La Prima Fiamma

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Maurizio Chierchia
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La Prima Fiamma

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 0:50

Le pellicce fradice ci pesano sulla schiena e sgocciolano sulla Madre Terra.
Riparati all’ingresso di una grotta, ascoltiamo i versi del cielo in disordine e l’acqua che precipita da nuvole spesse come roccia.
Affiliamo le pietre come ci è stato tramandato e prepariamo la legna come ci hanno insegnato.
I nostri antenati ci guidano, illuminando la volta sulle nostre teste e rischiarando l’entrata della caverna.
Ci accompagnano nelle tenebre per uscirne ogni notte più forti. In branco, come le fiere notturne, sfidiamo l’oscurità.
Impariamo ad avanzare senza timore, in gruppo, uniti l’uno all’altro come una creatura sola.
Preparati gli arnesi e raggruppati i bastoni, affrontiamo l’uscita da questa calorosa gola. Mai siamo stati tanto a lungo in un posto come in quest’antro. La posizione irraggiungibile da chi non può arrampicarsi ha reso questo luogo un rifugio sicuro. Ma non abbiamo più il fuoco e dobbiamo recuperarlo altrove.
Un alveare di vespe ronza nelle nostre pance a memoria dei giorni che sono passati.
Le pareti grigie ci salutano con i dipinti delle nostre mani colorate di rosso.
Rosso come la terra da cui venivano i nostri avi, rosso come il sole e rosso come il fuoco donatoci nelle notti come queste.
La pioggia diminuisce agevolando il nostro cammino. In lontananza il buio della notte è spezzato a metà da una montagna di luce arancione, viva e in movimento.
I piedi affondano nel fango bagnato che ammorbidisce le spine e i rovi. Il vento sferza le facce e zittisce ogni suono.
Pur dovendo combattere con le raffiche preferiamo proseguire fuori dalla vegetazione più fitta, dove possiamo farci condurre dalla luce dei nostri cari.
In cerchio, in modo da poterci guardare le spalle a vicenda, costeggiamo la boscaglia stando attenti agli agguati dei predatori.
Non viaggiamo più da soli, abbiamo capito che non conviene. I più forti sopravvivono solo quando hanno qualcuno che li aiuta. Non avremmo speranza contro un orso o un puma, non di certo uno contro uno.
Per quello imitiamo chi questi temibili avversari sa tenerli a bada e ci convive ogni giorno.
Ci siamo stancati di essere prede, vogliamo anche noi diventare predatori.
Sotto il peso dei nostri pensieri la tetra pianura scorre e ci allontana dalla calda dimora.
Un fiume ci compare davanti.
Le sue acque scorrono impervie ma non sembrano difficili da attraversare.
Ci mettiamo in fila e ci immergiamo. Ognuno afferra la spalla di quello davanti e tiene sollevato il legname per non farlo bagnare.
L’acqua ci arriva fino al petto.
Come un serpente guadiamo da una sponda all’altra, se cade uno l’altro lo sorregge.
Attraversiamo il torrente e ci fermiamo per riprendere fiato.
Sui nostri corpi tantissimi esseri dalla forma di lingua sembrano volerci divorare vivi.
Attaccati con la stessa ferocia con cui un lupo si avventa su un caprone, i loro denti aguzzi penetrano nella pelle e lacerano la carne.
Tra grida acute e versi confusi ci strappiamo di dosso quelle bestie immonde, sradicandole come piante dal terreno con tutte le radici.
Siamo ricoperti di sangue, il nostro sangue, l’unica cosa rossa da cui vogliamo tenerci a distanza.
Per fortuna le ferite non sono poi così gravi, la terra umida allieva persino il dolore e ci permette la ripartenza senza troppe esitazioni.
Il legno è ancora abbastanza asciutto.
Sopra di noi le nuvole sono sparite del tutto e la tempesta è svanita con loro.
L’aria è diventata più secca e una nebbia fosca ci entra nel naso.
Ci stiamo avvicinando al nostro obbiettivo.
Da quando nasciamo ci mostrano come riconoscere quando si è vicini al fuoco e come raccoglierlo.
Per prima cosa, tutto intorno a lui brucia.
Quando tocca gli alberi divampa e si espande, fino a quando non trova roccia o acqua.
Oltre a incendiare tutto quello su cui si posa, porta con sé delle nuvole, diverse da quelle che fanno piovere. Queste nubi nere inghiottono tutta l’area circostante alle fiamme e rendono quasi impossibile respirarci all’interno se non per pochi attimi.
Attimi in cui la legna che ci portiamo dietro deve essere accesa e portata al sicuro, dove poterla gestire fino al prossimo incendio.
Lasciamo le pellicce quando il caldo diventa insopportabile.
La cupola blu è sparita dalla nostra vista e il cielo è solo una coltre insondabile.
Sotto, le ombre si agitano sullo sfondo arancio come se fuggissero da quella morte rovente.
Imbracciamo i bastoni e ci lanciamo alla ricerca del più vicino cespuglio bruciato.
Qualcuno di noi cade, i più anziani.
Il fumo deve averli presi prima che riuscissero a sfuggire alle sue grinfie mortali.
Altri escono, tossiscono, rantolano e si stringono il torace.
Nessuna fiamma tra le mani.
Un solo bastone spicca, illuminato di rosso, in mezzo all’incendio.
Mentre le fiamme intorno si dileguano e solo il nero della cenere rimane, quest’unica fiamma ci da speranza.
Ci attacchiamo a lei.
Poi un tuono.
Le nuvole ritornano sulle nostre teste inondandoci, prendendosi gioco di noi.
Nuvole spesse come roccia, che con la loro acqua spengono il nostro fuoco.


