La Medicina - Giulio Marchese

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
Giulio_Marchese
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La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 1:17

Paolo guardò il letto in cui giaceva sua madre, le coperte logore si gonfiavano e si sgonfiavano lente e con ritmo irregolare.
C’era odore di polvere e di muffa, il fischio del respiro della donna si piantava nel cervello come un chiodo.
Continuando così non sarebbe sopravvissuta alla notte, aveva bisogno della sua medicina.
Per Paolo c’era solo una cosa da fare: doveva uscire.
Era stata sempre sua madre a pensare alle provviste, all’acqua potabile e a tutto quello che poteva servire in quel mondo malato. Era giunto il momento di ricambiare almeno in parte quanto aveva fatto per lui. Non era più un bambino ormai.
Chiuse la porta della camera da letto, non c’era bisogno che lei se ne accorgesse. Sarebbero bastati pochi minuti: percorri il corridoio del condominio, una rampa di scale e sei fuori, attraversa la piazza entra nel centro commerciale e raggiungi la farmacia.
Sua madre ripeteva quell’itinerario come un mantra.
Indossò la giacca di pelle nera, oltre che pantaloni e scarponi dello stesso colore. L’oscurità era la sua migliore amica.
Mise anche le gomitiere e i parastinchi, non che sarebbero serviti se avesse incontrato un velocitor, ma potevano essere utili con le creature più piccole.
Si avviò alla porta, afferrò la maniglia gelida e si volto verso la sua casa. Anche da lì si sentivano gli affannosi gemiti della madre. Chiuse gli occhi, era di momento di andare, espirò fino a svuotare i polmoni e girò la maniglia.
Il corridoio buio gli dava copertura, alcune creature potevano vederlo ma le più pericolose erano quasi cieche. Doveva fare meno rumore possibile.
I neon intermittenti gli permettevano a stento di orientarsi. E pensare che in quei corridoi aveva trascorso gran parte della sua vita, i giochi con i figli dei vicini, le corse a scuola sua madre che gli urlava di rientrare per cena. Ma quello era prima.
La malattia che aveva colpito sua madre era stato l’ultimo atto di quei cinque anni di inferno, era stato costretto a crescere in fretta.
La tromba delle scale sembrava un mare di inchiostro nero, ci si immerse.
Nel buio più totale sentiva qualcosa muoversi intorno a lui. Dei gracidii, il raschiare di unghie e un forte odore di candeggina.
Qualcosa gli morse la gamba, cerco di calciarla via ma la creatura aveva conficcato i denti nel parastinchi. Paolo perse l’equilibrio e rotolo giù.
Un altro morso, stavolta al braccio. Ancora al fianco e alla mano.
Si dimenava ma era inutile: sarebbe morto lì, divorato da delle insulse creaturine, chiuse gli occhi.
Fu investito da un forte calore e da una puzza nauseate, aprì gli occhi e vede una sfera di fuoco agitarsi sopra di lui. Le creaturine avevano mollato la presa e stavano fuggendo in tutte le direzioni.
Era la prima volta che le vedeva illuminate. Erano simili a lucertole con indosso un armatura di cartilagine e sei zampe. Al termine della coda avevano un pungiglione grande come un ago da sarta.
«Ringrazia che ti abbiano solo preso a morsi, se ti pungevano non avrei potuto aiutarti.»
Paolo si mise a sedere, una ragazza con capelli miele roteava una mazza la cui estremità era in fiamme.
Elisa. La bambina del piano di sopra con cui giocava prima che tutto andasse in pezzi. Era lei ne era certo.
La ragazza gli protese la mano e lo aiutò ad alzarsi, lo guardò con gli occhi sgranati.
«Ma tu… sei Paolo?»
Paolo annui «grazie, mi hai salvato. Ma che ci fai qua fuori?»
La ragazza si spostò una ciocca dietro l’orecchio e si voltò in direzione del centro commerciale. «Devo prendere le medicine per mio fratello. Ha il morbo…»
Paolo sospirò. «Anche mia madre, stavo anc—»
«Zitto!» Elisa si agitò la mazza più velocemente. «Stanno arrivando.»
Un velocitor saltò con la mascella aperta centoottanta gradi verso Elisa che lo colpì al volo con la mazza.
La creatura ruggì con voce acuta, somigliava a un lupo ma al posto del pelo avevo un ammasso di pustole pruriginose. L’odore di candeggina aumentò sempre di più.
Elisa afferrò Paolo per la mano fronteggiando il velocitor. «Corri!»
Paolo scatto in direzione del centro commerciale, senti dietro di sé la creatura gemere di nuovo e i passi di Elisa dietro di sé.
Dalla sua destra i tre fila di denti comparvero dal buio. Paolo si abbassò e con un colpo di spalla lanciò la bestia dal lato opposto.
Entrarono nel centro commerciale, Elisa sprango la porta con la sua mazza. I velocitor all’esterno presero a testate l’ingresso un paio di volte. Poi scomparvero nel buio.
Paolo aveva il fiatone, la spalla gli doleva, ci appoggiò la mano e la vide sporca di sangue.
Elisa indico la strada e si incamminò.
Paolo la segui zoppicando.
Entrarono nella farmacia. Scavalcarono il bancone e si diressero sul retro.
Elisa accese una torcia elettrica e illuminò gli scaffali semivuoti. «Dovrebbe essere qui.»
La medicina era proprio lì, a portata di mano c’era l’ultimo flacone.
Elisa lo guardò e indietreggiò con gli occhi spalancati.
Uccidi Elisa, esci dal centro commerciale, attraversa la piazza, una rampa di scale, corridoio, casa.



