' me lo allontanano dalle mani, questo Fabricatus. Perdo interesse una riga dopo l'altra.
Nella terza e nell'ultima parte c'è una scintilla di conflitto e si spiegano un po' di cose. La storia è finita su un altro clichè della fantascienza, ovvero la "rieducazione coatta di una persona ormai corrotta dalla tecnologia".
Apprezzabili le mini-citazioni della canzone, l'ho fatto anch'io nel mio pezzo.
Le descrizioni non sono affatto male e sono il pezzo forte, sebbene scadino nel "già sentito" pure loro: gli occhi azzurri e freddi che tagliano sono dietro ogni pagina di narrativa, ormai.
Il tema non lo reputo rispettato: d'accordo il neon che sembri un tramonto ma mi pare tropp otroppo forzato.

IL CULTO DEI ROBOT
Un bell'attacco in medias res, con i giusti crismi.
Il ritmo è pepato e la lettura me la sono goduta fin quasi alla fine, quando lo spiegonazzo del protagonista finale un po' mi ha fatto calare le braccia. A riguardo cercherei di lavorare di più sui dialoghi che non presentano grossi strafalcioni ma che soffrono di un po' di trito e ritrito.
Ti segnalo un problema in cui sei incappato due volte:
"il cappuccio del mantello abbassato al livello degli occhi per nascondermi il volto." -> Hai spiegato perchè porta il cappuccio abbassato e non serviva affatto.
«Aspetta, cosa stai fa —» non le do il tempo di finire. -> Hai spiegato che il trattino indicava una frase non completata e non serviva, dato che il trattino stesso è autoesplicativo.
Il tema è rispettato, anche se il costrutto attorno che hai congeniato risulta castrato delle sue potenzialità, visto che al termine della lettura tutto l'impianto del culto dei robot ci rimane in gran parte oscuro.

UNA SPIAGGIA E UN DUELLO
Nel lasso di tempo tra l'inizio della lettura e l'effettiva comprensione di chi fosse chi e di cosa stesse avvenendo mi ero fatto un sacco di teorie. Tutte sbagliate. La seconda lettura mi ha tolto ogni dubbio però è stato necessario comunque un altro giro.
Le barche messe in quel modo, all'inizio, mi hanno dato l'idea di un rito.
Sfoltirei la frase incipit delle virgole e metterei subito in chiaro che il pg punto di vista le è seduto accanto, ma è solo un mio parere che conta fino a un certo punto.
I dualismi mi piacciono sempre.
Lo stile è discreto e questo non è una sopresa di sicuro.
Concordo appieno sulla passività di Tanatos che ti ha sottolineato Darcy qua sopra nel suo commento.
A differenza degli altri, non sono troppo convinto dello spunto sulla connessione di pensiero tra Bios e la ragazza da salvare. Ok che l'empatia così sfrenata caratterizza Bios con i connotati della "buona", però è un elemento che porta confusione in un racconto così breve, tuttalpiù se infilato nei pensieri interni della protagonista che sono pure in prima persona e quindi moooolto più definiti.
Bello il finale positivo. Se ne leggono sempre meno ad ogni Contest.

ALLA RICERCA DI BABBO NATALE
Il tuo talento per inserire in poche righe un conflitto familiare interno mi è sempre piaciuto.
Anche stavolta ha fatto il suo dovere.
Il pezzo è un simpatico mix tra Alive-Sopravvissuti e Miracolo nella 34esima strada.
I dialoghi interni sono un po' troppo didascalici?
Anzichè "Tua madre mi odia, lo avrebbe detto anche se fosse stato vero" avrei messo un "Tua madre ti avrebbe raccontato che Babbo Natale è morto di freddo cinque anni fa soltanto per farmi fare la figura del pirla." Soltanto una mia idea, prendila con le pinze.
Per il tema te la sbrighi con una frase quasi alla fine del racconto in cui palesi sia il tramonto sia il fatto che sia l'ultimo.
Non il massimo ma ci sta.

IL REGALO DEL SOLE

Un bel racconto-fiaba in cui dipingi la situazione con efficacia con delle pennelate.
L'incipit però non mi piace per niente. Quella frase così lunga e ingarbugliata che si concentra su una descrizione fittizia e non corrispondente alla realtà è pesantissima. Al centro un bel "tellonazzo" sul Grande Isolamento.
Tagliare, tagliare.
I due personaggi sono ben introdotti e fai bene a mettere subito in chiaro chi sia cosa.
Anche la descrizione del contatto con la luce e il calore andrebbe potata dei vari "tutta quella luce", "così tanta che mai avevano mai immaginato" "tanto intenso da rendere ogni...". È ovvio che vuoi caricare le percezioni dei due ragazzi a contatto con una realtà a loro sconosciuta, però...
Qua il raccontato calza bene e ti permette di far sembrare l'onnisciente quasi una prima persona plurale, non specificando di chi siano gli occhi che iniziano a bruciare e i corpi che mal sopportano il calore.
Bella chiusura poetica con la mano ustionata.

