Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 febbraio 2022 con un tema del Campione in carica dell'Arena: Maurizio Ferrero!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 22 febbraio 2022, 2:05

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BENVENUTI ALLA MAURIZIO FERRERO EDITION, LA SESTA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 162° ALL TIME!

Questo è il gruppo SIMBIOSI della MAURIZIO FERRERO EDITION con MAURIZIO FERRERO come guest star.

Gli autori del gruppo SIMBIOSI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo BALLATA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo GEMME E BOCCALI.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da MAURIZIO FERRERO. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Ho forzato solo per posizionare uno per gruppo i tre racconti con malus minimo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo SIMBIOSI:

Qualcuno deve pur farlo..., di Michael Dag Scattina, ore 23.29, 4944 caratteri
Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta, ore 23.00, 5000 caratteri
La tattica del pesciolino d’argento, di Read_Only Morena, ore 23.47, 4985 caratteri
Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie, ore 01.23, 4980 caratteri MALUS 4 PUNTI
Sottofondo, di Elisa Belotti, ore 23.27, 4676 caratteri
Il sorriso del mondo, di Wladimiro Borchi, ore 00.40, 4864 caratteri
Si può bere, di Francesco Battaglia, ore 00.24, 4945 caratteri
Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo, ore 23.11, 4932 caratteri
Il vero nemico dell’Umanità, di Stefano Tanci, ore 23.44, 4935 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 3 MARZO per commentare i racconti del gruppo BALLATA Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 4 MARZO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo BALLATA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo BALLATA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA MAURIZIO FERRERO EDITION A TUTTI!



alexandra.fischer
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » sabato 26 febbraio 2022, 16:49

Buonasera, ecco i miei commenti e relativa classifica:

QUALCUNO DEVE PUR FARLO di Michael Dag Scattina Tema centrato. Mondo duro, quello del protagonista, in una realtà fatta di bullismo, droga, e usura. Eppure, in lui c’è rimasta dell’umanità: aiuta il ragazzino bullizzato, riduce il danno da debito allo schiavo squattrinato della bamba facendogli il male minore con la spranga, ed è cortese con una vecchina. Inoltre, pur essendo legato al giro dell’usura, è bravo a lavorarsi il capo al punto da evitare di farsi assegnare gli sgherri più cattivi. Insomma, un tipo alla James Cagney, che si fa ricordare per la cicca, il dente mancante, gli abiti di bassa qualità, perché lui, all’eleganza, preferisce la beneficenza. Memorabile il paragone panchina-sedia dell’Inquisizione. Ottimo tratteggio del protagonista: il Lettore ne capisce la perspicacia da come descrive i personaggi che ha intorno.
Attenzione,
ti riporto la frase corretta:
Uno dà un calcio allo zaino dello sfigato

RICOMINCIARE DA CAPO di Giuliano Cannoletta Tema centrato. Il disagio di Livia si vede già all’inizio, nel disorientamento nella scelta del banco a scuola. Nessuno ha pensato di indicargliene uno. E lei è costretta a condividerlo con la terribile Bertini: non le lascia neanche lo spazio sul banco. Comprensibile lo sfogo di Livia con la madre, la quale, però, la mette di fronte alla realtà: hanno cambiato casa, Livia è costretta a frequentare proprio quella scuola. Il tutto, con il pranzo rovinato. Il racconto, però, ha una nota di ottimismo, quando Livia si prende la colpa del rutto della Bertini durante l’ora di matematica. E l’arpia diventa un’amica. Utile, in un ambiente dove tutti si fanno i fatti loro a lezione, fra trucco, occhiate ai telefoni, chiacchiericci.
Attenzione,
ti riporto la frase corretta:
oh, cazzo.

LA TATTICA DEL PESCIOLINO D’ARGENTO di Read Only Tema centrato. Al Lettore gattofilo dispiace per il gatto Mimì, così distratto, ma i pesciolini d’argento non sono neppure centopiedi: attenzione. Doppia umiliazione. Questa signora padrona del micio è di mezzo secolo, desiderosa di invitati alla sua festa di compleanno, commuove qualunque Lettore. Povera Tina. Sophia, invece, intimorisce il Lettore per quanto è ingenua. Enzo un marito protettivo dalla vita? Ma se ne ha impedita l’emancipazione attraverso il pur malpagato lavoro e le rinfaccia la sterilità? Per non parlare del soffritto malriuscito e del ripiego verso una pastasciutta più semplice: aglio olio e peperoncino che dovrebbero piacere a tutti. Invece, dal profumo e dagli atteggiamenti, appare per il violento che è. Adultero e desideroso di nasconderlo alla moglie, altroché. Ottima la resa letteraria.

COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI di Mario Mazzanfoglie Tema centrato. Storia horror. Il Nostro perde le chiavi dell’auto, quindi rischia il lavoro: ai giorni nostri il ritardo è un peccato mortale. Il Nostro ha perso le chiavi della macchina in un tombino, quindi tanto vale gettarle in un fiume. Ne ritrova una copia grazie all’aiuto di una delle Testimoni di Geova comparse per caso al suo domicilio. Peccato davvero per la batteria della macchina. Il Lettore Lavoratore se ne addolora davvero con lui. Punti piacevoli: i riferimenti al recente festival usati come paragone sulle figlie. Molto bello il paragone Nonno in difficoltà a digerire il pranzo pasquale- Ascensore.
Attenzione.
Ti riporto la frase corretta:
al lavoro

SOTTOFONDO di Elisa Belotti Tema centrato. La narrazione è molto coraggiosa: va su due piani. Il Lettore prima crede di vedere un’adolescente problematica che guarda un horror e vive con genitori da romanzo alla Rosamunde Pilcher. Invece, è proprio il contrario, il film è a tinte rosa, ma quel che avviene nella famiglia di lei è rosso sangue. Marco si rivela un fratello maggiore protettivo, e non poi così cattivo come sembra, anche lui, come personaggio, è costruito in base alla logica dei due piani, tranne che per il particolare dell’avvertimento spietato alla sorella circa la natura del mondo e della vita. Tentativo letterario più che lodevole.

IL SORRISO DEL MONDO di Wladimiro Borchi Tema centrato e in modo molto particolare. Il Lettore amante del weird si trova a proprio agio nel mondo che crei. Dallo scenario idilliaco di Favorito con la famiglia felice: la moglie seduta davanti al televisore con la figlia minore seduta sulle ginocchia, mentre la figlia maggiore parla al telefono con il fidanzato, alla tragedia di Daniele, lasciato dalla moglie e morto suicida, descritta attraverso un uso del parlato molto accorto. Ed è dal caso di Daniele che si vedono le crepe nella vita di Favorito, attraverso l’ambigua amicizia della moglie Lavinia con Sergio, approvata addirittura dalle figlie. La morale è amarissima, lui ha sofferto per amore, come il suo amico Daniele, e a sua volta è stato tentato dal suicidio, perché come uomo si sente dominato dalle donne. E la scena finale, che rimanda allo stato del corpo di Daniele, è la metafora del suo crollo psichico dopo le avversità patite.

SI PUO’ BERE di Francesco Battaglia Tema centrato. Il racconto è molto ben strutturato perché mostra un mondo contadino contaminato dalla corruzione, dalla malavita, ma che tuttavia rimane vivo nella mente del protagonista, ben descritto attraverso le sue sensazioni: il caldo, la nostalgia per i parenti e in particolare per lo zio brocco, amante della terra al punto di addentarla, così come il nipote berrebbe il mare, pur con tutta la rovina che lo circonda. Molto bella la descrizione della casa avita, sembra pericolante, è trascurata, eppure, palpita di vita. L’atmosfera ricorda le storie nostalgiche di Elio Vittorini.

MI RICORDERO’DI TE di Giovanni Carlo d’Addabbo Tema centrato. Il Lettore Impressionabile segue d’un fiato la vicenda del maturo professore di matematica in cerca di una vacanza che lo emancipi almeno per un po’ dalla madre tiranna, fabbricatrice di sensi di colpa: quasi il padre fosse morto nel ’44 per colpa del figlio. Poverino, va a finire in una sede scolastica di soli uomini tranne una docente di lettere prossima alla pensione. Cambia idea all’ultimo momento circa la destinazione della sua vacanza da single, prende il treno per Rimini, ma è a Bologna, il 2 agosto 1980. E succede l’irreparabile, l’esplosione che spezza i sogni del Nostro: tutti dissolti al ritmo di canzoni che sembrano banali, ma assumono un’eco sinistra, dal motivo dialettale a “Mi sono innamorato di te” a Mascagni e Peppino di Capri. Molto ben rese le atmosfere della stazione dove lui si prepara. E anche il personaggio del giovane ferroviere laureato in matematica, ma giovane con una bella moglie che lavora in albergo. Interessante il parallelo fra lui e il docente: il ferroviere prende l’espresso per Messina, passando per lo scenario strage dell’Italicus.

