Crudeltà e giustizia

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Davide_Mannucci
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Crudeltà e giustizia

Messaggio#1 » lunedì 21 febbraio 2022, 23:38

Il mondo è crudele.
Lo ha detto prima di uscire, il bastardo.
Le catene ai polsi mi lacerano la carne. Il tanfo che mi arriva alle narici e la colata umida e vischiosa lungo le cosce confermano quello che mi ha detto prima di allontanarsi.
Ti sei cagato nei pantaloni, omuncolo.
Perché sono qui?
La luce è debole ma la sagoma di un divano e un tavolino basso mi fanno pensare a una sala.
Sono in un appartamento e, se il mal di testa non mi ha fottuto il cervello, quelli che sento da un po’ sono treni.
Ma perché mi ha chiuso qua dentro, appeso come un quarto di bue?
La gola brucia, devo bere.
La penombra che avvolge la sala comincia a tremare e una foschia cala sul divano e sul tavolino. Ho la nausea. Sto per svenire?
Da quanto tempo sono qui?
Cazzo, ho bisogno di acqua.
Un rumore improvviso alle mie spalle e una luce che invade la stanza.
Eccolo, ha aperto la porta.
Cornici con fotografie sopra a un tavolo e un pianoforte a coda. Poi di nuovo la penombra e il rumore della porta che si chiude.
«Ciao, omuncolo. Dormito bene?».
Si avvicina ma non riesco a girarmi.
«Chi cazzo sei?». La voce mi esce appena.
«Davvero non riesci a ripescarmi in quel cervello di merda che ti ritrovi? Eppure eri così affezionato a me».
Ancora i passi che si avvicinano. Ho sete e tutto sta di nuovo piombando nel buio.
Perché dovrei conoscerlo? Che cosa vuole da me?
Un profumo di pane copre per un attimo il puzzo di merda.
Il panificio accanto alla stazione.
Cerco di fare mente locale per capire chi possa conoscere da quelle parti. Sto delirando.
E se anche conosco qualcuno?
«Allora? Sei pronto per lo spettacolo? Io e te adesso giochiamo un po’».
Ho voglia di vomitare. Questo pazzo mi ucciderà.
Comincia a mugolare un motivetto che mi è familiare, ma non ricordo quale canzone sia.
Mi gira intorno e un odore forte di dopobarba mi accelera la nausea.
«Davvero non sai che cosa succede?».
Mi cascano le lacrime e una fitta al petto mi toglie il fiato.
«Ti prego, dammi da bere. Non lo so chi sei. Ti prego».
La sua risata mi penetra le orecchie e la testa inizia a pulsare. Voglio svenire o il cervello mi scoppierà.
«Certo, adesso vuole pure l’acqua lui. Smettila di frignare e guardami».
È davanti a me, ma vedo solo un’ombra.
«Il mondo è crudele, ricordi?».
La sua sagoma comincia a muoversi e la nausea è insopportabile. Mi gira la testa.
Un’immagine si fa spazio nella mia mente. Gli anni novanta, quando insegnavo al Da Vinci.
No, non può essere.
«Tu, tu...sei...».
La gola è in fiamme e i singhiozzi mi impediscono di fare quel nome.
«Ti ricordi il tuo alunno preferito?».
Si avvicina e si inginocchia davanti a me. Non riesco a vederlo in viso.
Ma che cazzo sta facendo?
Le sue mani indugiano sul mio ventre poi mi sbottonano i pantaloni.
«Ti prego, no».
«Tu mi preghi? Davvero funziona? Ti pregavo anche io, no?».
Li sfila e resto appeso alla trave, seminudo e con le gambe merdose.
Si alza e avvicina la sua bocca alla mia.
«Mi fai schifo, sai? Ma adesso voglio mostrarti a un’amica».
Ride di nuovo e si allontana.
Lapo? No, non può essere lui.
Lo vedo avvicinarsi al divano, oltrepassarlo e aprire un’altra porta.
«Entra pure cara, lo zio ti aspetta».
Oddio, Serena! Sono finito.
Lo stomaco viene invaso da un’onda che dal ventre risale su fino a riempirmi la bocca. Mi butto in avanti e la apro. Non so per quanto vomito. Mi sembra tutto rallentato, tutto eterno.
Una risata arriva dal divano. Si è seduto il pezzo di merda.
Cerco di produrre saliva per ripulirmi la bocca ma riesco solo a farmi venire una nausea più forte.
Serena mi guarda, silenziosa. La luce che proviene dal corridoio le illumina i capelli biondi e mostra un viso sempre grazioso. La mia Serena.
«Serena, che succede? Come stai? Ti ha fatto del male?». La testa continua a pulsare. «Figlio di puttana, se le hai fatto qualcosa giuro che...».
Lui si alza di scatto e si avvicina a passo svelto. Poi si blocca e mi fissa con quegli occhi che ora riconosco. La luce mi rivela quel taglio triste che tanto amavo trent’anni fa. Lapo, il mio Lapo.
«Cosa giuri, idiota? Cosa fai eh?». La voce è terribile, anche se forse sta tremando. «E poi le hai già fatto tutto tu, bastardo. Ha solo quattordici anni».
Serena si muove verso di lui, gli è quasi attaccata e...che succede? Si prendono per mano.
Il capogiro si fa più forte e lo stomaco è in subbuglio come se avessi ingoiato cavallette vive.
La mente produce immagini e suoni e mi ritrovo nella sala dei professori, anni fa; la luce è soffusa e la mia mano è tra le gambe di Lapo. Lui continua a dirmi di no ma la sua erezione dice il contrario e continuo la mia carezza.
Ho la nausea e mi sto di nuovo cagando addosso, mentre le immagini cambiano e Serena è sotto di me, nella sua cameretta. Mi prega di smettere ma la sensazione che quel corpicino mi dà è più forte di tutto il resto.
Un rumore mi riporta qua. Si avvicinano.
Lui si china di nuovo su di me.
«Adesso ti facciamo ciò che doveva farti mio padre molto tempo fa».
Qualcosa mi penetra la coscia. Un dolore forte, lungo.
«Il mondo è crudele ma a volte è giusto».


