La barca

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Alvin Miller
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La barca

Messaggio#1 » lunedì 21 febbraio 2022, 23:59

Nella notte, tutti questi alberi potrebbero celare un vampiro. In agguato nelle ombre, rannicchiati in attesa di saltarci alla gola, le fronde potrebbero essere le loro dita artigliate, gli scricchiolii dei rami un segno del loro imminente arrivo.
Elena cammina davanti a me, con la torcia UV puntata sul sentiero. Le spine dei rovi le strappano pezzi del giubbotto, un arbusto le frusta la mano e la fa gemere.
«Tutto bene?»
«Sì.» Avanza intrepida. «Come sta Michi?»
Il bambino dorme appoggiato alla mia spalla, le gambe a penzoloni mi battono sui fianchi. «È esausto, come noi del resto.»
Il suo peso tra le braccia mi ricorda che non dobbiamo mollare. Non finché non saremo arrivati al fiume.
Un ruggito mostruoso rompe l’incantesimo che si è venuto a creare tra noi e la foresta.
«Manca poco alla barca, non fermiamoci!» Elena accelera il passo.
Michi mugugna. Gli metto una mano sulla nuca per calmarlo.
Un tonfo e la torcia di Elena si spegne.
«Che succede?»
«Sto bene, sono solo inciampata… cazzo, dov’è la torcia?!» Rovista in mezzo al fogliame.
Con la coda dell’occhio scorgo dei movimenti intorno a noi. Michi inizia a singhiozzare.
«Elena, dobbiamo andare.»
«Aspetta, l’ho trovata!»
Click.
Il cono di luce ci illumina nuovamente la via, e qualcosa scatta in mezzo ai cespugli.
Io ed Elena ci fissiamo negli occhi, per quanto il buio ce lo consenta.
«Corri.» Le dico, e in un attimo stiamo percorrendo ad ampie falcate la strada che ci separa dal fiume.
Mille suoni si combinano nelle mie orecchie in un guazzabuglio assurdo: Michi che piange, il mio respiro affannato, lo scrosciare del fiume sempre più vicino.
Mi sembra anche di sentire il galoppo delle creature alle nostre calcagna, ma non intendo girarmi.
La foresta si dirada, ci lasciamo alle spalle gli ultimi alberi e al loro posto troviamo una distesa di ciottoli e pietrisco.
Elena punta il cono di luce verso la riva. «Guarda, ecco la barca!»
«Hai visto, Michi? Ora ci facciamo un giro, sei contento?»
«Ci sono i mostri là dietro!»
«Sì, ma adesso noi ce ne andremo.»
«No, no! Sono arrivati! Sono qui!»
«Aldo, stai attento!»
L’urlo di Elena e il vampiro giungono nello stesso momento: il mostro affonda i denti nel mio polpaccio destro, le zanne strappano i pantaloni e perforano pelle e muscolo. Il dolore sale come una scarica fino alle braccia e mi fa mollare la presa su Michi.
Il vampiro mi strattona e finisco lungo disteso a terra. Picchio il mento, la testa mi comincia a vibrare.
La luce UV ci investe in pieno, il vampiro molla la presa e si allontana strillando.
Elena mi tira su e mi offre la spalla. «Coraggio Aldo, non mollarmi proprio ora. Un ultimo sforzo. Vieni Michi!»
Il bambino si accoda a noi, Elena mi porge la torcia UV e lo prende per mano.
La gamba ferita striscia a terra, il sangue mi entra nelle scarpe, ma più tempo passa e meno mi fa male. Solo ora realizzo cosa cazzo è successo: sono stato morso.
Mi scosto da Elena e punto la torcia verso il vampiro che sta tornando alla carica. Balza di lato per sfuggire al fascio. L’essere si sposta a quattro zampe, e a giudicare dai cenci che ha addosso, deve essersi trasformato da parecchio tempo.
Più in là, un altro vampiro spunta dalle ombre e si aggrega a lui.
«Aldo, ho sciolto gli ormeggi. Aiutami a spingerla.»
Saltello sulla gamba sana. Prendo in braccio Michi e lo metto a sedere sulla barca, gli chiudo tra le mani la torcia e la indirizzo verso i vampiri. «Puntala contro i mostri, ok ometto?»
Michi fa sì con la testa.
Mi affianco a Elena, gridiamo e spingiamo la barca finché non ci troviamo immersi fino alle cosce.
«Salta dentro!»
Elena ubbidisce e una volta seduta si offre di aiutarmi a salire.
«No, io non vengo con voi.»
«Cosa? Non scherzare, dai sali!»
«Sono stato morso, ormai per me è tardi. Se rimango, almeno posso farvi guadagnare un po’ di tempo.»
«Troveremo qualcuno che ti aiuti. Ci sarà pure qualcosa che possiamo fare!»
«Lo sai che non funziona così.»
«Io non—»
«Va bene così, ok? Ti amo. Porta te e Michi al sicuro!»
Vorrei strappare la torcia dalle mani di Michi per guardarla un’ultima volta in viso, ma non posso rischiare che i vampiri si avvicinino.
«Tu mi ami?»
«Certo che ti amo, stupido idiota!» Sta piangendo, ma lo fa in silenzio, per non farmelo pesare. Quanto adoro questa sua forza d’animo.
«Ehi Michi, stammi bene e non avere paura.»
«Non ho mai avuto il papà, ma se lo avessi, vorrei che fossi tu.»
Lo accarezzo sulla guancia e scambio con Elena un fugace bacio d’addio. Appena un tocco sulle labbra, ma intenso e significativo.
Raccolgo le mie forze e spingo la barca in mezzo alla corrente.
Li guardo mentre si allontanano da me.
Lontano e al sicuro.
Presto sarà l’alba, e se i vampiri rinunceranno a darmi la caccia, ci penserà il sole a fare il suo dovere.
Qualcuno sta nuotando verso di me.
Versi orribili mi giungono alle spalle.
Resto in silenzio e ascolto il flusso dell’acqua, i primi uccellini che iniziano a cinguettare sulle cime degli alberi. Annuso i profumi della foresta, ignorando il puzzo di sangue marcio che mi trapana le narici.


