Agli occhi di mio padre

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Michael Dag
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Agli occhi di mio padre

Messaggio#1 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:32

Il tizio si dimena, ma è addirittura più gracile di me.
«Papà… io non—»
«Pallemosce.»
Do uno strattone, Il tizio picchia la testa contro la fiancata del suo bmw nero lucido extralusso. La botta rimbomba nel parcheggio sotterraneo, ma non c'è nessuno a sentire, sono sicuro.
Continuo a stringere la corda attorno al suo collo. Sta perdendo le forze. Mi pianta le unghie nel dorso della mano.
«Papà, non—»
«Sei debole. Come sempre.»
No. No. Non è vero. Contraggo ancora di più i muscoli.
Non sono debole.
Il tizio scalcia. Si accascia verso terra, lo seguo, stringo ancora. I suoi spasmi si fanno bruschi e meccanici.
Sempre più rari.
Continuo a stringere. Quanto tempo è passato?
Meglio insistere.
Non si muove più. Vuoi vedere che… ce l'ho fatta? Mollo la presa. La corda è sporca di sangue. Anche i miei guanti.
Ma anche la sua camicia costosa, e il suo completo Prada. Sono stato bravo, vero papà?
Papà mi guarda. Non ha quella faccia schifata che fa tutte le volte che mi vede. Stavolta, sono stato bravo.

È troppo difficile.
Stavolta non ce la posso fare. No, non sono in grado.
Papà ridacchia. «Piangi. Come fai sempre, piangi. Fallito.»
«Non è vero che—»
«Cosa non è vero? Che sei un fallito?» Sbuffa.
Costeggio il muro esterno della palestra. Le luci sono spente.
«Cosa credi di fare? Loro sono atleti, guarda che fisici. Saranno pieni di donne, mentre te crepi di seghe.»
Oltre le vetrate le luci si spengono, rimangono solo i faretti vicino alla porta.
Un biondino cammina baldanzoso verso una moto all'angolo del parcheggio.
Rimango nel buio e mi avvicino.
Cazzo, quanto è grosso.
«Sì, è grosso, cosa ti aspettavi? Una mezza cartuccia come te?»
Stringo il manico del coltello, nella tasca. La trachea. Devo colpire dritto alla trachea.
Affretto il passo, sento l'acido salirmi in gola. L'aveva detto il dottore, che queste nuove medicine sono più potenti.
Il tizio tira fuori un casco e se lo mette.
Merda. E ora?
«E ora niente. Come sempre, hai fallito.»
Posso farcela, invece. Ho un'idea. No, non è un'idea di merda, può funzionare.
Mi avvicino ancora e mi acquatto dietro una macchina. Guardo in giro.
Nessuno.
Il biondino lega la borsa alla sella.
Sale sulla moto, accende il fanale. Tira fuori il telefono e smanetta.
Proprio adesso?
Lo stomaco è un groviglio di aghi. Mi viene il vomito. Sbavo a terra.
«E bravo scemo. Lascia tracce in giro.»
No! Non… no, è solo un po' di sputo. Non ci farà caso nessuno. Tampono il più possibile con la manica.
Il motore romba.
Non può sentirmi.
Scatto fuori, corro, mentre fa manovra gli affondo la lama nel fianco. Il grido si soffoca nel casco.
La moto si inclina e cade, la aggiro, calo la lama due o tre volte nelle budella.
Corro via.
Ce l'ho fatta! Belli i tuoi addominali scolpiti. Proprio belli, sei proprio il migliore, certo!
Mi lancio tra i cespugli, scavalco il guardrail e m'infilo nel sottopassaggio. Mi scoppiano i polmoni. Ancora pochi metri, dai…
Arrivo alla macchina. Apro il bagagliaio e sbocco.
Mi sfilo il passamontagna, mi sporco di vomito i capelli.
«E quei quattro peli li chiami capelli?»
«Hai visto, papà?» Ansimo. «Era tanto fisicato… ma non è vero che era migliore di me.»

Cammino tra le tombe.
Sei le ho riempite io. Tutta gente che si credeva migliore di me. Mi schiaffavano in faccia la loro superiorità di continuo. E lo facevano con naturalezza, vivendo la loro vita come nulla fosse. Belli, ricchi, alti.
Morti.
La tomba di papà è in terra. Voleva così.
«Non mi hai mai detto perché.»
«I loculi mi ricordano le scatole di supposte. E a proposito, smettila con quelle medicine. I dottori non capiscono un cazzo, ti rovinano, dammi retta.»
«Grazie, papà.» Sorrido. «Sai, da bambino non capivo perché mi trattavi così. Credevo non mi volessi bene. Ma ora ho capito che lo fai per—»
Papà alza gli occhi al cielo. «E rieccoci coi discorsi da frocetto sentimentale. La vedi quella coppietta laggiù? Lui non li fa questi discorsi. Lui è un duro, guarda che figa che è sua moglie…»
Ok. Vediamo dove ha parcheggiato.
Ultima modifica di Michael Dag il lunedì 17 gennaio 2022, 23:38, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#2 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:35

Ciao Michael! Caratteri e tempo ok anche per te, divertiti in questa PATRIZIA RINALDI EDITION!

