Mai rispondere al fuoco

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Debora D
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Mai rispondere al fuoco

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 0:52

Mai rispondere al fuoco di Debora Dolci

Tito correva nel campo verso suo padre e il vecchio Manlio.
Le pianticelle erano alte e gli sferzavano la faccia. Alle sue spalle crescevano grida e tonfi di zoccoli, insieme al fruscio del miglio schiacciato al galoppo. I razziatori erano tornati.
Suo padre lo afferrò per la mano e insieme scapparono dietro a Manlio.
Tito arricciò il naso. Un sussurro soffiò nelle sue orecchie.
Sbucarono fra le cascine, incrociarono tre paesani e la mamma che per correre si teneva la gonna con le mani.
“Papà!” Tito aveva le orecchie calde e ora gli bruciavano le caviglie. “Papà, lo sento.”
Papà gli mise una mano sulla spalla e si sporse verso Manlio. “Vedrai che bruceranno tutto di nuovo. Hanno le torce.”
“Che li colga la peste.” Manlio ringhiò. “Tieni Tito con te, lontano dalle fiamme. Prendete la chiatta e aspettate in mezzo al fiume, una volta riempiti i loro sacchi i razziatori se ne andranno.”
Un gruppo di cavalieri galoppava nel campo. Due con le torce si fermarono, uno alzò un dito a saggiare il vento.
“Papà.” Tito trattenne il fiato. I due abbassarono le torce sul miglio, spronarono le bestie e alle loro spalle le pianticelle avvamparono.
Tito si grattò forte un orecchio. Papà incontrò i suoi occhi. “Mai.”
Era sempre quella la parola: mai. Mai rispondere al fuoco. Mai essere se stesso.
Tito riprese a correre fra lui e la mamma.
Mai. Mai. Però qualcosa gli pizzicava le caviglie e c’era un sibilo nelle sue orecchie e sillabe, di sicuro parole. Ma quali?