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Re: La barca

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 0:01

Ciao Alvin! Parametri tutti ok anche per te, buona MAURIZIO FERRERO EDITION!

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gcdaddabbo
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Re: La barca

Messaggio#3 » giovedì 24 febbraio 2022, 22:03

Ciao, Alvin!
Spero che tu sia riuscito a svegliarti! Non vorrei parlare ad un vampiro!
Mondo crudele! Non bastava un maniaco sessuale con una “scala di valori” distorta (racconto precedente)! Mi è toccato leggere anche una storia di vampiri!
Avevo sperato in una famiglia di profughi in cerca del confine per salvare il figliolo da un futuro tragico.
Non ho capito se la storia è conclusa e come.
Forse non hai potuto completarla perché, con la mezzanotte, ti sei trasformato in vampiro?
Se mi risponderai avrò almeno la certezza che sei salvo.
A rileggerti, sperando in un mondo migliore!
Giancarlo

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Alvin Miller
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Re: La barca

Messaggio#4 » giovedì 24 febbraio 2022, 23:27

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Alvin!
Spero che tu sia riuscito a svegliarti! Non vorrei parlare ad un vampiro!
Mondo crudele! Non bastava un maniaco sessuale con una “scala di valori” distorta (racconto precedente)! Mi è toccato leggere anche una storia di vampiri!
Avevo sperato in una famiglia di profughi in cerca del confine per salvare il figliolo da un futuro tragico.
Non ho capito se la storia è conclusa e come.
Forse non hai potuto completarla perché, con la mezzanotte, ti sei trasformato in vampiro?
Se mi risponderai avrò almeno la certezza che sei salvo.
A rileggerti, sperando in un mondo migliore!
Giancarlo


