Scala di valori

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Andrea76
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Scala di valori

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 0:44

Compose il numero sulla tastiera. Sei, sette, nov… Sul 9 il dito ebbe un fremito che ne bloccò la pressione sul pulsante.
Una morsa gli stringeva lo stomaco. Gli mancava il fiato. Una corrente impetuosa, dal diaframma spingeva verso il basso. Filava giù una bellezza, verso il più sacro dei suoi buchi.
Poteva correre in bagno, mollare tutto. Poteva ma non doveva. Non sapere era molto peggio che sapere.
Fece un respiro lungo e continuò a digitare: nove, otto, cinque… uno!
Ecco fatto.
Trattenne il fiato e spinse l’orecchio sulla cornetta. Uno squillo… Niente. Due, tre squilli… Ancora niente.
Forse dall’altra parte non c’era nessuno perché nessuno era disposto a dirgli la verità.
Quarto squil… Un rumore secco spezzò la sequenza dei trilli.
“Chi è?” una donna rispose, senza entusiasmo. Era un angelo oppure un demone? Dipendeva dalle circostanze.
“Salve, chiamavo per i risultati del test” gliela buttò lì, senza pensare. Un atto fuori controllo, come l’eiaculazione precoce.
“Ha fatto l’esame nel nostro laboratorio?” la donna accennò un vago interesse alla cosa.
“Sì. Lunedì scorso.”
“Il suo nome?”
“Test dei test.”
Sull’altra linea si udì un sospiro. “Non il nome dell’esame. Il suo nome e cognome, intendevo.”
“Ah!” alzò gli occhi al soffitto. “De Ruggeri. Carlo De Ruggeri”.
“Sì, mi ricordo” l’interlocutrice si schiarì la voce. “Amanda, scusami… mi guardi De Ruggeri, per favore?”
“In che cartella?” la voce di un’altra donna, più lontana.
“In quella dell’aizz.”
Le dita di Amanda ticchettarono sulla tastiera in cerca del file. Voleva che quelle mani si bloccassero, che le feci che gli assediavano il buco del culo si bloccassero. Che un blackout peggio di quello del 2003 mandasse in tilt il computer.
All’altro capo qualcosa di vetro andò in frantumi.
“Oh cazzo, no!” l’urlo della terminalista gli rimbombò nelle orecchie.
“Oh cazzo, no!” anche l’altra donna lanciò lo stesso acuto.
“Guarda…” Amanda singhiozzò come se le stesse mostrando qualcosa di orribile.
“Ah!”
“Eh!”
Il cuore di Carlo affondò nella melma che già galleggiava al centro del suo ventre.
Di che si preoccupavano quelle due? Dell’oggetto che era scivolato dal tavolo? O di quello che avevano letto sul PC?

“Oh cazzo, no!”
La vicina mi ha bussato quella sera. Voleva il sale, ma era vestita in tiro. Non ho resistito, l’ho fatta entrare e da cosa è nata cosa.
“Oh cazzo, no!”.
Non dovevo spogliarla, buttarla sul divano e prenderla come se fossi in crisi d’astinenza da dieci anni. Ho tradito Eleonora, ma non me n’è fregato niente.
“Oh cazzo, no!”.
Quella stronza non mi aveva detto che era sieropositiva. Me l’ha detto solo due settimane dopo, e io nel frattempo sono andato a letto con Eleonora. Potrei averla infettata.
“Oh cazzo, no!”.
La priorità era: resisti alle tentazioni del cazzo. In questo mondo, per salvarsi la vita, bisogna ubbidire alle priorità.


