Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 1:53

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BENVENUTI ALLA MAURIZIO FERRERO EDITION, LA SESTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 162° ALL TIME!

Questo è il gruppo BALLATA della MAURIZIO FERRERO EDITION con MAURIZIO FERRERO come guest star.

Gli autori del gruppo BALLATA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo GEMME E BOCCALI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo SIMBIOSI.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MAURIZIO FERRERO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per posizionare uno per gruppo i tre racconti con malus minimo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo BALLATA:

Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro, ore 23.21, 4993 caratteri
Separati alla nascita, di Matteo Mantoani, ore 23.08, 4999 caratteri
Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci, ore 00.52, 4980 caratteri
Il maestro, di Davide Galligani, ore 23.41, 2114 caratteri
Codardo, di Leonardo Pigneri, ore 01.33, 4967 caratteri MALUS 4 PUNTI
Scala di valori, di Andrea Spinelli, ore 00.44, 4916 caratteri
La barca, di Alvin Miller, ore 23.59, 4980 caratteri
Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo, ore 00.58, 3804 caratteri
Trading places, di Gianni Tabaldi, ore 23.20, 3898 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 3 MARZO per commentare i racconti del gruppo GEMME E BOCCALI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 4 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo GEMME E BOCCALI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo GEMME E BOCCALI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MAURIZIO FERRERO EDITION A TUTTI!



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Mario Mazzafoglie
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » sabato 26 febbraio 2022, 23:10

Ecco la mia personale classifica con i relativi commenti.

1) Che nemmeno i cristiani fanno così - Andrea Lauro
2) La barca - Alvin Miller
3) Separati dalla nascita - Matteo Mantoani
4) Codardo - Leonardo Pigneri
5) Scala di valori - Andrea Spinelli
6) Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci
7) Il più grande spettacolo - Pietro D'Addabbo
8) Il maestro - Dadid Calligani
9) Trading place - Gianni Tebaldi



Che nemmeno i cristiani fanno così - Andrea Lauro

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Come ti hano già detto altri, il tuo racconto è più un monologo che una scena vera e propria.
Quindi tecnicamente non saprei nemmeno da che parte iniziare per analizzarlo. E allora faccio una cosa più semplice: mi lascio guidare dalle emozioni, e il tuo testo ne fa emergere parecchie, quindi io metto da parte tecnicismi e robe varie e prendo il tutto per quello che è.
Una cosa bella da leggere. Questo, per me, basta e avanza.
In bocca al lupo.


La barca - Alvin Miller

Ciao Alvin, piacere di leggerti.
Premetto, come sempre, che non amo i racconti fantasy.
Detto questo, il tuo mi risulta godibile perchè non presenta mille elementi fantastici, ma si limita al solo morso contagioso del vampiro. Sì, sarà anche un clichè, ma lo preferirò sempre a racconti in cui c'è un intero mondo da capire e interpretare in così pochi caratteri. Quindi per me è ok.
Il tuo stile è molto buono e bilanciato, con un bel mostrato che però non risulta stucchevole, grazie al bilanciamento tra pensieri e azioni.
Il racconto fila via liscio e non ha bisogno di riletture perchè ogni informazione è data al momento giusto senza lasciare dubbi al lettore su quello che sta succedendo, evitando di lasciare volutamente da parte eventuali sorprese solo per far colpo sul lettore.
Il tema è centrato e per me è un bel racconto.
A rileggerti, in bocca al lupo.


Separati dalla nascita - Matteo Mantoani


Ciao Matteo, un piacere leggerti.
Mi è piaciuta la declinazione del tema, secondo me non molto clichè come detto da qualcuno, anzi.
Nell'economia del racconto è ovvio che andava spiegato meglio il rapporto tra i due gemelli, ma capisco il poco spazio a disposizione.
Nel primo paragrafo invece il mio appunto te lo faccio sull'ambientazione: "La navetta atterra...". Sì, ma dove? Bisogna aspettare dieci righe per capire si tratti di un altro pianeta. Letto così a primo impatto credevo si trattasse di una navetta arrivata sulla terra, e quindi me la figuro così. Bastava solo mettere un dove.
Per quanto riguarda il finale sono un po' combattuto. Da un lato l'effetto sorpresa del fratello che è sembrato il più debole per tutto il tempo e che invece aveva architettato un buon piano, dall'altra, a farmi storcere il naso, è quasi il modo "infantile" con cui quest'ultimo ne spiega i motivi: quel "ridacchio" presente due volte nelle ultime righe, toglie un sacco di elettricità al racconto che invece ne presentava parecchia.
Capisco la tua intenzione di mettere microazioni, come la buona prima persona vuole, ma io credo che tante volte anche un banale "disse" non fa male, e ci evita di incappare in situazioni come quella che ti ho appena descritto.
Per il resto è un ottimo racconto, che scorre tutto d'un fiato senza bisogno di riletture (cosa che in molti altri racconti del tuo gruppo è successa), quindi questo è un assoluto plus.
Complimenti e in bocca al lupo.


Codardo - Leonardo Pigneri

Ciao Leonardo, un piacere leggerti.
Partiamo col tema, a mio avviso centrato e soprattutto attuale.
Per quanto riguarda lo sviluppo del racconto, a me è piaciuto perchè scorre lineare e non c'è bisogno di riletture (a differenza di altri nel tuo gruppo) per capirne il senso.
Come ti ha già detto qualcuno, per la drammaticità della situazione in scena, c'era da aspettarsi più empatia con il personaggio, ma purtroppo le sue vicende ci rimangono abbastanza "distanti". Probabilmente nella prima parte potevi aumentare la disperazione del personaggio, andando poi gradualmente a descriverne la sua codardia. Forse anche il fatto che il titolo del racconto sia "codardo" ci fa approcciare alla lettura con una sorta di pregiudizio su di lui. Anche questo credo sia un dettaglio rilevante.
Stilisticamente buono, e noto come hai voluto utilizzare la terza persona a differenza di altre volte che ti ho letto e sono incappato addirittura in un "disse" che farà storcere il naso a qualcuno ma che per me ci sta, e anche più spesso di quello che si dica, proprio per non appesantire il testo di micro-azioni che se un lettore se ne perde una per distrazione poi non capisce più tutto quello che sta succedendo.
Complimenti, a rileggerti.


Scala di valori - Andrea Spinelli

Ciao Andrea, un piacere leggerti.
Parto dal fatto che ho dovuto rileggere due volte per apprezzare meglio i dettagli che avevi seminato, e nonostante questo sono molto combattuto nel giudizio che dovrò dare a questo racconto.
La parte iniziale mi è piaciuta molto perchè esponi bene la situazione e si crea subito una buona empatia con il personaggio, alle prese con un bel problema. Con il passare delle righe tutto diventa ancora più chiaro e ben architettato, tanto da chiedersi soltanto: "E adesso che farà?"
E da qui secondo me subentrano i problemi. Anche io, come già sottolineato da qualcuno, non ho capito il perchè dell'episodio della "rottura di qualcosa" al telefono, cosa che poi, a mio modesto parere, lascia un dubbio nel lettore. Un dubbio che per suo rispetto necessita risposte.
Stesso identico discorso per la cosa del "4-3".
Ho letto la tua risposta a un commento precedente e hai spiegato i tuoi perchè. Capisco e rispetto la tua scelta di non svelare queste cose, ma permettimi di non condividerla.
E sono qui, quasi amareggiato, perchè sono convinto che la tua idea e il tuo sviluppo siano tra i migliori del gruppo. Finirò di leggere gli altri per avere un giudizio complessivo.
Nel frattempo, in bocca al lupo.


Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci

Ciao debora, un piacere leggerti.
Parto con il tema, secondo me centrato e declinato bene anche senza chissà che tipo di originalità.
Per quanto riguarda lo stile, è molto buono anche se purtroppo noto la difficoltà di chi "studia" ormai la prima persona e cerca di fare un passo indietro per narrare in terza. Questo lo si evince dalle troppe microazioni (che la moderna prima persona insegna) che però risultano a volte stucchevoli, e si evince anche dalle troppe ripetizioni dei soggetti parlanti (cosa che con la prima è più gestibile).
Ad esempio ti faccio notare che circa all'inizio della parte finale, la parola "razziatori" è presente in 4 righe su 6 consecutive, una vicina all'altra. Magari con frasi più lunghe e fluide ti saresti risparmiata caratteri e ripetizioni. Però ti capisco e conosco lo sforzo che c'è dietro per gestire questo tipo di narrazione.
Riguardo alla scorrevolezza del racconto, nulla da dire. Si figura bene nella mente e scorre senza bisogno di rallentamenti nella lettura.
Una buona prova, a rileggerti.


Il più grande spettacolo - Pietro D'Addabbo


Ciao Pietro, piacere di leggerti.
Mi complimento per l'originalità dell'idea, davvero bella.
Il tuo stile è asciutto e la storia si legge bene. Non mostri moltissimi dettagli, ma quelli che mostri bastano per far immaginare abbastanza tutta la scena. Il tema è centrato, e non si limita al solo finale drammatico perchè anche in precedenza si avverte un disagio del protagonista.
Ecco, se devo segnalare qualcosa che mi è piaciuta di meno, forse è proprio il finale, non per lo sviluppo in sè, ma proprio perchè potevi scriverlo meglio a mio avviso, con una maggiore esposizione del personaggio.
A rileggerti, in bocca al lupo.