Papà imprecò. La chiatta era affondata e quattro armigeri salivano verso di loro. Avevano torce e lunghi coltelli. Le fiamme sulle loro torce si piegavano, si piegavano verso Tito.
“Papà.”
“Torniamo indietro.” La mamma gli carezzò il viso. “Non lo ascoltare, tesoro, e non rispondere.”
Ricominciarono a correre tutti e tre verso le cascine.
Due cavalieri spuntarono dalla direzione del mulino. Uno di loro puntò contro papà una mazza.
“Dentro!” Il razziatore scosse la mazza indicando la stalla. C’erano altri uomini lì.
Tito si grattò ancora le orecchie.
Seguì la madre fino alla stalla che era piena di persone. Entrarono anche se non c’era davvero posto.
Tito, si trovò schiacciato tra i corpi.
Manlio gridò. “Prendete ciò che volete e andate!”
“I nostri ordini sono altri.” Era lo stesso cavaliere con la mazza.
Tito sgusciò sotto il braccio di suo padre. Stavano chiudendo la porta.
Troppe voci si sovapponevano. “Vi prego. Lasciateci andare. Cosa volete fare?”
Le fiamme ruggirono nelle sue orecchie: Tito, Tito.
Stavano in cima al tetto, volevano scendere da lui.
Gli strilli della gente divennero acuti.
L’odore delle fiamme e del loro banchetto gli colmò le narici.
Mai. Non devi rispondere mai.
Tito tossì. Si mise le mani sulle orecchie. Chiuse gli occhi. Inspirò, ma lo raggiunse l’odore del legno che resisteva al fuoco.
Dovevano uscire di lì, perché tutti tossivano.
Tito aprì gli occhi e si mosse dove nessuno voleva stare, davanti al fuoco, che si arricciò come un’onda senza toccarlo.
“Tito, no!” Il grido si mescolò in timbri diversi. Mamma, papà, Manlio?
Le caviglie smisero di pizzicare. Tito si strinse le mani una nell’altra. Come doveva parlargli? Era la prima volta che rispondeva.
Una cosa semplice era meglio. “Ciao, puoi aprire la porta?”
Le pareti di fuoco, rosse come il tramonto dell’estate, rotolarono ai suoi lati, si divisero, schivarono la gente del villaggio e aggredirono il portone.
La porta cadde: oltre c’erano i volti dei razziatori.
Tito fece un passo fuori. Le fiamme si alzarono in due colonne ai suoi lati.
“Torna da loro.”
Il fuoco si slanciò contro i razziatori.
I razziatori urlarono, quello con la mazza tirò le redini, ma finì a terra. Le fiamme gli artigliarono una gamba. Gridò e fuggì e insieme a lui il resto dei razziatori.
Il fuoco li seguì e si fermò al limitare del campo.
La mamma era uscita dalla stalla. Tito la abbracciò. Papà li raggiunse.
La gente del villaggio cominciò a uscire e si radunò lontano da loro.
Manlio fu l’ultimo. Girava gli occhi sul disastro, i capelli bianchi pieni di cenere.
Un sasso volò oltre di lui e piombò ai piedi di Tito. Un altro lo colpì al braccio.
Mai. Papà aveva detto di non mostrare mai quello che sapeva fare. Manlio non voleva nemmeno che se ne parlasse. Saltava una generazione, diceva, era una disgrazia che sarebbe passata.
Uno strillo isterico si levò dal gruppo. “Ora verranno con le lance e gli archi.”
Manlio ringhiò. “Smettetela.” Si lasciò dietro i paesani e li raggiunse. “Ve ne dovete andare.”
Mamma alzò un dito tremante. “Tito ci ha salvati tutti.”
Quello annuì. “Per questo vi lasciamo andare via. Ma non tornate più qui.”
Tito strizzò gli occhi appesantiti, era sazio come dopo una festa. Il fuoco si stava spegnendo al bordo del campo e gli chiacchierava nelle orecchie: aveva sonno.
La gente li fissava in silenzio.
Papà lo prese in braccio. Le sue braccia erano forti e sapevano un po’ di sudore e un po’ di fumo.
“Ma io li ho salvati” balbettò Tito e la voce gli uscì come un mugolio infantile.
Papà lo strinse.
Il fuoco si spense e smise di sussurrare.



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antico
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 0:53

Ciao Debora! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa MAURIZIO FERRERO EDITION!

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Proelium
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#3 » giovedì 24 febbraio 2022, 18:49

Ciao Debora,
piacere di rileggerti! Un bel fantasy storico ambientato nell'antica Roma, molto piacevole. Ho apprezzato sia il setting vero e proprio, con le sue cascine, il legname, i cavalieri e tutto quel fuoco, sia il lavoro di caratterizzazione che hai fatto sul piccolo Tito. Ok il tema che emerge senza fare troppo rumore.

Del tuo racconto percepisco tre sequenze ben distinte: la prima, quella della fuga, concitata e nitida al punto giusto. Di questa, solo il discorso sulla chiatta non mi convince del tutto, sia per l'estensione che per l'economia complessiva del brano (è un gran bel dettaglio, ma in fondo dispersivo).

Seconda sequenza, quella della paura e del nascondiglio, a mio avviso la meno limpida: non sono riuscito a sentirla né a vederla come avrei voluto. Non so, forse l'eccesso di beat e impressioni rapide ha finito per destrutturare la scena, invece di mostrarcela in HD. (A proposito di beat vs tag: un po' più su, a costo di apparirti blasfemo, il semplice tag "ringhiò Manlio" secondo me funziona meglio della sua controparte)

Terza sequenza molto meglio! Insieme al climax arrivano le risposte di cui abbiamo bisogno, insieme a una conclusione dolce amara che ci conferma che il mondo è crudele, ma forse neanche poi così tanto. L'antica Roma ha saputo fare ben di peggio... Ma va bene così, di brutte notizie ne abbiamo già fin troppe.