“De Ruggeri, mi sente?”
Strinse la cornetta fino a farsi scricchiolare le dita. “Mi dica.”
“Mi ascolti. Abbiamo i risultati del test.”
“E per quest’anno siamo 4 a 3!” Amanda lanciò un grido che gli fece scricchiolare il timpano.
Rieccole. Le signore feci. Sì, eccole entrare nelle vene emorroidarie, comprimere il pubococcigeo, allagare la cute anale.
4 a 3. Che vuol dire? Erano i malati contro i sani? E nel caso, a chi aveva rimpinguato il bottino lui?
“De Ruggeri? C’è ancora?”
Appoggiò una mano sulla pancia. Gli ribolliva come una pentola a pressione. “Sì, ci sono. Può dirmi il risultato?”
“No. Non siamo autorizzati a rilasciare informazioni per telefono. Deve venire qui subito.”
Subito! Pericolo infezione!
“Ok. Allora vengo.”
“Venga, venga.”
“Digli che deve port…” Amanda laggiù stava dicendo qualcosa, ma l’altra chiuse la comunicazione.
Carlo abbassò la cornetta. “Devo andare da loro.”
Si voltò. “Devo andarci per forza.”
Parlava a una vagina ora. Una vagina sdraiata sul divano.
“Perché?” lei gli sorrideva, con le sue grandi labbra spalancate come scrigni.
“Non me lo dicono per telefono.”
“Burocrati!”
Carlo la fiutò, da lontano. Puzzava di limone rancido.
“È colpa tua” le puntò il dito contro.
“Mia?”
“Chi glielo dice a Eleonora adesso?”
“Zitto! Vieni qui e rilassati.”
“Non posso, mi scappa la cacca.” Mosse un passo verso di lei. “E poi devo andare al Centro. La scala di valori è cambiata.”
“Valori? Tu?”
“Da che pulpito, ha parlato Kant!” Si avvicinò e le si inginocchiò davanti. “Ho paura.”
“Vieni, entra nella galassia.”
“Ma io devo andare” piagnucolò Carlo.
“Non ora.”
Due mani gli afferrarono i capelli e lo spinsero dentro. Un sapore aspro e bollente gli si appoggiò sulla bocca.
“Il mondo è cattivo, amica mia.”
“Anche tu lo sei.”
Carlo aprì le labbra. Le feci, adesso, stavano buone nella sua cripta anale. Ferme, in segno di rispetto.
“Sì, io ci sono dentro con tutte le scarpe” sussurrò.
“Esatto!” gli fece eco la Santa protettrice degli ammalati.
Carlo si tuffò nel vuoto. Tirò fuori la lingua e non pensò più a niente. Si scordò di Eleonora, di Amanda, delle priorità da rispettare.
E poi, di tutto il resto.



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antico
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Re: Scala di valori

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 0:46

Ciao Andrea! Parametri tutti rispettati anche per te, buona MAURIZIO FERRERO EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Scala di valori

Messaggio#3 » martedì 22 febbraio 2022, 16:38

Tema centrato. Tratteggi Carlo De Ruggeri con grande maestria durante il dramma psicologico che vive: conoscere l’esito del test della “Peste del Secolo”, o “Peste del Duemila”. Non è solo il terrore del telefono, ma anche il colon irritato a farlo soffrire, insieme a al senso di colpa che si accompagna alla ricostruzione dello scenario del temuto contagio: una vicina di casa seducente, un tradimento consumato senza riguardo per la compagna Eleonora. Le reazioni della centralinista e dell’assistente di lei non lasciano presagire nulla di buono: la provetta di vetro che si rompe, i numeri sibillini, e anche il fatto che la comunicazione si interrompa a metà quando la centralinista sta per dirgli che deve portare qualcosa (una nuova provetta, pensa ora, il Lettore Agghiacciato proprio come il protagonista, il quale ha augurato un super bug stile 2003 persino al povero computer). La tragicità del finale si stempera in una scena che sarebbe piaciuta a Bunuel: una grossa vagina parlante risucchia Carlo, in parecchi sensi. E gli dà l’oblio. Ottima prova, originalissima.

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Proelium
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Re: Scala di valori

Messaggio#4 » giovedì 24 febbraio 2022, 20:03

Ciao Andrea,
il tuo è uno di quei racconti pesanti, senza filtri, per ora il più crudele tra i mondi che ho letto. Lo stile è pulito e il contenuto sporco, l'effetto è un mix esplosivo.
Non ho molto da dire, in effetti: è uno di quei testi che personalmente non scriverei mai, ma è bene che ci sia qualcuno a farlo, perché quando li leggi sono un pugno allo stomaco.