Il maestro - David Calligani

Ciao David, un piacere leggerti.
Ammetto anche io di aver letto tutto il testo senza capirci niente, per poi avere la verità sbattuta in faccia nell'ultima riga. E questo sì, è di impatto e di sorpresa, ma poi ti costringe a rileggere tutto da capo per apprezzarne il tutto. Quindi l'effetto sorpresa c'è, ma così mi sembra un voler nascondere qualcosa al lettore per poi avere una frase d'impatto alla fine.
Per quanto riguarda il tema, è centrato e, anche se clichè, non è mai banale.
Riguardo lo stile, non amo particolarmente quando si spezza così tante volte il racconto, soprattutto in così pochi caratteri. E' un mio personale limite che mi impedisce di immergermi totalmente nella situazione.
Concordo anche io poi sulla scelta dei nomi, e anzi, ti dico che forse è proprio quello il punto più dolente. Ti spiego perchè: perchè anche lasciando il racconto così com'è, ma con i nomi appropriati a quel contesto, avresti già dato una mezza idea di quello che stava per succedere. Invece, lasciando i nomi in italiano, uno si figura davvero una scolaresca in gita scolastica ai giorni d'oggi.
Nel complesso è una buona prova, a rileggerti.


Trading place - Gianni Tebaldi


Ciao Gianni, un piacere leggerti.
Complimenti per l'idea e la fantasia. Già di mio apprezzo la mitologia, poi se si aggiunge qualcosa di personale, una rivisitazione, o un "futuro" alternativo, ancora di più.
Detto questo, ho fatto fatica nei primi paragrafi a immergermi nel contesto. Forse troppi termini "fantastici" mi hanno rallentato nella lettura. Poi dopo un iniziale ambientamento la storia scorre abbastanza fluida.
Di sicuro non hai eccelso nel mostrare la scena, che presenta tante parti in raccontato.
Altra cosa che non mi fa impazzire è lo spiattellamento del tema nella frase finale: non ce n'era bisogno. Comunque, ricordo di averti commentato anche la scorsa edizione e già vedo dei miglioramenti.
Sei sulla buona strada.
In bocca al lupo.

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kruaxi
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » lunedì 28 febbraio 2022, 4:37

1. Che nemmeno i cristiani fanno così
2. Il maestro
3. Separati alla nascita
4. Trading places
5. Mai rispondere al fuoco
6. Codardo
7. Il più grande spettacolo
8. Scala di valori
9. La barca


Che nemmeno i cristiani fanno così

Sono rimasto un po' spiazzato da questo racconto. Sulle prime ho compreso poco
l'utilizzo di una forma quasi dialettale dell'esposizione, oltre il colloquiale semplice.
La punteggiatura mi è sembrata, in parte lo è, arbitraria, discutibile.
La storia stessa non capivo dove volesse andare a parare.
Di cosa parla l'autore? Della crudeltà innata degli esseri umani, insensibili al dolore degli animali, tanto da arrivare ad usare questa sofferenza come sadica arma contro altri umani? E il nonno veterinario, a quanto pare specializzato in eutanasia, era mosso da pietà verso il dolore degli animali o, semplicemente, cercava di combattere il ricordo di quanto aveva visto e sofferto nell'inqualificabile episodio del cane ucciso a badilate? Alla fin fine: si uccide per evitare la sofferenza di chi? Non posso dire di aver risolto del tutto questo enigma, tuttavia non posso che riconoscere un forte disagio derivante dalla lettura di questo breve racconto, qualcosa che non mi ha abbandonato velocemente. Credo sia da considerarsi un successo.

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Il maestro

Un piccolo racconto, poche immagini, cartoline quasi.
Bambini che giocano, che discutono fra loro, sotto gli occhi attenti e benevoli del loro maestro. 'Tic toc', 'ciuf ciuf', 'cip ciop'... Onomatopee infantili a cornice di una giornata come tante altre, un giorno di sole, forse una vacanza fuori porta.
La triste verità sembra distante ma è appena dietro l'angolo. Arriva senza suoni, né veri né simulati.
Si intravvede in quello strano colloquio con le guardie, che fin da subito ci dice: attenti, niente è come sembra.
Ed è sempre una guardia, allargando le braccia come a sottolineare impotenza (e disinteresse?), ad introdurci alla banalità del male.
Non ci sarà ritorno.
Non so... forse, paradossalmente, l'aver ricondotto la storia ad un evento storico, specifico, ne ha un po' ridotto il pathos.
Un unico appunto, mi si permetta: l'uccellino dovrebbe fare 'cip cip', 'Cip & Ciop' sono due personaggi Disney.

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Separati alla nascita

Una storia tutto sommato semplice, con ovvi rimandi ai racconti brevi delle riviste di fantascienza della golden age, gli anni 40 del secolo scorso. Un'ambientazione descritta in poche righe, ma efficace, personaggi che non hanno la possibilità di essere approfonditi, ciò nonostante perfettamente adeguati al contesto, e un twist finale, senza dubbio un po' ingenuo; la minaccia di far arrivare gli alberi rivelatori di emozioni su Kerberus è, in se, poca cosa, mentre molto più distruttivo risulta l'aver messo Karon di fronte alle proprie celate debolezze. Tuttavia si tratta di quell'ingenuità 'meravigliosa' che si riallaccia, senza soluzione di continuità, alle atmosfere vintage precedentemente evocate. Non farei fatica ad immaginare questo racconto fra le mani di J.W.Campbell, mentre ne valuta la pubblicazione sul numero di Astounding science fiction dell'aprile 1941. Un piacevole intrattenimento.

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Trading places

Mi risulta impossibile non pensare all'opera di Neil Gaiman leggendo il tuo racconto.
Onestamente, al di là dello stile, a tratti un po' farraginoso, l'ho trovato molto divertente.
L'idea di un aldilà tenebroso in regolare vendita (si può anche affittare ?) è piuttosto originale, perlomeno per le mie conoscenze a riguardo, e il disprezzo da parte di vecchie divinità nei confronti dei nuovi, e danarosi, arrivati, risulta senza dubbio simpatica.
Onestamente mi piacerebbe leggere altro ambientato in questo particolare universo.

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Mai rispondere al fuoco

Leggendo questo racconto ho avuto, correggetemi se sbaglio, l'immediata impressione che non si tratti di un 'fantasy'. Non c'è niente di 'fantastico' nell'ambientazione, che potremmo tranquillamente, per quanto non specificato, immaginare adatta per un qualsiasi paesello del medioevo. Si intravvedono povertà, ignoranza e fatica, una realistica lotta giornaliera per la sopravvivenza. I razziatori non sono un evento senza precedenti ma, evidentemente, una minaccia nota e ricorrente. I poteri di Tullio appaiono del tutto fuori luogo, totalmente alieni ad una società che crede al sovrannaturale, senza averne mai avuto prova, ma che lo associa comunque all'azione demoniaca prima che ad angelici miracoli. Non stupisce che Tullio venga obbligato a non mostrare a nessuno, mai e per nessun motivo, le sue incredibili capacità. In un'epoca in cui bastava il sospetto di stregoneria per essere malamente torturati ed uccisi... i familiari non potevano fare altrimenti per proteggerlo. Risulta meno logico che, ormai destinati a morte certa, ci si ostini a censurarlo, ma non lo trovo comunque inverosimile: probabilmente una morte 'normale' è preferibile all'essere messi all'indice in una simile società. L'autrice sa creare e mantenere un bel ritmo. Forse nel finale si poteva osare di più, qualcosa di diverso dalla stessa iniziale sorte capitata a Connor MacLeod in Highlander. Forse.

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Codardo

Un curioso racconto di guerra, istantanee di un massacro durante le prime fasi dell'operazione Barbarossa, quando l'armata tedesca spianava le disperate difese sovietiche nella strada verso Mosca. Il personaggio principale ha un ordine ben preciso: riferire ai superiori (in questo caso niente meno che il famoso maresciallo Budënnyj, eroe della guerra civile russa e, pessimo, generale sovietico della seconda guerra mondiale) l'entità e l'attività delle forze nemiche in campo.
Il racconto è dinamico, l'orrore abbastanza ben reso pur se, onestamente, piuttosto stereotipato. Il senso di colpa del protagonista, novello Aristodemo, meriterebbe di essere approfondito. Improbabile che un tersita venga a diretto contatto con una figura come un maresciallo sovietico, ci sarebbero stati molti intermediari prima.
Interessante e condivisibile la scelta di nomi russi diversi dai soliti 'Ivan', 'Arcady', 'Yuri', etc etc...

