La rotella di liquirizia

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
alexandra.fischer
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La rotella di liquirizia

Messaggio#1 » lunedì 17 gennaio 2022, 21:47

La rotella di liquirizia
di Alexandra Fischer

Il sacchetto di carta bianca cambia di mano: − Oh, ma che bel pensiero. Marta, non dovevi disturbarti.
Marta guarda la compagna: è l’intervallo, sono nel corridoio, sole, perché Aurelia fa paura, grande e grossa com’è. Le lascia prendere la rotella di liquirizia, regalo della zia e portafortuna per i compiti di aritmetica, quelli che le fanno più paura.
Ora sa che sbaglierà l’ennesimo, mentre la rotella di liquirizia, decorata da una gelatina al mirtillo ricoperta di zuccherini azzurri, sparisce per metà nella bocca di Aurelia.
È così da settembre e ogni volta lei ci rimette la liquirizia portafortuna: i suoi voti di aritmetica salgono, quelli di Aurelia si alzano. Marta è magra e spaurita nel grembiulino bianco, sotto al quale spuntano i pantaloni scozzesi e le scarpe marroni con le stringhe.
Aurelia è alta, imponente, il corpo straripa nel grembiule bianco.
Marta ha provato a sfidarla, una volta, incoraggiata dai manifesti nel corridoio: tanti disegni al carboncino che raffigurano i fantini con il numero sulla maglia a cavallo di purosangue tratteggiati appena, per dimostrarne la velocità.
Ci ha ottenuto dei graffi, uno schiaffo, un sacchetto di rotelle schiacciato per terra.
E teme la maestra, una donna alta e sottile, dai capelli rossi impeccabili e gli occhi azzurri gelidi come un mare d’inverno: tutte e tre le volte ha rimproverato lei, anziché Aurelia, così, si è rassegnata a darle parte della paga del giovedì, come la zia chiama il sacchetto delle rotelle, mentre le scompiglia i capelli e le dice di applicarsi di più con l’aritmetica.
Marta, però, capisce che il sorriso della zia è di facciata, le legge la delusione nel volto.
***
Due giorni dopo il compito Aurelia ritira il suo con un sorriso, la maestra l’ha lodata con un bellissimo voto, poi chiama Marta e le sussurra: − Da domani andrai a fare aritmetica al piano di sotto.
Marta annuisce, ritira il compito: il piano di sotto è la classe di sostegno, quella per chi legge male, scrive peggio e ignora il calcolo.
Ed è così che il tempo delle scuole elementari passa, fra rotelle di liquirizia pagate ad Aurelia per evitare ceffoni o peggio e l’aula di sostegno, fino a quando passa l’esame di quinta con una sufficienza stiracchiata in aritmetica.
***
Vent’anni dopo.
Aurelia entra nell’agenzia pubblicitaria per il colloquio di lavoro: ha in mente il nome dell’art director ma si consola con il pensiero che di Marta al mondo ce ne sono tante e la piccola che ogni tanto le torna alla memoria sotto forma di bambina sempre in lacrime le appare un piccolo sopruso quotidiano della memoria da sopportare: i suoi l’hanno educata a farsi largo a spintoni nel mondo.
Fa un bel respiro e si sistema il tailleur con la gonna meglio che può: certo, la sua tendenza a ingrassare non l’aiuta, malgrado i pilates.
La segretaria, in tuta di ciniglia viola e dalla linea da ginnasta, la chiama: − Marta Reverdito è pronta a riceverla.
Aurelia stringe a sé la cartella con tutta la documentazione: è sempre stata un’ottima contabile, sarebbe potuta diventare vice direttore, se la banca per la quale lavorava non fosse fallita.
Entra, e una donna alta e sottile, dall’abito di lana grigia decorato da una cintura a catena, le tende la mano.
Marta si sente a disagio nel tailleur gessato.
Aurelia la stringe e in quei lineamenti riconosce subito Marta, quella Marta, ma in una versione sicura di sé: − Accomodati, Aurelia cara, è un bel pensiero che tu abbia scelto di candidarti presso di noi.
Aurelia tira fuori la cartella, balbetta: − Scusami per allora.
Marta agita la mano sinistra, dove brillano una fede d’oro bianco e una veretta di diamanti: − Non c’è di che. Ti assumerò, ma sarai la prima a entrare e l’ultima a uscire, oltre che in fondo alla lista per quel che riguarda gli straordinari −. Apre un cassetto della scrivania, tira fuori un sacchetto di rotelle di liquirizia: − Serviti pure, cara Aurelia.



