Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 1:59

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BENVENUTI ALLA MAURIZIO FERRERO EDITION, LA SESTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 162° ALL TIME!

Questo è il gruppo GEMME E BOCCALI della MAURIZIO FERRERO EDITION con MAURIZIO FERRERO come guest star.

Gli autori del gruppo GEMME E BOCCALI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SIMBIOSI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo BALLATA.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MAURIZIO FERRERO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per posizionare uno per gruppo i tre racconti con malus minimo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo GEMME E BOCCALI:

Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci, ore 23.38, 4980 caratteri
Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto, ore 00.55, 4949 caratteri
Massimi Sistemi, di Dario Cinti, ore 00.54, 4996 caratteri
Una vita normale, di Emiliano Maramonte, ore 00.26, 4989 caratteri
Tormento, di Stefano Floccari, ore 00.23, 4987 caratteri
Il Reduce, di Agostino Langellotti, ore 00.41, 4259 caratteri
Insonnia, di Alexandra Fischer, ore 21.41, 3413 caratteri
La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia, ore 00.50, 4964 caratteri
La Medicina, di Giulio Marchese, ore 01.17, 4942 caratteri MALUS 4 PUNTI

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 3 MARZO per commentare i racconti del gruppo SIMBIOSI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 4 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SIMBIOSI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SIMBIOSI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MAURIZIO FERRERO EDITION A TUTTI!



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MatteoMantoani
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » lunedì 28 febbraio 2022, 13:19

Odio farlo, ma anche stavolta apro io le danze con la mia classifica in canna da diversi giorni. Non faccio più la solita premessa, sapete che nella classifica vado a istinto. Complimenti a tutti e a presto!

1) La Prima Fiamma
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2) Insonnia
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3) Crudeltà e giustizia
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4) Massimi sistemi
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5) Una vita normale
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6) Un tipo senza tempo
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7) Il reduce
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8) Tormento
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9) Medicina
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antico
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » martedì 1 marzo 2022, 18:35

Mancano ancora all'appello (oltre alla mia) altre otto classifiche.

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Alvin Miller
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » martedì 1 marzo 2022, 20:59

E anche quest'edizione è andata. Mi accingo a fare la terribbbile classifica.
Siete pronti? Siete carichi? Siete emozionati?
E andiamo:

1) Tormento, di Stefano Floccari
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2) Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
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3) Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci
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4) Il Reduce, di Agostino Langellotti
► Mostra testo


5) La Medicina, di Giulio Marchese
► Mostra testo


6) Una vita normale, di Emiliano Maramonte
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7) Massimi Sistemi, di Dario Cinti
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8) Insonnia, di Alexandra Fischer
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9) La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia
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Editor e consulente freelance per scrittori. Formazione in scrittura creativa e sceneggiatura presso agenziaduca.it di Marco Carrara.

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antico
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:26

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere sette classifiche.

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Andrea76
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » giovedì 3 marzo 2022, 15:32

Ecco la mia classifica con relativi commenti:

1. INSONNIA, di Alexandra Fischer
Il tuo racconto è la rappresentazione straordinaria di una mente che soffre, e che in virtù di questa sofferenza partorisce immagini inquietanti e minacciose, a loro volta supportate dalla grande forza delle tue parole. Il tuo flusso di coscienza ha un grande valore letterario. Ogni elemento rappresentato, immaginifico o reale che sia, riconduce all’idea di morte nell’inconscio del personaggio. Dalla falena mostruosa al pipistrello dai denti di cane, da un bus che ritarda al volto del marito segnato dalle rughe, dalla vegetazione che marcisce all’atmosfera di odio collettivo sul posto di lavoro. Immagini reali e visionarie di un mondo alla deriva. La protagonista soggiace alla propria idea di inadeguatezza di fronte alle regole della realtà, eppure ha un’arma potente: la fantasia. In quello che hai scritto c’è un audace mettersi in gioco in qualità di autore. Una generosità, la tua, di cui il lettore riceve i benefici in termini di empatia.

2. MASSIMI SISTEMI, di Dario Cinti
Una grande idea che era difficile da gestire in 5000 caratteri. Devo dire che ci ho capito poco a una prima lettura, poi mi sono affidato ai commenti degli altri e alla fine, in fase di seconda lettura, ho compreso meglio e posso dire di aver apprezzato il racconto. Mi è piaciuta l’ambientazione dissonante (siamo in un mondo tecnologico ma nello stesso tempo dalle atmosfere pre-rinascimentali). E sono d’accordo con chi ti ha scritto che la coesistenza tra cellulari e convinzioni geocentriche non costituisce il punto debole del racconto bensì è il suo punto di forza che induce a una riflessione sul mondo di oggi, dove la tecnologia fa passi da giganti mentre la razza umana (tra teorie complottiste, analfabetismo funzionale e distanziamento sociale) va nella direzione opposta.