Davide Mannucci

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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#2 » lunedì 21 febbraio 2022, 23:41

Ciao Davide! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa MAURIZIO FERRERO EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#3 » martedì 22 febbraio 2022, 18:57

Prime Impressioni: Ciao Davide, piacere di rileggerti. Però, che racconto macabro, molto forte e dalle sensazioni ben rese.

Aderenza al Tema: Per me ok.

Punti di Miglioramento: Se proprio dovessi cercare il pelo nell'uovo, direi che questo racconto esplora tematiche già viste e le risolve in un modo abbastanza canonico. C'è l'idea della violenza sessuale su minori, e la successiva vendetta da parte di questi quando crescono. Insomma, niente di nuovo. Non è un difetto, certamente, ma è qualcosa che trattiene un po' l'entusiasmo.

Punti di Forza: Ottimi i dettagli sensoriali, specie quelle cavallette vive dentro lo stomaco (forse te la frego). La suspense si sente, e c'è anche un piccolo twist, in quanto all'inizio pensavo che lo studente volesse vendicarsi per altre cose (tutti durante l'adolescenza abbiamo sentito desiderio di vendetta contro quel prof che tra tutti interrogava proprio noi). Eppure verso il finale c'è la rivelazione, il tema del racconto è finalmente svelato e al lettore viene mostrato il retroscena.

Conclusioni: Dunque, direi che questo racconto è scritto in un modo che mi piace, con dettagli macabri e splatter che fanno sempre bene. Il racconto è forte e coinvolge, ma l'unica pecca è che non spicca per originalità, perché di riffa o di raffa i temi alla base del racconto sono presenti e già sviscerati a dovere un po' ovunque. Tralasciando questo, l'esecuzione è buona e trascina la lettura fino alla fine.

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#4 » mercoledì 23 febbraio 2022, 8:27

MatteoMantoani ha scritto:Prime Impressioni: Ciao Davide, piacere di rileggerti. Però, che racconto macabro, molto forte e dalle sensazioni ben rese.

Aderenza al Tema: Per me ok.

Punti di Miglioramento: Se proprio dovessi cercare il pelo nell'uovo, direi che questo racconto esplora tematiche già viste e le risolve in un modo abbastanza canonico. C'è l'idea della violenza sessuale su minori, e la successiva vendetta da parte di questi quando crescono. Insomma, niente di nuovo. Non è un difetto, certamente, ma è qualcosa che trattiene un po' l'entusiasmo.

Punti di Forza: Ottimi i dettagli sensoriali, specie quelle cavallette vive dentro lo stomaco (forse te la frego). La suspense si sente, e c'è anche un piccolo twist, in quanto all'inizio pensavo che lo studente volesse vendicarsi per altre cose (tutti durante l'adolescenza abbiamo sentito desiderio di vendetta contro quel prof che tra tutti interrogava proprio noi). Eppure verso il finale c'è la rivelazione, il tema del racconto è finalmente svelato e al lettore viene mostrato il retroscena.

Conclusioni: Dunque, direi che questo racconto è scritto in un modo che mi piace, con dettagli macabri e splatter che fanno sempre bene. Il racconto è forte e coinvolge, ma l'unica pecca è che non spicca per originalità, perché di riffa o di raffa i temi alla base del racconto sono presenti e già sviscerati a dovere un po' ovunque. Tralasciando questo, l'esecuzione è buona e trascina la lettura fino alla fine.




