Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 17 gennario 2022!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 gennaio 2022, 2:17

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BENVENUTI ALLA PATRIZIA RINALDI EDITION, LA QUINTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 161° ALL TIME!

Questo è il gruppo LA DANZA DEI VELENI della PATRIZIA RINALDI EDITION con PATRIZIA RINALDI come guest star.

Gli autori del gruppo LA DANZA DEI VELENI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BLANCA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ROSSO CALDO.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da PATRIZIA RINALDI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LA DANZA DEI VELENI:

Le correnti gravitazionali, di Davide Mannucci, ore 23.17, 3990 caratteri
Proprio oggi!, di Giovanni Attanasio, ore 23.23, 3805 caratteri
Crescere, di Mario Mazzafoglie, ore 01.00, 3988 caratteri
Il parcheggiatore, di Leonardo Pigneri, ore 01.31, 3949 caratteri MALUS 4 PUNTI
Inconsapevolezza, di Nicoletta Bussacchetti, ore 00.07, 3019 caratteri
Belluca!, di Agostino Langellotti, ore 23.22, 3248 caratteri
Binario: rette parallele della vita, di Roberto Masini, ore 00.07, 3882 caratteri
Scherzi dell’ultimo minuto, di Maurizio Chierchia, ore 00.48, 3998 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 GENNAIO per commentare i racconti del gruppo BLANCA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GENNAIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo BLANCA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BLANCA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA PATRIZIA RINALDI EDITION A TUTTI!



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Sherwood
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 19 gennaio 2022, 21:37

Belluca non si batte! Scherzi a parte, ho avuto qualche difficoltà a decidere tra la seconda e la terza posizione, perché entrambi i racconti, anche se molto diversi tra loro, mi sono piaciuti davvero molto. La stessa difficoltà l'ho ritrovata nelle ultime posizioni, anche con una seconda rilettura. Manco da un po', ma il tema di questa edizione non si poteva ignorare. In bocca al lupo a tutti! :)

1) Belluca!
2) Le correnti gravitazionali
3) Il parcheggiatore

4) Binario: rette parallele della vita
5) Crescere
6) Proprio oggi!
7) Inconsapevolezza
8) Scherzi dell'ultimo minuto


Belluca!
Bellissimo! Già il titolo mi faceva presagire qualcosa di comico o satirico, e difatti sono stata accontentata. Penso che sia difficilissimo reggere un racconto fatto di dialoghi senza aver bisogno di spiegare o raccontare dove siamo, chi siano i personaggi etc etc. Dimostri di padroneggiare molto bene la scrittura tanto che non serve tutto il resto, abbiamo tutte le informazioni e persino il tono con cui vengono pronunciate le parole ci fornisce materiale. La scena di fantozziana memoria racconta le angherie quotidiane di un poveretto che si ritrova un vero Tirannosauro Rex per superiore. Lui sogna di farlo fuori e per poco quello non se ne accorge. Non c'è proprio scampo per Fantozzi/Belluca, anche se ho fatto il tifo per lui per tutto il tempo. Il miglior racconto che ho letto fino ad ora, tema super centrato. Bravo.


Le correnti gravitazionali
Un bel racconto nostalgico di una persona che ormai ha perso vigore e ripensa al passato mentre affronta con difficoltà le incombenze quotidiane che diventano sempre più difficoltose. Persino le cose più semplici, come portare la colazione a letto. Scrittura lineare ben calibrata e alcune parti suscitano emozione nel lettore. Ho trovato qualche ripetizione nella parte finale (Dio se è bella/però è sempre bella), per il resto posso solo farti i complimenti, tranne per il finale che non mi ha entusiasmata. Un'ottima prova.

Il parcheggiatore
Ciao, è molto carino il tuo racconto e poi io adoro il napoletano, mi fa sorridere, mi mette di buon umore. Sei riuscito a dare spessore ai personaggi, umanità, simpatia. In genere i parcheggiatori sono di tutt'altra pasta, ma questo è una brava persona e per questo gliene capitano di tutti i colori. Il nerboruto manesco che da una lezione al parcheggiatore facendo di tutta l'erba un fascio lascia l'amaro in bocca, ma in questo modo il racconto è più incisivo, quindi concordo appieno con la scelta. Il tema c'è. Mi sto sforzando per trovare un difetto, ma non ci riesco. Sarebbe perfetta come sceneggiatura. Bravo!

Binario: rette parallele della vita
Un racconto ben scritto, talmente verosimile che mi sembrava di leggere il notiziario. Tuttavia, proprio perché così realistico, ammetto di aver saltato alcune parti per vedere dove andava a parare. Questo è in linea di massima l'unica critica che posso muovere al tuo racconto, cioè quello di non essere riuscito a coinvolgermi appieno. L'ultima parte, quella conclusiva è tutta un'altra storia. In pratica è come se qualcuno avesse acceso la luce e di colpo fosse sparito tutto il costrutto iniziale. Il tema c'è ed è evidente proprio nelle ultime righe.

Crescere
Un bel racconto che veicola un messaggio importante: non conta vincere, ma l'impegno che metti in tutto ciò che fai. Il ragazzino giustamente vorrebbe mollare perché a nessuno piace essere tirannizzato, ma il padre che in passato ha avuto lo stesso problema, gli consiglia di insistere. Il finale mi è piaciuto davvero tanto, si sente l'orgoglio di un ragazzino che ha affrontato una prova più grande di lui ed è riuscito comunque a dare il meglio. Passiamo alle critiche: ho trovato qualche forzatura nell'atteggiamento del padre, per esempio la lingua impastata è un po' eccessiva come reazione. Perché scrivi "in giardino di Manuel" invece di "in giardino da Manuel" oppure "nel giardino di Manuel?" Nel complesso è un ottimo testo, ben scritto che va dritto al punto e in tema.

