Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 gennaio 2022, 2:10

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BENVENUTI ALLA PATRIZIA RINALDI EDITION, LA QUINTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 161° ALL TIME!

Questo è il gruppo ROSSO CALDO della PATRIZIA RINALDI EDITION con PATRIZIA RINALDI come guest star.

Gli autori del gruppo ROSSO CALDO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo LA DANZA DEI VELENI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo TRE.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da PATRIZIA RINALDI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ROSSO CALDO:

Agli occhi di mio padre, di Michael Dag Scattina, ore 23.38, 3932 caratteri
La giornata dell’ex contabile, di Andrea Furlan, ore 00.56, 3948 caratteri
Nobiltà, di Debora Dolci, ore 00.42, 3986 caratteri
Chi è il re di questo regno?, di Emiliano Maramonte, ore 00.27, 3957 caratteri
Pesce d’acqua dolce, di Alvin Miller, ore 00.02, 3949 caratteri
Tutti in riga, di Laura Brunelli, ore 22.25, 3000 caratteri
Una vecchia ferita, di Angela Catalini, ore 22.16, 3387 caratteri
Vita di fabbrica degli anni 70, di GC D’Addabbo, ore 23.54, 3729 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo LA DANZA DEI VELENI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo LA DANZA DEI VELENI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo LA DANZA DEI VELENI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA PATRIZIA RINALDI EDITION A TUTTI!



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Il Calmo
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 19 gennaio 2022, 11:41

CLASSIFICA FINALE

1) Tutti in riga
2) Chi è il re di questo regno?
3) Nobiltà

4) Pesce d’acqua dolce
5) La giornata dell’ex contabile
6) Una vecchia ferita
7) Agli occhi di mio padre
8) Vita di fabbrica degli anni 70

Commento finale: per me il primo racconto vince per distacco!

Di seguito i commenti in ordine sparso:

1) Vita di fabbrica degli anni 70

Ciao.
Allora ho letto attentamente il racconto e devo dire che sicuramente ha dei pregi come la chiarezza e la scorrevolezza. Purtroppo però, almeno per la mia opinione puramente personale, finiscono qui.
Mi spiego meglio.
Il racconto secondo me soffre del problema che è molto raccontato e poco mostrato. Tutto accade in sequenza e in fretta e tutto sembra essere telefonato e stereotipato, a partire da questa contrapposizione nord e sud che poi alla fine si scioglie in tarrallucci e vino.
Ci sono parti che cambiano repentinamente come “Carlo diventò amico di tutti”…sembra che ci diventi da un giorno all’altro e spezzano il ritmo.
Anche la scena finale che è interessante e forte viene raccontata in poche righe senza pathos e l’ultima frase mi ricorda più un “vissero tutti felici e contenti” che secondo me c’entra poco col clima di fabbrica anni 70 che descrivevi all’inizio.
Ecco secondo me questo racconto poteva proprio essere una favola vera e propria e allora avresti potuto dargli questo taglio più raccontato che però sarebbe stato perfetto e in linea.
Scusa se sono stato diretto ma sono solo mie sensazioni che ho colto alla lettura! Alla prossima.

2) Una vecchia ferita

Il racconto è pulito e scorrevole e l’idea, semplice è efficace.
Ci sono però delle cose che ho apprezzato meno. La parte iniziale secondo me è abbastanza inutile (ci interessa ai fini del racconto che lei va sulla tomba dei genitori portando i fiori?) ..il contesto del cimitero l’ho trovato sostanzialmente inutile.
L’altro problema è il racconto nel mezzo, quando lei ripensa al periodo della scuola. È un po’ telefonato e espressioni come “quanto ti amavo” le ho trovate un po’ finte.
Anche i continui riferimenti alle angherie secondo me si addicono un po’ male ad un rapporto tra un maschio e una femmina a scuola…forse era più facile tra femmine o tra maschi perché così sembra tutto un po’ forzato.
Lodevole invece il finale che strappa anche una risata amara! Lì il ritmo funziona e anche il piccolo colpo di scena cattura il lettore.