Ciao Matteo!
Ti ringrazio per il commento e per gli apprezzamenti. Quello che dici sull’originalità è vero ma stavolta ho dato più spazio alla cura dei dettagli e sono davvero contento che tu li abbia colti e apprezzati. Ho provato a nascondere l’originalità proprio in quelli.
Ho provato a concentrarmi e lavorare su dettagli sensoriali e ambientali proprio ricordandomi della critica che mi aveva fatto il buon Maurizio Ferrero sul racconto ormai diventato famoso come “Il pompiere” (in realtà ha un altro titolo ahahah). Era un buon racconto ma galleggiava, senza una collocazione ben precisa e privo di elementi sensoriali che lo avrebbero reso quasi perfetto. Ho provato a mettermi nei panni di un bastardo impenitente e contemporaneamente in quelli delle vittime e fatto un mix di paura, rabbia e vendetta e questo è quello che ho partorito. Ho voluto uscire per un attimo dai racconti che il buon Fagiolo chiama “Sole, cuore, amore” ahahah
Grazie ancora Matteo, esaustivo e prezioso come sempre!
Davide Mannucci

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Emiliano Maramonte
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#5 » mercoledì 23 febbraio 2022, 11:56

Carissimo Davide, bentrovato!
Anche se sei nel mio girone (ma che disdetta!) volevo vedere cosa la tua multiforme creatività avesse partorito... Ebbene, ti tributo un convinto BRAVO!!!, che corrisponde a un pollice su dell'Antico.
Stile pulitissimo, tecnica ormai perfezionata e, soprattutto, un'immedesimazione nel personaggio di notevole livello. Mi accodo a Matteo nel dire che il primo 'impatto ti fa dire: "Mmmm, forse è una visione narrativa già vista", ma ciò non inficia assolutamente il valore della tua storia né la sminuisce.
Segnalo solo un po' di difficoltà nel finale a capire i rapporti tra i tre personaggi, ma sicuramente è stato un problema mio.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#6 » mercoledì 23 febbraio 2022, 12:37

Segnalo solo un po' di difficoltà nel finale a capire i rapporti tra i tre personaggi, ma sicuramente è stato un problema mio.


E certo che è un problema tuo! Sappiamo tutti dei tuoi problemi, Maramonte! AHAHAHAHAH
Scherzo ;)
Grazie per la segnalazione! Per verificare se si capisce o meno dovrei fare il solito test col nipotino di 7 anni ma visti i contenuti, non me la sento di traumatizzare il piccolo per il gusto di dimostrare che il Maramonte non capisce una mazza! :D
Vabbé...fine del cazzeggio! Me ne approfitto vista la confidenza :)
Ti ringrazio davvero per il tributo da pollice su (che il sommo Antico ti ascolti!) e per essere passato di qua.
In bocca al lupo per la gara e stavolta senza gufetti! ;)
Davide Mannucci

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Alvin Miller
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#7 » giovedì 24 febbraio 2022, 19:36

E rieccomi anche questo mese a commentarti, caro Davide!

Dunque, la tua storia si sorregge quasi interamente sui dialoghi e questa cosa a me non da fastidio, anzi! In casi come questi è quanto mai fondamentale evitare il più possibile lungaggini e stare attaccati al PDV per trarne il maggior coinvolgimento.
Da un punto di vista stilistico avresti potuto focalizzarti anche di più, ma anche così trovo che vada più che bene.

Il primo problema sta nell'incipit, in cui i primi pensieri del PDV confondono le idee in assenza del contesto. Fossi stato io sarei partito dalla frase "Ti sei cagato nei pantaloni, omuncolo" e avremmo avuto almeno un conflitto e una situazione concreti da cui sviluppare il resto.
Poi avrei gradito che tu ci dessi qualche informazione sull'età dei personaggi coinvolti, perché in principio stavo visualizzando un PDV più giovane di quello che dovrebbe in realtà essere; mentre Serena me la immaginavo più grande. Forse volevi puntare sull'effetto sorpresa nel finale, ma io sono convinto che avresti potuto conseguirlo ugualmente cambiando pochi dettagli qui e lì e giocando sugli equivoci.
Ultimo in lista, l'ostentazione del tema "Mondo Crudele", che per me era superfluo considerata la crudezza del racconto.

In sintesi: una buona prova con qualcosina da limare!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#8 » giovedì 24 febbraio 2022, 19:46

Alvin Miller ha scritto:E rieccomi anche questo mese a commentarti, caro Davide!

Dunque, la tua storia si sorregge quasi interamente sui dialoghi e questa cosa a me non da fastidio, anzi! In casi come questi è quanto mai fondamentale evitare il più possibile lungaggini e stare attaccati al PDV per trarne il maggior coinvolgimento.
Da un punto di vista stilistico avresti potuto focalizzarti anche di più, ma anche così trovo che vada più che bene.

Il primo problema sta nell'incipit, in cui i primi pensieri del PDV confondono le idee in assenza del contesto. Fossi stato io sarei partito dalla frase "Ti sei cagato nei pantaloni, omuncolo" e avremmo avuto almeno un conflitto e una situazione concreti da cui sviluppare il resto.
Poi avrei gradito che tu ci dessi qualche informazione sull'età dei personaggi coinvolti, perché in principio stavo visualizzando un PDV più giovane di quello che dovrebbe in realtà essere; mentre Serena me la immaginavo più grande. Forse volevi puntare sull'effetto sorpresa nel finale, ma io sono convinto che avresti potuto conseguirlo ugualmente cambiando pochi dettagli qui e lì e giocando sugli equivoci.
Ultimo in lista, l'ostentazione del tema "Mondo Crudele", che per me era superfluo considerata la crudezza del racconto.

In sintesi: una buona prova con qualcosina da limare!