Buona edition, spero di esserti stato utile!

Francesco
Ultima modifica di Proelium il giovedì 24 febbraio 2022, 19:30, modificato 1 volta in totale.

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Michael Dag
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#4 » giovedì 24 febbraio 2022, 19:00

Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
Molto interessante il modo in cui hai interpretato il tema e intrigante la storia in sé e Ottima la metafora del titolo.
Le scene iniziali sono emozionanti e frenetiche, e rendono benissimo l'idea di un povero contadino medievale preda di una razzia.

Devo essere sincero, non ho capito tantissimo il finale e credo che il problema sia la mancanza di spazio per definire i vari personaggi.
Sicuramente il povero bimbo vive in un mondo crudele, popolato da gente ingrata… ma anche molto stupida.
Anche quando sono chiusi nel fienile il padre/madre/zio provano a fermarlo. Perché?
"Ora verranno con le lance e gli archi." E allora lasciati bruciare vivo…!

Lui salva tutti, ma alla fine lo cacciano lo stesso perché è uno stregone, porta sfortuna, ecc, tema presissimo e toccante anche se deve esser,i sfuggito qualcosa.
Però mi è piaciuta la metafora del "Il fuoco si spense e smise di sussurrare." come modi di dire che se uno rinuncia a combattere (E a essere se setsso, magari)poi gli passa la voglia e diventa un sottone.

sullo stile, manco ci faccio più caso ormai, pieni voti sulla fiducia. Liscio scorrevole senza intoppi e un buon pensato del pg

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GiulianoCannoletta
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#5 » giovedì 24 febbraio 2022, 19:15

Vedo Debora tra i racconti che devo leggere e spero che si sia di nuovo lanciata in un racconto storico!
Hai la capacità, e si vede ogni mese di più, di creare il contesto senza renderlo pesante. Nei nomi, negli abiti, nei tanti dettagli che semini in giusta dose. La vena fantasy è ben resa, si intuisce dal primo paragrafo, dal divieto paterno prima, poi dalle voci interiori, fino al disvelamento nel finale.
Ottimo lo stile, in particolare mi è piaciuto l'utilizzo dei rumori e delle percezioni tattili. Davvero un bel racconto.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Debora D
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#6 » giovedì 24 febbraio 2022, 19:56

Proelium ha scritto:Ciao Debora,
piacere di rileggerti! Un bel fantasy storico ambientato nell'antica Roma, molto piacevole. Ho apprezzato sia il setting vero e proprio, con le sue cascine, il legname, i cavalieri e tutto quel fuoco, sia il lavoro di caratterizzazione che hai fatto sul piccolo Tito. Ok il tema che emerge senza fare troppo rumore.

Del tuo racconto percepisco tre sequenze ben distinte: la prima, quella della fuga, concitata e nitida al punto giusto. Di questa, solo il discorso sulla chiatta non mi convince del tutto, sia per l'estensione che per l'economia complessiva del brano (è un gran bel dettaglio, ma in fondo dispersivo).

Seconda sequenza, quella della paura e del nascondiglio, a mio avviso la meno limpida: non sono riuscito a sentirla né a vederla come avrei voluto. Non so, forse l'eccesso di beat e impressioni rapide ha finito per destrutturare la scena, invece di mostrarcela in HD. (A proposito di beat vs tag: un po' più su, a costo di apparirti blasfemo, il semplice tag "ringhiò Manlio" secondo me funziona meglio della sua controparte)

Terza sequenza molto meglio! Insieme al climax arrivano le risposte di cui abbiamo bisogno, insieme a una conclusione dolce amara che ci conferma che il mondo è crudele, ma forse neanche poi così tanto. L'antica Roma ha saputo fare ben di peggio... Ma va bene così, di brutte notizie ne abbiamo già fin troppe.

Buona edition, spero di esserti stato utile!