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Il più grande spettacolo

Interessante descrizione di un evento, un disastroso incendio di un circo che, se ho ben capito, è realmente accaduto più di un secolo fa. Come istantanea di una tragedia è efficace, molto dinamico. Dal un punto di vista 'racconto' confesso che non mi ha coinvolto più di tanto, si racconta un evento, appunto, non una 'storia', e come evento avrei forse preferito un taglio, come dire, 'giornalistico': l'avrei trovato più originale. Ciò non toglie che sia scritto molto bene. Unico appunto: in due passaggi diversi sia Barnum che Oleg guardano 'incantati' l'avvenimento... forse di 'incantato' ne bastava uno.

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Scala di valori

Un vecchio spot recitava: 'una telefonata ti salva la vita'.
Non è così per il protagonista di questo racconto che, con una telefonata, molto ben resa, realistica, apprende (tramite il 'non detto' a dire il vero) di aver ricevuto una probabile condanna a morte, condanna peraltro da estendersi alla propria, ignara, compagna di vita.
Ma non sembra esserci tempo per i sensi di colpa: nonostante qualche difficoltà con la propria ampolla rettale, il protagonista si getta ancora, 'con tutte le scarpe', dentro un'enorme vagina antropomorfizzata, metafora delle ossessioni che lo hanno portato alla rovina. Il cambio di registro, dall'ultra realismo al grottesco, è repentino e può risultare difficile da giustificare, almeno per i miei gusti. Felliniano, per certi aspetti.

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La barca

Tentare di raggiungere, fra mille difficoltà, la salvezza, è storia comune a legioni di personaggi della letteratura, del cinema e, purtroppo, della realtà.
Non è facile proporre qualcosa di nuovo e non sempre basta variare la minaccia; che siano vampiri, zombie, alieni o soldati... tutto sembra un po' già visto.
Ugualmente è ricorrente la figura di chi, compromesso quando era ormai prossimo al successo, si immola per i propri cari.
Il difetto del racconto sta proprio in questo, secondo me: non racconta alcunché di particolarmente nuovo e non riesce, perdonami, neppure ad essere perlomeno originale. Già da subito immagini cosa succederà, non c'è niente che riesca a spiazzare il lettore.
Cosa rimane ? Proprietà di scrittura, che di certo si presterà a racconti più ispirati.

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Michael Dag
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 28 febbraio 2022, 10:43

1- Separati alla nascita, di Matteo Mantoani
2- Codardo, di Leonardo Pigneri
3- Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro
4- Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
5- La barca, di Alvin Miller
6- Trading places di Gianni Tabaldi
7- Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo
8- Il maestro, di Davide Galligani
9- Scala di valori, di Andrea Spinelli




Separati alla nascita, di Matteo Mantoani
Bellissimo il colpo di scena finale! Mi aspettavo una robetta da buoni sentimenti e invece no, bravo!
Hai tratteggiato bene il personaggio che sembra proprio un ingenuo sognatore e invece sa il fatto suo, vista la trappola che ha preparato.
C'è molta nebbia intorno alla questione dei gemelli, sarebbe stato bello approfondirla, ma lo spazio è quello che è, e mettere due ambasciatori anonimi sarebbe stato ben più freddo.
L'inizio con "La navetta atterra" lo eliminerei. Succede tutto di fretta nell'incipit e non è il massimo. Bello il paragone col fil di ferro invece, mette subito in chiaro chi abbiamo davanti.



Codardo, di Leonardo Pigneri
Premesso che con me hai gioco facile perché amo i racconti di soldati sul campo, ma proprio perché ho il palato fine per queste cose che ti faccio i miei complimenti!
Una declinazione del tema particolare e amara,
Ottima la descrizione dello shellshock col dettaglio della gamba e altrettanto valide le immagini sanguinose e le metafore.

Sullo stile, ho trovato questa:
La comprensione non era mai stata una pretesa di Vilen

Dialogo molto rigido, ma forse, viste le condizioni del pg che si sta aforzando a tutti icosti di restare freddo e lucido, direi che ci sta. Se era tua intenzione fare così, bravo.
«I tedeschi avevano nascosto dei panzer nelle paludi del Pryp"jat', e i cannoni. Ci hanno iniziato a sparare contro appena ci hanno visto. Il capitano Dzerz è saltato in aria e, poco dopo, gli altri sono stati colpiti a loro volta o crivellati dalle mitragliatrici.»


Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro
Eh no però, gli animali che soffrono no!
Racconto potente che mi ha fatto emozionare, situazione in cui tutti più o meno ci siamo trovati e che non è mai facile.
Ho sentito la tristezza nella voce del padre che forse, più che spiegare al figlio cosa sta accadendo, sta cercando di darsi un po' di coraggio da solo.
Una voce molto stanca e rassegnata, quella del padre, e l'unico appunto che mi viene da farti è che magari sei stato troppo abbondante con gli intercalari.
ottimo pezzo!


La barca, di Alvin Miller

Un racconto carico di tensione, ottimo il flusso di lettura durante l'inseguimento.
Bella la frase del bimbo, molto toccante e bel colpo di scena. Credevo che fosse suo figlio, ma rende tutto ancora più drammatico e tratteggia bene l'ambientazione con famiglie disastrate e gente che si aiuta come può per sopravvivere ai mostri.
Già vista la scena dell'eroe che viene morso e si sacrifica per far guadagnare tempo a chi invece ce la può ancora fare, ma ti sei ripreso bene con un ottimo mostrato e un finale amaro e poetico.
Buon lavoro!


Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
Molto interessante il modo in cui hai interpretato il tema e intrigante la storia in sé e Ottima la metafora del titolo.
Le scene iniziali sono emozionanti e frenetiche, e rendono benissimo l'idea di un povero contadino medievale preda di una razzia.

Devo essere sincero, non ho capito tantissimo il finale e credo che il problema sia la mancanza di spazio per definire i vari personaggi.
Sicuramente il povero bimbo vive in un mondo crudele, popolato da gente ingrata… ma anche molto stupida.
Anche quando sono chiusi nel fienile il padre/madre/zio provano a fermarlo. Perché?
"Ora verranno con le lance e gli archi." E allora lasciati bruciare vivo…!

Lui salva tutti, ma alla fine lo cacciano lo stesso perché è uno stregone, porta sfortuna, ecc, tema presissimo e toccante anche se deve esser,i sfuggito qualcosa.

sullo stile, manco ci faccio più caso ormai, pieni voti sulla fiducia. Liscio scorrevole senza intoppi e un buon pensato del pg

Trading places di Gianni Tabaldi
Hai costruito un mondo davvero interessante, il sistema di riciclo delle anime ricorda proprio un'industria moderna. Anche le regole del marketing sono le stesse, spietate di mondo di oggi, bellissimo parallelismo. e anche il personaggio di ade è simpatico, costretto a sorridere falsamente a un potenziale cliente.

Sullo stile hai molto da migliorare.
La terza persona al presente non è per niente facile da usare. Sa molto di copione teatrale, ed è difficile focalizzarsi bene sul protagonista, infatti ci ho messo un po' a capire chi fosse.
Ondeggi parecchio tra mostrato e narrato, soprattutto a causa delle frasi molto lunghe e di qualche spiegone (Uno dei più grossi problemi della terza presente).
Comunque, è stata una lettura piacevole


Il maestro, di Davide Galligani

Esperimento curioso, ma per niente semplice il tuo.
Tre scene banali che assumono un grande significato alla fine, purtroppo troppo tardi.
È stata piacevole la seconda lettura, ma la prima mi ha completamente spiazzato.
Saltelli di pov in pov, e non sono riuscito a focalizzare la cosa.
Altra cosa che non capisco, se la storia è ambientata in polonia, perché i bambini hanno tutti nomi italiani?

Scala di valori, di Andrea Spinelli
lo stile è davvero buono e il pg è tratteggiato benissimo col suo fraseggio mentale. Si sente il dramma e l'empatia, ma ci sono molti elementi che mi sono sfuggiti.
non ho capito cos'è che si è rotto dall'altra parte e soprattutto, non ho capito a cosa serve queto elemento per la trama.
anche la storia del 4-3 mi è sembrata molto forzata. Ecco, la conversazione tra le due donne e anche quella tra la donne e carlo, mi sono parse molto irreali.
e poi ok, che il mondo è crudele, ma se sa che la vicina è positiva e continua a farci sesso allora è anche un po' meritocratico…




Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo
Scusa la battutaccia, ma il racconto mi ha lasciato un po… freddo.
È scritto bene, i personaggi sono credibili e simpatici, ma questa cosa dell'incendio mi pare un deus ex machina, un pretesto casuale venuto dal nulla.
Forse hai perso dello spazio dilungandoti troppo nella scena iniziale e ti sei trovato rosicato alla fine, con un finale che lascia un senso di …bho.
cruda la scena del bimbo schiacciato e l'immagine della cera fusa, quelle mi sono piaciute. Forse il racconto si sarebbe sentito di più se il protagonista fosse stato uno spettatore che voleva solo godersi lo spettacolo col figlio.

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antico
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 28 febbraio 2022, 12:00

Avete già ricevuto tre classifiche, ve ne mancano (oltre alla mia) altre sei.

