La scatola di cacao

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 marzo 2022 con un tema di Maria Elisa Aloisi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
alexandra.fischer
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La scatola di cacao

Messaggio#1 » lunedì 21 marzo 2022, 21:56

La scatola di cacao di Alexandra Fischer
La cucina dai muri ricoperti di piastrelle bianche e il lampadario di celluloide a forma di budino rovesciato era rimasta la stessa, proprio come il tavolo e le sedie di legno nero.
Questo non calmò l’uomo che ci aveva passato l’infanzia: desiderava la lucidità dei compagni di lotta, rimasti ad aspettarlo in strada, a bordo del furgone dal motore scoppiettante e dall’odore di bruciato.
Aprì la dispensa e sperò di trovare cibo commestibile, malgrado il gas avesse corrotto la maggior parte di quello che c’era in città; si sistemò al polso l’orologio di ultimissima generazione, ne controllò le funzioni: misurava la temperatura della stanza, gli riportava la data. In fondo al quadrante, poi, c’era una piccola icona con una telecamerina. I suoi compagni lo guardavano, per cui, decise di darsi un contegno guerresco.
Si aggiustò la maschera, frugò nella dispensa, e ne tirò fuori una piccola scatola di cacao con il motivo di un bambino in pigiama blu seduto a tavola con accanto alla tazza una scatola di cacao con la figura di un bambino in pigiama blu con accanto una tazza e una scatola di cacao. Il motivo si ripeteva all’infinito in tutti i dettagli: il ciuffo nero ribelle, i baffi di cioccolato agli angoli della bocca, il sorriso sbarazzino.
Metterli a fuoco divenne sempre più difficile per lui: le versioni del disegno della scatola diventavano sempre più piccole. Sollevò il coperchio della scatola e il fantasma del profumo del cacao amaro aleggiò nell’aria.
Lo richiuse e si mise a rimirare trasognato il disegno: aveva desiderato tante volte essere a tavola con quel bambino, seguirlo nei mondi nei quali la scatola si rimpiccioliva.
Si sentì chiamare da una voce: «Giorgio». Aveva qualcosa di gracchiante, come quella dell’anziana vicina che spesso lo aveva invitato a prendere una tazza di cacao. Posò la scatola, si guardò intorno e si accorse che proveniva dal suo orologio.
Il comandante lo riportava all’ordine: «Giorgio, se non hai intenzione di proseguire, scendi, posa quella scatola. Manderemo un altro.»
Il tono di voce era gentile, ma Giorgio sapeva cosa significava esitare nell’esplorare tutte le stanze. Ribellione, quindi morte.
Lui, però, ne aveva vista anche troppa: corpi immobili simili a statue di cera e dal sorriso ingannevole.
La città era perduta per via del gas, loro si erano salvati per via dell’esercitazione sulla collina più alta.
Giorgio portò l’orologio alla bocca: «No, continuo, questa è l’ultima casa. Avete visto anche voi cosa c’era nella dispensa. Biscotti e caffè scaduti come la pasta e il sugo.» Aprì la porta della camera da letto e l’odore dolciastro del gas lo aggredì alle narici: ebbe il tempo di vedere poche lame di luce filtrare attraverso le imposte sigillate e cadde, mentre le dita stringevano qualcosa di morbido. Si concesse di pensare che fosse la manica del pigiama blu del bambino della scatola.
Ultima modifica di alexandra.fischer il lunedì 21 marzo 2022, 22:34, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#2 » lunedì 21 marzo 2022, 22:03

Ecco la terza classificata dell'ultima edizione! Ciao Alexandra! Anche questa volta la più veloce! Caratteri e tempo ovviamente ok, buona MARIA ELISA ALOISI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2022, 13:57

Ciao, Antico, grazie.

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Gennibo
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2022, 15:06

Storia poetica, con la ripetizione della scatola del bambino con la scatola di cacao in un movimento infinito, una metafora della vita che nasce, muore e si ripete allo stesso modo, con il protagonista che non ci sta e si ribella, ma senza speranza. Bellissima e struggente l’immagine finale.