3. TORMENTO, di Stefano Floccari
Ho apprezzato molto il tuo racconto. Intanto fila via che è un piacere, e per quanto mi riguarda questo è il miglior pregio che un testo scritto possa avere perché dimostra la solidità della penna che l’ha redatto. Nel giudizio mi soffermo sulla terza parte che è quella in cui qualcosa scricchiola dal punto di vista drammaturgico: il protagonista è un viscido per il quale empatizziamo fino a un certo punto ma che alla fine viene accusato ingiustamente, il che ci porta ad avere per lui un occhio più benevolo. Questo va benissimo perché l’arco di trasformazione del personaggio è stato ben tracciato. Quello che manca a mio avviso è la motivazione per cui Rossella decide di incastrarlo. Perché lo fa? Per avere più visibilità nei media, ho pensato, però manca una messa in scena che ce lo mostri. È un peccato perché così il finale, potenzialmente scioccante, risulta monco a causa di questa assenza di semine.

4. CRUDELTÀ E GIUSTIZIA, di Davide Mannucci
Un bel racconto che si legge con piacere. Molto belli i contenuti pulp inerenti la prigionia del protagonista. Li ho apprezzati davvero. Ho solo qualche dubbio sull’inserimento di Serena in scena. Mi ha un po’ confuso e ti spiego il perché. Ho trovato dissonante il fatto che lei e Lapo entrassero in combutta per farla pagare al pov, e questo ha avuto su di me qualche effetto negativo sulla sospensione dell’incredulità. Ecco, diciamo che in questo caso ho avvertito il bisogno di sapere come e perché Lapo e Serena si siano conosciuti. All’inizio avevo pensato che anche lei fosse una studentessa ma poi la specifica dell’età mi ha fatto ricredere. Visto pertanto che appartengono a due mondi diversi (lui è lo studente del pov, lei la nipotina), l’assenza di un retroscena che li colleghi tra loro mi ha fatto nascere qualche perplessità durante la lettura.

5. UNA VITA NORMALE, di Emiliano Maramonte
Ho apprezzato del tuo racconto il modo in cui hai rappresentato la schizofrenia del protagonista. La scelta più azzeccata a mio avviso è stata quella di far parlare da solo il pov senza che lo stesso ottenesse risposta dai suoi famigliari. Ciò all’inizio induce il lettore a credere che la cosa dipenda da una crisi del rapporto padre-madre-figlio, salvo rendersi conto a poco a poco che il tutto è frutto della sola immaginazione del protagonista. Questo svelamento progressivo lo hai reso molto bene provocando una forte angoscia in chi ti leggeva. Ben fatto. La seconda parte – da quando Bastiano si risveglia – mi ha convinto di meno perché ho notato che c’è stato un tentativo da parte tua di introdurre alcune informazioni che ricostruissero un minimo il background del protagonista. A mio avviso questo sforzo ti si è un po’ ritorto contro perché a quel punto il lettore può avere l’esigenza di conoscere meglio il retroscena. Ma del pov noi ci limitiamo a sapere che è un fallito come padre e come marito, nient’altro, e questo è troppo poco per spiegare la malattia mentale che lo ha colpito. Secondo me avresti potuto lasciare tutto in sospeso limitandoti a mettere in scena il dialogo con la dottoressa. In quel modo conoscere il passato del pov non sarebbe stato più importante per il lettore che sarebbe rimasto agganciato al focus principale del racconto: la schizofrenia di Bastiano e il mondo infernale che infesta la mente del protagonista.

6. UN TIPO SENZA TEMPO, di Stefano Moretto
Ciao Stefano, il tuo racconto è inattaccabile da un punto di vista stilistico e anche per come è architettato. C’è una suddivisione in tre atti (incontro, dialogo e messaggio finale), c’è un incidente scatenante (la rivelazione della malattia del personaggio) e alla fine c’è una scelta del pov che in qualche modo garantisce l’immortalità all’uomo senza tempo. Ottimi i dialoghi, vividi e realistici. Formalmente nulla da dire, manca il patos però. Non c’è tensione nel racconto, e non credo dipenda dal fatto che il messaggio finale sappia di “già sentito”, visto che in letteratura il dicibile è già stato detto ed è importante a questo punto più come riuscirlo a dire. No, io penso che il problema riguardi l’assenza di un conflitto tra i due personaggi in scena. Capisco fosse difficile crearlo in poche righe ma era necessario per valorizzare poi la scelta finale del pov. I due invece sono in sintonia dall’inizio alla fine (se si eccettua l’osservazione differente che entrambi fanno del panorama), alla scelta finale si arriva senza intoppi e questo fa sì che non ci sia un arco di trasformazione nel protagonista. Questo appiattisce un po’ la tua storia, almeno dal mio punto di vista.