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 28 febbraio 2022, 17:19

Ciao! Ecco la mia classifica e relativi commenti. Questo mese tanta varietà, sia nella declinazione del tema che negli stili, e una qualità molto alta. Difficilissimo redigere la classifica, soprattutto per le ultime posizioni. Per quanto mi riguarda, i racconti dal quinto al nono posto sono praticamente equivalenti.
Buona edition a tutti!


1. Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci,
2. Trading places, di Gianni Tabaldi,
3. Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro,
4. Separati alla nascita, di Matteo Mantoani,
5. Codardo, di Leonardo Pigneri,
6. Scala di valori, di Andrea Spinelli,
7. Il maestro, di Davide Galligani,
8. Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo,
9. La barca, di Alvin Miller,


Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro
Un bel pezzo, la voce narrante davvero ben caratterizzata, pare di sentirla. Un unico appunto, in prima lettura sono un po' inciampato a causa della struttura. Il padre che racconta al figlio una cosa che suo padre ha raccontato a lui, diventa un po' artificioso. Perché non far parlare direttamente il nonno, vecchio veterinario in pensione, che spiega al nipotino perché sopprimere il cane, richiamando quel vecchio e brutto episodio?
Così, solo un'idea.


Separati alla nascita, di Matteo Mantoani,
Mi sei piaciuto, un'interpretazione originale del tema con un finale non scontato. Quello che manca, secondo me, è un po' di fraseggio interiore che dia profondità al protagonista. Usi molti beat "fisici" (sorrido, sospiro, mi mordo il labbro, mi avvicino) per spezzare i dialoghi ma abbiamo pochi feedback su cosa sta pensando il pdv durante questi scambi molto tesi, e questo, in una prima al presente, si nota. Anche la risoluzione finale arriva senza che ci sia una semina interiore nel nostro pdv, almeno un pensiero che ci faccia capire che comunque ha un'idea per affrontare la faccenda. Credo che qualche modifica in questa direzione aiuterebbe nell'immersione.
Infine, sei stato davvero molto bravo a tratteggiare il contesto fantascientifico senza dilungarti in spiegoni o dettagli inutili, l'unico scambio che mi ha fatto un po' storcere il naso, sul filo dell' as you know bob, è questo:
«Qui la natura è ricca di vita, ci regala colori e profumi. Invece Kerberos è un mondo crudele, povero di ossigeno, ostile.»
Ma davvero un dettaglio, nel complesso i dialoghi sono ottimi.


Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
Hai la capacità, e si vede ogni mese di più, di creare il contesto senza renderlo pesante. Nei nomi, negli abiti, nei tanti dettagli che semini in giusta dose. La vena fantasy è ben resa, si intuisce dal primo paragrafo, dal divieto paterno prima, poi dalle voci interiori, fino al disvelamento nel finale.
Ottimo lo stile, in particolare mi è piaciuto l'utilizzo dei rumori e delle percezioni tattili. Davvero un bel racconto.


Il maestro, di Davide Galligani,
La forma che hai dato al tuo racconto è originale e interessante, non tanto per le onomatopee, quanto per la scelta coraggiosa di dare alle ultime due righe il compito di riscrivere il significato di tutto ciò che si era letto. Esperimento che però non mi ha convinto fino in fondo, avrei preferito, almeno nell'ultima scena, un parziale disvelamento o perlomeno una semina che desse qualche indicazione al lettore. Capisco comunque le tue intenzioni e la tua voglia di sperimentare.


Codardo, di Leonardo Pigneri
In prima battuta il tuo racconto non mi aveva convinto; ammetto anche di non essere un amante del genere. L'ho apprezzato un po' di più nelle letture successive.
Mi pare che tu abbia provato ad alzare l'asticella, e questo va sempre apprezzato. Sia perché ci proponi un protagonista con cui l'empatia potrebbe non essere immediata (un codardo, fina dal titolo, in un racconto di guerra), sia perché il suo pdv è "inquinato" da traumi e allucinazioni sul recente scontro. Nel secondo aspetto direi che sei riuscito in pieno, nel primo, almeno con me, solo in parte, e il protagonista mi è rimasto un po' distante.
Il tutto, comunque, è sorretto da uno stile molto solido e gradevole.


Scala di valori, di Andrea Spinelli
Un racconto molto crudo nei contenuti e nei toni, hai tratteggiato in maniera eccellente il protagonista, con i suoi modi e il suo fraseggio interiore. Colpisce duro, quindi hai raggiunto il tuo obiettivo.
L'unica parte che mi ha messo un po' in difficoltà è la conversazione al telefono. Ho capito solo in seconda lettura che l'oggetto caduto, gli scambi fra le due donne, il 4-3, erano tutti elementi fini a sè stessi per creare confusione nel protagonista. Mi paiono troppo accentuati nell'economia del racconto, con il rischio che il lettore si concentri su quelli pensando che abbiano uno scopo, e rimanga poi spiazzato. (Per lo meno, a me hanno dato questo effetto).


La barca, di Alvin Miller
Credo che il punto più debole del racconto sia l'eccessiva linearità. Una volta intuito il contesto, tutto si svolge un po' come il lettore si aspetta, compreso il sacrificio finale per mettere gli altri. Il racconto manca quindi di un guizzo che renda più appassionante la lettura. Nulla di male, so bene quanto sia dura sviluppare un'idea forte mentre le lancette scorrono, anch'io a questo giro mi sono rifugiato in una trama che di originale ha ben poco :)
Per il resto, lo stile è molto buono. Un applauso in particolare per l'incipit che mi è piaciuto molto e mette bene in scena la paranoia di una fuga nel buio.


Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo,
Interessante il modo in cui hai deciso di approcciarti al racconto, con l'irruzione della tragedia nella quotidianità circense. Fra l'altro, andando ad approfondire i riferimenti che hai seminato nel testo, ho scoperto che ti sei mosso a partire da un evento realmente accaduto (che non conoscevo), l'incendio di Hartford, e che nel costruire il racconto sei stato molto fedele alla dinamica degli eventi (compresa la marcia suonata per evacuare i presenti), quindi i miei complimenti!
La prima parte è scritta molto bene, tratteggi l'ambiente, i personaggi, e ci descrivi un caldo così opprimente che pare di sentirlo. La seconda parte mi ha convinto un po' meno, mi è sembrata molto condensata e a livello emozionale mi è arrivata meno e anche il finale mi ha lasciato un senso di incompletezza.


Trading places, di Gianni Tabaldi
Il tuo racconto mi è piaciuto molto, in particolare ho trovato originale e piacevole l'interpretazione del tema, questo passaggio di consegne degli inferi a cui è costretto Hades a causa della crisi di fede.
Anche il tuo stile mi piace, ti faccio qualche personalissima osservazione su come secondo me potrebbe migliorare ancora.
Il punto di vista. Ci sono alcuni passaggi in cui si assume il pdv di Hades, altri da cui pare di uscirne un po'. Per esempio:
"La cosa preoccupa Hades: pensava di potere convincerlo facilmente. Per lui non è che un cazzo di dio mediorientale minore," qui siamo un po' esterni, per mantenere il pdv sarebbe meglio una cosa tipo: "la cosa è preoccupante, pensava di convincerlo facilmente. È solo un cazzo di dio..." senza specificare che sono pensieri di Hades/per lui.
Avverbi in -mente. Facci caso, spesso appesantiscono la scena, oltre a non essere molto vividi. Questo è un esempio perfetto:
"Dal tetto periodicamente le anime dei morti vengono..." Periodicamente, cioè ogni quanto? Il lettore fatica a figurarselo, meglio levarlo o sostituirlo con un riferimento più concreto. (Il seguito di questo pezzo mi è piaciuto molto, perfetto il paragone coi pezzi di carta gettati nel camino).
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 28 febbraio 2022, 23:41

Eccola, la detestabile ma doverosa classifica...
Molta fatica, questa volta, per distinguere podio e corpo centrale. Qualche dubbio in meno sulle ultime posizioni, non perché i testi fossero brutti, trovo anzi che ogni penna di MC abbia sempre qualcosa di buono da dire, solo meno efficaci o d'impatto.

-1) Che nemmeno i cristiani fanno così
► Mostra testo


-2) Separati alla nascita
► Mostra testo


-3) Mai rispondere al fuoco
► Mostra testo

-4) Scala di valori
► Mostra testo


-5) Codardo
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-6) La barca
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-7) Trading places
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-8) Il maestro
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-9) Il più grande spettacolo
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 1 marzo 2022, 18:32

Mancano ancora all'appello (oltre alla mia) altre quattro classifiche.

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gcdaddabbo
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 1 marzo 2022, 19:32

Ecco la mia Classifica

1. Il Maestro
2. Mai rispondere al fuoco
3. Che nemmeno i cristiani fanno così
4. Separati alla nascita
5. Il più grande spettacolo
6. Codardo
7. La barca
8. Scala di valori
9. Trading places

e i Commenti

Che nemmeno i cristiani fanno così
Tema centrato.
Il racconto sull’eutanasia non è affatto male.
Avrei preferito un qualcosa di più leggero, ma capisco: Mondo crudele.
Che cosa ci puoi scrivere? Meglio cani che cristiani.
Si legge facile. Fila che è un piacere.
D'altronde pare che qui, ce li abbiamo noi i “minuti contati”, e se non ci sono almeno un paio di morti ammazzati, sembra che un racconto non si regga.
Cerco di dimenticare che stavo meglio prima di cominciare a leggere che ora che ho finito.