Ben fatto, buona Edition!
Francesco

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gcdaddabbo
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Re: Scala di valori

Messaggio#5 » giovedì 24 febbraio 2022, 22:01

Ciao, Andrea!
Non posso dire di aver goduto nel leggere il tuo racconto!
Con un’epidemia in corso (Covid o HIV scegli tu), la sanità allo sfascio, tra hacker e guerra alle porte dell’Europa, chi gode sembra essere solo il protagonista della tua storia con la sua scala di valori drammatica alterata.
Volevi lanciare il tuo grido d’allarme come quelli di “Metti una musica leggera” ad un passo dal “buco nero”? Non mi sembra credibile!
Forse sono solo troppo vecchio per apprezzare il tuo stile innovativo che però non condividevo già nel ’68.
L’evoluzione della specie resta sempre una speranza.
Posso ipotizzare un riscatto in una futura lettura?
Buona fortuna! Scusami! Correggo: Merda!
Giancarlo

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Michael Dag
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Re: Scala di valori

Messaggio#6 » sabato 26 febbraio 2022, 11:51

Scala di valori, di Andrea Spinelli
lo stile è davvero buono e il pg è tratteggiato benissimo col suo fraseggio mentale. Si sente il dramma e l'empatia, ma ci sono molti elementi che mi sono sfuggiti.
non ho capito cos'è che si è rotto dall'altra parte e soprattutto, non ho capito a cosa serve queto elemento per la trama.
anche la storia del 4-3 mi è sembrata molto forzata. Ecco, la conversazione tra le due donne e anche quella tra la donne e carlo, mi sono parse molto irreali.
e poi ok, che il mondo è crudele, ma se sa che la vicina è positiva e continua a farci sesso allora è anche un po' meritocratico…

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Andrea76
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Re: Scala di valori

Messaggio#7 » sabato 26 febbraio 2022, 12:58

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. Tratteggi Carlo De Ruggeri con grande maestria durante il dramma psicologico che vive: conoscere l’esito del test della “Peste del Secolo”, o “Peste del Duemila”. Non è solo il terrore del telefono, ma anche il colon irritato a farlo soffrire, insieme a al senso di colpa che si accompagna alla ricostruzione dello scenario del temuto contagio: una vicina di casa seducente, un tradimento consumato senza riguardo per la compagna Eleonora. Le reazioni della centralinista e dell’assistente di lei non lasciano presagire nulla di buono: la provetta di vetro che si rompe, i numeri sibillini, e anche il fatto che la comunicazione si interrompa a metà quando la centralinista sta per dirgli che deve portare qualcosa (una nuova provetta, pensa ora, il Lettore Agghiacciato proprio come il protagonista, il quale ha augurato un super bug stile 2003 persino al povero computer). La tragicità del finale si stempera in una scena che sarebbe piaciuta a Bunuel: una grossa vagina parlante risucchia Carlo, in parecchi sensi. E gli dà l’oblio. Ottima prova, originalissima.


Ciao Alexandra, e grazie mille per il tuo commento. Ho provato a creare un racconto ad alta tensione e sono contento di aver raggiunto con te l'effetto che desideravo. Giusto il riferimento che fai a Bunuel, non ci avevo pensato. La vagina parlante è stata un'ispirazione bukowsiana ripresa poi da una scena di un film di Almodovar, ma rientra senz'altro anche nelle tematiche del regista messicano.

Proelium ha scritto:Ciao Andrea,
il tuo è uno di quei racconti pesanti, senza filtri, per ora il più crudele tra i mondi che ho letto. Lo stile è pulito e il contenuto sporco, l'effetto è un mix esplosivo.
Non ho molto da dire, in effetti: è uno di quei testi che personalmente non scriverei mai, ma è bene che ci sia qualcuno a farlo, perché quando li leggi sono un pugno allo stomaco.
Ciao Francesco, hai ragione. Il racconto ha contenuti molto forti che possono disturbare. In realtà la mia voce è più o meno questa che leggi e alla fine non posso fare a meno di assecondarla, anche se so di non andare incontro al gusto di molti. Ti ringrazio molto per il commento e l'apprezzamento generale per il racconto. A rileggerti.

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Andrea!
Non posso dire di aver goduto nel leggere il tuo racconto!
Con un’epidemia in corso (Covid o HIV scegli tu), la sanità allo sfascio, tra hacker e guerra alle porte dell’Europa, chi gode sembra essere solo il protagonista della tua storia con la sua scala di valori drammatica alterata.
Volevi lanciare il tuo grido d’allarme come quelli di “Metti una musica leggera” ad un passo dal “buco nero”? Non mi sembra credibile!
Forse sono solo troppo vecchio per apprezzare il tuo stile innovativo che però non condividevo già nel ’68.
L’evoluzione della specie resta sempre una speranza.
Posso ipotizzare un riscatto in una futura lettura?
Buona fortuna! Scusami! Correggo: Merda!
Giancarlo