7. IL REDUCE, di Agostino Langellotti
Un racconto che ha anticipato di qualche giorno ciò che ora sta accadendo in Ucraina. L’incipit non mi ha fatto impazzire forse per l’uso di una paratassi eccessiva che su di me ha avuto una sorta di effetto-singhiozzo. Buona la gestione dell’intreccio nella prima parte in cui delinei il grave handicap del reduce. Concordo con chi ha trovato forzati i dialoghi nella seconda parte. In particolare la crudeltà della ex appare smisurata e sfiora il paradosso. Ciò a mio avviso affievolisce l’impatto emotivo sul lettore che forse sarebbe stato più forte se la conversazione tra il pov e la donna fosse stata più carica di sottintesi. È rimasto anche a me il cerino in mano per le sorti della madre del pov: una semina non ben gestita a mio avviso.

8. LA PRIMA FIAMMA, di Maurizio Chierchia
Anche a me il titolo ha fatto pensare a un’ambientazione paleolitica. Trovo il tuo stile molto evocativo. Curi davvero nel dettaglio la scelta delle parole in modo da dare una certa musicalità al testo, e questa è una cosa più che apprezzabile. Di contro concordo con chi ti ha scritto che il tuo racconto manca di patos, e credo anche io che la scelta della prima persona plurale non ti abbia giovato in questo senso. Non sono riuscito a immedesimarmi nella voce narrante perché mi è risultata impersonale, e di conseguenza non ho empatizzato con la vicenda. Leggerò comunque con piacere i tuoi prossimi scritti perché la tua scrittura è potente e, nello specifico, andava solo calibrata in una soggettiva più distinta.

9. LA MEDICINA, di Giulio Marchese
L’idea dei mostri mi piace e mi piace anche il fatto che l’ambientazione post-apocalittica esca fuori piano piano (all’inizio la scena è realistica, poi in seguito si tinge di horror). Anch’io ho però avuto l’impressione che tu abbia scritto in fretta questo racconto e non solo per la presenza dei refusi, ma anche per certe occasioni mancate. Mi riferisco all’assenza di dettagli sensoriali nel momento in cui il pov viene morso dai mostri e tu ti limiti a dircelo anziché mostrarci il dolore fisico del ferito. La seconda parte del racconto è un po’ stiracchiata e infatti si conclude con un finale che non sorprende per la mancanza di una semina precedente. Ripeto, credo che tutte questi errori dipendano dal fatto che non hai avuto il tempo di una seconda e terza stesura. È un racconto che ha delle potenzialità e merita quantomeno un’altra chance.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » giovedì 3 marzo 2022, 15:45

1. Tormento, di Stefano Floccari
2. Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
3. Massimi Sistemi, di Dario Cinti
4. Una vita normale, di Emiliano Maramonte
5. Il Reduce, di Agostino Langellotti
6. La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia
7. La Medicina, di Giulio Marchese
8. Insonnia, di Alexandra Fischer
9. Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci

Crudeltà e giustizia
Ho faticato un po' a entrare nel tuo racconto, solo in parte perché la tematica della vendetta non è nelle mie corde.
In realtà a farmi arricciare il naso è stata la seconda frase, che mi ha dato la sensazione di un infodump, poiché giustificava un pensiero ricorrendo ad eventi passati. Anche la situazione ho dovuto immaginarla e reimmaginarla più volte, ad esempio ci dici che è incatenato già alla terza frase ma è solo alla nona che scopriamo che è appeso al soffitto. Resta anche il dubbio sul come e dove si regga, poichè siamo in un appartamento apparentemente normale per ogni altro aspetto, sapere se c'è un gancio messo di proposito sul soffitto avrebbe aiutato a capire quanto la cosa fosse premeditata.
Mi associo alla questione 'rapporti fra i tre personaggi' che ha tolto mordente al finale.
Una prova che trovo meno buona di altre tue che ho letto ma con il tema centrato (e ribadito!) in pieno.

Un tipo senza tempo
Il tuo racconto mi ha dato una chiave di lettura della 'crudeltà del mondo' che mi ha sorpreso e che fa riflettere. Non ho trovato difetti nella tua prosa, a parte un dettaglio importante. L'assonanza nel titolo non mi aveva disturbato, ma leggerla in chiusura, quando la lettura del messaggio doveva essere l'apice dell'empatia, ha smorzato l'effetto che eri riuscito ad ottenere. Se dovessi considerare una revisione, ti consiglio di lasciare il titolo inalterato e di ipotizzare una firma diversa per la lettera.
Per il resto solo complimenti.