Proprio oggi!
La prima parte del racconto mi è piaciuta, anche perché io ho giocato a tennis per anni e mi sono capitati allenatori davvero pestiferi che se non facevi come dicevano, finiva che ti usavano come bersaglio. Però ho trovato alcune parti poco verosimili, proprio perché ho giocato spesso sui campi in cemento e nessuno si è mai preoccupato che si potessero rovinare. Le uniche cosa che si rovinano nei campi in cemento sono le caviglie, perché non puoi scivolare come sulla terra rossa. Nella seconda parte ho avuto qualche problema di comprensione. Credo ci fosse qualcosa di non detto che ho solo intuito, forse violenze da parte dei famigliari. Queste sono le critiche, a tuo favore posso dire che i dialoghi sono scorrevoli e anche le descrizioni mi piacciono molto, riesco a visualizzare i personaggi senza sforzo. Con il tema ci siamo, attendo di leggere gli altri commenti e la tua risposta per collocare il racconto in classifica. A presto.

Inconsapevolezza
Un racconto interessante e per certi versi assomiglia al mio (mezzi pubblici, una cotta che paralizza il protagonista). Trovo azzeccato il POV, è più semplice in questo modo spiegare non solo cosa pensa il protagonista, ma anche quello che nota. A un certo punto scrivi "torno alla mia sigaretta", se ci troviamo su un mezzo pubblico, perché lui fuma? A parte questo dettaglio, l'arrivo della ragazza e il suo modo di fare circospetto, mi hanno fatto pensare a un finale differente. Non sono riuscita a cogliere i soprusi quotidiani, quindi, prima di stilare la classifica il tuo è uno dei racconti che rileggerò sicuramente.

Scherzi dell’ultimo minuto
Non mi aspettavo un finale di questo tipo che trasforma il racconto in un noir. La prima a mio avviso è troppo lunga, si capisce che il protagonista è nervoso e soffre per i continui soprusi, per cui indugiare sulle azioni quotidiane svolte in modo maldestro è superfluo. Nel finale c'è un brusco cambiamento, la vittima si ribella e finisce per vendicarsi per sempre dei soprusi. La pennellata finale è forse la parte migliore, perché in fondo quello che conta davvero per lui è arrivare in tempo.

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gcdaddabbo
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 21 gennaio 2022, 19:13

Dopo essere stato tra l’altro: scolaro, studente, allievo ufficiale e sottotenente, operaio, disoccupato, capogestione, professore, dirigente scolastico, pensionato, mi ritrovo oggi, entrando in una nuova comunità, ad assumere il ruolo di giudice. Ho provato a fare del mio meglio. Chiedo a tutti perdono se sono stato maldestro o sono andato fuori ruolo.
La mia classifica è:

1. Binario: rette parallele della vita
2. Il parcheggiatore
3. Belluca!
4. Scherzi dell’ultimo minuto
5. Inconsapevolezza
6. Crescere
7. Proprio oggi!
8. Le correnti gravitazionali

Binario: rette parallele della vita
Mi piace. Decisamente: mi piace. In questo momento di pandemia perdurante e di attesa spasmodica di un nuovo presidente della Repubblica che sia almeno accettabile, sognare e farsi due innocenti risate, che non fanno male a nessuno, mi sembra la cosa migliore. Complimenti! Non credo che riuscirò mai a scrivere così. Oltre alla padronanza della scrittura, mi ci servirebbe la capacità di sognare liberamente e l’indirizzo di uno psicanalista.

Il parcheggiatore
Devo ammettere che mi sono commosso. Non mi aspettavo che finisse così. Poi, davanti al figliolo. Lascia un po’ di amaro in bocca, ma è giusto così. Il dialetto è napoletano? All’inizio avevo pensato ad un immigrato di colore, poi ad un piccolo delinquente. La signora prepotente ci sta, l’energumeno settentrionale con il macchinone lo immagino meglio in una Land Rover, ma io, di auto, proprio non me ne intendo.

Belluca!
Purtroppo è così che va il mondo! Sono i “Cavalieri del lavoro” a fregiarsi del titolo che spetterebbe ai Belluca. La storia scivola leggera, lasciando un po’ di amaro in bocca. Non ho mai amato Fantozzi ed i suoi film perché tendo ad immedesimarmi nel personaggio e non è proprio piacevole. Devo ammettere però che è ben articolata. Posso sognarmi un Paperinik che entra dalla finestra e grida: “Alla riscossa!”?

Scherzi dell’ultimo minuto
Prima partecipazione? Sei stato giusto giusto con i caratteri ed anche un po’ stretto con il tempo. L’angoscia dell’assassino di Lucas è stata vissuta in prima persona? Non ho intenzione di fare il bullo. Vorrei solo far sorridere. Il racconto scorre veloce, ma l’angoscia mi è finita addosso. Che diamine! Non si può proprio vivere in un simile ambiente e non credo che possa andargli meglio dopo il trasferimento in carcere. Comunque, in fondo, anche questa è fatta, e, tutto sommato, è andata bene. Forse meglio di come andrà a me. Buona fortuna!

Inconsapevolezza
“O forse sono io ad essere diverso!”: questo è il vero nucleo del racconto che comunque si legge bene anche se il nocciolo è ancora nascosto da polpa, buccia e foglie. Avevo notato che l’autrice era Nicoletta e quel “diverso” iniziale mi aveva destato un po’ di sospetti. Costruito molto bene. L’ho trovato però un po’ troppo artificioso come se la tematica fosse abituale e non veramente sentita.

Crescere
Francamente il racconto è di facile e piacevole lettura, ma un po’ banale. Ho sperato, ad un certo punto, che il sopruso fosse riferito all’atteggiamento duro del padre nei confronti del figlio. Anche un genitore che pretende dal suo Tommy che esca di casa per andare a richiamare i suoi amici per andare a richiedere la rivincita è quasi da telefono azzurro. Sperando che il tutto possa essere considerato credibile, lo inserirei nel gruppo appendice al libro “Cuore” e non in “La danza dei veleni”. Scusa se mi ritieni troppo duro, ma, per me, è la prima volta e, come dice Malgioglio, “Mi sento in dovere di dire quello che penso.”

