Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 21 dicembre 2021, 2:18

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BENVENUTI ALLA CIF EDITION, LA QUARTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 160° ALL TIME!

Questo è il gruppo NANOCOSM della CIF EDITION con sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA come guest stars (Linda De Santi, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Fabio Aloisio e Alessandro Napolitano).

Gli autori del gruppo NANOCOSM dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo METALLO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo KIRAL.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dai sei rappresentanti del COLLETTIVO ITALIANO DI FANTASCIENZA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato la mano solamente per ottenere una distribuzione corretta dei cinque racconti con malus minimo tempo (un racconto in ogni gruppo da sette e due nell'unico da otto).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo NANOCOSM:

Сталкер - Stalker, di Matteo Mantoani, ore 23.47, 2998 caratteri
La faida, di Luca Nesler, ore 01.03, 2780 caratteri MALUS MINIMO TEMPO 4 PUNTI
Le spiagge di settembre, di Mario Mazzafoglie, ore 00.39, 2992 caratteri
Fino alla fine del tempo, di Giuliano Cannoletta, ore 22.54, 2858 caratteri
La fine dell’infanzia, di Shanghai Kid, ore 00.18, 2946 caratteri
Soli, di Pietro D’Addabbo, ore 01.28, 2887 caratteri MALUS MINIMO TEMPO 4 PUNTI
Tutte le mie notti, di Giulio Marchese, ore 00.05, 2876 caratteri
Stagnazione, di Matteo Borile, ore 23.59, 1841 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 30 DICEMBRE per commentare i racconti del gruppo METALLO Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 31 DICEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo METALLO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo METALLO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA CIF EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 23 dicembre 2021, 14:50

Buona Antivigilia, ecco i miei commenti e relativa classifica:

CTNAKEP-STALKER di Enrico Mantovani Tema centrato. Bella la tecnica del plot-twist. Paragonare gli umani del XXI secolo a scimmie sugli alberi suggeriva la presenza degli alieni sorpresi dal messaggio della nave Pioneer, il famoso disco d’oro. Invece, con tutta una serie di immagini: spaghetto di metallo, biglietto di San Valentino appallottolato, hai fatto capire che l’equipaggio della Tarkovsky è umano: per il Lettore medio di SF non è così sottointeso, gli alieni potrebbero anche averla truccata con quel nome. Molto bella la ricerca degli Angeli e la resa della terminologia astronomica: stella pulsar, esopianeti, nebulosa di gas ionizzato. Peccato che pur conoscendo la conformazione, essi siano irreperibili. Complimenti per il titolo in russo, piacerebbe a un pubblico di laggiù. Ti ci vedo, tradotto da quelle parti.

LA FAIDA di Luca Nesler Tema centrato. Gultar, tutto ben tratteggiato nell’atmosfera della sippe germarnica: Dena, la moglie rassegnata, Eldur, il colpevole della moglie del figlio di Rodgar, il figlio. Rogdar, l’antagonista di Gultar, privato di un figlio e desideroso di vendicarsi secondo la legge: occhio per occhio, dente per dente. Invece, ecco che Eldur, coetaneo del giovane deceduto, parla di un cavallo morto per colpa sua e si offre come vittima, suscitando la pietà di Gultar. Plot-twist indovinastissimo.
Attento.
ti scrivo le frasi corrette:
Gultar, esci e affrontami
la bocca spalancata.
Vieni, fa’ presto!

LE SPIAGGE DI SETTEMBRE di Mario Mazzafoglie Tema centrato. Giada è alle prese con i preparativi per riprendere la vita di sempre dopo l’estate. La malinconia evocata attraverso l’odore è davvero un’idea originale. Efficace la descrizione del personaggio di Giada, dalle gonne si capisce subito che è una lei. Poi è bella l’immagine della madre dall’abbronzatura più duratura di quella della figlia. Il tocco interessante è questo padre orco, che lei teme, ma che ha un lato tenero: il corteggiatore estivo Alberto ha la possibilità di un tramonto un po’ più bello con Giada. Racconto rosa, che piacerà a ogni Lettore Romantico.
FINO ALLA FINE DEL TEMPO di Giuliano Cannoletta Tema centrato. E in modo sottile, perché il tramonto è quello di Susanna, affetta dal morbo di Alzheimer e ospedalizzata. Sono molto ben resi i passaggi occhi azzurri-crateri ostili per indicare il morbo che sta devastando la personalità della donna. Straziante l’attaccamento del marito, il quale, già dal ricordo del viaggio di nozze a Barcellona cerca di stabilire un contatto con lei, e ci riesce, poco alla volta. Anche la gaffe degli animali in gabbia è una grande terapia per Susanna, per restare aggrappata alla propria memoria. Il marito le offre dunque un grande anniversario, perché la memoria della moglie può essere al tramonto, ma il sentimento di entrambi no, come si evince dalla reazione di lei all’invito dell’infermiera di rientrare per la terapia.

LA FINE DELL’INFANZIA di Shangai Kid Tema centrato. In modo profondissimo. Il tramonto è quello dell’infanzia di Kichi e Izo, da compagni di giochi a compagni di sesso, dove al desiderio si mescola anche un sentimento. La scrittura rielabora in modo originale Kawabata nelle scene erotiche, e Murakami nella descrizione del paesaggio agostano, delle biciclette che la coppia ha usato per arrivare nel bosco dei salici, oltre che nella descrizione del rude Akinori. Molta cura nei dettagli per immergere il Lettore Avido di Viaggi Esotici nell’atmosfera nipponica: vedi il sapore di Okonomiaky alla piastra. C’è, tuttavia, un secondo tramonto: l’esplosione atomica, che in un attimo cancella la giovane coppia e il mondo che conoscono. Finale molto ben costruito, con la descrizione a effetto domino di tutto ciò viene inghiottito durante l’esplosione. Grande resa della tragedia di Hiroshima.
Attenzione.
Ti riporto la frase corretta:
«Sei sicura che te la senti?»


