Tre mesi sono abbastanza

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Andrea Lauro
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Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#1 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:36

Leggo la mail di quel galoppino del mio capo e già mi girano. È una lista di compiti, vediamo… uno, due… ma! Sono le stesse cose che mi ha detto di fare ieri. Cos’è, gli ho detto che non ci stavo e allora me lo scrive? No, non ce la faccio più. Sbatto il mouse sulla scrivania e i miei due colleghi fanno un salto. «Ora basta! Alberto m’ha rotto le palle.»
E che fanno, i due pecoroni? Mi danno ragione? “Siamo con te”? Macché, abbassano la testa, muti. Peggio per loro, non è chinandosi che si ottiene qualcosa.

Va bene, andiamo a prendere il toro per le corna. Che poi, parliamo di questo toro. Gli fai il muso duro e ci mette un secondo a tornare un vitellino.
Attraverso l’ufficio e spalanco la porta. Me lo trovo alla sua bella scrivania, con la sua bella cravattina da Bocconiano fresco di studi. «Buongiorno» mi fa.
«Si può sapere che mail mi hai scritto?»
«Il… il planning della settimana.»
«Ti ho già detto che non li faccio. Non puoi costringermi.»
«Ma sono da fare.» E sotto sotto ci sta prendendo gusto, lo sento. «Non puoi rifiutarti.»
Ah, qui lo volevo. Gioca la carta del capo, e ora lo metto al muro. «Ti sembra che una mail come quella sia il modo giusto di comunicare con un tuo sottoposto?»
«A me sembra…» Alberto si ferma, scaccia l’idea con la mano. «Ascolta. Non ho tempo per queste cose, sto aspettando una telefonata. Quindi per favore esci e—»
«Eh no! Adesso che fai, mi liquidi?» Sbarbatello arrogante. Me li bevo, quelli come te. «Scommettiamo che se dico quello che ho in mente poi mi ascolti?»
Alberto rimane a fissarmi per tre secondi buoni. «Va bene» sospira, «dimmi.»
«Questo che fai è mobbing.»
«No che non lo è.» E lo dice pure con fare annoiato, il damerino.
«Cos’è, vuoi dei testimoni?»
«Non dubito che tu ne abbia.» E ora c’è un tono schifato, nella sua voce. «È da tre mesi che sono qui, e mi sono già fatto un’idea di che persona sei.»
Se sta per darmi del paraculato lo rovino, giuro. Questi neolaureati arrivano qui e pensano di poter mettere i piedi in testa a tutti. Ma il ragazzo è furbo, ora l’ho capito, non passerà il limite con parole che lo inchioderebbero.
«Tre mesi che son qui» continua, «e perché sia mobbing ce ne vogliono almeno sei. Sei mesi di atti persecutori reiterati.» Adesso sorride apertamente.
«Vedo che ti sei informato.»
«Certo.»
Cos’è questa, se non una dichiarazione di colpevolezza? Sta giocando con me, è chiaro. E se non sapessi di avere le spalle coperte, avrei già abbassato la testa anch’io, come i miei colleghi.
«Sentimi bene» abbasso la voce, perché capisca che lo scherzo ha da finire. «Tre mesi sono abbastanza per chi so io. È da quando sei arrivato che mi lamento di quanto mi fai lavorare. E tu continui, e continui.» Punto il dito sulla sua bella scrivania lucida. «Io c’ho Rovelli, al sindacato. È mio nipote. Mi ha detto di fargli sapere se ti darai una calmata oppure no.»
Alberto mi guarda, mi odia. E soprattutto ha finito di sorridere.
Mi allontano dalla scrivania. «Quindi oggi lo chiamo, Rovelli. Dimmi tu cosa devo riferire.»
Suona il telefono.
Alberto non mi stacca gli occhi di dosso, la mano si allunga verso la cornetta e quando la trova risponde. «Sì.» Pausa, e ancora sta a studiarmi. «Bene. Salgo subito.»
E ancora, è la sua mano a cercare il resto del telefono per mettere giù. Capisco che è successo qualcosa, ma non so che cosa.
Alberto si alza e si avvicina. «Era il Direttore Amministrativo. Mi ha detto che posso salire da lui.»
«Il… Direttore Amministrativo?»
«Vado a firmare.»
«A firmare…?»
«Per il mio trasferimento.» Annuisce. «Da domani lavorerò in qualche distaccamento. Devono ancora dirmi dove, basta che sia lontano da qui.»
Va verso la porta, senza nemmeno prendersi la giacchetta. Si volta verso di me. «Lavorare con te è stato un inferno. Di’ questo, al tuo sindacalista.»



