Le correnti gravitazionali

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Davide_Mannucci
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Le correnti gravitazionali

Messaggio#1 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:17

La tazza blu che Elena mi regalò durante il viaggio di nozze è sempre più pesante. Pensa quando sarà colma di latte fino all’orlo. Le mani non mi fanno più tanto male ma è come se avessero perso forza, come se facessero sempre meno presa.
«Ugo, ma dove sei andato a preparare la colazione, in paese?». La sua risata mi arriva ovattata, come se avesse parlato tenendosi il cuscino premuto sulla bocca.
Che brutta immagine, razza di imbecille che non sono altro. Eppure quel fattaccio è ancora ben presente nella mente di tutti. La notizia mi scorre ancora davanti agli occhi.
Aveva più o meno la mia età, o forse era più vicino di me ai novanta. Si era stancato delle medicine, delle file all’ASL, delle ecografie all’addome e di quella sensazione di umido nelle mutande. Era stanco di farsela addosso e di vedere la propria compagna smontarsi giorno dopo giorno. E così addio. Un cuscino sulla faccia a spegnerla per sempre e poi giù, un salto di cinque piani. Lo ha trovato il filippino che fa il bidello alle elementari.
Se n’è parlato per un mese di fila.
Elena no. Lei non ha mai detto niente se non quel primo, istintivo “succede proprio così”.
No, non è proprio una bella immagine quella di Elena coperta da un cuscino.
«Senti regina madre, se hai tanta fretta puoi anche farla a buffet la colazione!».
Aspetto la sua risposta stizzita ma sceglie un suono gutturale, il suo solito modo di sottolineare quanto poco degno di considerazione io sia in certe circostanze. Mi conosce davvero bene, perché ancora oggi, dopo sessant’anni insieme, mi fa incazzare quando fa così.
Il corridoio mi accoglie e mi ingoia tra penombra e quadri d’autore che io ignoro, concentrato come sono sulla mano che inizia a tremare e a cedere sotto il peso della colazione.
Il raggio di sole che arriva dalla camera da letto sembra incitarmi a non mollare e a non cedere alla voglia di lasciare andare il vassoio. Ma perché cacchio mi ostino a fare cose che facevo secoli fa? Questa roba pesa quintali. E fino a qualche anno fa era una cosa scontata portarle la colazione a letto. Adesso è tutta una conquista.
La verità è che dentro sono ancora il ragazzo che si alzava alle sei del mattino per spaccarsi la schiena dodici ore di fila dal fattore e poi rientrava affamato e stanco ma pieno di voglia di fare l’amore fino ad avere il fiatone. E lo facevo, perdio. Eccome se lo facevo.
Che discorsi da rincoglionito. Patetici, ecco, così li definivo quando li faceva il nonno. Mi sembravano tutti discorsi stereotipati, luoghi comuni.
E ora che l’interruttore resiste come se fosse sigillato col silicone, sembrano la cronaca delle mie sofferenze quotidiane, altro che stereotipi.
Entro in camera e per un attimo la vedo giovane, forse di venticinque anni. È distesa su un fianco, completamente nuda. La mia Elena mi guarda e il ricordo di un’erezione sembra quasi farsi realtà.
La mente, l’ultima a cedere ai soprusi del tempo ma quella capace di fare i danni maggiori, mi regala persino il profumo di un corpo giovane, fresco, più forte di tutto.
Sbatto le palpebre e in quelle lenzuola, raggrinzite come la pelle di queste mani che a fatica reggono un vassoio, si materializzano gli occhi di mia moglie, prigionieri di un corpo violentato dal tempo.
Lo sbattere d’ali di un piccione là fuori mi ricorda del vassoio e torno a concentrarmi, per non farlo cadere.
«Come sei serio amore mio. A che pensi?».
Cerco di adagiare il vassoio sul comodino senza spaccarmi la schiena ma perdo per un attimo l’equilibrio. Riesco a non far cadere nulla ma non a impedire il piccolo effetto tsunami nelle tazze. Latte versato. Dovrò pulire tutto. Maledetta vecchiaia.
Mi distendo accanto a lei. Dio se è bella. Il tempo è crudele. Sembra rispettarti giorno dopo giorno ma quando non te ne accorgi, ti porta via un pezzettino alla volta.
Però è sempre bella e farei di tutto per fermare il tempo e regalarle l’eternità.
«A niente amore. Pensavo alle correnti gravitazionali e a come superarle».
La bacio lentamente sulle labbra e tutto si ferma.


Davide Mannucci

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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#2 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:19

Ciao Davide! Parametri tutti rispettati, buona PATRIZIA RINALDI EDITION!

