Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 gennaio 2022, 1:58

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BENVENUTI ALLA PATRIZIA RINALDI EDITION, LA QUINTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 161° ALL TIME!

Questo è il gruppo BLANCA della PATRIZIA RINALDI EDITION con PATRIZIA RINALDI come guest star.

Gli autori del gruppo BLANCA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TRE.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DANZA DEI VELENI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da PATRIZIA RINALDI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BLANCA:

Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro, ore 23.36, 3757 caratteri
Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto, ore 00.35, 3945 caratteri
Katia, di Read_Only, ore 23.11, 3989 caratteri
Amaro far niente, di Dario Cinti, ore 00.38, 3977 caratteri
Indesiderata, di Andrea Spinelli, ore 00.15, 3978 caratteri
La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer, ore 21.47, 3874 caratteri
Pari patta, di Pietro D’Addabbo, ore 01.22, 3991 caratteri MALUS 4 PUNTI
Conigli, di Gianni Tabaldi, ore 22.58, 3984 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo TRE Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo TRE e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TRE.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA PATRIZIA RINALDI EDITION A TUTTI!



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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » venerdì 21 gennaio 2022, 22:23

Ecco commenti e classifica:

1 - Indesiderta, di Andrea Spinelli
2 - Katia, di Read_Only
3 - Conigli, di Gianni Tabaldi
4 - Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto
5 - Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro
6 - La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer
7 - Amaro far niente, di Dario Cinti
8 - Pari patta, di Pietro D'Addabbo


1 - INDESIDERATA

Ciao Andrea! Piacere di leggerti.
Il tuo racconto mi ha asciato molto combattuto. Lo sono perché se da una parte c’è il punto di vista della bambina davvero poco credibile (ha nove anni ma pensa come un’adolescente), dall’altra c’è l’atmosfera e l’empatia che riesci a creare che rendono il racconto una semi bomba. Mi è piaciuto lo stile e la capacità di trasmettere i sentimenti della bambina in tempo reale (e questo per me è un valore aggiunto). Peccato per quella cosa dei suoi pensieri che cozza con la sua età ma credo che nel complesso della valutazione inciderà ben poco.

Un’ottima prova comunque

A presto


2 - KATIA

Ciao Morena, piacere di leggerti!
Sono contento di aver letto un bel racconto come il tuo! Mi piace tutto, soprattutto il modo in cui arrivi al finale amaro, seppur con quella affermazione sul non saper guardare altrove che è da applausi.
Buono lo stile e buona la capacità di dare empatia.
Accomodati sul podio, vai! :)

3 - CONIGLI

Ciao Gianni e benvenuto!
Allora, dopo una prima lettura veloce ho pensato “Ma che caz...?!” ed ero davvero perplesso. Ho terminato la prima lettura degli altri del tuo girone e, come mi aspettavo, il tuo era decisamente tra quelli che mi avevano lasciato poco. Poi ho dato il via alla seconda lettura e questi cavolo di conigli hanno smosso qualcosa e il tuo racconto ha iniziato a fare effetto. Trovo lo stile diretto e asciutto e questo è un valore aggiunto. Non sono un tecnico e giudico spesso solo per quello che mi lascia il racconto e il tuo mi ha lasciato una gran voglia di mollare tutto e occuparmi della rieducazione di quella povera bestiola rovinata dai soprusi. Questo mi suggerisce che anche io ho bisogno di aiuto ma in sostanza devo ammettere che il tuo racconto va a collocarsi tra i migliori e non so proprio come farò a stilare una classifica. Resta il fatto che leggerlo è stata una piacevole esperienza. Hai creato empatia tra me e il coniglio quindi le cose sono tre: o sei pazzo tu, o lo sono io oppure ci sai fare con le dita sulla tastiera.

A presto


4 - DIMITRI E GOBBIO

Ciao Stefano, piacere di ritrovarti.
Ho avuto difficoltà a registrare bene la declinazione del tema perché a un certo punto ero confuso su chi fosse la vittima dei soprusi , in questo ho trovato un po’ di confusione. C’è da dire però che col tuo stile ben equilibrato rendi spassoso quello che è un cliché abusato, il punto di vista di un animale. Faccio sempre fatica a non avere aspettative quando si tratta di te, come di altri top gun :). Il tuo stile è sempre più un marchio di fabbrica e questo, al di là della classifica, in un contesto in cui purtroppo si assiste a volte a una sorta di esagerato livellamento stilistico prendilo come un complimentone. :)
Racconto discreto e ben scritto che va a rendermi la vita difficile con la classifica. Siete troppi a non meritare di scendere dal podio. :(


5 - TRE MESI SONO ABBASTANZA

Ciao Andrea e bentrovato!
Inutile dire, anzi no, sempre utilissimo, che il tuo stile è impeccabile come sempre. Mi piace come scrivi questo non è una cosa che ho mai nascosto :)
Questa volta però il racconto non mi ha preso molto, soprattutto mi ha disturbato la mia incapacità (perché metto in conto pure questo) a empatizzare col protagonista e sono sempre stato fuori dalla storia. Poi ho trovato un po’ frettoloso e repentino il cambio di atteggiamento del capo.
In un girone così equilibrato e con racconti di buon livello sarà dura fare una classifica. Siete in sei da terzo/quarto posto :(


6 - LA ROTELLA DI LIQUIRIZIA

Ciao Alexandra e ben ritrovata! :)
Devo dire che questo racconto l’ho apprezzato particolarmente. Il finale era abbastanza telefonato ma tu lo prepari e semini molto bene e poi, come spesso fai nei tuoi racconti, c’è quel fondo e retrogusto inquietante ma piacevole che avvolge la storia in un’atmosfera che mi trova sempre gradevolmente stupito.
Una prova buona

A presto


7 - AMARO FAR NIENTE

Ciao Dario, piacere di leggerti.
Il racconto non mi ha.preso del tutto anche se trovo la caratterizzazione del personaggio potenzialmente una piccola bomba. Con più caratteri e in un contesto più ampio sarebbe un protagonista da tenere d'occhio. Quello che non mi ha.convimto è che sin dall'inizio ho avuto la sensazione del deja vu, come se sapessi già dove si andava a parare.
Devo però dire che lo stile è un punto di forza. Questo è il.motivo per cui anche il tuo racconto mi costringerà a fare delle scelte dolorose. Ho 8 racconti che meriterebbero di stare nei primi 4 posti....
Classifica a parte una prova discreta ma potenzialmente è una bomba. Suggerirei il laboratorio per approfondire il personaggio...davvero ben delineato.