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antico
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#2 » lunedì 17 gennaio 2022, 22:00

Ciao Alexandra! Prima a consegnare anche questa volta! Caratteri e tempo ok, buona PATRIZIA RINALIDI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#3 » martedì 18 gennaio 2022, 15:48

Ciao, Antico, grazie.

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Davide_Mannucci
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#4 » mercoledì 19 gennaio 2022, 10:01

Ciao Alexandra e ben ritrovata! :)
Devo dire che questo racconto l’ho apprezzato particolarmente. Il finale era abbastanza telefonato ma tu lo prepari e semini molto bene e poi, come spesso fai nei tuoi racconti, c’è quel fondo e retrogusto inquietante ma piacevole che avvolge la storia in un’atmosfera che mi trova sempre gradevolmente stupito.
Una prova buona

A presto
Davide Mannucci

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Leonardo Pigneri
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#5 » mercoledì 19 gennaio 2022, 14:40

Ciao Alexandra! Era un po' che non ci leggevamo! Vediamo com'è andata questa edizione...

Il sacchetto di carta bianca cambia di mano: − Oh, ma che bel pensiero. Marta, non dovevi disturbarti.
Marta guarda la compagna: è l’intervallo, sono nel corridoio, sole, perché Aurelia fa paura, grande e grossa com’è. [C'è un po' di confusione in questo inzio che poteva essere evitata semplicemente esternando da chi a chi passasse il sacchetto, invece di limitarsi ad un vago "cambia di mano"]Le lascia prendere la rotella di liquirizia, regalo della zia e portafortuna per i compiti di aritmetica, quelli che le fanno più paura.
Ora sa che sbaglierà l’ennesimo, mentre la rotella di liquirizia, decorata da una gelatina al mirtillo ricoperta di zuccherini azzurri, sparisce per metà nella bocca di Aurelia.
È così da settembre e ogni volta lei ci rimette la liquirizia portafortuna: i suoi voti di aritmetica salgono, quelli di Aurelia si alzano. [Qui o non ho capito io, o volevi scrivere un'altra cosa. Forse che quelli di una si alzano e quelli dell'altra si abbassano?]Marta è magra e spaurita nel grembiulino bianco, sotto al quale spuntano i pantaloni scozzesi e le scarpe marroni con le stringhe.
Aurelia è alta, imponente, il corpo straripa nel grembiule bianco.
Marta ha provato a sfidarla, una volta, incoraggiata dai manifesti nel corridoio: tanti disegni al carboncino che raffigurano i fantini con il numero sulla maglia a cavallo di purosangue tratteggiati appena, per dimostrarne la velocità. [Qui avrei ampliato un pochino questo pensiero, così è un po' monco altrimenti.]
Ci ha ottenuto dei graffi, uno schiaffo, un sacchetto di rotelle schiacciato per terra.
E teme la maestra, una donna alta e sottile, dai capelli rossi impeccabili e gli occhi azzurri gelidi come un mare d’inverno: tutte e tre le volte ha rimproverato lei, anziché Aurelia, così, si è rassegnata a darle parte della paga del giovedì, come la zia chiama il sacchetto delle rotelle, mentre le scompiglia i capelli e le dice di applicarsi di più con l’aritmetica.
Marta, però, capisce che il sorriso della zia è di facciata, le legge la delusione nel volto.
***
Due giorni dopo il compito [,] Aurelia ritira il suo con un sorriso, la maestra l’ha lodata con un bellissimo voto, poi chiama Marta e le sussurra: − Da domani andrai a fare aritmetica al piano di sotto.
Marta annuisce, ritira il compito: il piano di sotto è la classe di sostegno, quella per chi legge male, scrive peggio e ignora il calcolo.
Ed è così che il tempo delle scuole elementari passa, fra rotelle di liquirizia pagate ad Aurelia per evitare ceffoni o peggio e l’aula di sostegno, fino a quando passa l’esame di quinta con una sufficienza stiracchiata in aritmetica.
***
Vent’anni dopo.
Aurelia entra nell’agenzia pubblicitaria per il colloquio di lavoro: ha in mente il nome dell’art director ma si consola con il pensiero che di Marta al mondo ce ne sono tante e la piccola che ogni tanto le torna alla memoria sotto forma di bambina sempre in lacrime le appare un piccolo sopruso quotidiano della memoria da sopportare: i suoi l’hanno educata a farsi largo a spintoni nel mondo. [Ottimo questo cambio di prospettiva. Davvero azzeccato!]
Fa un bel respiro e si sistema il tailleur con la gonna meglio che può: certo, la sua tendenza a ingrassare non l’aiuta, malgrado i pilates.
La segretaria, in tuta di ciniglia viola e dalla linea da ginnasta, la chiama: − Marta Reverdito è pronta a riceverla.
Aurelia stringe a sé la cartella con tutta la documentazione: è sempre stata un’ottima contabile, sarebbe potuta diventare vice direttore, se la banca per la quale lavorava non fosse fallita.
Entra, e una donna alta e sottile, dall’abito di lana grigia decorato da una cintura a catena, le tende la mano.
Marta si sente a disagio nel tailleur gessato. [Qui, come in altre parti del testo, sarebbe stato meglio metterci un pensiero vero e proprio che mostrasse il suo imbarazzo, invece di dire che si sente a disagio e basta]
Aurelia la stringe e in quei lineamenti riconosce subito Marta, quella Marta, ma in una versione sicura di sé: − Accomodati, Aurelia cara, è un bel pensiero che tu abbia scelto di candidarti presso di noi.
Aurelia tira fuori la cartella, balbetta: − Scusami per allora.
Marta agita la mano sinistra, dove brillano una fede d’oro bianco e una veretta di diamanti: − Non c’è di che. Ti assumerò, ma sarai la prima a entrare e l’ultima a uscire, oltre che in fondo alla lista per quel che riguarda gli straordinari −. Apre un cassetto della scrivania, tira fuori un sacchetto di rotelle di liquirizia: − Serviti pure, cara Aurelia. [Bella chiusura!]