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Sherwood
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#3 » martedì 18 gennaio 2022, 13:51

Un bel racconto nostalgico di una persona che ormai ha perso vigore e ripensa al passato mentre affronta con difficoltà le incombenze quotidiane che diventano sempre più difficoltose. Persino le cose più semplici, come portare la colazione a letto. Scrittura lineare ben calibrata e alcune parti suscitano emozione nel lettore. Ho trovato qualche ripetizione nella parte finale (Dio se è bella/però è sempre bella), per il resto posso solo farti i complimenti, tranne per il finale che non mi ha entusiasmata. Un'ottima prova.

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#4 » martedì 18 gennaio 2022, 14:28

Sherwood ha scritto:Un bel racconto nostalgico di una persona che ormai ha perso vigore e ripensa al passato mentre affronta con difficoltà le incombenze quotidiane che diventano sempre più difficoltose. Persino le cose più semplici, come portare la colazione a letto. Scrittura lineare ben calibrata e alcune parti suscitano emozione nel lettore. Ho trovato qualche ripetizione nella parte finale (Dio se è bella/però è sempre bella), per il resto posso solo farti i complimenti, tranne per il finale che non mi ha entusiasmata. Un'ottima prova.



Ciao Angela. Ti ringrazio per i complimenti e per aver apprezzato. Per quanto riguarda le ripetizioni sono volute perché ho provato a immergermi nell’emozione dell’anziano mentre scivola nel letto. Emozione che enfatizza ed esaspera quella che è una delle caratteristiche della vecchiaia, ripetere cose dette o concetti in breve tempo. Però temevo venisse fuori una cosa che sembrava solo quello che è: una ripetizione del piffero! ahahahah

Grazie ancora!
Davide Mannucci

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gcdaddabbo
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#5 » martedì 18 gennaio 2022, 16:18

Il racconto è certamente ben scritto, ma ho dovuto rileggerlo due volte per cercare di capirne il contenuto e, francamente, non lo ritengo un complimento. Non capisco dove sia il sopruso="impiego disonesto della propria autorità". Si potrebbe forse parlare di abuso, ma potrebbe anche trattarsi semplicemente di "amore".
L’atmosfera decadente, come i corpi che si disfano, mi sembra ben costruita. Il riferimento a “La cura” di Battiato è, per me, la cosa più apprezzabile.

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#6 » martedì 18 gennaio 2022, 16:21

gcdaddabbo ha scritto:Il racconto è certamente ben scritto, ma ho dovuto rileggerlo due volte per cercare di capirne il contenuto e, francamente, non lo ritengo un complimento. Non capisco dove sia il sopruso="impiego disonesto della propria autorità". Si potrebbe forse parlare di abuso, ma potrebbe anche trattarsi semplicemente di "amore".
L’atmosfera decadente, come i corpi che si disfano, mi sembra ben costruita. Il riferimento a “La cura” di Battiato è, per me, la cosa più apprezzabile.



Ciao, grazie per il commento.
La declinazione del tema che ho scelto è il sopruso del tempo nei confronti del corpo e della psiche (e quindi della persona) nel decadimento fatto di piccole ma progressive limitazioni quotidiane che caratterizza la vecchiaia.

Grazie ancora
A presto
Davide Mannucci

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Leonardo Pigneri
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#7 » mercoledì 19 gennaio 2022, 11:04

E niente, volevo solo dargli una letta, ma alla fine mi son messo ad appuntarmi delle cose e tanto vale che ti faccio il commento completo, tiè.