Massimi Sistemi
Molto bella l'idea di ipotizzare un Galileo moderno che prova a far valere le verità scientifiche sopra l'ottusità della dottrina, ancora più bella l'idea di mostrarci il dramma adolescenziale delle due figlie condizionate da un padre così fuori dagli schemi. Indubbiamente un racconto che mi fa risuonare qualcosa.
Trovo che l'obiezione sulla coesistenza di cellulare e teoria geocentrica sia infondata, anche noi abbiamo i cellulari eppure ci sono frange di Terrapiattisti, Pastafariani, ecc... Si tratta solo di portare queste teorie a cultura dominante grazie all'indottrinamento per avere una perfetta distopia in grado di far molto riflettere.
Come unico difetto, trovo che la crudeltà del mondo traspare poco. Mi aspettavo che infilassi nel racconto l'episodio del processo a Galileo per trasformare la famiglia da quella di uno scienziato a quella di un galeotto.
In ogni caso una narrazione convincente, specialmente dalla seconda parte in poi.

Una vita normale
Rendi molto bene lo stato mentale del protagonista. Dopo le prime interazioni con i familiari che restano muti, soprattutto grazie alla sue apparente accettazione di questo strano gioco del silenzio, si capisce che si tratti solo di visioni. Una sola caduta del POV la trovo quando hai tentato di sottolineare che si trattava di visioni, parlando di carote che non ci sono e lattine che non esistono. Piuttosto avrei sottolineato l'azione e poi la sorpresa nel rendersi conto di non avere niente dentro la ciotola o sotto i denti.
Buon racconto e ben scritto.

Tormento
Mi accodo a chi ti ha fatto i complimenti per averci condotto per mano verso il finale che avevi programmato. Immagino Roberta che si vendica di essere stata usata e dimenticata facendo in modo che il conduttore erotomane si ritrovi incastrato con una accusa di stalking. Lo stile si adatta benissimo alla storia pulp. Posso solo darti il consiglio di evitare nomi così simili come Roberta e Rossella per le uniche due donne nel testo, confondono eccessivamente. A meno di un feticismo del protagonista per le donne che hanno il nome che cominci con 'Ro', scegliere due nomi più distinguibili aumenta la possibilità di associare a una o l'altra il nome e il ruolo.
Complimenti.

Il Reduce
Il tuo veterano è come il monumento al milite ignoto. Lo rendi un archetipo che raccoglie su di sé tutte le sventure possibili possano capitare a un reduce di guerra, talmente tante che ci si chiede quale strano karma abbia fatto sì che capitino tutte a lui, ma la risposta non arriva.
Un po' fuori fuoco secondo me la scomparsa della madre, che arriva come una sorpresa per il reduce. Non ha provato ad avvertire, nonostante la guerra, che stava bene, o meglio che era vivo e stava tornando a casa? Se c'è già in atto la ricostruzione, questa scomparsa non può essere così recente da essere avvenuta mentre era irraggiungibile perché in autobus.
A conti fatti, comunque, un Miserabile che sarebbe piaciuto ad Hugo e si fa apprezzare anche dai comuni lettori.

Insonnia
Il tuo testo è stato il più difficile da leggere per me, probabilmente perché mi aspettavo di seguire la storia di una coppia durante una pioggia perenne tanto reale che metaforica, che sta facendo marcire il mondo e il loro rapporto.
Invece mi hai travolto con un flusso di coscienza per immagini che mi ha portato alla fine d'un fiato senza lasciar sedimentare nulla. Parli a me, perché usi il tu come interlocutore, ma come lettore/coprotagonista mi lasci fuori dal contesto, non mi pensi mai per nome di battesimo, non mostri le mie azioni, ma solo le tue reazioni ad esse (hai ragione a sbuffare, hai ragione a stringere i denti...). Il flusso è tuo, me lo racconti, non 'nostro' come coppia. Mi lasci fuori come coprotagonista facendomi spettatore delle mie stesse azioni, mi lasci fuori come compagno e, di conseguenza, come lettore.
Ti segnalo la frase "Lo abbiamo scacciato", l'unica al passato nel testo che perciò diventa 'Tell' e stride col resto.
Sarebbe rimasto 'Show' se avessi scritto "Scacciamolo". Oppure "Pericolo scampato".
Comunque una buona prova della quale ammiro anche la velocità di esecuzione, io per la prima volta ho avuto quattro ore piene per lavorarci e non sono arrivato a qualcosa di così emotivamente intenso. Probabilmente nemmeno con altre quattro ore in più. Brava.

La Prima Fiamma
Un racconto d'ambientazione, narrato con una peculiare prima persona plurale che lo rende una epopea di gruppo, un gruppo che collabora e sopravvive. Il mondo in cui si muovono lo vediamo difficile, ma a mio giudizio non spingi abbastanza da renderlo 'crudele' come era richiesto, perfino le spine non pungono. Alla fine hanno perso il fuoco, hanno perso alcuni componenti del gruppo per tentare di conquistarlo, ma erano solo 'numeri', li viviamo come 'anziani sacrificabili'. Non ci fai sentire quanto questo sia ingiusto, quanto faccia soffrire, perché il NOI non ha sentimenti, che sono invece dell'IO.
Comunque una buona prova, interessante.