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antico
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#2 » lunedì 17 gennaio 2022, 23:38

Ecco l'attuale leader del Rank d'Era! Ciao Andrea! Caratteri e tempo tutti ok, buona PATRIZIA RINALDI EDITION!

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Leonardo Pigneri
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#3 » martedì 18 gennaio 2022, 17:58

Ciao Andrea! E' la prima volta che ti commento, ma ho avuto occasione di leggerti in giro diverse volte e apprezzo molto il tuo stile di scrittura! Ti faccio qualche appunto sul testo sperando ti possano tornare utili.

Leggo la mail di quel galoppino del mio capo e già mi girano. È una lista di compiti, vediamo… uno, due… ma! [prima di questo avrei preferito una veloce spulciata di quali erano questi compiti, anche per capire che genere di lavoro facesse. Tipo: Rispondere all'email del sigor Zarry... organizzare il foglio di lavoro delle entrate... ma! Sono le stesse cose che mi ha detto di fare ieri.] Sono le stesse cose che mi ha detto di fare ieri. Cos’è, gli ho detto che non ci stavo [non ci stava fisicamente al lavoro o non ci stava a fare i compiti assegnati? crea un po' di confusione così] e allora me lo scrive? No, non ce la faccio più. Sbatto il mouse sulla scrivania e i miei due colleghi fanno un salto. «Ora basta! Alberto m’ha rotto le palle.»
E che fanno, i due pecoroni? Mi danno ragione? “Siamo con te”? Macché, abbassano la testa, muti. [Qui avrei evitato questo piccolo tell perché si poteva gestire lo show con altrettanti caratteri, ma è una piccolezza] Peggio per loro, non è chinandosi che si ottiene qualcosa.

Va bene, andiamo a prendere il toro per le corna. Che poi, parliamo di questo toro. Gli fai il muso duro e ci mette un secondo a tornare un vitellino.
Attraverso l’ufficio e spalanco la porta. Me lo trovo alla sua bella scrivania, con la sua bella cravattina da Bocconiano fresco di studi. «Buongiorno» mi fa.
«Si può sapere che mail mi hai scritto?»
«Il… il planning della settimana.»
«Ti ho già detto che non li faccio. Non puoi costringermi.»
«Ma sono da fare.» E sotto sotto ci sta prendendo gusto, lo sento. «Non puoi rifiutarti.»
Ah, qui lo volevo. Gioca la carta del capo, e ora lo metto al muro. «Ti sembra che una mail come quella sia il modo giusto di comunicare con un tuo sottoposto?»
«A me sembra…» Alberto si ferma, scaccia l’idea con la mano. «Ascolta. Non ho tempo per queste cose, sto aspettando una telefonata. Quindi per favore esci e—»
«Eh no! Adesso che fai, mi liquidi?» Sbarbatello arrogante. Me li bevo, quelli come te. «Scommettiamo che se dico quello che ho in mente poi mi ascolti?»
Alberto rimane a fissarmi per tre secondi buoni. «Va bene» sospira, «dimmi.»
«Questo che fai è mobbing.»
«No che non lo è.» E lo dice pure con fare annoiato, il damerino.
«Cos’è, vuoi dei testimoni?»
«Non dubito che tu ne abbia.» E ora c’è un tono schifato, nella sua voce. «È da tre mesi che sono qui, e mi sono già fatto un’idea di che persona sei.»
Se sta per darmi del paraculato lo rovino, giuro. Questi neolaureati arrivano qui e pensano di poter mettere i piedi in testa a tutti. Ma il ragazzo è furbo, ora l’ho capito, non passerà il limite con parole che lo inchioderebbero.
«Tre mesi che son qui» continua, «e perché sia mobbing ce ne vogliono almeno sei. Sei mesi di atti persecutori reiterati.» Adesso sorride apertamente.
«Vedo che ti sei informato.»
«Certo.»
Cos’è questa, se non una dichiarazione di colpevolezza? Sta giocando con me, è chiaro. E se non sapessi di avere le spalle coperte, avrei già abbassato la testa anch’io, come i miei colleghi.
«Sentimi bene» abbasso la voce, perché capisca che lo scherzo ha da finire. [stona questo "ha da finire". Finora non c'è stato alcun indizio di regionalità né nella prosa né nel dialogo. Meglio un neutro "deve finire"]«Tre mesi sono abbastanza per chi so io. È da quando sei arrivato che mi lamento di quanto mi fai lavorare. E tu continui, e continui.» Punto il dito sulla sua bella scrivania lucida. «Io c’ho Rovelli, al sindacato. È mio nipote. Mi ha detto di fargli sapere se ti darai una calmata oppure no.»
Alberto mi guarda, mi odia. E soprattutto ha finito di sorridere.
Mi allontano dalla scrivania. «Quindi oggi lo chiamo, Rovelli. Dimmi tu cosa devo riferire.»
Suona il telefono.
Alberto non mi stacca gli occhi di dosso, la mano si allunga verso la cornetta e quando la trova risponde. «Sì.» Pausa, e ancora sta a studiarmi. «Bene. Salgo subito.»
E ancora, è la sua mano a cercare il resto del telefono per mettere giù. Capisco che è successo qualcosa, ma non so che cosa.
Alberto si alza e si avvicina. «Era il Direttore Amministrativo. Mi ha detto che posso salire da lui.»
«Il… Direttore Amministrativo?»
«Vado a firmare.»
«A firmare…?»
«Per il mio trasferimento.» Annuisce. «Da domani lavorerò in qualche distaccamento. Devono ancora dirmi dove, basta che sia lontano da qui.»
Va verso la porta, senza nemmeno prendersi la giacchetta. Si volta verso di me. «Lavorare con te è stato un inferno. Di’ questo, al tuo sindacalista.»