Commento:


Sai cosa? Mi è piaciuto molto! Tra tutti i tuoi racconti che ho letto qui e sulla tela, questo è probabilmente quello che ho apprezzato di più. Brava!
Certo, ci sono un po' troppe cosette raccontate, ma non hanno inficiato più di tanto sulla godibilità del testo. Ho trovato anche molti bei dettagli visivi e il punto di vista era abbastanza coerente per entrambi i personaggi.
Complimenti e continua così Alexandra!

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#6 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:38

Ciao, Davide, sei molto gentile. Sì, il finale è telefonato perché mi sono mossa con estrema cautela: tipo camminare sul bordo di un cornicione.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#7 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:44

Ciao Leonardo, perdona le imperfezioni: in realtà avrei dovuto rendere meglio il divario fra Aurelia e la protagonista. I voti della protagonista, nelle mie intenzioni, cercavano di alzarsi a fatica, però ho sbagliato io. Grazie anche per il suggerimento in merito ai manifesti dei cavalli, avrei fatto meglio a dire qualcosa tipo: quello era il palio e lei ne correva uno altrettanto difficile, quello del rispetto di sé. Poi, certo, quanto Ad Aurelia, un qualche gesto per sottolinearne il disagio sarebbe stato questo: trattenere il fiato, impettirsi per sembrare più magra. Grazie di aver apprezzato la mia storia, nel complesso.

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Leonardo Pigneri
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#8 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:53

alexandra.fischer ha scritto:Ciao Leonardo, perdona le imperfezioni: in realtà avrei dovuto rendere meglio il divario fra Aurelia e la protagonista. I voti della protagonista, nelle mie intenzioni, cercavano di alzarsi a fatica, però ho sbagliato io. Grazie anche per il suggerimento in merito ai manifesti dei cavalli, avrei fatto meglio a dire qualcosa tipo: quello era il palio e lei ne correva uno altrettanto difficile, quello del rispetto di sé. Poi, certo, quanto Ad Aurelia, un qualche gesto per sottolinearne il disagio sarebbe stato questo: trattenere il fiato, impettirsi per sembrare più magra. Grazie di aver apprezzato la mia storia, nel complesso.


Esatto, hai capito perfettamente quello che intendevo in entrambi i casi!