Francesco


Francesco, Le tue parole sono state utili e ti ringrazio del commento attento. Hai ragione sulla struttura, volevo provare una struttura in tre parti data la maggior quantità di caratteri. Come al solito voglio fare le cose complicate.
Le ultime volte mi sono state rivolte diverse critiche sull'incipit e ancora prima sul finale quindi ho limato molto inizio e fine, ma mi è sfuggito il controllo completo sulla parte centrale in cui avrei dovuto aggiungere qualcosa sulle motivazioni del villaggio.
buona edizione e grazie ancora

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Debora D
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#7 » giovedì 24 febbraio 2022, 20:45

Michael Dag ha scritto:Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
Molto interessante il modo in cui hai interpretato il tema e intrigante la storia in sé e Ottima la metafora del titolo.
Le scene iniziali sono emozionanti e frenetiche, e rendono benissimo l'idea di un povero contadino medievale preda di una razzia.

Devo essere sincero, non ho capito tantissimo il finale e credo che il problema sia la mancanza di spazio per definire i vari personaggi.
Sicuramente il povero bimbo vive in un mondo crudele, popolato da gente ingrata… ma anche molto stupida.
Anche quando sono chiusi nel fienile il padre/madre/zio provano a fermarlo. Perché?
"Ora verranno con le lance e gli archi." E allora lasciati bruciare vivo…!

Lui salva tutti, ma alla fine lo cacciano lo stesso perché è uno stregone, porta sfortuna, ecc, tema presissimo e toccante anche se deve esser,i sfuggito qualcosa.
Però mi è piaciuta la metafora del "Il fuoco si spense e smise di sussurrare." come modi di dire che se uno rinuncia a combattere (E a essere se setsso, magari)poi gli passa la voglia e diventa un sottone.

sullo stile, manco ci faccio più caso ormai, pieni voti sulla fiducia. Liscio scorrevole senza intoppi e un buon pensato del pg


Grazie Michael, sono contenta che la metafora del titolo ti sia arrivata, temevo che fosse una di quelle cose condannate a restare nella mia mente.
Sulla stupidità della gente, hai ragione. Avrei fatto bene a calcare di più sulla contraddizione, sarebbero bastate poche parole in più. Il bambino è un mostro per la gente che ha salvato e si trova quindi imprigionato, per salvarli ha perso la possibilità di vivere con loro.
Dato che sono perfezionista mi mangio le mani proprio per quel pezzetto che come dici mi è sfuggito anche se la tua osservazione sul finale mi fa piacere, questa volta incipit e conclusione ce l'hanno fatta.

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Debora D
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#8 » giovedì 24 febbraio 2022, 20:47

GiulianoCannoletta ha scritto:Vedo Debora tra i racconti che devo leggere e spero che si sia di nuovo lanciata in un racconto storico!
Hai la capacità, e si vede ogni mese di più, di creare il contesto senza renderlo pesante. Nei nomi, negli abiti, nei tanti dettagli che semini in giusta dose. La vena fantasy è ben resa, si intuisce dal primo paragrafo, dal divieto paterno prima, poi dalle voci interiori, fino al disvelamento nel finale.
Ottimo lo stile, in particolare mi è piaciuto l'utilizzo dei rumori e delle percezioni tattili. Davvero un bel racconto.
A rileggerci presto!
Giuliano


Ciao Giuliano, grazie per il tuo commento. Che bello che ti piace la narrativa storica, è il genere che ho scelto per me e mi piacerebbe esplorarla in tutti i suoi sottogeneri. Il numero dei caratteri di questa edizione si prestava bene anche al fantasy che mi piace un sacco ma non è il mio forte. Sono contenta perciò che ti sia piaciuto.