3) Tutti in riga

Racconto veramente ben scritto e molto piacevole.
Hai reso bene il clima della classe e il turbinio dei nomi dei compagni non disturba e anzi contribuisce a dare una nota quasi tragicomica al tutto.
L’unico appunto che ti faccio è che forse e dico forse, il registro linguistico non si addice a un contesto di elementari? Si parla di maestra e quindi deduco che possiamo essere al massimo in 5 elementare.
Le parole come mercanteggiare, megera e compagnia non so se le metterei nella testa di un bimbo di quell’età. È possibile che si parli di una classe di tanti anni fa e quindi il contesto e i cervelli fossero diversi ma mi rimane lo stesso un senso di straniamento.
Per il resto ottimo racconto!


4) Pesce d’acqua dolce

Tema interessante e futuro distopico che viene presentato in modo efficace senza dare troppe spiegazioni.
Il ritmo c’è e i dialoghi scorrono abbastanza. L’incipit è buono.
Si perde un po’ però secondo me nella parte centrale. L’interrogatorio l’ho trovato un po’ debole. Non per come è scritto ma per il contenuto. È una confessione troppo didascalica, svela tutto in modo troppo lineare.
Non so se l’avrei messa quella parte, forse era meglio un flashback che facesse vedere il momento dell’omicidio e svelare il colpevole alla fine magari con un biglietto o altro.
Mi rendo conto che le mie proposte sono di chi è comodo sul divano e commenta, ma mi sentivo di dirle ugualmente.

5) Agli occhi di mio padre

Allora, ho letto più volte ma sono rimasto interdetto.
Non tanto per lo stile che comunque è scorrevole ma per il contenuto e la storia in sé.
L’ho trovata artefatta, anche nei dialoghi e i pensieri del protagonista un po’ stereotipati .
Il finale poi mi ha portato su un piano di allucinazione che ci stava benissimo ma non l’ho capito molto bene alla prima.
Anche il tema lo percepisco un po’ forzato e forse anche qui ho sbagliato io…cioè il padre trattava male il figlio e lo umiliava e lo spingeva a compiere dei delitti che però forse non ha compiuto perché sono solo nella sua testa?
Sono un po’ confuso lo ammetto.
Racconto che nel complesso non posso dire che sia negativo ma mi ha convinto comunque poco.

6) La giornata dell’ex contabile

Racconto interessante, specialmente nel finale a sorpresa.
Scrittura scorrevole.
Il problema (secondo me) è che è un po’ troppo raccontato, specie nella seconda parte.
Faccio un esempio : ’espressione cambiò mentre ascoltava, si trasformò in uno sguardo fisso, impaurito, attirato dalle ombre della stanza. Il vigile voleva capire cosa stesse succedendo, ma all'improvviso sentì una gran voglia di andarsene..
Questa frase secondo me è un po’ troppo pesante, lasciando poco all’immaginazione di chi legge, così come a dinamica della telefonata che spezza il ritmo.
Per il resto buona idea e il tema c’è.

7) Nobiltà

Di questo racconto premio molto il coraggio di aver tentato una scrittura difficile e originale.
La lettura però secondo me è stata un po’ troppo faticosa ma non tanto per l’uso dei termini giustamente ricercati e antichi ma per i tanti nomi che si susseguivano che spesso mi facevano tornare indietro per rileggere.
Ugone, Messer Filippo, Tilde, Arnoldo, Guglielmo, il Guinizzelli, il senescalco….insomma per un racconto breve e ambientato nel passato penso siano un po’ troppi.
Il finale mi è piaciuto e mi ha ricordato le novelle del Boccaccio o cose comunque simili.
Il tema c’è ma secondo me è un po’ debole. I soprusi quotidiani infatt li vedo poco se non all’inizio con la pacca sul sedere e il fatto che lei fosse obbligata a sposare Ugone.
Nel complesso comunque una prova discreta.


8) Chi è il re di questo regno?

Il racconto è scritto bene, il ritmo c’è. Il tema è centrato e l’interesse prende il lettore.
Ci sono però dei punti un po’ oscuri, ossia non si capisce bene cosa stia succedendo e soprattutto perché.
Sono due manichini che parlano e la cosa ci sta, anzi è originale e interessante però perché l’uomo si comporta così? È un malato mentale e ci sta ma le angherie le vedo un po’ forzate così come la frase finale che dice in maniera “spiegone” che è un manichino e non si può muovere.
L’elemento soprannaturale non ce l’ho visto molto in questo racconto, avrei preferito una cosa più realistica ma è solo una mia idea.
Nel complesso una buona prova.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 23 gennaio 2022, 18:11

Ciao! Sempre più difficile stendere la classifica da queste parti...
In prima posizione il racconto che, al netto di tutte le valutazioni, mi ha colpito di più, ma per tutte le altre posizioni ho sudato davvero molto. Complimenti a tutti.