8 - PARI PATTA

Ciao Pietro, piacere di leggerti.
Il tuo racconto mi è piaciuto soltanto to nella prima parte perché è lì che regali empatia ed emozione. Ho trovato il finale un po’ sgonfio, forse perché non ho capito bene io come si svolgono i fatti. Una cosa da dire però c’è: il tuo stile migliora racconto dopo racconto ed è quello che dà alla storia una valutazione più che positiva. Naturalmente sarà un casino fare le classifiche ma ho apprezzato, ripeto, la carica empatia dell’inizio.
Una prova buona
Davide Mannucci

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Pretorian
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » sabato 22 gennaio 2022, 1:42

Ed ecco commenti e classifica

1 -Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro
Ciao Andrea e piacere di leggerti. Dunque, il tuo racconto mi ha stupito sia dal punto di vista della trama che dello stile. Quanto a trama, ho apprezzato l'approccio per così dire inverso al mio, che poi è quello più semplice da portare avanti: Invece di mostrare le angherie di un superiore su un sottoposto, porti avanti quelle di un dipendente che rende impossibile la vita del suo lavoratore. Un approccio originale e difficile da rendere, in quanto ti obbliga a confrontarti con la naturale solidarietà con il soggetto sottoposto di gran parte dei lettori. A livello di stile, mi ha stupito la narrazione in prima persona decisamente più "profonda della mia", con i pensieri protagonista davvero parte della storia. Non è propriamente il mio stile, forse perché sono più legato alla narrazione in terza, dove si deve mantenere un approccio leggermente più distaccato, ma è efficace. Vedrò di ricordarlo per la prossima volta che vorrò sperimentare in prima.

Alla prossima!

2 -Amaro far niente, di Dario Cinti
Ciao, Dario e piacere di leggerti. Beh, devo dire che questi mesi di scrittura ti hanno fatto bene: sei migliorato esponenzialmente rispetto all'ultima volta che ci siamo visti. Il tuo stile si è molto asciugato, perdendo quelle derive barocche che lo rendevano indigesto e la tua capacità di seguire la storia e il focus del protagonista è egualmente migliorato. Nello specifico, questo racconto è interessante nel suo approccio al tema del "sopruso" in quanto identifica l'automazione come una forma di sopraffazione o di fastidio nei confronti di una persona che vorrebbe essere più attivo nella propria vita. Se proprio devo trovare un difetto nel tuo racconto è che forse avresti dovuto calcare maggiormente la mano nell'esprimere il disagio del protagonista, che è espresso, ma privo di una vera carica drammatica e finisce col sembrare poco più di un capriccio. Il fatto che nel finale intervenga addirittura la moglie contribuisce a dare al tutto un sapore ancora più farsesco, come se da un momento all'altro dovesse entrare una megera con il mattarello in mano.

Nel complesso, però, prova eccellente.

Alla prossima!

3 - Pari patta, di Pietro D'Addabbo
Ciao, Pietro e piacere di leggerti.
Non so, ho trovato il racconto parecchio strano. La prima parte non presenta guizzi particolari, ma è ben scritta. Il legame tra i due fratellini è ben delineato e ho trovato ben descritta l'atmosfera che circonda un tiroassegno a una fiera (esperienze personali?). Unico neo, il fatto che non descrivi i premi. Insomma, i miei ricordi sui tiro assegno mi riportano che un singolo caricatore ti faceva vincere al massimo un pelouche, quindi non riesco ad afferrare cosa abbiano vinto i protagonisti. La seconda parte è più confusa. Né la prima apparizione del giovane (che non sembra di molto più grande dei protagonisti) né la seconda sono cariche di una minaccia sufficiente a giustificare il loro modo di agire. Vediamo i ragazzini spaventati, ma nulla ci rende evidente il perché. Nel secondo caso va addirittura peggio, perché, nonostante la situazione di inferiorità, non vediamo alcuna reazione da parte dei tre giovani e si ha quasi l'impressione che i tre volessero chiedere gentilmente un giocattolo per davvero.

Peccato. Alla prossima!

4 - Indesiderta, di Andrea Spinelli
Ciao, Andrea e piacere di leggerti. Condivido il pensiero di chi mi ha preceduto sul fatto che il pensiero della tua protagonista sembri più quello di una giovane adulta, che quello di una bambina aggiungendo che questo giudizio lo esprimo sia in riferimento alla complessità di del suo pensiero che proprio in riferimento al modo con cui si esprime, che è troppo elaborato per poter essere quello di una piccina. Anche la scena di lei che scopre la verità origliando le dichiarazioni dei genitori non solo è stereotipata, ma ha anche poco senso, in quanto i genitori discutono di informazioni che entrambi conoscono perfettamente. Da ultimo, anche l'idea della sigaretta che la protagonista mantiene tra le mani ha poco senso: non ha il senso che un uomo lasci una sigaretta nelle mani della bambina e non ha senso che lei la tenga in mano tutto quel tempo, soffrendone. Se a questo ci aggiungi che il lettore intuisce il futuro di quella sigaretta dal momento zero, allora capisci che il tutto non è stato gestito nel migliore dei modi.
Peccato.

Alla prossima!

5 - Katia, di Read_Only
Ciao Read e piacere di leggerti. Dunque, in questi racconti vedo parecchi problemi. Il primo è a livello di focus. Di cosa dovrebbe parlare veramente? Di Katia, che è eppena accennata? Del rapporto della protagonista con la madre, a cui dedichi due righe? Della sua vita a Napoli, cui dedichi una frettolosa riflessione finale? Questa mancanza di focus, unita a uno stile in cui la narrazione interviene pesantemente, soprattutto nel finale, da quasi l'idea di una serie di frammenti estrapolati da un testo più ampio e appiccicati alla bell'e meglio. Oltre alla pesantezza del arrato, molti altri elementi dello stile sono migliorabili: ad esempio, quando introduci ida come assisntente di Rosa senza aver prima detto chi è rosa, produci una grande confusione che prende l'intero periodo, che avresti potuto evitare con giusto un mimino di attenzione.
Nel complesso, quindi, una prova non entusiasmante.
Alla prossima

6 - Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto
Ciao, Stefano e piacere di leggerti.

Mmmm... dunque, ero scettico sul fatto di usare la prima persona con un gatto, ma devo dire che sei riuscito a mantenere un buon equilibrio in gran parte del racconto. A parte un paio di circostanze in cui ho avuto l'impressione che il punto di vista fosse troppo "Umano" per poter essere davvero accostato a quello di un gatto. Il comportamento della madre e di Dimitri, invece, mi è sembrato un po' strano. Insomma, nel suo modo di fare sembra quasi che la donna detesti "Sgorbio" al punto da invitare il figlio a importunarlo. Se il tuo scopo era quello di voler rendere un "tormentare" giocoso, ho l'impressione che avresti dovuto portare il tutto in un'altra direzione. Questa confusione mi rende anche complicato indicare se la specifica risulti rispettata o meno. Quale senso di "piccoli soprusi quotidiani" hai inserito?


Alla prossima!

7 - La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer
Ciao Alexandra e piacere di vederti anche qui (notato che è uscito il nuovo Skannatoio?). Purtroppo, devo dire che questo racconto non mi convince, anche in misura minore rispetto ad altri che hai fatto in passato. Da un lato il racconto è pieno di dettagli che poco aggiungono al senso della storia (come i disegni nel corridoio, che danno coraggio alla protagonista, ma non se ne capisce il perché), dall'altro ci sono fin troppi elementi che non sono spiegati (perché la maestra favorisce Aurelia? Perché la nona si dimostra delusa, quando sembra che sia a conoscenza del fatto che la nipote viene derubata?). La scelta di spaccare in due il racconto, con uno salto temporale di vent'anni diventa esiziale per un racconto così breve, in quanto entrambe le parti risultano essere troppo sintetiche e poco curate, soprattutto la seconda e il finale.
Peccato, Alex, peccato.

