Il più grande spettacolo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Pietro D'Addabbo
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Il più grande spettacolo

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 0:58

Afferro una fiaschetta d’acqua per tirar giù una sorsata, sotto questo tendone il caldo è insopportabile.
Un lembo si solleva, la luce del primo pomeriggio è abbagliante.
La sagoma di Popov copre la luce, lascia che il telo si richiuda alle sue spalle.
Ha il viso rosso nonostante la cipria, rigata dal sudore. Fuori non fa meno caldo che qua dentro, luglio non perdona.
«Ehi Emmett!» mi toglie la fiaschetta «tra quanto tocca a noi?»
Si bagna il viso con una manata d’acqua, addio cipria. Dovrà farsi bastare la spugna rossa sul naso.
Spero che a me il cerone bianco non cominci a colare dappertutto, un clown triste che si trasforma in un mostro di cera fusa non fa ridere i bambini.
Sbircio sulla pista da un buco nel sipario, c’è il pienone delle grandi occasioni. Il mancato spettacolo di ieri e l’orario pomeridiano ha attirato bambini e bambinaie come le api al miele. «I Wallendas sono pronti a bordo pista, chiama Oleg.»
Zampetto fino al centro del sipario per preparare la nostra sortita, i piedi sguazzano in un pantano di sudore dentro queste scarpe a baguette, le mollerei ed entrerei scalzo se non fosse necessario per la nostra gag.
Popov spinge dentro Oleg, caraccola fino a me e ancora tira boccate dal sigarillo.
«Come diamine fai a fumare con un caldo del genere?» gli strappo dalla labbra la cicca ormai ridotta a un moncherino, gli mollerei uno schiaffo ma entrerebbe in pista col segno della cinquina. Però forse farebbe ridere.
Mr Barnum finisce la presentazione, gli ottoni attaccano Star-Spangled Banner, i Wallendas si arrampicano sulle scalette per raggiungere i trapezi sospesi. Dopo la meraviglia e il pericolo tocca ai pagliacci, è la regola, ma strappare due risate al pubblico sarà dura se i bambini stanno sudando quanto noi.
La folla non scandisce l'esibizione degli acrobati con i soliti boati, anche gli applausi sono più smorti del solito.
Un urlo interrompe la routine, gli ottoni si zittiscono. Metto la testa oltre il sipario, gli occhi ai Wallendas, che avranno da gridare?
«Fuoco! Al fuoco!» scivolano lungo le funi a costo di spellarsi le mani. Che trovata è mai questa?
La banda cambia musica. È The Stars and Stripes Forever! Merda.
Le urla della folla cancellano la musica, irrompo sulla pista, le maledette scarpe intralciano la mia corsa, ma i bambini e donne non corrono più veloci, si accalcano alle uscite.
«Prendete i secchi, per l’amor di Dio!» Mr Barnum guarda incantato verso di noi, alle nostre spalle. L’angolo del tendone da cui siamo entrati è in fiamme, una enorme lingua di fuoco risale veloce il telo verso la cima.
I secchi. «Sotto le gradinate!» urlo, corro, afferro, piango, inciampo, lancio. Una secchiata d’acqua contro un tizzone d’inferno. Ancora. Ancora! Non serve a nulla.
Popov lancia i bambini oltre le gabbie che ostruiscono le uscite, Oleg invece si lancia contro il telone, sotto le gradinate, taglia la stoffa con la lama per i sigari, scompare fuori.
«Di là, uscite anche di là!» spingo a manate le donne e i bambini verso quella nuova uscita, che si salvi chi può.
Il fuoco ha risalito il telone fino al vertice, una palla di fiamme consuma le corde che tengono i pali. Crollerà tutto!
«Fuori, tutti fuori! Di qua!»
Un gruppo di madri mi sente, spinge i bambini all’uscita, un velo di liquido piove dal cielo e li investe. Le urla mi straziano, la pelle arsa dalla cera bollente.
Non posso guardare. Basta!
L’uscita! Non voglio morire.
Un bambino è accasciato per terra «Alzati dai, cerchiamo la mamma!».
Lo giro, il petto è incavato, schiacciato. Non voglio morire.
Esco dal taglio nel telo, Oleg corre verso di me, un secchio in mano. Si ferma e mi guarda incantato. Guarda dietro di me, il secchio gli cade di mano.
Vedo le fiamme riflesse nei suoi occhi, non posso voltarmi, ma le urla si rinnovano, dolore e intensità.
Piangiamo, come statue di cera.