Ciao Alvin! Grazie per il commento e le osservazioni.
Per quanto riguarda l'incipit non ho iniziato con una battuta del personaggio perché memore del consiglio della Prof Debora un paio di Edition fa.
Per le età speravo bastasse fare cenno al fatto che trentanni prima l'aguzzino (in realtà la.vittima di allora) si presentasse come alunno preferito.
Per il tema non era un'ostentazione in realtà :) Volevo fosse un refrain, riferimento alla frase che lo stesso professore pedofilo diceva anni prima. Uno strumento per seminare la rivelazione.
Grazie ancora per il tempo a me dedicato. ;)
A presto
Davide Mannucci

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david.callaghan
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#9 » domenica 27 febbraio 2022, 18:10

Ciao Davide
piacere di conoscerti (:D)
Che bel nome!

Il tuo racconto mi è piaciuto, il tema è quello della vendetta e viene portato avanti con coerenza e con un ottimo stile.
L'ho trovato un po' lungo, credo che con 1000 caratteri di meno forse avresti reso il tema con maggiore contundenza.
A rileggerti presto.

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Michael Dag
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#10 » lunedì 28 febbraio 2022, 18:12

Ciao! passavo di qui, e non ho resistito a commentare, ho sempre amato i racconti di vendetta.
Mi è piaciuto, ma occhio che io ho il palato fine per queste cose!
Se mi fosse toccato commentarti, ti avrei detto di mettere più panico nei pensieri della vittima, ma le sensazioni fisiche che hai descrotto compensano bene.
Per la tortura, avrei iniziato con qualcosa di più tranquillo che un coltello nella coscia, ma vabbè! e gli avrei tappato la bocca, prima! si vede che non sei un esperto di certe macabraggini!

Nel complesso, un buon racconto con qualche cosa migliorabile

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Andrea Lauro
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#11 » lunedì 28 febbraio 2022, 18:36

Ciao Davide,
vabbè ormai su 6 edizioni di quest’anno è la quinta volta che ti valuto, mi sento quasi in imbarazzo e non so più cosa inventarmi. Scritto bene, un testo duro e pulp, un protagonista che passa da buono a cattivo. Benone.

Detto questo, parlerò di tutt’altro e giusto per aggiungere caratteri. Con la frase d’apertura mi hai fatto venire in mente un commento che mi avevano postato il primo anno che partecipavo. Mi era stato fatto notare che richiamare il tema in modo esplicito nel titolo o nel testo poteva essere evitato. Qui tu lo usi come jingle che ritorna più volte, e quindi il ragionamento non si applica. Io invece avevo la coda di paglia: c’era un motivo specifico per il quale avevo richiamato il tema, e cioè che nessuno mi dicesse che, appunto, non ero in tema. Però non ci ho mai creduto troppo a questa storia, anzi ti esorto a non pensarci affatto. Capito? NON ci pensare affatto, è una fisima che si fa qualcuno e del tutto priva di fondamento. Se al prossimo racconto ci penserai, sarà perché non mi hai ascoltato.

Oh, bene, ho raggiunto i caratteri! Vedo di inventarmi qualche altro aneddoto per il prossimo mese, che di sicuro ti dovrò valutare :D (elencherò la programmazione del multisala a Brescia).
buona edition!
andrea

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Pietro D'Addabbo
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 10:25

Ciao Davide, piacere di leggerti.

Ho faticato un po' a entrare nel tuo racconto, solo in parte perché la tematica della vendetta non è nelle mie corde.
In realtà a farmi arricciare il naso è stata la seconda frase, che mi ha dato la sensazione di un infodump, poiché giustificava un pensiero ricorrendo ad eventi passati. Anche la situazione ho dovuto immaginarla e reimmaginarla più volte, ad esempio ci dici che è incatenato già alla terza frase ma è solo alla nona che scopriamo che è appeso al soffitto. Resta anche il dubbio sul come e dove si regga, poichè siamo in un appartamento apparentemente normale per ogni altro aspetto, sapere se c'è un gancio messo di proposito sul soffitto avrebbe aiutato a capire quanto la cosa fosse premeditata.
Mi associo alla questione 'rapporti fra i tre personaggi' che ha tolto mordente al finale.
Una prova che trovo meno buona di altre tue che ho letto ma con il tema centrato (e ribadito!) in pieno.

Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 11:52

david.callaghan ha scritto:Ciao Davide
piacere di conoscerti (:D)
Che bel nome!

Il tuo racconto mi è piaciuto, il tema è quello della vendetta e viene portato avanti con coerenza e con un ottimo stile.
L'ho trovato un po' lungo, credo che con 1000 caratteri di meno forse avresti reso il tema con maggiore contundenza.
A rileggerti presto.