1 Chi è il re di questo regno?, di Emiliano Maramonte,
2 Tutti in riga, di Laura Brunelli,
3 Nobiltà, di Debora Dolci,
4 Agli occhi di mio padre, di Michael Dag Scattina,
5 Pesce d’acqua dolce, di Alvin Miller,
6 La giornata dell’ex contabile, di Andrea Furlan,
7 Una vecchia ferita, di Angela Catalini,
8 Vita di fabbrica degli anni 70, di GC D’Addabbo,



Agli occhi di mio padre, di Michael Dag Scattina
Interessante la tua interpretazione del tema. Il padre ha lasciato tracce irremovibili nella psiche del figlio, tanto che anche dopo la sua morte continua a rivivere gli insulti e le vessazioni.
Lo stile è come sempre molto buono, ho avuto solo un po' di difficoltà a interpretare i dialoghi del primo paragrafo, ho dovuto rileggere più volte per capire chi stesse parlando. Visto il tipo di racconto suppongo che tu avessi messo in conto questa difficoltà, una volta compreso che si trattava di un dialogo con un'allucinazione tutto è filato liscio. Forse il racconto paga lo scotto di essere un po' ripetitivo, con due scene che propongono due omicidi e la terza che unisce i fili del racconto (ma molte informazioni erano già trapelate dalle scene precedenti).
Mi è piaciuto il dettaglio dell'allucinazione che vuole spingere il figlio a smetterla con le medicine. A riguardo, anche nel passaggio centrale in cui citi il fatto che assume farmaci ("L'aveva detto il dottore, che queste nuove medicine sono più potenti"), sarebbe stato interessante un accenno al perché questi farmaci non stanno facendo grande effetto. (aggiungendo a quel fraseggio, per esempio, che appunto non li prende con regolarità, o che li tira giù con qualche bicchiere di whiskey). È solo piccolo viaggio mentale che mi sono fatto, niente di che :)

La giornata dell'ex contabile
L'idea del tuo racconto mi è piaciuta parecchio, e anche il finale che mi ha colto di sorpresa. Mi ha convinto un po' meno la forma.
La prima parte che descrive la patetica monotonia di Angelo risulta un po' pesante. Forse è un effetto voluto ma mi sarebbe comunque piaciuta un po' più di profondità nei pensieri del personaggio. La seconda parte è più dinamica, ma mi pare che soprattutto nel finale manchi un po' di mordente, anche nel momento della rivelazione finale.

Nobiltà, di Debora Dolci
Sei stata molto abile ad adeguare lo stile e i dialoghi al racconto storico e a pennellare il contesto con pochi dettagli giusti. Mi è piaciuta molto la protagonista e la sua lotta per sfuggire al destino imposto.
Anche io ti segnalo che l'incipit e i troppi personaggi mi hanno messo un po' in difficoltà, ma alla seconda lettura è risultato tutto più chiaro.
Davvero un bel racconto.

Chi è il re di questo regno?, di Emiliano Maramonte
Hai confezionato un racconto oscuro e claustrofobico, tra i punti di forza metto soprattutto questa atmosfera perfettamente riuscita. Il lettore vive in prima persona il senso di impotenza durante le sevizie.
Mi sono chiesto chi fosse a narrare la vicenda, avevo pensato a delle bambole, non c'ero andato troppo lontano.
Se devo trovare dei punti deboli direi forse la ripetività di alcune scene e la spiegazione finale lasciata a una battuta un po' forzata («È impossibile, tu non puoi muoverti. Sei un manichino, non puoi muoverti!»), ma cose di poco conto in un racconto che mi è piaciuto molto.