IL VERO NEMICO DELL’UMANITA’ di Stefano Tanci Tema centrato. Il Nostro, incompreso dalle donne, si immerge in gruppi di Internet di incompresi come lui grazie alla conoscenza delle lingue e, pur non condividendone la sodomia e le droghe, capisce di non essere il solo a patire certe delusioni: ma come, un tipo poetico come lui che viene snobbato per gente ambigua come l’ignorante Massimo o l’ambiguo Antonello? Si capisce bene che decida di andare a combattere in Irak, Siria, Libia e diventare un mercenario stupratore, disgustato persino dalla cura di se stesso, dall’igiene, all’odore di sudore. Logica anche la sua costernazione davanti al Lesbo Pride perché una donna di quel tipo è perduta per un uomo come lui, desideroso di farsi una famiglia. Di qui la corruzione finale.
Attenzione, ti scrivo le parole corrette:
shampoo
odore acre




La mia classifica è un compito arduo, siete ottimi autori:

COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI di Mario Mazzanfoglie

IL VERO NEMICO DELL’UMANITA’ di Stefano Tanci

MI RICORDERO’DI TE di Giovanni Carlo d’Addabbo

IL SORRISO DEL MONDO di Wladimiro Borchi

SI PUO’ BERE di Francesco Battaglia

QUALCUNO DEVE PUR FARLO di Michael Dag Scattina

RICOMINCIARE DA CAPO di Giuliano Cannoletta

SOTTOFONDO di Elisa Belotti

LA TATTICA DEL PESCIOLINO D’ARGENTO di Read Only

Dario17
Messaggi: 417

Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » domenica 27 febbraio 2022, 17:43

IL VERO NEMICO DELL'UMANITA'

Il diario-sfogo in prima persona è una forma di narrativa che non mi dispiace troppo.
Tuttavia avrei preferito vedere le scene vere e proprie in cui il pov finisce con due di picche da Veronica e Luciana anzichè sentirmele sviolinate e raccontate.
È un peccato perchè leggendo ho avuto la netta sensazione che avessi per bene le redini del soggetto in questione, l'abbondanza di particolari congrui sia nella parte tragica che in quella di riscossa.
farei piazza pulita di parecchi aggettivi per rendere il tutto più scorrevole. "Fottuto" è il primo della lista, da bannare con ferocia.
I lirismi eccessivi possono anche rimanere perchè ci può stare che un bigotto indottrinato non parli come mangia.


MI RICORDERO' DI TE

È un flusso di pensiero interrotto dall'inizio alla fine, dettagliato e ben dipinto che però ha poca ciccia da farci vedere fino all'estremo e lapidario epilogo.
Il compatimento senza fine del protagonista ce lo delinea ( al netto di più di uno stereotipo ahimè ) per benino ma sono tutti particolari che poi non lasciano nulla: mi sarebbe piaciuto vederlo fallile con un approccio patetico con una delle famose colleghe che gli da del mammone e sfigato.
Oppure, ancora più tragico ma d'effetto, vederlo imbroccare decentemente con una poco prima dell'esplosione.
Tecnicamente toglierei oppure riformulerei tutte quelle frasi che cominciano con la congiunzione "E", sono poco eleganti.


SI PUO' BERE

Un racconto impregnato di nostalgia e di particolari poetici e pittoreschi da ritorno al paesello d'origine.
Ero arrivato fin quasi alla fine e mi sarei aspettato l'inizio del funerale dello zio e da lì partire con il tema della morte e delle terra nociva piena di scorie.
Invece nisba. I temi sono profondi ma rimangono troppo vacui.
C'è discreto flusso interno al personaggio che mi ha aiutato a chiarirmi le idee, il punto forte del pezzo.
Non capisco perchè dopo tanto pestare sul tasto della terra da mangiare si viri col titolo c e con l'epilogo sul mare da bere, una figura astratta un po' meh...


IL SORRISO DEL MONDO


Il racconto mi ha intrattenuto fin quasi alla fine, poi mi ha dato un bello spintone e mi sono trovato col culo per terra.
Ma non masticato come il protagonista, mi è andata bene. E allora mi sono chiesto "Eh?" "Cosa?"
L'ho riletto più colte per infilarci un significato nascosto oppure un fatto concreto ridipinto con tutti i bei particolari che hai messo: è caduto in un tombino? Un piede su una mina antiuomo? No. Proprio il mondo che se lo sgranocchia.
Una cosa così repentina e scollegata con il resto del racconto mi ha spiazzato troppo e svalutato le righe precedenti.
Peccato, sebbene la vicenda fosse mera questione domestica literary fiction me l'ero bevuta con gusto.

SOTTOFONDO

Scelta narrativa dal forte taglio dualistico.
Un tentativo venuto benino ma che soffre di alcune forzature necessarie per poter reggere "l'inganno" fino alla fine. Gli eventi reali con quelli di finzione televisiva si riversano tra loro e si mischiano troppo, a mio avviso.
DIre "in cucina" ti spara direttamente in quella appartenente alla casa del pov, non di quella della fiction.
"E certo" diresti giustamente tu "sennò come faccio as piazzarti se non così?"
Alla fine ho avvertito lo strascico di un piccolo inganno e non di essere stato gentilmente accompagnato a una lettura "sbagliata" per poi essere bastonato alle gambe con la rivelazione finale.
Spero di essermi fatto capire.
Niente da dire sullo stile, pulito ed efficace.

COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI

Soggetto Fantozziano/MrBeanesco ai massimi livelli. Un tema che, bisogna ammetterlo, non stuferà mai. La sequenza ininterrotta di incident ie contrattempi è ben fatta però si interrompe così di botto alla fine dei caratteri a disposizione e non c'è nessun finale circolare o a sorpresa ben seminata che mi faccia annuire compiaciuto dopo la lettura.
La scrittura è carina, punto forte i particolari ottimamente tratteggiati e con richiami al quotidiano (vecchio e nuovo) che arricchiscono.
Tranne in un caso: Giulia e Laura mi saltano addosso. «Papà, papà,» urlano sincronizzate come Loredana Bertè e Achille Lauro nell’ultimo festival. Per niente, insomma.
Se me lo spieghi alla fine perdi il tempo comico, secondo me. Io non ho visto manco mezzora di sanremo ma avevo capito alla grande che non era affatto un complimento.


LA TATTICA DEL PESCIOLINO D'ARGENTO

A differenza del racconto di Elisa, qui non c'è un tentativo di velatura o di semina per un finale ad effetto ma un puro rivelare (scritto non così male tra l'altro) di un palese caso di donna che non ammette di essere vittima di violenza pura e brutale.
Troppo debole il gancio finale tra la vicenda del gatto della vicina e la situazione della protagonista e anche mal riposto, visto che il gatto se ne frega dall'inizio mentre il marito la pesta duro.
Un doppio legame migliore ci sarebbe stato bene e avrebbe impreziosito il racconto: tipo la vicina che piglia a calci il gatto che comunque si riavvicina a lei nel tentativo di ricevere carezze, la pov che biasima il gatto da brava ipocrita/incosciente della propria situazione identica.
Però alzo le mani. Ormai il tema l'ho bisto trito e ritrito in questi lidi che mi è difficile fare esamine corrette e utili.
Mio marito, che da sempre mi protegge dalla crudeltà del mondo, mi ha sempre invitato a evitarla. -> questa frase, oltre che essere uno "spiegone al contrario", suona maluccio.

RICOMINCIARE DA CAPO

Il soggetto è qualcosa di straconsumato, lo dico da perfetto ipocrita visto che non solo ha le stesse tematiche del mio ed è diviso in tre piccoli atti ma pure la protagonista ha lo stesso nome e pressapoco la stessa età.
Coincidenza allucinante.
Il pezzo è scritto bene, da qualcuno che sa le regole che vanno per la maggiore sui soliti corsi che conosciamo tutti.
Ho trovato un po' forzato il professorello che chiede deliberatamente di fare la spia su una compagna, forse era meglio se chiedeva soltanto chi era stata a ruttare tra le due e Livia di slancio si fosse data la colpa.
Tutto molto libro cuore, pulito e sentimentale.
Quello che mi manca è qualche bel particolare o un'ambientazione meno canonica.
Io c'ho provato ma dai primi commenti pare che la cosa abbia lasciato più dubbi che altro. Faccio spallucce.


QUALCUNO DEVE PUR FARLO

Bel pezzo.
Il pov mi ha ricordato fortemente il primo Rocky, antieroe che predica bene e razzola male (ma che di nascosto razzola benissimo quando può).
Il protagonista è tracciato bene, la scrittura è convincente.
Due cose non mi hanno convinto:

- l'abuso sistematico di sigaretta e sputazzi. D'accordo che fanno ambientazione e caratterizzazione della malavita ma avrei molto, ma molto apprezzato uno slancio di fantasia per dare in pasto al lettore particolari meno stereotipati e più stravaganti.
Butto lì: una quattro colori in perenne equilibrio tra i denti, la stessa con cui in privato tiene i conti della sua beneficenza coatta? Un ritornello di una canzone famosa o lo slogan di una vecchia pubblicità mormorata tipo povero pazzo anzichè gli sputi a terra che fanno troppo Trilogia del Dollaro ormai?

- Brutta tellata da parte del boss per farci sapere che il pov fa beneficenza. Un taccuino di Hello Kitty in tasca con la lista delle famiglie bisognose del quartiere, magari?