Ciao David, non ti conosco ma ti ringrazio per l’apprezzamento. AHAHAHAHAH
:P

Grazie carissimo e a presto! ;)
Davide Mannucci

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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 11:53

Michael Dag ha scritto:Ciao! passavo di qui, e non ho resistito a commentare, ho sempre amato i racconti di vendetta.
Mi è piaciuto, ma occhio che io ho il palato fine per queste cose!
Se mi fosse toccato commentarti, ti avrei detto di mettere più panico nei pensieri della vittima, ma le sensazioni fisiche che hai descrotto compensano bene.
Per la tortura, avrei iniziato con qualcosa di più tranquillo che un coltello nella coscia, ma vabbè! e gli avrei tappato la bocca, prima! si vede che non sei un esperto di certe macabraggini!

Nel complesso, un buon racconto con qualche cosa migliorabile



Ciao Michael, grazie per essere passato! E grazie per l’apprezzamento....Per quanto riguarda le osservazioni be’...sappi che quando scriverai un racconto sole, cuore e amore...ti farò il culo! AHAHAAHHA
Davide Mannucci

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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#15 » giovedì 3 marzo 2022, 11:55

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Davide,
vabbè ormai su 6 edizioni di quest’anno è la quinta volta che ti valuto, mi sento quasi in imbarazzo e non so più cosa inventarmi. Scritto bene, un testo duro e pulp, un protagonista che passa da buono a cattivo. Benone.

Detto questo, parlerò di tutt’altro e giusto per aggiungere caratteri. Con la frase d’apertura mi hai fatto venire in mente un commento che mi avevano postato il primo anno che partecipavo. Mi era stato fatto notare che richiamare il tema in modo esplicito nel titolo o nel testo poteva essere evitato. Qui tu lo usi come jingle che ritorna più volte, e quindi il ragionamento non si applica. Io invece avevo la coda di paglia: c’era un motivo specifico per il quale avevo richiamato il tema, e cioè che nessuno mi dicesse che, appunto, non ero in tema. Però non ci ho mai creduto troppo a questa storia, anzi ti esorto a non pensarci affatto. Capito? NON ci pensare affatto, è una fisima che si fa qualcuno e del tutto priva di fondamento. Se al prossimo racconto ci penserai, sarà perché non mi hai ascoltato.

Oh, bene, ho raggiunto i caratteri! Vedo di inventarmi qualche altro aneddoto per il prossimo mese, che di sicuro ti dovrò valutare :D (elencherò la programmazione del multisala a Brescia).
buona edition!
andrea


Lauro! Che dire? Ogni tuo apprezzamento od osservazione critica che sia...è sempre finita nello zainetto delle cose preziose e anche stavolta non cambia la musica! :)
Davide Mannucci

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Leonardo Pigneri
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#16 » giovedì 3 marzo 2022, 12:26