Ciao Giancarlo, grazie per il commento. In realtà il protagonista non gode molto della sua condizione di sessodipendenza, ma se è a te è sembrato che lo facesse significa che non sono riuscito a rendere bene il suo disagio. Penso anche che è vero quello che dici: siamo pieni di tragedie universali come la guerra, il Covid e la crisi petrolifera. Ma il mio pensiero è che nonostante tutto gli esseri umani continueranno a guardare al proprio orticello, anche a dispetto di problemi più grandi di loro e che coinvolgono l'intera razza umana. Credo che sia in questo individualismo che consista la cattiveria del mondo, una cattiveria da cui neanche il mio protagonsta è esente.

Michael Dag ha scritto:Scala di valori, di Andrea Spinelli
lo stile è davvero buono e il pg è tratteggiato benissimo col suo fraseggio mentale. Si sente il dramma e l'empatia, ma ci sono molti elementi che mi sono sfuggiti.
non ho capito cos'è che si è rotto dall'altra parte e soprattutto, non ho capito a cosa serve queto elemento per la trama.
anche la storia del 4-3 mi è sembrata molto forzata. Ecco, la conversazione tra le due donne e anche quella tra la donne e carlo, mi sono parse molto irreali.
e poi ok, che il mondo è crudele, ma se sa che la vicina è positiva e continua a farci sesso allora è anche un po' meritocratico…

Ciao Micheal, e grazie per il tuo commento. L'oggetto che va in frantumi è un semplice espediente narrativo per amplificare l'ansia nel protagonista (e nel lettore): le due donne al telefono saranno sconvolte per quello o perchè Carlo è effettivamente positivo al test? RItengo pertanto che sapere cosa vada in frantumi non aggiungerebbe nulla al peso e al significato del racconto. Naturalmente questa è la mia idea che è diversa dalla tua.
Riguardo la conversazione al telefono tra Carlo e le donne non ho colto gli elementi surreali che hai riscontrato tu. I dialoghi mi sembrano asciutti e piuttosto verosimili, ma evidentemente tu hai avuto una diversa impressione.
In ultima analisi, il mondo è assolutamente meritocratico e io sono d'accordo con te: è esattamente quello che ho cercato di esprimere con questo racconto. Il protagonista lo dice chiaro e tondo: io ci sono dentro con tutte le scarpe. Dunque anche lui è artefice della cattiveria del mondo. E come dice il detto "chi semina vento raccoglie tempesta", Carlo non fa che produrre cause negative alle quali seguono, inevitabilmente, effetti altrettanto negativi.

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Mario Mazzafoglie
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Re: Scala di valori

Messaggio#8 » sabato 26 febbraio 2022, 22:38

Scala di valori - Andrea Spinelli

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto dal fatto che ho dovuto rileggere due volte per apprezzare meglio i dettagli che avevi seminato, e nonostante questo sono molto combattuto nel giudizio che dovrò dare a questo racconto.
La parte iniziale mi è piaciuta molto perchè esponi bene la situazione e si crea subito una buona empatia con il personaggio, alle prese con un bel problema. Con il passare delle righe tutto diventa ancora più chiaro e ben architettato, tanto da chiedersi soltanto: "E adesso che farà?"
E da qui secondo me subentrano i problemi. Anche io, come già sottolineato da qualcuno, non ho capito il perchè dell'episodio della "rottura di qualcosa" al telefono, cosa che poi, a mio modesto parere, lascia un dubbio nel lettore. Un dubbio che per suo rispetto necessita risposte.
Stesso identico discorso per la cosa del "4-3".
Ho letto la tua risposta a un commento precedente e hai spiegato i tuoi perchè. Capisco e rispetto la tua scelta di non svelare queste cose, ma permettimi di non condividerla.
E sono qui, quasi amareggiato, perchè sono convinto che la tua idea e il tuo sviluppo siano tra i migliori del gruppo. Finirò di leggere gli altri per avere un giudizio complessivo.
Nel frattempo, in bocca al lupo.