Commissa’
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#5 » martedì 22 marzo 2022, 17:25

Storia originale, scrittura fluida e priva di imprecisioni. Il principale difetto che vi ho rinvenuto è stato quello di voler forzare in modo eccessivo il testo della storia verso il tema proposto dal contest (l’immagine della scatola del cacao è slegata dal contesto della storia). Rispetto agli altri lavori esaminati, vi ho trovato meno pathos. Questo non toglie nulla alla capacità dell’autore ma dipende dal tempo avuto a disposizione per produrre l’elaborato.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2022, 15:29

Grazie Gennibo, sei di una gentilezza squisita.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#7 » mercoledì 23 marzo 2022, 15:35

Ciao Commissà, anche tu sei molto cortese, ma più che di tempo si è trattato di difficoltà di rendere a livello di lettura il fenomeno della rifrazione: ossia questa scatola che si rimpicciolisce in tante versioni di se stessa. Pardon per il mancato pathos e l'ossessione per il tema, ma temevo di non centrarlo.

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MatteoMantoani
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#8 » venerdì 25 marzo 2022, 8:30

Prime Impressioni: Ciao Alexandra, piacere di rileggerti e complimenti per l'ottimo risultato che hai ottenuto nell'ultima edizione!

Aderenza al Tema: Tutto ok, anche se il barattolo con effetto droste sarebbe anche sostituibile da qualsiasi altro oggetto, senza dover cambiare troppo la trama.

Punti di Miglioramento: Solite robette che ti dico sempre, ci sono magari delle frasi troppo cariche di dettagli che sviano l'attenzione del lettore e rendono la lettura meno immediata. Non capisco perché questi personaggi debbano esplorare ogni stanza di ogni edificio abbandonato della città in rovina, ma non è necessario capirlo per cogliere il succo del racconto.

Punti di Forza: La situazione che descrivi è comunque evocativa. Avrei magari messo fin dal principio l'informazione che c'è un pericolo di venire avvelenati dal gas così il finale sarebbe apparso meno gratuito. Avrei calcato la mano più sul senso di pericolo che su quello di nostalgia, sebbene questa possa anche riflettere un po' il gusto personale.

Conclusioni: Qualche pulizia come al solito la farei, le frasi sono carichissime di dettagli che magari possono rendere la lettura un pochino meno immediata. Il senso di nostalgia che hai voluto esprimere mi è piaciuto, ma magari l'avrei bilanciato un po' di più col senso di pericolo per preparare meglio il finale. Insomma, idea buona, qualcosina da rivedere.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#9 » venerdì 25 marzo 2022, 17:09

Ciao, Matteo, grazie per i complimenti generosissimi in merito all'ultima edizione. Per questa, Pardon: per i troppi dettagli, la nostalgia a scapito della sensazione di pericolo. E' stata dura, per via dell'Effetto Rifrazione da fa passare al Lettore di Qualunque Tipo.

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#10 » domenica 27 marzo 2022, 20:54

Ciao Alexandra.
Inutile nascondermi dietro un dito: già lo sai che il tuo stile di scrittura non rientra tra le mie corde. L'eccessiva quantità di dettagli superflui ai fini della narrazione, il passaggio ripetuto dalla focalizzazione interna a una più onnisciente, la trama spesso ridotta a mere immagini che poco offrono al suo sviluppo verticale... Tutti elementi che, da lettore, mi tengono distaccato, forzando invece l'interpretazione dell'ambientazione attraverso il filtro del narratore.
Qui a peggiorare le cose c'è però l'inserimento del tema della competizione in maniera eccessivamente banale, quasi forzata. L'effetto Droste non appare infatti quale elemento fondante della trama, quanto come un dettaglio marginale relegato alla descrizione di una scatola del tutto simile a quella originale del cacao Droste.
Resta infine il mio solito dubbio: perché scrivere ogni volta il racconto in un'ora scarsa (in questa occasione persino meno), lasciando così il testo pieno di tante imprecisioni linguistiche? Un esempio su tutti, questo passaggio:

Si sentì chiamare da una voce: «Giorgio». Aveva qualcosa di gracchiante, come quella dell’anziana vicina che spesso lo aveva invitato a prendere una tazza di cacao. Posò la scatola, si guardò intorno e si accorse che proveniva dal suo orologio.
Il comandante lo riportava all’ordine: «Giorgio, se non hai intenzione di proseguire, scendi, posa quella scatola. Manderemo un altro.»
Il tono di voce era gentile, ma Giorgio sapeva cosa significava esitare nell’esplorare tutte le stanze. Ribellione, quindi morte.
Lui, però, ne aveva vista anche troppa: corpi immobili simili a statue di cera e dal sorriso ingannevole.