SOLI di Pietro d’Addabbo Tema centrato. Ho capito che si tratta di una stazione orbitante ricostruita in modo da dare l’impressione di vivere in una cittadina. E ha i segni della decadenza, a partire dall’asfalto in ebollizione. Molto ben resi i gesti del protagonista con il fazzoletto, la descrizione delle pezze ai piedi. Anche la boccetta con il liquido suggerisce scarsità di risorse. Bene anche per il senso d’attesa dei nuovi coloni. Vent’anni sono lunghi e ormai la struttura è allo stremo. Ci sono solo lui e Agata, la quale indossa la camicia bianca e la gonna lunga, si è profumata per sancire la loro unione. Meravigliosa la descrizione dell’edificio sacro con la scritta Culto: è semplice e aperto a ogni forma di credo religioso. Bella anche la cerimonia nuziale, con la boccetta rotta. L’edificio dà l’idea di freschezza. Il finale allude alla necessità di manutenzione della stazione orbitante, vedo così la necessità di risistemare la rotta e di evitare la caduta nel sole.
Attenzione.
Ti riporto la frase corrretta:
Vent’anni

TUTTE LE MIE NOTTI di Giulio Marchese Tema centrato. Il vampiro malinconico che ricorda l’amore perduto insieme alla donna sedotta da lui commuove. Di fatto, non ama lei, ma il ricordo dell’Altra, scomparsa per colpa di un altro vampiro malvagio, ora sul punto di colpire la donna attuale innamorata di lui e con l’unico pregio di somigliare all’amore perduto: per questo lui è determinato a battersi. Rivisitazione originalissima del mito del vampiro, sarebbe piaciuto alla Rice. Molto belli i particolari riguardo a Shakespeare e al rapporto morte-cultura. Commovente il riferimento all’estate di lui con l’amore perduto e l’offerta di sacrificio di sé da parte della donna attuale.
Attenzione.
Ti riporto le frasi corrette
Tiro il piumone fin sulla bocca per nasconderle che sto sorridendo
Sai come deve finire, vero?
Metterei un corsivo per i pensieri della donna, ma è stata una svista.


STAGNAZIONE di Matteo Borile Molto bella la scena della camera virtuale e della proiezione olografica dello scienziato. E anche il fatto che quella sia una camera di realtà aumentata ma con un link. Indovinato l’uso dei nomi: Sibero, Alferéz. Dalla trama si capisce che c’è la caduta di un luogo alieno, Agarthi, e lo spegnimento del Sole, dopo l’epurazione dei Puri, gruppo della resistenza. E anche la presenza di perturbazioni lunari. Il tutto nella rivisitazione della SF catastrofica. La storia è particolare, si lascia leggere, e ha momenti indovinati, come la scena finale, dove Zhang si toglie la casacca con i gradi di ufficiale medico come a siglare la fine della civiltà conosciuta. Quindi, i Puri non sono del tutto sconfitti, loro ne fanno parte e Alferéz è stato una pedina. Ecco perché ha deciso di restare a bruciare. Quella di Zhang è un’altra versione, più cinica, del gesto di Alferéz.

Attenzione.
Ti riporto le frasi corrette:
Bene, Dottor Alferéz
Annuì istintivamente
Ma certo, dottore
Metterei a capo la frase: Alferéz deglutì più volte.
Unirei la parte in cui Alferéz dice: −Voi mi assicurate che l’impegno è sciolto…
Alla parte sopra, perché per gestire i personaggi occorre andare a capo a ogni loro gesto e battuta.
Per il finale, suggerirei l’uso degli asterischi

La mia classifica è soffertissima, siete tutti ottimi autori:

LA FINE DELL’INFANZIA di Shangai Kid

FINO ALLA FINE DEL TEMPO di Giuliano Cannoletta

LE SPIAGGE DI SETTEMBRE di Mario Mazzafoglie

CTNAKEP-STALKER di Enrico Mantovani

LA FAIDA di Luca Nesler

SOLI di Pietro d’Addabbo

TUTTE LE MIE NOTTI di Giulio Marchese

STAGNAZIONE di Matteo Borile

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 24 dicembre 2021, 8:48

Ecco commenti e classifica:

1 - La fine dell’infanzia, di Shanghai Kid
2 - Fino alla fine del tempo, di Giuliano Cannoletta
3 - La faida, di Luca Nesler
4 - Сталкер - Stalker, di Matteo Mantoani
5 - Le spiagge di settembre, di Mario Mazzafoglie
6 - Soli, di Pietro D’Addabbo
7 - Tutte le mie notti, di Giulio Marchese
8 - Stagnazione, di Matteo Borile


1 - LA FINE DELL'INFANZIA

Ciao Elisa! Piacere di aver letto un racconto così bello!
Mi è piaciuto tanto. Mi hai catturato già con quel "le aveva chiesto con una voce che gli aveva ricordato l’acqua del rubinetto appena aperto”. Chapeau. Un’immagine che mi ha portato subito all’interno della storia che ho trovato di una delicatezza e di una poesia davvero di gran livello. Si avverte che questo racconto va esattamente nella direzione in cui tu vuoi portarlo e questo significa avere padronanza di stile e strumenti. Mi piace come scrivi e te l’ho già detto ma stavolta ho trovato uno stile molto più pulito e, in questo caso, il narratore onnisciente del finale è un colpo da maestro. La sublimazione finale esige la presenza di un essere esterno e impone che l’orgasmo si dissolva nell’eterno, che solo un onnisciente ben piazzato al momento giusto può descrivere bene.
Ottimo lavoro davvero!