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Signor_Darcy
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#3 » martedì 18 gennaio 2022, 17:40

Ciao Michael.
Racconto inquietante, piuttosto macabro, ben gestito da parte tua, anche se non mi torna molto la struttura delle tre parti: tutta la reazione fisiologica descritta nel blocco centrale l’avrei vista meglio come contorno del primo delitto, quello del gracilino.
Sono un po’ dubbioso per il tema, dato che, più che di soprusi, parli di violenza fine a sé stessa verso vittime ignare. Non so, è un buon racconto, ma devo aspettare di leggere gli altri.
Troppi a-capo per i miei gusti: per esempio avrei tenuto sulla stessa riga “Il biondino lega la borsa alla sella” e “Sale sulla moto […]”, visto che il soggetto è lo stesso.
Credo ci sia un errore logico o grammaticale in “E ora niente. Come sempre, hai fallito”: se lo esclama il padre, non ha senso che abbia percepito quel “E ora?” mentale del figlio; se invece è un pensiero del figlio, sarebbe l’unico tra virgolette.

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Michael Dag
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#4 » martedì 18 gennaio 2022, 18:11

[ATTENZIONE SPOILER]

Ciao darcy!

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Signor_Darcy
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#5 » martedì 18 gennaio 2022, 20:08

Michael Dag ha scritto:[ATTENZIONE SPOILER]

Ciao darcy!

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No no, era chiaro a fine lettura. Diciamo che è un dubbio che mi è venuto durante la lettura. Grazie per il chiarimento.

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Il Calmo
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#6 » mercoledì 19 gennaio 2022, 11:39

Allora, ho letto più volte ma sono rimasto interdetto.
Non tanto per lo stile che comunque è scorrevole ma per il contenuto e la storia in sé.
L’ho trovata artefatta, anche nei dialoghi e i pensieri del protagonista un po’ stereotipati .
Il finale poi mi ha portato su un piano di allucinazione che ci stava benissimo ma non l’ho capito molto bene alla prima.
Anche il tema lo percepisco un po’ forzato e forse anche qui ho sbagliato io…cioè il padre trattava male il figlio e lo umiliava e lo spingeva a compiere dei delitti che però forse non ha compiuto perché sono solo nella sua testa?
Sono un po’ confuso lo ammetto.
Racconto che nel complesso non posso dire che sia negativo ma mi ha convinto comunque poco.

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MatteoMantoani
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#7 » mercoledì 19 gennaio 2022, 12:29

Prime Impressioni: Ciao Michael. Allora, ti piacciono i racconti dove i personaggi hanno allucinazioni, vero? (mi ricordo uno molto simile ne La Sfida). Ecco cosa ne penso:

Aderenza al Tema: Per me ok. Anche tu hai scelto la figura di un padre tiranno, come me :)

Punti di Miglioramento: All'inizio mi ha un po' spiazzato quel doppio dialogo, volevo capire dove fosse il secondo personaggio.. poi ho capito. Non so quanto fruibile questa scelta, richiede magari una partenza più lenta perché l'inizio è un po' confusionario, ma poi tutto torna.
Direi che la lettura, a parte questo, fila sempre liscia. Quindi tutto bene. Per gusto personale (ma qui è per passare dal buono all'ottimo), il passaggio in cui il pdv infila il pugnale nella sua vittima potrebbe essere più dettagliato. "Scatto fuori, corro, mentre fa manovra gli affondo la lama nel fianco." Vedi? Dici semplicemente che infili la lama nel fianco.. ma questo personaggio va in giro a torso nudo? Non c'è un giubbotto o un maglione che fanno un po' di resistenza? E se sta facendo manovra non è difficile forse trovare la giusta posizione visto che la vittima si sta spostando? Il mio film mentale qui è andato un po' troppo veloce, avrei apprezzato qualcosa in più (chiaro anche che lo spazio era poco).