Commento:
Allora, non mi ha fatto impazzire, ho trovato la storia piuttosto piatta, ma penso di aver capito l'intento dietro il brano. Volevi far passare il protagonista per la vittima del sopruso per poi, alla fine, mostrare che era in realtà lui che perpetrava il sopruso contro il suo capo. (Ma correggimi se sbaglio)
Purtroppo, se questo era l'intento, fin dall'inizio non ho empatizzato con il protagonista e ho visto sempre lui dalla parte del torto. Penso che ciò sia da attribuire proprio alle prime righe, quando si lamenta della email e dei compiti assegnategli, senza però esternare perché quei compiti non gli andavano bene. Se ti fossi soffermato di più sulla mole di lavoro che il capo gli imponeva ogni settimana (magari, a suo avviso, molto maggiore di quella dei suoi colleghi) penso che avresti avuto un risultato migliore. Poi, dalla conversazione col capo, appare subito evidente che quest'ultimo è la vittima e quindi il finale non mi ha colpito un granché.
Il tutto comunque non è scritto male (e infatti tutto quello che ti ho appuntato é poca cosa) e il dialogo è credibile e ben gestito. Peccato perché, se ci ho azzeccato con la mia supposizione, l'idea poteva essere molto carina se sviluppata meglio.
Fammi sapere però se l'intento era un altro e non l'ho capito io!

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Pretorian
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#4 » mercoledì 19 gennaio 2022, 0:57

Ciao Andrea e piacere di leggerti. Dunque, il tuo racconto mi ha stupito sia dal punto di vista della trama che dello stile. Quanto a trama, ho apprezzato l'approccio per così dire inverso al mio, che poi è quello più semplice da portare avanti: Invece di mostrare le angherie di un superiore su un sottoposto, porti avanti quelle di un dipendente che rende impossibile la vita del suo lavoratore. Un approccio originale e difficile da rendere, in quanto ti obbliga a confrontarti con la naturale solidarietà con il soggetto sottoposto di gran parte dei lettori. A livello di stile, mi ha stupito la narrazione in prima persona decisamente più "profonda della mia", con i pensieri protagonista davvero parte della storia. Non è propriamente il mio stile, forse perché sono più legato alla narrazione in terza, dove si deve mantenere un approccio leggermente più distaccato, ma è efficace. Vedrò di ricordarlo per la prossima volta che vorrò sperimentare in prima.