La tazza blu che Elena mi regalò durante il viaggio di nozze è sempre più pesante. [Un attacco un pochino artificioso, lo avrei spezzato tipo: "Sollevo la tazza blu che Elena mi regalò durante il viaggio di nozze. E' sempre più pesante."] Pensa quando sarà colma di latte fino all’orlo. Le mani non mi fanno più tanto male ma è come se avessero perso forza, come se facessero sempre meno presa. [ottimi questi pensieri]
«Ugo, ma dove sei andato a preparare la colazione, in paese?». La sua risata mi arriva ovattata, come se avesse parlato tenendosi il cuscino premuto sulla bocca. [qui ho avuto problemi nel capire chi ha parlato e chi siano i personaggi in scena. Soprattutto il fatto che all'inizio non sappiamo se il protagonista è un maschio o una femmina può creare confusione. Che sono una coppia, inoltre, non mi è arrivato subito]
Che brutta immagine, razza di imbecille che non sono altro. Eppure quel fattaccio è ancora ben presente nella mente di tutti. La notizia mi scorre ancora davanti agli occhi.
Aveva più o meno la mia età, o forse era più vicino di me ai novanta. Si era stancato delle medicine, delle file all’ASL, delle ecografie all’addome e di quella sensazione di umido nelle mutande. Era stanco di farsela addosso e di vedere la propria compagna smontarsi giorno dopo giorno. E così addio. Un cuscino sulla faccia a spegnerla per sempre e poi giù, un salto di cinque piani. Lo ha trovato il filippino che fa il bidello alle elementari.
Se n’è parlato per un mese di fila. [piccolo spiegone, ma non è malaccio perché il fatto è interssante, e già nelle prime righe hai creato una buona empatia col protagonista, quindi te lo perdono]
Elena no. Lei non ha mai detto niente se non quel primo, istintivo “succede proprio così”.
No, non è proprio una bella immagine quella di Elena coperta da un cuscino.
«Senti regina madre, se hai tanta fretta puoi anche farla a buffet la colazione!».
Aspetto la sua risposta stizzita ma sceglie un suono gutturale, il suo solito modo di sottolineare quanto poco degno di considerazione io sia in certe circostanze. Mi conosce davvero bene, perché ancora oggi, dopo sessant’anni insieme, mi fa incazzare quando fa così.
Il corridoio mi accoglie e mi ingoia tra penombra e quadri d’autore che io ignoro, concentrato come sono sulla mano che inizia a tremare e a cedere sotto il peso della colazione. [Qui c'è un errore di punto di vista. Se li ignora, i quadri, allora non devi proprio riportarli sulla pagina. Se volevi soffermare l'attenzione del lettore sui quadri, dovevi trovare un altro modo; magari potevi fare che, col fatto che era tutto concentrato sulla colazione, rischia di andare a sbattere contro uno dei quadri d'autore.]
Il raggio di sole che arriva dalla camera da letto sembra incitarmi a non mollare e a non cedere alla voglia di lasciare andare il vassoio. Ma perché cacchio mi ostino a fare cose che facevo secoli fa? Questa roba pesa quintali. E fino a qualche anno fa era una cosa scontata portarle la colazione a letto. Adesso è tutta una conquista.
La verità è che dentro sono ancora il ragazzo che si alzava alle sei del mattino per spaccarsi la schiena dodici ore di fila dal fattore e poi rientrava affamato e stanco ma pieno di voglia di fare l’amore fino ad avere il fiatone. E lo facevo, perdio. Eccome se lo facevo.
Che discorsi da rincoglionito. Patetici, ecco, così li definivo quando li faceva il nonno. Mi sembravano tutti discorsi stereotipati, luoghi comuni.
E ora che l’interruttore resiste come se fosse sigillato col silicone, sembrano la cronaca delle mie sofferenze quotidiane, altro che stereotipi.
Entro in camera e per un attimo la vedo giovane, forse di venticinque anni. È distesa su un fianco, completamente nuda. La mia Elena mi guarda e il ricordo di un’erezione sembra quasi farsi realtà.
La mente, l’ultima a cedere ai soprusi del tempo ma quella capace di fare i danni maggiori, mi regala persino il profumo di un corpo giovane, fresco, più forte di tutto.
Sbatto le palpebre e in quelle lenzuola, raggrinzite come la pelle di queste mani che a fatica reggono un vassoio, si materializzano gli occhi di mia moglie, prigionieri di un corpo violentato dal tempo.
Lo sbattere d’ali di un piccione là fuori mi ricorda del vassoio e torno a concentrarmi, per non farlo cadere. [questa frase è molto esterna]
«Come sei serio amore mio. A che pensi?».
Cerco di adagiare il vassoio sul comodino senza spaccarmi la schiena ma perdo per un attimo l’equilibrio. Riesco a non far cadere nulla ma non a impedire il piccolo effetto tsunami nelle tazze. [carino il dettaglio] Latte versato. Dovrò pulire tutto. Maledetta vecchiaia.
Mi distendo accanto a lei. Dio se è bella. Il tempo è crudele. Sembra rispettarti giorno dopo giorno ma quando non te ne accorgi, ti porta via un pezzettino alla volta.
Però è sempre bella e farei di tutto per fermare il tempo e regalarle l’eternità.
«A niente amore. Pensavo alle correnti gravitazionali e a come superarle».
La bacio lentamente sulle labbra e tutto si ferma.

Commento:
Un bel racconto davvero. Soprattutto dal punto di vista dell'interiorità del personaggio, che, considerando i tuoi precedenti racconti, credo proprio sia il tuo punto di forza. Riesci a delineare fin da subito la voce del protagonista e il suo carattere, e i pensieri che mostri non sono mai scontati e sempre credibili. Ci sono anche diversi dettagli carini, e la declinazione del tema l'ho trovata brillante. Peccato per qualche singhiozzo del punto di vista e per la comprensione iniziale del testo, un pochino intaccata da alcune scelte non ottimali.
Al netto di questo, l'ho letto davvero con piacere, anche se, dal momento che adesso mi sei simpatico, forse ho perso un po' della mia obiettività iniziale :V

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#8 » mercoledì 19 gennaio 2022, 11:11