2 - FINO ALLA FINE DEL TEMPO

Ciao Giuliano, piacere di leggerti.
Allora, il racconto è davvero ben scritto e questo lo fa stare su un livello medio alto (più alto che medio). Il tuo stile è davvero ottimo. Per quanto riguarda la storia, che è bellissima, purtroppo non l’ho apprezzata al massimo perché distratto dalla sua somiglianza a The Notebook (Le pagine della nostra vita) di Nicholas Sparks. Leggevo e non riuscivo a togliermi dalla testa quella storia. Al netto di questo, una buona prova che lotta per un posto sul podio.
A presto

3 - LA FAIDA

Ciao Luca! Piacere di averti letto...come sempre ;)

Allora, un Nesler a tratti confusionario e con qualche refuso può dirmi solo due cose: o è un troll o lo ha scritto a mezzanotte dopo essere stato a bere birra tutta la sera. Boh, l butto là eh? AHAHAHAH
Resta il fatto che questa canaglia di un Nesler scrive bene pure da ubriaco, ‘accipicchia...
Lo stile è il tuo e ormai ti si riconoscerebbe anche se tu scrivessi gli ingredienti dei Pan di Stelle.
Ottimo, come sempre. Riesci a calare il lettore nella scena senza mai essere pesante con l’immersivo (che a volte più esserlo).
E poi c’è una caratterizzazione dei personaggi che è spettacolare. Concordo con Leonardo sui nomi ma riesci a distinguerli così bene che quello è un difetto appena percettibile.
Detto questo, i refusi da te non si accettano...ahahahah. Quindi per me un 2 e a posto!
Scherzi a parte una prova molto buona con qualche difetto.
Mannaggia a te Nesler! :)

4 - Сталкер - STALKER

Ciao Matteo! Sempre un piacere leggerti!

Comincerei col dire: Show, don’t tell! Ma se proprio devi tellare, allora fallo come il Mantoani! :D
Davvero un buon uso del raccontato. Ho apprezzato l’allegoria e lo stile (ma quello ormai è un marchio riconoscibile). Il racconto non mi ha preso completamente ma credo che più che altro sia la mancanza di quel quid che lo faccia decollare. La prova è buona ma ci hai abituati a cose più frizzanti :)
Gli elementi che fanno guadagnare punti alla storia sono, mi ripeto, l’allegoria e l’abilità con la quale hai gestito il tell, l’odiato e bullizzato tell. Una prova discreta, direi tra il più che discreto e il buono.

A presto

5 - LE SPIAGGE DI SETTEMBRE

Ciao Mario, piacere di leggerti!
Per me un buon racconto. Una storia molto semplice e senza fuochi d’artificio ma lo stile ha reso facile l’empatia con la protagonista e questo, almeno per mie, è sempre un valore aggiunto. Purtroppo manca qualcosa che renda completa la storia. Il racconto è buono e, come già detto, il tuo stile è davvero buono.
A presto

6 - SOLI

Ciao Pietro e ben ritrovato.
Purtroppo non sono riuscito ad apprezzare completamente la storia. L’ho trovata un po’ piatta, senza quel qualcosa che la facesse decollare. La nota positiva è lo stile che trovo migliore di racconto in racconto to e, a differenza di Leonardo, ho colto subito la posizione della bandana! :))
A presto!

7 - TUTTE LE MIE NOTTI

Ciao Giulio e ben tornato!
Il tuo racconto non è male, anche se la storia è da annoverare tra le più classiche e ricorrenti, ma non mi è dispiaciuta. Manca un brivido in più che porti il lettore a un livello di emozione ed empatia più alta. Sicuramente non giova il limite di 3000 caratteri e sarei curioso di leggerlo sui 5000. Buono lo stile e tema centrato.
Alla prossima

8 - STAGNAZIONE

Ciao Matteo e benvenuto nell’Arena.
Confesso di aver avuto molte difficoltà a comprendere la storia e sicuramente la forma con cui è stata scritta (senza capoversi e con i dialoghi che si mescolavano al resto) non ha aiutato.
Non sono riuscito a trovare una logica strutturale ed è un peccato perché l’atmosfera era molto affascinante e sono sicuro che un a revisione e molti caratteri in più possano giovare. Per questo ti consiglio di passare dal Laboratorio. Ti leggerò volentieri.
A presto
Davide Mannucci

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Leonardo Pigneri
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 24 dicembre 2021, 11:29

Cavoli, questa sì che è un'edizione difficile. Purtroppo per me, nessuno dei racconti è spiccato sugli altri, mentre molti hanno viaggiato sullo stesso livello con più o meno il medesimo numero di pregi e difetti. Mi tocca allora andare di pancia su una buona parte della classifica. Ecco qua:

1 - Сталкер - Stalker, di Matteo Mantoani
2 - Fino alla fine del tempo, di Giuliano Cannoletta
3 - La fine dell’infanzia, di Shanghai Kid
4 - La faida, di Luca Nesler
5 - Le spiagge di settembre, di Mario Mazzafoglie
6 - Tutte le mie notti, di Giulio Marchese
7 - Soli, di Pietro D’Addabbo
8 - Stagnazione, di Matteo Borile

Сталкер - Stalker
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Fino alla fine del tempo
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La faida
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Le spiagge di settembre
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La fine dell’infanzia
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Tutte le mie notti
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Soli
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Stagnazione
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antico
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 26 dicembre 2021, 17:01

Tre classifiche ricevute, ve ne devono ancora arrivare altre quattro (oltre alla mia).

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ItaliaLeggendaria
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 28 dicembre 2021, 16:44

Ecco la mia personale classifica:
1. La fine dell'infanzia
2. Fino alla fine del tempo
3. Le spiagge di settembre
4. La faida
5. Сталкер – Stalker
6. Soli
7. Tutte le mie notti
8. Stagnazione


1. La fine dell'infanzia
Ciao Elisa. Penso di non averti ancora mai letto, quindi piacere.
Ho trovato molto bella l'idea di riuscire a combinare diverse sfumature del tema in un unico racconto e di aver voluto far vedere un momento così normale (anche se per i due protagonisti era un momento così speciale) in un periodo storico di cui si ricorda ben altro.
Il narratore onnisciente alla fine è il giusto tocco per farci capire cosa stava accadendo oltre lo sguardo dei due ragazzi. Come ti hanno già detto anche gli altri, la gestione del punto di vista iniziale è un po' confusionaria e ci ho messo qualche secondo a capire chi dicesse/facesse cose, ma non così complicato da smorzare la bellezza del racconto.
Un'ottima prova.