Separati alla nascita
Racconto abbastanza aderente al Tema.
Non conoscevo la Saga dei Kerberos, il mondo crudele.
Il mio mondo è più Terra-Terra. Ad una prima lettura avevo pensato ad Ateniesi e Spartani. Vertumnus proprio non l’avevo considerato!
Dopo aver riletto il racconto, ho compreso meglio le differenze tra i due mondi distanti come Russia e Cina dalla Nato. La storia è ben strutturata, il finale nascosto. Ho apprezzato la creazione di un ambiente scenografico vivo. Devo però informarti che la storia, pur ben articolata, non mi ha coinvolto, non mi ha emozionato

Mai rispondere al fuoco
Racconto abbastanza aderente al Tema.
Complimenti per l’ambientazione medioevale, sempre accurata; questa volta sorprendentemente contaminata dalla presenza di un piccolo supereroe.
Voglio partire dal contesto. Vedo che in quell’epoca sei pienamente a tuo agio. Nel mio comune, da qualche anno, si ricorda con “L’assalto alla torre” l’incendio della torre campanaria in pietra calcarea da parte di mercenari ungheresi e l’eccidio dei cittadini lì rifugiatisi.
Mondo crudele. Peccato non ci fosse Tito!
Anche questa volta, il numero di personaggi dai nomi di difficile memorizzazione complica la lettura. Che ne pensi della possibilità di legare nome e personaggio del tipo: Nonno Manlio, il piccolo Tito o Tituccio? Ho dovuto rileggere il racconto, ma ne ho apprezzato meglio i particolari.
E poi, il miglio, proprio non riuscivo ad immaginarmelo, prima di aver trovato le immagini su Google.
Però: tutti salvi. Meglio così. Questo mondo poi non è tanto crudele!


Il Maestro

Tema centrato.
Nessun problema!
Stile personale anche se avrei preferito un contesto meno
Devo ammettere che il racconto mi piace. Lo sento. La sorpresa finale è più riuscita.
Sarà che non insegno più nella scuola da una ventina d’anni, ma non ho trovato mai delle “pesti” come quelle che descrivi. Spero di rileggerti in una location più tranquilla e serena.
Ci sono anche tanti bravi ragazzi.


Codardo

Tema sentito solo in parte. Hai condito il racconto in modo truculento. So che crudele e truculento possono essere considerati sinonimi.
Sicuro che tutti quei particolari su quella gamba fossero indispensabili per descrivere questo mondo? Non ricordo che Omero nell’Iliade si soffermasse nella descrizione di tanti particolari.
Il tuo Tersite resta un codardo quasi controvoglia. Non sono riuscito né a sentirlo amico né avversario. Sono andato avanti nella lettura sperando di uscirne il prima possibile. Questo non significa che il tuo scritto non sia curato. Non mi ha appassionato. Avrei preferito più dramma del personaggio, meno descrizione del paesaggio.


Scala di valori

L’aspetto più importante del racconto non sembra essere la crudeltà del mondo, ma parlare di distorsioni e sconvolgimento nella scala di valori. Non posso dire di aver goduto nel leggere il racconto!
Con un’epidemia in corso (Covid o HIV scegli tu), la sanità allo sfascio, tra hacker e guerra alle porte dell’Europa, chi gode sembra essere solo il protagonista della storia con la sua scala di valori drammatica alterata.
Si voleva lanciare un grido d’allarme ad un passo dal “buco nero”? Non mi sembra credibile!
Forse sono solo troppo vecchio per apprezzare uno stile innovativo che però non condividevo già nel ’68.
L’evoluzione della specie resta sempre una speranza.
Non mi resta che ipotizzare un riscatto futuro.


La barca

Un Mondo di vampiri è un mondo fantastico o un mondo crudele? Se poi tutto si svolge di notte, alla luce di una torcia UV, in una foresta vicino alla riva di un fiume, l’obiettivo è quello di scrivere una storia che faccia paura o parlare di un mondo crudele. Mi è toccato leggere una storia di vampiri!
Avevo sperato all’inizio di star leggendo la storia di una famiglia di profughi in cerca del confine per salvare il figliolo da un futuro tragico.
Non ho capito se la storia è conclusa e come. Ho ora la certezza che sei salvo, spero in un mondo migliore!

Il più grande spettacolo

Il fatto di conoscerti mi porta ad essere più critico che mai.
Il tema trattato non mi entusiasma. Un incendio in un circo non mi sembra un mondo crudele se non per chi ne resta vittima.
Il tuo protagonista ed i comprimari, colorati, simpatici, mi sembrano coinvolti solo parzialmente. Non ne sono stato preso del tutto.
La storia è scorrevole, ben scritta e ricca di particolari. Preferisco quando racconti il vissuto.
Ricordo che oltre cinquant’anni fa, ad una bimba che mi chiedeva di cosa scrivere, dissi cerca di pensare a qualcosa che ti ha fatto soffrire. Scrisse di una capretta che viveva nella sua casa e che avevano sacrificato. Ne venne fuori una storia toccante.
La tecnica ce l’hai. Devi aggiungerci il cuore!

Trading places

Il racconto mi ha ricordato un film di Pasolini “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Lo stesso gusto della noncuranza nell’infliggere sofferenza. Il paragone, purtroppo, finisce qui.
Il mondo crudele è visto con nostalgia. L’ho letto come la cronaca di un’operazione di borsa, con distacco, e questo non mi è piaciuto.
Non che io sia un grande esperto, ma riguarderei la punteggiatura.
Ho apprezzato invece il tentativo di costruire una storia fuori dal comune.
Mi ha fatto pensare però al lavoro in uno di quei locali dove decine di operai sottopagati sono rinchiusi a produrre beni di consumo a poco prezzo. Quello sì un mondo crudele.
Spero di aver modo di leggere altri tuoi lavori più vicini alla mia sensibilità.

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 2 marzo 2022, 11:45

Eccomi di nuovo qui ad assolvere a questo ingrato compito. Come sempre sono in difficoltà e, più delle altre volte, tolte le prime tre posizioni che nella mia testa sono abbastanza chiare, ho fatto fatica con le altre. Non me ne voglia nessuno, è stato davvero difficile.

1. Che nemmeno i cristiani fanno così - Andrea Lauro
2. Separati alla nascita - Matteo Mantoani
3. Scala di valori - Andrea Spinelli
4. Il maestro - David Galligani
5. Il più grande spettacolo - Pietro d’Addabbo
6. Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci
7. Codardo - Leonardo Pigneri
8. La barca - Alvin Miller
9. Trading Places - Gianni Tabaldi



Che nemmeno i cristiani fanno così - Andrea Lauro
Piacere di averti letto di nuovo Andrea.
Che dire. Il tuo pezzo mi ha veramente colpito e non perchè sia una persona particolarmente sensibile alla tematica (perdio, come dici tu, bisogna essere un cane per non avere a cuore gli animali), ma quello che voglio dirti è che non hai vinto facile. La narrazione è naturale, spontanea, fluida e il contenuto mi ha spaccato il cuore. Non l’ho trovato per niente retorico, che se vuoi era il rischio maggiore nell’intraprendere una scelta narrativa simile. Non sei stato nè sempliciotto, nè pedante. Hai proprio raccontato una storia come mi piace che si raccontino, chapeau.
In bocca al lupo, a presto!


Separati alla nascita - Matteo Mantoani
Piacere di averti letto, come sempre, Matteo.
Il tuo è il secondo racconto molto bello che leggo. Livello davvero alto. Le motivazioni che mi inducono ad apprezzare il tuo testo sono molto differenti da quelle che mi hanno portata ad apprezzare quello precedente. Mi spiego. Il tuo racconto è meno nelle mie corde rispetto al precedente, ma soggettività e gusti personali a parte, ammiro moltissimo la complessità di trama che sei riuscito a portare tanto lodevolmente in questa edition. Hai rivisitato sapientemente il tema del contrasto tra fratelli così caro alla nostra cultura, senza svilirlo, anzi. Ho apprezzato molto anche la chiusa inaspettata.
Bravo.
In bocca al lupo, a presto!


Mai rispondere al fuoco - Debora Dolci
Piacere di averti riletto, Debora.
Mi è capitato spesso di leggerti e trovo sempre quello che scrivi originale e ben scritto e questo racconto non è da meno. Il mondo che tratteggi è doppiamente crudele: lo è per la logica di sopraffazione che muove i razziatori e lo è perchè il popolo non riconosce nel dono del protagonista che gli ha salvato la vita nulla di più che una maledizione, come a dire che la diversità ti condanna anche quando è salvifica: cosa c’è di più crudele di questo? Ritengo che la forza del tuo racconto, oltre che nell’ambientazione, stia proprio in questa sfumatura. Sicuramente è un pezzo che meriterebbe più spazio e più approfondimento: pensaci.
In bocca al lupo, a rileggerti.