In poche righe 1) non vai a capo al cambio del soggetto dell'azione (Posò la scatola [...]), cambi tempo verbale senza ragione (lo riportava all'ordine), inserisci pronomi che non si sa a cosa si riferiscano (ne) e che fanno sospettare che l'errore risieda nell'uso del singolare anziché del plurale. Tutte queste sono sviste facilmente risolvibili con una semplice rilettura e che tuttavia sono quasi sempre presenti nei tuoi testi.
Davvero, mi spiace dover bocciare ancora una volta un tuo brano, ma sarei ipocrita a salvarlo nonostante la presenza di difetti già evidenziati in passato aggravati in quest'occasione da un uso eccessivamente banale del tema proposto.
lupus in fabula

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#11 » lunedì 28 marzo 2022, 16:53

Ciao, Alessandro, scusa, stavolta è andata così, devo starci attenta. Speriamo nella prossima volta. Non è stato un contest facile.

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Stefano.Moretto
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#12 » martedì 29 marzo 2022, 0:03

Ciao Alexandra. Devo dire che dopo più di un anno che leggo i tuoi racconti, ripensando alle impressioni che avevo all'inizio, ho percepito un'evoluzione molto forte – in positivo. Sei famosa per le descrizioni eccezionalmente accurate, forse anche un pochino troppo accurate; invece per i tuoi standard qui mi sembra che ti sia un po' trattenuta in tal senso, e in effetti la storia scorre meglio.
Il mondo che hai delineato è semplice, ma comunque efficace. Solitamente quando c'è un contesto post–apocalittico sento il bisogno di sapere cos'è successo, come, perché: è stato un attacco? Un incidente? Una catastrofe naturale? In questo caso non ne ho sentito così tanto il bisogno, anzi sono arrivato al termine della lettura senza che questo tarlo mi rodesse troppo, segno che comunque sei riuscita a mantenere quasi sempre la mia attenzione alta su qualcos'altro.
Il difetto maggiore secondo me è il momento in cui descrivi la scatola:
Si aggiustò la maschera, frugò nella dispensa, e ne tirò fuori una piccola scatola di cacao con il motivo di un bambino in pigiama blu seduto a tavola con accanto alla tazza una scatola di cacao con la figura di un bambino in pigiama blu con accanto una tazza e una scatola di cacao.

Questo è un periodo unico ed è lunghissimo: il protagonista si aggiusta la maschera, fruga la dispensa, prende la scatola e poi parte la descrizione ricorsiva. Il lettore ha bisogno di più interruzioni, se non metti un punto, non vai a capo, crei confusionei. Per esempio:
Si aggiustò la maschera, frugò nella dispensa, e ne tirò fuori una piccola scatola di cacao.
Sul cartone era stampata la figura di un bambino in pigiama blu seduto a tavola, con accanto alla tazza una scatola di cacao con la figura di un bambino in pigiama blu, con accanto una tazza e una scatola di cacao.

In questo modo il lettore può concentrarsi su un elemento alla volta: prima vede il personaggio prendere la scatola, poi, con calma, analizza la scatola stessa.
Prova a rileggere il racconto, ci sono vari punti in cui puoi applicare questa logica per semplificare la lettura, per esempio quando descrive la cucina.

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christianfloris
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#13 » martedì 29 marzo 2022, 1:10

Avverto una nota lirica in questo racconto. Dal punto di vista della struttura narrativa, non trovo nulla da eccepire: funziona, ha una sua logica interna, è una sequenza successiva a qualche attacco chimico, ma questo è intuibile dai dettagli che mostri durante il racconto. L'effetto Droste non è tanto nell'impalcatura del testo, quanto nella messa a fuoco di un particolare, che ha una sua efficacia.
Si può fare di meglio sotto l'aspetto stilistico: registro una certa ridondanza nell'uso degli aggettivi che può essere tranquillamente controllata. Non per togliere ricchezza alla tua scrittura, ma per indirizzarla meglio.
A ogni modo, una prova più che discreta che ci lascia col gusto del cacao amaro in bocca.

Nella mia personale scala di valutazione da 1 a 10 questo è un 7.50

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#14 » martedì 29 marzo 2022, 17:45

Ciao, Stefano, sono consigli preziosi, ne terrò conto. Scusa il periodo sovraccarico: eh, cosa non si fa per farsi capire. Sono coenta che la storia, nel complesso, ti sia piaciuta.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#15 » martedì 29 marzo 2022, 17:46

Ciao, Christianfloris, hai ragione per l'uso degli aggettivi, denotano incertezza se ne si abusa, ma io temevo di cannare questo tema dove c'era l'effetto rifrazione. Grazie di aver apprezzato la mia storia malgrado tutto.