Commento:
Un bel racconto davvero. Soprattutto dal punto di vista dell'interiorità del personaggio, che, considerando i tuoi precedenti racconti, credo proprio sia il tuo punto di forza. Riesci a delineare fin da subito la voce del protagonista e il suo carattere, e i pensieri che mostri non sono mai scontati e sempre credibili. Ci sono anche diversi dettagli carini, e la declinazione del tema l'ho trovata brillante. Peccato per qualche singhiozzo del punto di vista e per la comprensione iniziale del testo, un pochino intaccata da alcune scelte non ottimali.
Al netto di questo, l'ho letto davvero con piacere, anche se, dal momento che adesso mi sei simpatico, forse ho perso un po' della mia obiettività iniziale :V
[/quote]


Manderò una richiesta all’Antico per sostituire un commento negativo e relativa classifica con questo tuo!

ahahahahahaha

Grazie mille Leonardo! Sono bello, bravo e simpatico. Non è colpa mia! ahahah
Scherzi a parte, sono felice che uno scassapall....ehm....un commentatore zelante e puntiglioso come te abbia apprezzato il racconto. Per me vuol dire molto! Un po’ come quando Nesler (altro scassapal...commentatore meticoloso) ti dice “cazzo Mannucci, bravo!”. No scusa....è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago! :)
Davide Mannucci

alexandra.fischer
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#9 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:54

Tema centrato. Ugo è simpatico, si fa amare dal Lettore di Ogni Età. Dai giovanissimi che lo prendono a modello, perché è un portento di forza fisica e sentimentale nel voler amare la moglie dopo dodici ore di lavoro nei campi, e dal Lettore Attempato perché ha conservato l’ironia: il fatto di chiamare la moglie regina madre. Questo è davvero un colpo da Asso Letterario. Poi, certo, c’è tutto il buono del richiamo del desiderio, malgrado l’età e il feroce incalzare del tempo, che tu mostri con maestria (lenzuola stropicciate, corpi raggrinziti, per non parlare della tazza blu pesante da sollevare), anche nei lati oscuri: il marito distrutto dagli effetti deleteri dell’età che soffoca la moglie con il cuscino e si suicida, scoperto dal filippino bidello alle elementari. Molto bello il finale del bacio.

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Gianni Tabaldi
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#10 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:56

Allora, parto da quello che secondo me è il lato negativo del tuo racconto: non c'è molta aderenza al tema (anche dopo la spiegazione che hai dato in uno dei commenti precedenti), e se c'è è davvero vaga e tirata.

Sono nuovo del gioco, e non voglio fare come la maestra alle elementari che ti bocciava un bel tema, perché eri uscito fuori traccia. Però secondo me se si esce dai binari che ci vengono dati, siamo di sicuro più liberi, ma difficilmente arriveremo alla stazione di destinazione che ci eravamo prefissati.

Nel complesso anche la narrazione è confusa, e ho ricostruito le scene e i contesti solo dopo una seconda e una terza lettura. Non è necessariamente un male (anche tu mi hai detto che a una prima lettura il mio racconto ti aveva lasciato perplesso), ma secondo me strutturarle in una maniera differente avrebbe reso il racconto chiaro anche alla prima, perché non hai orchestrato delle sequenze particolarmente complesse o difficile da rendere.

Capitolo cose positive e consigli personali miei.

So che hai letto il mio racconto, e i commenti che ho fatto ad altri.

Avrai notato un fil rouge su tutte le mie considerazioni: che quasi tutti i racconti che ho letto hanno scelto, tra tutti i possibili punti forti che si possono sfruttare in uno scritto breve, di puntare sul messaggio o sul tema. E di solito un racconto, quando mi è piaciuto, lo ha fatto perché il tema era chiaro, o forte, o molto intimo e sentito.

Il tuo è diverso, punta su di un'altra cosa, e secondo me hai tenuto il freno a mano tirato, perché potevi osare di più. Lo dico, pur conoscendoti poco e avendo letto solo questo di tuo, perché ci sono, a mio parere, tracce visibili di quello che volevi presentare, o che puoi presentare (vedi "il ricordo dell'erezione").

Intendo: il punto forte e centrale del tuo racconto non è tanto il messaggio, quanto il tuo personaggio.

Il messaggio, come ti dicevo all'inizio, è abbastanza fuori fuoco e più o meno completamente avulso dal tema proposto. Ma non importante. Perché con qualche variante e modifica, il tuo personaggio può essere sufficientemente buono da reggere tutta la baracca da solo e tenere su tutta la narrazione.

Secondo me però ti sei trattenuto. Perché ha alcune delle caratteristiche che fanno un personaggio un buon personaggio.

Soprattutto quando siamo agli inizi, tendiamo a costruire i personaggi come proiezioni di noi stessi, e questo ci porta a non avere una buona percezione di loro. Interessano a noi, ma non ai lettori. Un buon metro per giudicare se un personaggio è buono, è se questi è una persona interessante con cui ci piacerebbe uscire a bere, conoscere, che troviamo divertente.