Il maestro - David Galligani
Piacere di averti letto, David.
Il tuo è un racconto di una delicatezza toccante. Mi è piaciuta moltissimo la struttura e il giochetto delle onomatopee in apertura ad ogni paragrafo. Ho trovato la tua prosa a tratti poetica, che è una cosa che apprezzo molto.
Ho intuito di cosa potesse trattarsi, non nel dettaglio, prima di leggere il finale e questo non è per forza un male, anzi.
L’unico “appunto” che mi sento di farti è proprio sulla parte conclusiva del tuo racconto.
Mi piace la delicatezza con cui chiudi, ma l’ho sentita poco emotiva. Forse è una scelta ponderata e la pudicizia in questi casi è encomiabile, ma avrei preferito comunque una chiusura più “mostrata”, non so se mi sono spiegata.
In bocca al lupo, a rileggerti.


Codardo - Leonardo Pigneri
Piacere di averti riletto, Leonardo.
Premetto che il tuo racconto è sicuramente scritto bene e arriva in un momento in cui sentir parlare di guerra fa accapponare la pelle. Per gusto personale, tuttavia, non amo i racconti bellici. Cerco però di rimanere nel ruolo assegnatomi senza lasciarmi trascinare troppo dai gusti personali e ti dico che, se la tecnica di scrittura è ineccepibile e l’argomento toccante, la storia di per sè non prende mai troppo il volo. La tua è sicuramente una buona declinazione del tema, ma l’empatia verso il protagonista di cui ti accennavano anche altri è un’assenza di cui sento, ahimè, il peso.
Comunque una buona prova.
In bocca al lupo, a rileggerti!


Scala di valori - Andrea Spinelli
Piacere di averti letto, Andrea!
Che dire? Il tuo racconto mi ha piacevolmente colpito sotto diversi punti di vista. Mi è parso un po’ una crasi tra Palahniuk (la prima parte e le scelte più suggestivamente fisiche) e Pedro Almodóvar (per la scena finale molto simile a quella contenuta nella sua pellicola Parla con lei), ma mi sembra che, se in parte possa trattarsi di citazioni, siano comunque sapientemente rese e unite. Con la soluzione finale adottata hai anche schivato la possibilità di cadere in banalizzazioni o scenari già previsti e l’ho apprezzato molto.
Il testo è ben scritto e si legge d’un fiato. Avrei solo eliminato un po’ di punti di sospensione, ma sono gusti personali.
Direi una prova davvero buona!
In bocca al lupo, a rileggerti!


La barca - Alvin Miller
Piacere di averti letto, Alvin!
Il tuo racconto, da un punto di vista squisitamente stilistico è quasi impeccabile. Un’altra cosa che ho realmente apprezzato è il ritmo che riesci a tenere: per tutta la lettura la tensione resta costante. A differenza dell’ultimo tuo racconto che ho letto, però, se vuoi questo pezzo manca un po’ di originalità sia nella trama che nei dialoghi. Se devo individuare una pecca penso sia proprio questa.
Detto ciò, al netto di questo, direi che il tuo è un buon racconto.
In bocca al lupo, a rileggerti!


Il più grande spettacolo - Pietro d’Addabbo
Piacere di averti letto, Pietro!
Sono d’accordo con chi dice che il mondo circense sia già suggestivo di per sè. Quanto meno, per me lo è. L’atmosfera che hai tratteggiato, che a mio avviso è il punto forte del tuo racconto, è un mix di sensazioni fiabesche, decadenti e violente. Nemmeno io conoscevo il fatto di cronaca, che devo ammettere mi ha molto colpito (grazie per la possibilità di approfondimento). Se posso darti due indicazioni penso che il racconto sia ben scritto, ma che manchi comunque di una tensione che ben si sarebbe sposata con l’evento di cui parli. Capisco il poco spazio, ma proprio per questo avrei fatto qualche scelta un po’ diversa. Inoltre avrei cercato di fare più riferimenti riconducibili al fatto di cronaca non perchè sia noto, ma per conferire al tuo testo una senso di verità che avrebbe avvicinato anche un lettore che ignorasse l’evento.
Comunque buona prova.
In bocca al lupo, a rileggerti!


Trading Places - Gianni Tabaldi
Piacere di averti letto, Gianni!
Allora, ho trovato il tuo racconto molto originale e, a livello di trama, ben strutturato. Questo per me è un grosso punto a favore, perchè l’originalità della trama è un aspetto preponderante nella mia visione di lettrice. Ho fatto un po’ fatica, invece, per quanto riguarda lo stile. Alcune cosucce ti sono state già segnalate, ma al di là dei refusi che possono scappare, (es. a caso “pensava di potere convincerlo facilmente” invece di “pensava di poterlo convincere facilmente”), hai lasciato alcune costruzioni e infodump (es. il fatto che ad Ade sia spettata l’Oltretomba nella divisione tra fratelli) che a mio avviso appesantiscono e rovinano anche un po’ il testo. Peccato. Io ci lavorerei comunque su perchè l’idea è molto buona. Davvero.
In bocca al lupo, a rileggerti!

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antico
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:22

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere due classifiche.

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wladimiro.borchi
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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 9:58

Trading places
Ciao Gianni,
racconto estremamente faticoso.
L'idea è carina, ma il continuo cambio di PDV, le incursioni del narratore onnisciente e gli infodump didascalici ("Sebaot, il Signore degli Eserciti", "Anche questa volta il dio dell’Oltretomba greco" - solo per fare i due esempi più evidenti) mi hanno tirato fuori dalla storia talmente tanto da non essere riuscito a godermela.
Penso sia colpa mia, prevalentemente. Purtroppo non riesco più a concentrarmi quando vengo sommerso da informazioni "raccontate" in un racconto (se mi scusi il gioco di parole!).
A rileggerci presto.
W

Il più grande spettacolo
Ciao Pietro,
un buon lavoro di ricerca e uno stile invidiabile.
Poco da dire su questo.
Il tema c'è, perché il mondo si scioglie bollente su vittime indifese e la lotta per la sopravvivenza si sente.
La crudezza delle immagini arriva, ma non si riesce a empatizzare fino in fondo.
Forse avresti potuto sfruttare il fatto che il tuo protagonista era un clown.
Supponiamo che il bambino, invece di restare schiacciato, sia ancora vivo. Il protagonista se lo trova tra le braccia che piange, la calca davanti alle uscite gli fa capire che non ce la farà a salvarlo, allora lo distrae con un gioco di prestigio e lo fa sorridere.
Che c'entra, il racconto è tuo, ma forse in questo modo avremmo percepito ancor di più la disperazione.
A rileggerci presto.
W

La barca
Ciao Alvin,
Nulla da dire sullo stile,
all'inizio avevo pensato a una sorta di gioco tra un gruppo di ragazzi che attraversano un bosco fabulando nel buio la presenza dei vampiri.
Invece i vampiri c'erano eccome!
Alla fine racconti una fuga e un sacrificio per salvare i propri prossimi.
Carino, ma non mi è entrato dentro, forse avrei voluto provare un po' più di sofferenza per la perdita del legame del protagonista poco prima del suo martirio.
A rileggerci presto
W


Scala di valori
Ciao Andrea,
stile azzeccatissimo, crudezza, dettagli disturbanti, fanno di questo racconto una miscela esplosiva che ho apprezzato moltissimo.
L'unica nota stonata, secondo me, sono i dettagli anatomici sui vari posizionamenti delle feci nell'intestino. Siamo nel PDV del protagonista e, a meno che non sia un medico, non credo che gli conoscerebbe in modo così profondo. In ogni caso, nel testo non dici nemmeno che non lo sia, per cui è giusto un'inezia, ma te la volevo segnalare, perché il lavoro è ottimo.
A rileggerci presto
W


Codardo

Ciao Leonardo,
A me le parti truculente o la questione gamba non hanno dato troppo fastidio.
Lo scrittore sei tu e sei ti che devi scegliere cosa raccontare e su quali particolari soffermarti.
Lo stile non è male, ma ci sono un paio di cose che mi preme segnalare.
Non sono il più esperto del mondo in materia, ti dico solo le mie sensazioni e non è detto che siano giuste.
Hai scritto una terza persona con PDV focalizzato sul protagonista.
Secondo me quando si sceglie questa strada il modo migliore di farlo è tener presente chi sta "parlando" anche nel narrato. Conosco diversi soldati, anche arruolati in corpi speciali, e nessuno di loro utilizzerebbe termini come "crepitare" o "deflagrazione". Consiglio di stare più attento al linguaggio e quando scegli un personaggio prova a farlo "parlare come mangia". Secondo me ottieni un effetto molto più immersivo.
Quando trovo parole che mi suonano artefatte vengo tirato fuori dalla storia e, se succede a me, presumo che possa accadere anche ad altri lettori.
Ci sono poi un bel po' di ripetizioni che a una seconda e più attenta lettura potresti eliminare.
A rileggerci presto.
W