Pesce d'acqua dolce, di Alvin Miller
Nei tuoi racconti provi spesso a condensare ambientazioni articolate in uno spazio ristretto, anche questa volta non sei stato da meno. Mi è piaciuto molto il contesto che hai tratteggiato con questa possibilità di transizione uomo-ibrido, lo ritengo uno dei punti di forza del racconto.
Lo stile mi è piaciuto, forse un po' troppi dialoghi, nelle primissime battute ho faticato a capire chi stesse parlando.
Vengo ora alle cose che mi hanno convinto di meno.
Hai messo in scena due detective, Will e Kennan (c'è un refuso nel primo rigo dove lo chiami Kellan); tuttavia mi sono parsi due personaggi abbastanza sovrapponibili e poco caratterizzati, mi pare che la storia avrebbe funzionato anche con un solo detective. Forse l'hai fatto per veicolare alcune informazioni al lettore tramite gli scambi fra i due, comunque avrei preferito se avessi fornito loro due identità più riconoscibili (a costo di cadere nel clichè Sherlok/Watson).
Il secondo aspetto che non mi ha convinto molto è lo sviluppo della vicenda. Ci troviamo di fronte a un delitto e a un'indagine, ma nei fatti è il sospettato che senza alcuna pressione ci fornisce lo spiegone dell'accaduto. So che in un raconto breve non si possono creare grandi intrecci, ma avrei preferito che almeno un dettaglio chiave fosse scoperto dai detective.

Tutti in riga, Laura Brunelli
Davvero un bel racconto, ansia del protagonista si sente proprio, ben miscelata alle sue macchinazioni per schivare la punizione della perfida maestra. I troppi cognomi non stonano, anzi creano una bella cornice, perché si intuisce presto che non dobbiamo fissarli nella memoria per poterci gustare il racconto.
Forse mi aspettavo un finale più inciso, ma in fin dei conti è carino anche così, col senso di colpa tardivo nei confronti del compagno punito e le buone intenzioni per il futuro.

Una vecchia ferita, di Angela Catalini
Il tuo racconto mi ha trasmesso molta malinconia, nel ricordo di quelle prepotenze subite dalla protagonista proprio da parte della persona di cui si era infatuata. Nonostante il tempo trascorso Attilio non pare molto cambiato e l'insicurezza della protagonista nemmeno.
Questa atmosfera ben riuscita è uno dei punti di forza del racconto. Anche il finale secco e crudo mi è piaciuto.
La parte che mi ha convinto di meno è quella iniziale, dove le informazioni vengono date al lettore in modo un po' troppo artificiale.

Vita di fabbrica degli anni 70, di GC D’Addabbo
Del tuo racconto mi è piaciuta molto l'ambientazione e la declinazione del tema. Hai ricreato molto bene questo contesto di fabbrica e i soprusi, sempre più insistente di Giovanni nei confronti di Carlo.
Lo stile che hai usato invece non mi hai convinto molto. Racconti molte cose in un testo breve e questo mi ha creato un effetto di distacco, come se stessi leggendo un riassunto didascalico di una storia molto più lunga.
Un'altra cosa che non mi ha convinto sono le descrizioni iniziali che fai dei personaggi. Credo che non ci fosse bisogno di esplicitare che Giovanni era prepotente e Carlo mite, poiché emerge bene dai fatti successivi. Come lettore preferisco arrivare a queste considerazioni da solo che trovarmele spiattellate dall'autore nelle prime righe.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Luca Nesler
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 24 gennaio 2022, 11:12

CLASSIFICA:

1) Nobiltà
2) Agli occhi di mio padre
3) Pesce d’acqua dolce
4) Tutti in riga
5) Chi è il re di questo regno?
6) La giornata dell’ex contabile
7) Una vecchia ferita
8) Vita di fabbrica degli anni 70

COMMENTI:

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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 24 gennaio 2022, 12:15

Tre classifiche ricevute, ne dovranno arrivare altre cinque (oltre alla mia).

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MatteoMantoani
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 24 gennaio 2022, 18:35

1) Nobiltà.
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 gennaio 2022, 9:44

So di andare controcorrente, ma in assenza di un racconto che mi abbia colpito davvero la spunta forse chi è andato più sul semplice. Classifica difficile, d'ogni modo, in alcuni casi sistemata anche per come ho colto la declinazione del tema.