CON UNA CALMA ESASPERANTE
È proprio il caso di dire che nella letteratura fantastica il nero sta dapertutto.
Questo mix tra Nazgul e Dissennatori sono un buon bersaglio per il Trialogo che praticamente è il racconto stesso, come spesso accade nelle tue performance.( Se spendo 28 euro per un manuale, mi sento in dovere di utilizzarne la terminologia quando posso per acquietare i sensi di colpa della spesa!)
Commentare lo stile credo sia ormai uno spreco di caratteri. Lauro style sempre e comunque.
Non mi è piaciuto il fatto che il protagonista sia un mero strumento per decantare il personaggio di Vittorio, questa specie di mentore maledetto e annoiato che si sobbarca tutta l'azione e l'evoluzione del racconto.
Conoscere un pizzico in più delle convinzioni e delle idee del punto di vista in cui mi devo infilare è d'uopo, almeno per me.
In questo senso, Luca e Debora hanno fatto un paio di passi in più rispetto a te.
Il tema c'è.

_________________

1. Alla ricerca di babbo Natale
2. Il regalo del sole
3. Con una calma esasperante

4. Una spiaggia e un Duello
5. Il culto dei Robot
6. L’insostenibile pesantezza della consapevolezza
7. Fabricatus
________________

P.S.

Con la morte del cuore ho dovuto classificare i primi 4 racconti.
Avrei preferito di gran lunga promuoverli a pari merito e spedirli in finale di Contest.

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antico
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 26 dicembre 2021, 17:05

Una classifica arrivata, ne dovete ricevere altre sei (oltre alla mia).

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Signor_Darcy
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 27 dicembre 2021, 8:22

Al solito, livello piuttosto alto e parecchi dubbi: in almeno un caso ho ovviato utilizzando come discriminante l'aderenza al tema (giudizio ovviamente soggettivo).

1. Con una calma esasperante
2. Una spiaggia e un duello
3. Il regalo del sole
4. L’insostenibile pesantezza della consapevolezza
5. Alla ricerca di Babbo Natale
6. Fabricatus
7. Il culto dei robot


Con una calma esasperante, di Andrea Lauro
► Mostra testo


Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci
► Mostra testo


Il regalo del sole, di Alessandro Canella
► Mostra testo


L’insostenibile pesantezza della consapevolezza , di DandElion
► Mostra testo


Alla ricerca di Babbo Natale, di Luca Fagiolo
► Mostra testo


Fabricatus, di Francesco Battaglia
► Mostra testo


Il culto dei robot, di Alvin Miller
► Mostra testo

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Michael Dag
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 27 dicembre 2021, 10:07

1- Fabricatus, di Francesco Battaglia
2- L’insostenibile pesantezza della consapevolezza
3- Con una calma esasperante, di Andrea Lauro
4- Il culto dei robot, di Alvin Miller
5- Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci
6- Il regalo del sole, di Alessandro Canella
7- Alla ricerca di Babbo Natale


Con una calma esasperante, di Andrea Lauro
Una scena interessante, che vedrei bene anche in un contesto più grande. In un romanzo, la morte del mentore potrebbe essere il momento in cui il protagonista prende in mano la situazione.
Il fraseggio interiore del protagonista è buono, anche se è lui a "raccontarci" chi è vittorio, cosa sta succedendo e tutto quanto. Certo, in 3000 caratteri, non ci sono molte alternative.
Un finale prevedibile, se così vogliamo dire, ma che va esattamente dove deve andare senza sceneggiate inutili.
ben fatto!

il tramonto che esplode dietro quell’oceano nero. Bellissima!



Il regalo del sole, di Alessandro Canella
Anche se sono fan del mostrato, non disdegno certo un narrato fatto bene, com'è il tuo. Aggettivi giusti al momento giusto, nessuna descrizione inutile.
buono l'incipit, già alla prima frase ho capito tutto dell'ambientazione, un topoi che va sempre bene.
L'unica cosa il finale che mi ha lasciato un po' perplesso… non trovo la motivazione di quel gesto.
Era un carillon a energia solare, giusto?



Alla ricerca di Babbo Natale
bhe, c'è da dire che mi hai messo freddo!
La storia si sviluppa bene, forse anche troppo. Personalmente, avrei gradito qualche pensiero diretto più… disperato. Ho percepito troppa calma in un padre che sta per condannare a morte lui e il figlio, e questo rende il lieto fine meno sentito.
Nulla di dirti sullo stile, scandisci il qui&ora a livello ormai impeccabile.
unica nota, sarebbe voluta venire… io direi avrebbe voluto venire, ma è solo opinione personale.




Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci
Storia simpatica, scelta del tema originale e atmosfera surreale ben fatta.
L'incipit però mi ha bloccato subito, ho dovuto rileggere un paio di volte. Troppe virgole creano confusione, soprattutto all'inizio.
Quel "L'hanno abbandonata senza aspettare." Lascia una serie di domanda che poi non verranno risolte.


un'altra cosa che mi ha lasciato spiazzato è questa frase:

«Bios!» Tanatos sgrana gli occhi e solleva un dito ammonitore.

Non ho ben capito… sembra sorpreso che bios stia cercando di salvare la ragazza… voglio dire, non funziona così dall'alba dei tempi?
Bella la cosa dei pensieri della ragazza che fluiscono in bios.
Stile, bhe… non so proprio che dire se non "ottimo!"