Il maestro
Ciao David,
secondo me la potenza di questo racconto sta proprio nel banale e nel quotidiano di quello che avviene nelle prime scene.
Le onomatopee sono un ottimo collante e quando arriva la didascalia finale e si capisce tutto si resta necessariamente colpiti.
Non credo che possa esistere modo migliore per rendere la figura che hai scelto di raccontare: un uomo che decide di immolarsi (avendo la possibilità di scegliere la vita) per far vivere nel modo migliore ai suoi ragazzi un momento terribile.
Allora quel quotidiano all'apparenza banale assume una forza dirompente, gigantesca, distruttiva.
Secondo me un lavoro egregio.
A rileggerci presto.
W

Mai rispondere al fuoco
Ciao Deb,
piacere di leggerti.
Sono mancato per un paio di edizioni e ti ritrovo in forma e forse un po' cambiata.
Mi sembra che un racconto totalmente al di fuori delle tue solite corde, ma non per questo meno suggestivo.
Certo nel tempo ci hai abituati a storie molto più profonde di questa, ma sono molto contento di vederti sperimentare altre strade.
In ogni caso la storia c'è, un bel lavoro dietro e uno stile molto buono, al netto delle ripetizioni che ti hanno già fatto notare.
Non saperei cos'altro dirti se non che a me è piaciuto. Forse nell'ansia di preparare il finale l'hai reso un po' troppo telefonato. Nel senso che i "superpoteri" del protagonista, almeno io, ho iniziato ad aspettarmeli fin da metà.
A rileggerci presto.
W


Separati alla nascita
Ciao Matteo,
un buon racconto e scritto bene.
Il twist sul carattere del fratello "buono" non è atteso e stupisce.
Non l'hai però preparato in nessun modo e questo un po' pesa.
Ci fai cambiare prospettiva da un momento all'altro e scopriamo, nelle ultime battute, che il guerriero insensibile è capace di provare emozioni, mentre l'altro fratello è capace di tessere un ricatto (comunque a fin di bene, perché serve a evitare la guerra).
Secondo me potevi trovare un po' di spazio per preparare questa conclusione.
Peraltro, alla fine, il ricattatore agisce a fin di bene e tutto resta un po' troppo ovattato.
Non mi è dispiaciuto, ma non mi ha fatto ballare sulla sedia!
A rileggerci presto.
W

Che nemmeno i cristiani fanno così
Ciao Andrea,
più che un racconto il monologo di un padre a un figlio per convincerlo ad acconsentire a porre termine alle sofferenze del suo animaletto.
L'espediente ti consente così di raccontare e di mettere molta più carne al fuoco di quella che avresti potuto con una scrittura tutta "show".
A me il testo, che rischia di incontrare la critica di qualche purista, è piaciuto molto.
Le immagini ci sono tutte e sono davvero forti e suggestive.
Con le incursioni di un lessico che ricorda il "dialettale", secondo me, hai trovato una tua voce molto interessante e riconoscibile, potrebbe diventare una specie di marchio di fabbrica.
La crudezza del "mondo" viene fuori e non ci sono dubbi che il tema sia stato centrato alla grande.
Si lasciano queste pagine con un bel senso di amarezza e immagino sia l'effetto voluto.
Unica pecca, ma penso sia colpa del fatto che mi hai abituato a leggere sempre cose strepitose, la rinvengo nel fatto che, alla fine, ti sei limitato a raccontarmi una storia di dolore, senza darmi l'effetto "WOW" che ho trovato in altri tuoi racconti.
Insomma un secondo posto anche 'sta volta, Lauro!
(Non nella mia classifica, non ho ancora letto nessun altro racconto del gruppo, dico in generale!)
A rileggerci presto


La sofferta CLASSIFICA!

1 - Scala di valori;
2 - Il maestro;
3 - Che neanche i cristiani fanno così;
4 - Mai rispondere al fuoco;
5 - Separati alla nascita;
6 - Il più grande spettacolo;
7 - La barca;
8 - Codardo;
9 - Trading places.

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 13:39

Oltre alla mia, vi manca ancora una classifica.

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 18:27

In affanno più del solito, ecco la mia classifica.

CLASSIFICA
1. Scala di valori
2. Che nemmeno i cristiani fanno così
3. Separati alla nascita
4. La barca
5. Maestro
6. Trading Places
7. Codardo
8. Mai rispondere al fuoco
9. Il più grande spettacolo

COMMENTI

Che nemmeno i cristiani fanno così
Ciao Andrea,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Sono stata molto combattuta sul mio parere su questo testo. All'inizio ero confusa, come se mi aspettassi qualcosa durante tutta la lettura che poi non è avvenuto. Alla seconda rilettura, ormai consapevole che non dovevo riporre aspettative su particolari eventi, mi è piaciuto. Alla terza meno.
C'è una costante però in tutte queste volte: mi hai trasmesso qualcosa, e io credo che trasmettere sia il fine ultimo della scrittura (al di là dello stile e della trama e del genere e di qualunque altra cosa). Non credo sia stato perché il tema è un animale, ma credo che la chiave del successo sia nel come hai espresso il concetto.
Buona prova dunque.
In bocca al lupo,
Morena

Il maestro
Ciao David,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Questo testo acquisisce tutto il fascino che possiede alla seconda rilettura, dopo aver acquisito consapevolezza di quanto succede. Mi piace lo spunto narrativo e l'idea per cui se i bambini non sanno neanche il lettore sa (l'ho sperimentata anche io in passato), ma il punto di vista che usi mi sembra un po' esterno. In pratica non ho avuto la sensazione di guardare il mondo con gli occhi di un bambino, ma di guardare dei bambini che guardano il mondo.
In bocca al lupo,
Mrorena

Separati alla nascita
Ciao Matteo,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Parto dai complimenti: hai scritto un buon testo. Mi piace molto l'ambientazione che sei riuscito a creare in così poco spazio. Io non mi sento ancora in grado di creare un mondo nuovo con pochi caratteri, tu ne hai creati persino due.
La nota dolente è la costante sensazione di "sospeso" che ho. Mi sembra di aver letto un appunto di qualcosa di molto, molto più grande e profondo. Sembra esserci così tanto dietro quello che hai scritto che da un lato sono curiosa, dall'altro mi dico "e quindi?"
L'invito quindi è approfondire (su altre sedi, il numero di caratteri qui è spietato :) ) perché l'idea dietro ha del potenziale.
In bocca al lupo,
Morena

Codardo
Ciao Leonardo,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Io di tuo ho letto quasi tutto qui dentro. Alcune delle cose che hai scritto mi sono rimaste un po' dentro e sono andata più volte a rileggerle perché era proprio piacevole. Anche in questo testo a livello di stile non ti sei smentito: sei bravo (ma questo forse lo sai :) ). Ci sono un po' di ripetizioni, immagino a causa del tempo.
Ciò che mi è mancato però sono le emozioni: non che tu non le abbia descritte, ma io non le ho provate. Proprio perché so quanto sei bravo, so anche che puoi trasmettermi molto di più anche in scenari come questo.
In bocca al lupo,
Morena

Mai rispondere al fuoco
Ciao Debora,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
La creazione dell'ambientazione ti è riuscita molto bene, con una grazia e una leggerezza notevoli. Buona anche la scrittura e i riferimenti all'olfatto e al tatto che hanno reso ancor più vive la scena.
Purtroppo però questo è uno dei testi che mi ha coinvolta meno. Ho provato a leggerlo più volte per trovare le cause di questo basso coinvolgimento in modo da poterti dare qualche punto di riflessione e non uno sterile "non mi è piaciuto", ma la verità è che ho preso abbastanza presto in antipatia il Pdv. Da lì una tragedia con l'empatia :/
In bocca al lupo,
Morena


Scala di valori
Ciao Andrea,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Il tono del racconto mi è piaciuto, hai dato spessore al personaggio fino a renderlo quasi (fastidiosamente) reale. Ho trovato nei dialoghi il punto di forza del tuo scritto (anche se il duetto tutto femminile l'ho trovato un po' superfluo e fine a se stesso), mentre ciò che mi ha convinto meno erano gli spezzoni sulla cacca, mi confondevano e distoglievano troppo l'attenzione su quanto stessi leggendo.
In bocca al lupo,
Morena

La barca
Ciao Alvin,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Parlare di vampiri con me confesso che è un po' vincere facile :)
Scherzi a parte, il testo è scritto bene, ha una tensione crescente piacevole e non ho particolari critiche in questo senso. Ciò che invece mi ha deluso è il finale: è scritto bene e reso bene, ma l'ho trovato piuttosto prevedibile. Appena ho iniziato a leggere ho immaginato che accadesse esattamente quello, e ci sono rimasta un po' male perché è ciò che mi rimane del testo.
Una buona prova comunque.
In bocca al lupo,
Morena