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gcdaddabbo
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#9 » giovedì 24 febbraio 2022, 21:55

Ciao, Debora!
Ho letto con piacere il tuo racconto. Avevo considerato con interesse anche “Nobiltà” ed alcune delle osservazioni che ti erano state fatte lì.
Intanto complimenti per l’ambientazione medioevale, sempre accurata; questa volta sorprendentemente contaminata dalla presenza di un piccolo supereroe.
Voglio partire dal contesto. Vedo che in quell’epoca sei pienamente a tuo agio. Nel mio comune, da qualche anno, si ricorda, con “L’assalto alla torre”, l’incendio della torre campanaria in pietra calcarea da parte di mercenari ungheresi e l’eccidio dei cittadini lì rifugiatisi.
Mondo crudele. Peccato non ci fosse Tito!
Anche questa volta, il numero di personaggi dai nomi di difficile memorizzazione complica la lettura. Che ne pensi della possibilità di legare nome e personaggio del tipo: Nonno Manlio, il piccolo Tito o Tituccio?
Ho dovuto rileggere il racconto, ma ne ho apprezzato meglio i particolari.
E poi, il miglio, proprio non riuscivo ad immaginarmelo, prima di aver trovato le immagini su Google.
Però: tutti salvi. Meglio così. Questo mondo poi non è tanto crudele!
Giancarlo

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Debora D
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#10 » venerdì 25 febbraio 2022, 21:14

gcdaddabbo ha scritto:Ciao, Debora!
Ho letto con piacere il tuo racconto. Avevo considerato con interesse anche “Nobiltà” ed alcune delle osservazioni che ti erano state fatte lì.
Intanto complimenti per l’ambientazione medioevale, sempre accurata; questa volta sorprendentemente contaminata dalla presenza di un piccolo supereroe.
Voglio partire dal contesto. Vedo che in quell’epoca sei pienamente a tuo agio. Nel mio comune, da qualche anno, si ricorda, con “L’assalto alla torre”, l’incendio della torre campanaria in pietra calcarea da parte di mercenari ungheresi e l’eccidio dei cittadini lì rifugiatisi.
Mondo crudele. Peccato non ci fosse Tito!
Anche questa volta, il numero di personaggi dai nomi di difficile memorizzazione complica la lettura. Che ne pensi della possibilità di legare nome e personaggio del tipo: Nonno Manlio, il piccolo Tito o Tituccio?
Ho dovuto rileggere il racconto, ma ne ho apprezzato meglio i particolari.
E poi, il miglio, proprio non riuscivo ad immaginarmelo, prima di aver trovato le immagini su Google.
Però: tutti salvi. Meglio così. Questo mondo poi non è tanto crudele!
Giancarlo


Ciao Giovanni Carlo, grazie del tuo commento.
Memore delle osservazioni ricevute l'ultima volta ho ridotto i nomi a due soltanto, Manlio e Tito. Tutti gli altri sono indicati tramite la loro funzione: mamma, papà, razziatore ecc. Speravo fosse sufficiente ma pazienza.
Avendo scelto una terza persona focalizzata nel modo più profondo di cui sono capace al momento dire piccolo Tito o Tituccio sarebbe stato un errore stilistico e un'incoerenza con la scelta. Tito percepisce se stesso come Tito ed essendo il portatore del pdv è importante che sia nominato così. Manlio non è suo nonno, quindi non ho proprio pensato a identificarlo così.
In ogni caso, le tue osservazioni sono spunto di riflessione.
Buona edizione

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Mario Mazzafoglie
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#11 » sabato 26 febbraio 2022, 9:51

Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci

Ciao debora, un piacere leggerti.
Parto con il tema, secondo me centrato e declinato bene, anche senza chissà che tipo di originalità.
Per quanto riguarda lo stile, è molto buono, anche se si nota la difficoltà di chi "studia" ormai la prima persona e cerca di fare un passo indietro per narrare in terza. Questo lo si evince dalle troppe microazioni (che la moderna prima persona insegna) che però risultano a volte stucchevoli, e si evince anche dalle troppe ripetizioni dei soggetti parlanti (cosa che con la prima è più gestibile).
Ad esempio ti faccio notare che circa all'inizio della parte finale, la parola "razziatori" è presente in 4 righe su 6 consecutive, una vicina all'altra. Magari con frasi più lunghe e fluide ti saresti risparmiata caratteri e ripetizioni. Però ti capisco e conosco lo sforzo che c'è dietro per gestire questo tipo di narrazione.
Riguardo alla scorrevolezza del racconto, nulla da dire. Si figura bene nella mente e scorre senza bisogno di rallentamenti nella lettura.
Una buona prova, a rileggerti.

alexandra.fischer
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#12 » domenica 27 febbraio 2022, 18:45

Tema centrato. In un mondo medievale, con le pecche di allora, i razziatori di contadini, le loro crudeltà che arrivano a voler uccidere i paesani bruciandoli vivi in una stalla, ecco il piccolo Tito. Un vero eroe, che tu presenti all’inizio come il tipico figlio di servi della gleba che deve tacere davanti alla malvagità perché è indifeso. Invece, lui è ben altro: il suo potere magico salta una generazione ma è fortissimo, pirocinesi. Purtroppo, gli costa l’emarginazione e la fuga proprio da coloro che ha salvato da una morte orribile. Testo molto ben congegnato.

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Debora D
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#13 » domenica 27 febbraio 2022, 20:00

Mario Mazzafoglie ha scritto:Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci

Ciao debora, un piacere leggerti.
Parto con il tema, secondo me centrato e declinato bene, anche senza chissà che tipo di originalità.
Per quanto riguarda lo stile, è molto buono, anche se si nota la difficoltà di chi "studia" ormai la prima persona e cerca di fare un passo indietro per narrare in terza. Questo lo si evince dalle troppe microazioni (che la moderna prima persona insegna) che però risultano a volte stucchevoli, e si evince anche dalle troppe ripetizioni dei soggetti parlanti (cosa che con la prima è più gestibile).
Ad esempio ti faccio notare che circa all'inizio della parte finale, la parola "razziatori" è presente in 4 righe su 6 consecutive, una vicina all'altra. Magari con frasi più lunghe e fluide ti saresti risparmiata caratteri e ripetizioni. Però ti capisco e conosco lo sforzo che c'è dietro per gestire questo tipo di narrazione.
Riguardo alla scorrevolezza del racconto, nulla da dire. Si figura bene nella mente e scorre senza bisogno di rallentamenti nella lettura.
Una buona prova, a rileggerti.


Grazie delle osservazioni,
ho trovato il pezzo incriminato cui ti riferisci e sono d'accordo sulle ripetizioni, sono cacofoniche e si trovano in un pezzo che ho tagliato parecchio. Le microazioni sono di certo qualcosa su cui lavorare.
Buona edizione, alla prossima

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Shanghai Kid
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#14 » domenica 27 febbraio 2022, 23:24

Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci
Piacere di averti riletto, Debora.
Mi è capitato spesso di leggerti e trovo sempre quello che scrivi originale e ben scritto e questo racconto non è da meno. Il mondo che tratteggi è doppiamente crudele: lo è per la logica di sopraffazione che muove i razziatori e lo è perchè il popolo non riconosce nel dono del protagonista che gli ha salvato la vita nulla di più che una maledizione, come a dire che la diversità ti condanna anche quando è salvifica: cosa c’è di più crudele di questo? Ritengo che la forza del tuo racconto, oltre che nell’ambientazione, stia proprio in questa sfumatura. Sicuramente è un pezzo che meriterebbe più spazio e più approfondimento: pensaci.
In bocca al lupo, a rileggerti.
Elisa

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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#15 » lunedì 28 febbraio 2022, 4:47