Maurizio Chierchia
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antico
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 0:52

Ciao Maurizio! Caratteri e tempo ok anche per te, buona MAURIZIO FERRERO EDITION!

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Maurizio Chierchia
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#3 » martedì 22 febbraio 2022, 0:57

Grazie mille!
Maurizio Chierchia
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MatteoMantoani
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#4 » giovedì 24 febbraio 2022, 13:03

Prime Impressioni: Ciao Maurizio, piacere di leggerti. Un racconto molto evocativo, che ripropone il tema della lotta dell'uomo primitivo.

Aderenza al Tema: Per me ok.

Punti di Miglioramento: Qualche piccolo appunto lato stile, ci sono alcune frasi che, a gusto personale, possono essere migliorabili.

Un alveare di vespe ronza nelle nostre pance a memoria dei giorni che sono passati.
Sarebbe paura? Fame? Vedi, l'idea delle vespe nello stomaco è un'immagine così forte che non riesco a calarla nella realtà e così mi pare un po' grottesca.

I piedi affondano nel fango bagnato che ammorbidisce le spine e i rovi.
In realtà questa mi è piaciuta, anche se è un po' arzigogolata. Cioè, il peso di chi cammina fa affondare le spine nel fango rendendole innocue. Magari così è più diretto: "Le spine e i rovi affondano nel fango bagnato senza pungerci."

I più forti sopravvivono solo quando hanno qualcuno che li aiuta.
Non ha più senso coi più deboli?

Punti di Forza: Il parallelismo tra questo racconto e il film "La Guerra del Fuoco" è d'obbligo, quindi l'idea di base non è proprio originale, però devo dire che l'atmosfera mi è piaciuta molto. C'è un certo fascino in quest'ambientazione primitiva, che ho particolarmente apprezzato.

Conclusioni: Un racconto che trae i suoi spunti da meccanismi e scenari già descritti anche nel cinema, basta pensare al famoso film di Annaud, però l'ambientazione è suggestiva e anche la dinamica di questi personaggi che lottano contro una natura ostile. Forse migliorabile in alcuni punti per rendere la lettura più fruibile, però un racconto coinvolgente e che ho letto molto volentieri.