Sto spaccando il capello in quattro, ovviamente. Visto che il pezzo ha molte virtù, me lo psoso permettere.

CLASSIFICA:

. Qualcuno deve pur farlo
. Sottofondo
. Ricominciare da capo

. Il sorriso del mondo
. come farsi licenziare in dieci giorni
. La tattica del pesciolino d'argento
. Il vero nemico dell'umanità
. Si può bere
. Mi ricorderò di te

_____________________________________________________________________________________________________________

Curiosità:

Le due donne del gruppo si sono buttate entrambe sulla violenza domestica contro le mogli.
Cinque uomini su sette hanno protagonisti maschili in netta difficoltà con l'altro sesso: tre hanno pov vergini e sfigati mentre due hanno una pessima reputazione con la propria moglie.

Altra cosa.
Su nove racconti nessuno è di fantascienza, fantasy, horror o weird (tranne le ultime righe di Wladimiro magari), sebbene il tema potesse benissimo essere tracciato in quella maniera. E con Maurizio Ferrero come guest star che di questi generi è di casa.

Questi appunti non sono critiche ma semplici annotazioni che mi hanno dato da pensare.

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antico
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » lunedì 28 febbraio 2022, 12:07

Avete già ricevuto due classifiche, ve ne mancano (oltre alla mia) altre sette.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 28 febbraio 2022, 23:42

Primi due posti sicuri e già intuiti nelle prime letture; grandissima bagarre, invece, nelle altre posizioni. Mi avete messo in grande difficoltà. Comunque racconti molti interessanti.
Buona Edition a tutti!

CLASSIFICA

1. Qualcuno deve pur farlo di Michael Dag Scattina
2. Ricominciare da capo di Giuliano Cannoletta
3. Si può bere di Francesco Battaglia
4. Il vero nemico dell’Umanità di Stefano Tanci
5. Sottofondo di Elisa Belotti
6. La tattica del pesciolino d’argento di Read_Only Morena
7. Mi ricorderò di te di Giovanni Carlo D’Addabbo
8. Il sorriso del mondo di Wladimiro Borchi
9. Come farsi licenziare in dieci giorni di Mario Mazzafoglie



COMMENTI

QUALCUNO DEVE PUR FARLO… di Michael Dag Scattina
Il racconto mi è piaciuto sotto tutti i fronti: stile, tecnica e significato. Me lo sono goduto fino alla fine e l'ho riletto un altro paio di volte per gustarmi tutte le piccole sfumature tra le righe.
La storia di questo esattore della mafia è molto significativa: fa il suo (sporco) lavoro ma ha una coscienza ben definita, tanto che, alla fine, si farà carico di risolvere in modo umano un "recupero" crediti che si preannuncia drammatico.
Molto bravo a dare profondità ai personaggi anche grazie a una prosa spiccia, immediata, cinematografica.
Se proprio devo cercare il proverbiale pelo nell'uovo, direi che avrei reso più minaccioso il boss (avrei aggiunto una frase in più in cui, velatamente, fa capire all'esattore che se la sua bontà interferisce con i suoi affari potrebbe fargliela pagare...) e avrei fatto una rilettura in più perché qualche refusetto nella parte iniziale mi ha un po' infastidito. Però non si può pretendere di più da un racconto promosso a pieni voti. Tema centrato!

RICOMINCIARE DA CAPO di Giuliano Cannoletta
Che dire? Un racconto molto carino, significativo e tenero. Parla di disagi che tutti - chi più, chi meno - abbiamo provato a scuola. Nella tua storia, in più, c'è un insegnamento: non bisogna avere paura di essere ciò che si vuole essere. Lo scopre Livia a sua spese, ma, facendolo, cresce e impara qualcosa dalla vita. Sinceramente ho poco da aggiungere. Il racconto colpisce nel segno, arriva alle conclusioni cui tende ed è sostenuto da un'ottima realizzazione tecnica. Tema centrato: per una ragazzina dell'età di Livia il mondo è molto crudele già per piccole cose..

LA TATTICA DEL PESCIOLINO D’ARGENTO di Read_Only Morena
Capisco l'importanza (universale) e la portata di questo tema, e cioè la violenza degli uomini sulle donne, e a tratti lo hai tratteggiato bene, però trovo che in questo racconto ci sia una fortissima discrepanza tra la prima e la seconda parte.
Okay, il marito è violento e lo capiamo benissimo alla fine, ma manca il senso di minaccia all'inizio. In sostanza, ci può stare che una donna del tutto plagiata e soggetta a una sudditanza rispetto all'uomo possa arrivare ad accettare le attenzioni (malate) come un meccanismo di protezione, che io sappia, però, le donne che subiscono abusi e violenze vivono nel terrore e tendono a chiudersi per difendersi dalle violenze.
Non mi è sembrato (ribadisco: all'inizio) che Sophia fosse impaurita dal marito, anzi, pare quasi che lo adori perché l'ha protetta da ingerenze e pericoli esterni. Ciò genera nel lettore un'aspettativa positiva, addirittura ci si aspetta uno sviluppo di trama benevolo magari pensando a un qualche tipo di colpo di scena. Sarebbe stato più giusto lasciar presagire qualcosa sin da subito, anche con pensieri di timore e paura per le conseguenze dei comportamenti della protagonista. Invece si presagisce poco. Quindi, secondo me, qui c'è un errore di costruzione della psicologia o, quantomeno, di uniformità della elaborazione emotiva del personaggio.
Ho apprezzato, invece, l'intuizione di base e cioè la tattica di cui al titolo e la conseguente metafora con il Lepisma Saccharina (mi sono documentato... :-) ).
Ci sono un po' di imprecisioni tecniche qua e là; alcune sono fisiologiche qua a MC, altre andrebbero rimosse dal proprio bagaglio.
Mi riferisco alla frase: "Tina urla contro il gatto che fissa il pavimento del balcone annoiato". Quel "annoiato" immagino debba essere spostato vicino a "gatto", altrimenti sembra che ad essere annoiato sia il balcone... Inoltre "Marlboro" va con la maiuscola e il punto alla fine del discorso diretto va all'interno dei "caporali", salvo che non ti trovi nella situazione in cui apri una battuta del tipo: " Michele mi disse: «Ieri sono stato dal meccanico». "
Interessante l'implementazione del tema richiesto dal contest: la protagonista ritiene il mondo esterno crudele ma la vera crudeltà è all'interno delle mura domestiche.

COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI di Mario Mazzafoglie
Di questo racconto ho apprezzato molto il brio e l'ironia frizzante, che arriva a inglobare persino l'intera storia recente del Festival di Sanremo! Piacevole anche la parodia delle incombenze mattutine. Non sono un dipendente né privato né pubblico, sono un libero professionista, però capisco ugualmente benissimo cosa significa fare ritardo al lavoro e avere intoppi a ripetizione (e spesso, è vero!, capitano tutti insieme!).
Divertenti, infine, le rappresentazioni macchiettistiche delle figlie e delle testimoni di Geova, sono, secondo me, abbastanza ben riuscite (almeno in questo contesto). Sono un po' perplesso sull'aderenza al tema dell'Edition.
Tutto sommato, il tuo racconto va preso per quello che è: un divertimento personale senza particolari pretese.

SOTTOFONDO di Elisa Belotti
Sei stata molto coraggiosa a proporre un meccanismo narrativo così esposto al rischio di colossali incongruenze di trama, eppure sei riuscita, entro certi limiti, a reggerlo. Purtroppo non hai dosato bene le informazioni necessarie per la rivelazione finale e questo ha portato a un po' di confusione. Ho dovuto rileggere il testo tre volte per capire bene tutti i passaggi. Tutto sommato, però, nel complesso l'idea funziona e coglie nel segno perché rivela in un colpo solo l'interiorità della protagonista (che cerca rifugio in se stessa, sotto la coperta) e la crudeltà del mondo esterno al suo io, ossia la realtà domestica fatta di sopraffazione e violenza.
Un grosso apprezzamento va alla profondità della costruzione emotiva del personaggio e all'approfondimento che conduce il lettore a provare una forte partecipazione.
Tema centrato.