Punti di Forza: Sempre bello giocare con un pdv malato di mente. Interessante questa discesa nella mente del serial killer, per me resa bene. Anche la conclusione non è male, mi fa sorridere questo eterno ritorno.. chissà quanti ne ammazzerà prima che venga fermato :)

Conclusioni: Non male, un racconto che ho letto volentieri proprio per gusto personale. Magari potevi dettagliare meglio qualche scena, specie quella del secondo omicidio, ma capisco che lo spazio e poco e hai voluto porre più l'accento sul tormento interiore del tuo serial killer. Anche il finale mi sembra coerente col taglio che hai dato al racconto e non mi ha deluso.

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GiulianoCannoletta
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#8 » venerdì 21 gennaio 2022, 11:57

Ciao Michael, piacere di incrociarti di nuovo.
Interessante la tua interpretazione del tema. Il padre ha lasciato tracce irremovibili nella psiche del figlio, tanto che anche dopo la sua morte continua a rivivere gli insulti e le vessazioni.
Lo stile è come sempre molto buono, ho avuto solo un po' di difficoltà a interpretare i dialoghi del primo paragrafo, ho dovuto rileggere più volte per capire chi stesse parlando. Visto il tipo di racconto suppongo che tu avessi messo in conto questa difficoltà, una volta compreso che si trattava di un dialogo con un'allucinazione tutto è filato liscio. Forse il racconto paga lo scotto di essere un po' ripetitivo, con due scene che propongono due omicidi e la terza che unisce i fili del racconto (ma molte informazioni erano già trapelate dalle scene precedenti).
Mi è piaciuto il dettaglio dell'allucinazione che vuole spingere il figlio a smetterla con le medicine. A riguardo, anche nel passaggio centrale in cui citi il fatto che assume farmaci ("L'aveva detto il dottore, che queste nuove medicine sono più potenti"), sarebbe stato interessante un accenno al perché questi farmaci non stanno facendo grande effetto. (aggiungendo a quel fraseggio, per esempio, che appunto non li prende con regolarità, o che li tira giù con qualche bicchiere di whiskey). È solo piccolo viaggio mentale che mi sono fatto, niente di che :)
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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SilviaCasabianca
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#9 » sabato 22 gennaio 2022, 18:55

Ciao Michael,
Ti lascio il mio commento che ti chiedo di non prendere troppo seriamente: Mi trovo un po' scomoda nei panni di giudice.
Dunque ho apprezzato la trama, la scelta di questo rapporto padre figlio, arricchito e circondato da questa atmosfera un po' tarantiniana.
Stile scorrevole e semplice, personalmente non mi ha coinvolto troppo. Inoltre ho trovato un po' ridondante questo ricorso a scene di violenza e omicidio. Nel tuo caso non è decontestualizzato, quindi è apprezzabile ma comunque avrei preferito dedicassi qualche linea in più al discorso psicologico. Infatti, aimè, non ho per niente colto il riferimento alle allucinazioni se non alla terza lettura.

Nel complesso comunque è buono.

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Michael Dag
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#10 » domenica 23 gennaio 2022, 20:53

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Michael, piacere di incrociarti di nuovo.
Interessante la tua interpretazione del tema. Il padre ha lasciato tracce irremovibili nella psiche del figlio, tanto che anche dopo la sua morte continua a rivivere gli insulti e le vessazioni.
Lo stile è come sempre molto buono, ho avuto solo un po' di difficoltà a interpretare i dialoghi del primo paragrafo, ho dovuto rileggere più volte per capire chi stesse parlando. Visto il tipo di racconto suppongo che tu avessi messo in conto questa difficoltà, una volta compreso che si trattava di un dialogo con un'allucinazione tutto è filato liscio. Forse il racconto paga lo scotto di essere un po' ripetitivo, con due scene che propongono due omicidi e la terza che unisce i fili del racconto (ma molte informazioni erano già trapelate dalle scene precedenti).
Mi è piaciuto il dettaglio dell'allucinazione che vuole spingere il figlio a smetterla con le medicine. A riguardo, anche nel passaggio centrale in cui citi il fatto che assume farmaci ("L'aveva detto il dottore, che queste nuove medicine sono più potenti"), sarebbe stato interessante un accenno al perché questi farmaci non stanno facendo grande effetto. (aggiungendo a quel fraseggio, per esempio, che appunto non li prende con regolarità, o che li tira giù con qualche bicchiere di whiskey). È solo piccolo viaggio mentale che mi sono fatto, niente di che :)
A rileggerci presto.
Giuliano

ammetto che l'incipit (cosa secondo me importantissima in un racconto breve) l'ho ritoccato talmente tante volte che sono arrivato al punto di dire "sì, ok, vada come vada."
avrei voluto spingere di più sul discorso degli psicofarmaci, ma non sono i minuti a essere contati, ma i caratteri.
Grazie delle dritte!