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 1:00

Ciao Pietro! Caratteri e tempo ok, buona MAURIZIO FERRERO EDITION anche a te!

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gcdaddabbo
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#3 » giovedì 24 febbraio 2022, 22:06

Ciao, Pietro!
Rispettando l’ordine indicato, arrivo a leggerti per la prima volta di giovedì.
Come ben sai, il fatto di conoscerti mi porta ad essere più critico che mai.
Il tema trattato non mi entusiasma. Un incendio in un circo non mi sembra un mondo crudele se non per chi ne resta vittima.
Il tuo protagonista ed i comprimari, colorati, simpatici, mi sembrano coinvolti solo parzialmente.
Non ne sono stato preso del tutto.
La storia è scorrevole, ben scritta e ricca di particolari. Preferisco quando racconti il vissuto.
Ricordo che oltre cinquant’anni fa, ad una bimba che mi chiedeva di cosa scrivere, dissi: "Cerca di pensare a qualcosa che ti ha fatto soffrire."
Scrisse di una capretta che viveva nella sua casa e che avevano sacrificato. Ne venne fuori una storia toccante.
La tecnica ce l’hai. Devi aggiungerci il cuore!
papà Giancarlo

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Mario Mazzafoglie
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#4 » sabato 26 febbraio 2022, 9:49

Il più grande spettacolo - Pietro D'Addabbo

Ciao Pietro, piacere di leggerti.
Mi complimento per l'originalità dell'idea, davvero bella.
Il tuo stile è asciutto e la storia si legge bene. Non mostri moltissimi dettagli, ma quelli che mostri bastano per far immaginare abbastanza tutta la scena. Il tema è centrato, e non si limita al solo finale drammatico perchè anche in precedenza si avverte un disagio del protagonista.
Ecco, se devo segnalare qualcosa che mi è piaciuta di meno, forse è proprio il finale, non per lo sviluppo in sè, ma proprio perchè potevi scriverlo meglio a mio avviso, con una maggiore esposizione delle emozioni personaggio.
A rileggerti, in bocca al lupo.

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GiulianoCannoletta
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#5 » domenica 27 febbraio 2022, 14:03

Ciao Pietro, piacere di ritrovarti!
Interessante il modo in cui hai deciso di approcciarti al racconto, con l'irruzione della tragedia nella quotidianità circense. Fra l'altro, andando ad approfondire i riferimenti che hai seminato nel testo, ho scoperto che ti sei mosso a partire da un evento realmente accaduto (che non conoscevo), l'incendio di Hartford, e che nel costruire il racconto sei stato molto fedele alla dinamica degli eventi (compresa la marcia suonata per evacuare i presenti), quindi i miei complimenti!
La prima parte è scritta molto bene, tratteggi l'ambiente, i personaggi, e ci descrivi un caldo così opprimente che pare di sentirlo. La seconda parte mi ha convinto un po' meno, mi è sembrata molto condensata e a livello emozionale mi è arrivata meno e anche il finale mi ha lasciato un senso di incompletezza.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
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kruaxi
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#6 » lunedì 28 febbraio 2022, 4:51

Il più grande spettacolo

Interessante descrizione di un evento, un disastroso incendio di un circo che, se ho ben capito, è realmente accaduto più di un secolo fa. Come istantanea di una tragedia è efficace, molto dinamico. Dal un punto di vista 'racconto' confesso che non mi ha coinvolto più di tanto, si racconta un evento, appunto, non una 'storia', e come evento avrei forse preferito un taglio, come dire, 'giornalistico': l'avrei trovato più originale. Ciò non toglie che sia scritto molto bene. Unico appunto: in due passaggi diversi sia Barnum che Oleg guardano 'incantati' l'avvenimento... forse di 'incantato' ne bastava uno.