Il più grande spettacolo
Ciao Pietro,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Sei stato davvero bravo nella costruzione del mondo in cui si muovono i personaggi e nel definire i personaggi stessi. Sin da subito però ci sono tanti nomi che hanno rallentato il mio ingresso nel mondo. Forse anche questo mi ha lasciata un po' "passiva" di fronte all'incendio, non mi sono sentita coinvolta.
Alcuni pezzi un po' più "horror" invece mi sono piaciuti tanto.
Faccio anche un po' fatica a vederci l'aderenza con la trama a dire il vero, sebbene riconosca l'originalità del tema.
In bocca al lupo,
Morena

Trading Places
Ciao Gianni,
chiedo scusa (questo vale per tutto il girone) se mi faccio viva così tardi, mi rendo conto che così facendo non riesco a confrontarmi con voi prima della classifica. Purtroppo a causa del lavoro non posso fare altrimenti.
Questo è il secondo tuo scritto che leggo e devo dire che ho notato miglioramenti rispetto al precedente (sebbene sia passato così poco tempo). Il punto di forza è l'idea, forse la più originale del girone. Mi è piaciuta e mi è piaciuta anche l'esecuzione.
Ciò che convince meno è la resa stilistica per le criticità che ti sono già state fatte mostrare (pdv, infodump...), e mi dispiace tanto perché avrebbe reso la lettura più scorrevole e reso decisamente vincente la tua idea.
Sono sicura che andrà sempre meglio ad ogni modo.
In bocca al lupo,
Morena

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 3 marzo 2022, 18:32

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo BALLATA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » mercoledì 9 marzo 2022, 15:23

Ecco i miei commenti e classifica!

1) Che nemmeno i cristiani fanno così, di Andrea Lauro
Mi ha emozionato. Dentro c'è tanta, tantissima roba: la vita, la morte, il dolore, l'odio, l'amore, la crescita, il mondo. Non ho nulla da aggiungere se non che ti assegno un pollice su con lode e diritto di pubblicazione. Bravo.
2) Codardo, di Leonardo Pigneri
Per me questo è un racconto riuscito in cui sei quasi arrivato dove volevi arrivare. Dico quasi perché formalmente mi sembra tutto giusto, ma manca un pizzico di brillantezza, quel qualcosa in più che mi avvinghiasse in quanto sembra tutto procedere diritto e filato verso il finale: arriva, viene accolto, conclusione e nel mentre ci mostri quello che è successo e il suo trauma e va tutto benissimo, ma mi è mancato un guizzo che, francamente, fatico a identificare per aiutarti. Quindi pollice quasi su.
3) La barca, di Alvin Miller
Un racconto che va dove volevi portarlo e pertanto va premiato. Ho notato una fase finale meno riuscita, quella della salita in barca con il disvelamento dei legami di parentela che arriva un po' dal nulla, forzato. Ottima la tecnica. Per me qui siamo dalle parti di un pollice quasi su con il quasi giustificato da quanto ti ho rilevato. Detto questo, voglio rispondere anche alla tua riflessione. Trovo sia giusto capire come andare incontro ai gusti, ma che il modo giusto per farlo sia rimanendo in quelle che sono le proprie caratteristiche. Trovo molto interessante che tu abbia cercato di costruire un qualcosa ad hoc e anche questo è un esercizio molto utile in determinati contesti, ma tu hai delle caratteristiche ben definite che MC può aiutare a contribuire a domare e controllare in modo ancora più efficace e, soprattutto, funzionale, di quanto già tu non sappia fare. Per dire, se penso a te mi viene in mente il racconto sulle sabbie, quelle atmosfere, quella densità di contenuti. Ricordiamoci anche che sei abituato a lunghezze maggiori, ma qui l'esercizio è proprio quello di forzarci a dominarci e a dominare la nostra arte in modo da renderla sempre più al nostro servizio. Riuscire a farlo sulla breve distanza ci aiuta ad adattarci meglio a qualunque size, anche quelle più lunghe e pertanto non può che riverberarsi positivamente in qualunque altro aspetto. Quindi dacci dentro, Alvin.
4) Mai rispondere al fuoco, di Debora Dolci
Titolo bellissimo. Molto bello anche il racconto anche se c'è un MA che non gli fa superare il pollice tendente al positivo in modo solido e decisamente brillante: la gestione del rapporto con gli altri abitanti del villaggio. La mia sensazione è che tu sia partita dall'assunto che STRANO uguale RIFIUTATO e così non gli abbia dedicato più di tanto spazio quanto invece lo avrebbe richiesto, soprattutto considerata la situazione di forte stress in cui hai messo tutti. Viene infatti difficile pensare che non ci sia neppure una seppur minima incertezza sul da farsi con Tito perché, a tutti gli effetti, gli abitanti del villaggio erano un personaggio e Manlio non riesce a rappresentarli al meglio. Quindi il tutto risulta un po' troppo predeterminato e questo inficia su un giudizio invece molto positivo. In classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Mantoani proprio per la qualità generale a mio avviso superiore.
5) Separati alla nascita, di Matteo Mantoani
Un racconto che ho trovato molto gradevole, ma in cui percepisco ancora alcune mancanze. Mi sembra graffiare poco e il finale ne è emblema in quanto, pur molto buono, mi è arrivato debole, poco incisivo. Qualcuno ti ha scritto che avrebbe bisogno di più caratteri, io la penso diversamente e credo che una maggiore asciugatura ti avrebbe portato a dialoghi più netti e arguti di quanto già non siano. Tema ben declinato. Per me questo è un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante.
6) Il maestro, di David Galligani
Come ho letto Janusz, ho capito. Penso però che tu potessi fare molto di più e che questo sia più un primo abbozzo, tanto per prendere le misure. L'idea è ottima, la realizzazione è da rendere più incisiva soprattutto andare a pigiare l'acceleratore su Janusz, mostrando la sua angoscia repressa, ancora di più di quanto tu non faccia qui e magari arrivando a chiudere non con uno spiegone, ma con uno dei bambini che legge Treblinka (non so se ci fosse il cartello, ma sarebbe un falso storico funzionale alla vicenda). Insomma, c'è ancora da lavorarci e allo stato attuale mi sento di assegnargli un pollice tendente al positivo, ma non bello solido come dovrebbe.
7) Scala di valori, di Andrea Spinelli
Penso che gli elementi ci siano tutti, ma che il racconto difetti nel protagonista. In verità non mi sono mai sentito tirato dentro il suo essere, quello che sappiamo di lui è che ha ceduto a una tentazione e che, in finale di racconto, sembra avere una visione che ha la funziona di descriverlo, ma la mia idea è che il lettore dovesse già arrivare convinto a quel punto. Manca una semina adeguata, manca il protagonista, praticamente sempre. A quel punto sono quasi dei macigni tutti i punti in cui si cita la cacca così come mi risultano forzati i dialoghi con le segretarie (così come gli stratagemmi per aumentare la tensione). Questa volta, insomma, mi è sembrato come un maglione tessuto male con tanti pezzi cuciti insieme quasi a forza. Questo per spiegarti il perché di una valutazione che si ferma su un pollice tendente al positivo, ma in modo non solido e in classifica finisci anche dietro al parivalutato racconto di Galligani, più empatico.
8) Trading Places, di Gianni Tabaldi
Un racconto brillante cui una piccola asciugatura non potrebbe che fare bene per renderlo più immediato e diretto. Ti hanno già fatto notare alcuni problemi tecnici, io preferisco sottolinearti la distanza tra quello che ci dici di Sebaot e la velocità con la quale Hades lo convince dopo la problematica sollevatamanca equilibrio e si risolve tutto troppo in fretta e basilarmente. Quindi il tutto si riduce a una presentazione del contesto e a una vendita risolta in modo troppo frettoloso. Discorso diverso se Hades avesse risolto con l'arguzia e la risoluzione stessa fosse stata sviluppata per tutto il corpo del testo, cosa che avrebbe comunque permesso di fornire gli stessi dettagli sul contesto. Occhio anche al tema perché ce lo fornisci sul finale, ma siamo proprio sicuro che sia così fondante del senso del racconto? Concludendo, per me questo è un pollice tendente verso il positivo anche se non in modo solido e in classifica devo piazzarti dietro ai parivalutati in quanto o più empatici e con strutture più articolate e complesse.
9) Il più grande spettacolo, di Pietro D’Addabbo
Ho poco da aggiungere a quanto già detto e a quanto ho letto nella tua risposta, quindi mi concentro sulla questione degli equilibri. Credo tu abbia dedicato troppo spazio alla prima parte e che poi tu sia stato costretto a rushare per rispettare il tempo (non i caratteri, ne avevi ancora parecchi) e questo ha portato a un disequilibrio in cui a pagare il dazio maggiore è stata propria la parte che avrebbe necessitato di più tempo e rifinitura. Di sicuro devi cercare di diventare più veloce e ottimizzare questa velocità al tuo stile già molto buono, ma ho già avuto occasione di elogiarti, sullo stile. Molto buona l'idea di partire da un fatto accaduto, peccato che tu non sia riuscito a legarlo al tema per quelle che erano le tue intenzioni. Concludendo, siamo su un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e devo posizionarti dietro agli altri parivalutati proprio per la questione degli equilibri, davvero penalizzante.

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