Eheh. Beh, un mondo invaso dai vampiri non può essere liberato nel corso di una sola notte. Per i nostri protagonisti l'importante era raggiungere la barca, che attraverso il fiume li avrebbe condotti (speriamo) in un luogo più sicuro. Alla fine la barca l'hanno presa. Possiamo concludere che il resto è una storia che non è ancora stata scritta, e quindi che ogni lettore potrà concludere come preferisce ;)
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Proelium
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Re: La barca

Messaggio#5 » venerdì 25 febbraio 2022, 19:44

Ciao Alvin,
piacere di leggerti! Un racconto con tensione alle stelle, per spizzicare il tema con semplicità. Da quel che ho potuto intuire leggendoti nell'Arena, prediligi questo tipo di sequenze d'azione a tinte horror, di taglio cinematografico. Intrattengono bene, ma tendono a restare un po' povere quanto a strati di senso. Se però il tuo obiettivo è sfornare storie di questo tipo, appassionanti, disimpegnate e che fanno presa sul lettore, direi che è tutto ok, anche perché a livello tecnico mi sembra funzioni tutto.
Nel mio caso specifico, sono quel genere di lettore che non si accontenta di vedere una famiglia inseguita in un bosco dai vampiri, o degli adolescenti braccati dagli zombie in una scuola... basta anche solo qualche allusione, ma tendo sempre a voler sapere di più... tra la cacciata dal paradiso terrestre e l'assaggio del frutto proibito, trovo decisamente più affascinante la seconda ;)
Sai, proprio qualche giorno fa leggevo una riflessione di un collega scrittore, che ipotizzava, grossomodo, che in narrativa la legge causa-effetto si stia spaccando in due fazioni: la prima, più introspettiva, guarda più alla causa, quindi alle motivazioni che portano a una data situazione; la seconda, più di pancia (ed è il caso di questo racconto e in generale molte serie tv), concatena effetti serratissimi senza interesse ad approfondire ciò che li innesca.
In generale è una riflessione che secondo me vale la pena fare, a prescindere dal tipo di storie che abbiamo intenzione di scrivere.

Buona edition,
alla prossima!
Francesco

(comincio già a sudare, sarà una classifica molto sofferta...)

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Re: La barca

Messaggio#6 » venerdì 25 febbraio 2022, 20:00

Proelium ha scritto:Ciao Alvin,
piacere di leggerti! Un racconto con tensione alle stelle, per spizzicare il tema con semplicità. Da quel che ho potuto intuire leggendoti nell'Arena, prediligi questo tipo di sequenze d'azione a tinte horror, di taglio cinematografico. Intrattengono bene, ma tendono a restare un po' povere quanto a strati di senso. Se però il tuo obiettivo è sfornare storie di questo tipo, appassionanti, disimpegnate e che fanno presa sul lettore, direi che è tutto ok, anche perché a livello tecnico mi sembra funzioni tutto.
Nel mio caso specifico, sono quel genere di lettore che non si accontenta di vedere una famiglia inseguita in un bosco dai vampiri, o degli adolescenti braccati dagli zombie in una scuola... basta anche solo qualche allusione, ma tendo sempre a voler sapere di più... tra la cacciata dal paradiso terrestre e l'assaggio del frutto proibito, trovo decisamente più affascinante la seconda ;)
Sai, proprio qualche giorno fa leggevo una riflessione di un collega scrittore, che ipotizzava, grossomodo, che in narrativa la legge causa-effetto si stia spaccando in due fazioni: la prima, più introspettiva, guarda più alla causa, quindi alle motivazioni che portano a una data situazione; la seconda, più di pancia (ed è il caso di questo racconto e in generale molte serie tv), concatena effetti serratissimi senza interesse ad approfondire ciò che li innesca.
In generale è una riflessione che secondo me vale la pena fare, a prescindere dal tipo di storie che abbiamo intenzione di scrivere.