IL SORRISO DEL MONDO di Wladimiro Borchi
Non è mai facile commentare un autore come te che ormai ha accumulato una grande esperienza e possiede una notevole padronanza dei mezzi. Per non parlare dei tuoi successi letterari etc etc etc.
Pertanto mi trovo in grande imbarazzo nel dire che questo racconto non mi ha convinto. Credo che sia la prima volta in assoluto che mi succede con un tuo lavoro qui a MC.
La tematica c'è, l'idea di fondo è forte e drammatica, la realizzazione ha avuto una riuscita discutibile.
C'è una situazione di partenza: un marito saluta in silenzio la sua famiglia dopo aver preso l'amara decisione di togliersi la vita. Fin qui tutto bene. Ci si immedesima abbastanza. Poi la confusione. La narrazione viene infarcita di ricordi, flashback, rievocazioni di eventi passati, di personaggi ed eventi... Troppi input tutti insieme. Giunto a un certo punto della lettura, mi sono sentito indispettito ed esausto e mi sono detto: "Okay, va bene, basta così, ma poi Favorito che fa?" E questo non è un bene.
Credimi, sto studiando duro le moderne tecniche di narratologia, ma non sono un fautore sfegatato del narratore trasparente, dell'immersività totale, però qui mi sarei aspettato un minimo di unitarietà dell'azione e del flusso narrativo.
Stephen King è maestro in questo, riesce farti innamorare anche dei flashback e delle sue intrusioni durante lo svolgersi di una scena, ma il tutto è sempre ben dosato.
Allora, il punto è: nulla quaestio sulla tua bravura nel condurre una storia, ormai padroneggi il mezzo da autore di livello, ma la progettazione della struttura della trama è assai problematica. In sostanza: flusso narrativo unitario ma inframezzato da pochi e ben dosati flashback.
Altro capitolo il finale allegorico. L'ho apprezzato ma fino a un certo punto. Ha creato un altro tipo di sbilanciamento nella storia. Hai scelto un doppio registro ma ancora devo decidere se è un bene o un male. Forse non sarebbe stato un delitto se tu avessi puntato tutto su una storia piena di allegorie, metafore e simbolismi sin dall'inizio.

Una prova che mi metterà molto in difficoltà sul fronte della valutazione finale.

SI PUO’ BERE di Francesco Battaglia
Con questo racconto hai fatto un scelta narrativa ben precisa: hai fatto un viaggio in una ricca rievocazione di luoghi e memorie, piena di spunti sensoriali e immagini nitide e colorate. Ti sei preso tutto il tempo che ti serviva, immergendoti con passione nell'interiorità del personaggio, e si vede. Non c'è una grande tensione narrativa, ma sullo sfondo c'è tutta la frustrazione di un'intero popolo che soffre da decenni gli stessi problemi. Eppure la terra su cui vivono i siciliani davvero si potrebbe mangiare. Quella terra potrebbe essere un vero paradiso e invece, spesso, è un'inferno.
Un buon racconto, dunque, che affascina proprio per la prosa suadente, avvolgente ed evocativa, ma manca di qualcosina, manca di una contropartita, o meglio, di una contrapposizione, cioè di un secondo personaggio che faccia capire concretamente il tormento vissuto da ogni siciliano. A meno di non voler considerare in modo figurato l'ambiente circostante come un antagonista...
Sicuramente scritto con perizia. Prova godibile ma non pienamente soddisfacente.

Piccola pignoleria: "L’acciaio lurido dei binari luccica al sole." Se è lurido allora è sicuramente opaco, quindi non può luccicare.

MI RICORDERO’ DI TE di Giovanni Carlo D’Addabbo
Poteva essere un racconto bomba (scusa l'amaro gioco di parole) ma qualcosa si è inceppato. Gradevolissimo l'incipit che conduce nella vicenda dell'insegnante in cerca di fortuna e di donne, di origini pugliesi (ehi, ma San Severo è QUELLA San Severo a circa 30 km da dove abito io!?!?!) che, però, trova solo due di picche e il peggior attentato della storia repubblicana.
A metà del racconto ci si perde nella confusione dell'eccesso di narrato, ma poi si esce dalla nebbia e si ricollega tutto con un brividuccio, che dà un minimo di carica emotiva al testo.
Nel complesso il racconto non mi ha convinto per la mancanza di vere e proprie scene che mi portassero proprio là, al centro dell'azione, mancanza che ha generato un po' di noia generale.
Attenzione all'eccesso di dimostrativi: indispettiscono il lettore.
Tema preso per i capelli.

IL VERO NEMICO DELL’UMANITA’ di Stefano Tanci
Dunque: nel complesso il tuo racconto mi ha colpito. All'inizio ho pensato allo sfogo rancoroso di un adolescente rifiutato dalle ragazzine, poi però la storia ha preso tutta un'altra piega. A poche righe dalla fine, ho addirittura ipotizzato altri risvolti, ad esempio che si trattasse di demoni in lotta fra loro, o a un posseduto, insomma, la conclusione poteva prestarsi a varie interpretazioni, invece si è palesata una realtà ben più "sporca" e scabrosa.
A me non ha dato fastidio il monologo interiore, anzi, a me ha fatto l'effetto di una maggiore immedesimazione con i pensieri malati del protagonista.
Certo, c'è da calibrare ancora qualcosa, ad esempio snellire alcuni passaggi, lavorare sul non uso di certa terminologia (fottuto, ad esempio) però nel complesso mi sembra un esordio interessante.
Sugli inconvenienti tecnici ha già detto tutto chi mi ha preceduto, quindi soprassiedo.
Tema centrato.

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antico
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 1 marzo 2022, 18:38

Dovete ancora ricevere (oltre alla mia) altre sei classifiche.

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Davide_Mannucci
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 2 marzo 2022, 8:43

Ecco commenti e classifica:

1 - Il sorriso del mondo, di Wladimiro Borchi
2 - Sottofondo, di Elisa Belotti
3 - Qualcuno deve pur farlo..., di Michael Dag Scattina
4 - Si può bere, di Francesco Battaglia
5 - Il vero nemico dell’Umanità, di Stefano Tanci
6 - La tattica del pesciolino d’argento, di Read_Only Morena
7 - Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta
8 - Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie
9 - Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo


1 - IL SORRISO DEL MONDO

Ciao Wladimiro e bentornato nell’Arena!
Be’...come si dice quando si parla la nostra lingua: m’è garbaho ummonte!
E non dirò come spesso si dice “lo stile ormai si sa che è ottimo” perché poi si rischia di non tenerlo in considerazione nella valutazione e lo si dà per scontato. Lo stile è ottimo e, anche se non è una sorpresa, è una cosa da tenere in considerazione perché è l’ossatura di un racconto o di qualsiasi cosa si scriva. Bravo!
La storia mi ha immerso totalmente e completamente (uso avverbi in mente perché da qualche parte li devo usare, altrimenti la frustrazione si trasformerà in patologia ahahahah) in un’atmosfera che mi ha ricordato Vanilla Sky, anche se c’entra poco con la trama. Ho trovato il delirio onirico davvero coinvolgente. Per me un’ottima prova, davvero.
A presto


2 - SOTTOFONDO

Ciao Elisa! Eccoti qua! :)
Che dire? Brava, brava e ancora brava. Lo stile mi piace tantissimo perché riesci a portarmi dentro la scena e l’empatia con la protagonista è a mille. All’inizio sembra che la scena mielosa sia in cucina e che l’orrore sia solo finzione dello schermo ma tu, abilmente, stai soltanto seminando quello che sveli sul finale ma che si intuisce piano piano. Questo, per me, in una storia, è un valore aggiunto. Il tema è centrato e il tuo miglioramento una cosa certa e progressiva. Bellissima prova. Complimenti!
A presto


3 - QUALCUNO DEVE PUR FARLO...

Ciao Michael, piacere di rileggerti!
Il racconto mi è piaciuto. Ho visto di nuovo lo stile che ti aveva da sempre contraddistinto e che sembrava traballare nelle ultime Edition. A parte piccoli refusi e quel “da” senza l’accento, per cui meriteresti che il protagonista del racconto ti venisse a trovare, direi che tutto fila liscio e la prova è davvero buona. Non ottima come lo Scattina dei tempi d’oro ma direi che stai tornando massiccio e incazzato! Bravo!


4 - SI PUÒ BERE

Ciao Prof! Piacere di ritrovarti.
Una lettura piacevole la tua e piena di malinconia e poesia. Ottima l’introspezione e buono il flusso di coscienza. E direi che il finale risponde pienamente alle mie aspettative. Hai seminato in modo eccellente e il racconto è andato esattamente dove volevi portarlo: a bere il mare. A volte lo stile rallenta un po’ troppo ma ho trovato alcuni passaggi davvero ben scritti.
Una prova discreta che non so dove collocare vista la qualità alta di alcuni racconti ma il tuo mi è piaciuto davvero!
Alla prossima


5 - IL VERO NEMICO DELL'UMANITÀ

Ciao Stefano e benvenuto nell’Arena.
Caspita che esordio! Ok i refusi, ok i lirismi che a tratti sono eccessivi (ma il resto del racconto ne permette una comoda tolleranza) ma cazzo (ops, pardon) che bomba! Sono entrato subito in empatia col protagonista/voce narrante, decisamente ben caratterizzato nel suo delirio incazzato. Bravo anche a gestire magistralmente il politicamente scorretto, davvero ottimo. Non so cosa fare con la classifica perché ci sono 4/5 racconti (tra cui il tuo) davvero buon i ma il mio giudizio è più che positivo.
Complimenti e alla prossima! In bocca al lupo per questa Edition!