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Pretorian
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#9 » venerdì 21 gennaio 2022, 22:23

Ciao Alexandra e piacere di vederti anche qui (notato che è uscito il nuovo Skannatoio?). Purtroppo, devo dire che questo racconto non mi convince, anche in misura minore rispetto ad altri che hai fatto in passato. Da un lato il racconto è pieno di dettagli che poco aggiungono al senso della storia (come i disegni nel corridoio, che danno coraggio alla protagonista, ma non se ne capisce il perché), dall'altro ci sono fin troppi elementi che non sono spiegati (perché la maestra favorisce Aurelia? Perché la nona si dimostra delusa, quando sembra che sia a conoscenza del fatto che la nipote viene derubata?). La scelta di spaccare in due il racconto, con uno salto temporale di vent'anni diventa esiziale per un racconto così breve, in quanto entrambe le parti risultano essere troppo sintetiche e poco curate, soprattutto la seconda e il finale.
Peccato, Alex, peccato.

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Maurizio Chierchia
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#10 » domenica 23 gennaio 2022, 16:19

Buongiorno Alexandra,
Intanto parto col precisare che è la prima volta che giudico testi altrui, non so quanto possa esserne capace però ci provo.
Devo essere sincero, il racconto non mi ha lasciato gran che. L'idea alla base è carina e i soprusi all'inizio si vedono, poi però spariscono nel corso del testo.
Anche io ho trovato abbastanza parti raccontate, nel qual magari avrei preferito più interazioni e azioni. Non comprendo neanche il discorso dei fantini, se non volevi dilungarti troppo potevi inserire qualche immagine più nitida tipo "Davide che sconfigge Golia" o cose del genere che risaltano alla mente molto più facilmente.
La seconda parte infine è abbastanza scontata e purtroppo corta. Sembra fatta apposta per inserire una specie di morale.
Spero di poter leggere altri tuoi racconti, in bocca al lupo!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#11 » domenica 23 gennaio 2022, 16:57

Ciao Leonardo, è proprio così.

Ciao, White Pretorian, mi dispiace che il messaggio non ti sia arrivato. Eh, beh, vedrò di fare meglio. Ho appreso or ora dello Skannatoio ma sono già al lavoro.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#12 » domenica 23 gennaio 2022, 16:58

Ciao, M. Chierchia, viva la sincerità. Io mi scuso se non sono stata all'altezza, cosa vuoi che ti dica? Più che riprovare, leggere.

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Emiliano Maramonte
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#13 » domenica 23 gennaio 2022, 19:20

Ciao Alexandra!
A me il racconto è piaciuto. Non è perfetto, non è molto nitido nella parte iniziale, ma pone delle buone simbologie e una trama che si chiude a cerchio, annodando le questioni aperte. Il senso è: il male che farai agli altri ti tornerà indietro in pari quantità, se non peggio. Molto bella la scena finale con la bulla della scuola che, a distanza di anni, è lei stessa intimorita di fronte alla sua vittima, diventata nel frattempo, per meriti personali, una persona importante, quindi un potenziale carnefice.
Come sempre, sei molto abile a focalizzare piccoli dettagli che danno colore alla narrazione.
Tema centrato.

Buona Edition!
Emiliano.

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roberto.masini
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#14 » domenica 23 gennaio 2022, 19:36

Ciao, Alexandra.
Il racconto mi è piaciuto molto. Nonostante alcune imperfezioni e alcuni errori (i suoi voti di aritmetica scendono, penso volessi scrivere!), la narrazione coglie il problema del bullismo proprio nel sopruso quotidiano. La scelta della liquirizia portafortuna mi sembra un simbolo (datato) altrettanto azzeccato. Il finale può apparire scontato e consolatorio ma a me pare che la preparazione per arrivarci sia apprezzabile. Tra l'altro nella vita non è vero che il problema non sia superabile affrontando finalmente proprio il bullo ( come in questo caso) perché il bullizzato se la prenderà inesorabilmente solo con un altra persona debole. Se è vero che prevalgono le parti raccontate e non mostrate, tuttavia, in un racconto così breve, ciò, secondo me, non costituisce un difetto, forse perché anch'io mi ostino sul tell anziché sullo show!
Anche la mancata spiegazione di alcuni atteggiamenti dei protagonisti, oggetto di critiche da parte di altri commentatori, non mi trova d'accordo proprio perché non è necessario dare tutte le spiegazioni possibili in una short story.
Ottima prova!