Buona edition,
alla prossima!
Francesco

(comincio già a sudare, sarà una classifica molto sofferta...)


Ciao Francesco, per risponderti: anche io sebbene cerchi sempre di mettere un po' di dinamismo nelle mie storie, apprezzo molto di più un buon approfondimento e le storie stratificate e complesse, con tante idee derivate da tante intuizioni e districate in una rete complessa di gangli collegati tra loro. Il fatto è che ci ho provato a fare storie del genere, e qui su MC è fuori dalla mia portata. Spesso per approfondire dei rapporti venivo criticato per la mancanza del conflitto, quando bilanciavo conflitto e idee, mi veniva detto che i personaggi, magari, erano piatti o la storia necessitava di un maggiore sviluppo.
Questa volta ho voluto assecondare un'idea semplice perché sapevo che per lo meno sarei stato in grado di iniziare e concludere una micro-vicenda se mi fossi concentrato sulla storia e avessi fatto economia di dettagli superflui.

In realtà c'è tutta una situazione dietro questa coppia e questo bambino, e questi vampiri, che non ho potuto raccontare, ma che in realtà avevo pensato. L'esperienza che mi sto facendo nell'Arena mi ha suggerito di focalizzarmi sull'essenziale e così ho fatto.
Ciò non toglie che in futuro potrei imparare a condensare idee più fresche negli spazi risicati di questo regolamento.
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Mario Mazzafoglie
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Re: La barca

Messaggio#7 » sabato 26 febbraio 2022, 9:46

La barca - Alvin Miller

Ciao Alvin, piacere di leggerti.
Premetto, come sempre, che non amo i racconti fantasy.
Detto questo, il tuo mi risulta godibile perchè non presenta mille elementi fantastici, ma si limita al solo morso contagioso del vampiro. Sì, sarà anche un clichè, ma lo preferirò sempre a racconti in cui c'è un intero mondo da capire e interpretare in così pochi caratteri. Quindi per me è ok.
Il tuo stile è molto buono e bilanciato, con un bel mostrato che però non risulta stucchevole, grazie al giusto bilanciamento tra pensieri e azioni.
Il racconto fila via liscio e non ha bisogno di riletture perchè ogni informazione è data al momento giusto senza lasciare dubbi al lettore su quello che sta succedendo, evitando di lasciare volutamente da parte eventuali sorprese solo per far colpo sul lettore.
Il tema è centrato e per me è un bel racconto.
A rileggerti, in bocca al lupo.

alexandra.fischer
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Re: La barca

Messaggio#8 » domenica 27 febbraio 2022, 19:00

Tema centrato. Bello l’uso dei vampiri prima come immagini metaforiche della foresta, con i rovi, gli alberi, la notte minacciosa. Vampiri che diventano poi presenze autentiche, uno di loro morde il povero Aldo. Per lui è tardi la fuga in barca, ma non per la compagna Elena e il figlio di lei, Michi, il quale gli esprime tutto il suo affetto: lo avrebbe voluto come padre. Aldo si rivela un eroe, si sacrifica per lasciare andare Elena e Michi verso la salvezza. Molto bella la tensione della fuga, con la caduta di Elena e la perdita momentanea della torcia. Grande tocco di originalità con lo spunto dei vampiri fotofobici.