Alla prossima!

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Davide_Mannucci
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#5 » mercoledì 19 gennaio 2022, 16:32

Ciao Andrea e bentrovato!
Inutile dire, anzi no, sempre utilissimo, che il tuo stile è impeccabile come sempre. Mi piace come scrivi questo non è una cosa che ho mai nascosto :)
Questa volta però il racconto non mi ha preso molto, soprattutto mi ha disturbato la mia incapacità (perché metto in conto pure questo) a empatizzare col protagonista e sono sempre stato fuori dalla storia. Poi ho trovato un po’ frettoloso e repentino il cambio di atteggiamento del capo.
In un girone così equilibrato e con racconti di buon livello sarà dura fare una classifica. Siete in sei da terzo/quarto posto :(
Davide Mannucci

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Giovanni Attanasio
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#6 » mercoledì 19 gennaio 2022, 19:22

Dai dai, carino. Ti sei tolto il problema del tema "dichiarandolo formalmente" con l'incipit, e ci sta. Come me hai optato per dei piccoli soprusi che siano piccoli nel gesto ma disumani negli effetti che provocano; visto che fai come me, sei bravo.
Il reveal del protagonista che in realtà è lo strunz si percepisce bene, ma quello che davvero mi piace è come il testo comunichi la differenza di età senza tirartela in faccia— non troppo almeno.
Lo stile è consono alla storia, forse un po' "televisivo" mi spiego? Questo genere di parlata e scambi mi suona un pochetto strano, ma magari è solo il fatto che sono sempre stato distante dal parlato— e lo scritto— "ufficiale" del Paese. O forse sto mancando una strizzata d'occhio a qualcosa? Ma qui siamo nel reame delle pignolerie: ho l'onestà di dire che il pezzo va apprezzato per quello che è, inclusa la lingua scelta dall'autore.
Potere all'autore, sempre. Noi lettori possiamo solo interpretare e analizzare e al massimo fare una pernacchia. Tranquillo, niente pernacchia per te.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#7 » sabato 22 gennaio 2022, 11:16

Leonardo Pigneri ha scritto:Allora, non mi ha fatto impazzire, ho trovato la storia piuttosto piatta, ma penso di aver capito l'intento dietro il brano. Volevi far passare il protagonista per la vittima del sopruso per poi, alla fine, mostrare che era in realtà lui che perpetrava il sopruso contro il suo capo. (Ma correggimi se sbaglio)
Purtroppo, se questo era l'intento, fin dall'inizio non ho empatizzato con il protagonista e ho visto sempre lui dalla parte del torto. Penso che ciò sia da attribuire proprio alle prime righe, quando si lamenta della email e dei compiti assegnategli, senza però esternare perché quei compiti non gli andavano bene. Se ti fossi soffermato di più sulla mole di lavoro che il capo gli imponeva ogni settimana (magari, a suo avviso, molto maggiore di quella dei suoi colleghi) penso che avresti avuto un risultato migliore. Poi, dalla conversazione col capo, appare subito evidente che quest'ultimo è la vittima e quindi il finale non mi ha colpito un granché.
Il tutto comunque non è scritto male (e infatti tutto quello che ti ho appuntato é poca cosa) e il dialogo è credibile e ben gestito. Peccato perché, se ci ho azzeccato con la mia supposizione, l'idea poteva essere molto carina se sviluppata meglio.
Fammi sapere però se l'intento era un altro e non l'ho capito io!


ciao Leonardo e grazie del commento!
sì sì, l'intento era esattamente come l'hai capito. è stata una gestione del narratore inattendibile tutta sul filo del rasoio, dosare di qui e dosare di là, un pizzico qui e un cucchiaio (raso, però) là.
insomma, mi son divertito a scriverlo! ora tengo i tuoi appunti in una teca, la metto vicino alla finestra con luce non diretta. li tengo osservati e vediamo se qualcosa germoglia

grazie e buona edition
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#8 » sabato 22 gennaio 2022, 11:20