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Giovanni Attanasio
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#15 » lunedì 24 gennaio 2022, 11:48

Il tema c'è e la storia è sottile, godibile. La cosa che più mi piace sono tutti quei termini specifici nel descrivere i tessuti, gli oggetti: di rado li trovo, come se la gente avesse paura nel nominare parole che magari non si usano nel parlato comune.
La storia scorre bene, anche se c'è qualche ripetizioni di concetti e qualche frase da snellire. In finale è un po' un classico, e mi sarebbe piaciuto una scena di perdono anziché un rifarsi per i torti subiti da bambine.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Mario Mazzafoglie
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#16 » mercoledì 26 gennaio 2022, 0:29

Ciao Alexansdra, piacere di leggerti.
Per mio gusto personale, c'è troppo raccontato in questa storia, anche se va detto che gestire diversi archi temporali in cosìì pochi caratteri necessitava sicuramente di questo espediente.
Per quanto riguarda le osservazioni sul finale telefonato non sono d'accordo, perchè per chi mastica un po le storie, basta leggere (nel caso dei libri) e vedere (nel caso dei film) la prima metà della storia per capire poi come andrà a finire. Chi prova a stravolgere le cose per fare il colpo di scena, il 99% fa cose poco credibili e che spesso storpiano tutto.
Tu hai deciso di dare una linearità, e lo hai fatto bene.
Tornando agli archi temporali di cui parlavamo prima, azzardo a dire che forse avresti potuto gestirli diversamente: io sarei partito magari dalla fine, con l'ingresso di Aurelia nell'ufficio di Marta. Quest'ultima, nel vederla, partiva con il flashback, e poi si ritornava al presente. Sicuramente non sarebbe stato comunque ottimale perchè con pochi caratteri non è carino balzare da una parte all'altra, ma visto che avevi deciso di farlo, forse poteva essere meglio.
Detto questo, per me è una bella prova.
A rileggerti.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#17 » mercoledì 26 gennaio 2022, 18:26

Ciao, Emiliano, sei molto generoso. Perdona le imperfezioni.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#18 » mercoledì 26 gennaio 2022, 18:27

Grazie, Roberto, la tua opinione del mio racconto è di una munificenza regale.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#19 » mercoledì 26 gennaio 2022, 18:29

Ciao, Giovanni, mi dispiace per la scena del mancato perdono. Mi devo esercitare su quel tema. E' difficilissimo, l'ho capito leggendo le "Braci" di Sandor Marài. Rimedierò. Per il resto, sei stato benevolissimo.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#20 » mercoledì 26 gennaio 2022, 18:31

Ciao, Mario, grazie, sei veramente generoso. Eh, sì, che si vada nel passato o si salti dal presente al passato, è tutto complesso. Mi fa piacere che tu abbia apprezzato la mia storia, pur con i punti deboli.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#21 » venerdì 28 gennaio 2022, 15:19

Perdona Antico, non so come sia potuto capitare.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#22 » venerdì 28 gennaio 2022, 15:21

Ciao, Nicoletta, grazie, sei generosa, scusa gli errori della seconda parte.

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antico
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#23 » domenica 30 gennaio 2022, 18:42

Dunque, il senso del racconto è chiaro e arriva bene. I soprusi quotidiani sono usati per creare un rapporto di causa effetto senza però abbandonarli nella seconda parte perché, semplicemente, li trasferisci da Aurelia a Marta. Occhio alle disattenzioni (sul finale credo intendessi fosse Aurelia a sentirsi a disagio e non Marta) e alle stranezze (perché i fantini? Non potevi usare una metafora più facile e diretta?). Poco efficace anche il discorso legato alla liquirizie che permettono di eccellere in matematica (non aritmetica, a meno che le scuole, negli ultimi anni, non abbiano cambiato denominazione alla materia). In buona sostanza direi un pollice tendende al positivo in modo non proprio solido per tutta una serie di incertezze, ma in ogni caso un testo che ho letto con piacere.

alexandra.fischer
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Re: La rotella di liquirizia

Messaggio#24 » lunedì 31 gennaio 2022, 14:57

Ciao, Antico, scusa i fantini. Mi ricordavo dei disegni sul Palio di Asti esposti sui muri della mia scuola elementare e ho pensato di mostrarli al Lettore Curioso. Mi dispiace per le disattenzioni legate alla materia: aritmetica, giustissimo! E anche all'atteggiamento di Marta, da sistemare. Sono contenta che la storia, nel suo complesso, ti sia piaciuta.

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