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kruaxi
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Re: La barca

Messaggio#9 » lunedì 28 febbraio 2022, 4:51

La barca

Tentare di raggiungere, fra mille difficoltà, la salvezza, è storia comune a legioni di personaggi della letteratura, del cinema e, purtroppo, della realtà.
Non è facile proporre qualcosa di nuovo e non sempre basta variare la minaccia; che siano vampiri, zombie, alieni o soldati... tutto sembra un po' già visto.
Ugualmente è ricorrente la figura di chi, compromesso quando era ormai prossimo al successo, si immola per i propri cari.
Il difetto del racconto sta proprio in questo, secondo me: non racconta alcunché di particolarmente nuovo e non riesce, perdonami, neppure ad essere perlomeno originale. Già da subito immagini cosa succederà, non c'è niente che riesca a spiazzare il lettore.
Cosa rimane ? Proprietà di scrittura, che di certo si presterà a racconti più ispirati.

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Michael Dag
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Re: La barca

Messaggio#10 » lunedì 28 febbraio 2022, 10:14

Un racconto carico di tensione, ottimo il flusso di lettura durante l'inseguimento.
Bella la frase del bimbo, molto toccante e bel colpo di scena. Credevo che fosse suo figlio, ma rende tutto ancora più drammatico e tratteggia bene l'ambientazione con famiglie disastrate e gente che si aiuta come può per sopravvivere ai mostri.
Già vista la scena dell'eroe che viene morso e si sacrifica per far guadagnare tempo a chi invece ce la può ancora fare, ma ti sei ripreso bene con un ottimo mostrato e un finale amaro e poetico.
Buon lavoro!

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Re: La barca

Messaggio#11 » lunedì 28 febbraio 2022, 16:53

Ciao Alvin e ben ritrovato!
Credo che il punto più debole del racconto sia l'eccessiva linearità. Una volta intuito il contesto, tutto si svolge un po' come il lettore si aspetta, compreso il sacrificio finale per mettere gli altri. Il racconto manca quindi di un guizzo che renda più appassionante la lettura. Nulla di male, so bene quanto sia dura sviluppare un'idea forte mentre le lancette scorrono, anch'io a questo giro mi sono rifugiato in una trama che di originale ha ben poco :)
Per il resto, lo stile è molto buono. Un applauso in particolare per l'incipit che mi è piaciuto molto e mette bene in scena la paranoia di una fuga nel buio.
Buona edition!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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Re: La barca

Messaggio#12 » mercoledì 2 marzo 2022, 10:48

La barca - Alvin Miller
Piacere di averti letto, Alvin!
Il tuo racconto, da un punto di vista squisitamente stilistico è quasi impeccabile. Un’altra cosa che ho realmente apprezzato è il ritmo che riesci a tenere: per tutta la lettura la tensione resta costante. A differenza dell’ultimo tuo racconto che ho letto, però, se vuoi questo pezzo manca un po’ di originalità sia nella trama che nei dialoghi. Se devo individuare una pecca penso sia proprio questa.
Detto ciò, al netto di questo, direi che il tuo è un buon racconto.
In bocca al lupo, a rileggerti!
Elisa

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Re: La barca

Messaggio#13 » mercoledì 2 marzo 2022, 20:07

Ciao Alvin,
Nulla da dire sullo stile,
all'inizio avevo pensato a una sorta di gioco tra un gruppo di ragazzi che attraversano un bosco fabulando nel buio la presenza dei vampiri.
Invece i vampiri c'erano eccome!
Alla fine racconti una fuga e un sacrificio per salvare i propri prossimi.
Carino, ma non mi è entrato dentro, forse avrei voluto provare un po' più di sofferenza per la perdita del legame del protagonista poco prima del suo martirio.
A rileggerci presto
W

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Re: La barca

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 1:15

Dopo aver raccolto tutti questi pareri mi sento di voler scrivere una risposta finale per l'edizione (e che vorrei far valere anche nelle edizioni future a cui parteciperò).

Sin da quando ho cominciato a gareggiare su Minuti Contati (all'incirca un anno fa), ho sperimentato un metodo di scrittura che per me era impensabile: pensare, progettare, scrivere e correggere un racconto nell'arco di una sola serata e per giunta all'interno di uno spazio di caratteri miserevole.