E queste caratteristiche il tuo narratore ce le ha.

È divertente quando chiama la moglie regina madre, e le consiglia di servirsi a buffet. Ha considerazioni amare, comprensibilissime, sull'invecchiare, lui che era un combattente, uno tosto, ma che sta cominciando pure lui a lasciarsi andare. Ma non vuole ancora arrendersi, e ha ancora questi guizzi che non sono gli ultimi disperati tentativi di salvarsi di qualcuno che sta andando a fondo, ma i lampi di una gloria passata.

Un passo più in là in questa direzione, e sarebbe stato patetico. Dove ti fermi funziona, ed è una buona cosa: è cucinare il pesce palla la quantità esatta prima che diventi velenoso.

Volessi mai elaborare meglio il tuo racconto, la tua idea, il mio consiglio è: parti da questo.

Degli altri ho apprezzato il tema. Di te apprezzo il personaggio. È un guerriero che è stato sconfitto, ma non è stato abbattuto. Non ancora.

Io non devo giudicare il tuo racconto perché non è nel mio girone, ma se dovessi farlo, per la completa mancanza di aderenza al tema non ti darei, onestamente, una valutazione alta. Di contro però ti posso dire che per essere uno spunto scritto e pensato in quattro ore e compresso in tot caratteri, questo è un personaggio che potresti utilizzare.

Ho finito.

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Emiliano Maramonte
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#11 » mercoledì 19 gennaio 2022, 15:59

Caro Davide, ben trovato! E' da un po' che non ci si sente, neh?
Sei la mia prima vittima sacrificale della prima Edizione del 2022 di Minuti Contati, quindi preparati!
No, scherzo.
Hai una ormai conclamata bravura nel costruire una forte introspezione che collima con una altrettanto intensa profondità dei temi trattati.
Ho letto più volte questo racconto per essere sicuro di aver afferrato ogni possibile sfumatura e ho scoperto che più leggevo e più assaporavo le parole, i concetti e le implicazioni emotive.
Lo scorrere del tempo, l'invecchiare serenamente, l'amore coniugale, la tenerezza, la crudeltà del tempo, le vessazioni dell'esistenza, la pazienza... Ho provato a riassumere solo una parte di ciò che emerge dai 4000 caratteri e, grattando grattando, c'è sempre qualcosa da trovare. Complimenti.
Il tutto è sostenuto da una prosa direi (quasi) impeccabile ed è ormai chiaro che stai lavorando molto sulla pulizia stilistica e, soprattutto, sulla scelta delle parole. Questo ti fa onore.
Se proprio devo trovare qualche sbavatura è nell'insistenza su alcuni concetti (abbiamo capito che il vassoio è pesante per gli anni!) e sulla ridondanza di alcuni passaggi emotivamente forti.
Tema centrato (i soprusi del tempo) e... ottimo lavoro!

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#12 » mercoledì 19 gennaio 2022, 16:07

Ciao Gianni e grazie per essere passato.
Ti ringrazio per le considerazioni sul personaggio. Non è facile rendere bene i personaggi in poco tempo e in pochi caratteri, quindi sono felice tu abbia apprezzato. Per quanto riguarda il tema è interessante, ed è il bello di MC , come tu lo consideri fuori tema e come Leonardo invece trovi la declinazione del tema brillante. Dipende da come la vedi, è il bello della vita.
Io non sono d’accordo perché a mio avviso presentare il tempo che agisce con piccoli soprusi quotidiani sul corpo di un guerriero, come lo definisci tu, può non essere diretto come tema (ma non si chiede questo in MC, bensì di declinarlo e spezzarlo con la fantasia, per citare un a delle recenti Guest), ma è ingiusto definirlo totalmente non aderente. Però sono abituato a prendere atto e a rispettare ogni critica.
Resta il fatto che ti ringrazio del tuo prezioso intervento. :)

PS
Anche Maramonte lo ritiene centrato il tema. Ahò mettetevi d’accordo!! ahahaha Scherzo. ;)
Davide Mannucci

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Laura Brunelli
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#13 » mercoledì 19 gennaio 2022, 19:30

Ciao Davide, piacere di leggerti.
Gran bel racconto dove il tema è declinato con sapiente delicatezza. Buono lo stile, a parte qualche appunto, che andrò tra breve a elencare, ma giusto in ottica di un continuo miglioramento. Alcuni passaggi gli ho trovati leggermente forzati, ma dati tempo e limite di caratteri, niente di così trascendentale.
Per quanto riguarda i passaggi a mio avviso migliorabili ti segnalo:

La tazza blu che Elena mi regalò durante il viaggio di nozze è sempre più pesante.