Il culto dei robot, di Alvin Miller
Una bella scena d'azione! Niente male anche se un po' stereotipata.
Il problema più grosso che ho trovato è la mancanza di reazione dei robot. Lui ha il tempo di sparare, salvare la tipa, parlare e lanciare granate senza che questi facciano nulla.
Per il resto, il racconto fila liscio, buono lo stile, buona la tempistica, dialoghi un po'hollywoodiani ma è perdonabile, visto il tipo di racconto che hai scelto.
tema azzeccato.
Un piccolo appunto:
personalmente, la frase E lascio che la granata mi esploda in mano la trovo inutile, quasi di troppo. Si capiva già benissimo, questa concretizzazione della cosa mi sa come spiegare una barzelletta dopo il finale.



Fabricatus, di Francesco Battaglia

Wow!
bellissimo racconto davvero.
L'unica cosa che mi ha stranito è il filo spinato. Perché? Sicuramente è un nmodo per indicare un cavo d'acciaio con dei ganci, ma proprio l'espressione filo spinato…bho, ecco.
L'assesnza di empatia del protagonista per assurdo genera empatia.
Ottimo l'incipit che ci fa subito capire di cosa stiamo parlando e anche il finale che lascia interdetti. Avrei curiosità di sapere come ci è finito fabrizio sul tavolo del doc, ma sarebbe un altra storia. Questa va benissimo così.
L'unica cosa, l'aderenza al tema mi pare un po' labile




L’insostenibile pesantezza della consapevolezza
Letteralmente l'ultimo sole. Hai reso originale la banalità più ovvia, brava.
mi ha colpito molto la lentezza con cui si trascina il racconto. La voce del protagonista è stanca, e anche malinconica e triste, buon registro linguistico.
Mi è piaciuto anche l'incipit, ho capito subito che era una festa di pensionamento.
un po' spiegone la frase "Stasera, per l’ultima volta ho spento il generatore di Elios: la stella artificiale principale del satellite 42-2.0 sul quale mi trovo."
una domanda sulla frase finale però: che centra che in pensione non si annoierà? Non vedo dove vuoi arrivare…
Comunque, un ottimo pezzo, brava!

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maurizio.ferrero
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 27 dicembre 2021, 16:41

Con una calma esasperante
Racconto molto buono. Si percepisce uno scenario da fine del mondo imminente, ma le creature che lo minacciano non paiono i soliti alieni, sembrano provenire da un contesto fantasy. Non dai spazio a spiegazioni sulla loro natura o provenienza (che mi pare giusto, sarebbe stata una palla) quindi le prenderò così come sono. E funzionano.
A parte una frase che mi suona male (fischiano di maledetto) il racconto è scritto bene. Quello che mi ha fatto un po' storcere il naso (gusto mio) è che Vittorio si lancia in troppe dissertazioni sulla sua vita precedente. Non sono un amante dei monologhi strappalacrime, per quanto in questo caso sia giustificato dalla lentezza con cui procedono i nemici. Ma, appunto, si tratta di un mio gusto, perché l'insieme funziona e la frase finale chiude un bel cerchio.

Il regalo del sole
Per me, racconto super efficace nel suo intento: descrivere una situazione ben precisa lanciando un sacco di suggestioni sul worldbuilding, lasciando intendere al lettore che ci sia molto altro oltre a ciò che viene rappresentato. Adoro quando finisco un racconto e mi rimane qualcosa da pensare sul mondo presentato.
Commovente la narrazione, finale perfetto. La mano ustionata è un bel tocco di classe.
Personalmente, a livello tecnico, avrei alleggerito un paio di frasi che mi sembrano farraginose, entrambe legate alla porta: quella iniziale "all'apparenza non abbastanza resistente da poter reggere" mi sembra ridondante, così come il punto in cui parli dei cilindri mi sembra allunghi troppo la scena.
Nel complesso, però, veramente un ottimo racconto.

Alla ricerca di Babbo Natale
Che dire, premio padre dell'anno al tuo protagonista, che trascina il figlio piccolo in mezzo a una tormenta di neve!
Il racconto fila bene, in maniera lineare, forse fin troppo lineare. L'arrivo dei soccorsi alla fine è piuttosto prevedibile, anche se a livello di scrittura è tutto messo giù molto bene. Ormai il mostrato lo padroneggi, c'è poco da dire, forse dovresti concentrarti di più sul cosa scrivere, invece che sul come. So che il mio è un non-consiglio, perché "trovare l'idea giusta" non è mai semplice, ma credo che aggiungere un po' più di pepe ai tuoi racconti possa essere un buon inizio.
Sul tema ti do l'unica nota veramente negativa: l'ultimo sole c'è, ma è buttato li in maniera poco aderente con la storia. Insomma, avrebbe funzionato tutto anche se non l'avessi messo

Una spiaggia e un duello
Alla prima lettura ho trovato il racconto un po' confusionario. Credo ci sia un leggero abuso di Lei/Lui che non rende immediatamente chiaro chi sia il soggetto della frase.
Alla seconda lettura, invece, mi è stato tutto molto più chiaro. Direi un buon racconto, che gioca bene sul mito della Vita e della Morte. Mi è piaciuta l'idea di Bios che legge i pensieri della ragazza morente.
Forse come nel racconto di Fagiolo il tema non è messo in posizione così centrale nell'economia del racconto. Insomma, può funzionare anche senza.
Un buon lavoro.