2. Fino alla fine del tempo
Ciao Giuliano, piacere di leggerti.
La storia è molto bella, fluida e intensa. Sei riuscita a rendere bene il dolore intrinseco di chi sta accanto a persone con una forte demenza neurologica e alla loro confusione mentale. Il finale non lo trovo troppo repentino o romanzato perché purtroppo questo tipo di frasi spiazzanti ( e a volte interpretate da chi sta attorno al malato come una specie di ripresa) sono abbastanza tipiche della malattia.
Solo un piccolo appunto nella prima parte del testo in cui ho fatto un pochino più fatica a capire, solo in alcuni momenti, chi parlasse tra i due. Niente di problematico però.
Ottima prova.


3. Le spiagge di settembre
Ciao Mario.
il tema è centrato e la storia scorre fino alla fine senza intoppi. Forse forse in modo fin troppo fluido.
Mi spiego meglio. Hai creato una buona empatia con la protagonista, ma manca quel vero senso di incertezza, inquietudine o ansia che potrebbe provare la protagonista in questa situazione. Nella prima parte del racconto pensavo che il ragazzo l'avesse umiliata o tradita e che lei non volesse rivedere per quello. Poi ero un po' incerta su cosa fosse successo tra i due, per alla fine chiudere con un finale un po' semplice.
Avrei calcato di più la mano sul conflitto interno della protagonista.
Buona prova comunque.


4. La faida
Ciao Luca, piacere di leggerti.
Il tema è centrato, anche se forse l'ultima frase in cui lo espliciti potevi evitarla.
L'idea è buona e ben chiara, la trama si svolge in modo lineare. Tuttavia ci sono alcune frasi che destano qualche piccola incertezza su chi stia parlando o facendo qualcosa.
Probabilmente hai cominciato a scrivere tardi e non hai avuto il tempo materiale per rileggere il racconto. Peccato perché con qualche piccolo accorgimento sarebbe stato un ottimo racconto.
In bocca al lupo e buona prova.


5. Сталкер – Stalker
Ciao Matteo, piacere di leggerti.
Io, purtroppo, non sono un'appassionata di alieni, universo e "robe tecnologiche volanti", quindi su alcuni punti ho fatto un po' fatica a seguirti. Mancanza mia sicuramente, ma questo un po' ha smorzato il mio entusiasmo.
Hai usato magistralmente il tell, senza renderlo pesante o noioso e hai dipinto benissimo questi stalker umani che non si fermano davanti a niente pur di arrivare all'obiettivo.
Una piccola pecca è solo che mi sembrava più un estratto di un racconto molto più lungo o una specie di trailer del prossimo film di fantascienza (nel secondo caso funzionerebbe molto bene!)
Una buona prova.
In bocca al lupo


6. Soli
Ciao Pietro.
Il racconto si svolge abbastanza linearmente, ma senza quel qualcosa che spinga verso un finale a sorpresa. Purtroppo alcuni passaggi non sono chiari (dove siano, l'arrivo dei coloni, il culto) e questo blocca l'entusiasmo e la partecipazione nel pezzo.
In più non ho proprio capito il finale: erano dentro a un edificio e lui cambia la rotta...ok mi sono persa sicuramente qualche parte importante. Credo che il tuo testo sia più una specie di riassunto di un testo molto più lungo ed elaborato, che un testo nato su questa lunghezza di racconto.
Peccato perché poteva essere interessante.


7. Tutte le mie notti
Ciao Giulio.
La storia è abbastanza classica e spesso sentita, ma credo che il problema principale sia la mancanza di chiarezza dei dettagli. Parto col dire che all'inizio pensavo fosse un lupo mannaro o qualcosa del genere, poi capisco che è un vampiro. Forse per i pochi caratteri (ma forse avresti dovuto valutare di strutturare la storia in modo diverso) non si capisce bene lui cosa voglia da lei o dalla sua eternità. Non ho capito le sue intensioni nè quelle delle protagonista che vorrebbe passare l'eternità accanto a uno che nemmeno la ama.
Mi spiace ma non sono riuscita ad apprezzare completamente il tuo racconto.


8. Stagnazione
Ciao Matteo e benvenuto nell'Arena.
Ho avuto molte difficoltà a capire cosa stesse succedendo e chi stesse parlando. Il fatto che tu non abbia usato i capoversi o abbia caratterizzato i personaggi ha accentuato la sensazione di smarrimento.
Credo che l'idea possa essere sviluppata meglio e sfruttando tutti i 3000 caratteri risulterebbe tutto molto più chiaro e lineare.
Nel Laboratorio potresti fare esperimenti di riscrittura di questo testo per renderlo più fruibile e per migliorare la caratterizzazione dei personaggi.
Buone sfide.

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Andrea76
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 29 dicembre 2021, 13:34

Ecco i miei commenti con relativa classifica:

1) LE SPIAGGE DI SETTEMBRE, di Mario Mazzafoglie
Il tuo racconto ha un ottimo incipit perché stuzzica l’olfatto rievocando quell’odore malinconico del mare quando si riparte dalle vacanze. Ho avuto però delle incertezze nella visualizzazione della protagonista relativamente alla sua età. All’inizio l’ho immaginata più grande di quello che è effettivamente, forse la menzione delle gonne nell’armadio mi ha portato fuori strada. Magari, parere mio, avresti potuto parlare di abiti più giovanili (jeans strappati, magliette di qualche gruppo rock o cose simili).
Il racconto in seguito si dipana facendo emerge un conflitto nel personaggio, combattuto tra la voglia di vedere o non vedere il suo moroso. Secondo me lo hai reso bene affidandoti al dialogo con la madre. Ho trovato un buco drammaturgico solo nel momento in cui lei scende le scale: lì forse avresti dovuto esplicitare il suo dilemma interiore, altrimenti manca il nesso causale con l’esortazione della madre a non tornare sui propri passi.
L’happy ending non dà particolari scossoni alla tua storia, questo è vero. Ma l’ho apprezzato comunque perché arricchito da un bel plot-twist: il padre non è un ostacolo alla storia d’amore come ci fai credere all’inizio, bensì un suo promotore neanche troppo silenzioso.