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Re: Scala di valori

Messaggio#9 » domenica 27 febbraio 2022, 11:48

Ciao Andrea, piacere di averti letto!
Un racconto molto crudo nei contenuti e nei toni, hai tratteggiato in maniera eccellente il protagonista, con i suoi modi e il suo fraseggio interiore. Colpisce duro, quindi hai raggiunto il tuo obiettivo.
L'unica parte che mi ha messo un po' in difficoltà è la conversazione al telefono. Ho capito solo in seconda lettura che l'oggetto caduto, gli scambi fra le due donne, il 4-3, erano tutti elementi fini a sè stessi per creare confusione nel protagonista. Mi paiono troppo accentuati nell'economia del racconto, con il rischio che il lettore si concentri su quelli pensando che abbiano uno scopo, e rimanga poi spiazzato. (Per lo meno, a me hanno dato questo effetto).
Buona edition!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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kruaxi
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Re: Scala di valori

Messaggio#10 » lunedì 28 febbraio 2022, 4:53

Scala di valori

Un vecchio spot recitava: 'una telefonata ti salva la vita'.
Non è così per il protagonista di questo racconto che, con una telefonata, molto ben resa, realistica, apprende (tramite il 'non detto' a dire il vero) di aver ricevuto una probabile condanna a morte, condanna peraltro da estendersi alla propria, ignara, compagna di vita.
Ma non sembra esserci tempo per i sensi di colpa: nonostante qualche difficoltà con la propria ampolla rettale, il protagonista si getta ancora, 'con tutte le scarpe', dentro un'enorme vagina antropomorfizzata, metafora delle ossessioni che lo hanno portato alla rovina. Il cambio di registro, dall'ultra realismo al grottesco, è repentino e può risultare difficile da giustificare, almeno per i miei gusti. Felliniano, per certi aspetti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#11 » martedì 1 marzo 2022, 13:09

Scala di valori - Andrea Spinelli
Piacere di averti letto, Andrea!
Che dire? Il tuo racconto mi ha piacevolmente colpito sotto diversi punti di vista. Mi è parso un po’ una crasi tra Palahniuk (la prima parte e le scelte più suggestivamente fisiche) e Pedro Almodóvar (per la scena finale molto simile a quella contenuta nella sua pellicola Parla con lei), ma mi sembra che, se in parte possa trattarsi di citazioni, siano comunque sapientemente rese e unite. Con la soluzione finale adottata hai anche schivato la possibilità di cadere in banalizzazioni o scenari già previsti e l’ho apprezzato molto.
Il testo è ben scritto e si legge d’un fiato. Avrei solo eliminato un po’ di punti di sospensione, ma sono gusti personali.
Direi una prova davvero buona!
In bocca al lupo, a rileggerti!
Elisa

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Re: Scala di valori

Messaggio#12 » mercoledì 2 marzo 2022, 12:27

Ciao Andrea,
stile azzeccatissimo, crudezza, dettagli disturbanti, fanno di questo racconto una miscela esplosiva che ho apprezzato moltissimo.
L'unica nota stonata, secondo me, sono i dettagli anatomici sui vari posizionamenti delle feci nell'intestino. Siamo nel PDV del protagonista e, a meno che non sia un medico, non credo che gli conoscerebbe in modo così profondo. In ogni caso, nel testo non dici nemmeno che non lo sia, per cui è giusto un'inezia, ma te la volevo segnalare, perché il lavoro è ottimo.
A rileggerci presto
W

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Re: Scala di valori

Messaggio#13 » mercoledì 2 marzo 2022, 18:53

Mario Mazzafoglie ha scritto:Scala di valori - Andrea Spinelli

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto dal fatto che ho dovuto rileggere due volte per apprezzare meglio i dettagli che avevi seminato, e nonostante questo sono molto combattuto nel giudizio che dovrò dare a questo racconto.
La parte iniziale mi è piaciuta molto perchè esponi bene la situazione e si crea subito una buona empatia con il personaggio, alle prese con un bel problema. Con il passare delle righe tutto diventa ancora più chiaro e ben architettato, tanto da chiedersi soltanto: "E adesso che farà?"
E da qui secondo me subentrano i problemi. Anche io, come già sottolineato da qualcuno, non ho capito il perchè dell'episodio della "rottura di qualcosa" al telefono, cosa che poi, a mio modesto parere, lascia un dubbio nel lettore. Un dubbio che per suo rispetto necessita risposte.
Stesso identico discorso per la cosa del "4-3".
Ho letto la tua risposta a un commento precedente e hai spiegato i tuoi perchè. Capisco e rispetto la tua scelta di non svelare queste cose, ma permettimi di non condividerla.
E sono qui, quasi amareggiato, perchè sono convinto che la tua idea e il tuo sviluppo siano tra i migliori del gruppo. Finirò di leggere gli altri per avere un giudizio complessivo.
Nel frattempo, in bocca al lupo.