8 - Conigli, di Gianni Tabaldi
Ciao Gianni e piacere di leggerti.
Allora, il racconto presenta pesanti pecche sia dal punto di vista stilistico che di trama. Per la trama possiamo dire che, semplicemente, non porta da nessuna parte: la giornalista entra, da delle domande e va via. STOP. Non c'è un vero avvenimento, nè una progressione narrativa. Potrebbe essere l'estratto preso a caso sa un testo più ampio e sarebbe uguale. Se il tuo scopo era quello di mostrare una correlazione tra il coniglio scontroso e la moglie omicida, direi che è raggiunto, ma il tutto sembra così tirato lì e fuori contesto che il lettore semplicemente pensa "e quindi"?
A livello stilistico siamo anche messi peggio: la seconda parte sprofonda in una sintesi che non ha niente di mostrato e tutto di narrato che spezza ogni possibile finzione narrativa fino al finale. Nella prima parte te la cavicchi un po' meglio, ma magari qualche aggettivo in meno (in due o tre occasioni ne hai infilati tre in fila: troppi!) non avrebbe guastato.

Alla prossima!

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Leonardo Pigneri
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 22 gennaio 2022, 15:22

Eccoci qua, a questa edizione ci sono stati parecchi racconti che mi son piaciuti e, dal 2°al 6°posto, è stato davvero difficile stilare la classifica. Come al solito, più che quello che annoto sul testo (quasi sempre appunti di stile volti ad aiutare l'autore) mi baso sulla godibilità del racconto in sé e quanto abbia apprezzato l'idea che c'era dietro. E' inevitabile, quindi, che si vada a toccare il campo della soggettività. Premessa scontata, lo so, ma mi dispiace molto non aver potuto mettere alcuni brani più in alto :[

1 - Katia, di Read_Only
2 - Pari patta, di Pietro D’Addabbo
3 - Amaro far niente, di Dario Cinti
4 - Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto
5 - La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer
6 - Indesiderata, di Andrea Spinelli
7 - Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro
8 - Conigli, di Gianni Tabaldi

Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro
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Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto
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Katia, di Read_Only
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Amaro far niente, di Dario Cinti
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Indesiderata, di Andrea Spinelli
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La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer
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Pari patta, di Pietro D’Addabbo
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Conigli, di Gianni Tabaldi
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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 23 gennaio 2022, 16:51

CLASSIFICA GRUPPO “BLANCA”

TEMA (PICCOLI SOPRUSI QUOTIDIANI)


1 - Pari patta, di Pietro D’Addabbo

2 - Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro

3 - Amaro far niente, di Dario Cinti

4 - Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto

5 - Indesiderata, di Andrea Spinelli

6 - Katia, di Read_Only

7 - La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer

8 - Conigli, di Gianni Tabaldi


COMMENTI

Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto:
Mi sono piaciute parecchie parti del tuo racconto.
Il fatto che hai scelto un punto di vista non umano è senza dubbio un rischio, come già detto da altri. Avendo gatti anche io e amando molto il mondo animale, ammetto che hai reso bene i movimenti compiuti dal micio. Per quanto riguarda i suoi pensieri non saprei dire se sono troppo umani o no, non sono un gatto purtroppo!
Non trovo molto centrato il tema, più che soprusi mi sembrano piccoli dispetti innocenti di un bambino. Se non ci fosse stato un tema di fondo, avresti meritato di sicuro di più.
Per quanto riguarda la scrittura, la trovo scorrevole e ti fai leggere molto volentieri. Ho notato solo qualche ripetizione di troppo che non mi ha fatto impazzire, tipo "divano" che ripeti tre volte in due righe.
In ogni caso bel racconto e complimenti!

Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro:
Il tuo racconto è davvero interessante. Ho già letto altri tuoi testi e sarò sincero, amo il tuo modo di creare dialoghi!
Trovo che siano naturali e concreti. Ogni volta che un tuo personaggio parla lo fa come deve, senza fronzoli, portandomi a una immedesimazione totale. A volte mi sembra di poter ascoltare le loro conversazioni prima ancora di leggerle!
In questo racconto, purtroppo, non sono riuscito a cogliere il twist finale alla prima lettura.
Ovviamente è un mio parere, ma ci ho messo troppo a capire che era il capo ad essere "mobbizzato" dal sottoposto e non viceversa.
Per quanto riguarda il tema, i soprusi sono sottointesi e io probabilmente ho inteso quelli sbagliati.
Se alla fine di tutto non ci fosse stato un colpo di scena del genere, forse mi sarebbe piaciuto anche di più. Questi però sono gusti personali.
In ogni caso è un buon racconto, con nulla da dire sulla scrittura. Pulito e scorrevole, complimenti!

Katia, di Read_Only:
Parto col dire che il racconto l'ho trovato poco interessante. Una scena che descrive i soprusi della povera studente, ma che non riesce a portarmi oltre, rimane piantata lì. Non intendo dire che il racconto sia scritto male o che non centri il tema. Anzi, trovo che il senso dei piccoli soprusi sia chiaro e la stesura lineare e comprensibile.
In alcuni punti ho avuto qualche dubbio: «Katia? Scendi» la voce di Ida ruppe il silenzio, e come molle tutte le teste scattarono verso l’ingresso del pulmino.
Ad esempio qui, non capisco a cosa centri quella frase riferita a Katia pronunciata da Ida.
Non ho avuto l'impressione che stesse salendo sul pullmino Katia, ma magari ho interpretato male io.
Per il resto avrei preferito qualche battuta di più in napoletano, ma questi sono gusti personali in quanto è un dialetto perfetto per questo genere di storie.

Amaro far niente, di Dario Cinti:
Da subito devo dirti che il tuo racconto mi ha ricordato la puntata dei Simpson dove Homer deve vedersela con una casa come la tua S.A.M.A.N.T.H.A. Non male.
La stesura è ben riuscita e ti fai leggere molto volentieri. I soprusi sono evidenti, almeno nella testa del protagonista, ma dal momento che per lui sono appunto soprusi mi aspettavo qualcosa di più nel finale.
Quello che non mi torna è che lui si sfoga staccando e riattaccando un quadro, ma poco prima ha quasi sabotato il macchinario. Non vedo equivalenza nelle due cose, secondo me il sabotaggio è troppo grave per come descritto, per avere solo una conseguenza così minima. Io al posto suo avrei cercato di far auto sabotare la macchina probabilmente.
In ogni caso è un bel racconto e come anticipato l'ho letto molto volentieri.