1. Una vecchia ferita
2. Agli occhi di mio padre
3. Tutti in riga
4. Nobiltà
5. Chi è il re di questo regno?
6. Pesce d’acqua dolce
7. La giornata dell’ex contabile
8. Vita di fabbrica degli anni 70


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Chi è il re di questo regno?, di Emiliano Maramonte
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Pesce d’acqua dolce, di Alvin Miller
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La giornata dell’ex contabile, di Andrea Furlan
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 gennaio 2022, 10:47

Urge Premessa: Innanzi tutto il sistema classifica continua, aimè, a restarmi ostico. Non riesco a incasellare in un ordine di preferenza dei racconti, laddove alcuni mi convincono più da un lato, altri da un altro, alcuni alla prima lettura, altri alla seconda, motivo per cui mi perdonerete se i commenti, talvolta, sembreranno anticipare una classifica diversa. Soprattutto ho trovato faticosissimo scegliere l'ordine dal 4 all'8.
Inoltre ci tengo a dire che ho agito seguendo l'unico modo possibile per restituirvi qualcosa di vero: seguire i miei personali parametri, mettendo in secondo piano (senza però dimenticarmene!) stile e tecnica, in quanto credo che la tecnica debba essere a servizio dell'arte e non viceversa, e dando invece priorità a:
1. Messaggi non referenziali
2. Poesia
3. Empatia e coinvolgimento con la scena
4. Dettagli sensoriali
5. Tema

E dunque ecco il risultato:

1. Una vecchia ferita di Angela Catalini
2. La giornata dell’ex contabile di Andrea Furlan
3. Nobiltà di Debora Dolci
4. Tutti in riga di Laura Brunelli
5. Pesce d’acqua dolce di Alvin Miller
6. Vita di fabbrica degli anni 70 di Giovanni Carlo D’Addabbo
7. Agli occhi di mio padre di Michael Dag Scattina
8. Chi è il re di questo regno? di Emiliano Maramonte


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Ultima modifica di SilviaCasabianca il giovedì 27 gennaio 2022, 17:37, modificato 1 volta in totale.

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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 gennaio 2022, 20:14

A un giorno dalla scadenza dovete ancora ricevere due classifiche (oltre alla mia).

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Shanghai Kid
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 26 gennaio 2022, 22:06

Eccomi. E' stato come sempre difficile. Grazie per le belle letture, alla prossima


La giornata dell’ex contabile di Andrea Furlan
Ciao Andrea e piacere di averti riletto.
Non so, a me i tuoi testi piacciono sempre, questo compreso. Se proprio devo trovare una pecca, come ti ha detto Matteo, se vuoi questo testo non è originalissimo, anzi. È altrettanto vero che sei capace di scrivere cose migliori, però a mio avviso il testo funziona: l’ho trovato ben proporzionato, scorrevole e ben scritto.
Una cosa che un po’ mi è mancata e che penso avrebbe dato un qualcosa in più al tuo lavoro è la tensione, l’angoscia che, devo dire, ho percepito solo alla fine ma comunque in un'intensità ridotta rispetto a quanto sarebbe potuta essere.
Se vuoi rigiocarti il brano in altre circostanze, io lavorerei su questo aspetto, ecco.
Comunque buona prova.
A rileggerti.

Agli occhi di mio padre di Michael Dag
Ciao Michael e piacere di averti letto.
Il tuo racconto non mi ha coinvolta subito, ma devo dire che quando ho capito dove sarebbe andato a parare mi ha preso. Il finale, poi, l’ho trovato proprio ben fatto. Una buona prova, insomma.
Se devo trovare dei punti di miglioramento, al di là dell’inizio che poteva essere più accattivante e dove ci sono un paio di refusi e ripetizioni, cercherei, come ti ha già segnalato chi mi ha preceduto nel commentarti, di evitare alcuni stereotipi del genere, specie nei dialoghi e una diversificazione delle scene, ma capisco che il poco tempo e il numero di battute possano averti limitato in questo senso.
A rileggerti.

Nobiltà di Debora Dolci

Ciao Debora e piacere di averti riletta.
Innanzitutto ti faccio i miei complimenti per esserti avventurata in questo tipo di narrazione. Su Minuti Contati è uno dei bravi stilisticamente e contenutisticamente più originali che io abbia letto e già questo è davvero pregevole. Sono d’accordo con alcune criticità che ti hanno segnalato gli altri come l’ipertrofia dei nomi o l’inizio un po’ complesso, ma hai puntato molto in alto e il tempo e lo spazio di cui potevi servirti sicuramente non hanno aiutato. Diciamo che i soprusi in questione, a mio avviso, non sono proprio piccoli.
Al netto di tutto questo, il testo è ben scritto e la prova molto buona.
A rileggerti.