Il culto dei robot
Una buona scena d'azione che gioca su alcuni cliché della fantascienza: robot assassini, impulsi EMP e culti sacrificali. Un mix che solitamente apprezzo.
Ci sono però un paio di cose che stonano nel tuo racconto: a parte la mancanza di reazione immediata dei robot, che ti hanno già fatto notare, qui per me salta fuori il solito problema della scrittura immersiva: se eseguita con la massima perfezione nelle descrizioni di ciò che sta accadendo risulta legnosa. Ad esempio la descrizione "solleva la lama fino a formare un angolo di 45° con il braccio" è una descrizione troppo precisa, nessuno descriverebbe mai con parole simili la scena, e la stessa cosa si può dire dei dialoghi, che mi paiono un po' teatrali.
In generale è un buon lavoro, risulta solo troppo asettico. Sporcare un po' la narrazione con descrizioni più imprecise e dialoghi meno artificiosi avrebbe aiutato.

Fabricatus
La canzone di Faber non la conosco quindi non ho potuto cogliere i riferimenti e l'attinenza con il tema, ma diciamo che ti lascio il beneficio del dubbio ;)
Il racconto mi è piaciuto molto. Il worldbuilding che gli ruota intorno è semplice ma si sente bene, fa intuire che la storia di Fabricatus e del Signor Dottore non si fermi a questo spaccato di vita. Avrei voluto anche io sapere qualcosa di più, ma come sempre lo spazio è tiranno. Ottima la scena della fotografia, si riesce a empatizzare con il protagonista per quanto lui stesso sia -quasi- un pezzo di ghiaccio.
Nell'economia del racconto mi pare funzioni tutto. Per me questo se la giocherà sui primi posti della mia classifica, su cui credo dovrò fare delle scelte soggettive perché sono tutti scritti molto bene.

L'insostenibile pesantezza della consapevolezza
Ammetto di aver fatto parecchia fatica a seguire il tuo racconto, e anche dopo averlo letto due volte ci sono dei punti che non mi sono per nulla chiari.
Le immagini che suggerisci all'inizio mi davano l'idea di una festa in onore del protagonista, quindi mi stavo immaginando un certo ambiente, salvo poi scoprire che si trova da solo nella sua capsula da 40 anni. Da dove arrivavano le voci e i brindisi? Erano in streaming? Non sono riuscito a capirlo.
Tieni un registro introspettivo per quasi tutto il racconto, e per il tipo di narrazione che volevi creare va molto bene. C'è però la parte centrale (che inizia con "abbasso le levette") che diventa immersivo puro, tutto viene descritto in maniera meccanica e asettica, in un registro completamente diverso rispetto a quello usato fino al paragrafo precedente e che poi riprendi in quello successivo. Insomma, mi ha stonato molto.
Per il resto, l'idea dell'ultimo sole tenuto in vita artificialmente mi sembra anche interessante, mi risulta un po' difficile credere che possa essere un singolo uomo a svolgere questo compito, ma alla fin fine tutta la vicenda ha un tono ai limiti del surreale, quindi ci può ancora stare.
Secondo me da rivedere alcune cose, ma comunque bellino.

CLASSIFICA
1. Il regalo del sole di Alessandro Canella
2. Fabricatus di Francesco Battaglia
3. Con una calma esasperante di Andrea Lauro
4. Una spiaggia e un duello di Debora Dolci
5. Alla ricerca di Babbo Natale di Luca Fagiolo
6. Il culto dei robot di Alvin Miller
7. L'insostenibile pesantezza della consapevolezza di DandElion

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 28 dicembre 2021, 0:56

Ciao a tutti,
complimenti per i vostri racconti che ho trovato tutti ottimi, efficaci e ben costruiti con alcune interpretazioni del tema davvero originali. Secondo me sarebbero tutti racconti da primo, secondo o terzo posto, ma devo fare la classifica. Ho cercato di privilegiare la complessità, le emozioni che mi hanno suscitato e l’aderenza al tema.

1 - Con una calma esasperante di Andrea Lauro
2 - L'insostenibile pesantezza della consapevolezza di Dandelion
3 - Fabricatus di Proelium
4 - Alla ricerca di Babbo Natale di Luca Fagiolo
5 - Il regalo del sole di Alessandro Canella
6 - Una spiaggia e un duello di Debora Dolci
7 - Il culto dei robot di Alvin Miller


Il regalo del sole di Alessandro Canella
Ciao Alessandro,
Come sempre la tua scrittura è molto evocativa e ben costruita. Tema rispettato al 100%. Questa volta però, forse a causa del poco tempo, il tuo racconto sembra più un'introduzione a qualcosa di più lungo che uno scritto fine a sé stesso. Come ti hanno fatto notare altri ci sono molti spunti e domande che rimangono aperti, inoltre il finale non è a mio avviso conclusivo, ma sembra troncato. Forse avresti potuto risparmiare caratteri togliendo alcune descrizioni, ad esempio quella dell'apertura del portello, per dare qualche elemento chiave in più. Riassumendo: ottimo setting e premesse sia nell'ambientazione che nella caratterizzazione dei personaggi, che però non trova una conclusione degna del resto.

Con una calma esasperante di Andrea Lauro
Ciao Andrea,
Complimenti per questo racconto ottimamente costruito. L'incipit cattura subito dandole informazioni chiave sugli antagonisti in poche parole ben dosate senza aggiungere fronzoli inutili. I due personaggi sono entrambi ben delineati nella parte centrale, soprattutto Vittorio dove la delusione e la stanchezza di scappare si trasformano in volontà di lottare a viso aperto in uno scontro impari. Tema rispettato perfettamente. In sintesi: ottimo, nient'altro da dire.