6 - LA TATTICA DEL PESCIOLINO D'ARGENTO

Ciao Morena, piacere di ritrovarti.
Il racconto presenta alcune mancanze di virgole che mi hanno fatto un po’ inciampare nella lettura. Nei racconti brevi anche un sassolino dà fastidio. Detto questo tralascio il discorso personale su ciò che ha prodotto in me questo racconto. Ritengo che filtrare la lettura con le proprie convinzioni morali sia esattamente quello che un lettore, quando chiamato a valutare un’opera, dovrebbe evitare di fare. Questo iil motivo per cui la mia valutazione si baserà solo sullo stile e sulla struttura e, perché no, anche sul gusto personale. Quando il male vince ho una reazione allergica! Almeno nella fiction vorrei che il male venisse definitivamente debellato ma queste sono mie considerazioni che non entreranno nella valutazione :). Finito il pippone ti dico che è un racconto scritto molto bene. Il tuoi stile sta migliorando e la capacità che hai di trasmettere empatia è notevole. Purtroppo si avverte l’abisso tra la prima e la seconda da parte e questo fa storcere un po’ il naso.
Una prova potenzialmente ottima ma con troppi elementi che la rendono rivedibile. Complimenti però per il lavoro che hai fatto sullo stile.
A presto


7 - RICOMINCIARE DA CAPO

Ciao Giuliano, ben ritrovato!
Racconto scritto in modo lineare e nei binari del “si fa così", forse troppo perché stavolta ho trovato un Cannoletta meno Cannoletta e troppo attento alle regole dello stile. Per carità, tutto ben fatto e senza piega ma ti preferisco quando metti lo stile al servizio di Cannoletta e non viceversa. Quando fai la seconda sei un ottimo scrittore ma quando metti in atto la prima ed esce il Cannoletta che sei...be’ allora sei un fuoriclasse duro da battere!
Detto questo un racconto piacevole ma al di sotto (sempre secondo me, si in tende) delle tue solite performances. I finali in cui il buono si sottomette e adegua al cattivo mi lasciano sempre l’amaro in bocca...ma questo è un problema mio e non influenzerà la valutazione. Ad ogni modo, secondo il mio parere, anche quando scrivi non al massimo tu superi ampiamente la sufficienza...mannaggia a te! ahahahahah
A presto


8 - COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI

Ciao Mario, piacere di averti letto.
Il racconto è molto divertente ma forse sono un po’ troppo presenti alcuni cliché comici e stereotipi di situazioni divertenti. Inoltre trovo inutili alcune tue spiegazioni che hanno l’effetto di appesantire una prosa che poteva essere frizzante come il contenuto. Trovo questo tuo lavoro non altezza del tuo solito, anche se la prova non è male. Potenzialmente, con un po’ più di attenzione, avresti potuto spaccare.
A presto e buona Edition


9 - MI RICORDERÒ DI TE

Ciao Giovanni,
il racconto è un buon flusso di coscienza che era pecca di una palese povertà di scene che possano sostenere e aggiungere ulteriore valore allo stesso.
Trovo anch’io che avresti potuto dare un tocco di fallimento in più al protagonista per caratterizzarlo meglio. Comprendo che si sta parlando di fatti realmente accaduti ma la fiction serve proprio per manifestare e presentare la realtà in modo da avvolgere il lettore e portarlo dentro meglio. Questo naturalmente è solo il mio parere e un’osservazione fatta nello spirito del con fronte to e del reciproco miglioramento.
A presto
Davide Mannucci

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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » mercoledì 2 marzo 2022, 19:33

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere cinque classifiche.

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Pretorian
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 3 marzo 2022, 0:33

Scusate il ritardo. Ecco la mia classifica e i miei commenti.

1) Qualcuno deve pur farlo
Ciao, Michael e piacere di leggerti.
Devo dire, questo è probabilmente il racconto migliore che hai scritto nell ultimo periodo. Personalmente, non sono un grande fan di una prima persona così immersiva, ma penso che tu abbia mantenuto un equilibrio eccellente tra la narrazione e il flusso di processi mentali del protagonista. A livello di storia, niente di eccezionale, ma ho apprezzato il fatto che il tuo protagonista segua una sorta di codice, che lo porta, in qualche modo, ad essere il "meno peggio" nel suo modo brutale e spietato. Quasi il rovesciamento dello stereotipo del poliziotto stanco e disilluso dei polizieschi. Davvero un ottimo lavoro.

Alla prossima

2) Il sorriso del mondo
Ciao, Wladimiro e piacere di leggerti. Premetto che ho adorato il finale: lo sai che ho un debole per lo splatter e il modo con cui sei riuscito a descrivere la scena di Favorito masticato e di come tutto questo si ricolleghi al filo conduttore della storia. Posto questo, il racconto mi sembra che soffra di due grossi problemi, che mi sembra strano di riscontrare in un tuo lavoro. A livello di trama, il passaggio tra le varie fasi risulta abbastanza confuso, come se noi stessimo leggendo diversi estratti presi da una storia più lunga, malamente cuciti assieme per dare una vaga idea al lettore della trama. In questo mi ha ricordato gli estratti presenti sui libri di testo delle scuole. A livello di stile, invece, ho trovato strana tutta la prima parte, almeno fino a "non tutti". è lenta, ampollosa e piena di aggettivi, carica di un'enfasi che non ho mai riscontrato nelle tue storie e che non è presente nemmeno nel resto della storia. Se voleva essere un espediente per sottolineare la differenza di tono con il resto del testo, temo che sia andato oltre le tue intenzioni. Peccato.

Alla prossima

3)Sottofondo
Ciao, Shanghai e piacere di leggerti. Dunque, ho apprezzato il tentativo di rendere il contrasto tra la "Famiglia Mulino Bianco" in televisione e la dura realtà della violenza domestica. Purtroppo, il tentativo non mi sembra pienamente riuscito, in quanto le due parti non si amalgamano bene e non è sempre chiaro cosa stia effettivamente accadendo. Se a questo unisci il fatto che anche il comportamento della bambina si amalgama poco con quello che accade attorno a lei (soprattutto per il ricordo di quando lei guardava film horror, che è un enorme infodump) comprenderai come la contrapposizione tra le due scene perda gran parte delle sue potenzialità. A livello di stile, penso tu debba lavorare ancora per asciugare la tua scrittura: molti periodi sono lenti e pieni di subordinate non necessarie che rendono la lettura faticosa. Anche l'uso eccessivo di aggettivi rende il tutto molto meno scorrevole, senza aggiungere nulla di concreto al testo.
Peccato.
Alla prossima!

4) Ricominciare da capo
Ciao, Giuliano e piacere di leggerti. A livello di stile, direi che la tua narrazione è già molto avanzata, anche se ci sono diversi margini di miglioramento. Ad esempio, sarebbe meglio ridurre ulteriormente fino a eliminare le indicazione temporali per le azioni, visto che il modo migliore per mantenere la finzione narrativa è quella di far intuire il susseguirsi degli eventi semplicemente dall'ordine in cui gli scrivi. A livello di storia, non mi è chiarissimo il finale: la protagonista si prende la colpa di quello che è successo e lo percepisce come un atto di coraggio, ma non è così, dato che lo ha fatto solo per paura della sua compagna di banco. Più che il gesto di una ragazza che ha scelto di diventare una ribelle, sembra quello di una persona che ha deciso di sottomettersi al più forte. Non so, non mi convince del tutto, così come non mi convince il fatto che lei prenda questa momentanea fama: la prossima volta che lei si troverà a gestire una situazione simile, sarà ancora più in difficoltà, perché non è diventata veramente coraggiosa.
Alla prossima

5)come farsi licenziare in dieci giorni
Ciao, Mario e piacere di leggerti. Dunque, il racconto presenta parecchi problemi, sia a livello di trama che di stile. Per la prima, direi che la vulnerabilità principale è che non ha una vera e propria storia, ma una serie di eventi che portano al ritardo a lavoro. L'umorismo insito nella storia mi ha fatto pensare a Fantozzi o a Marcovaldo, ma in una storia così breve il tutto risulta meno efficace, in quanto ogni scena (il ciclista, le bambine, i testimoni di Geova, ecc...) nasce e muove prima di poter avere un'effettivo impatto comico e una rilevanza per la vicenda. A livello distile, c'è un tell troppo presente, con scene che vengono mostrate in un modo che esce fuori dal susseguirsi degli eventi dal punto di vista del protagonista. Alla prossima

6)La tattica del pesciolino d'argento
Ciao, Read e piacere di leggerti. Purtroppo, il racconto risulta abbastanza poco sviluppato, sia a livello di trama che di stile. A livello di trama, la prima parte (la storia della vicina a Sophia) si incastra male con il resto della storia, visto che anche togliendola non cambierebbe nulla, a parte la citazione finale. La seconda parte è la riproposizione di una storia trista ma banalissima, così trita e ritrita che sono sicuro di averla vista persino in alcuni episodi dei Griffin. A livello di stile, c'è ancora molto da fare per migliorare, ad esempio partendo dall'uso di verbi che esprimono un senso confuso (ad esempio il fatto che Ezo si "trascini" cosa indica di preciso? O che la mano si "scaraventa" sul viso?). Anche il tell è ancora molto presente nella storia (come fa, ad esempio, Sofia a sapere che l'odore di alcos sta impregnando ai suoi capelli?).