Giulio_Marchese
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#2 » martedì 22 febbraio 2022, 1:18

Chiedo scusa per i probabili errori ma non ho la forza per rileggere!

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antico
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#3 » martedì 22 febbraio 2022, 1:22

Ciao Giulio! Caratteri ok, sei in malus minimo per il tempo. Buona MAURIZIO FERRERO EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#4 » giovedì 24 febbraio 2022, 17:00

Prime Impressioni: Ciao Giulio, piacere di rileggerti. Dunque, tu stesso hai ammesso che questo racconto è un po' figlio della fretta. Mi spiace, ma secondo me è proprio così.

Aderenza al Tema: Scenario post-apocalittico e persone che si uccidono a vicenda, per me ok.

Punti di Miglioramento: Ci sono parecchi refusi, in più ho notato una frase che grammaticalmente non sta proprio in piedi. Certo, effetto Minuti Contati.
Lato trama nì, mi pare tutto un po' buttato lì, anche il finale in cui il protagonista uccide la sua amica senza apparente motivo: potevano tranquillamente fare a metà del bottino senza il bisogno di ammazzarsi.
La prima frase, con queste lenzuola che si gonfiano e si sgonfiano non mi è proprio piaciuta, ho pensato a qualcosa di diverso, di fantozziano, non a una persona che respira.

Punti di Forza: Ci sono comunque elementi di world building originali, odori e sensazioni che tengono alta l'attenzione.. però è tutto un po' già visto: solito cliché del mondo invaso dai mostri e dell'umanità alla fine.

Conclusioni: Per me è più che evidente che questo racconto sia il frutto del poco tempo e della stanchezza. Mi sento di lodarti per aver comunque voluto partecipare alla gara e ti inviterei un momentino a riprendere questo racconto per rivederne la narrazione investendo un po' di più nei suoi punti di forza, ovvero i particolari sugli odori e sui colori, e magari cambiando un po' la trama per renderla un po' più originale.

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Andrea Lauro
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#5 » sabato 26 febbraio 2022, 7:28

Ciao Giulio e bentornato.
Un racconto fatto di molto “action” e avventura. Allora, mi raccomando fa’ attenzione ai refusi e agli errori grammaticali: da un lato è vero che siamo tutti di fretta e qualcuno può scappare, e nessuno ci bada quasi più, ma resta il fatto che balzano all’occhio quando sono così tanti.