Ciao Mario, grazie il tuo commento. Probabilmente se anche tu hai trovato dissonanti gli elementi della "rottura" e dei "numeri" è probabile che debba riflettere sull'efficacia o meno della loro messa in scena. Volevo amplificare l'ansia nel protagonista e quindi anche nel lettore, ma come spesso accade la sovrabbondanza di dettagli ha prodotto l'effetto opposto. Ti ringrazio comunque per l'apprezzamento generale sul racconto. A rileggerti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#14 » mercoledì 2 marzo 2022, 18:57

GiulianoCannoletta ha scritto:Ciao Andrea, piacere di averti letto!
Un racconto molto crudo nei contenuti e nei toni, hai tratteggiato in maniera eccellente il protagonista, con i suoi modi e il suo fraseggio interiore. Colpisce duro, quindi hai raggiunto il tuo obiettivo.
L'unica parte che mi ha messo un po' in difficoltà è la conversazione al telefono. Ho capito solo in seconda lettura che l'oggetto caduto, gli scambi fra le due donne, il 4-3, erano tutti elementi fini a sè stessi per creare confusione nel protagonista. Mi paiono troppo accentuati nell'economia del racconto, con il rischio che il lettore si concentri su quelli pensando che abbiano uno scopo, e rimanga poi spiazzato. (Per lo meno, a me hanno dato questo effetto).
Buona edition!
Giuliano


CIao Giuliano, sei la terza persona che mi fa notare la dissonanza creata da questi elementi. Come si dice? Tre indizi fanno una prova! Probabilmente avrei dovuto calibrare meglio l'inserimento di questi dettagli o addirittura eliminarli, e forse la linearità del testo ne avrebbe giovato. Ti ringrazio comunque per la valutazione complessivamente positiva del racconto. A rileggerti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#15 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:04

kruaxi ha scritto:Scala di valori

Un vecchio spot recitava: 'una telefonata ti salva la vita'.
Non è così per il protagonista di questo racconto che, con una telefonata, molto ben resa, realistica, apprende (tramite il 'non detto' a dire il vero) di aver ricevuto una probabile condanna a morte, condanna peraltro da estendersi alla propria, ignara, compagna di vita.
Ma non sembra esserci tempo per i sensi di colpa: nonostante qualche difficoltà con la propria ampolla rettale, il protagonista si getta ancora, 'con tutte le scarpe', dentro un'enorme vagina antropomorfizzata, metafora delle ossessioni che lo hanno portato alla rovina. Il cambio di registro, dall'ultra realismo al grottesco, è repentino e può risultare difficile da giustificare, almeno per i miei gusti. Felliniano, per certi aspetti.


Ciao e grazie per il tuo commento. Sì, capisco che la scelta di un finale simbolico possa essere difficile da digerire. Il fatto è che quello è un simbolo per il pov, cioè lui nella testa ha solo quello e passa sopra a tutto il resto. L'idea mia era che sopra quella vagina ci fosse un corpo, ma che lui vedesse solo quella. Probabilmente è un'idea che è rimasta solo nella mia testa e che non sono riuscito a trasmetterti. A rileggerti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#16 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:09

Shanghai Kid ha scritto:Scala di valori - Andrea Spinelli
Piacere di averti letto, Andrea!
Che dire? Il tuo racconto mi ha piacevolmente colpito sotto diversi punti di vista. Mi è parso un po’ una crasi tra Palahniuk (la prima parte e le scelte più suggestivamente fisiche) e Pedro Almodóvar (per la scena finale molto simile a quella contenuta nella sua pellicola Parla con lei), ma mi sembra che, se in parte possa trattarsi di citazioni, siano comunque sapientemente rese e unite. Con la soluzione finale adottata hai anche schivato la possibilità di cadere in banalizzazioni o scenari già previsti e l’ho apprezzato molto.
Il testo è ben scritto e si legge d’un fiato. Avrei solo eliminato un po’ di punti di sospensione, ma sono gusti personali.
Direi una prova davvero buona!
In bocca al lupo, a rileggerti!
Elisa