Alla prossima

7) Si può bere
Ciao Proelium e piacere di leggerti. Il problema principale con il tuo racconto... è che non è un racconto. Se isoli le azioni dal flusso di coscienza del protagonista, ti accorgerai che non riempiono il 25% della storia. Questo può andare bene in un romanzo, dove puoi alternare capitoli attivi ad altri riflessivi, ma in un racconto di 5k caratteri questo vuol dire semplicemente rinunciare ad avere una trama purchessia. Il fatto che lo stile sia anche lento e caricato di un'enfasi fin troppo potente e luoghi comuni ( finisce per inghiottire anche quel poco di storia che racconti, già di per sé resa vaga da luoghi comuni (tra tutti il "Chissà perché ci sono tornato. Chissà che cosa spero di trovare"). Peccato.

Alla prossima


8) Il vero nemico dell'umanità
CIao, Kru e piacere di leggerti.
Mmmm... non so, questo racconto non mi convince per niente. A livello strutturale, penso che la "storia narrata" funzioni se inserita in un contesto specifico. Ad esempio, nel "Modello Pickman" di Lovecraft la vicenda è narrata dal protagonista a un a mico in un locale e il racconto fa in modo di dare colore alla vicenda in modo che sia plausibile che sia il discorso di una persona a un'altra. Nel tuo racconto il protagonista racconta la sua vicenda... ma a chi? In che contesto? Come? Non c'è modo di dare una cornice alla vicenda e, di conseguenza, la forma "narrata" diventa un espediente che non solo non funziona, ma rompe la fictio della storia. A livello di trama, trovo un po' improbabile che un perfetto medioborghese si giri a combattente Isis solo perché le donne lo rifiutano. Se il tuo scopo era quello di fingere che la trama fosse su un INCEL, mentre invece parlavi di un fanatico religioso, di primo acchitto posso dire che funziona, ma basta pensarci una seconda volta per rendersi conto che non è credibile.
Peccato, perché le premesse c'erano.

Alla prossima

Mi ricorderò di te
Ciao, Dabbo e piacere di leggerti.
Purtroppo, il racconto risulta insoddisfacente sia dal punto di vista dello stile che della trama. A livello di stile, siamo in pieno tell profondo, con un mostrato praticamente assente, il tutto con un titanico infodimp che si mangia penso almeno il 40% della storia, riducendo il tutto a un confuso mischione di passato e presente. A livello di trama, abbiamo poco e niente. Un professore, lo stereotipo del mammone, va a fare una vacanza a Bologna. Parla con un altro insegnante, va in albero e poi bon, fine. Non è una storia, è un susseguirsi di avvenimenti slegati da loro e privi di un'effettivo sviluppo narrativo. Prova a toglierne uno o due e ti accorgerai che la vicenda non cambierà di una virgola.
Peccato.

Alla prossima.

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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 3 marzo 2022, 10:44

Ogni mese dico che l'edizione in corso è quella col girone più difficile da classificare. Questo mese non fa eccezione: ho fatto molta fatica, più o meno c'è un gruppone di sette racconti che, per un motivo o per l'altro, erano intercambiabili tra loro.

1. Qualcuno deve pur farlo…
2. Si può bere
3. Il vero nemico dell’umanità
4. Sottofondo
5. Ricominciare da capo
6. La tattica del pesciolino d’argento
7. Il sorriso del mondo
8. Mi ricorderò di te
9. Come farsi licenziare in dieci giorni


Qualcuno deve pur farlo…, di Michael Dag Scattina
► Mostra testo


Si può bere, di Francesco Battaglia
► Mostra testo


Il vero nemico dell’umanità, di Stefano Tanci
► Mostra testo


Sottofondo, di Elisa Belotti
► Mostra testo


Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta
► Mostra testo


La tattica del pesciolino d’argento, di[ read_only/i]
► Mostra testo


Il sorriso del mondo[i], di Wladimiro Borchi

► Mostra testo


Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo
► Mostra testo


Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie
► Mostra testo

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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 3 marzo 2022, 13:43

Oltre alla mia, dovete ancora ricevere tre classifiche.

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 3 marzo 2022, 16:26

Perdonate il ritardo, settimana infernale.
Soprattutto ai nuovi, ricordo che la classifica, almeno per me, non significa 1=bello, 9=brutto, ma è semplicemente 1>2. Personalmente li ho apprezzati tutti, ma vanno sempre messi in relazione tra loro, quindi non prendetevela a male se siete finiti in fondo, vuol dire solo che i racconti sopra mi hanno convinto di più.
So che è scontato ma preferisco ribadirlo sempre prima che qualcuno si offenda.
Personalmente a questo giro l'unico che sono stato certo, fin dal primissimo momento, su dove piazzarlo, è stato il primo, che dico tranquillamente per me dovrebbe vincere già l'edizione, l'era e partire con +50 punti per la prossima.


Classifica

1. Qualcuno deve pur farlo...
2. Come farsi licenziare in dieci giorni
3. Il sorriso del mondo
4. Ricominciare da capo
5. La tattica del pesciolino d’argento
6. Sottofondo
7. Mi ricorderò di te
8. Si può bere
9. Il vero nemico dell’Umanità



Commenti

Qualcuno deve pur farlo...
► Mostra testo


Ricominciare da capo
► Mostra testo


La tattica del pesciolino d’argento
► Mostra testo


Come farsi licenziare in dieci giorni
► Mostra testo


Sottofondo
► Mostra testo


Il sorriso del mondo
► Mostra testo


Si può bere
► Mostra testo


Mi ricorderò di te
► Mostra testo


Il vero nemico dell’Umanità
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antico
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 3 marzo 2022, 18:50

Oltre alla mia, vi mancano ancora due classifiche.

Giulio_Marchese
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 3 marzo 2022, 21:34

Diventa sempre più difficile. Gusti personali e tanta amarezza...

Classifica

1) Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie
2) Qualcuno deve pur farlo..., di Michael Dag Scattina
3) Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta
4) Il sorriso del mondo, di Wladimiro Borchi
5) Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo
6) Sottofondo, di Elisa Belotti
7) Il vero nemico dell’Umanità, di Stefano Tanci
8) La tattica del pesciolino d’argento, di Read_Only Morena
9) Si può bere, di Francesco Battaglia

Commenti

Qualcuno deve pur farlo..., di Michael Dag Scattina
Ciao, Michael.
Bellissimo pezzo, non racconti una vicenda in particolare ma un personaggio e lo fai in modo eccellente. Il racconto, a mio avviso, è ottimo sotto tutti i punti di vista. L'unica pecca che mi sento di rilevare è che questa ottima presentazione fa venir voglia di sapere in che vicende sarà coinvolto e inevitabilmente se ne sente la mancanza.
Ovviamente scrivere pezzi autoconclusivi in così pochi caratteri non è conciliabile con una simile costruzione del personaggio, dovevi compiere una scelta e non la contesterò.
a rileggerci!

La tattica del pesciolino d’argento, di Read_Only Morena
Ciao Ready,
Il racconto tratta un tema delicato quanto abusato, a mio modestissimo avviso però lo fa in maniera un po' superficiale e soprattutto il primo paragrafo l'ho trovato veramente eccessivo. Sì capisce subito dove andrà a parare e la devozione della protagonista me la fa apparire poco vera, quasi antipatica. Una relazione tossica, purtroppo, è qualcosa di molto più complesso. L'allontanamento da tutti e tutto avviene in modo subdolo e non può essere riassunto in "mi ha allontanato dai miei amici per proteggermi". Piuttosto ogni singola amicizia persa è un evento a se stante e i pensieri, pur giustificanti in certi casi, sono molto contraddittori. Purtroppo questa è stata la mia percezione. Ho trovato carina la cosa del pesciolino, ma forse poteva essere resa meglio dotando la protagonista di più consapevolezza.

Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie
Ciao Mario,
Racconti divertente e coinvolgente. Ho apprezzato le citazioni pop che fanno carattere al personaggio. Secondo me c'è un po' tutto quello che deve esserci: c'è una storia, c'è conflitto, c'è un personaggio ben caratterizzato e battute simpatiche. Un ottimo prova attinente al tema, anche se più che di crudeltà qua si tratta proprio di sfiga. Unico appunto: il protagonista sembra troppo rassegnato, sembra che non gli importi davvero di tenersi il lavoro e questo fa apparire le sue sfortune meno gravi facendo perdere il senso d'urgenza nei suoi gesti, la tensione e rendendo meno divertente la situazione "fantozziana".
Però funziona, mi ha divertito e basterebbe davvero poco per alzare l'asticella della tensione.

Sottofondo, di Elisa Belotti
Ciao Shanghai,
Il racconto è un po' confuso ma la rivelazione finale gli conferisce spessore. È sufficiente? Forse no. Nella mia esperienza ci sono due tipi di lettori: i completisti, che se non finiscono di leggere un romanzo non passano al successivo, e quelli con i minuti contati, che leggono un paio di capitoli e se non vengono presi passano oltre. Io faccio parte della seconda categoria, ho bisogno di essere incuriosito per arrivare alla fine. In questo caso il tuo esperimento e lodevole ed il racconto è molto breve quindi l'effetto curiosità è un po' meno rilevante. Però anche così in un altro contesto non sarei giunto, credo, al bel finale che hai allestito. La situazione non è riuscita ad incuriosirmi. Quindi ottima l'idea ma dovresti trovare un modo per rendere il conflitto o il mistero più alla portata del lettore, soprattutto nella prima metà. Quando si capisce come stanno le cose è soddisfacente, ma mi è venuta voglia di capirlo per più di metà racconto. Quella parte che secondo me andrebbe rivista.
A rileggerci!

Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta
Ciao Giuliano,
Il racconto è ben gestito e ben scritto. Nella sua linearità riesce a centrare il tema e al tempo stesso a smentirlo. Sul finale mi aspettavo qualcosa di più eclatante ad esempio che diventasse lei la bulla. Alla fine Livia riesce a ottenere il rispetto dalla compagna di banco e forse a liberarsi dal tormento delle compagnie, il "puoi essere ciò che vuoi" forse mi aveva caricato di troppe aspettative. Però ha una sua eleganza. Forse non il massimo dell'originalità ma un racconto piacevole.
A rileggerci!

Il sorriso del mondo, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro,
Il racconto è basato su una bella intuizione che però a tratti non è ben resa a causa di alcuni passaggi un po' confusi. Le immagini che proponi sono evocative e veicolano al lettore il giusto stato d'animo per il finale.
Il finale a me è piaciuto, l'ho interpretato come il ricordo del tradimento che lo divora dall'interno e lo porta a decidere di farla finita. Non mi è chiaro se tra loro sia finita o il saluto per l'ultima volta indichi l'intento suicida. Questo condiziona l'interpretazione del finale che potrebbe essere sia letterale allegorico sia prettamente metaforico. Comunque sia penso che il racconto sia buono, una qualche divisione in paragrafi o un uso più ponderato del corsivo avrebbero forse reso più facile la comprensione e collocazione, anche temporale, dei diversi momenti.
A rileggerci!

Si può bere, di Francesco Battaglia
Ciao Francesco,
Per me è difficile commentare questo pezzo, da siciliano ho sentito particolarmente mio il discorso che fai, ma questo è un contest di racconti e, a mio modestissimo avviso, il tuo non lo è. Mi ricorda di più una poesia in prosa, anche per la scelta del linguaggio. A tratti però, non volermene, ho avuto la sensazione del "comizio" e in altri momenti del post di Facebook.
So che può apparire come una dura critica ma è la sensazione che ho provato durante la lettura e te la riferisco sperando sia comunque un feedback utile
A rileggerci!

Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo
Ciao Giovanni,
Ho seguito con trasporto le vicende di questo quarantenne in cerca dell'amore per emanciparsi da una madre fin troppo presente. Nella prima metà del pezzo la sensazione era quella di un racconto ironico (e l'ironia sul finale c'è, seppure amara) poi però c'è un momento di stallo, forse indugi troppo sulle vicende del ferroviere. Alcuni elementi di contesto mi sono sembrati troppo invasivi o forse "buttati lì".
In sintesi ho apprezzato l'inizio e la fine con qualche riserva sullo svolgimento.
A rileggerci!

Il vero nemico dell’Umanità, di Stefano Tanci
Ciao Stefano,
Il tuo racconto, a mio avviso, può essere diviso in due parti.
La prima è un vero e proprio monologo, con ripetizioni e pensieri sconnessi che però danno carattere a un personaggio palesemente esasperato.
La seconda invece il personaggio racconta (credo a me lettore) le sue scelte e le suo intenzioni, sfondando per così dire la quarta parete.
Francamente questa struttura non mi fa impazzire.
Intanto manca di coerenza ed il passaggio tra monologo e racconto è troppo repentino e non preparato. In più non amò molto quando il personaggio di rivolge direttamente al lettore. Mi dà sempre l'impressione di messaggio o di un post.
A rileggerci!

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » giovedì 3 marzo 2022, 22:53

Buonasera a tutti, devo ammettere che non è stato per niente facile.
Complimenti a tutti!
Ecco la classifica:
1 Qualcuno deve pur farlo
2 Come farsi licenziare in dieci giorni
3 Sottofondo
4 Il sorriso del mondo
5 Il vero nemico dell'umanità
6 La tattica del pesciolino d'argento
7 Ricominciare da capo
8 Si può bere
9 Mi ricorderò di te

QUALCUNO DEVE PUR FARLO
Ciao Michael,
complimenti, complimenti e ancora complimenti!
Il tuo racconto mi è piaciuto tantissimo. Forse si tratta di gusto personale, ma trovo che il tuo modo di scrivere sia magnetico.
Mi piace come riesci a caratterizzare il protagonista utilizzando bene i suoi pensieri e i suoi movimenti.
Le metafore e le immagini che usi sono pennellate sempre piazzate in modo giusto e preciso.
Le tre situazioni che vive il personaggio sono chiarissime, sembra di essere accanto a lui e vederlo muovere. Mi sono sentito la sua ombra.
Sei sicuramente da podio!
Grazie per questa piacevole lettura, buona gara!

COME FARSI LICENZIARE IN DIECI GIORNI
Ciao Mario,
Il tuo racconto mi è piaciuto parecchio. Non direi che si tratti proprio di un mondo crudele il tuo, ma più un mondo beffardo. La tua storia mi ha ricordato un po' il racconto di Ammaniti "l'uccello serio" (non ricordo se sia proprio il titolo giusto, vado a memoria), dove il protagonista capita in un susseguirsi di eventi spiacevoli che avranno l'apice nel momento finale.
Mi dispiace solo che come anticipato, non mi sembra rientrare totalmente nel tema, ma complimenti per l'esecuzione.
Buona gara!

SOTTOFONDO
Ciao Elisa,
Bellissimo racconto, davvero.
La storia, anche se semplice e già vista, mi è piaciuta per come l'hai narrata e per il punto di vista scelto.
Le uniche pecche secondo me sono nella fase centrale. Ci ho messo un po' ad inquadrare il cambio di Scena. Forse avrei inserito prima qualche goccia per poi fare traboccare il vaso.
Devo ammettere però che la situazione è chiara se prese separatamente la prima e la seconda parte.
Lo stile è buono e sono curioso di leggere altri tuoi racconti.
Complimenti e buona gara!

IL SORRISO DEL MONDO
Ciao Wladimiro.
Devo ammettere che leggendo il tuo racconto alla fine ho pensato: ma che caz'!
Ovviamente in senso positivo.
Oltre al tuo stile che è bello pulito e diretto, i dialoghi molto credibili, la storia è veramente carina. Non mi sarei mai aspettato un finale del genere e ancora adesso mi chiedo se la strada divori davvero le persone o è solo un viaggio mentale del protagonista. Di sicuro guarderò l'asfalto sotto i miei piedi con un altro occhio.
Mi piacciono le idee strane e questa lo è davvero. Bravo!
Complimenti e grazie per questo piccolo seme di follia.
Buona gara!

IL VERO NEMICO DELL’UMANITA
Ciao Kruaxi.
Devo dire che purtroppo non sono rimasto estasiato dal racconto. Non fraintendermi però, ora ti spiego.
Lo stile mi piace, per mio gusto personale mi sono trovato molto bene nella lettura e a parte qualche aggettivo di troppo direi che ti si legge più che volentieri.
La cosa che non mi ha fatto impazzire però è il tipo di flusso di coscienza sviluppato. L'ho trovato un po' banale e Stereotipato. Ogni frase scritta è abbastanza prevedibile ed anche il finale non è così sbalorditivo a mio avviso.
Insomma, sono combattuto. Mi piace lo stile e in parte anche l'argomento trattato, ma mi risulta troppo semplice e prevedibile la sua composizione finale.
Detto ciò ti faccio i miei complimenti cmq perché ripeto, il racconto si legge benissimo.
Buona gara!

LA TATTICA DEL PESCIOLINO D’ARGENTO
Ciao Morena,
Devo ammettere che il tuo racconto mi è piaciuto,ma in parte.
Come detto da altri, trovo slegato il primo pezzo del gatto da quello che succede alla protagonista.
A differenza di altri però, mi è piaciuta la resa della donna che subisce a capo chino, anzi, elevando a suo protettore il suo carceriere. Sindrome di Stoccolma per me espressa bene. Mi dispiace solo non ci sia stato un legame migliore tra la situazione del gatto e l'insetto e quella tra marito e moglie.
Il tema comunque è centrato secondo me.
Complimenti e buona gara!

RICOMINCIARE DA CAPO
Ciao Giuliano.
Il racconto e buono e si legge molto bene. Non mi aspettavo un finale positivo visto il tema e secondo me non ci sta troppo bene.
Se l'argomento non fosse stato mondo crudele, forse avrei apprezzato di più la prova.
Mi sembra troppo poco quello che accade per definirlo crudele.
A livello di stesura nulla da dire, l'ho letto tutto d'un fiato e questo è sicuramente un pregio.
Complimenti e buona gara!

SI PUO BERE
Ciao Francesco.
Devo dirti che il racconto l'ho trovato un po' pesante. L'idea nn mi fa impazzire, mi sa di già visto. Non mi dispiace il continuo pensiero del protagonista come tipo di narrazione, ma non mi piace quello di questo protagonista. Come in un altro racconto già commentato, trovo l'idea molto semplice e prevedibile. Ovviamente saranno gusto personali, ma ho faticato ad arrivare in fondo.
A differenza di altri non ho nulla da dire sulla scelta della metafora finale, la trovo abbastanza azzeccata, ma troppo semplice insieme al contesto.
Nel complesso un buon racconto sotto il punto di vista strutturale ma troppo semplice per argomento.
Buona gara!