Considerazioni sul finale: in questo clima da far west immagino che la risoluzione omicida del protagonista possa essere meglio digerita: però mi sarebbe piaciuta una semina maggiore. Il background “dobbiamo sopravvivere a qualsiasi costo” ci può stare, per carità.
Ma sta comunque per ammazzare una persona che gli ha appena salvato la vita. Il fatto che non abbia nemmeno uno scrupolo mi rende il momento un filo freddo, disumanizzato.
Buona edition!
andrea

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Debora D
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#6 » domenica 27 febbraio 2022, 20:24

Ciao Giulio,
ho letto il tuo racconto con interesse e un po' di dispiacere per i tanti refusi, soprattutto gli accenti. Tengo presente l'orario in cui hai consegnato e capisco benissimo l'ansia, anche io per la fretta di consegnare ho lasciato qualche sbavatura di troppo e mi mangio le mani. Non voglio che sia il tuo stesso stato d'animo. Perciò mi soffermo solo sulla storia.
Il tema è centrato con un racconto post apocalittico che rientra benissimo nella sfida. Il bambino che incontra la ragazzina che lo salva mi ha dato un senso di familiarità, interessante invece la chiusa che dà all’idea di mondo crudele una connotazione ancora più cupa e dolorosa. Mi è piaciuto il ritorno delle istruzioni della madre con la nuova aggiunta.
Sono convinta che con una rilettura avresti trovato il modo di approfondire il finale, inserendo qualche pensiero e un conflitto di coscienza maggiore, eliminando magari qualche frase ridondante.
Per esempio
Per Paolo c’era solo una cosa da fare: doveva uscire.
Era stata sempre sua madre a pensare alle provviste, all’acqua potabile e a tutto quello che poteva servire in quel mondo malato. Era giunto il momento di ricambiare almeno in parte quanto aveva fatto per lui. Non era più un bambino ormai.
Anche senza le parti sottolineate il testo funziona e rende l'ambientazione e la situazione.

Conclusione. Hai fatto bene a buttarti nella mischia. La storia è comunque piacevole. Finisce in svantaggio rispetto ad altre più curate o più insolite, però la parte della lotta e l'alleanza fra i due bambini nella sequenza centrale, anche se appartenente in piene a una serie di topoi, mi ha coinvolta.
Buona edizione

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Alvin Miller
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#7 » martedì 1 marzo 2022, 20:39

Salve Giulio!
Queste sono il genere di storie che preferisco, con mostri famelici possibilmente inventati di sana pianta e una storia dinamica che metta i protagonisti umani contro di loro. Qui su MC ci ho provato spesso a proporre questi temi, e da lettore esterno mi accorgo di avere riscontrato in te gli stessi problemi che di solito gli altri fanno notare a me:
L'assenza di alcune informazioni chiave porta a domandarsi sul perché stia succedendo quello che si vede nella storia, e se io personalmente sono disposto ad accettare la presenza delle creature (che in fondo fanno parte del what if fantastico, nel tuo caso: cosa succederebbe se il mondo fosse invaso da esseri chiamati velocitor?), mi sta meno bene l'assenza di spiegazioni sul morbo. Ha a che fare con i mostri o è una cosa a parte? Come si contrae? Quali sono i sintomi?
Considerato che è la ragione del conflitto narrativo, avresti dovuto concentrarti maggiormente su quello. Quando invece ci fornisci delle spiegazioni, ti lasci andare a dell'infodump mascherato da pensieri del Protagonista. Il punto è che non si armonizza bene con la storia, si capisce che stai dando nozioni al lettore.
Un'altra cosa che ho notato è che non è chiaro in quale momento lui raggiunge la piazza. Lo vediamo prendere la tromba delle scale e poi subisce l'attacco. Da quel momento l'ambiente cessa di esistere e non ci sono più riferimenti spaziali.

Se sei come me, posso immaginare che tu abbia avuto difficoltà a gestire i caratteri e quindi ti sei visto costretto ad amputare alcune scene. Se ci ho visto giusto, sappi che hai la mia piena comprensione.