L’attacco non mi convince molto. è davvero necessario sapere che gliela ha regalata la moglie durante il viaggio di nozze? Non aggiunge molto al racconto, anche perché non dà alcuna precisa informazione temporale.

La ripetizione della formula frasale come se avessero/facessero, ecc.
Pensa quando sarà colma di latte fino all’orlo. Le mani non mi fanno più tanto male ma è come se avessero perso forza, come se facessero sempre meno presa.
«Ugo, ma dove sei andato a preparare la colazione, in paese?». La sua risata mi arriva ovattata, come se avesse parlato tenendosi il cuscino premuto sulla bocca.

Nel primo periodo la ripetizione è evidentemente rafforzativa e ci sta. Però, poi, ripeti nuovamente la stessa struttura frasale dopo la battuta di Elena. Qui, peraltro, si pone un altro problema, se davvero avesse parlato tenendo un cuscino premuto sulla bocca probabilmente il protagonista non avrebbe capito una parola. È vero che dici che è la sua risata ad arrivare ovattata, ma poi usi il verbo parlare e il termine premuto. In ogni caso la lettura non ne risente troppo. Qui, in particolare, hanno sicuramente inciso il tempo e il limite di caratteri.

«Senti regina madre, se hai tanta fretta puoi anche farla a buffet la colazione!».
La risposta arriva dopo un lungo periodo, ho fatto fatica a capire che stava rispondendo alla moglie, nonostante l’abile ripresa della frase precedente, che spinge il lettore a riprendere il filo.

Il corridoio mi accoglie e mi ingoia tra penombra e quadri d’autore che io ignoro.
Se questo pezzo finisse in uno spuntino delle penne arruffate, Nesler direbbe: Ma perché li citi se lui li ignora!!! A parte la battuta questa è una violazione del pdv. Ovvio, lui sa che ci sono è casa sua, ma se li ignorasse veramente non li vedrebbe e quindi non li vedrebbe neanche il lettore.

Ma perché cacchio mi ostino a fare cose che facevo secoli fa? Questa roba pesa quintali. E fino a qualche anno fa era una cosa scontata portarle la colazione a letto. Adesso è tutta una conquista.

Trovo debole la frase “Ma perché cacchio mi ostino a fare cose che facevo secoli fa?”. Anche perché subito dopo, dici fino a qualche anno fa. Non saprei, io avrei condensato tutto in meno parole, mettendo qui l’accenno alla colazione. Tipo “Ma perché cacchio mi ostino a portarle la colazione a letto? Questa roba pesa quintali. Fino a qualche anno fa era una passeggiata, adesso è tutta una conquista.

In ogni caso, una bella prova davvero, complimenti e buona edition.

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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#14 » mercoledì 19 gennaio 2022, 20:13

Emiliano Maramonte ha scritto:Caro Davide, ben trovato! E' da un po' che non ci si sente, neh?
Sei la mia prima vittima sacrificale della prima Edizione del 2022 di Minuti Contati, quindi preparati!
No, scherzo.
Hai una ormai conclamata bravura nel costruire una forte introspezione che collima con una altrettanto intensa profondità dei temi trattati.
Ho letto più volte questo racconto per essere sicuro di aver afferrato ogni possibile sfumatura e ho scoperto che più leggevo e più assaporavo le parole, i concetti e le implicazioni emotive.
Lo scorrere del tempo, l'invecchiare serenamente, l'amore coniugale, la tenerezza, la crudeltà del tempo, le vessazioni dell'esistenza, la pazienza... Ho provato a riassumere solo una parte di ciò che emerge dai 4000 caratteri e, grattando grattando, c'è sempre qualcosa da trovare. Complimenti.
Il tutto è sostenuto da una prosa direi (quasi) impeccabile ed è ormai chiaro che stai lavorando molto sulla pulizia stilistica e, soprattutto, sulla scelta delle parole. Questo ti fa onore.
Se proprio devo trovare qualche sbavatura è nell'insistenza su alcuni concetti (abbiamo capito che il vassoio è pesante per gli anni!) e sulla ridondanza di alcuni passaggi emotivamente forti.
Tema centrato (i soprusi del tempo) e... ottimo lavoro!

In bocca al lupo!
Emiliano.



Toh....sono garbato al Maramonte!
Ma come San Tommaso non credo finché non vedo la classifica. Ahahaha
Grazie mille Emiliano... Contento che ti sia piaciuto:)
Davide Mannucci

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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#15 » mercoledì 19 gennaio 2022, 20:17

Ciao Laura! Ben ritrovata e grazie mille per il commento.
Ti ringrazio dei complimenti e della valutazione positiva ma soprattutto per le puntuali e precise segnalazioni sulle quali non ho niente da dire perché sono tutte vere e mi torna tutto. Grazie di cuore:)

Ah...lasciali stare quegli arruffapenne....soprattutto il Nesler....gran brutto ceffo..