Proprio oggi!
Il soggetto non mi dispiace. Non posso dire di aver mai giocato a tennis e non sono certamente una donna. Verosimile? Non lo so proprio. Direi che comunque l’atmosfera c’è. I soprusi inaccettabili si sentono. Avrei preferito non incontrare zone buie, incomprensibili. Trattandosi di protagonista donna, avrei gradito anche un qualche accenno alle caratteristiche fisiche per riuscire a visualizzarla meglio. Vedo l’allenatore, la signora impicciona e fumatrice, mi manca lei, la sfigata. Sarà per la prossima volta.

Le correnti gravitazionali
Il racconto è certamente ben scritto, ma ho dovuto rileggerlo due volte per cercare di capirne il contenuto e, francamente, non lo ritengo un complimento. Non capisco dove sia il sopruso=impiego disonesto della propria autorità. Si potrebbe forse parlare di abuso, ma potrebbe anche trattarsi semplicemente di amore. L’atmosfera decadente, come i corpi che si disfano, sembra ben costruita. Il riferimento a “La cura” di Battiato è, per me, la cosa più apprezzabile.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 23 gennaio 2022, 18:06

Salve a tutti!
Per ciò che riguarda le prime due posizioni, due racconti hanno fatto a pugni, ma poi l'ha spuntata quello che, secondo me, ha presentato una maggiore profondità di contenuti ed emotività. Per la terza e quarta posizione, invece, non ho avuto dubbi. Tutto il resto dei racconti li avrei messi a pari merito ma una classifica, qui a Minuti Contati, dev'essere stilata.
Buona Edizione e in bocca al lupo!

CLASSIFICA

1. LE CORRENTI GRAVITAZIONALI di Davide Mannucci
2. BELLUCA! di Agostino Langellotti
3. SCHERZI DELL'ULTIMO MINUTO di Maurizio Chierchia
4. PROPRIO OGGI! di Giovanni Attanasio
5. IL PARCHEGGIATORE di Leonardo Pigneri
6. CRESCERE di Mario Mazzafoglie
7. INCONSAPEVOLEZZA di Nicoletta Bussacchetti
8. BINARIO: RETTE PARALLELE DELLA VITA di Roberto Masini


__________________________________________________________________________________________________________
COMMENTI

Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci
Hai una ormai conclamata bravura nel costruire una forte introspezione che collima con una altrettanto intensa profondità dei temi trattati.
Ho letto più volte questo racconto per essere sicuro di aver afferrato ogni possibile sfumatura e ho scoperto che più leggevo e più assaporavo le parole, i concetti e le implicazioni emotive.
Lo scorrere del tempo, l'invecchiare serenamente, l'amore coniugale, la tenerezza, la crudeltà del tempo, le vessazioni dell'esistenza, la pazienza... Ho provato a riassumere solo una parte di ciò che emerge dai 4000 caratteri e, grattando grattando, c'è sempre qualcosa da trovare. Complimenti.
Il tutto è sostenuto da una prosa direi (quasi) impeccabile ed è ormai chiaro che stai lavorando molto sulla pulizia stilistica e, soprattutto, sulla scelta delle parole. Questo ti fa onore.
Se proprio devo trovare qualche sbavatura è nell'insistenza su alcuni concetti (abbiamo capito che il vassoio è pesante per gli anni!) e sulla ridondanza di alcuni passaggi emotivamente forti.
Tema centrato (i soprusi del tempo) e... ottimo lavoro!

Proprio oggi! di Giovanni Attanasio
Fino a metà ho trovato il testo gradevole con un piglio tra l'ironico e l'agrodolce molto ben dosato, poi verso la fine la chiarezza della vicenda si è un po' persa nella nebbia.
A un certo punto ho pensato a degli abusi, però manca davvero qualcosa nei passaggi finali. Si può intuire qualcosa ma hai omesso alcuni input cruciali per dare un brivido al lettore nel momento in cui scopre una realtà in background inquietante.
Ho apprezzato molto la caratterizzazione dei personaggi: l'istruttore scassone forse un po' "rattuso"; la donna di mondo saggia, pratica e femminista, la ragazza sprovveduta che però ha voglia di rivalsa.
Non so se hai centrato appieno il tema: forse lo si può ritrovare nelle vessazioni (non dette) dei famigliari della protagonista oppure (la buttò là) il "sopruso" mensile del ciclo femminile...
Sul comparto tecnico e stilistico, ho poco da dire: narrazione ben condotta e con pochissime sbavature.

Crescere di Mario Mazzafoglie
Nessun dubbio che tu abbia avuto le migliori intenzioni nel veicolare determinati messaggi positivi e universali, e infatti li ho apprezzati tantissimo. Inoltre, da padre, mi sono sentito molto vicino a Vincenzo nel cercare di impartire piccole lezioni di vita al figlio e, in parte, di esservi riuscito. Tutto sommato, il testo scorre sin troppo liscio, sin troppo semplicistico, e fa il suo dovere. La scrittura è pulita ed essenziale ed esprime quello che deve esprimere. Non mi ha coinvolto particolarmente ma nemmeno mi ha lasciato del tutto indifferente. Si poteva fare di più, magari dare una maggiore sferzata emotiva al tutto, ma tant'è, hai scelto di dare al tuo racconto questo tipo di registro, per cui altro non posso rimproverarti.
Per quanto riguarda la parte tecnica mi permetto di darti qualche consiglio.
1) Cerca di snellire il più possibile alcuni giri di parole inutili (anche per risparmiare caratteri e migliorare la leggibilità); ad esempio l'incipit è pesante. Bastava scrivere: "Vincenzo si stava preparando per la doccia quando qualcuno suonò il campanello".
2) Fai fare al personaggio troppe domande a beneficio del lettore. Anni fa anch'io mi affidavo a questo semplice espediente per cercare di coinvolgere il lettore, ma se abusato, diventa antipatico. "E adesso cosa doveva fare? Cosa doveva dire?", sono quesiti fastidiosi. Il lettore preferisce l'azione. Rileggi la frase senza domande e vedi come va.
Tema centrato "ni": i soprusi sarebbero le angherie che Tommy subisce regolarmente al campetto? Forse mi sbaglio, ma mi sembra un po' pochino per integrare appieno il parametro principale del contest.

Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri
Questo racconto mi ha messo molto in difficoltà, sotto molti punti di vista. Amo Napoli, ho molti amici napoletani e ho degli zii che abitano in zona, quindi ho assaporato l'atmosfera e le suggestioni di quella fantastica città. Ho capito che hai cercato di spezzare il cliché del parcheggiatore abusivo costretto a comportarsi in un certo modo per sopravvivere e hai provato a trasmettere una morale buonista su un personaggio (permettimi) iconico della realtà sociale partenopea. In questo, il racconto ha dei meriti, ma non raggiunge appieno il risultato, soprattutto alla fine dove, dopo la violenza subita dal protagonista, ci sarebbe stata benissimo una lezione di vita, un'impennata d'orgoglio dell'abusivo ferito nel corpo ma non nell'animo. Sarebbe stata una degna conclusione, uno schiaffo morale perfetto per chiudere una interessante epica del popolino. "Sarò pure un abusivo di merda, ma so cos'è il rispetto", l'ho buttata lì, giusto per farti capire cosa intendevo.
Altra questione, che però riguarda una mia personalissima sensazione di lettura: il fortissimo contrasto tra i dialoghi tutti in dialetto e la narrazione in un perfetto italiano. Devo ammettere che mi ha dato un po' fastidio. Avrei inserito qualche parolina in napoletano anche tra le righe.
Piccola precisazione: "Damme nu base, jà"... "Bacio" in napoletano è: "vase".
Prova interessante sulla quale dovrò meditare ancora un po'.

Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti
La storia è universale. A tutti è capitato di prendersi una cotta per qualcuno/a e vivere la frustrazione e/o l'imbarazzo di trovare il coraggio di buttarsi e rivelarsi all'oggetto del proprio desiderio amoroso. Hai raccontato questi momenti in maniera assai placida, direi ordinaria, senza scossoni, senza particolari picchi di creatività.
La narrazione è abbastanza pulita e gradevole, ma un po' anonima e non troppo coinvolgente, alla fine.
Per quanto mi sia sforzato, non ho trovato i parametri richiesti dal contest: i soprusi dove sono?
Finale interessante che getta una luce lievemente diversa sulla trama. Per tutta la lettura mi sono chiesto: ma come fa il protagonista a insistere sul fatto che la metro abbia qualcosa di magico? Anzi tutt'altro!!! E nel finale, la ragazza esprime quello che il lettore vorrebbe urlare in faccia al protagonista. Non so quanto sia voluto questo contrasto ma è l'unica piccola impennata di emotività dell'intera trama.
Qualche piccolo consiglio tecnico:
1) Evita le ripetizioni e le assonanze: "Sa, sapere, sanno (nella parte iniziale)", "Guarda, sguardo" (nella parte centrale); infastidiscono il lettore.
2) Riduci al minimo le costruzioni col "quasi". Io mi sto sforzando di abbandonarle del tutto, perché un lettore ha bisogno di input certi, secchi, nitidi. Se io dico "Michela aveva quasi paura di entrare nella stanza" non è realistico: la paura o c'è o non c'è. Non esiste un'emozione a metà.
3) Questione "beh". Per il fatto che anche in ambito giornalistico e quotidiano ormai tutti lo usino non vuol dire che sia corretto... anzi! Si deve usare " be' " senza se e senza ma, soprattutto in ambito letterario.
Spero di esserti stato utile.

Belluca! di Agostino Langellotti
Il racconto è molto gradevole! Condotto con piglio satirico, mano felice e consapevolezza di dove volevi andare a parare. La morale di fondo è molto evidente, fantozziana direi: la vita va sempre in un certo modo, chi ha il coltello dalla parte del manico e chi è costretto a guardare quel coltello dal lato opposto, e cioè dalla lama. Ho apprezzato molto anche l'alternanza di dialoghi (praticamente perfetti) e di narrazione diretta e senza fronzoli in cui esplode tutta la frustrazione del sottoposto il quale, alla fine, deve necessariamente continuare a fare ciò che fa da sempre, ossia il sottoposto, appunto.
Tema centrato, ottimo lavoro!

Binario: rette parallele della vita di Roberto Masini
Prima di arrivare al disvelamento finale, mi sono detto: "Ma che è 'sto delirio?" Un testo fastidioso, di lettura faticosa, disarticolato, senza un vero contesto... Insomma, un altro racconto del tuo girone che mi ha messo in crisi.
Alla rivelazione finale, poi, tutto è cambiato: si è trattato delle farneticazioni politico/ideologiche di un pendolare uscito fuori di testa per le continue vessazioni quotidiane della vita(cci)a. E il racconto ha acquistato tutto un altro senso. Non nego che emotivamente ho empatizzato col poveraccio e questa empatia è universale, riguarda tutti coloro i quali sono costretti a subire queste angherie, ma alla fin fine, per poter arrivare al twist conclusivo, sono dovuto passare attraverso un ginepraio narrativo che mi ha snervato. Come valutare, dunque, questa storia? Non so. E' soddisfacente da un lato, ma dall'altro non lo è, mi ha lasciato in testa troppe perplessità. In sede di redazione della classifica capirò dove collocarlo.

Scherzi dell’ultimo minuto di Maurizio Chierchia
Il cliché è di quelli già ultravisti, ma che hanno sempre, e dico sempre, un discreto impatto. Di fronte a costanti soprusi, di fronte a un personaggio che subisce, si desidera che ci sia una rivalsa o un qualche tipo di deflagrazione emotiva finale. Ciò si è puntualmente verificato nel tuo racconto. Ho gradito lo stile, ho gradito la scansione delle fasi della trama, con un crescendo di tensione che giunge a degna conclusione con la violenza liberatoria delle pugnalate. Dopo la lettura il lettore tira un sospiro di sollievo e pensa: "Quel bastardo se l'è meritata".
Il racconto non ha particolari picchi di creatività ma fa il suo dovere senza infamia e senza lode. Qualche imperfezione di trama, ma perdonabile.
Nel tuo caso, il tema è stato ottimamente centrato.
Non ho capito l'espressione: "Imprimo con più forza..". Non so, potrebbe essere: "Imprimo con più forza" oppure si poteva rielaborare meglio, ad esempio: "Spingo con maggior forza", qualcosa del genere.
Un maggior occhio alla punteggiatura avrebbe migliorato l'esperienza di lettura.
Esordio comunque interessante.