Buona edizione!
Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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Andrea76
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#8 » mercoledì 2 marzo 2022, 18:18

Ciao Giulio, l’idea dei mostri mi piace e mi piace anche il fatto che l’ambientazione post-apocalittica esca fuori piano piano (all’inizio la scena è realistica, poi in seguito si tinge di horror). Anch’io però ho avuto l’impressione che tu abbia scritto in fretta questo racconto e non solo per la presenza dei refusi, ma anche per certe occasioni mancate. Mi riferisco all’assenza di dettagli sensoriali nel momento in cui il pov viene morso dai mostri e tu, a quel punto, ti limiti a dircelo anziché mostrarci il dolore fisico del ferito. La seconda parte del racconto è un po’ stiracchiata e infatti si conclude con un finale che non sorprende per la mancanza di una semina precedente. Ripeto, credo che tutte questi errori dipendano dal fatto che non hai avuto il tempo di una seconda e terza stesura. È un racconto che ha delle potenzialità e merita un’altra chance.

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Pietro D'Addabbo
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#9 » giovedì 3 marzo 2022, 14:06

Ciao Giulio, piacere di leggerti.

Ho l'impressione che pecchiamo nella stessa maniera, un eccesso di accuratezza fin dalle prime battute, che ci porta a scrivere in dettaglio l'incipit e chiudere in fretta il finale, perciò non insisterò sulle critiche che hai già ricevuto. Ti farò invece riflettere su alcuni dettagli della trama e dello svolgimento, in particolare tre.
Il primo è il fatto che Paolo viene morso alla gamba, poi corre per tutta la piazza più veloce dei velocitor (nome che li suggerisce particolarmente veloci), poi nel centro commerciale zoppica: qual è l'effettivo stato della sua gamba?
Il secondo è il numero di scatole di medicine. A te occorre che sia uno perché ci sia il conflitto fra i due protagonisti, ma che logica c'è in questo? Se il morbo è diffuso come lasci immaginare, allora chiunque ne avrebbe fatto incetta da un posto così facilmente accessibile, non lasciando nessuna scorta dietro di sè. Dunque avrebbero potuto trovarne tante (non viste da altri), oppure zero (già tutte prelevate). Per trovarne una sola doveva essere molto più difficile trovarla (dimenticata dietro un mobile, dentro una cassaforte sventrata da poco da una esplosione, ecc...)
L'ordine dei pensieri del protagonista sarebbe stato più logico se avesse previsto di uccidere Elisa DOPO aver attraversato la piazza e non PRIMA, visto che devono andare nello stesso palazzo, che lui è zoppicante e che ci sono due velocitor in caccia che solo la fiamma di Elisa ha potuto tenere a bada.
Un buon seme per un ottimo racconto, ma devi innaffiarlo ancora un po'.

Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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david.callaghan
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#10 » giovedì 3 marzo 2022, 21:48

Ciao Giulio
un Jurassic Park post apocalittico!
Che dire? È evidente che andavi di fretta. A parte i refusi (di cui io non mi accorgo mai ma gli altri sì) si nota per la chiusura frettolosa e lo sbilanciamento tra prima e seconda parte che sei rimasto senza tempo.
Ma tutto sommato si fa leggere lo stesso, hai fatto bene a partecipare comunque. Un saluto e alla prossima.

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Leonardo Pigneri
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#11 » giovedì 3 marzo 2022, 23:34

Ciao Giulio!
Allora, il brano in generale ricorda più l'incipit di un romanzo per target middle grade che un vero e proprio racconto. Il finale, comunque, lascia abbastanza soddisfatti e crea una prospettiva di conflitto molto forte.
Ci sono diversi problemi a livello di stile, flusso informativo e diverse altre cosette. C'è da lavorare insomma. ma, tutto sommato, la lettura è stata piuttosto piacevole.
Alla prossima!

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antico
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Re: La Medicina - Giulio Marchese

Messaggio#12 » domenica 6 marzo 2022, 14:05

Un racconto che presenta diversi problemi: dai refusi a una gestione degli eventi rivedibile (vedi i tre punti che ti ha segnalato Pietro). Detto questo, l'ho letto con piacere, quasi che il tuo narrare sia stato capace di intrattenermi nonostante le problematiche e questo è un plus. Il tema si evince dai fatti narrati anche se non è così evidente. Direi un pollice tendente verso il positivo in modo non solido, ma brillante per questa capacità che hai avuto di intrattenermi e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Cinti (la cui lettura è stata per me più trafficata) e dietro a quello di Alexandra (maggiormente coeso rispetto al tuo).

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