Il mondo è crudele. [partire enunciando il tema non è il massimo, spero sia ben motivata questa frase, e non stia solo qui per collegarsi meglio al tema]
Lo ha detto prima di uscire, il bastardo.
Le catene ai polsi mi lacerano la carne. Il tanfo che mi arriva alle narici e la colata umida e vischiosa lungo le cosce confermano quello che mi ha detto prima di allontanarsi.
Ti sei cagato nei pantaloni, omuncolo.
Perché sono qui?
La luce è debole ma la sagoma di un divano e un tavolino basso mi fanno pensare a una sala.[Avrei detto "Salotto", è più specifico. "Sala" può richiamare ambienti diversi]
Sono in un appartamento e, se il mal di testa non mi ha fottuto il cervello, quelli che sento da un po’ sono treni.
Ma perché mi ha chiuso qua dentro, appeso come un quarto di bue?
La gola brucia, devo bere.
La penombra che avvolge la sala comincia a tremare e una foschia cala sul divano e sul tavolino. Ho la nausea. Sto per svenire?
Da quanto tempo sono qui?
Cazzo, ho bisogno di acqua. [Prima di questo avrei insistito sui sintomi della sua disidratazione, o comunque una realizzazione su questo suo stato (Es: Cazzo, non riesco neanche a ragionare, ho bisogno d'acqua). Altrimenti così il pensiero è un po' isolato dalla frase prima]
Un rumore improvviso alle mie spalle e una luce che invade la stanza. [Non sono un fan di questo tipo di frasi. Rendono la lettura più pesante e sono meno immediate, dato che le persone vanno a cercare automaticamente un verbo. Anche quell'"improvviso" è superfluo. Quindi meglio: "Un rumore si levò alle mie spalle, la luce inondò la stanza." ]
Eccolo, ha aperto la porta.
Cornici con fotografie sopra a un tavolo e un pianoforte a coda. Poi di nuovo la penombra e il rumore della porta che si chiude. [Se l'osservazione appena sopra rispecchia più il mio gusto personale. Qui invece è oggettivamente eccessivo. Una frase senza verbo di tanto in tanto va anche bene, ma tre così vicine saltano all'occhio. ]
«Ciao, omuncolo. Dormito bene?».[Mi sa che non te l'ho mai fatto notare, ma la punteggiatura sia dentro che fuori dalle caporali non è consigliata (Alcune CE lo fanno, lo so). Quando c'è il "?" o il "!", il "." fuori non ci va. E' una piccolezza, ma non mi perderei mai un'occasione per romperti i cabbasisi :V]
Si avvicina ma non riesco a girarmi.
«Chi cazzo sei?». La voce mi esce appena.
«Davvero non riesci a ripescarmi in quel cervello di merda che ti ritrovi? Eppure eri così affezionato a me».
Ancora i passi che si avvicinano. Ho sete e tutto sta di nuovo piombando nel buio.
Perché dovrei conoscerlo? Che cosa vuole da me?
Un profumo di pane copre per un attimo il puzzo di merda.
Il panificio accanto alla stazione.
Cerco di fare mente locale per capire chi possa conoscere da quelle parti. Sto delirando.
E se anche conosco qualcuno?
«Allora? Sei pronto per lo spettacolo? Io e te adesso giochiamo un po’».
Ho voglia di vomitare. Questo pazzo mi ucciderà.
Comincia a mugolare un motivetto che mi è familiare, ma non ricordo quale canzone sia.
Mi gira intorno e un odore forte di dopobarba mi accelera la nausea.
«Davvero non sai che cosa succede?».
Mi cascano le lacrime e una fitta al petto mi toglie il fiato.
«Ti prego, dammi da bere. Non lo so chi sei. Ti prego». [A questo punto mi inizia a sapere tutto di già visto, situazione davvero tipica in questo genere di storie. ]
La sua risata mi penetra le orecchie e la testa inizia a pulsare. Voglio svenire [Qui sarebbe stato più d'effetto un "devo svenire", a mio avviso. Avrebbe mostrato, per un momento, un lato molto razionale del protagonista.] o il cervello mi scoppierà.
«Certo, adesso vuole pure l’acqua lui. Smettila di frignare e guardami».
È davanti a me, ma vedo solo un’ombra.
«Il mondo è crudele, ricordi?».
La sua sagoma comincia a muoversi e la nausea è insopportabile. Mi gira la testa.
Un’immagine si fa spazio nella mia mente. [Eh no! Descrivimi cosa vede, cosa gli fa richiamare il pensiero di lapo. La linea della mascella? una fronte particolarmente spaziosa? Qualcosa ci deve essere per forza.] Gli anni novanta, quando insegnavo al Da Vinci.
No, non può essere.
«Tu, tu...sei...».
La gola è in fiamme e i singhiozzi mi impediscono di fare quel nome.
«Ti ricordi il tuo alunno preferito?».
Si avvicina e si inginocchia davanti a me. Non riesco a vederlo in viso.
Ma che cazzo sta facendo?
Le sue mani indugiano sul mio ventre poi mi sbottonano i pantaloni. [Che vuol dire che indugiano? Lo sta accarezzando? O sta solo cercando il bottone? Specificalo perché, in base a quello, la scena ha una temperatura ben diversa. Il lettore non sa ancora le intenzioni dell'uomo e potrebbe farsi un'idea sbagliata.]
«Ti prego, no».
«Tu mi preghi? Davvero funziona? Ti pregavo anche io, no?».
Li sfila e resto appeso alla trave, seminudo e con le gambe merdose.
Si alza e avvicina la sua bocca alla mia.
«Mi fai schifo, sai? Ma adesso voglio mostrarti a un’amica».
Ride di nuovo e si allontana.
Lapo? No, non può essere lui.
Lo vedo [Attento a questo verbo percettivo. Sei immerso nel punto di vista e in prima persona.] avvicinarsi al divano, oltrepassarlo e aprire un’altra porta.
«Entra pure cara, lo zio ti aspetta».
Oddio, Serena! Sono finito.
Lo stomaco viene invaso da un’onda che dal ventre risale su fino a riempirmi la bocca. Mi butto in avanti e la apro. Non so per quanto vomito. Mi sembra tutto rallentato, tutto eterno.
Una risata arriva dal divano. Si è seduto il pezzo di merda.
Cerco di produrre saliva per ripulirmi la bocca ma riesco solo a farmi venire una nausea più forte.
Serena mi guarda, silenziosa. La luce che proviene dal corridoio le illumina i capelli biondi e mostra un viso sempre grazioso. La mia Serena.
«Serena, che succede? Come stai? Ti ha fatto del male?». La testa continua a pulsare. «Figlio di puttana, se le hai fatto qualcosa giuro che...».
Lui si alza di scatto e si avvicina a passo svelto. Poi si blocca e mi fissa con quegli occhi che ora riconosco. La luce mi rivela quel taglio triste che tanto amavo trent’anni fa. Lapo, il mio Lapo.
«Cosa giuri, idiota? Cosa fai eh?». La voce è terribile, anche se forse sta tremando. «E poi le hai già fatto tutto tu, bastardo. Ha solo quattordici anni».
Serena si muove verso di lui, gli è quasi attaccata e...che succede? Si prendono per mano.
Il capogiro si fa più forte e lo stomaco è in subbuglio come se avessi ingoiato cavallette vive.
La mente produce immagini e suoni e mi ritrovo nella sala dei professori, anni fa; la luce è soffusa e la mia mano è tra le gambe di Lapo. Lui continua a dirmi di no ma la sua erezione dice il contrario e continuo la mia carezza.
Ho la nausea e mi sto di nuovo cagando addosso, mentre le immagini cambiano e Serena è sotto di me, nella sua cameretta. Mi prega di smettere ma la sensazione che quel corpicino mi dà è più forte di tutto il resto.
Un rumore mi riporta qua. Si avvicinano.
Lui si china di nuovo su di me.
«Adesso ti facciamo ciò che doveva farti mio padre molto tempo fa».
Qualcosa mi penetra la coscia. Un dolore forte, lungo.
«Il mondo è crudele ma a volte è giusto». [Questa ripresa della prima frase va bene, ma secondo me è comunque troppo sgamato così.]