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antico
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 24 gennaio 2022, 12:22

Tre classifiche ricevute, ne dovranno arrivare altre cinque (oltre alla mia).

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Michael Dag
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 24 gennaio 2022, 13:09

1- Belluca!, di Agostino Langellotti,
2- Scherzi dell’ultimo minuto, di Maurizio Chierchia,
3- Inconsapevolezza, di Nicoletta Bussacchetti,
4- Le correnti gravitazionali, di Davide Mannucci,
5- Proprio oggi!, di Giovanni Attanasio,
6- Il parcheggiatore, di Leonardo Pigneri,
7- Binario: rette parallele della vita, di Roberto Masini,
8-Crescere, di Mario Mazzafoglie,


Le correnti gravitazionali, di Davide Mannucci,
Il tuo stile migliora di volta in volta. L'incipit è ottimo, in due frasi ho capito subito di cosa volevi parlare.
Stai narrando un piccolo spaccato di vita quotidiana vessata dai soprusi dell'età che avanza, si sente la pesantezza con cui il pg affronta le cose.Empatia ben costruita, ma se devo fare una critica, un po' troppo ripetitiva.
Bella la storia in sottofondo del omicidio-suicidio del tizio che da colore al tutto. Un buon racconto, peccato per il finale che mi sa un po' di insipido


Proprio oggi!, di Giovanni Attanasio,
Stile crudo come sempre, argomenti per stomaci forti e personaggi travagliati, ormai i tuoi pezzi sono un punto fisso di MC.
benfatto l'odio che si percepisce subito con l'allenatore, e anche il disagio rassegnato della protagonista.
Ho trovato la storia un po' surreale.
Quella tizia la stava spiando in bagno? Le apre pure la porta… Poi si mettono a parlare tranquille, la invita a vivere da lei… e lei accetta?
I tuoi pg fanno scelte strane, delle volte… :)


Crescere, di Mario Mazzafoglie
La storia in se non è male, un piccolo momento che potrebbe diventare importante nella vita di quel bimbo, e il moto d'orgoglio del padre per aver visto che suo figlio ha reagito invece che stare a subire.
Quello che (per me) ti ha fregato, sono i dialoghi.
Ok, uno è un bambino e l'altro il padre che prova a mettersi al suo stesso "registro linguistico", ma li ho trovati banali, al limite dello stereotipo. Dei due protagonisti traspare davvero poco, se non la scena iniziale, e quel susseguirsi di papi/amore alla lunga stanca.


Il parcheggiatore, di Leonardo Pigneri
Esperimento interessante, scrivere in un dialetto così complicato come il siciliano.
Il mostrato è reso bene, ma il protagonista l'ho trovato troppo passivo e lamentoso. Non sono riuscito a immergermi nella storia, quindi il finale mi è arrivato freddamente. Peccato, perché sulla carta (pessima battuta) è una conclusione molto buona e originale.
C'è di buono che i personaggi sgradevoli, sei riuscito a farmeli stare sulle palle fin da subito, l' sei stato bravo!

Edit - ah, è napoletano, ok!

Inconsapevolezza, di Nicoletta Bussacchetti,
Incipit meraviglioso, davvero.
Pdv molto ben gestito e fraseggio interiore ben mescolato con tutto.

mi ha fatto strano una cosa: non ho ben capito quand'è che lei sale (ho dovuto fermarmi e rileggere con calma)

La voce metallica che annuncia le fermate impedisce ai miei pensieri di partire al galoppo. Due ragazzi africani scendono, lei si scosta il più possibile, tenendosi una mano sulla borsa. Una volta salita, si guarda intorno circospetta.

mi pare che lei sia già presente nella scena, e invece è appena entrata e sta salendo…giusto?
forse quello che mi ha messo fuori strada è quel "Ancora una fermata", mi fa pensare che c'è ancora del tempo prima di vederla e invece eccola lì.
A parte questo dettaglio, per me un ottimo racconto. Originale l'idea di usare un pdv che non vive i soprusi in prima persona ma si rende conta alla fine delle paure della ragazza in metro


Belluca!, di Agostino Langellotti,
Fantastico davvero.
Ho poca da dirti, mi è piaciuto davvero tanto. Ho letto tutto di un fiato sperando che non fosse solo una sua fantasia… e invece la è.
Azzardata la scelta di fare un racconto di soli dialoghi, ma si capisce tutto benissimo. Siamo in un ufficio burocratico, non c'è altro da sapere.
Hai preso la cosa più banale del mondo e l'hai resa un ottimo racconto. Bravissimo!


Binario: rette parallele della vita, di Roberto Masini,
Il fatto che non c'è un vero e proprio protagonista che fa cose, mi ha reso la lettura piuttosto difficile.
aspettavo di vederlo entrare in scena, invece si limita a fare la cronaca delle sua azioni passate.