2) LA FINE DELL’INFANZIA, di Shangai Kid
Il tuo racconto presenta all’inizio alcune problematiche di visualizzazione. Chi sia il portatore di punto di vista diventa chiaro solo nel momento in cui Izo si sofferma a pensare a quella che sarà la reazione dell’amico Akinori quando saprà quanto è successo tra lui e Kichi. In precedenza ho fatto fatica ad individuare il pdv. Nell’incipit ero convinto fosse lei perché la suggestiva allegoria degli occhi come mosche impazzite ho pensato derivasse dalla prospettiva di chi guarda quegli occhi e non di chi ne è il “proprietario”.
Un altro problema riguarda il contesto in cui si muovono i due personaggi in scena: anche io all’inizio ho pensato ad un luogo chiuso, poi dopo sette o otto righe si capisce che ci troviamo all’aperto e che ci sono delle biciclette appoggiate a un salice. In un racconto di 3000 battute forse è un po’ tardi. Penso che la presenza delle biciclette andasse menzionata il prima possibile per rendere subito chiara l’ambientazione al lettore, viceversa si crea in chi legge una sorta di spiazzamento poco funzionale alla scorrevolezza del testo.
Ciò detto, il tuo racconto mi ha colpito molto. Sarà perché il conflitto tra Eros e Tanatos, se ben messo in scena, regge sempre. Sei stata brava anche nel passaggio dal particolare all’universale. Come è stato già scritto, hai usato bene lo stile del narratore onnisciente per guidarci dalla scena intima a quella di massa, creando un effetto sorpresa ad alta temperatura. Il climax che crei fino alla menzione di Hiroshima è potente nella mente ma soprattutto nel cuore del lettore.

3) FINO ALLA FINE DEL TEMPO, di Giuliano Cannoletta
Il tuo racconto è strutturato prevalentemente sui dialoghi, il che è un rischio perché può creare un effetto di “voci nel vuoto” a scapito della caratterizzazione dei personaggi. Ho apprezzato invece l’uso che fai dei beat tra una battuta e l’altra perché questo aiuta a dare tridimensionalità alle due voci in scena. Anche il contenuto delle battute consente di avere le informazioni essenziali che servono a ricostruire la biografia del rapporto tra Susanna e il pdv. Ho delle remore tuttavia nel giustificare il plot-twist: perché Susanna a un tratto sa che chi gli è seduto accanto è suo marito? Rileggendo il tuo racconto credo di aver capito che la chiave di volta sia la menzione che lui fa del mammuth, ma a mio avviso questo non basta a garantire la sospensione dell’incredulità. Il colpo di scena in questo senso è troppo repentino, complice anche l’esiguità dei caratteri che avevi a disposizione. Come mio gusto personale avrei reso più sfumato questo passaggio, proprio come hai fatto nelle prime righe scrivendo: C'è una luce diversa nei suoi occhi azzurri. Sta ricordando qualcosa? Mi avvicino per baciarla. Ecco, a mio avviso una scintilla estemporanea negli occhi di Susanna bastava da sola a giustificare la scelta di Molisani, e cioè quella di tornare ogni giorno in clinica e gustare accanto a lei il tramonto dell’ultimo sole.
A rileggerti.

4) СТАЛКЕР – STALKER, di Matteo Mantoani
Hai optato per un narratore onnisciente che però si lascia leggere. Lo stile è piacevole, il tell ben gestito e alcune figure retoriche mi sono parecchio piaciute:
quando Dio ha defecato, dalla sua merda siamo usciti noi, mentre gli Angeli sono nati direttamente dal Suo pensiero;
stava per appallottolare la Tarkovsky come un biglietto di San Valentino.

C’è poi questa frase che mi è piaciuta molto: Non posso accettarlo, quei figli di puttana non si nasconderanno per sempre, prima o poi accetteranno le nostre offerte di amicizia. Perché sono così fifoni? Perché non ci prendono nemmeno a cannonate? Mi è piaciuta perché qui fai riferimento alla dipendenza dai social, al collezionismo di amici virtuali e alla nostra trasformazione da animali sociali a leoni da tastiera. È questa a mio avviso la chiave del tuo racconto.
“Stalker” contiene un messaggio forte che manca tuttavia di qualcosa. In primis di una concreta messa in scena. La mia idea (opinabile) è che il contest(o) in cui ci troviamo ci induce a creare emozioni attraverso la focalizzazione sul punto di vista di uno specifico personaggio. Il tuo scritto manca di questo, è un riassunto che colpisce il lettore ma non lo cattura. In questo senso sembra un passaggio – ottimamente ben scritto – di un romanzo, in cui l’autore tira le fila dell’intreccio anche per far riprendere fiato al suo lettore. Come racconto in sé, anche da un punto di vista drammaturgico, a mio avviso funziona fin a un certo punto.

5) TUTTE LE MIE NOTTI, di Giulio Marchese
Ciao Giulio, piacere di leggerti.
L’incipit del tuo racconto ci immerge all’interno di una camera da letto nella quale ci sono una donna e un’altra figura antropomorfa che anch’io all’inizio ho confuso con un licantropo. L’introspezione della protagonista è evocata in maniera ottimale: lei è innamorata di lui e, anche se non ricambiata, non vuole perderlo. Trovo che questo conflitto sia reso bene.
La parte finale invece è un po’nebulosa. Ho faticato a rimetterne a posto i pezzi. Il vampiro decide di battersi per lei, però non ho compreso in che modo le potrebbe donare l’eternità. Soprattutto non ho legato quest’ultima prospettiva al senso del duello nel quale alla fine lui morirà, cosa che credo di aver dedotto dal fatto che lei che stringe la cenere tra le mani. Insomma non sono riuscito molto ad orientarmi nel finale, ma potrebbe essere un limite mio.
A rileggerti.