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Laura Brunelli
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#16 » martedì 29 marzo 2022, 19:08

Ciao Alexandra,
piacere di leggerti.
L’idea è interessante, ma devo dire che ho fatto molta fatica a capire il racconto. A parte qualche difficoltà con alcune frasi che ho trovato un po’ lunghe e contorte, anche a causa di qualche refuso.
La cucina dai muri ricoperti di piastrelle bianche e il lampadario di celluloide a forma di budino rovesciato era rimasta la stessa, proprio come il tavolo e le sedie di legno nero.

Qui, per esempio, ho come la sensazione che manchi un con tra bianche e lampadario
desiderava la lucidità dei compagni di lotta, rimasti ad aspettarlo in strada, a bordo del furgone dal motore scoppiettante e dall’odore di bruciato.

Questa frase non l’ho proprio capita, così come non mi è chiaro il finale. Il motivo? Ad un certo punto il protagonista si sistema la maschera. Questo mi ha un po’ destabilizzato. Sta cercando del cibo perché scarseggia. Quindi è imperativo che esca vivo dalla missione. Se è così e considerato che ha un orologio con telecamera, suppongo che abbia anche una maschera antigas funzionante. Quindi non mi spiego perché non sia lucido e perché alla fine senta l’odore del gas e muoia.
Partendo dal presupposto che l’intendo era quello di trasmettere la poca lucidità del protagonista, lo stile è buono, ma trovo ci siano margini di miglioramento. Un esempio, giusto per spiegarmi meglio:
Aprì la dispensa e sperò di trovare cibo commestibile, malgrado il gas avesse corrotto la maggior parte di quello che c’era in città.

Questa la modificherei così:
Aprì la dispensa. Malgrado il gas avesse corrotto la maggior parte del cibo che c’era in città sperò di trovare qualcosa di commestibile.
Alla prossima e buona edition

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Mario Mazzafoglie
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#17 » martedì 29 marzo 2022, 23:33

La scatola di cacao - Alexandra Fisher

Ciao Alexandra, un piacere leggerti.
Innanzitutto complimenti per aver avuto il coraggio di usare la prima cosa che è uscita a tutti su google dopo aver digitato il tema proposto per l'edition. :)
Il racconto in sè non mi ha fatto particolarmente impazzire perchè anche dinanzi a una seconda rilettura ci sono stati dei passaggi che non sono riuscito a capire a fondo.
Come ti ha già fatto notare qualcuno, non si percepisce il rischio dovuto al gas e non si capisce bene quale sia lo scopo del protagonista. A mio avviso, maggiore spiegazione di questi due aspetti avrebbe potuto dare tutto un altro significato al testo.
In bocca al lupo.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#18 » mercoledì 30 marzo 2022, 13:42

Ciao, Laura, più che chiederti scusa non si può. Eh, beh, vedrò di far meglio la prossima volta.

Ciao Mario, pardon per certi errori e quanto al Lupo, che viva pure sereno, lo immagino mentre gusta i suoi cibi preferiti e ama le sue lupe.

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antico
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#19 » sabato 2 aprile 2022, 11:15

Devo dire che nelle ultime edizioni stai imbrigliando bene il tuo stile per renderlo più asciutto e funzionale, lo scorso mese il risultato è stato evidente mentre questo mese, invece, mi sembra ti sia scontrata con il tema venendone anche un pelo dominata, tanto da inserirlo a forza in un modo che non mi ha lasciato del tutto convinto. Poi un problema anche sul finale perché viene sopraffatto dal gas pur indossando la maschera (di cui avevi parlato nel primo terzo di racconto) e questo mi è sembrato un errore grosso soprattutto se poi non supportato da adeguata spiegazione sul perché sia risultato tanto micidiale. Insomma, un passo indietro rispetto al mese scorso, ma sempre rimanendo sulla giusta strada. Per me siamo su un pollice tendente al positivo anche se non in modo solido e neppure brillante.

alexandra.fischer
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Re: La scatola di cacao

Messaggio#20 » sabato 2 aprile 2022, 15:17

Ciao, Antico, scusa per la mancata spiegazione sulla maschera antigas difettosa. Devo aggiustare un bel po' di cose, ma voglio farle, voglio dire, il mese scorso fu un exploit ma non voglio che sia fortuna e basta.

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