Non male, è una scelta complicata da gestire in poco spazio. Purtroppo hai accennato a molte cose, interessanti (mi piacciono molto se storie di rivolte e comunistate varie) e hai descritto uno scenario del qual leggerei molto volentieri un approfondimento, ma per ora non mi sento di metterti sul podio.
mi dispiace :(


Scherzi dell’ultimo minuto, di Maurizio Chierchia,
Ho passato l'intero racconto a soffrire con quel poveretto, speravo di vederlo esplodere e spaccare la testa a qualcuno… e è andata così!
hai fatto un ottimo lavoro di immedesimazione, il finale un po' scontato ma soddisfacente era quello che ci voleva.
Mi appoggio alla panca che mi ha fatto lo sgambetto - bella frase

l'unica cose che non mi è piaciuta, l'incipit
Lo sportello del mio armadietto è chiuso da un grosso lucchetto di cui, guarda caso, non possiedo le chiavi.
Lui sa che l'hanno messo li i colleghi, quindi … bho. Mi pare che il pg stia raccontando a me lettore questa cosa.
Non mi dispiace come stile, ma lo fai solo all'inizio e poi vai avanti con un mostrato immersivo.
Buon lavoro, sicuramente a podio

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Andrea Furlan
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 26 gennaio 2022, 0:11

Ciao a tutti,
ecco la mia classifica e i commenti. I primi due racconti li ho trovati di un livello superiore per emozioni che hanno suscitato, struttura e correttezza formale. Negli altri ho riscontrato diverse criticità che ho indicato nei commenti puntuali, ma comunque complimenti a tutti perché c’erano sempre elementi positivi e idee originali.

1 - Belluca! di Agostino Langellotti
2 - Crescere di Mario Mazzafoglie
3 - Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri
4 - Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti
5 - Proprio oggi! Di Giovanni Attanasio
6 - Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci
7 - Scherzi dell'ultimo minuto di Maurizio Chierchia
8 - Binario:... di Roberto Masini


Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci

Ciao Davide,
Dopo averlo riletto un paio di volte devo dire che questo racconto non mi ha convinto molto: l'ho trovato poco lineare nella parte iniziale che ho fatto fatica a seguire, lo stile non mi è sembrato giusto perché mi sembra poco verosimile raccontato da una persona anziana, ci sono diversi stereotipi come il vedere per un attimo la moglie giovane. Anche la citazione della canzone di Battiato mi è sembrata un po' banale, leggendo il titolo avevo già intuito tutto. Infine non ho trovato il tema, se non per i soprusi degli anni che si sono accumulati su questa coppia.
Un suggerimento: forse avrei alleggerito il raccontato che in questo caso mi sembra ridondante e avrei dato più spazio al dialogo fra i due, con qualche azione di contorno come la descrizione delle tazze e della colazione.
Mi dispiace molto rilevare così tanti problemi e in aperta contro tendenza con gli altri commenti, ma l'ho trovato molto distante dalle ottime prove delle precedenti edizioni che ho sempre apprezzato, peccato.


Proprio oggi! Di Giovanni Attanasio

Ciao Giovanni,
Il tuo racconto mi è piaciuto abbastanza per i dialoghi giocati bene e l'ambientazione accennata ma efficace. Invece l'ho trovato un po' sbilanciato con una lunga introduzione e un finale veloce, poco accurato: i punti salienti che riguardano il rapporto fra la protagonista e la famiglia sono troppo brevi e rimangono sullo sfondo, invece avrebbero dovuto uscire più potenti, anche perché il tema è in buona parte giocato su questo. Anche il dialogo con l'allenatore ha tratti inverosimili (macchiare il cemento, rovinare il campo) che mi hanno allontanato dall'immedesimazione. Un suggerimento alternativo: togliere la figura dell'allenatore e sostituirla con Natalia allenatrice, che all'inizio tratta male la protagonista ma poi l'ascolta e la comprende.
Per riassumere: una buona potenzialità per un'idea semplice (in senso positivo) che poteva essere resa molto meglio.

Crescere di Mario Mazzafoglie

Ciao Mario,
Ho apprezzato il tuo racconto misurato e ben costruito, introdotto con contesto e ambientazione minimali e per lo più giocato sul dialogo. Il ritmo è buono e anche la domanda sollevata nel lettore alla fine della prima parte, dove mi sono chiesto come sarebbe andata a finire. Il tema è azzeccato e così il messaggio di fondo: non arrendersi e combattere per dare il meglio di sé anche se tutto sembra remare contro. Da padre mi sono trovato molte volte in situazioni simili, vivendo le stesse sensazioni del tuo protagonista. Se posso dare un suggerimento, ho trovato un po' pesanti le ripetizioni dei nomi soprattutto nell'ultima parte; forse potevi alleggerire un po' per rendere il testo più snello, anche perché sono solo due personaggi che parlano.

Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri

Ciao Leonardo,
Il racconto si legge bene e azzecca il tema al 100%.
Facilissimo cadere nello stereotipo in questo caso, ma ti riconosco di aver giocato sul bordo ed esserti salvato egregiamente, dando una visione diversa a un fatto comune, quasi banale. Ho una domanda personale visto che ho scritto un racconto recente in cui il protagonista parla in modo particolare, un po' come per il tuo dialetto: io ho scelto di mettere questo modo di esprimersi anche nei suoi pensieri, mentre tu hai scelto di narrare il punto di vista con uno stile normale. Vorrei sapere qual è la scelta più corretta. Nel tuo caso mi ha tenuto un po' distante dall'immersione completa.
Comunque complimenti, l'ho davvero apprezzato.

Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti

Ciao Nicoletta,
Alla prima lettura ho trovato il tuo racconto un po' difficile da seguire, mentre alla seconda lettura l'ho apprezzato di più. Prendi una storia comune, quasi banale, e la vedi dal punto di vista dell'altro, perché solo alla fine o meglio alla seconda lettura, appunto, si capisce che ti interessava dare il punto di vista di lei. Allora anche gli ipotetici soprusi, magari solo temuti o immaginati da lei, trovano spazio e la tua storia c'entra il tema. Trovo il tutto interessante, quasi un esercizio per leggere la situazione in un modo differente, ma trovo anche alcune criticità: il finale è troppo breve e brusco, il dialogo fra loro rappresenta una relazione umana che comincia, anche se solo per pochi istanti, trasformandosi nel vero valore aggiunto. In compenso potevi ridurre la parte dove il protagonista pensa e racconta che alla fine è forse un po' ridondante.
In sintesi, uno spunto minimale, non spettacolare ma comunque interessante, che potevi rendere con più equilibrio.