6) LA FAIDA, di Luca Nesler
L’incipit del racconto è efficace, ci cala nell’ambiente con pochi ma precisi dettagli: il pane ci indica che siamo a tavola, la luce che penetra dalla finestra ci fa capire che è una giornata senza sole. Lo scambio di battute tra marito e moglie è funzionale alla storia perché fornisce informazioni ma senza l’intervento didascalico dell’autore. Ho apprezzato il dettaglio del coltello che il protagonista decide di spezzare per lasciare una testimonianza di pace al figlio.
Ci dici poco dei dettagli che hanno portato alla morte del figlio di Rodgar. Ho apprezzato anche questa scelta perché in fondo saperlo o meno non è importante per dare un senso alla tua storia.
In generale rispetto ad altre tue performance ho trovato questo racconto un po’ piatto, complice forse il fatto che hai dovuto affrettare il cambio di decisione di Rodgar dopo la confessione di Eldur. Trattandosi del plot-twist forse andava messo in scena meglio, anche se i 3000 caratteri in questo senso non aiutano.
Il tema secondo me è preso di striscio. Forse te ne sei reso conto anche tu perché hai sentito la necessità di inserirlo esplicitamente nella chiusura del racconto, paradossalmente aumentando in me lettore questa sensazione di forzatura.


7) SOLI, di Pietro D’Addabbo
La prima parte del racconto è chiara perché fornisci al lettore dei dettagli che ricostruiscono bene il contesto: un’ambientazione post-apocalittica testimoniata dall’asfalto bollente; l’arrivo imminente dei coloni annunciato dal volo del drone; una boccetta che fa da trade union tra i due personaggi in scena.
Trovo la prima metà del racconto carica di tensione.
Dopo però iniziano a mio avviso i problemi. Agata e il pdv entrano in questo edificio di culto che capiamo sarà luogo di preghiera riservato ai coloni. Poi però tra i due c’è uno scambio di battute che non chiarisce il desiderio o il conflitto che anima i due personaggi. Cosa rappresenta quella boccetta? Perché il pdv la rompe? E perché lascia lì Agata? Che vuol dire che deve cambiare rotta?
Purtroppo sono tutte domande a cui personalmente non ho trovato risposta. Peccato perché il racconto partiva proprio bene.
A rileggerti.

8) STAGNAZIONE, di Matteo Borile
Apprezzo particolarmente gli incipit in media res, nel tuo però ci sono troppe informazioni che fornisci in un colpo solo al lettore – il comm link che suona, la focalizzazione del pdv in Alfarez, la presenza di una stanza virtuale, la comparsa di Sibero nella forma di un ologramma – con il risultato di rendergli ostica l’immersione nell’ambiente descritto. Per il resto l’atmosfera di sospensione spazio-temporale che hai saputo creare è suggestiva, ma a mio avviso è sempre il flusso delle informazioni a rappresentare una problematica per la fruizione del lettore. Ci dai una serie di input di cui non conosco il background (lo spegnimento del sole, la caduta di Agharti, la resistenza dei Puri, il flashback di Zhang) e il risultato è la destrutturazione di un racconto di cui ho fatto fatica a cogliere il senso. Perdona la franchezza, ma ho voluto comunicarti le sensazioni che mi ha generato la lettura anche per provare ad esserti utile in caso volessi tornare a lavorare questo testo. Cosa che mi sento di consigliarti di fare perché questa storia, se architettata con cura, ha delle potenzialità.
A rileggerti.

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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 29 dicembre 2021, 17:48

Un giorno alla scadenza e avete ricevuto cinque classifiche. Oltre alla mia, ne devono ancora arrivare altre due.

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 30 dicembre 2021, 2:13

In ritardo come mio solito ultimamente, chiedo venia.

Classifica:

1.La faida
2.Сталкер - Stalker
3.Fino alla fine del tempo
4.Le spiagge di settembre
5.La fine dell’infanzia
6.Tutte le mie notti
7.Soli
8.Stagnazione


Commenti:

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La faida
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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 30 dicembre 2021, 16:29

Ciao a tutti,

vi chiedo scusa come al solito per il ritardo. I primi due posti sono veramente tanto sofferti:

1. La fine dell'infanzia
2. Fino alla fine del tempo
3. Сталкер - Stalker
4. La faida
5. Le spiagge di settembre
6. Soli
7. Tutte le mie notti
8. Stagnazione


COMMENTI

Сталкер - Stalker
Ciao Matteo,

eccomi di nuovo qui a valutarti :) Parto col dirti che a me l'idea è piaciuta tanto, e ho provato empatia nei confronti degli alieni. Mi sono sentita un po' angosciata durante quest'eterno inseguimento, e il finale è una vera chicca. Una critica molto gradita all'abitudine ad internazionalizzare bisogni che spesso sono solo nostri :)
Ciò che mi dispiace è che il corpo del testo mi perde un po'. Forse a causa di troppi dettagli, forse a causa di mancanza di un vero e proprio conflitto (o meglio si sa già che succede per cui la lettura prende poco), sta di fatto che la mia attenzione è venuta un po' meno.
In bocca al lupo!
Morena


La faida
Ciao Luca,

piacere di averti letto. Se da un lato ho fatto un po' difficoltà a seguire il tutto a causa di nomi un po' simili tra loro, dall'altro sei stato così bravo a caratterizzarli (e in 3000 caratteri non è cosa da poco) che comunque riuscivo a capire chi stesse parlando anche senza bisogno di esser aiutata dal nome.
Il tema è centrato e sei riuscito a dare un lieto fine seminato bene e non del tutto scontato (personalmente non ho mai amato i lieto fine improbabili che finiscono bene solo per non lasciare tristezza in chi legge). Anche in questo quindi sei riuscito quindi a regalarmi un finale felice ma che non mi facesse storcere il naso.
Ti segnalo giusto un'imprecisione che ho notato proprio dalla prima battuta: scrivi

"Gultar, esci e affrontatmi!" La voce di un uomo arriva da fuori.