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Michael Dag
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#7 » lunedì 28 febbraio 2022, 10:24

Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo
Scusa la battutaccia, ma il racconto mi ha lasciato un po… freddo.
È scritto bene, i personaggi sono credibili e simpatici, ma questa cosa dell'incendio mi pare un deus ex machina, un pretesto casuale venuto dal nulla.
Forse hai perso dello spazio dilungandoti troppo nella scena iniziale e ti sei trovato rosicato alla fine, con un finale che lascia un senso di …bho.
cruda la scena del bimbo schiacciato e l'immagine della cera fusa, quelle mi sono piaciute. Forse il racconto si sarebbe sentito di più se il protagonista fosse stato uno spettatore che voleva solo godersi lo spettacolo col figlio.

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Proelium
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#8 » lunedì 28 febbraio 2022, 23:11

Ciao Pietro,
la situazione narrata è suggestiva, come di solito è qualunque scena legata agli spettacoli circensi. Non è il primo brano di questo tipo in cui mi imbatto su MC, quindi, oltre che suggestiva, deve anche essere abbastanza topica, visto il cimento regolare degli autori. Finito questo preambolo, devo dirti che la sequenza circense + fuoco + sopravvivenza + maschera di cera sciolta ha un potenziale di tutto rispetto, che però non ho sentito reso a dovere. Non sono riuscito a empatizzare con i personaggi e vivere la situazione come avrei voluto, cioè con trasporto, forse anche a causa di una scrittura controllata ma tutto sommato fredda. Lo stile è importante, ma anche la capacità di essere espressivi non è cosa da poco.

alla prossima
buona edition

Francesco

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Shanghai Kid
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#9 » mercoledì 2 marzo 2022, 11:29

Il più grande spettacolo - Pietro d’Addabbo
Piacere di averti letto, Pietro!
Sono d’accordo con chi dice che il mondo circense sia già suggestivo di per sè. Quanto meno, per me lo è. L’atmosfera che hai tratteggiato, che a mio avviso è il punto forte del tuo racconto, è un mix di sensazioni fiabesche, decadenti e violente. Nemmeno io conoscevo il fatto di cronaca, che devo ammettere mi ha molto colpito (grazie per la possibilità di approfondimento). Se posso darti due indicazioni penso che il racconto sia ben scritto, ma che manchi comunque di una tensione che ben si sarebbe sposata con l’evento di cui parli. Capisco il poco spazio, ma proprio per questo avrei fatto qualche scelta un po’ diversa. Inoltre avrei cercato di fare più riferimenti riconducibili al fatto di cronaca non perchè sia noto, ma per conferire al tuo testo una senso di verità che avrebbe avvicinato anche un lettore che ignorasse l’evento.
Comunque buona prova.
In bocca al lupo, a rileggerti!
Elisa

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wladimiro.borchi
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#10 » giovedì 3 marzo 2022, 9:30

Ciao Pietro,
un buon lavoro di ricerca e uno stile invidiabile.
Poco da dire su questo.
Il tema c'è, perché il mondo si scioglie bollente su vittime indifese e la lotta per la sopravvivenza si sente.
La crudezza delle immagini arriva, ma non si riesce a empatizzare fino in fondo.
Forse avresti potuto sfruttare il fatto che il tuo protagonista era un clown.
Supponiamo che il bambino, invece di restare schiacciato, sia ancora vivo. Il protagonista se lo trova tra le braccia che piange, la calca davanti alle uscite gli fa capire che non ce la farà a salvarlo, allora lo distrae con un gioco di prestigio e lo fa sorridere.
Che c'entra, il racconto è tuo, ma forse in questo modo avremmo percepito ancor di più la disperazione.
A rileggerci presto.
W

read_only
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#11 » giovedì 3 marzo 2022, 17:21

Ciao Pietro,

chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Sei stato davvero bravo nella costruzione del mondo in cui si muovono i personaggi e nel definire i personaggi stessi. Sin da subito però ci sono tanti nomi che hanno rallentato il mio ingresso nel mondo. Forse anche questo mi ha lasciata un po' "passiva" di fronte all'incendio, non mi sono sentita coinvolta.
Alcuni pezzi un po' più "horror" invece mi sono piaciuti tanto.
Faccio anche un po' fatica a vederci l'aderenza con la trama a dire il vero, sebbene riconosca l'originalità del tema.