Belluca! di Agostino Langellotti

Ciao Agostino,
Complimenti, semplice, diretto, ben costruito. Magari non molto originale e di Fantozziana memoria, ma certamente ben fatto. Aderenza al tema 1000%: fra i vari soprusi che ho letto nel gruppo questo è il più fastidioso e sconvolgente soprattutto perché alla fine viene rivelato che il povero Belluca non ha via d'uscita e con quel "Certamente, Cavaliere" continuerà a subire per sempre.
I due o tre refusi che ci sono non incidono per nulla sul giudizio. Bravissimo!

Binario:... di Roberto Masini

Ciao Roberto,
Bella l'idea, lo stile, l'iperbole e il sarcasmo, così come l'aderenza al tema. Ho trovato meno buoni alcuni passaggi che, se gestiti meglio, avrebbero aiutato a veicolare il messaggio di fondo: forse avrei tolto il riferimento a ONU e altri organismi internazionali per rendere il tutto più misurato, mentre ho trovato molto bello e realistico che l'Italia si sia spaccata in due fazioni rispetto all'invasione della stazione. Il pezzo dell'intervista al capo dello Stato contiene alcuni errori, punteggiatura inclusa, che lo rendono difficile da capire. Avrei forse calcato di più sulla motivazione del delirio che in alcuni punti mi è sembrata un po' debole (ad es. quando parli del varco), magari spiegando in modo iperbolico la vita da pendolari. Infine il finale non mi ha convinto, purtroppo la tensione che hai creato prima si scioglie in modo troppo scontato. Avrei inserito la figura dello psichiatra nel delirio stesso o non l'avrei messa affatto.

Scherzi dell'ultimo minuto di Maurizio Chierchia

Ciao Maurizio,
Nel tuo racconto ho sentito l'urgenza e l'ansia per il tempo che scorre inesorabile, tema centrato in modo interessante. Nel complesso quindi l'ho apprezzato e il messaggio mi è arrivato senza dubbio, però ho anche rilevato diverse criticità che hanno un po' sporcato la lettura rompendo meno efficace l'insieme. Per darti alcuni esempi: ci sono ripetizioni che potevi evitare ("Sto iniziando a rompermi di questo giochino."), mi sembra inverosimile che la scena finisca con Lucas pugnalato a morte e dove lui "sente il cacciavite aprirsi la strada fra la carotide e la trachea", così come il fatto che superata una soglia di ritardi licenzino il protagonista.
In sintesi, una buona idea e discreta ambientazione ma che potevi rendere meglio.

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Alvin Miller
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 26 gennaio 2022, 20:19

Mannaggia a voi che siete sempre così bravi e che mi obbligate ad attaccarmi alle virgole per fare delle classifiche accurate!
Ecco la mia e complimenti a tutti!

1) Belluca! di Agostino Langellotti
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2) Proprio oggi! di Giovanni Attanasio
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3) Scherzi dell'ultimo minuto di Maurizio Chierchia
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4) Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci
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5) Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri
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6) Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti
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7) Crescere di Mario Mazzafoglie
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8) Binario: rette parallele della vita di Roberto Masini
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Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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antico
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 gennaio 2022, 20:19

A un giorno dalla scadenza dovete ancora ricevere tre classifiche (oltre alla mia).

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Laura Brunelli
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 26 gennaio 2022, 22:54

Ecco la mia soffertissima classifica:
1) Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci
2) Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri
3) Belluca! di Agostino Langellotti
4) Scherzi dell'ultimo minuto di Maurizio Chierchia
5) Proprio oggi! di Giovanni Attanasio
6) Crescere di Mario Mazzafoglie
7) Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti
8) Binario: rette parallele della vita di Roberto Masini


1) Le correnti gravitazionali di Davide Mannucci
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2) Il parcheggiatore di Leonardo Pigneri
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3) Belluca! di Agostino Langellotti
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4) Scherzi dell'ultimo minuto di Maurizio Chierchia
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5) Proprio oggi! di Giovanni Attanasio
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6) Crescere di Mario Mazzafoglie
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7) Inconsapevolezza di Nicoletta Bussacchetti
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8) Binario: rette parallele della vita di Roberto Masini
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antico
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 gennaio 2022, 14:10

Dovete ancora ricevere una classifica (oltre alla mia).

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Debora D
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 gennaio 2022, 18:06

Ecco la mia classifica.
Stavolta sul podio ci sono cuore, cervello e coraggio in successione (permettetemi la citazione)

1. Inconsapevolezza, di Nicoletta Bussacchetti
2. Belluca!, di Agostino Langellotti
3. Le correnti gravitazionali, di Davide Mannucci
4. Proprio oggi!, di Giovanni Attanasio
5. Il parcheggiatore, di Leonardo Pigneri
6. Scherzi dell’ultimo minuto, Maurizio Chierchia
7. Crescere, di Mario Mazzafoglie
8. Binario: rette parallele della vita, di Roberto Masini


Maurizio Chierchia
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Roberto Masini
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Mario Mazzafoglie
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Nicoletta Bussacchetti
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Agostino Langellotti
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Leonardo Pigneri
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Attanasio
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Mannucci
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antico
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 27 gennaio 2022, 20:11

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo LA DANZA DEI VELENI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » mercoledì 2 febbraio 2022, 21:09

Ecco a voi i miei commenti e classifica, complimenti per la qualità media davvero elevata che ho riscontrato nei vostri racconti!