MI RICORDERO DI TE
Ciao Giovanni.
Parto col dirti che mio padre arrivò in ritardo al lavoro quel fatidico giorno di agosto 1980... E per fortuna!
Per chi come me conosce bene la situazione e i luoghi che descrivi non è difficile immaginare quello che narri, è lampante. Tuttavia, anche se penso che tutti conoscano la vicenda, mi è sembrato un po' troppo buttato li il finale. Se non sapessi cosa è successo realmente forse faticherei a capire bene tutto.
Per quanto riguarda l'inizio invece, devo dire che mi piaceva lo spunto del figlio quarantenne mammone. Forse avrei spinto di piu su quel lato della storia.
In conclusione cmq un buon testo ma un po' confuso.
Buona gara!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » giovedì 3 marzo 2022, 23:37

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni vi arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo SIMBIOSI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#17 » domenica 6 marzo 2022, 19:28

Ecco a voi i miei commenti e classifica!

1) Qualcuno deve pur farlo, di Michael Dag Scattina
Ottimo pezzo, non vedo problematiche strutturali e il tema è declinato in maniera eccellente. Occhio ai refusi (un paio di accenti e un apostrofo) che correggerò in Vetrina, ma che arriveranno in tutta la loro drammaticità a Ferrero ;) Pollice su e complimenti e grazie per questo bellissimo personaggio che ci hai donato.
2) Sottofondo, di Elisa Belotti
Mi piacciono sempre molto i testi in cui si confondono realtà e altro per un mix che quando riesce, come in questo caso, non può che risultare esplosivo. Mi sembra che tu sia riuscita a disseminare con efficacia le informazioni necessaria e che sia anche riuscita a creare questa fusione tra fuga e realtà che, lo sottolineo, non deve essere chiara in tutte le sue parti sennò rischierebbe solo di risultare, mio parere, artefatta. Molto bene il tema anche se lo ritengo ancora meglio declinato nel racconto di Scattina, ragione per cui continuo a preferire il suo racconto al tuo, a parità di pollice su. Brava.
3) Il vero nemico dell’Umanità, di Stefano Tanci
Un testo molto interessante che fa della coerenza interna il suo mantra e lo rispetta fino in fondo. La qualità, qui, sta nel riuscire comunque a mostrare lo sviluppo del protagonista attraverso le sue varie fasi di vita (al proposito, mi permetto di rispondere a Moretto nel sottolineare che qui mi sembra si parli di Legione Straniera, quindi di mercenari: invasati che vanno in guerra per il guadagno e il gusto del saccheggio, quindi anche dello stupro. Purtroppo l'arte della guerra non è solo al servizio di chi vuole contribuire a migliorare il mondo). Detto questo, la forma che hai usato, quella del flusso di coscenza, non è tra quelle che preferisco, ma ripeto che qui l'hai usata bene anche se mi sembri dilungarti anche troppo, il testo andrebbe asciugato e reso più funzionale ancora. Il tema c'è, sotto almeno un paio di livelli: come lui vede il mondo e come lui stesso contribuisce a esserlo. Concludendo, per me un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante e in classifica ti posiziono davanti al parivalutato racconto di Cannoletta per una maggiore cattiveria e passione che mi sembra uscire dal tuo testo.
4) Ricominciare da capo, di Giuliano Cannoletta
Racconto pulito e molto gradevole da leggere. Il problema sta nel finale: ho letto anche le tue risposte e penso di poter affermare che questa ribellione di Livia non passa e questo inficia le tue intenzioni. Probabilmente è da rivedere tutta quella parte, allargarla, equilibrarla diversamente nei cinquemila caratteri per permettere al suo vero senso di uscire allo scoperto. Anche il tema risulta poco chiaro, non mi sembra declinato al meglio. Per quanto detto, per me questo è un pollice tendente al positivo in modo solido e direi anche brillante per la sua fluidità, ma per il passo successivo c'è da sistemare quel finale.
5) Come farsi licenziare in dieci giorni, di Mario Mazzafoglie
Un divertissement molto gradevole da leggere, ma che pecca un po' di una certa passività nella messa in scena perché, in sostanza, trattasi di un susseguirsi di scene molto simili con una conclusione che non riesce a incidere: in pratica, si reitera e basta fino alla fine e questo è un po' un peccato. Sul tema: per me è preso perché MONDO CRUDELE può essere anche un'espressione comica e qui è rappresentato in pieno. In buona sostanza, per me questo è un pollice tendente al positivo in modo decisamente solido, ma, paradossalmente, non brillante e in classifica finisci davanti al parivalutato racconto di Borchi il cui finale mi ha convinto ancora meno.
6) La tattica del pesciolino d’argento, di Read_Only
Penso ci fosse da lavorare di più sulla protagonista perché la sua totale devozione, mostrata fin dalla prima scena, le impedisce di avere un percorso narrativo e il tutto rischia, in tal modo, di trasformarsi in un racconto un pelo passivo in cui già si sa come andrà a finire tutto, non solo le botte, ma anche i pensieri di lei. Questo problema, tra l'altro, viene evidenziato anche dalle critiche che ho letto indirizzate nei confronti dell'episodio del pescolino che, pur avendo la funzione di farla tardare e farle bruciare quanto in cottura, poteva essere molto di più mostrando un inizio di ribellione, il suo voler guardare nonostante i veti posti dal marito. Ed è un peccato perché il racconto mi pare scritto più che bene e la lettura è spedita e pulita. Per quanto detto direi che la valutazione giusta può essere un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica finisci davanti al parivalutato racconto di Borchi (che ha un finale molto problematico) e dietro a quello di Mazzafoglie (passivo anche lui, ma più brillante e con una problematica meno penalizzante).
7) Il sorriso del mondo, di Wladimiro Borchi
Un finale che non mi ha convinto: hai spiegato che il protagonista si è buttato, ma dalla lettura non era chiaro e anche in rilettura "poi un arto resta immobile come se glielo avessero inchiodato a terra. Perde l’equilibrio," mi è sembrata la descrizione di un incidente casuale. Ma, detto questo, per come procede il racconto mi sembra che il lettore non possa che pensare che stia davvero dirigendosi verso la tranquilla serata con amici (anche se "l'ultima volta" con cui saluta la moglie dava già da pensare su una chiusa drammatica). Insomma: lettura che funziona, ma finale che non arriva e che anzi risulta ancora meno efficace dopo la tua spiegazione, almeno per me. Trattasi di scelta poco funzionale, niente di grave, capita. Molto meglio sarebbe stato un bell'infarto (mia prima interpretazione) mentre stava dirigendosi alla serata nell'illusione di avere sistemato la sua vita... Scrivendo il commento sono sempre più convinto che il vero problema stia nella resa del suo male interiore che, almeno a me, non è proprio arrivato. Concludendo, questa volta stiamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido (ma solo perché lo valuto per quella che era strata la mia prima interpretazione) e non brillante.
8) Si può bere, di Francesco Battaglia
Ordunque, questo è un testo difficile da valutare perché funziona e non funziona. Funziona perché è scritto benissimo e si percepisce chiaramente l'amore e attenzione che ci hai infuso. Non funziona perché proprio a causa dell'amore e attenzione che gli hai dimostrato hai perso di vista certe logiche importanti del racconto e allora ecco che hai tardato troppo ad andare ad affrontare le ferite della terra dedicando una buona metà a un'introduzione che potevi comunque inserire, ma dopo avere già affrontato le problematiche base e lo zio, in questo, poteva essere ancora più funzionale perché nel raccontarcene la storia in modo più preciso potevi ottenere il risultato di avvinghiare il lettore senza perdere per strada la tua bellissima prosa. Tema presente, per me siamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido, ma non brillante, ma in classifica finisci dietro al parivalutato racconto di Borchi che, appunto, è più racconto.
9) Mi ricorderò di te, di Giovanni Carlo D’Addabbo
Secondo tuo racconto che leggo e comincio a farmi un'idea. Il tuo stile è buono e racconti storie di vita vissuta che vanno a delineare scorci di storia italiana portandoci dentro quei tempi e la cosa mi piace e credo che una raccolta di questi racconti avrebbe più di un senso. Occhio però che in un contesto in cui deve misurarsi con altri racconti il rischio è quello di pagare dazio perché da solo, svincolato dalla raccolta di cui parlavo più sopra, perde di potenza e non possono che venire fuori problematiche legate all'eccessivo mostrato come a possibili infodump. In più, mancando di storie che possono reggersi in modo forte intorno a intrecci che possano incuriosire il lettore, questa tipologia di racconti rischia di partire sfavorita in partenza. Per arrivare alla valutazione, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica devo posizionarti dietro ai parivalutati che o sono più racconti o presentano, come nel caso del racconto di Battaglia, una prosa ancora superiore rispetto alla tua. Resta il fatto che apprezzo molto il progetto che ti sta guidando anche se ti invito a testare anche forme narrative diverse.

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