In bocca al lupo,
Morena

alexandra.fischer
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 18:32

Tema centrato. Il tuo racconto è strepitoso, perché l’incendio al circo in pieno luglio americano, penso alla festa del quattro, è molto ben congegnato. I tuoi clown si fanno amare, Popov ed Emmett sono grandi professionisti, si preparano malgrado la calura, la stanchezza. Ma nulla li ha preparati alla tragedia che segue dopo il numero degli acrobati. Pensa, il bambino morto mi ha colpita parecchio, perché lo hai descritto con grande maestria, mi hai ricordato “On Writing” di S.King dove si menziona la signoretta nessuno, la bambina morta fra gli spettatori in un incendio di un circo, a volto intatto, ma che nessuno reclamò mai. Bellissima l’immagine dei clown che piangono come statue di cera, si lega con maestria al fragile trucco di Popov. Una sottile metafora della comicità dei clown, appena uno strato fragile che diverte davanti alla crudeltà del mondo.
Attenzione, ti segnalo la frase corretta:
Ehi, Emmett!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 18:32

Grazie a tutti per i vostri commenti.
Provo a dare a tutti una risposta.

kruaxi ha scritto:si racconta un evento, appunto, non una 'storia', e come evento avrei forse preferito un taglio, come dire, 'giornalistico': l'avrei trovato più originale


Non ci ho pensato, anche perché io stesso non conoscevo così a fondo l'episodio e quindi nella prima ora di gara mi sono andato a documentare, trovando un testo piuttosto accurato nei dettagli. A quel punto il mio compito era per forza romanzare l'episodio, altrimenti avrei fatto la perifrasi di un testo giornalistico altrui.

gcdaddabbo ha scritto:Un incendio in un circo non mi sembra un mondo crudele se non per chi ne resta vittima.

GiulianoCannoletta ha scritto:ti sei mosso a partire da un evento realmente accaduto (che non conoscevo), l'incendio di Hartford...

Michael Dag ha scritto:l'incendio mi pare un deus ex machina, un pretesto casuale venuto dal nulla... Forse il racconto si sarebbe sentito di più se il protagonista fosse stato uno spettatore che voleva solo godersi lo spettacolo col figlio.

Shanghai Kid ha scritto:Capisco il poco spazio, ma proprio per questo avrei fatto qualche scelta un po’ diversa. Inoltre avrei cercato di fare più riferimenti riconducibili al fatto di cronaca non perchè sia noto, ma per conferire al tuo testo una senso di verità che avrebbe avvicinato anche un lettore che ignorasse l’evento.


L'episodio è realmente accaduto, come tutti avrete ormai capito.
Mancano però alcune informazioni chiave, per mancanza non di spazio ma di tempo. Sono lentissimo a trovare la giusta forma per i miei scritti, nonostante abbia usato questa volta tutte e quattro le ore senza pause di rilievo per scrivere solo 3800 caratteri.
Una delle informazioni che non ho trovato il tempo di inserire è che siamo in piena Seconda Guerra Mondiale. Ad Hartford quel giorno non ci sono maschi adulti, a parte quelli fra i circensi, perché sono stati mandati in guerra. Allo spettacolo partecipano come spettatori soltanto bambini, madri e bambinaie, e c'è il pienone perché lo spettacolo del giorno prima è stato rimandato.
Dunque alla tragedia della guerra, che avrebbe reso orfani e vedove almeno alcuni fra gli spettatori, si somma l'incendio che avrebbe tolto mogli e figli a chi era al fronte a combattere a un oceano di distanza.
La Crudeltà del mondo senza questo dato ne viene dimezzata, ne sono assolutamente consapevole e dunque mi aspettavo che l'aderenza al tema potesse essere considerata debole.