Indesiderata, di Andrea Spinelli:
Per quanto mi riguarda, la cosa che ho riscontrato che più mi ha fatto storcere il naso non è il modo di ragionare della ragazzina.
Magari non rappresenta a pieno una bambina di nove anni, ma non mi ha infastidito.
Quello che non mi convince proprio è lo svolgersi della situazione che supera di molto la soglia di sospensione d'incredulità.
Prima di tutto, la sigaretta; da fumatore ti posso assicurare che una sigaretta non rimarrà mai accesa per tutto quel tempo se nessuno aspira, soprattutto se aggiungiamo il fatto che la bambina la tiene stretta in pugno.
Poi, in quale ospedale si riesce a fumare, nel reparto maternità, senza essere visti ma soprattutto sentiti da nessuno? La bambina tra l'altro passa davanti a un'infermiera con la sigaretta nascosta, ma la puzza di fumo in un luogo chiuso si dovrebbe sentire.
Per quanto riguarda invece la rivelazione dei genitori mi è sembrato un qualcosa di buttato lì.
Nel giro di due battute la moglie dice al marito della carriera sfumata e del fatto che prima della figlia lui la amasse di più. Mi sembra un po' troppo raccontato, messo la per dare le informazioni al lettore per capire il gesto finale.
Il racconto per il resto è comunque scritto bene e si fa leggere fino alla fine senza intoppi (superando da subito la sospensione dell'incredulità).

La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer:
Devo essere sincero, il racconto non mi ha lasciato gran che. L'idea alla base è carina e i soprusi all'inizio si vedono, poi però spariscono nel corso del testo.
Anche io ho trovato abbastanza parti raccontate, nel qual magari avrei preferito più interazioni e azioni. Non comprendo neanche il discorso dei fantini, se non volevi dilungarti troppo potevi inserire qualche immagine più nitida tipo "Davide che sconfigge Golia" o cose del genere che risaltano alla mente molto più facilmente.
La seconda parte infine è abbastanza scontata e purtroppo corta. Sembra fatta apposta per inserire una specie di morale.

Pari patta, di Pietro D’Addabbo:
Allora, difficile giudicare il tuo racconto. Sicuramente mi è piaciuto, soprattutto all'inizio. La relazione tra fratello maggiore e minore è resa bene e già lì si possono notare i piccoli soprusi gentili che il più piccolo subisce. (Macchè, privilegi da fratello maggiore.) questa frase mi è piaciuta molto.
Anche io ho trovato un po' strana la reazione dei tre "bulletti" alla fine della storia, li ho trovati un po' piatti.
Secondo me con una rielaborazione del finale potrebbe diventare davvero un bel racconto!

Conigli, di Gianni Tabaldi:
Intanto parto col precisare che è la prima volta che giudico testi altrui, non so quanto possa esserne capace però ci provo.
Il tuo racconto purtroppo non mi è piaciuto. Ho trovato che il tema fosse esposto in maniera troppo confusa, come una lista della spesa di soprusi sparpagliati in giro qua e là.
Non mi ha fatto impazzire il parallelismo obbligato tra il coniglio e la vittima d'omicidio. L'idea poteva essere interessante ma esposta di sicuro in maniera diversa.
Anche a livello di lettura ho fatto fatica ad arrivare alla fine. Non mi avvinceva la storia, che di per se è molto scarna e ho trovato alcuni passaggi troppo pesanti.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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antico
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 24 gennaio 2022, 11:58

Quattro classifiche già arrivate, ne mancano altre quattro (oltre alla mia).

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roberto.masini
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 25 gennaio 2022, 21:11

Ecco i miei opinabilissimi commenti nonché la mia personalissima classifica:

Tre mesi sono abbastanza

Ciao Lauro.(Scusa il refuso: non volevo mantenere le distanze usando il cognome!) Ciao Andrea.
La tua sequenza di capolavori doveva avere qualche intoppo! Spero perdonerai questa boutade ma tutti conoscono i tuoi successi a MC. Questa volta il tuo racconto non mi è piaciuto. Non parliamo dello stile o dell'aderenza al tema che davo per scontati. Parliamo del contenuto Doveva essere la narrazione di quello che si chiama mobbing dal basso o down-up. Il mobber è in una posizione inferiore rispetto a quella della vittima. L'ho capito solo alla fine ma ho trovato i dialoghi poco credibili. Assolutamente fantascientifica la minaccia dell'intervento di un sindacalista rivolto a un neolaureato. Per lo meno in un ufficio pubblico non sarebbe mai successo! All'inizio le lamentele del protagonista appaiono credibili e sembra che l'angariato sia lui. Poi tutto cambia troppo repentinamente e i ruoli si scambiano ma fino a un certo punto perché il capo sa tutto sul mobbing... e quindi anche su quello dal basso! Buonissima idea non concretizzata. Alla prossima!

Dimitri e Gobbio

Ciao, Stefano.
Far parlare gli animali è sempre un'impresa difficile per noi contemporanei: gli antichi erano più abituati. Il tuo racconto ha più valenze mitologiche dove sotto il gatto c'è una ninfa o un eroe. La vita di tutti giorni scorre tra il bambino, il gatto e la madre tra carezze e sgambettate ma quale sia l'amore di Marta verso un animale dal nome tanto irriverente non si capisce. Ma soprattutto io penso che questo sia l'unico racconto del gruppo che non sia aderente al tema. Di che soprusi anche piccoli è oggetto Sgorbio? Io non l'ho colto. A rileggerci.

Katia

Ciao, Read.
Nonostante anche tu ti sia cimentato con il problema del bullismo, aderendo pienamente al tema del contest, il risultato non è stato pienamente soddisfacente. Chi è la protagonista Maria (positiva) o Katia (negativa)? Che tutto si svolga a Napoli mi sembrava importante farlo risaltare ma tutti i personaggi parlano un italiano forbito fino a quando (alla fine) Katia s'inalbera e solo allora si comprende dove si svolge l'intera storia. Il mistero per me s'infittisce sul ruolo di Ida e Rosa. Da rileggere.

Amaro far niente

Ciao, Dario.
Direi un sorprendente racconto di fantascienza che utilizza in modo molto originale il tema del piccolo sopruso quotidiano. L'automazione può essere di grande aiuto ma può anche azzerare la libertà, soprattutto quella di sbagliare. E comunque quando qualcun altro controlla tutti i tuoi movimenti allora la tua vita si può trasformare in un inferno (HAL 9000 insegna!). L'unica perplessità personale riguarda l'intervento finale della moglie che io avrei svolto, ampliandolo, con un suo intervento censorio in alleanza con la S.A.M.A.N.T.H.A. Ma qui intervengono i numeri dei caratteri e tutto diventa complicato!

Indesiderata

Ciao, Andrea.
Il tuo racconto mi ha molto colpito. Tema centrato, trama coinvolgente. Chi dice che una bambina di nove anni non può ragionare come un'adulta non conosce i bambini che non hanno avuto neanche l'infanzia. Qualche espressione colta poteva essere evitata; forse l'uso della sigaretta che si doveva spegnere dopo un po' di tempo, rende il mezzo della soppressione del bimbo inverosimile, ma io, che fumatore non sono, ho apprezzato il calvario di Giulietta fino alla soppressione del fratellino, in un crescendo di emozioni. la letteratura è piena di serial killer che già da bambini hanno commesso omicidi proprio per la mancanza dell'amore genitoriale. La natura non garantisce l'amore di mamma e la carenza può produrre mostri o più semplicemente persone disadattate.