La Medicina
Ho l'impressione che pecchiamo nella stessa maniera, un eccesso di accuratezza fin dalle prime battute, che ci porta a scrivere in dettaglio l'incipit e chiudere in fretta il finale, perciò non insisterò sulle critiche che hai già ricevuto. Ti farò invece riflettere su alcuni dettagli della trama e dello svolgimento, in particolare tre.
Il primo è il fatto che Paolo viene morso alla gamba, poi corre per tutta la piazza più veloce dei velocitor (nome che li suggerisce particolarmente veloci), poi nel centro commerciale zoppica: qual è l'effettivo stato della sua gamba?
Il secondo è il numero di scatole di medicine. A te occorre che sia uno perché ci sia il conflitto fra i due protagonisti, ma che logica c'è in questo? Se il morbo è diffuso come lasci immaginare, allora chiunque ne avrebbe fatto incetta da un posto così facilmente accessibile, non lasciando nessuna scorta dietro di sè. Dunque avrebbero potuto trovarne tante (non viste da altri), oppure zero (già tutte prelevate). Per trovarne una sola doveva essere molto più difficile trovarla (dimenticata dietro un mobile, dentro una cassaforte sventrata da poco da una esplosione, ecc...)
L'ordine dei pensieri del protagonista sarebbe stato più logico se avesse previsto di uccidere Elisa DOPO aver attraversato la piazza e non PRIMA, visto che devono andare nello stesso palazzo, che lui è zoppicante e che ci sono due velocitor in caccia che solo la fiamma di Elisa ha potuto tenere a bada.
Un buon seme per un ottimo racconto, ma devi innaffiarlo ancora un po'.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 3 marzo 2022, 17:43

Ragazzi il racconto di Alexandra mi ha spaccato il cuore, sapevatelo.

CLASSIFICA:
1 Insonnia, di Alexandra Fischer
2 Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci
3 Il reduce, di Agostino Langellotti
4 Massimi sistemi, di Dario Cinti
5 Una vita normale, di Emiliano Maramonte
6 Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
7 La prima fiamma, di Maurizio Chierchia
8 Tormento, di Stefano Floccari
9 La medicina, di Giulio Marchese

Insonnia, di Alexandra Fischer
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Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci
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Il reduce, di Agostino Langellotti
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Massimi sistemi, di Dario Cinti
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La prima fiamma, di Maurizio Chierchia
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Tormento, di Stefano Floccari
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 3 marzo 2022, 18:41

Mancano ancora (oltre alla mia) altre quattro classifiche.

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Gianni Tabaldi
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 3 marzo 2022, 19:22

1 Il Reduce, di Pretorian.

Secondo me il contesto, vista la situazione attuale, è un po' furbo e paraculo, ma pensandoci bene è compito di uno scrittore parlare dei tempi che sono e meglio ancora di ciò che sarà o potrebbe essere, quindi la prendo come una cosa positiva e non un malus.

Tutta la parte precedente al finale mi sapeva un po' di cliché, ma alla fine il confronto e come tratteggi i personaggi riesce, anche se è un tema non proprio originale. Ma mi ha lasciato colpito, emotivamente preso. E preferirò sempre un racconto che ha tutti i motivi per non conquistarmi, a livello stilistico e di scelte, ma alla fine ci riesce comunque, a uno che banalmente non lo fa anche se ineccepibile.

Il tuo racconto è uno dei motivi per cui mi piace leggere (e scrivere): la narratologia dice e insegna che qualcosa non dovrebbe funzionare, eppure, come il volo del calabrone, lo fa comunque.


2 La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia.

Il tuo racconto mi è piaciuto molto. E pure la scelta della prima persona plurale nella narrazione.

Il tutto dà un incedere incalzante e ritmato alla narrazione, che rende un'atmosfera storica e potente. Era una scelta stilistica inusuale e azzardata, ma nel contesto l'ho trovata funzionale e decisiva per la riuscita del racconto.

Complimenti!


3 Massimi Sistemi, di Dario17.

Secondo me non c'è più o meno nessuna aderenza al tema, che è lo stesso difetto che ho trovato nel racconto di Stefano Floccari. È una cosa che normalmente mi indispone e inficia le mie valutazioni. Però chissene, il tuo racconto mi è piaciuto, lo stile e il retelling (lo si può definire così un caso come questo?) li ho trovati divertenti e appassionanti, e quindi, questo è un po' il mio leit motiv nelle mie misere due partecipazioni a Minuti Contati, chissene delle regole e di come dovrebbe essere la scrittura: il mio giudizio è più che positivo.