Pretorian ha scritto:Ciao Andrea e piacere di leggerti. Dunque, il tuo racconto mi ha stupito sia dal punto di vista della trama che dello stile. Quanto a trama, ho apprezzato l'approccio per così dire inverso al mio, che poi è quello più semplice da portare avanti: Invece di mostrare le angherie di un superiore su un sottoposto, porti avanti quelle di un dipendente che rende impossibile la vita del suo lavoratore. Un approccio originale e difficile da rendere, in quanto ti obbliga a confrontarti con la naturale solidarietà con il soggetto sottoposto di gran parte dei lettori. A livello di stile, mi ha stupito la narrazione in prima persona decisamente più "profonda della mia", con i pensieri protagonista davvero parte della storia. Non è propriamente il mio stile, forse perché sono più legato alla narrazione in terza, dove si deve mantenere un approccio leggermente più distaccato, ma è efficace. Vedrò di ricordarlo per la prossima volta che vorrò sperimentare in prima.


Agostino grazie mille e soprattutto bentornato! qui la narrazione in prima presente è sempre sotto la lente di ingrandimento, non smette mai di regalare gioie e DOLORI...
a presto!
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#9 » sabato 22 gennaio 2022, 11:44

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Andrea e bentrovato!
Inutile dire, anzi no, sempre utilissimo, che il tuo stile è impeccabile come sempre. Mi piace come scrivi questo non è una cosa che ho mai nascosto :)
Questa volta però il racconto non mi ha preso molto, soprattutto mi ha disturbato la mia incapacità (perché metto in conto pure questo) a empatizzare col protagonista e sono sempre stato fuori dalla storia. Poi ho trovato un po’ frettoloso e repentino il cambio di atteggiamento del capo.
In un girone così equilibrato e con racconti di buon livello sarà dura fare una classifica. Siete in sei da terzo/quarto posto :(


ciao Davide, grazie mille!
ah beh, quando il racconto non arriva, non arriva, eh... probabilmente questo protagonista accalorato e controverso ha diviso le diverse sensibilità dei lettori: ma ottimo, è tutto materiale di studio
buona edition!
andrea

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#10 » sabato 22 gennaio 2022, 11:45

Giovanni Attanasio ha scritto:Dai dai, carino. Ti sei tolto il problema del tema "dichiarandolo formalmente" con l'incipit, e ci sta. Come me hai optato per dei piccoli soprusi che siano piccoli nel gesto ma disumani negli effetti che provocano; visto che fai come me, sei bravo.
Il reveal del protagonista che in realtà è lo strunz si percepisce bene, ma quello che davvero mi piace è come il testo comunichi la differenza di età senza tirartela in faccia— non troppo almeno.
Lo stile è consono alla storia, forse un po' "televisivo" mi spiego? Questo genere di parlata e scambi mi suona un pochetto strano, ma magari è solo il fatto che sono sempre stato distante dal parlato— e lo scritto— "ufficiale" del Paese. O forse sto mancando una strizzata d'occhio a qualcosa? Ma qui siamo nel reame delle pignolerie: ho l'onestà di dire che il pezzo va apprezzato per quello che è, inclusa la lingua scelta dall'autore.
Potere all'autore, sempre. Noi lettori possiamo solo interpretare e analizzare e al massimo fare una pernacchia. Tranquillo, niente pernacchia per te.


se si potessero votare i commenti, cazzo tu staresti sempre nei primi posti!
con affetto,
andrea

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Maurizio Chierchia
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#11 » sabato 22 gennaio 2022, 18:24

Buonasera Andrea,
Intanto parto col precisare che è la prima volta che giudico testi altrui, non so quanto possa esserne capace però ci provo.
Il tuo racconto è davvero interessante. Ho già letto altri tuoi testi e sarò sincero, amo il tuo modo di creare dialoghi!
Trovo che siano naturali e concreti. Ogni volta che un tuo personaggio parla lo fa come deve, senza fronzoli, portandomi a una immedesimazione totale. A volte mi sembra di poter ascoltare le loro conversazioni prima ancora di leggerle!
In questo racconto, purtroppo, non sono riuscito a cogliere il twist finale alla prima lettura.
Ovviamente è un mio parere, ma ci ho messo troppo a capire che era il capo ad essere "mobbizzato" dal sottoposto e non viceversa.
Per quanto riguarda il tema, i soprusi sono sottointesi e io probabilmente ho inteso quelli sbagliati.
Se alla fine di tutto non ci fosse stato un colpo di scena del genere, forse mi sarebbe piaciuto anche di più. Questi però sono gusti personali.
In ogni caso è un buon racconto, con nulla da dire sulla scrittura. Pulito e scorrevole, complimenti!
Spero di non aver detto castronerie e di poterti rileggere al più presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#12 » sabato 22 gennaio 2022, 23:39