Commento:
Né caldo né freddo. Non ci ho trovato grandi guizzi di originalità, né nelle descrizioni, né nei pensieri, né nell'idea in sé. La storia è ok, ma si capisce presto che il protagonista ha fatto qualcosa al rapitore e non c'è un vero colpo di scena che trasforma l'atto di un sadico in una "giusta" vendetta. Quindi, per gran parte della vicenda, l'incognita è solo capire cosa gli ha fatto il protagonista. Purtroppo la rivelazione è abbastanza debole, quello della molestia sessuale è un tropo classico e non c'è una vera introspezione del protagonista su di essa (oltre al mero ricordo). Per come l'avevi impostata, ci sarebbe stata bene una colpa che il protagonista non sapeva di avere, magari una conseguenza indiretta delle sue azioni. Ma qui finiremmo a parlare di argomenti troppo specifici, e ho ancora 8 brani da analizzare XD
Buono il macabro, ma ho trovato lo stile un po' meno affilato delle scorse volte. Potevi essere più specifico in molte delle descrizioni, ma nulla di troppo grave.

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Andrea76
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#17 » giovedì 3 marzo 2022, 15:26

Ciao Davide, un bel racconto che si legge con piacere. Molto belli i contenuti pulp inerenti la prigionia del protagonista. Li ho apprezzati davvero. Ho solo qualche dubbio sull’inserimento di Serena in scena. Mi ha un po’ confuso e ti spiego il perché. Ho trovato dissonante il fatto che lei e Lapo entrassero in combutta per farla pagare al pov, e questo ha avuto su di me qualche effetto negativo sulla sospensione dell’incredulità. Ecco, diciamo che in questo caso ho avvertito il bisogno di sapere come e perché Lapo e Serena si siano conosciuti. All’inizio avevo pensato che anche lei fosse una studentessa ma poi la specifica dell’età mi ha fatto ricredere. Visto pertanto che appartengono a due mondi diversi (lui è lo studente del pov, lei la nipotina), l’assenza di un retroscena che li colleghi tra loro mi ha fatto nascere qualche perplessità durante la lettura.

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Debora D
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#18 » giovedì 3 marzo 2022, 19:48

Ciao Davide,
il racconto è molto buono per i dati sensoriali multipli che hai usato, per la tensione e l'angoscia. Migliore la prima parte in cui piano piano capiamo che il tizio è un po' come gli ospiti di Dieci Piccoli indiani se mi permetti la citazione. Le sue vittime sono tornate a cercarlo.
Non ho gradito moltissimo mettermi nei suoi panni, man mano che capivo mi allontanavo da lui, quindi PDV rischioso, ma mi pare che sia proprio la tua caratteristica degli ultimi tempi sperimentare con personaggi difficili.

Ho la nausea e mi sto di nuovo cagando addosso, mentre le immagini cambiano e Serena è sotto di me, nella sua cameretta. questa è troppo esterna e calma per uno che sta in tale situazione, si sente l'autore che ci vuole colpire con il contrasto fra il farsela addosso e i ricordi della violenza. Molto caricata.

Conclusione: uno dei migliori, anche se meno convincente del tuo precedente.
Trovo che il punto debole stia nel calcare troppo sul tema, lo ripeti, lo espliciti e ce lo fai stare dentro a martellate quando in realtà si capisce dal contesto.

Ciao e alla prossima

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#19 » giovedì 3 marzo 2022, 19:54

Debora D ha scritto:Ciao Davide,
il racconto è molto buono per i dati sensoriali multipli che hai usato, per la tensione e l'angoscia. Migliore la prima parte in cui piano piano capiamo che il tizio è un po' come gli ospiti di Dieci Piccoli indiani se mi permetti la citazione. Le sue vittime sono tornate a cercarlo.
Non ho gradito moltissimo mettermi nei suoi panni, man mano che capivo mi allontanavo da lui, quindi PDV rischioso, ma mi pare che sia proprio la tua caratteristica degli ultimi tempi sperimentare con personaggi difficili.

Ho la nausea e mi sto di nuovo cagando addosso, mentre le immagini cambiano e Serena è sotto di me, nella sua cameretta. questa è troppo esterna e calma per uno che sta in tale situazione, si sente l'autore che ci vuole colpire con il contrasto fra il farsela addosso e i ricordi della violenza. Molto caricata.

Conclusione: uno dei migliori, anche se meno convincente del tuo precedente.
Trovo che il punto debole stia nel calcare troppo sul tema, lo ripeti, lo espliciti e ce lo fai stare dentro a martellate quando in realtà si capisce dal contesto.