PS
Quamdo ho riletto quel "ignoro" me ne sono accorto e ho pensato proprio allo scassapal...al meticoloso Nesler ahahhaha
Davide Mannucci

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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#16 » mercoledì 19 gennaio 2022, 20:19

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Ugo è simpatico, si fa amare dal Lettore di Ogni Età. Dai giovanissimi che lo prendono a modello, perché è un portento di forza fisica e sentimentale nel voler amare la moglie dopo dodici ore di lavoro nei campi, e dal Lettore Attempato perché ha conservato l’ironia: il fatto di chiamare la moglie regina madre. Questo è davvero un colpo da Asso Letterario. Poi, certo, c’è tutto il buono del richiamo del desiderio, malgrado l’età e il feroce incalzare del tempo, che tu mostri con maestria (lenzuola stropicciate, corpi raggrinziti, per non parlare della tazza blu pesante da sollevare), anche nei lati oscuri: il marito distrutto dagli effetti deleteri dell’età che soffoca la moglie con il cuscino e si suicida, scoperto dal filippino bidello alle elementari. Molto bello il finale del bacio.


Puntuale, precisa e analitica come sempre.
MC perde sapore senza i tuoi commenti.
Grazie mille per essere passata
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#17 » venerdì 21 gennaio 2022, 17:49

Il tuo stile migliora di volta in volta. L'incipit è ottimo, in due frasi ho capito subito di cosa volevi parlare.

Stai narrando un piccolo spaccato di vita quotidiana vessata dai soprusi dell'età che avanza, si sente la pesantezza con cui il pg affronta le cose.Empatia ben costruita, ma se devo fare una critica, un po' troppo ripetitiva.
Bella la storia in sottofondo del omicidio-suicidio del tizio che da colore al tutto.
Un buon racconto, peccato per il finale che mi sa un po' di insipido

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Alvin Miller
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#18 » sabato 22 gennaio 2022, 11:49

Ehilà Davide! Ho il piacere di cominciare il giro di commenti partendo da te.
Il tuo racconto mi è piaciuto, perché tocca argomenti che fanno molta presa su di me. Io stesso sono innamorato della mia compagna e spesso mi trovo a pensare (e non vorrei farlo) a quando invecchieremo e alla nostalgia che proverò per i tempi andati. Sì, sto provando nostalgia per un passato che è ancora presente.
Ma vabbè, torniamo alla tua storia.

Altra cosa che mi è piaciuta molto è come il finale congela il tempo per il tuo PDV, e da lettore che si è immedesimato mi auguro per lui che quel momento duri quanto più possibile.

Passiamo ai problemi, ne ho individuati alcuni all'inizio e un po' nella parte centrale. Per prima cosa, mi è parso che ci sia un gap temporale tra il momento in cui prepara la colazione e quando invece comincia a portarglielo. Vediamo che si lamenta per il peso che la tazza avrà una volta riempita, e poi lo vediamo percorrere il corridoio. Ho avuto l'impressione di un teletrasporto che mi ha un po' confuso in fase di lettura.

Ci sono due azioni che ho trovato problematiche:

Le mani non mi fanno più tanto male ma è come se avessero perso forza

Implica che PRIMA gli facevano male, ma non ci viene dato a sapere il perché non accade ora. Quindi sarebbe bastato non utilizzare il "più".

Il corridoio mi accoglie e mi ingoia tra penombra e quadri d’autore che io ignoro, concentrato come sono sulla mano che inizia a tremare e a cedere sotto il peso della colazione.

Parlando d'immersione nella scena, se il PDV nota e descrive i quadri, di fatto non li sta ignorando. S'ignora quello che non suscita reazioni o pensieri. Potevi suggerire la presenza dei quadri in modo diverso, magari facendoli criticare dal PDV.

Ultima osservazione, che non rientra nella sfera dei problemi, ma che mi ha dato da pensare, è che avrei voluto conoscere l'identità dell'"uomo" che si è suicidato dopo aver ucciso la moglie. L'ho recepito troppo generico, ma come ti ho detto non è considerabile un errore.

E tutto e ci leggiamo la prossima volta!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Andrea Furlan
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#19 » mercoledì 26 gennaio 2022, 0:29

Ciao Davide,
Dopo averlo riletto un paio di volte devo dire che questo racconto non mi ha convinto molto: l'ho trovato poco lineare nella parte iniziale che ho fatto fatica a seguire, lo stile non mi è sembrato giusto perché mi sembra poco verosimile raccontato da una persona anziana, ci sono diversi stereotipi come il vedere per un attimo la moglie giovane. Anche la citazione della canzone di Battiato mi è sembrata un po' banale, leggendo il titolo avevo già intuito tutto. Infine non ho trovato il tema, se non per i soprusi degli anni che si sono accumulati su questa coppia.
Un suggerimento: forse avrei alleggerito il raccontato che in questo caso mi sembra ridondante e avrei dato più spazio al dialogo fra i due, con qualche azione di contorno come la descrizione delle tazze e della colazione.
Mi dispiace molto rilevare così tanti problemi e in aperta contro tendenza con gli altri commenti, ma l'ho trovato molto distante dalle ottime prove delle precedenti edizioni che ho sempre apprezzato, peccato.