La rotella di liquirizia

Ciao, Alexandra.
Il racconto mi è piaciuto molto. Nonostante alcune imperfezioni e alcuni errori (i suoi voti di aritmetica scendono, penso volessi scrivere!), la narrazione coglie il problema del bullismo proprio nel sopruso quotidiano. La scelta della liquirizia portafortuna mi sembra un simbolo (datato) altrettanto azzeccato. Il finale può apparire scontato e consolatorio ma a me pare che la preparazione per arrivarci sia apprezzabile. Tra l'altro nella vita non è vero che il problema non sia superabile affrontando finalmente proprio il bullo ( come in questo caso) perché il bullizzato se la prenderà inesorabilmente solo con un altra persona debole. Se è vero che prevalgono le parti raccontate e non mostrate, tuttavia, in un racconto così breve, ciò, secondo me, non costituisce un difetto, forse perché anch'io mi ostino sul tell anziché sullo show!
Anche la mancata spiegazione di alcuni atteggiamenti dei protagonisti, oggetto di critiche da parte di altri commentatori, non mi trova d'accordo proprio perché non è necessario dare tutte le spiegazioni possibili in una short story.
Ottima prova!


Pari patta

Ciao, Pietro.
Il tema del bullismo ha coinvolto molti narratori. Il tuo buon stile narrativo mi ha fatto precipitare nei luna park degli anni '70.
I protagonisti godono delle piccole cose di questo piccolo mondo antico ma tutto viene interrotto dai tre bulli. In un primo tempo i fratellini cedono alle prepotenze ma dopo uno dei due reagisce e i ragazzacci si dissolvono. Personalmente, al contrario di altri, il finale mi soddisfa perché il bullo è sostanzialmente un vigliacco (sono in tre!) e di fronte alla reazione improvvisa no sa che fare. Quindi, secondo me un finale perfetto e soprattutto istruttivo.
Bella prova!

Conigli

Ciao, Gianni.
Ho riletto più volte il racconto senza capire molto; limite mio e di ogni commentatore. Alla fine ho capito che volevi far risaltare la relazione tra il coniglio aggressivo (perché maltrattato) e la moglie omicida (perché maltrattata). Ma la scelta si perde nella lunga intervista della giornalista. In un finale diverso avrei visto bene il coniglio che assale a morte la giornalista (omicida come la moglie!). Questo però è il mio finale. Per quanto riguarda lo stile il raccontato prevale sul mostrato in modo così prevalente da giudicarlo imperfetto anche da parte mia che ricado spesso nello stesso errore. Da che pulpito!


1. La rotella di liquirizia di Alexandra Fischer
2. Indesiderata di Andrea Spinelli
3. Pari patta di Pietro d'Addabbio
4. Amaro far niente di Dario Cinti
5. Tre mesi sono abbastanza di Andrea Lauro
6. Katia di Read Only
7. Conigli di Gianni Tabaldi
8. Dimitri e Gobbio di Stefano Moretto

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Mario Mazzafoglie
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 gennaio 2022, 0:56

CLASSIFICA:

1 - Amaro far niente
2 - Tre mesi sono abbastanza
3 - Indesiderata
4 - Dimitri e Gobbio
5 - La rotella di liquirizia
6 - Katia
7 - Conigli
8 - Pari patta

AMARO FAR NIENTE

Ciao Dario, un piacere leggerti.
Non ci giro troppo intorno, il racconto mi è piaciuto e personalmente è almeno tre spanne sopra a tutti gli altri.
Mi è piaciuta l'idea, mi è piaciuto lo stile, e mi è piaciuto tutto.
La storia si legge bene, è significativa e lascia l'amaro in bocca e qualcosa su cui riflettere.
Se proprio bisogna fare un appunto, ma mi sembra che già qualcuno te l'abbia fatto notare, si tratta della frase di attacco. Sì, forse lì avresti potuto fare meglio.
Ma per il resto, niente da dire.
Complimenti e in bocca al lupo.
A rileggerti.



TRE MESI SONO ABBASTANZA

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Innanzitutto mi accodo ai complimenti per lo stile, di scrittura. Il racconto fila via asciutto e fluido e non c'è traccia di parole o frasi messe lì sena un motivo.
Per quanto riguarda il testo, mi trovo d'accordo con le correzioni che ti ha già fatto Leonardo in uno dei primi commenti e mi permetto di aggiungere una cosa che sinceramente non so se sia una "regola" o meno, ma personalmente mi frena un po' durante la lettura: tra alcune battute del capo, ci sono i pensieri del sottoposto. Io preferirei che, in quanto battute del capo, il beat che spezza la frase sia di chi parla, e non del protagonista che pensa. Quest'ultimo escamotage lo gradisco più quando un personaggio parla, chiude la sua frase, e poi il Pov esprime il suo pensiero.
Anche io come qualcun altro ho trovato la pecca della difficoltà di empatizzare col Pov, perchè in effetti nelle prime righe non si capisce perchè lui non voglia fare quelle cose, anzi, appare più come un capriccio o come poca voglia di lavorare che altro.
Detto questo, per me è una buona prova.
A rileggerti.


INDESIDERATA

Ciao Andrea, un piacere legerti.
Inizio col dirti che a me la storia è piaciuta, perchè è scrtitta bene e perchè tutta la scena si visualizza senza fare un minimo di fatica. Quindi complimenti.
Il tema è centrato anche se fino a circa metà della storia non c'è traccia di soprusi quotidiani.
Personalissimo parere, per me ti sei ingarbusgliato la vita ambientando questa storia in ospedale. Anche perchè la sigaretta, che poi risulta un elemento determinante, stride con quel contesto, come ti hanno fatto notare quasi tutti. Non so, magari azzardo, ma la stessa scena l'avresti potuta tranquillamente ambientare a casa nel post-parto e non sarebbe cambiato molto.
Quindi secondo me è una storia dal grande potenziale, che hai deciso di complicare forse per avere un'ambientazione più originale.
Nel complesso io credo sia una buona prova.
A rileggerti.


DIMITRI E GOBBIO

Ciao Stefano, un piacere leggerti.
Parto dalla premessa che non sono affatto un amante dei punti di vista diversi da quelli umani, soprattutto se alla fine i pensieri sono totalmente identici proprio a quelli umani.
Detto questo, il pregio sta nel fatto che hai reso il testo simpatico e quindi ci può stare perchè la storia scorre via liscia e si legge con piacere.
Il tema per me è centrato, uno dei migliori del tuo girone, in quanto si percepisce il disagio del gatto che subisce questi piccoli soprusi quotidiani. E la cosa più interessante è proprio la soggettività di quei soprusi, perchè leggendoli dall'esterno sembrano poca cosa, ma impersonificandosi nel gatto si capisce che sono cose che per lui pesano eccome.
Ecco, la soggettività dei soprusi sono il punto di forza del tuo testo.
Per me una buona prova, a rileggerti.