1) Belluca!, di Agostino Langellotti
Gran bel pezzo. Solo un refusetto: "Il porco scatta in piedi e lui cerca di scappare nella direzione opposta", quel lui mi sa che ti è rimasto. Non vedo altre problematiche, formali o di sostanza, il racconto va esattamente dove volevi farlo andare e il tema è ben declinato. Per me un pollice su.
2) Le correnti gravitazionali, di Davide Mannucci
Gran racconto, non ho molto da dire. Mi sembra tutto al suo posto e la declinazione del tema è vincente in quanto sei riuscito a prenderlo in una sua eccezione originale. Quindi pollice su. Detto questo, nella mia classifica finisci dietro al parivalutato racconto di Langellotti per meri motivi soggettivi, nel senso che il mio animo più dark mi porta in modo naturale a prediligere altri tipi di atmosfere.
3) Inconsapevolezza, di Nicoletta Bussacchetti
Gran bel testo, estremamente delicato. Confermo che si apprezza di più in seconda lettura soprattutto perché si assegna il giusto senso all'uscita di scena della ragazza che sembra scusarsi (che in prima istanza avevo pensato si scusasse con il protagonista). Forse servirebbe qualche tocco in più per definire il disagio della ragazza e magari potrebbe anche solo bastare definire meglio quell'uscita di scena. In ogni caso, un altro racconto top in un gruppo di alto livello. Per me un pollice quasi su che posiziono davanti ai parivalutati testi di Attanasio e Pigneri per una coerenza interna che mi è parsa superiore.
4) Proprio oggi!, di Giovanni Attanasio
I tuoi personaggi sono vivi e non saprei come altro definirli se non con "colorati", mi piacciono molto così come il tuo stile estremamente asciutto e funzionale (però sulla racchetta gettata a terra, idea mia, hai un pelo esagerato perché mi hai interrotto il flusso di lettura costringendomi a tornare indietro e rileggere per capire se mi ero perso qualcosa). Trovo anche eccessiva la tua scelta nel cosa farle proporre da Natalia: il mese a casa di qualcuno appena conosciuto è esagerato mentre un semplice invito a cena o a uscire facendo tardi la sera lasciando aperte le porte per uno sviluppo futuro dell'amicizia, ma soprattutto a un inizio nel distacco dai famigliari (ma più graduale) sarebbe stato preferibile. In buona sostanza, dei passettini e non un passettone che rischia di distaccare il lettore proprio a causa del suo essere eccessivo. Tema ben declinato. Per me qui siamo più dalle parti di un quasi su perché gli interventi che, mio avviso, sarebbe necessario operare sono più sui dettagli che strutturali. In classifica ti posiziono davanti al parivalutato racconto di Pigneri perché il tuo mi sembra con un finale più compiuto. Ps: il titolo, però, non mi piace per niente ;)
5) Il parcheggiatore, di Leonardo Pigneri
Un altro gran bel pezzo! Anticipo la valutazione: pollice quasi su. Perché non su completo? Perché sul finale mi ha lasciato un pelo incerto: la chiusa è buona, ma non sono sicuro che sia proprio quella più giusta. Sulla questione dialetto: non mi ha infastidito lo spezzare tra dialetto nel parlato e non dialetto nel pensato, fosse stato tutto in dialetto avrei fatto davvero fatica a leggere mentre quelle poche linee di dialogo lo rendono fruibile e piacevole.
6) Scherzi dell’ultimo minuto, di Maurizio Chierchia
Direi che questo è un gran bell'esordio. Il racconto mi è piaciuto tanto perché fa tutto quello che deve fare e lo fa bene. C'era però un qualcosa che mi ronzava in testa e l'ho riletto bene: il tuo protagonista era già in ritardo di mezz'ora per fatti suoi, lo scrivi nelle prime righe. Ecco, questo mi ha fatto un po' cadere tutta la costruzione successiva perché la mia prima percezione era che tutti i suoi guai fossero dovuti ai suoi colleghi, ma qui c'è qualcosa di più, soprattutto se il protagonista non può più permettersi ulteriori ritardi. Manca insomma un maggiore background del protagonista stesso, un qualcosa che ci faccia capire quali sono i suoi problemi, magari gli stessi che gli causano questi atti di bullismo reiterati. In alternativa, elimini quel riferimento e semplifichi facendo ricadere tutti i suoi mali su questi colleghi particolarmente stronzi (anche se qualche semina sul perché se la siano presa proprio con lui sarebbe comunque utile). In definitiva, per me questo è un pollice tendente verso l'alto in modo solido e brillante, manca lo scalino che lo porta a quasi su o su solo perché serve un maggiore lavoro sul protagonista in questa versione va ancora deciso su quale tipo di lavoro convergere gli sforzi.
7) Crescere, di Mario Mazzafoglie
Un racconto che sembra funzionare, tutto appare al proprio posto, ma, alla fine, anch'io sono riuscito a empatizzare poco con i protagonisti. Il padre non si pone dubbi sul suo modello educativo e il figlio appare come una macchietta piuttosto passiva a cui, per puro caso, riesce un upgrade nella seconda partita. Dice bene Debora nel sottolineare come qui i soprusi potrebbero tranquillamente anche essere quelli del padre, più che altro perché manda allo sbaraglio il figlio tornando a farsi i fatti suoi mentre sarebbe stato più accettabile che rinunciasse alla doccia e lo seguisse da lontano, magari dando sempre l'impressione di stare per intervenire, soffrendo per i suoi fallimenti e gioendo per la giocata riuscito, ma rimanendo presente e non lontano. Come valutazione direi un pollice tendente al positivo in modo solido perché, comunque, il racconto si legge bene.
8) Binario: rette parallele della vita, di Roberto Masini
Sostanzialmente questo testo può rientrare nella macrocategoria del "Era tutto un sogno" e questo, parere mio, non è (quasi) mai un bene. Cerco di spiegarmi: tutto quello che è inserito nella prima, lunga, parte, non è altro che un ripetersi di questa follia andando a reiterare un concetto che il lettore percepisce molto prima della chiusa rischiando di rendere pesante la lettura. Poi il finale nel quale l'autore dice "Ok, era tutta una fantasia e vi dico perché" che può starci, ma solo se in quella stessa fantasia si è riusciti a seminare un qualcosa che vada oltre arrivando anche ad abbracciare il contesto al di fuori della stessa rendendo il tutto superiore alla somma delle parti, caratteristica che qui non ho trovato. Detto questo, il mio è un parere personale e hai visto che c'è chi ha apprezzato. Arrivando al sodo, per me un pollice tendente al positivo al pelo.

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