M. Chierchia ha scritto:Buonasera Andrea,
Intanto parto col precisare che è la prima volta che giudico testi altrui, non so quanto possa esserne capace però ci provo.
Il tuo racconto è davvero interessante. Ho già letto altri tuoi testi e sarò sincero, amo il tuo modo di creare dialoghi!
Trovo che siano naturali e concreti. Ogni volta che un tuo personaggio parla lo fa come deve, senza fronzoli, portandomi a una immedesimazione totale. A volte mi sembra di poter ascoltare le loro conversazioni prima ancora di leggerle!
In questo racconto, purtroppo, non sono riuscito a cogliere il twist finale alla prima lettura.
Ovviamente è un mio parere, ma ci ho messo troppo a capire che era il capo ad essere "mobbizzato" dal sottoposto e non viceversa.
Per quanto riguarda il tema, i soprusi sono sottointesi e io probabilmente ho inteso quelli sbagliati.
Se alla fine di tutto non ci fosse stato un colpo di scena del genere, forse mi sarebbe piaciuto anche di più. Questi però sono gusti personali.
In ogni caso è un buon racconto, con nulla da dire sulla scrittura. Pulito e scorrevole, complimenti!
Spero di non aver detto castronerie e di poterti rileggere al più presto.


ciao Maurizio e grazie mille. non star lì a farti troppi problemi, nessuna castroneria! e poi qui siamo tutti corazzati :D
son contento che i dialoghi ti convincano, mi fa davvero piacere
a presto, e benvenuto nell'arena
andrea

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roberto.masini
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#13 » martedì 25 gennaio 2022, 0:06

Ciao Lauro.
La tua sequenza di capolavori doveva avere qualche intoppo! Spero perdonerai questa boutade ma tutti conoscono i tuoi successi a MC. Questa volta il tuo racconto non mi è piaciuto. Non parliamo dello stile o dell'aderenza al tema che davo per scontati. Parliamo del contenuto Doveva essere la narrazione di quello che si chiama mobbing dal basso o down-up. Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima. L'ho capito solo alla fine ma ho trovato i dialoghi poco credibili. Assolutamente fantascientifica la minaccia dell'intervento di un sindacalista rivolto a un neolaureato. Per lo meno in un ufficio pubblico non sarebbe mai successo! All'inizio le lamentele del protagonista appaiono credibili e sembra che l'angariato sia lui. Poi tutto cambia troppo repentinamente e i ruoli si scambiano ma fino a un certo punto perché il capo sa tutto sul mobbing... e quindi anche su quello dal basso! Buonissima idea non concretizzata. Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#14 » martedì 25 gennaio 2022, 10:49

roberto.masini ha scritto:Ciao Lauro.
La tua sequenza di capolavori doveva avere qualche intoppo! Spero perdonerai questa boutade ma tutti conoscono i tuoi successi a MC. Questa volta il tuo racconto non mi è piaciuto. Non parliamo dello stile o dell'aderenza al tema che davo per scontati. Parliamo del contenuto. Doveva essere la narrazione di quello che si chiama mobbing dal basso o down-up. Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima. L'ho capito solo alla fine ma ho trovato i dialoghi poco credibili. Assolutamente fantascientifica la minaccia dell'intervento di un sindacalista rivolto a un neolaureato. Per lo meno in un ufficio pubblico non sarebbe mai successo! All'inizio le lamentele del protagonista appaiono credibili e sembra che l'angariato sia lui. Poi tutto cambia troppo repentinamente e i ruoli si scambiano ma fino a un certo punto perché il capo sa tutto sul mobbing... e quindi anche su quello dal basso! Buonissima idea non concretizzata. Alla prossima!