Chi è il re di questo regno? di Emiliano Maramonte

Ciao Emiliano e piacere di averti letto.
Che dire, il tuo racconto è scritto molto bene e ha sicuramente un ottimo ritmo. Ho pensato presto che si trattasse di bambole o simili. Proprio per questo motivo, se devo farti una critica, è quella di aver “nascosto” poco la verità. Ora, io sono un’amante del plot twist, come si sarà ormai capito, anche se non so certamente gestirlo al meglio e devo imparare a seminare, quindi prendi questo mio consiglio con le pinze, anche perchè è squisitamente personale, ma avrei preferito non intuire così presto dove saresti andato a parare. Inoltre avrei diversificato un po’ le scene, ma immagino che i pochi caratteri e il poco tempo abbiano inciso.
Comunque un racconto riuscito e una buona prova!
A rileggerti.

Pesce d'acqua dolce di Alvin Miller
Ciao Alvin e piacere di averti letto.
Che dire, il tuo racconto, sicuramente ben scritto, mi è piaciuto molto. L’ambientazione mi ha convinta e la questione dell’ibrido e della società futuristica tratteggiata mi ha seriamente divertita. Penso anche che sia molto difficile rendere tanto bene un contesto così articolato in poco spazio e devo sinceramente farti i miei complimenti. I punti di miglioramento che individuo nel tuo testo sono nei dialoghi che ho trovato in parte un po’ stereotipati (che da un lato ci sta, ma secondo me potevi fare di meglio) e nell’assenza di tensione. Mi sarebbe piaciuto che l’assassino venisse smascherato in un modo più complesso o quantomeno percepire più angoscia sia nella confessione che nel poliziotto che è circondato da ibridi.
Detto questo, prova molto buona!
A rileggerti.

Tutti in riga di Laura Brunelli

Ciao Laura e piacere di averti letto.
Beh, abbiamo scelto la stessa ambientazione, per parlare di piccoli soprusi quotidiani: la scuola. Anche se abbiamo dato un taglio decisamente diverso. Penso tu abbia reso benissimo l’angoscia provata dallo studente, chapeau! Nel testo ho trovato parecchi refusi, che non sono nulla di grave, date anche le condizioni in cui scriviamo, a parte che c’è un femminile che poi diventa maschile che mi ha spaesato. Anche il linguaggio scelto, a mio avviso, non è sempre aderente alla voce narrante (es. megera). Detto questo, il racconto mi è piaciuto.
A rileggerti.

Una vecchia ferita di Angela Catalini

Ciao Angela e piacere di averti letta.
Devo dire che il finale mi ha piacevolmente colpito, strappandomi un sorriso amaro: non me lo aspettavo. La criticità che rilevo è più che altro stilistica. Non ne voglio fare una questione di tecnica, ma quando racconti alcune parti risultano “fasulle”, mentre se le mostrassi secondo me darebbero valore aggiunto al tuo testo. Ti faccio un esempio “Il mio in realtà è solo un piccolo spostamento, da Ostiense prendo il treno per andare alla Stazione Termini e da lì prendo l’autobus per il cimitero.
I fiori me li porto da casa, li coltivo sul balcone, è come se lasciassi sulla tomba dei miei genitori un pezzetto della casa dove hanno vissuto per quarant’anni.”
Non saprebbe più di verità, e quindi calerebbe maggiormente il lettore nel testo, una scelta differente, ad esempio: “Anche se lo spostamento da Ostiense a Termini e poi al cimitero è breve, ci sono dei giorni che mi sembra infinito. Cingo i fiori che ho preso dal balcone: mi piace lasciare un pezzo di casa sulla tomba di mamma e papà”. Ora, la mia soluzione non è ottimale, è la prima che mi è venuta in mente, però secondo me funziona meglio.
Detto questo, un racconto godibile.
A rileggerti.