Parlando di "un uomo" mi fai pensare che Gultar non riconosca chi sia, ma dopo poche righe si capisce che sa benissimo di chi si tratta sin dalle prime battute.
Una buona prova in sintesi, ma purtroppo in questo girone ho letto storie che mi hanno coinvolta di più.
A presto,
Morena




Le spiagge di settembre
Ciao Mario,

parto subito con il congratularmi con lo stile. Il testo è un buon esercizio di scrittura immersiva e non ho particolari segnalazioni da farti in questo senso. Ho solo trovato l'ultima frase di chiusura un po' forzata con il richiamo all'oggetto del contest.
Purtroppo però il testo mi ha coinvolta poco, avrei intensificato il conflitto per rendere il tutto più coinvolgente. Mi è piaciuto invece il ruolo del padre.
Niente male in sintesi, ma altri testi mi hanno convinta di più dal punto di vista della trama.

Grazie,
Morena


Fino alla fine del tempo
iao Giuliano,

la tua storia mi è piaciuta (è la seconda storia bella di seguito che leggo - e ne ho lette solo due -, che girone!)
Non ho note stilistiche da riportarti, hai scritto un testo molto scorrevole e piacevole. Le uniche due noticine che mi sento di segnalarti è:
- se uno sconosciuto prova a baciarmi non resto così calma; questo mi ha un po' allontanata dal testo e portata a "sto seguendo un copione che deve andare in una direzione definita";
- la fine è molto romanzata e forte rispetto alla dolcezza del testo.
Anche tu hai colto il tema in due sfumature belle, bravo! :)

In bocca al lupo,
Morena


La fine dell'infanzia
Ciao Elisa,

piacere di averti letto! Parto col dirti che mi piacciono molto le molteplici chiavi di lettura del tuo lavoro, già a partire dal titolo. Nel testo ho trovato alcune frasi che combinavano insieme l'evocativo e il poetico, le ho molto apprezzate.
Se devo trovarti un errore è stato il passare dal punto di vista di Kichi a Izo più volte nel testo, che in alcuni momenti può confondere un po'. L'utilizzo del narratore onnisciente finale invece l'ho trovato adeguato.
Ciò che mi piace tanto è il modo in cui hai descritto un momento quotidiano e la sua morte contro un momento straordinario. Io (puro gusto personale) impazzisco quando mi si costringe a pensare a ciò che accadeva in un momento storico del genere (sarà colpa delle numerose gite a Pompei da bambina).
Brava davvero comunque! :)

Buona fortuna,
Morena


Soli
Ciao Pietro,

confesso che a una prima lettura ci ho capito poco. O meglio, ho capito molto bene l'ambientazione, ma poco sulle intenzioni dei personaggi e sugli avvenimenti. Alla seconda rilettura invece mi è stato leggermente più chiaro il testo e ho capito che si stavano sposando, ma personalmente non avevo capito (senza il supporto dei commenti) che ci fossero persone già lì e non arrivassero dall'esterno.
Anche le intenzioni suicide sono troppo celate e fanno sembrare tutto improvviso e poco coinvolgente.
In generale l'idea mi piace tanto però, e mi dispiace si sia un po' persa.
In bocca al lupo,
Morena


Tutte le mie notti
Ciao Giulio,

parto col dire che sin da bambina ho sempre adorato i vampiri. Le storie dei vampiri sono le mie preferite, persino quelle un po' splatter alla Blade o Underworld.
Tutte le storie dei vampiri tranne una: Twilight. Ecco, il problema è che il tuo testo mi ha ricordato un po' Twilight (arrg). Non perché scritto male, anzi sullo stile non ho particolari rimproveri da farti. Il problema è nella voce femminile del testo che è superficiale come Bella. Vuota, stereotipata, in balia degli ormoni. Essendo il suo il pdv avrei voluto vedere più spessore, lo stesso che trapela dal vampiro (il che ovviamente porta il tuo lavoro su un livello diverso da Twilight, dove sono tutti stereotipati).
Non prova niente nel sentire il vampiro raccontare della sua amata ex (in modo anche coinvolto, perché come ti dicevo lui ha un certo spessore), anzi risponde "sembra una bella storia, anche lei amava Shakespeare?"
Anche la reazione al racconto della morte dell'amata è molto da Bella di Twilight hogliormoniapallatipregomordimi.

Il finale di contro mi è piaciuto.
Scusa se sono stata prolissa, ma questi argomenti mi scatenano sempre :)
Saluti,
Morena


Stagnazione

Ciao Matteo,

il tuo testo ha un fascino che secondo me è rimasto inespresso. Probabilmente avevi un mondo in testa che ne è uscito penalizzato dal numero di caratteri a disposizione, per cui pochissima luce è venuta fuori. Il primo problema è dunque che riporti sin da subito il lettore in una realtà a lui molto lontana, il che è affascinante, ma non riesci a spiegare nulla di questa realtà (immagino proprio a causa del numero di caratteri).
Non andare mai a capo rende difficile seguire i dialoghi, che rendono tutto ancora più oscuro. Anche io dunque ho faticato molto a seguire il testo e a comprenderlo pienamente, e mi dispiace perché sono sicura ci sia tanto che è rimasto lì, nella testa.

A presto,
Morena

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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 30 dicembre 2021, 20:21

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo NANOCOSM: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » martedì 4 gennaio 2022, 20:36

Ecco a voi i miei commenti e classifica.

