LA FINALE DELLA CIF EDITION: La classifica di Alessandro Napolitano

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 20 dicembre 2021 con un tema del Collettivo Italiano di Fantascienza!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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LA FINALE DELLA CIF EDITION: La classifica di Alessandro Napolitano

Messaggio#1 » lunedì 10 gennaio 2022, 13:43

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ALESSANDRO NAPOLITANO
Alessandro Napolitano è nato a Roma nel 1971. Menzione speciale della Giuria al Premio Giulio Verne, finalista all’Urania Short e al Premio Robot, ha vinto lo Short Kipple e il Premio Sherlock Magazine Award. Scrive racconti di fantascienza, gialli e weird che sono pubblicati nelle collane del Giallo Mondadori, Kipple Officina Libraria, Delos Digital.

COMMENTI

Gli ultimi saranno primi
Questo racconto mette al centro della narrazione l’ombra. Un’ombra alla quale sono costretti un gruppo di superstiti, nascosti in un bunker, in seguito a una terribile esplosione. E la necessità di beneficiare della luce, seppure artificiale, diventa una priorità, al pari di quella per il cibo o per l’aria. Una soluzione apprezzabile per rendere onore alla traccia del concorso. Il testo è scorrevole. La frase finale mi ha lasciato un po’ perplesso, avrei preferito una chiusura di racconto più potente.

Storia di una principessa che non voleva sposarsi
In questo racconto mi è mancato il senso dell’ombra. La storia si svolge al tramonto, ma questa scelta mi è sembrata solo un pretesto per strizzare l’occhio alla traccia del concorso. Mi spiego meglio: la storia potrebbe funzionare lo stesso anche se fosse ambientata poco prima dell’alba. Ho trovato il testo scorrevole e i dialoghi in dialetto sono stati una sorpresa che ho apprezzato.

Pastorale
Come successo per altri racconti anche in questo testo mi è mancato il senso dell’ombra. È vero, c’è l’ombra del vecchio larice ma è troppo poco per le mie aspettative. Il testo è scorrevole e alcune descrizioni sono ben riuscite, su tutte quando il protagonista si ferma per raccogliere l’acqua e unisce la mani a conchiglia per berla.

Con una calma esasperante
La scena descritta da questo racconto mi ha ricordato l’uomo davanti ai carri armati in piazza Tienanmen. Il testo è scorrevole, la scena è ben congegnata e raggiunge l’obiettivo di creare il giusto pathos. Qualche dialogo, a mio avviso, andrebbe rivisto ed enfatizzato nei toni. Avrei preferito leggere qualcosa di più sul contesto in cui si muovono i personaggi perché la storia mi ha incuriosito, ma alla fine ho avuto una sensazione di “non detto” che ha reso meno potente il racconto.

Il regalo del sole
Non mi ha convinto molto questa porta bullonata, messa lì per delimitare il confine con una zona proibita (?), aperta con relativa facilità da due bambini (o poco più). Mi sono piaciuti i dialoghi, alcuni proprio ben architettati. Nel racconto non è centrale l’ombra (vera protagonista della traccia assegnata).

Fabricatus
Questo è forse l’unico racconto che cita esplicitamente Fabrizio de André e una parte della sua produzione. Non ho ancora capito se questo aspetto è un bene per la storia o un male (sorrido). La vicenda dell’androide da rieducare (perché ancora troppo umano) non aggiunge molto a quanto già scritto sull’argomento. Non ho trovato riscontro sull’ombra che è una parte essenziale nella traccia di questo concorso. Il testo è scorrevole, ma non basta per raggiungere una posizione alta nella classifica. Però, tu che hai scritto il racconto non maledirmi, non serve a niente, tanto all’inferno ci sono già!

Umanità
Mi è piaciuto l’accostamento tra il lavoro circense e il post umano. Sì, insomma, un lavoro piuttosto antico quello del circo, artigianale se vogliamo, che sopravvive al progresso tecnologico come una specie di ricordo romantico. Bello! Il concetto di ombra (faccio sempre riferimento al tema del concorso quando parlo di ombra) l’ho trovato appena sufficiente al funzionamento della storia, avrei osato qualcosa di più. Il testo è scorrevole anche se un paio di ripetizioni (qui e oggi) rallentano, a mio giudizio, un pochino la lettura.

Crepuscolo
Le paure, le insicurezze, la poca lucidità nel riuscire a leggere il proprio futuro anche quando non ce ne sono altri possibili. Ho trovato in questo racconto una “ombra” spietata, ben più minacciosa di quella che disegna la luce del sole quando volge al tramonto. Mi riferisco all’ombra proiettata dall’animo umano, così scura da annientare la luce che dovrebbe illuminare il nostro cammino. Un bel racconto, impreziosito da dialoghi credibili e ben congegnati.

Indifesi
Ho fatto difficoltà con questo racconto. Le scene sono descritte bene e rendono il senso del pericolo al quale sono sottoposti i protagonisti. Mi manca il contorno della storia, il perché tutto ciò stia accadendo e soprattutto non riesco a visualizzarli questi personaggi, non ho ben capito come siano fatti, se umani, di metallo o altro.

La fine dell’infanzia
Il colpo di scena finale vale il prezzo del biglietto. Mi sono piaciuti i dialoghi, ho trovato credibile la situazione che porta i due protagonisti ad abbandonarsi alla loro prima volta. Un testo curato nella scelta delle parole e se anche l’ultimo sole viene rappresentato dall’esplosione della bomba (in verità, questa è una soluzione non troppo originale), il senso dell’ombra - inteso come luogo appartato rispetto alla devastazione dell’esplosione, quasi protetto dall’amore tra i ragazzi - mi ha soddisfatto.

Fino alla fine del tempo
Eccolo qui, nella mia classifica questo è il racconto vincitore. Questa è la storia che più di qualunque altra ha saputo rappresentare in modo originale il significato che io stesso ho dato al tema del concorso. La vita è il sole e l’ombra è quella zona grigia che (più o meno spesso) siamo costretti ad attraversare durante la nostra esistenza. Questo racconto ha anche il merito di lasciare intravedere un barlume di luce all’interno dell’ombra, e accade proprio quando la protagonista rifiuta di voler dormire per paura di dimenticare. Per quanto nella luce della nostra vita potremmo incontrare delle zone d’ombra, sarà sempre importante ricordare come l’ombra – qualche volta tanto opprimente – non sarà mai un vero buio. Complimenti a chi ha scritto il racconto.

Stalker
Questo è stato il racconto più difficile da valutare. Da una parte sono stato piacevolmente sorpreso dal linguaggio del testo. Ho notato tra i racconti in gara uno stile pressoché simile e questa sorta di appiattimento ha un po’ deluso le mie aspettative. In Stalker ho ravvisato il tentativo di emanciparsi da uno scrivere troppo reverenziale e ho invece apprezzato il linguaggio sporco, la ricerca di uno stile autentico e personale. Dall’altra parte, invece, ho fatto fatica a riconoscere il tema del concorso e in particolare ho stentato nel percepire l’ombra come protagonista del “suo” ultimo sole. Alla fine ho deciso di premiare il racconto con un voto alto perché ho sentito il merito superiore alla colpa.

LA CLASSIFICA DI ALESSANDRO NAPOLITANO

1. Fino alla fine del tempo
2. Crepuscolo
3. Stalker
4. Gli ultimi saranno i primi
5. La fine dell’infanzia
6. Umanità
7. Con una calma esasperante
8. Storia di una principessa che non voleva sposarsi
9. Pastorale
10. Fabricatus
11. Il regalo del sole
12. Indifesi



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