Alla ricerca di Babbo Natale di Luca Fagiolo
Ciao Luca,
Complimenti per la buona prova, ottima ambientazione e rispetto del tema. Buono sviluppo con la sensazione di pericolo che aumenta in un crescendo graduale, complicata dalla spiegazione sulla condizione familiare e alla volontà del padre di fare colpo sul figlio. Ho trovato molto buona anche l'empatia col protagonista: il racconto mi ha ricordato un paio di episodi vissuti con mio figlio che hanno similitudini con la tua storia. Il finale non mi ha convinto al 100%, l'ho trovato forse un po'artificioso e un po' meno empatico del resto, ma comunque efficace nel non svelare fino all'ultima riga come va a finire. Non trovo altri difetti, per me un'ottima prova.

Una spiaggia e un duello di Debora Dolci
Ciao Debora,
Il tuo racconto mi è piaciuto ma ho fatto un po' di fatica a seguire il filo perché non mi è stato chiaro da subito chi era il punto di vista e qual era la sua relazione con la ragazza e Tanatos. Forse avresti potuto spostare nell'incipit la parte su Tanatos e Bios,nominare prima i due antagonisti avrebbe aiutato molto una comprensione più immediata, ma capisco la difficoltà: io stesso ho fatto diverse volte l'errore di non dare le informazioni chiave per la comprensione all'inizio dei miei pezzi, confondendo il lettore.
Per il resto, tema rispettato al 100% e il tuo stile pulito che mi piace sempre molto.

Il culto dei robot di Alvin Miller
Ciao Alvin,
Il tuo racconto mi ha ricordato un bel Action movie sparatutto anni 80: tutto azione e scene dirompenti, piacevole e coerente con questi temi. Buona la capacità di costruire una storia coerente e autoconclusiva in così poco spazio. Tema rispettato senza problemi. D'altro lato però ho sentito un po' la mancanza di emozioni da parte del protagonista e della ragazza salvata dell'altare del sacrificio, il che non ha risvegliato empatia verso di loro. In sintesi una buona prova ma incentrata solo sull'azione.

Fabricatus di Proelium
Ciao Francesco,
Bello, davvero bello. Tutto molto piacevole, bilanciato e evocativo: perfetta la scelta dei nomi, ambientazione minimale che però tratteggia un contesto chiaro, caratterizzazione dei personaggi ben costruita, buona la scelta del narratore onnisciente. Unico lato che ho trovato un po' forzato è il tema, legato alle luci dello studio: forse potevi trovare un altro modo di introdurlo, ad esempio descrivere che la foto di Matilde era stata presa al tramonto e legare questo alla fine della sua storia con Fabrizio. Altro piccolo suggerimento: hai usato la stessa similitudine per descrivere gli occhi freddi del dottore due volte.

L'insostenibile pesantezza della consapevolezza di Dandelion
Ciao Chiara,
Complimenti per questo racconto tutto incentrato sul tema che hai saputo rendere in maniera accattivante e originale. Non è immediato, per capire bene ho dovuto rileggere due o tre volte, ma l'essenza si coglie anche alla prima lettura ed è comunque interessante senza colpi di scena o inutili fuochi d'artificio. Mi unisco ai commenti degli altri nel segnalare alcune parti da limare un po' nella parte centrale, che potrebbero dare una migliore scorrevolezza, ma comunque una buona prova, brava!

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Giovanni Attanasio
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 28 dicembre 2021, 10:54

Ecco la classifica.

Con che metodo classifico i racconti? Seleziono il migliore e il peggiore sino a quando non finisco. Per esempio, inizio scegliendo 1° e 8°, 2° e 7°, 3° e 6° sino alla fine.
Sul "come", è un misto di forma e contenuto. Se il contenuto risuona molto con me, di solito la forma vale un po' meno. Più raro il contrario.

1. Il regalo del sole
2. Una spiaggia e un duello
3. Con una calma esasperante

4. Fabricatus
5. Alla ricerca di Babbo Natale
6. Il culto dei robot
7. L’insostenibile pesantezza della consapevolezza

I commenti, in ordine di lettura:

"Con una calma esasperante" di Andre Lauro:
Interessante dai, pochi tratti per definire il setting e il mood della storia che funzionano bene. Il pensiero al Signore degli Anelli è immediato, ma la menzione della “sigaretta” arriva relativamente presto a riportarci nel tempo “attuale” della storia.
Il testo scorre bene, un accenno di conflitto e un buon lavoro di background. Qualche frase sa un po’ di esposizione per il lettore, ma i caratteri sono quelli che sono e in qualche modo si deve fa’.