1) Сталкер – Stalker, di Matteo Mantoani
Un racconto che hai il suo problema unicamente, a mio parere, nel titolo con quello STALKER che fa molto spoiler in corso di letture e penso si potesse sostituire con una soluzione più elegante. Detto questo, mi è piaciuto moltissimo e mi ha sorpreso per come sei riuscito a mantenere la barra dritta verso uno sviluppo coerente, intelligente, divertente e anche denso di significati. In particolare trovo da applausi l'identikit che tracci dell'essere umano nel suo reiterare il peccato originario del piegare l'esterno a lui ai suoi desideri fino all'inevitabile tracollo (perché a un certo punto questi alieni si romperanno e reagiranno, credo). Quindi un pollice su, bravo.
2) Fino alla fine del tempo, di Giuliano Cannoletta
Ottimo racconto con dialoghi ben gestiti e quella pecca della forzatura per il finale. Sono convinto che con una diversa gestione del dialogo avresti potuto pennellare diversamente e in modo più funzionale per arrivare alle stesse sensazioni evocate nel lettore, ma ci sta anche la tua scelta anche se ti costa il pollice su fermandoti sul quasi su. Ps: molto bella la declinazione del tema, indiretta e poetica.
3) La fine dell’infanzia, di Elisa Belotti
Un racconto che riesce bene a nascondere alcune magagne grazie alla sensibilità dell'autrice ben tradotta attraverso l'esecuzione. Di solito, non mi fanno impazzire i racconti con un finale che arriva in modo quasi gratuito, come in questo caso, ma qui non posso dire che non mi sia piaciuto e grazie proprio all'esecuzione. Mi spiego: mi sono mancati riferimenti al periodo storico e al contesto in generale, una semina nascosta che celasse bene quanto stava per accadere e questo è un problema. Altra problematica: Kichi non mi è arrivata, prende l'iniziativa, ma non assume tridimensionalità nella mia testa e si presenta come un personaggio, alla fine, solo funzionale al protagonista, pur portando lei avanti la scena. Due criticità rilevanti che però vanno contestualizzate in un risultato che, alla fine, risulta più che buono perché la somma delle parti è ampiamente in positivo grazie proprio a quella sensibilità e garbo che, fin dalla prima lettura di due mesi fa, ho riscontrato nell'autrice. Ho letto che ha dovuto scrivere in fretta e credo che questo abbia portato alle mancanze di cui sopra e ci sta. Detto questo, per me la valutazione è un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante. Per il su servirebbe risolvere anche solo uno dei problemi sopra esposti.
4) Le spiagge di settembre, di Mario Mazzafoglie
Qui c'è un'ottima base, ma parecchie incertezze sullo sviluppo della protagonista. Mi spiego: la caratteristica dominante e caratterizzante della ragazza è quella di volere conservare un ricordo perfetto anche a scapito della propria felicità, ma non lo riscontro nel testo se non quando viene esplicitato. Mi sembra quasi come se tu stesso la stessi mettendo a fuoco strada facendo per poi arrivare a quel finale, manca la precisa disposizione di chi sa che da quei pezzi posizionati poi si originerà quel carattere così particolare. Insomma, mi sembra come se da un risultato tu abbia cercato di desumere l'equazione. Buono, sia chiaro, ma estremamente incerto. Come valutazione direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillantissimo.
5) Tutte le mie notti, di Giulio Marchese
La chiusa è davvero bella, ma, anche qui come nel racconto di Mazzafoglie, mi mancano i giusti tasselli lungo il percorso che porta il lettore verso di essa. Mi spiego: non arriva il perché. Perché questo vampiro vede in questa ragazza la sua amata? Quali sono le caratteristiche che lo conducono fino alla decisione di sacrificare la propria vita all'altare di lei, non solo di non ucciderla, ma proprio di morire pur di immaginare di vivere un'ultima alba con il suo ricordo? Insomma, lei non mi sembra particolarmente ricettiva e neppure lui pare avere solide basi su cui erigere il proprio suicidio. C'è distanza tra l'idea e la realizzazione anche se si percepisce quale fosse (l'idea). In conclusione, direi un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante. Ti esorto però a lavorarci perché si tratta di lavoro sui personaggi, sul dialogo, sul come svilupparli in modo coerente alla brillante idea del finale e direi che potrebbe venirne fuori un pezzo davvero ottimo.
6) La faida, di Luca Nesler
Due refusi nelle prime righe mi hanno già fatto capire che non hai potuto dare al racconto il tempo che meritava e immaginavo qualcosa tipo la scrittura da cell. I nomi sono da roba comica, ma i toni sono da dramma. Tutto è molto lineare e il finale è carino, ma poco lavorato. Il tema non mi convince appieno nella sua declinazione perché molto forzato nel rimarcarlo quando non è così caratterizzante il racconto stesso. Insomma, abbiamo capito come un Nesler affrettato può cmq produrre un testo da pollice tendente al positivo in modo solido anche se ci fermiamo lì perché le mancanze non permettono di spingersi oltre.
7) Soli, di Pietro D’Addabbo
Dunque, ho sospettato il tutto fin dalla prima lettura, ma aiutandomi con il tema (che ovviamente conoscevo). Mi sembra che molto ti sia rimasto nella penna e che tu abbia concesso davvero poca semina al lettore per ricostruire la vicenda strada facendo. L'errore, credo, è stato concentrarti troppo sugli spostamente dei protagonisti: lui che la raggiunge, lei che si fa inseguire... Tutto spazio che avresti potuto dedicare a una maggiore interazione, quindi dialoghi, che di sicuro ti avrebbero aiutato a fornire le giuste informazioni al contempo creando la giusta tensione tra i due. Insomma, questa volta hai bucato il racconto, ci sta, non fartene un cruccio. Rifletti piuttosto sul come fare arrivare le giuste informazioni ai lettori, sul come evitare che ti rimanga tutto in canna (nella tua testa). Ti attendo al varco alla prossima edizione. Come pollice, direi un ni tendente al positivo.
8) Stagnazione, di Matteo Borile
Prima cosa: ho apprezzato molto il tuo intervento perché hai compreso le critiche e il lavoro da fare sul testo, questo è l'atteggiamento giusto in un contesto del genere. Poco da aggiungere al resto se non che mi pare di avere capito che tu volessi tirare uno strale a un certo modo di fare, al non credere per partito preso, al rendersi ciechi nonostante l'evidenza. Ecco, l'idea era buona, ma il come ci sei arrivato è problematico. Sono molto curioso di rileggerti. Al momento, il pollice è ni.

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