LA ROTELLA DI LIQUIRIZIA

Ciao Alexansdra, piacere di leggerti.
Per mio gusto personale, c'è troppo raccontato in questa storia, anche se va detto che gestire diversi archi temporali in cosìì pochi caratteri necessitava sicuramente di questo espediente.
Per quanto riguarda le osservazioni sul finale telefonato non sono d'accordo, perchè per chi mastica un po le storie, basta leggere (nel caso dei libri) e vedere (nel caso dei film) la prima metà della storia per capire poi come andrà a finire. Chi prova a stravolgere le cose per fare il colpo di scena, il 99% fa cose poco credibili e che spesso storpiano tutto.
Tu hai deciso di dare una linearità, e lo hai fatto bene.
Tornando agli archi temporali di cui parlavamo prima, azzardo a dire che forse avresti potuto gestirli diversamente: io sarei partito magari dalla fine, con l'ingresso di Aurelia nell'ufficio di Marta. Quest'ultima, nel vederla, partiva con il flashback, e poi si ritornava al presente. Sicuramente non sarebbe stato comunque ottimale perchè con pochi caratteri non è carino balzare da una parte all'altra, ma visto che avevi deciso di farlo, forse poteva essere meglio.
Detto questo, per me è una bella prova.
A rileggerti.


KATIA

Ciao Morena, un piacere leggerti.
Non voglio fare il guastafeste, ma io mi sento di andare leggermente controcorrente, soprattutto rispetto ai primi commenti che ti sono stati fatti.
La pecca principale del racconto, per me, è lo stile. Sia chiaro, è molto buono, ma lo vedo poco adatto ad un punto di vista di una ragazzina. In alcuni punti sembra molto, troppo matura per la sue età. L'emblema è la frase finale, assolutamente bella ed evocativa, ma impensabile che la pronunci una bambina di 10 anni.
La mia personalissima idea è che tu sia partita con un'idea e poi man mano che scrivevi hai virato leggermente il tiro: un esempio di questo è quello di presentare la protagonista come una potenziale figlia di papà, con genitori appena trasferiti che si possono permettere di prenderle un pulmino privato, e poi ritrovarsi su questo pulmino insieme a gente di tutti i tipi.
Detto questo, mi è piaciuta l'idea e anche lo sviluppo, nonostante le pecche che mi sono sentito di rvidenziare.
Nel complesso è una buona prova.
A rileggerti.



CONIGLI

Ciao Gianni, un piacere leggerti.
Ho letto che è la tua prima volta qui, quindi benvenuto. Anche io sono abbastanza nuovo e prendo continunamente randellate da tutte le parti, quindi facci il callo.
Non calco la mano sullo stile, come ti hanno fatto già notare quasi tutti gli altri. Si tratta di qualcosa che migliorerai con la pratica e leggendo gli altri autori.
Quindi, io voglio complimentarmi perchè secondo me, tra tutti, il tuo racconto è quello che che centra di più il tema.
Hai parlato realmente di soprusi quotidiani, e non, come hanno fatto tanti altri, di qualcosa che succede una volta è basta. Per me questo è un pregio.
Detto questo, la strada è lunga, ma è una buona prova.
A rileggerti.


PARI PATTA

Ciao Pietro, un piacere leggerti.
Parto col dirti che anche a me sono piaciuti i dialoghi e la scena di apertura. Ambientazione originale e lontana dai soliti chlichè, mi è piaciuta, davvero.
Per quanto riguarda il tema, c'è, ma secondo me non centratissimo. Piccoli soprusi quotidiani magari presupponeva che si trattasse di qualcosa di reiterato nel tempo, un qualcosa che si ripeteva, anche se non quotidianamente, comunque spesso.
Quello che hai narrato tu, invece, ha più l'aria di essere un episodio occasionale accaduto a due fratelli che fino a quel momento non avevano subito particolari soprusi.
Per concludere, anche io non ho ben capito il finale, dove ci si arriva con una certa voglia di sapere come andrà a finire, e poi alla fine non lo sappiamo. Questo è un peccato.
Detto questo, buona prova.
A rileggerti.

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Giovanni Attanasio
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 gennaio 2022, 10:36

Ecco la classifica.

Con che metodo classifico i racconti? Seleziono il migliore e il peggiore sino a quando non finisco. Per esempio, inizio scegliendo 1° e 8°, 2° e 7°, 3° e 6° sino alla fine.
Sul "come", è un misto di forma e contenuto. Se il contenuto risuona molto con me, di solito la forma vale un po' meno. Più raro il contrario.

Classifica:
1. Tre mesi sono abbastanza
2. Katia
3. Amaro far niente

4. Dimitri e Gobbio
5. La rotella di liquirizia
6. Pari patta
7. Indesiderata
8. Conigli

Commenti in ordine di lettura:

"Tre mesi sono abbastanza" di Andrea Lauro
Dai dai, carino. Ti sei tolto il problema del tema "dichiarandolo formalmente" con l'incipit, e ci sta. Come me hai optato per dei piccoli soprusi che siano piccoli nel gesto ma disumani negli effetti che provocano; visto che fai come me, sei bravo.
Il reveal del protagonista che in realtà è lo strunz si percepisce bene, ma quello che davvero mi piace è come il testo comunichi la differenza di età senza tirartela in faccia— non troppo almeno.
Lo stile è consono alla storia, forse un po' "televisivo" mi spiego? Questo genere di parlata e scambi mi suona un pochetto strano, ma magari è solo il fatto che sono sempre stato distante dal parlato— e lo scritto— "ufficiale" del Paese. O forse sto mancando una strizzata d'occhio a qualcosa? Ma qui siamo nel reame delle pignolerie: ho l'onestà di dire che il pezzo va apprezzato per quello che è, inclusa la lingua scelta dall'autore.
Potere all'autore, sempre. Noi lettori possiamo solo interpretare e analizzare e al massimo fare una pernacchia. Tranquillo, niente pernacchia per te.

"Dimitri e Gobbio" di Stefano Moretto
La storia è dolce, e ho apprezzato che sin dalle prime righe si capisce che è un animale di qualche sorta; qualche riga dopo scopriamo che è un gatto. Il tema c'è, molto velato e affrontato, mi ripeto, in modo molto dolce e coccoloso.
Sul lato stilistico ho percepito qualche ripetizione, forse un tantino troppe azioni e gesti? Lo sai che quasi quasi la vita di un gatto me la immagino più "poetica"? Magari un narrato più fluido, più agile, con poche pennellate di movimento. Gusti.
Racconto semplice e godibile.

"Katia" di Read_only
Bello, e non mi aspettavo il twist finale, se così vogliamo chiamarlo. Il tema della mafia e mafiosità è molto interessante e da siciliano posso comprendere il peso di "è figlio di quello". Ma allora perché tenerlo solo per il finale? Mi sarebbe piaciuto un accenno sin dall'incipit che saremmo andati a parere lì. O no?
La storia è carina, questo sì, però è molto "vita quotidiana" per questo sono convinto che pigiare sul pedale del "setting" avrebbe portato a grandi risultati. O magari mi son perso qualche riferimento, anche questa è una possibilità.
Bella prova.

"Amaro far niente" di Dario Cinti
L'idea di base, per quanto classica, ci sta. Però a essere onesto non sono molto convinto dell'esecuzione. Credo che gran parte del problema sia dovuto al fatto che la storia si affida un po' a dei tropi che conoscono bene e che ho visto in varie opere. Sarà pure che il finale, in cui un'IA così potente si lascia "distrarre", mi ha davvero tirato fuori. Forse c'è pure qualche pensiero di troppo, qualcosa che si poteva mascherare meglio o omettere nel narrato?
Una buona base, ma non mi ha preso. Mi è arrivata la frustrazione del protagonista e la situazione, il "tema" dell'edition si percepisce.