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Maurizio Chierchia
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#5 » giovedì 24 febbraio 2022, 15:20

Ciao Matteo,
innanzitutto grazie del commento, sono felice che un po' ti sia piaciuto.
Ad essere onesto penso che tu abbia totalmente ragione, l'idea non è così originale, ma volevo allontanarmi da un racconto contemporaneo.
Ho voluto sperimentare qualcosa di diverso in senso di stile. Ho provato usando la prima persona plurale per dare più idea di gruppo, probabilmente ho cannato in pieno.
Anche io ho notato troppe frasi arzigogolate che potevo rendere decisamente meglio, ma il tempo mi ha fregato. Devo ancora farci il callo.
Per ciò che dire, sono felice che tu sia riuscito ad apprezzare quel poco di buono che ci poteva essere e sono d'accordo con te sulle frasi da rivedere e lo stile da rendere più fluido.
Grazie mille ancora e buona gara!
Maurizio Chierchia
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Andrea Lauro
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#6 » sabato 26 febbraio 2022, 19:56

Ciao Maurizio,
la tua narrazione è diretta e stilisticamente buona. Il problema, secondo me, è che risulta priva di mordente. Come il racconto di Marchese, c’è una lunga sequenza di azioni: anche molto dettagliate, intendiamoci, ma leggendo ho avuto quel senso di “eh, va bene, ok, però quando arriviamo al dunque?”
Una sensazione di pancia, proprio. La considerazione che ne emerge è che forse potevi gestire tutto in meno spazio. Se avessi avuto il limite di 4000 caratteri, o anche di 3000, non sarebbe stato un grosso problema: molti dei segmenti possono essere tagliati senza togliere il succo della storia; anzi, forse il testo ne avrebbe guadagnato.

Davvero molto simile a quello di Marchese come struttura; questo lo posizionerei sopra perché il finale è più integrato con il resto del racconto.
a presto!
andrea

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Maurizio Chierchia
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#7 » sabato 26 febbraio 2022, 20:05

Ciao Andrea,
Grazie del commento, come ho detto sopra mi trovi in perfetto accordo su tutto.
Ho esagerato, mi dovevo mettere un limite.
Buona gara e a presto.
Maurizio Chierchia
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Debora D
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#8 » domenica 27 febbraio 2022, 20:57

Ciao Maurizio, piacere di leggerti.
Da una parte il tuo racconto mi ha ricordato la saga di Ayla della Auel, l’ambientazione preistorica mi piace sempre, dall’altra la scelta della prima persona plurale è buona all’inizio ma in 5000 caratteri l’ho trovata pesante. Mi aspettavo, anzi desideravo, che si passasse a una terza o addirittura a un io. Dal gruppo all’individualità sarebbe stato un vero colpo da maestro.
I pregi sono di certo il tema centrato, la scelta della tematica storica che con me è sempre un punto a favore, il senso di pesantezza e condanna che la prima plurale così cadenzata e martellante trasmette al lettore.
In conclusione un testo coraggioso che però, non avendo mai un vero e proprio personaggio singolo per cui tifare, fa del suo punto di interesse, la scelta narrativa insolita, anche il punto di debolezza.

Spero di essere stata abbastanza comprensibile
Buon divertimento e alla prossima

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Alvin Miller
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#9 » martedì 1 marzo 2022, 20:16

Ciao Maurizio.
Il tuo racconto probabilmente parla di un grande viaggio in cerca di una nuova vita, oppure di una fuga da un'esistenza minacciata ogni giorno da insidie di ogni tipo. Il fatto è che non ho capito quale delle due, ed è il problema del tuo brano.
Non ci dici chi sono queste persone, non ci dai una singola informazione per riconoscerne l'etnia e l'epoca in cui la storia è ambientata.
All'inizio ho creduto che fossero uomini della preistoria, ma non parli di megafauna carnivora, non descrivi degli attrezzi o dei metodi di caccia specifici che aiutino a collocarli in quel contesto.
Così a un certo punto ho concluso che fossero dei nativi americani, visti anche i molti riferimenti agli antenati e alla presenza di animali come puma e orsi, non fosse che i nativi americani non avevano tutti questi problemi di sopravvivenza, erano abili cacciatori perfettamente in simbiosi con l'ecosistema in cui vivevano. Quindi il dubbio rimane.
Non dovrebbe andare così, non dovrebbe essere il lettore a compensare le carenze di un brano e a investigare sugli intenti dell'autore, anche perché questo ci porta a delle frasi che, in assenza di un contesto, risultano indecifrabili:
Un alveare di vespe ronza nelle nostre pance a memoria dei giorni che sono passati.

Cosa ci volevi comunicare con questa descrizione?
Sui nostri corpi tantissimi esseri dalla forma di lingua sembrano volerci divorare vivi.