Ciao e alla prossima


Ciao Prof Debora! Sempre un piacere ricevere i tuoi commenti. Se poi sono positivi tanto meglio :)
Concordo sull'immagine troppo esterna rispetto alla situazione.
Per quanto riguarda il tema, in realtà la mia intenzione era quella di un jingle, la frase che usava il pedofilo trentanniprima e che la vittima (ora carnefice) gli ripropone.
Grazie ancora! :)
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#20 » venerdì 4 marzo 2022, 9:36

Andrea76 ha scritto:Ciao Davide, un bel racconto che si legge con piacere. Molto belli i contenuti pulp inerenti la prigionia del protagonista. Li ho apprezzati davvero. Ho solo qualche dubbio sull’inserimento di Serena in scena. Mi ha un po’ confuso e ti spiego il perché. Ho trovato dissonante il fatto che lei e Lapo entrassero in combutta per farla pagare al pov, e questo ha avuto su di me qualche effetto negativo sulla sospensione dell’incredulità. Ecco, diciamo che in questo caso ho avvertito il bisogno di sapere come e perché Lapo e Serena si siano conosciuti. All’inizio avevo pensato che anche lei fosse una studentessa ma poi la specifica dell’età mi ha fatto ricredere. Visto pertanto che appartengono a due mondi diversi (lui è lo studente del pov, lei la nipotina), l’assenza di un retroscena che li colleghi tra loro mi ha fatto nascere qualche perplessità durante la lettura.



Ciao Andrea! Grazie per il commento.
Purtroppo in 5000 caratteri ho fatto fatica a spiegare anche il background d ma capisco che con un paio di frasi in più la semina sarebbe stata più soddisfacente. Grazie di cuore per le osservazioni preziose.
Davide Mannucci

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Davide_Mannucci
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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#21 » venerdì 4 marzo 2022, 9:41

Commento:
Né caldo né freddo. Non ci ho trovato grandi guizzi di originalità, né nelle descrizioni, né nei pensieri, né nell'idea in sé. La storia è ok, ma si capisce presto che il protagonista ha fatto qualcosa al rapitore e non c'è un vero colpo di scena che trasforma l'atto di un sadico in una "giusta" vendetta. Quindi, per gran parte della vicenda, l'incognita è solo capire cosa gli ha fatto il protagonista. Purtroppo la rivelazione è abbastanza debole, quello della molestia sessuale è un tropo classico e non c'è una vera introspezione del protagonista su di essa (oltre al mero ricordo). Per come l'avevi impostata, ci sarebbe stata bene una colpa che il protagonista non sapeva di avere, magari una conseguenza indiretta delle sue azioni. Ma qui finiremmo a parlare di argomenti troppo specifici, e ho ancora 8 brani da analizzare XD
Buono il macabro, ma ho trovato lo stile un po' meno affilato delle scorse volte. Potevi essere più specifico in molte delle descrizioni, ma nulla di troppo grave.
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Ciao Pigneri!!
I tuoi commenti sono sempre bene accolti perché se uno spende così tanto tempo per qualcosa significa che trasuda passione e devozione e per la letteratura per cui, restando sempre un adorabile scassapalle, sei tra i miei commentatori preferiti! :)

La faccenda sala/salotto...be’, hai perfettamente ragione....così per tutte le cose che hai osservato. Solo una cosa: il pensiero di Lapo viene richiamato dalla frase “Il mondo è crudele” che il pedofilo gli ripeteva anni prima e che lui gli ripropone durante la sevizia/vendetta.

A presto Leoinardo!
Davide Mannucci

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Re: Crudeltà e giustizia

Messaggio#22 » domenica 6 marzo 2022, 10:44

Un racconto più che buono, ma che mi sembra sbilanciato sul fronte protagonisti. La prima parte è molto lunga, troppo, poi l'ingresso di Lapo e il disvelamento fino a Serena, infine la punizione... Nel mentre non sono riuscito ad allinearmi. Debora ha sottolineato che, man mano, si è sentita allontanarsi dal pdv ed è vero, però manca, mio parere, un lavoro sulle due vittime ore carnefici. Focalizziamoci su Lapo: è un pazzo e il fatto stesso che faccia assistere alla scena la ragazzina lo dimostra. Ok, l'inizio dei suoi problemi è partito dall'abuso, ma ci mostri solo quello e mi sembra un po' poco. Serena, poi, è praticamente assente mentre, probabilmente, è stata proprio lei a scatenare l'ira e la follia dello zio, ma non ce ne parli e questo perchè ti sei concentrato in modo forse eccessivo su altri aspetti. Ricapitolando: una prima parte troppo lunga che ti mangia caratteri e una seconda e una terza troppo passiva sul fronte personaggi. Resta un racconto più che buono per la confezione, ma questa volta manca un po' di cuore. Tema urlato più che declinato e questo non solo per il fatto che lo espliciti, ma proprio per questa distanza dagli attori in scena. Concludendo, direi che questa volta siamo su un pollice tendente al positivo in modo solito e anche brillante, ma per lo scalino ulteriore c'era da dargli più ciccia sul fronte protagonisti.

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