"Indesiderata" di Andra Spinelli
Della serie "poteva finire peggio!". Ma andiamo per gradi. A livello stilistico mi piace, capisco gli intenti e la realizzazione è buona; qualche parte stride un po', per esempio il discorso "reveal" è un po' forzoso, fa il suo lavoro in modo troppo plateale. Forse mi manca un po' il tema.
La storia scorre bene sul profilo del contenuto e mi piacciono le descrizioni e i dettagli che la protagonista percepisce. Nel momento in cui "non l'hanno chiusa a chiave" io ero lì trepidante: "Lo fa? No dai. Minchia lo fa! Ah, dai quasi." Magari tentare di strozzare il fratellino sarebbe stato un tantino troppo? Io dico di no. A scegliere il dramma maggiore non si sbaglia mai. Di solito.

"La rotella di liquirizia" di Alexandra Fischer
Il tema c'è e la storia è sottile, godibile. La cosa che più mi piace sono tutti quei termini specifici nel descrivere i tessuti, gli oggetti: di rado li trovo, come se la gente avesse paura nel nominare parole che magari non si usano nel parlato comune.
La storia scorre bene, anche se c'è qualche ripetizioni di concetti e qualche frase da snellire. In finale è un po' un classico, e mi sarebbe piaciuto una scena di perdono anziché un rifarsi per i torti subiti da bambine.

"Pari patta" di Pietro D'Addabbo
Carina, nella sua linearità fa un buon lavoro. Ci sono alcune parti che mi hanno confuso, quel famoso di discorso di "chi parla". Ma magari sono io, mezzo rincoglionito perché appena svegliato. In teoria i piccoli soprusi ci sono, manca un po' il "giornalieri" o non l'ho percepito.
Per quanto la storia sia dolce e gli eventi chiari e tutto il resto, non si è "aggrappata", non so bene perché.

"Conigli" di Gianni Tabaldi
Ok, il messaggio di base mi piace molto, quella velata critica che non credo di starmi immaginando. Non ti nascondo che mi aspettavo un twist strano, non so qualcosa horror tipo che erano stati i conigli a mangiarsi il signor D, ma è solo fantasia.
La cosa che meno mi convince del testo è l'arresto narrativo verso metà, dove si passa a una sorta di "racconto" di ciò che lei ha sentito e che ci porta al finale con morale un po' "detta". Per intenderci: con tutti quei dettagli sui conigli mi aspettavo davvero che fossero cardine, e non solo simbolismo di supporto.
"Scrivo quello che voglio e come voglio. Fatevelo piacere."

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antico
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 26 gennaio 2022, 20:01

A un giorno dalla scadenza dovete ancora ricevere una classifica (oltre alla mia).

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Nicoletta.Bussacchetti
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 gennaio 2022, 15:24

Ciao a tutti! Verrà il giorno in cui non arriverò l'ultimo giorno a postare i miei commenti, ma non è questo il giorno. Come sempre, data la mia ignoranza riguardo alla tecnica, ho dato la precedenza ai contenuti rispetto che alla forma e, soprattutto, alla capacità di un racconto di trasmettere emozioni al lettore, che a mio parere è, nella scrittura, la cosa più importante.


1 L'indesiderata
Ciao! Il tuo racconto è stato sicuramente quello che mi ha emozionato di più, sono stata male in prima persona per la piccolina. Mi è stonata solo la faccenda della sigaretta, mi è sembrata un po'forzata. Altri più bravi di me ti hanno fatto notare qualche errore nel pdv o nei dialoghi, ma a mio parere non hanno reso meno efficace ed emozionante il racconto, che si piazza a pieni voti in cima alla mia classifica.

2 Amaro Far Niente
Ciao! Bel racconto, leggero e divertente, anche per te tema centratissimo. Come qualcuno ti ha già fatto notare, alcuni punti stridono un po', come l'arrivo tempestivo della moglie (che, tra l'altro, ho adorato essere, l'ingegnere che ha progettato l'intelligenza artificiale) o il trucco "troppo" semplice con cui si lascia fregare. Comunque, cosette di poco conto che a una prima lettura non avevo nemmeno notato, presa dalla storia in sè. Ottimo lavoro, alla prossima!

3 Katia
Ciao! Bellissimo racconto, sarà che dai libri dell'Amica Geniale ho un debole per l'ambientazione partenopea, ma davvero l'ho letto tutto d'un fiato. L'unica cosa che non mi ha convinto tanto è l'incipit, quel "ciononostante" nella prima persona di una ragazzina delle medie stona un po'e la frase sugli inizi mi pare un po' tirata per le lunghe (che poi, parlo io che ho scritto un incipit eterno che più lo leggo e meno mi piace). Un'altra cosa che mi ha confuso un po' sono Rosa e Ida, gli adulti della situazione, il cui ruolo subito non è chiaro e ho faticato a figurarmele. Ancora complimenti, e alla prossima!

4 Tre mesi sono abbastanza
Ciao! Il tuo racconto mi è piaciuto, il sopruso da parte del dipendente nei confronti del capo è stata una delle interpretazioni più originali. Tema centratissimo. Stilisticamente, niente da dire come sempre. Devo dire, però, che rispetto a tanti altri tuoi racconti mi ha preso meno alla pancia, impeccabile stilisticamente, scorre benissimo ma poi non mi ha lasciato molto. In ogni caso, complimenti, è sempre un piacere leggere quello che scrivi!

5 Pari patta.
Ciao! Il tuo racconto mi è piaciuto e si sarebbe piazzato anche più in alto, se non fosse stato per la fine. Mi spiego meglio, ho apprezzato che i nostri protagonisti si ribellassero ai sprusi dei ragazzi più grandi, ma se fino a questo momento ho avuto degli input e delle immagini molto chiare, da quando arrivano gli altri ragazzi ho trovato tutto molto confuso e mi sono ritrovata un po' catapultata fuori dal racconto, tanto da doverlo rileggere più volte. Un'ottima prova, ma che sicuramente avrebbe potuto essere migliore, probabilmente con più tempo o più caratteri.

6 Dimitri e Gobbio
Ciao! Da amante dei gatti, ho trovato il tuo racconto simpatico e scorrevole. Non c’è stato niente in particolare che non mi sia piaciuto, ma credo che, come spesso capita anche ai miei racconti, abbia patito un po’ la mancanza di azione, di effettivi avvenimenti. Per quanto riguarda l’aderenza al tema ok, anche se chiamare i piccoli dispetti “soprusi” mi pare un po’ esagerato, ma per quanto mi riguarda ci può stare. Alla prossima!