4 Crudeltà e Giustizia, di Davide Mannucci.

Hai tratteggiato così bene la crudeltà, la follia, la lucidità con cui compiere gesti atroci e insani, che se mai nella vita ci troveremo a brindare assieme, non berrò mai da un bicchiere lasciato incustodito e non andrò mai al bagno lasciandoti la benché minima possibilità di applicare la mossa universalmente conosciuta come "la Bill Cosby".

(Prendilo come un complimento!)


5 Insonnia, di Alexandra Fischer.

Di solito questo tipo di "racconti" (non so nemmeno se come struttura si possa definire tale) non mi piacciono molto. Io amo le storie, i personaggi, voglio essere testimone di un cambiamento, di un omicidio, di un'atto di coraggio, della caduta di un eroe, cose così, non sono attratto dai flussi di coscienza e di solito li trovo tra il brutto e l'illeggibile, principalmente perché richiedono una abbondante dose di stile e classe, e abitualmente ne scrivono persone che non ne hanno.

Tutto sommato però il tuo scritto non mi è dispiaciuto. Non è comunque la mia tazza da thè, ma se sono riuscito comunque ad apprezzarlo vuol dire che ha uno stile sufficientemente buono per riuscire a reggere un flusso di coscienza. E come dicevo non è cosa da tutti!


6 Un Tipo senza Tempo, di Stefano Moretto.

Nel bene e nel male l'ho trovato un racconto by the book. Ogni tua intenzione, all'interno della tua narrazione, lascia intravedere chiaramente il tuo intento, il motivo che vi è dietro. Ciò denota un pensiero, un'intenzione, ma allo stesso tempo mostra la mano che lo spinge in quella direzione. Mi spiego: alcune frasi e azioni del "tipo senza tempo", sembrano la risposta canonica, a mo' di esempio, su come in un corso di scrittura un docente mostrerebbe come generare empatia. Ciò significa che la costruzione è corretta, ma è anche così classica da avvicinarsi pericolosamente ai cliché.

Il risultato è per me un racconto ineccepibile, "corretto", ma che mi pare che non si prenda rischi. E per me un racconto che non rischia è come non andare oltre la seconda con una Ferrari.


7 Tormento, di Stefano Floccari.

La cosa che mi è piaciuta meno è la davvero labile aderenza al tema. Volendo sì, potrebbe essere un racconto su "Mondo Crudele", ma se facciamo sforzi di immaginazione possiamo costruire ponti su ogni tema. Dovrebbe essere uno sforzo dell'autore, non del lettore.

A catena questa cosa mi ha rovinato il resto della lettura. Perché è come andare a vedere il nuovo film di Batman e trovarmi che so? Un film di Virzì. E a me piacciono entrambi (anzi: sogno prima o poi Bruce Wayne che pattuglia Livorno di notte), ma quando mi aspetto una cosa vorrei trovare quella.


8 Una vita normale, di Emiliano Maramonte.

È un racconto che gira, letteralmente, un po' su sé stesso. Sarà anche voluto, ma a me ha lasciato la sensazione di essere bloccato con il protagonista.

Se ho inteso l'intento del racconto (e non sono sicuro di averlo fatto), avrei preferito un maggiore contrasto tra la vita normale e la follia. Qualcosa di stridente tra le due cose. Così mi risulta tutto troppo scialbo per crearmi qualche emozione.


9 La Medicina, di Giulio Marchese.

Ho trovato l'idea di base un po' debole, ti sei premurato di costruire delle scene, con un'azione, dei conflitti, ma è proprio l'idea fondante che non è chiara o non è sviluppata. I refusi e gli errori per me, visto il format, sono comprensibili e normali, e di solito per me sono ininfluenti, perlomeno nel contesto di Minuti Contati, ma in questo caso si nota proprio che hai scritto di fretta, e sono più frutto di un lavoro di scrittura convulso, più che congenito.

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Debora D
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 3 marzo 2022, 20:36

Qualcuno molto di recente mi ha ricordato che gli strumenti devono essere quello che sono, strumenti. Quindi questa volta ho deciso di ragionare su questo: scriviamo in 4 ore racconti che sono prime stesure in realtà, siamo tutti molto bravi.
Premio le storie che mi hanno incontrato e quelle che mi hanno insegnato due lezioni da ricordare:
infilarsi nei punti di vista difficili ci aiuta a crescere,
ogni storia vuole lo stile che meglio si adatta a raccontarla e viene prima del resto.

1. Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci
2. Insonnia, di Alexandra Fischer,
3. Una vita normale, di Emiliano Maramonte
4. Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
5. Il Reduce, di Agostino Langellotti
6. Tormento, di Stefano Floccari
7.Massimi Sistemi, di Dario Cinti
8.La Medicina, di Giulio Marchese
9.La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia



Davide Mannucci
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Stefano Moretto
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D. Cinti
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E. Maramonte
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Tormento, Stefano Floccari
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IL reduce, Agostino Langellotti
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Alexandra Fisher
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Giulio Marchese
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Maurizio Chierchia
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david.callaghan
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 21:54

Classifica

1) Crudeltá e giustizia
2) Tormento
3) Insonnia
4) Una vita normale
5) Il reduce
6) La medicina
7)Massimi sistemi
8) La prima fiamma
9) Un tipo senza tempo

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antico
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 23:32

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere una classifica.

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Leonardo Pigneri
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 23:51

Questa edizione, purtroppo, nessun brano mi ha emozionato particolarmente ma, in compenso, ho trovato molte idee interessanti e sperimentazione! Ecco la classifica:

1. Massimi Sistemi, di Dario Cinti
2. Tormento, di Stefano Floccari
3. Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci

4. Il Reduce, di Agostino Langellotti
5. Una vita normale, di Emiliano Maramonte
6. La Medicina, di Giulio Marchese
7. Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
8. Insonnia, di Alexandra Fischer
9. La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia



Davide Mannucci, crudeltà e giustiza
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Stefano Moretto, Un tipo Senza tempo
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Dario Cinti, Massimi sistemi
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Emiliano Maramonte, una vita normale
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Tormento, Stefano Floccari
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IL reduce, Agostino Langellotti
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Alexandra Fisher, Insonnia
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Giulio Marchese, la medicina
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Maurizio Chierchia, la prima fiamma
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antico
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 3 marzo 2022, 23:56

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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antico
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Re: Gruppo GEMME E BOCCALI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » domenica 6 marzo 2022, 14:07

Ecco a voi i miei commenti e classifica per il vostro gruppo!