Vita di fabbrica degli anni 70 di Giovanni Carlo D'Addabbo

Ciao Giovanni Carlo e piacere di averti letto.
Il tuo racconto è carino, in fondo dolce, ma ci sono delle cose che non mi convincono. Questo è davvero uno di quei casi in cui il raccontato crea un senso di falsità troppo grande (almeno per me) per permettere al lettore di godersi davvero la storia. Penso che questo stesso testo, riscritto con più mostrato, possa rendere davvero di più. Se fossi in te ci proverei, perchè la storia è davvero piacevole.
A rileggerti.

Classifica:
1.Nobiltà;
2.Pesce d’acqua dolce;
3. Chi è il re di questo regno?[/b]
4. La giornata dell’ex contabile;
5. Agli occhi di mio padre;
6. Tutti in riga;
7. Una vecchia ferita;
8. Vita di fabbrica degli anni ‘70

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david.callaghan
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 gennaio 2022, 8:34

Ecco la mia classifica

1 Chi è il re di questo regno? di Emiliano Maramonte

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2 Una vecchia ferita di Sherwood

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3 Tutti in riga di Laura Brunelli

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4 Nobiltà di Debora D

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5 Agli occhi di mio padre di Michael Dag

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6 Pesce d'acqua dolce di Alvin Miller

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7 La giornata dell'ex contabile di Andrea Furlan

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8 Vita di fabbrica degli anni 70 di Giovanni Carlo D'Addabbo

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antico
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 gennaio 2022, 14:07

Avete ricevuto tutte le classifiche, entro domenica arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo ROSSO CALDO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » mercoledì 2 febbraio 2022, 18:37

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo!