Ahah grazie mille Roberto, anche per i complimenti iniziali...
Per il contenuto: dici davvero che non potrebbe accadere nella realtà di un ufficio pubblico? Non so se ammirare il tuo ottimismo o cominciare a credere d'essere diventato troppo cinico XD
Comunque sia, il lettore sopra a tutto: se non ti è piaciuto è sacrosanto e qualcosa di sicuro ho sbagliato, che sia nella verosomiglianza dei dialoghi oppure nella tematica trattata.
grazie mille per il feedback, e buona edition!
andrea

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roberto.masini
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#15 » martedì 25 gennaio 2022, 19:52

Andrea Lauro ha scritto:
roberto.masini ha scritto:Ciao Lauro.
La tua sequenza di capolavori doveva avere qualche intoppo! Spero perdonerai questa boutade ma tutti conoscono i tuoi successi a MC. Questa volta il tuo racconto non mi è piaciuto. Non parliamo dello stile o dell'aderenza al tema che davo per scontati. Parliamo del contenuto. Doveva essere la narrazione di quello che si chiama mobbing dal basso o down-up. Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima. L'ho capito solo alla fine ma ho trovato i dialoghi poco credibili. Assolutamente fantascientifica la minaccia dell'intervento di un sindacalista rivolto a un neolaureato. Per lo meno in un ufficio pubblico non sarebbe mai successo! All'inizio le lamentele del protagonista appaiono credibili e sembra che l'angariato sia lui. Poi tutto cambia troppo repentinamente e i ruoli si scambiano ma fino a un certo punto perché il capo sa tutto sul mobbing... e quindi anche su quello dal basso! Buonissima idea non concretizzata. Alla prossima!


Ahah grazie mille Roberto, anche per i complimenti iniziali...
Per il contenuto: dici davvero che non potrebbe accadere nella realtà di un ufficio pubblico? Non so se ammirare il tuo ottimismo o cominciare a credere d'essere diventato troppo cinico XD
Comunque sia, il lettore sopra a tutto: se non ti è piaciuto è sacrosanto e qualcosa di sicuro ho sbagliato, che sia nella verosomiglianza dei dialoghi oppure nella tematica trattata.
grazie mille per il feedback, e buona edition!
andrea

Ciao Andrea (scusa il lapsus precedente!) Naturalmente è tutto opinabile ma io ti porto la mia esperienza di ex funzionario pubblico e pure ex sindacalista! Ad maiora!

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Mario Mazzafoglie
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#16 » martedì 25 gennaio 2022, 23:58

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Innanzitutto mi accodo ai complimenti per lo stile, di scrittura. Il racconto fila via asciutto e fluido e non c'è traccia di parole o frasi messe lì sena un motivo.
Per quanto riguarda il testo, mi trovo d'accordo con le correzioni che ti ha già fatto Leonardo in uno dei primi commenti e mi permetto di aggiungere una cosa che sinceramente non so se sia una "regola" o meno, ma personalmente mi frena un po' durante la lettura: tra alcune battute del capo, ci sono i pensieri del sottoposto. Io preferirei che, in quanto battute del capo, il beat che spezza la frase sia di chi parla, e non del protagonista che pensa. Quest'ultimo escamotage lo gradisco più quando un personaggio parla, chiude la sua frase, e poi il Pov esprime il suo pensiero.
Anche io come qualcun altro ho trovato la pecca della difficoltà di empatizzare col Pov, perchè in effetti nelle prime righe non si capisce perchè lui non voglia fare quelle cose, anzi, appare più come un capriccio o come poca voglia di lavorare che altro.
Detto questo, per me è una buona prova.
A rileggerti.

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antico
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Re: Tre mesi sono abbastanza

Messaggio#17 » domenica 30 gennaio 2022, 17:02

Il racconto mi è piaciuto, ma non mi ha esaltato. Non ci sono pecche formali, ma quei compiti assegnati e mai svelati mi hanno lasciato insoddisfatto. Ho anche faticato un pelo a capire chi fosse il protagonista: inizialmente mi sembrava una donna e il mio sospetto era che la mail contenesse avances sessuali, quindi ero lontanissimo. Certo, la necessità di mantenere l'immersività ti ha un po' tarpato le ali, ma credo si potessero trovare soluzioni funzionali anche senza sconfessarla o rischiare l'infodump. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante, ma uno scalino sotto al su.

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