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Michael Dag
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#11 » domenica 23 gennaio 2022, 20:59

SilviaCasabianca ha scritto:Ciao Michael,
Ti lascio il mio commento che ti chiedo di non prendere troppo seriamente: Mi trovo un po' scomoda nei panni di giudice.
Dunque ho apprezzato la trama, la scelta di questo rapporto padre figlio, arricchito e circondato da questa atmosfera un po' tarantiniana.
Stile scorrevole e semplice, personalmente non mi ha coinvolto troppo. Inoltre ho trovato un po' ridondante questo ricorso a scene di violenza e omicidio. Nel tuo caso non è decontestualizzato, quindi è apprezzabile ma comunque avrei preferito dedicassi qualche linea in più al discorso psicologico. Infatti, aimè, non ho per niente colto il riferimento alle allucinazioni se non alla terza lettura.

Nel complesso comunque è buono.

E perché non dovrei prendere seriamente il tuo commento? :)
la cosa bella/brutta di MC è proprio il parere emotivo e reale che la gente ha nei confronti di chi scrive. Ogni critica è un passo avanti.
Vero, di tre scene, due sono ripetitive raccontano la stessa cosa...arte che entra!

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Luca Nesler
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#12 » lunedì 24 gennaio 2022, 11:06

Ciao Michael! Nel tuo pezzo vediamo come il protagonista è rimasto profondamente segnato dai soprusi quotidiani del padre.
Mi è piaciuta la costruzione e l'escamotage del pensato della prima parte in cui il lettore capisce che il papà non è presente, ma nella mente del personaggio.
Un pochino ripetitivo nell'insieme: due omicidi e uno prospettato, tutti uguali e funzionali a farci capire motivazioni e stato del protagonista. Ma nei 4k che si può pretendere?
Il testo scorre bene, anche se il finale non arriva proprio a sorpresa, ma il racconto è coerente e godibile e il finale è una chiusura completa che funziona.
L'unico punto dolente, per me, è il tema super abusato del serial killer. Per il resto, ottima prova!
Alla prossima!

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david.callaghan
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#13 » mercoledì 26 gennaio 2022, 10:04

Ciao Michael!
Io probabilmente sono psicopatico come te, e quindi avevo capito subito che il padre esisteva solo nella mente del protagonista.
Per quanto riguarda l'attinenza al tema per me è ok, anche se in questo caso gli abusi risalgono al passato.
Devo dire che però, nonostante l'ultraviolenza, il racconto non mi ha convinto al 100%, non per la scrittura su cui non ho niente da dire, ma per la storia in sé in cui non ho trovato il tuo solito mordente.

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Shanghai Kid
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#14 » mercoledì 26 gennaio 2022, 22:07

Ciao Michael e piacere di averti letto.
Il tuo racconto non mi ha coinvolta subito, ma devo dire che quando ho capito dove sarebbe andato a parare mi ha preso. Il finale, poi, l’ho trovato proprio ben fatto. Una buona prova, insomma.
Se devo trovare dei punti di miglioramento, al di là dell’inizio che poteva essere più accattivante e dove ci sono un paio di refusi e ripetizioni, cercherei, come ti ha già segnalato chi mi ha preceduto nel commentarti, di evitare alcuni stereotipi del genere, specie nei dialoghi e una diversificazione delle scene, ma capisco che il poco tempo e il numero di battute possano averti limitato in questo senso.
A rileggerti.

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antico
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#15 » martedì 1 febbraio 2022, 17:39

Racconto a cui non si può appuntare alcunchè sul fronte scrittura, ma che trova i suoi problemi nella struttura. Sostanzialmente il tuo personaggio è un Dexter che si porta similmente appresso (mentalmente) il padre solo che in questo caso si tratta di una figura negativa tesa a fomentarlo e non a limitarlo. Vero che forse potevi lavorare un po' di più sul godimento nell'atto finale dell'uccisione in quanto è in quel momento che raggiunge l'apice di quello che cerca, ma va bene anche così. Piuttosto il problema lo trovo nei tre atti troppo simili in cui si ripete unon stesso meccanismo senza molto aggiungere da un all'altro laddove l'ideale sarebbe stato di seminare tutto il back del protagonista in modo più sostanziale. Il tema c'è, ma non è così evidente in quanto il focus è più concentrato sugli omicidi perpetrati. Concludendo, direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante.

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Michael Dag
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Re: Agli occhi di mio padre

Messaggio#16 » giovedì 3 febbraio 2022, 10:28

bhe... che dire. Tutti sono d'accordo sullo stesso concetto... me compreso!
Un'altra utile legnata didattica
grazie a tutti!

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