1) Una vecchia ferita, di Angela Catalini
Un racconto che mi ha colpito davvero tanto per il garbo della sua narrazione e anche per il contenuto: dolce, nostalgico e terribilmente duro con quel finale che non potrebbe essere più azzeccato nel rimarcare come, alla fine, non si possa che rimanere zittiti di fronte a certe ingiustizie cui la vita ti mette di fronte ogni giorno. Tema perfettamente declinato e per me questo è un pollice in su. Non credo si qualificherà per la finale, ma la Vetrina sarà anche sua.
2) La giornata dell’ex contabile, di Andrea Furlan
Condivido in particolare la criticità riscontrata riguardante la reazione finale dei due personaggi, ma devo rilevare che in me hai suscitato la giusta reazione, nel senso, proprio nel finale, mi si sono rizzati i pelucchi del braccio, quindi, con me, sei riuscito nell'intento a prescindere dalla razionalità del "cosa sarebbe stato meglio": la miscela ha funzionato. Ecco, forse, per risolvere anche quella criticità, avresti potuto aggiungere un pericolo reale sul finire della telefonata, magari qualcosa di seminato anche nelle prima parte e, per me, sarebbe stato perfetto. Motivo per cui la mia valutazione è un pollice quasi su.
3) Nobiltà, di Debora Dolci
Un racconto bello solido che riesci a condurre fino alla fine in modo coerente. Concordo con la prima parte più difficile da seguire, in particolare mi sono un po' incagliato su Ugone che l'aspetta fuori dalla porta e poe sembra seguirla fino al bardo, direi che tutta qualle parte ha bisogno di essere resa più chiara. Su Messer Filippo mi è anche mancato qualcosa perché ok quello che succede, ma rimane pur sempre il padrone e mi è sembrato troppo fuori dalla scena. Detto questo, mi è piaciuto e penso sia perfettamente in tema. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
4) Chi è il re di questo regno?, di Emiliano Maramonte
Un racconto decisamente strano in cui le atmosfere sono rese benissimo, ma che lascia il lettore (perlomeno io lettore) un può fuori. Intendiamoci, mi è arrivato tutto e non rilevo problematiche che vadano oltre l'intenzione dell'autore, quindi c'è da disquisire proprio su queste e su cosa non ha funzionato con me. Mi è un po' mancato l'altro manichino, era proprio necessario? Non poteva essere più funzionale limitarsi alla presa di coscenza di uno solo, la protagonista, che magari vedeva gli altri intorno a lei e non riusciva a interagire? Ecco, forse se l'attenzione non mi fosse stata costantemente indirizzata verso qualcosa di esterno a lei (oltre al proprietario) avrei potuto empatizzare maggiormente, quindi partirei da qui. Ottima la declinazione del tema. Per me è un pollice tendente al positivo in modo brillante perché fa quello che volevi fargli fare, ma per lo step in più c'è da superare la problematica legata all'empatia del lettore, perlomeno del sottoscritto.
5) Tutti in riga, di Laura Brunelli
Un buon racconto, questo è certo. Detto questo, occhio ai refusi e soprattutto quelli in fase di chiusa perché incidono parecchio nella fruizione (mi sto riferendo al punto dopo Cristian e prima di "Ti cedo il posto"). Problemone quello del pdv perché (e te lo dice uno che negli anni 80 faceva le elementari) non è così che si parlava e alcuni ragionamenti appaiono anche troppo evoluti. Giusto che al giorno d'oggi i bimbi abbiano un vocabolario più ricco perché sono continuamente sottoposti a un bombardamento mediatico (anche quando i genitori li controllano limitando tv e quant'altro), ma all'epoca si era parecchio più indietro e in quinta elementare ancora non si leggeva così tanto da permettere uno sviluppo oltre alla media... Giusto invece tutto il resto: da maestre che avevano maggiore libertà sugli studenti a bimbi capaci di empatia (anche qui, esperienze personali). Detto questo, al netto di questa dissonanza nel pdv, si percepisce tensione narrativa e la lettura è godibile. Tema ben declinato. Per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non strabrillante.
6) Agli occhi di mio padre, di Michael Dag Scattina
Racconto a cui non si può appuntare alcunchè sul fronte scrittura, ma che trova i suoi problemi nella struttura. Sostanzialmente il tuo personaggio è un Dexter che si porta similmente appresso (mentalmente) il padre solo che in questo caso si tratta di una figura negativa tesa a fomentarlo e non a limitarlo. Vero che forse potevi lavorare un po' di più sul godimento nell'atto finale dell'uccisione in quanto è in quel momento che raggiunge l'apice di quello che cerca, ma va bene anche così. Piuttosto il problema lo trovo nei tre atti troppo simili in cui si ripete unon stesso meccanismo senza molto aggiungere da un all'altro laddove l'ideale sarebbe stato di seminare tutto il back del protagonista in modo più sostanziale. Il tema c'è, ma non è così evidente in quanto il focus è più concentrato sugli omicidi perpetrati. Concludendo, direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante.
7) Pesce d’acqua dolce, di Alvin Miller
Un racconto che si legge bene e senza evidenti problemi se non nel suo essere quasi totalmente privo di contrasto. Tutto è già deciso con l'assassino trovato e voglioso di confessare con tanto di complici (anche se solo parzialmente). Questa struttura rende praticamente ininfluente la figura del secondo detective perché il lavoro è già fatto. Eppure avevi un bel contesto con questo ibrido che vessava i propri compagni e che pertanto poteva avere più di un nemico nella sua squadra. Hai delle qualità tecniche notevoli, da top MC, ma a volte ti fermi a racconti brevi disinnescati in partenza e questo mi fa pensare che sia solo una questione di tempo per riuscire a dominarli come probabilmente già fai nelle distanze più lunghe. Più che togliere una volta scritti, esercitati (se posso permettermi un consiglio) ad adattare gli eventi della storia in base a quanto spazio stai utilizzando: credo sia un esercizio fantastico per imparare a condenzare e a seminare nel modo più appropriato. Detto questo, per me siamo sul più classici dei pollici tendenti al positivo in modo strasolido, ma non brillante (proprio per questo plot dalle potenzialità notevoli, ma privo di contrasto).
8) Vita di fabbrica negli anni 70, di Giovanni Cralo D’Addabbo
Questo testo è chiaramente soggetto al "primo impatto da MC": la chiusa è troppo veloce rispetto alla prima parte e questo lo porta a perdere di coerenza interna e a fornire la percezione di un prodotto non completo. Detto questo, anche la prima parte pecca di qualche problematica, ma se il ritmo si fosse mantenuto costante fino alla fine si sarebbe potuto fare un'analisi più completa. Resta il fatto che quello che percepisco è consapevolezza e anche una mano con ottime potenzialità. Questo racconto non è uscito con il buco? Pace, sarà per i prossimi. Anche i prossimi avranno problematiche? Di mese in mese si migliorerà tutti insieme. Come valutazione direi un pollice ni tentende al positivo.

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