GiulianoCannoletta ha scritto:La seconda parte mi ha convinto un po' meno, mi è sembrata molto condensata e a livello emozionale mi è arrivata meno e anche il finale mi ha lasciato un senso di incompletezza
Mario Mazzafoglie ha scritto:una maggiore esposizione delle emozioni personaggio

Proelium ha scritto:Non sono riuscito a empatizzare con i personaggi e vivere la situazione come avrei voluto, cioè con trasporto, forse anche a causa di una scrittura controllata ma tutto sommato fredda

Shanghai Kid ha scritto:manchi comunque di una tensione che ben si sarebbe sposata con l’evento di cui parli.

wladimiro.borchi ha scritto:non si riesce a empatizzare fino in fondo. Forse avresti potuto sfruttare il fatto che il tuo protagonista era un clown... avremmo percepito ancor di più la disperazione

read_only ha scritto:un po' "passiva" di fronte all'incendio, non mi sono sentita coinvolta... Faccio anche un po' fatica a vederci l'aderenza con la trama a dire il vero, sebbene riconosca l'originalità del tema.


Migliorare in questi aspetti è il motivo principale per cui mi impegno in questa Arena, dunque tutti i vostri consigli e critiche sono ben accetti. Uno degli aspetti che con mooolto più tempo avrei provato a veicolare è che l'incendio è partito dal piccolo sigaro che il protagonista ha tolto di bocca all'altro. I clown ne sono consapevoli perchè vedono le fiamme svilupparsi alle loro spalle dopo che sono entrati nell'Arena attirati dalle urla dei trapezisti. Dunque alla tragedia già terribile si somma il senso di colpa.

wladimiro.borchi ha scritto:Supponiamo che il bambino, invece di restare schiacciato, sia ancora vivo. Il protagonista se lo trova tra le braccia che piange, la calca davanti alle uscite gli fa capire che non ce la farà a salvarlo, allora lo distrae con un gioco di prestigio e lo fa sorridere.


Grande Wlad, hai il fiuto da procuratore distrettuale, dovresti cambiare carriera! ;-)
In effetti l'intenzione iniziale era di farlo spirare fra le braccia del clown, se avessi avuto un'altra ora di tempo a disposizione avrei aggiustato in quella senso la scena. Trovare il bambino morto schiacciato dalla ressa era un 'segnaposto' da sviluppare.
Altre volte, partendo a leggere il tema a mezzanotte, mi tenevo il malus di tempo e sfruttavo quella mezzora in più, questa volta ero già cotto.
Son già contento così.

Grazie a tutti, davvero!
Alla prossima.
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 18:59

Grazie Alexandra del tuo commento.

alexandra.fischer ha scritto:il bambino morto mi ha colpita parecchio, perché lo hai descritto con grande maestria, mi hai ricordato “On Writing” di S.King dove si menziona la signoretta nessuno, la bambina morta fra gli spettatori in un incendio di un circo, a volto intatto, ma che nessuno reclamò mai.


Non leggo King, ma da quel che mi dici potrebbe essersi ispirato allo stesso episodio, l'incendio di Hartford. Documentandomi infatti questo dettaglio della bambina non reclamata viene citato dalle fonti storiche, la spiegazione starebbe nel fatto che la madre potrebbe essere fra le vittime dell'incendio e il padre essere morto in guerra, poiché era in corso la WWII. Quindi sebbene la bambina sia fra le vittime che l'incendio ha lasciato comunque riconoscibili (poche), il suo corpo non viene reclamato per ricevere un nome e una degna sepoltura.
La realtà è stata più crudele della fantasia.
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Re: Il più grande spettacolo

Messaggio#15 » mercoledì 9 marzo 2022, 15:22

Ho poco da aggiungere a quanto già detto e a quanto ho letto nella tua risposta, quindi mi concentro sulla questione degli equilibri. Credo tu abbia dedicato troppo spazio alla prima parte e che poi tu sia stato costretto a rushare per rispettare il tempo (non i caratteri, ne avevi ancora parecchi) e questo ha portato a un disequilibrio in cui a pagare il dazio maggiore è stata propria la parte che avrebbe necessitato di più tempo e rifinitura. Di sicuro devi cercare di diventare più veloce e ottimizzare questa velocità al tuo stile già molto buono, ma ho già avuto occasione di elogiarti, sullo stile. Molto buona l'idea di partire da un fatto accaduto, peccato che tu non sia riuscito a legarlo al tema per quelle che erano le tue intenzioni. Concludendo, siamo su un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e devo posizionarti dietro agli altri parivalutati proprio per la questione degli equilibri, davvero penalizzante.

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