Non sono mai stato capace di scrivere racconti, figuratevi in così poco tempo e con tutti questi limiti, per cui mi sento di aver fatto dei passi da gigante da quelle prime edizioni in cui nemmeno mi candidavo perché non riuscivo a rispettare i parametri.

Poi è arrivata la seconda fase della sperimentazione, quella in cui ho cercato di assecondare alcune delle indicazioni che mi sono state fornite. Una delle critiche che andavano per la maggiore era quella di voler condensare in poche battute mondi molto complessi, e quello che ho fatto con questo racconto era di vedere cosa sarebbe successo se mi fossi buttato in un racconto molto mainstream, con pochi guizzi creativi, tanti luoghi comuni e il supporto del mio stile (che se non altro riscontra l'apprezzamento unanime da parte di tutti).
Ero molto contento di essere riuscito a chiudere la storia e di farcela stare senza grosse amputazioni, così com'ero contento del ritmo e della gestione del flusso delle informazioni, che non ha causato dubbi a nessuno di voi.

Se però i risultati sono stati quelli che sono, e se "la linearità della storia" ha comportato il fallimento del racconto malgrado le virtù stilistiche che avete riscontrato, a questo punto mi sembra chiaro che la cosa migliore da fare è di assecondare quello che è il mio stile, vale a dire creare mondi e accettare il fatto che questi mondi non potranno mai essere approfonditi all'interno di questi tornei.

Continuerò a partecipare e mi impegnerò malgrado tutto, ma penso sia arrivato il momento per me di cominciare a divertirmi e di pensare meno ad accontentare gli altri, godendomi di più le caratteristiche virtuose di Minuti Contati.

Grazie a tutti per aver letto e grazie a tutti per i feedback che mi avete mandato :)
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Re: La barca

Messaggio#15 » giovedì 3 marzo 2022, 17:38

Ciao Alvin,

chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Parlare di vampiri con me confesso che è un po' vincere facile :)
Scherzi a parte, il testo è scritto bene, ha una tensione crescente piacevole e non ho particolari critiche in questo senso. Ciò che invece mi ha deluso è il finale: è scritto bene e reso bene, ma l'ho trovato piuttosto prevedibile. Appena ho iniziato a leggere ho immaginato che accadesse esattamente quello, e ci sono rimasta un po' male perché è ciò che mi rimane del testo.
Una buona prova comunque.

In bocca al lupo,
Morena

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Re: La barca

Messaggio#16 » martedì 8 marzo 2022, 20:44

Un racconto che va dove volevi portarlo e pertanto va premiato. Ho notato una fase finale meno riuscita, quella della salita in barca con il disvelamento dei legami di parentela che arriva un po' dal nulla, forzato. Ottima la tecnica. Per me qui siamo dalle parti di un pollice quasi su con il quasi giustificato da quanto ti ho rilevato. Detto questo, voglio rispondere anche alla tua riflessione. Trovo sia giusto capire come andare incontro ai gusti, ma che il modo giusto per farlo sia rimanendo in quelle che sono le proprie caratteristiche. Trovo molto interessante che tu abbia cercato di costruire un qualcosa ad hoc e anche questo è un esercizio molto utile in determinati contesti, ma tu hai delle caratteristiche ben definite che MC può aiutare a contribuire a domare e controllare in modo ancora più efficace e, soprattutto, funzionale, di quanto già tu non sappia fare. Per dire, se penso a te mi viene in mente il racconto sulle sabbie, quelle atmosfere, quella densità di contenuti. Ricordiamoci anche che sei abituato a lunghezze maggiori, ma qui l'esercizio è proprio quello di forzarci a dominarci e a dominare la nostra arte in modo da renderla sempre più al nostro servizio. Riuscire a farlo sulla breve distanza ci aiuta ad adattarci meglio a qualunque size, anche quelle più lunghe e pertanto non può che riverberarsi positivamente in qualunque altro aspetto. Quindi dacci dentro, Alvin.

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