Ciao Elisa, grazie mille per il tuo commento. La tua intuizione con il riferimento alla sequenza di "Parla con lei" è azzeccata. Quella a sua volta è un omaggio alla scena di un racconto di Bukowski intitolato "Sei pollici". La mia pertanto è la citazione di una citazione! Mi fa in ogni caso piacere che tu abbia gradito il racconto e che lo stesso abbia catturato in qualche modo la tua attenzione. A rileggerti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#17 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:35

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Andrea,
stile azzeccatissimo, crudezza, dettagli disturbanti, fanno di questo racconto una miscela esplosiva che ho apprezzato moltissimo.
L'unica nota stonata, secondo me, sono i dettagli anatomici sui vari posizionamenti delle feci nell'intestino. Siamo nel PDV del protagonista e, a meno che non sia un medico, non credo che gli conoscerebbe in modo così profondo. In ogni caso, nel testo non dici nemmeno che non lo sia, per cui è giusto un'inezia, ma te la volevo segnalare, perché il lavoro è ottimo.
A rileggerci presto
W


Ciao Wladimiro, grazie mille per il commento e per i tuoi apprezzamenti! Sono felice che la voce (aspra e disturbante) che ho utiizzato abbia incontrato i tuoi gusti. Hai perfettamente ragione sulle specifiche dell'apparato intestinale del protagonista: se parliamo di "show don't tell" (e io è così che aspiro a scrivere), i dettagli che ho inserito non sono funzionali a meno che il protagonista non sia un medico. Per cui ora posso svelarlo: lui è un medico, ve lo giuro! (e mentre te lo dico mi è appena cresciuto il naso di due spanne, ahahahahah). A rileggerti.

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Re: Scala di valori

Messaggio#18 » giovedì 3 marzo 2022, 17:49

Ciao Andrea,

chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Il tono del racconto mi è piaciuto, hai dato spessore al personaggio fino a renderlo quasi (fastidiosamente) reale. Ho trovato nei dialoghi il punto di forza del tuo scritto (anche se il duetto tutto femminile l'ho trovato un po' superfluo e fine a se stesso), mentre ciò che mi ha convinto meno erano gli spezzoni sulla cacca, mi confondevano e distoglievano troppo l'attenzione su quanto stessi leggendo.
In bocca al lupo,
Morena

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Re: Scala di valori

Messaggio#19 » martedì 8 marzo 2022, 12:33

read_only ha scritto:Ciao Andrea,

chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Il tono del racconto mi è piaciuto, hai dato spessore al personaggio fino a renderlo quasi (fastidiosamente) reale. Ho trovato nei dialoghi il punto di forza del tuo scritto (anche se il duetto tutto femminile l'ho trovato un po' superfluo e fine a se stesso), mentre ciò che mi ha convinto meno erano gli spezzoni sulla cacca, mi confondevano e distoglievano troppo l'attenzione su quanto stessi leggendo.
In bocca al lupo,
Morena

Ciao Morena, grazie per il tuo commento. Mi scuso anche io se ti rispondo così tardi. Sì, a mente (molto) fredda mi rendo conto che alcuni dettagli (la cacca e la descrizione dell'apparato intestinale del protagonista) potevano essere evitati per non sovraccaricare il testo e rallentarne la lettura. Invece ho voluto alzare il tiro dal punto di vista della visualizzazione della scena e con tutta probabilità sono andato un po' sopra le righe. Mi fa comunque piacere che nel complesso tu abbia apprezzato il racconto.
A rileggerti

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Re: Scala di valori

Messaggio#20 » martedì 8 marzo 2022, 19:57

Penso che gli elementi ci siano tutti, ma che il racconto difetti nel protagonista. In verità non mi sono mai sentito tirato dentro il suo essere, quello che sappiamo di lui è che ha ceduto a una tentazione e che, in finale di racconto, sembra avere una visione che ha la funziona di descriverlo, ma la mia idea è che il lettore dovesse già arrivare convinto a quel punto. Manca una semina adeguata, manca il protagonista, praticamente sempre. A quel punto sono quasi dei macigni tutti i punti in cui si cita la cacca così come mi risultano forzati i dialoghi con le segretarie (così come gli stratagemmi per aumentare la tensione). Questa volta, insomma, mi è sembrato come un maglione tessuto male con tanti pezzi cuciti insieme quasi a forza. Questo per spiegarti il perché di una valutazione che si ferma su un pollice tendente al positivo, ma in modo non solido e in classifica finisci anche dietro al parivalutato racconto di Galligani, più empatico.

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