"Il regalo del sole" di Alessandro Canella:
Ok, allora. Tutto fila liscio e mi piace la situazione. I bimbi stanno uscendo verso l’esterno, un po’ come in Fallout o Metro (se conosci) ma questa volta il sole è veramente “putente”— lo intuisco dalla mano bruciata, davvero un indizio che bisogna saper cogliere(e spero di averlo fatto nel modo corretto). Non avevo capito cosa fosse l’animaletto con le ali perché, ma è colpa mia credo, “l’interno” pensavo fosse ancora riferito al bunker dietro la porta, sorry. Una rilettura veloce mi ha fatto capire che si tratta di un carillon. Dolcissimo. Queste cose mi piacciono davvero tanto. La voce narrante ci sta pure, così ci da la possibilità di capire un po’ del setting visto che i due bimbi non sarebbero capaci di spiegarcela come si deve (correggimi se sbaglio sulle osservazioni sul “pacchetto narratore”).

"Alla ricerca di Babbo Natale" di Luca Fagiolo
Carino, molto dolce. Certo, il racconto è tanto lineare e nonostante la buona qualità del testo non ho percepito “scossoni” derivanti dalla trama. Mi sono piaciuti molto i dettagli per mostrare il freddo e i principi di ipotermia, così come alcuni elementi descrittivi tipo la sciarpa che striscia sulla neve.
In tutta onestà, la cosa che mi fa più strano è che il padre (presunto tale, non ho ben capito) decide di uscire col figlio proprio a fine giornate senza l’adeguata attrezzatura. Forse c’è qualche accenno, ma di sicuro avrei preferito degli elementi che facessero pensare a un uomo seriamente sbadato che da un momento all’altro decide di andare alle ricerca di Babbo Natale per far contento il figlio, ma senza pensare né all’orario né al fatto che si crepa di freddo. Mi spiego?
Al netto di tutto, un buon lavoro, probabilmente da potenziare a livello di contenuto.

"Una spiaggia e un duello" di Debora Dolci:
A prima lettura ammetto di non aver capito tutto, lo dico così onestà e non per “ah, l’ho dovuto rileggere X volte blabla”.
Al secondo giro ho prestato attenzione ai nomi e ai dettagli. “Tanatos” non è certo un nome che uno sceglie a caso, incurante del suo significato. Anche se non collego “bios” a qualcosa di specifico, posso dedurre da quel poco di greco che so, che parliamo dell’anima della ragazza e dunque di un elemento “protettore” rispetto alla morte che incalza. Sotto questa luce è tutto molto bello, quasi romantico. L’inizio, le barche, non lo riesco bene a collocare. Vado un po’ a caso: barche → lei abbandonata → migrante(?) → ???. Diciamo che non importa. È davvero un bel testo, e mi fa piacere che richieda una seconda lettura.

"Il culto dei robot" di Alvin Miller:
Allora. L’idea di base è carina, ma ho trovato nella forma finale del testo qualcosa di mancante non a livello di trama, ma di forma. Anzi, più che mancante direi di non ottimale, se posso permettermi. Sono un mezzo fanatico dell’exposition quella fatta bene, dove i dettagli di ambientazione e background sono ben integrati nel testo; qui, a mio pare, la cosa manca un pochino e mi son ritrovato con varie info rivolte a me lettore. La prima è la menzione delle granate emp e continua col modo in cui lo scheletro della trama viene rivelato senza lasciare un vero e proprio lavoro di deduzione al lettore. Ultima cosa: l’ultima frase castra molto il finale, si può chiudere con l'ascensore che scende (tanto lo sappiamo che il tizio sta per farsi esplodere, succede in tutti i film e le serie dove ci sono ascensori e un tizio davanti all’orda con una granata in mano).

"Fabricatus" di Francesco Battaglia:
Gli eventi in superficie sono abbastanza chiari, ma da un certo punto in poi, da quando si attiva “il plot”, temo di essermi perso qualcosa in prima battuta. Credo che tutto sommato non serva scavare molto, le informazioni sono lì e il trascorso dei due attori è palpabile. Forse c’è qualche cambio di pov strano? Ho percepito male io? Questo “Oh, Matilde. Un soggetto trascurabile, eppure…” mi convince poco; “soggetto” è una parola da Signor Dottore, però nel resto del testo siamo stati quantomeno vicini a Fabricatus. A meno che, non è un tuo indizio per dire che i due personaggi sono la stessa persona! Questo idea mi ronza un po’ in testa, forse è un imposizione sul testo da parte mia.

"L’insostenibile pesantezza della consapevolezza" di DandElion:
L’idea mi piace, anche se da un certo punto in poi c’è un cambio di ritmo e stile che un po’ mi ha messo in crisi. Un po’ si è perso quel senso di lentezza e malinconia iniziale, e forse rivelare chiaramente sin da subito cosa sarebbe accaduto (o cosa stava già accadendo), avrebbe reso possibile tenere lo stile malinconico sino a un finale possibilmente ancora più malinconico.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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antico
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 29 dicembre 2021, 17:39

Un giorno alla scadenza e avete ricevuto sei classifiche. Oltre alla mia, ve ne deve arrivare ancora una.