7 Le rotelle di liquirizia
Ciao! Allora, anche nel tuo caso ho apprezzato molto di più la prima parte del racconto, purtroppo molto realistica e descritta molto bene, rispetto alla seconda, in cui sei caduta un po' nei clichè e nel raccontato, ma nel complesso una buona prova! Tema ovviamente centrato ma senza cadere nel banale, soprattutto grazie proprio alle rotelle di liquirizia, sarebbe stato molto meno significativo se le avesse rubato “semplicemente” la merenda. Piacere di averti letto, alla prossima!

8 Conigli
Ciao!
Ho visto che ti hanno già fatto notare i proibitissimi tell e gli errori nel pdv. Poco male, siamo qui per imparare, e te lo dico da assoluta novellina. L’idea c’è e l’aderenza al tema pure, sei riuscito a creare empatia con i conigli e ad avvicinarli al lettore, mica una cosa da poco! Mi spiace metterti in fondo alla classifica alla tua prima edition, ma non abbatterti e segui i consigli di chi ne sa più di me! Alla prossima!

alexandra.fischer
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 gennaio 2022, 18:03

Perdona, Antico, starò più attenta e prenderò le penalità del caso.
Ultima modifica di alexandra.fischer il venerdì 28 gennaio 2022, 15:23, modificato 1 volta in totale.

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antico
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 27 gennaio 2022, 20:03

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

Ps: Alexandra, non si risponde qui ai commenti, ma nel tread del tuo racconto ;)

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antico
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Re: Gruppo BLANCA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » domenica 30 gennaio 2022, 19:15

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo:

1) Katia, di Read_Only Morena
È vero che ci sono delle imprecisioni: 1) "Katia, scendi" e 2) Ida, l'assistente, che arriva prima di Rosa. Detto questo, mi è sembrato abbastanza chiaro che il pdv fosse Maria da adulta e la mia lettura è filata liscia. Molto bella la citazione al pulmino privato che neppure sapevo esistesse e molto ben realizzato il personaggio di Katia. Tema ottimamente declinato. Per me un pollice quasi su come il racconto di Cinti, ma lo posiziono davanti per il finale che mi ha colpito molto.
2) Amaro far niente, di Dario Cinti
Un ottimo racconto con un errorino e una pecca. L'errorino: l'omelette l'ha pensata e si è trattenuto dal dirla perché altrimenti l'IA l'avrebbe sfornata eppure, alla fine, è presente e la usa anche per un'azione importante. La pecca: ho perso il senso del tempo nel finale perché la percezione è che Jodi arrivi davvero troppo in fretta a casa in seguito alla possibile chiamata dell'IA, penso fosse un finale che potevi gestire meglio. Detto questo, il racconto è davvero godibile e il tema ben inserito e pertanto per me siamo dalle parti di un pollice quasi su.
3) Tre mesi sono abbastanza, di Andrea Lauro
Il racconto mi è piaciuto, ma non mi ha esaltato. Non ci sono pecche formali, ma quei compiti assegnati e mai svelati mi hanno lasciato insoddisfatto. Ho anche faticato un pelo a capire chi fosse il protagonista: inizialmente mi sembrava una donna e il mio sospetto era che la mail contenesse avances sessuali, quindi ero lontanissimo. Certo, la necessità di mantenere l'immersività ti ha un po' tarpato le ali, ma credo si potessero trovare soluzioni funzionali anche senza sconfessarla o rischiare l'infodump. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante, ma uno scalino sotto al su.
4) Indesiderata, di Andrea Spinelli
Dunque, la tua qualità di narratore è davvero di alto livello e lo dimostra il fatto che riesci a raggiungere un ottimo risultato anche con diverse problematiche che devo però rilevare e pesare: 1) il pdv non mi sembrava per niente quello di una bimba di nove anni, semmai di quindici, 2) la sigaretta in mano da accesa mi sembra eccessiva e così anche il fatto che il fumo non sia stato sentito dagli infermieri (considera che, da non fumatore, io percepisco il fumo di sigaretta da distante e nel tempo, non può passare inosservato). Molto bella la declinazione del tema. Per quanto detto, per me siamo sulla stessa valutazione del racconto di Lauro (pollice tendente verso l'alto in modo solido e brillante), ma ti posiziono dietro di lui perché nel suo caso c'era solo il problema legato al pdv.
5) Dimitri e Gobbio, di Stefano Moretto
Un testo che fa il suo dovere, ma senza particolari picchi. Ben reso il pdv del gatto e non mi è dispiaciuto nonostante non sia solito apprezzare questo "genere", sei stato molto bravo nel renderlo godibile e leggero il giusto. Occhio invece a quello che mi è arrivato di Dimitri, qualcosa mi ha portato a pensare, in corso di lettura, che fosse un bimbo un po' strano e conoscendo le tue chimere mi sarei aspettato una deriva in quella direzione. Il tema può starci anche se difficilmente ci sarei arrivato senza conoscerlo perché mi sembrava di più un do ut des. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillantissimo.
6) La rotella di liquirizia, di Alexandra Fischer
Dunque, il senso del racconto è chiaro e arriva bene. I soprusi quotidiani sono usati per creare un rapporto di causa effetto senza però abbandonarli nella seconda parte perché, semplicemente, li trasferisci da Aurelia a Marta. Occhio alle disattenzioni (sul finale credo intendessi fosse Aurelia a sentirsi a disagio e non Marta) e alle stranezze (perché i fantini? Non potevi usare una metafora più facile e diretta?). Poco efficace anche il discorso legato alla liquirizie che permettono di eccellere in matematica (non aritmetica, a meno che le scuole, negli ultimi anni, non abbiano cambiato denominazione alla materia). In buona sostanza direi un pollice tendende al positivo in modo non proprio solido per tutta una serie di incertezze, ma in ogni caso un testo che ho letto con piacere.
7) Pari patta, di Pietro D’Addabbo
Peccato per il finale perché fino a quel punto era tutto ben gestito e i personaggi belli vivi. La mia idea è che, al netto del fatto che tu stesso non sapessi il perché di quell'epilogo nella vita reale, tu non sia riuscito a fare convergere il racconto stesso in quel climax che si rivela poco incisivo. Probabilmente avresti dovuto integrare già ben prima i bulletti e seminare meglio le insicurezze del protagonista e degli stessi bulletti in modo da fare deflagrare il tutto nel finale in modo coerente. Allo stato attuale il testo si presenta come un colpo che ha colpito il barattolino senza la giusta forza necessaria a farlo cadere e a vincere il premio. Direi un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido.
8) Conigli, di Gianni Tabaldi
Credo che in questo testo tu abbia pagato il tuo primo approccio con i caratteri e il tempo limitati. Vedo una buona mano, potenzialmente ottima, ma una difficoltà nella gestione delle informazioni. Il finale risulta infatti quasi forzato nel suo volere instradare il lettore nella direzione da te voluta e il come ci arrivi, invece, appare molto raccontato e privo di efficacia, quasi non sapessi su cosa accendere la luce e cosa lasciare sullo sfondo. Ne risulta un racconto un pelo debole nel quale il tema è solo evocato, rimane distante perché è la storia stessa a rimanere tale. Ribadisco che qui vedo una buona mano e tanti errori tipici del primo approccio a MC, quindi ti aspetto con impazienza nei prossimi mesi. Concludendo, un pollice tendente al positivo in modo non solido.

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