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#20 » mercoledì 26 gennaio 2022, 16:56

Ciao Andrea, ti ringrazio del commento e delle segnalazioni utili. Come dico sempre, lo zainetto dei consigli preziosi si riempie di Edition. in Edition.
Tuttavia ci sono delle cose che non mi trovano d’accordo o che mi lasciano un po’ perplesso e, nello spirito del confronto, te le segnalo.


lo stile non mi è sembrato giusto perché mi sembra poco verosimile raccontato da una persona anziana


Questa faccio fatica a capirla e ti prego di aiutarmi. Nel racconto dell’Edition precedente mi era stato criticato da molti il punto di vista della bambina e avevano fatto parecchio bene. Era stata una scelta coraggiosa la cui resa non era stata ottimale. Ma qui mi chiedo dove sia la poca verosimiglianza... I pensieri della bambina del racconto di cui sopra erano troppo adulti ma quelli dell’anziano? Sono troppo giovani? E da cosa si capisce? Sono domande assolutamente non polemiche ma volte a capire dove possa aver sbagliato, nell’ottica di migliorarmi.

ci sono diversi stereotipi come il vedere per un attimo la moglie giovane


Beh...ci ho provato. Ho provato a rendere speciale uno stereotipo. La Rowling lo ha fatto con la bacchetta magica e la scopa...io ci ho provato con le tette. :D

Anche la citazione della canzone di Battiato mi è sembrata un po' banale


Io credo che se tu dedicassi questa frase alla persona che ami, dopo 60 anni di vita insieme, non la considererebbe banale. L’intento era toccare alcune corde. Ci sono riuscito col buon Alvin...con te un po’ meno e mi dispiace. Credo però che sia banale solo ciò che riteniamo tale per qualche nostra dinamica. Frase un po’ alla Forrest Gump. :))


nfine non ho trovato il tema, se non per i soprusi degli anni che si sono accumulati su questa coppia


In realtà lo hai trovato ma non te ne sei accorto. Era più o meno questo. O meglio: i soprusi del tempo. Piccoli e quotidiani.


Un suggerimento: forse avrei alleggerito il raccontato che in questo caso mi sembra ridondante


questo lo accolgo con piacere!

Grazie ancora e a presto
Davide Mannucci

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Debora D
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#21 » giovedì 27 gennaio 2022, 17:59

Ciao Davide, eccomi a commentarti ancora.
Il racconto mi è piaciuto più di quello dell’altra volta, il punto di vista è più solido e si basa su fatti concreti e immagini realistiche.
La voce della narrazione è lenta, ovattata, sembra una voce fuori campo in una serie tv o in un film sentimentale.
Ci sono alcune immagini suggestive come il finale, altri passaggi meno fluidi, come l’inizio e la questione della tazza o la parentesi sul fattaccio di cronaca.
Il modo di pensare un po’ confuso e vago del personaggio sta bene con il disperdersi della mente.
Tema centrato in modo molto sottile ma per me chiaro.
Ti faccio notare una sola questione grammaticale. La congiunzione MA quando è una avversativa che introduce una coordinata desidera la virgola.
Riesco a non far cadere nulla virgola ma non a impedire il piccolo effetto tsunami nelle tazze.

Conclusione: racconto ben scritto, ne riconosco il pregio, apprezzo il pdv più coerente rispetto al precedente esperimento, sei passato dal piccolo all’anziano, bella idea.

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antico
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#22 » mercoledì 2 febbraio 2022, 18:39

Gran racconto, non ho molto da dire. Mi sembra tutto al suo posto e la declinazione del tema è vincente in quanto sei riuscito a prenderlo in una sua eccezione originale. Quindi pollice su. Detto questo, nella mia classifica finisci dietro al parivalutato racconto di Langellotti per meri motivi soggettivi, nel senso che il mio animo più dark mi porta in modo naturale a prediligere altri tipi di atmosfere.

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Davide_Mannucci
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Re: Le correnti gravitazionali

Messaggio#23 » mercoledì 2 febbraio 2022, 23:44

antico ha scritto:Gran racconto, non ho molto da dire. Mi sembra tutto al suo posto e la declinazione del tema è vincente in quanto sei riuscito a prenderlo in una sua eccezione originale. Quindi pollice su.


Il mio primo pollice su!
Sono alla sesta birra...
Obrigado Antico!
Davide Mannucci

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