A occhi mi sembra che tu stia parlando di sanguisughe, ma se così fosse rendi ancora più difficile collocare il contesto.

Il tema, anche se comunicato indirettamente, direi che è centrato. Ma la prossima volta ti consiglio di tenerti meno sul vago.
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Andrea76
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#10 » mercoledì 2 marzo 2022, 18:31

Ciao Maurizio, anche a me il titolo ha fatto pensare a un’ambientazione paleolitica. Trovo il tuo stile molto evocativo. Curi davvero nel dettaglio la scelta delle parole in modo da dare una certa musicalità al testo, e questa è una cosa più che apprezzabile. Di contro concordo con chi ti ha scritto che il tuo racconto manca di patos, e credo anche io che la scelta della prima persona plurale non ti abbia giovato in questo senso. Non sono riuscito a immedesimarmi nella voce narrante perché mi è risultata impersonale, e di conseguenza non ho empatizzato con la vicenda. Leggerò comunque con piacere i tuoi prossimi scritti perché la tua scrittura è potente e, nello specifico, andava solo calibrata in una soggettiva più distinta.

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Pietro D'Addabbo
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#11 » giovedì 3 marzo 2022, 13:42

Ciao Maurizio, piacere di leggerti.

Un racconto d'ambientazione, narrato con una peculiare prima persona plurale che lo rende una epopea di gruppo, un gruppo che collabora e sopravvive. Il mondo in cui si muovono lo vediamo difficile, ma a mio giudizio non spingi abbastanza da renderlo 'crudele' come era richiesto, perfino le spine non pungono. Alla fine hanno perso il fuoco, hanno perso alcuni componenti del gruppo per tentare di conquistarlo, ma erano solo 'numeri', li viviamo come 'anziani sacrificabili'. Non ci fai sentire quanto questo sia ingiusto, quanto faccia soffrire, perché il NOI non ha sentimenti, che sono invece dell'IO.
Comunque una buona prova, interessante.

Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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david.callaghan
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 21:38

Ciao Maurizio
Un racconto alla prima persona plurale! Per me tutta una novità devo dire.
Il punto forte sono le descrizioni, ma la mancanza di dialoghi o di pensieri fanno sì che sembri quasi un documentario.
Si aspetta che succeda qualcosa, ma il qualcosa non arriva mai. Manca di azione e di emozione purtroppo, peccato perché l'ambientazione è eccezionale ed è ben scritto.
Alla prossima

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Leonardo Pigneri
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 22:45

Ciao Maurizio!
Racconto quantomeno atipico. Prima persona plurare e completamente in raccontato.
Non dico che era impossibile fare un buon lavoro, ma sarei stato davvero colpito fosse uscito qualcosa di ottimo con queste premesse xD
Purtroppo, oltre alle descrizioni (che non sono malaccio), pollice in giù per tutto il resto. Il brano mi ha annoiato e non mi ha lasciato davvero nulla.
Peccato perché l'esperimento poteva essere interessante.
Spero di rileggerti presto con qualcosa di diverso!

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Maurizio Chierchia
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 22:59

Ne approfitto per ringraziare e rispondere ai commenti.
Avete ragione in pieno, ho provato qualcosa che si è rivelato catastrofico. Ma sono qui per provare e testare cose nuove quindi sono contentissimo comunque perchè ho potuto ricevere i vostri feedback e questo mi basta per continuare.
Non vedo l'ora che arrivi il prossimo contest, come si suol dire "Sono carico a balestra!"
in bocca al lupo a tutti e che vinca il migliore!
Maurizio Chierchia
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Re: La Prima Fiamma

Messaggio#15 » domenica 6 marzo 2022, 13:45

Sei partito da un'ottima intuizione, ma il problema è che poi non hai rilanciato e hai mantenuto il punto fino alla fine. Un testo breve, soprattutto se sperimentale, vive di continue trasformazioni al suo interno e non è sufficiente la buona idea di partenza perché se poi non sviluppata non può che ritorcersi contro il racconto stesso. In pratica sei rimasto troppo passivo e hai lasciato che il racconto estinguesse da solo il proprio fuoco (per rimanere nel contesto da te creato). Concludendo, direi un pollice ni tendente al positivo.

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