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Nicoletta.Bussacchetti
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 29 dicembre 2021, 23:36

Ciao a tutti! Come al solito, essendo davvero l'ultima arrivata nel mondo della scrittura, quando indecisa ho dato la precedenza al contenuto rispetto alla forma: do sempre molto peso all'originalità e alle emozioni che il racconto mi fa provare. A questo proposito, sono stata felice di non trovare racconti banali, ognuno mi ha incuriosito e me li sono goduti prima come lettrice che come, tra molte virgolette, "giudice".
La mia classifica:
1)Con una calma esasperante, di Andrea Lauro
2)Fabricatus, di Francesco Battaglia
3)Il regalo del sole, di Alessandro Canella
4)Alla ricerca di Babbo Natale, di Luca Fagiolo
5)Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci
6)Il culto dei robot, di Alvin Miller
7)L’insostenibile pesantezza della consapevolezza, di DandElion

Con una calma esasperante
Bello bello bello. Non sapevo di preciso cosa immaginarmi, ma le scene erano talmente vivide che non mi sono nemmeno posta il problema. Avrei davvero voluto saperne di più, ma logicamente i caratteri non lo permettevano e, a differenza mia, non hai tolto spazio alla narrazione favorendo il worldbuilding. Dialoghi piacevoli che non rompono la narrazione. Tema preso alla lettera e brividi veri alla fine.

Fabricatus
Ah, il buon vecchio Faber non delude mai e tu hai saputo incastonare alla perfezione le sue citazioni all'interno della storia, contrapponendo la forti emozioni generate dai suoi tesi all'apatia del povero androide. Mi spiace non tutti le abbiano colte, effettivamente se non le conosci il collegamento col tema appare forzato. Non ho avuto intoppi nella lettura, niente che mi portasse fuori dalla storia, nonostante le tante similitudini e metafore, appunto riprese da canzoni, che in questo caso non sono risultate affatto pesanti.

Il regalo del sole
Anche nel tuo caso, un racconto davvero evocativo che mi sono goduta dall'inizio alla fine, tema abbastanza centrato direi. Il dettaglio della mano bruciata del protagonista alla fine mi ha fatto pensare che il sole, per loro, sia una cosa negativa. Solo l'incipit l'ho trovato un po' zoppicante, ma ho notato che te l'hanno già fatto notare, in generale probabilmente qualche aggettivo avrebbe potuto essere omesso, ma niente di troppo grave sicuramente.

Alla ricerca di Babbo Natale
Sicuramente uno dei racconti scritti meglio, probabilmente dovendo valutare solo la forma, si sarebbe piazzato al secondo posto. Tema sicuramente centrato, ho davvero sperato per i tuoi protagonisti che quel sole non fosse davvero l'ultimo.
Una cosa sola mi ha lasciato perplessa, non riuscivo a figurarmi come il padre, in una situazione del genere, avesse potuto lasciare il figlio dietro di sè. Ho solo notato a una lettura successiva che non si tenevano per mano ma cercavano di tenerle al caldo, ma comunque, a mio parere questo lasciarlo indietro ha creato una situazione un po' da clichè.
Davvero un'ottima prova, mi ha davvero preso e sembrava anche a me di sentire il freddo nelle ossa.

Una spiaggia e un duello
Un'interpretazione davvero bella e originale, i nomi greci e la caratterizzazione giocosa di Bios mi hanno subito fatto pensare a Percy Jackson. Ho dovuto rileggere davvero tante volte la prima frase, forse quella peggio riuscita di tutto il racconto, poi una volta entrata nella prima persona di Bios mi è stato tutto più chiaro, anche se diverse frasi e azioni subito non le ho capite. Davvero un bel racconto, originale ma forse un pelo confuso, l'idea di contrapporre l'attività di Bios alla staticità di Tanatos era molto buona ma nel racconto non si capiva molto.

Il culto dei robot
Racconto d'azione, fantascientifico puro, che si fa leggere e incuriosisce il lettore. Anche nel tuo caso, mi sarebbe piaciuto saperne di più, ma i caratteri sono pochi e tu li hai usati veramente bene, sembra una scena tratta da un film d'azione e i dialoghi fanno capire come ci sia stato un "prima" e fa sì che non risulti fine a se stessa. Mi è stonato che il protagonista sparasse al "collo" del robot, umanizzandolo più del dovuto (dopo definisce "cadavere" ciò che resta del sacerdote, ma per il resto pare sia una macchina). Forse, come ti è stato già detto, ti sei concentrato un po' troppo sull'azione e poco sui personaggi, ma i caratteri sono pochi per tutti e il tuo racconto funziona perfettamente e mi è piaciuto assai!


L’insostenibile pesantezza della consapevolezza
Allora! Sicuramente un racconto scritto bene, però che mi lascia molti interrogativi: la “consapevolezza” di cui si parla nel titolo, non capisco che c’entri col fatto che in pensione non si annoierà, è consapevole di qualcosa che gli altri non sanno. Interrogativo numero 2, questo sole artificiale, perché viene spento “per l’ultima volta” se si dice che la sua sperimentazione deve ancora partire? E l’essere “figli del vento” non capisco da dove arrivi. L’idea di fondo, invece, del sole artificiale e del suo guardiano ci stava davvero tanto e anche la caratterizzazione del protagonista ti è riuscita molto bene, è stato facile empatizzare. Niente male ma, secondo me, potevi svilupparlo meglio.

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antico
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 dicembre 2021, 20:15

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo MINOTAURO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 6 gennaio 2022, 11:53

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo.