1) Una vita normale, di Emiliano Maramonte
Mi è piaciuto molto. Ottima la tua sperimentazione nel fare mostrare solo il tuo protagonista e davvero riuscita la tua resa della sua paranoia. Poco importano i motivi che hanno portato alla sua crisi e conseguente separazione (anche se il fatto che tu abbia sottolineato la perdita del lavoro è ben più di un indizio) perché è tutto ben reso. Molto buono anche il finale e il tema lo trovo ben declinato. Per me un pollice su.
2) Crudeltà e giustizia, di Davide Mannucci
Un racconto più che buono, ma che mi sembra sbilanciato sul fronte protagonisti. La prima parte è molto lunga, troppo, poi l'ingresso di Lapo e il disvelamento fino a Serena, infine la punizione... Nel mentre non sono riuscito ad allinearmi. Debora ha sottolineato che, man mano, si è sentita allontanarsi dal pdv ed è vero, però manca, mio parere, un lavoro sulle due vittime ore carnefici. Focalizziamoci su Lapo: è un pazzo e il fatto stesso che faccia assistere alla scena la ragazzina lo dimostra. Ok, l'inizio dei suoi problemi è partito dall'abuso, ma ci mostri solo quello e mi sembra un po' poco. Serena, poi, è praticamente assente mentre, probabilmente, è stata proprio lei a scatenare l'ira e la follia dello zio, ma non ce ne parli e questo perchè ti sei concentrato in modo forse eccessivo su altri aspetti. Ricapitolando: una prima parte troppo lunga che ti mangia caratteri e una seconda e una terza troppo passiva sul fronte personaggi. Resta un racconto più che buono per la confezione, ma questa volta manca un po' di cuore. Tema urlato più che declinato e questo non solo per il fatto che lo espliciti, ma proprio per questa distanza dagli attori in scena. Concludendo, direi che questa volta siamo su un pollice tendente al positivo in modo solito e anche brillante, ma per lo scalino ulteriore c'era da dargli più ciccia sul fronte protagonisti.
3) Insonnia, di Alexandra Fischer
Un testo imperfetto, molto, ma al quale riesci a imprimere una direzione e un senso assoggettandolo al tuo stile, ai tuoi punti di forza. Certo, permangono i tuoi punti deboli esplicitati in periodi a volte confusi e in una certa logica che pare mancare in alcuni passaggi non perché tu non l'abbia, ma perché dimentichi di tirare ponti attraverso i quali condurre il lettore, ma qui non sono la regola e a svettare è questo senso di decadenza e di sogno che ben descrive tempi duri quali quelli che viviamo (anche se ti sei fermata, per mostrare i problemi, solo ad alcuni aspetti omettendone tanti altri, ma sono scelte). Il tema c'è anche se non così diretto, in effetti avrei faticato a identificarlo se non lo avessi saputo prima. Concludendo, qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante, ma non solido per tutta usa serie di problematiche legate a passaggi poco chiari e punteggiatura. Lavorandoci ancora ne uscirebbe un gioiellino.
4) La Medicina, di Giulio Marchese
Un racconto che presenta diversi problemi: dai refusi a una gestione degli eventi rivedibile (vedi i tre punti che ti ha segnalato Pietro). Detto questo, l'ho letto con piacere, quasi che il tuo narrare sia stato capace di intrattenermi nonostante le problematiche e questo è un plus. Il tema si evince dai fatti narrati anche se non è così evidente. Direi un pollice tendente verso il positivo in modo non solido, ma brillante per questa capacità che hai avuto di intrattenermi e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Cinti (la cui lettura è stata per me più trafficata) e dietro a quello di Alexandra (maggiormente coeso rispetto al tuo).
5) Massimi Sistemi, di Dario Cinti
Un'idea davvero brillante che sarebbe bello vedere sviluppata. Credo che il problema riguardante il tema (che ti è rimasto nelle intenzioni, come hai bene sottolineato) vada a incidere un po' su tutto l'impianto del racconto perché le due sorelle sono meno centrali di quanto dovrebbero essere, vuoi per il lavoro del lettore nel cercare di settare il contesto e vuoi per una certa difficoltà tua nel centralizzarle riuscendo al contempo a trasmettere le informazioni giuste. Insomma: asticella difficoltà settata in alto e realizzazione che si pone più come un primo passo che come racconto a prova di bomba. Gli assegno un pollice tendente al positivo in modo brillante, ma non solido e lo piazzo dietro al parivalutato racconto della Fischer per una maggiore criticità generale dell'impianto.
6) Il Reduce, di Agostino Langellotti
Un racconto ben scritto, ma che in generale mi è sembrato un po' passivo. Il tema esce forte, questo è certo, ma il mondo al quale si rapporta il protagonista è bidimensionale e, in più, sembra accadere tutto al momento giusto: lui che arriva, trova chi lavora dove prima c'era il palazzo, gli si dice di chiedere alla moglie e questa arriva proprio in quel momento con lui che dimentica di chiedere della madre e si lancia in un dialogo un po' forzato nel quale ho riconosciuto poco la tua di solito ben più scafata mano. Insomma, direi un pollice tendente al positivo in modo assolutamente solido, ma non brillante, questa volta.
7) Tormento, di Stefano Floccari
Una parte centrale ottima con un finale che appare, però, parecchio raffazzonato. Credo che il problema maggiore stia nel personaggio di Roberta perché fai una gran semina sul protagonista, ma non su di lei che, alla fine, dovrebbe essere il vero deus ex machina dietro all'intera vicenda e questo porta a una conclusione in cui il lettore ha gli strumenti per percepire, ma nessun fatto evidente su cui costruire certezze e questo è un problema grosso nel momento in cui il tutto è costruito sul non avere dubbi sul sussegguirsi di eventi. Occhio anche all'apertura in cui prima ci mostri una donna, poi diventa subito Rossella e a seguire ecco Roberta: potevi benissimo partire con Rossella senza rimandare e potevi trovare un altro nome che non iniziasse con RO. Sul tema, viene poco fuori perché non sono evidenti le varie ingiustizie che i protagonisti infliggono gli uni agli altri. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo, ma non in modo solido.
8) Un tipo senza tempo, di Stefano Moretto
Formalmente più che buono, il problema sta nella logistica. Il ragazzo sembra provenire da un altro tempo, ma non fornisci indicazioni a riguardo. Si suppone che infine muoia e il protagonista che fa? Si dirige comunque al rifugio? Ma in che tempo siamo? La presenza della panchina e il riferimento all'escursionismo di massa fa pensare al presente: come mai non ha chiamato i soccorsi? Infine il messaggio finale: banalotto per crearci attesa, mi sarei aspettato un'indicazione su da quale tempo provenisse il ragazzo in modo da dare al racconto una chiusa solida. Concludendo: un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante e con un finale non all'altezza che andrebbe riformulato perché, allo stato attuale, pare essere tirato giù tanto per chiuderlo e dalla tua abile penna è un qualcosa che non ci si aspetta.
9) La Prima Fiamma, di Maurizio Chierchia
Sei partito da un'ottima intuizione, ma il problema è che poi non hai rilanciato e hai mantenuto il punto fino alla fine. Un testo breve, soprattutto se sperimentale, vive di continue trasformazioni al suo interno e non è sufficiente la buona idea di partenza perché se poi non sviluppata non può che ritorcersi contro il racconto stesso. In pratica sei rimasto troppo passivo e hai lasciato che il racconto estinguesse da solo il proprio fuoco (per rimanere nel contesto da te creato). Concludendo, direi un pollice ni tendente al positivo.

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