Mai rispondere al fuoco

Leggendo questo racconto ho avuto, correggetemi se sbaglio, l'immediata impressione che non si tratti di un 'fantasy'. Non c'è niente di 'fantastico' nell'ambientazione, che potremmo tranquillamente, per quanto non specificato, immaginare adatta per un qualsiasi paesello del medioevo. Si intravvedono povertà, ignoranza e fatica, una realistica lotta giornaliera per la sopravvivenza. I razziatori non sono un evento senza precedenti ma, evidentemente, una minaccia nota e ricorrente. I poteri di Tullio appaiono del tutto fuori luogo, totalmente alieni ad una società che crede al sovrannaturale, senza averne mai avuto prova, ma che lo associa comunque all'azione demoniaca prima che ad angelici miracoli. Non stupisce che Tullio venga obbligato a non mostrare a nessuno, mai e per nessun motivo, le sue incredibili capacità. In un'epoca in cui bastava il sospetto di stregoneria per essere malamente torturati ed uccisi... i familiari non potevano fare altrimenti per proteggerlo. Risulta meno logico che, ormai destinati a morte certa, ci si ostini a censurarlo, ma non lo trovo comunque inverosimile: probabilmente una morte 'normale' è preferibile all'essere messi all'indice in una simile società. L'autrice sa creare e mantenere un bel ritmo. Forse nel finale si poteva osare di più, qualcosa di diverso dalla stessa iniziale sorte capitata a Connor MacLeod in Highlander. Forse.

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wladimiro.borchi
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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#16 » lunedì 28 febbraio 2022, 18:57

Ciao Deb,
piacere di leggerti.
Sono mancato per un paio di edizioni e ti ritrovo in forma e forse un po' cambiata.
Mi sembra che un racconto totalmente al di fuori delle tue solite corde, ma non per questo meno suggestivo.
Certo nel tempo ci hai abituati a storie molto più profonde di questa, ma sono molto contento di vederti sperimentare altre strade.
In ogni caso la storia c'è, un bel lavoro dietro e uno stile molto buono, al netto delle ripetizioni che ti hanno già fatto notare.
Non saperei cos'altro dirti se non che a me è piaciuto. Forse nell'ansia di preparare il finale l'hai reso un po' troppo telefonato. Nel senso che i "superpoteri" del protagonista, almeno io, ho iniziato ad aspettarmeli fin da metà.
A rileggerci presto.
W

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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#17 » giovedì 3 marzo 2022, 17:57

Ciao Debora,

chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
La creazione dell'ambientazione ti è riuscita molto bene, con una grazia e una leggerezza notevoli. Buona anche la scrittura e i riferimenti all'olfatto e al tatto che hanno reso ancor più vive la scena.
Purtroppo però questo è uno dei testi che mi ha coinvolta meno. Ho provato a leggerlo più volte per trovare le cause di questo basso coinvolgimento in modo da poterti dare qualche punto di riflessione e non uno sterile "non mi è piaciuto", ma la verità è che ho preso abbastanza presto in antipatia il Pdv. Da lì una tragedia con l'empatia :/
In bocca al lupo,
Morena

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Re: Mai rispondere al fuoco

Messaggio#18 » martedì 8 marzo 2022, 19:29

Titolo bellissimo. Molto bello anche il racconto anche se c'è un MA che non gli fa superare il pollice tendente al positivo in modo solido e decisamente brillante: la gestione del rapporto con gli altri abitanti del villaggio. La mia sensazione è che tu sia partita dall'assunto che STRANO uguale RIFIUTATO e così non gli abbia dedicato più di tanto spazio quanto invece lo avrebbe richiesto, soprattutto considerata la situazione di forte stress in cui hai messo tutti. Viene infatti difficile pensare che non ci sia neppure una seppur minima incertezza sul da farsi con Tito perché, a tutti gli effetti, gli abitanti del villaggio erano un personaggio e Manlio non riesce a rappresentarli al meglio. Quindi il tutto risulta un po' troppo predeterminato e questo inficia su un giudizio invece molto positivo. In classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Mantoani proprio per la qualità generale a mio avviso superiore.

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