1) Con una calma esasperante, di Andrea Lauro
Gran bella atmosfera, gran bel narrare e, di conseguenza, gran bel leggere. Detto questo, qualche difettuccio mi sembra esserci e, nello specifico, nel protagonista: non sono riuscito a figurarmelo. So che sembra quasi il pelo nell'uovo, ma non ho capito, tanto per dire, se fosse uomo o donna in quanto lo usi solo come cartina di tornasole di Vittorio e questo mi ha lasciato con un senso di incompletezza. Quindi pollice quasi su.
2) Una spiaggia e un duello, di Debora Dolci
Peccato per quella partenza così a singhiozzo perché sono sicuro che ti sei giocata lì gran parte dei lettori. La disposizione delle barche e della ragazza fa pensare a qualcosa di deliberato, tipo un serial killer, e così, mentre chi legge sta ancora cercando appigli per comprendere il racconto prende invece la sua direzione e ci vuole un attimo ad allinearsi, e questo è un bel malus. Molto bello da lì in avanti con la vita che sente fluire dentro di lei i pensieri della ragazza e intanto opera per sottrarla a Tanatos. Ecco, forse avresti potuto fare qualcosa di più anche sul rapporto tra i due perché Tanatos rimane estremamente piatto, poco incisivo, quasi inutile e a patirne è il conflitto. E nonostante questo mi è piaciuto tanto. Anche qui mi attesto su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e lo posiziono davanti a tutti i parivalutati perché ho apprezzato parecchio le riletture cui si presta.
3) Alla ricerca di Babbo Natale, di Luca Fagiolo
Il racconto scorre più che bene e la lettura è di qualità, riesci a creare bene l'atmosfera riempiendo la fantasia del lettore con immagini forti e definite. Meno buono il lavoro sul protagonista perché è vero, come ha già detto qualcuno, che servirebbe caratterizzarlo di più per dare un senso (anche solo il semplice fatto che sia stupido) alla sua idea di portare il bambino fuori con una tormenta in corso (magari potevi pestare sul suo essere cittadino e quindi inesperto di qualunque senso di sopravvivenza in ambienti non urbani, tanto per dire). Molto debole il tema, anche se c'è. In conclusione, altro racconto di qualità cui assegno un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e finisce davanti ai racconti parivalutati di Battaglia e di Canella per sfumature (più rifinito di quello di Canella, più in tema, paradossalmente, di quello di Battaglia).
4) Fabricatus, di Francesco Battaglia
Un ottimo racconto in cui rilevo tre problematiche: 1) un finale non efficace come avrebbe dovuto essere in rapporto alla qualità di quanto lo precede (quella chiusa finale così aperta mi lascia con domande che non trovano una minima semina in corso di testo perché il dottore dice che hanno tempo, ma perché? La funzione del tutto? Insomma, se chiudevi senza aprire ci poteva stare la mancanza di info, ma se apri allora se ne sente la mancanza) 2) la canzone di Faber non la conosco e neppure trovo nel testo indicazioni a farmi capire che dovrei conoscerla e quindi portarmi a cercarla e questo potrebbe anche non essere un grande problema se non fosse che crea il punto 3) non ho riscontrato il tema anche se posso accettarlo intendendolo come la perdita anche dell'ultimo sprazzo di umanità, ma devo forzarmi e farlo in quanto a conoscenza del tema e quindi non risulta così pulito come dovrebbe essere. Detto questo, il racconto, lo ripeto, mi è piaciuto molto e la mia valutazione è un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e in classifica ti piazzo davanti al pari valutato racconto di Canella per una maggiore rifinitura del testo.
5) Il regalo del sole, di Alessandro Canella
Considerate le condizioni in cui l'hai scritto e la qualità del racconto, touché. Avevo rilevato anch'io una maggiore attenzione alla prima parte con una seconda meno rifinita e ora capisco perché. Nessun problema, invece, sulla questione dentro/fuori, per me. Avrei gradito qualche semina maggiore sul come il ragazzo ha trovato la porta e capito cosa ci fosse oltre (e qui potevi legarlo meglio al carillon), ma da una stesura fatta in macchina mentre la compagna ti porta al lavoro credo ci sia poco da recriminare. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
6) Il culto dei robot, di Alvin Miller
Un racconto molto ordinato che fa il suo senza strafare. Si legge con piacere, ma paga pegno in una certa legnosità che si esplica nei dialoghi e in un plot molto telefonato. Mi spiace ripetere la questione della passività dei robot, ma il motivo che hai spiegato in una risposta non passa proprio e questo perché, credo, tutta la questione legata al "culto" (possiamo chiamarlo così?) rimane parecchio bidimensionale, non viene esplorata e quindi non recepita con il dovuto peso dal lettore. Il tema è ben declinato. Per me questo è il tipico caso di racconto tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
7) L’insostenibile pesantezza della consapevolezza, di DandElion
Lo spunto è sicuramente buono, ma lo sviluppo mi è sembrato un pelo confuso. Si parte e sembra una festa di pensionamento, poi rimane solo il protagonista e si scopre che si trova lì, solo, da quarant'anni, tutti gli altri svaniti dal racconto. Infine la riflessione e quel "non mi annoierò" che non mi è proprio arrivato. Insomma, la tua mano è sempre di qualità e la lettura non può che beneficiarne, ma questa volta mi sembra tutto tanto confuso e bisognoso di un po' d'ordine che, vista anche l'ora in cui hai postato, mi sa che non hai potuto fare. La mia idea è che tu abbia scritto in fretta e poi postato senza adeguata revisione. Il tema, ovviamente, è ben declinato. Per me un pollice tendente al positivo, ma un po' al pelo.

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