Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 marzo 2022 con un tema di Maria Elisa Aloisi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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Gennibo
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Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2022, 0:01

Mi sveglio. Sirene avvertono del pericolo. Bombe esplodono. I rumori sono sempre più forti. I nemici si avvicinano e io sto barricata in casa.
Pensavo di aver solo chiuso gli occhi e invece ho dormito tutta la notte. Sono stanchissima. Mi alzo e guardo fuori. Dall’ottavo piano il panorama è grigio fumo, quello dei fuochi innescati dalle esplosioni.
Non c’è corrente, il cellulare è scarico. Mi manca il terreno sotto i piedi: il panico è un compagno antipatico, mi ricorda che tutto il mio mondo è crollato.
Devo andare via, non ho più da mangiare, devo smettere di aprire le antine della cucina nel tentativo di trovare una scatola di biscotti dimenticata in giro.
È tornata la calma, ma viene rotta da passi pesanti che salgono le scale.
Un colpo e la porta si spalanca, entra una ventata gelida, due uomini in mimetica e passamontagna entrano in casa, si guardano in giro, uno mi stringe il braccio e grida qualcosa di incomprensibile, grido anche io che mi devono lasciare stare, mi tiro indietro, ma niente, mi spingono fuori, uno dei due vomita parole giù dalla tromba delle scale. L’altro mi strappa giù i pantaloni, grido.
Lui mi colpisce il viso con la pistola, gli sputo il mio sangue negli occhi, e mi cresce una rabbia cieca, cosa ho da perdere?
Afferro la sua arma, lui non la molla, gli sputo ancora addosso e ringhio; la forza è dalla sua. Mi punta la canna alla tempia, grugnisce parole.
Chiudo gli occhi. Vaffanculo mondo.
Sento gli spari.
Riapro gli occhi. Sono ancora viva o è il mio fantasma che si sta muovendo?
– Seguimi! – La voce è di un ragazzino.
Ha puntato verso di me un mitra che ancora fuma. Lo conosco, l’ho incontrato qualche volta alla scuola dove insegnavo.
I due uomini sono in una pozza di sangue che si allarga. Dietro il ragazzino ne arriva un altro, buttano giù i corpi dalla tromba delle scale. Quando toccano il fondo sento un rumore sordo.
– Dai, andiamo! – mi strilla. È lui che comanda adesso, non sono più io, l’insegnante, ad avere il controllo.
– Dove? – chiedo.
– Via da qui. – Sotto continuano a sparare, tentenno. Lui parla in un walkie talkie poi a me: – La strada è libera, sono stati eliminati anche quelli giù.
Eliminati: una parola che prende forma quando arrivo giù e vedo i cadaveri che gli amici del ragazzo ammucchiano su un camioncino. In cima c'è un giovane, come loro. Ha il cranio spaccato, svuotato. Il cervello è una massa informe che giace sull’asfalto.
Lo fisso. C’è mancato poco e sarei stata al suo posto. Che senso ha tutta questa violenza? Mi sento strattonare.
– Vieni. – i ragazzini mi fanno segno di salire davanti, mentre gli altri vanno dietro, con i cadaveri. E adesso che sono uscita dal mio guscio è successo tutto il peggio. Mi sembra di aver attraversato qualcosa di trasparente, inconsistente, dove prima tenevo il fiato e aspettavo, e adesso vivo, ci provo, e la paura non c’è più, rimane il desiderio di fare qualcosa, di fermare questa pazzia, a qualsiasi costo, ma per farlo sarò anche io un nemico, per il nemico.
Ultima modifica di Gennibo il martedì 22 marzo 2022, 0:08, modificato 2 volte in totale.



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antico
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2022, 0:04

Ciao Isabella, bentornata! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa MARIA ELISA ALOISI EDITION!

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Gennibo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2022, 0:07

Grazieee Maurizio, che bello!

alexandra.fischer
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2022, 14:37

Tema centrato. Bellissimo il personaggio dell’insegnante che ha ancora la sua mentalità dell’anteguerra, guarda gli eventi bellici dapprima come da uno schermo, finché non la coinvolgono come nella scena della violenza sessuale accennata prima e della minaccia di morte poi. Magistrale l’uso dei rumori, delle sensazioni, dell’orrore, come nella scena del giovane dalla testa esplosa dal colpo di arma da fuoco. Molto indovinata la figura del soldato-salvatore, ex-allievo della docente. Molto ben resa l’atmosfera della guerra, anche nella descrizione del cibo mancante.

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Gennibo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#5 » martedì 22 marzo 2022, 14:50

Ciao Alexandra! Grazie mille per le belle parole!

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kruaxi
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#6 » mercoledì 23 marzo 2022, 17:24

Più che un racconto l'ho trovato un'istantanea, va da sé molto "contemporanea", della guerra.
In effetti non ci ho trovato una "storia" vera e propria.
L’iniziale manicheismo, i due soldati sono dei cartonati malvagi, viene compensato dall’empatia che la protagonista prova nei confronti del giovane soldato dal cranio scoperto.
Ben scritta, sicuramente emozionante ma, a mio modestissimo parere, un
po' pretestuosa l'attinenza al tema proposto.

Stefano Tanci

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Emiliano Maramonte
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#7 » giovedì 24 marzo 2022, 20:08

Ciao Isabella, bentornata e contento di ritrovarti!
Il racconto si legge benissimo e tratta di orrori e soprusi universali. In fondo, la guerra fa schifo in qualsiasi epoca e in qualsiasi forma essa si manifesti.
Interessante il rovesciamento di ruoli e l'implicazione finale per cui la vittima diventa il nemico del nemico.
E' un racconto che non ha particolari pretese, trasmette ciò che deve trasmettere e lo fa bene. L'unica cosa che ho faticato a rinvenire è il tema, si trova per caso nel concetto di nemico del nemico? Peccato, perché accentuandolo un po' e fornendo qualche input in più riguardo alla cornice (di che guerra parliamo? E' un'imprecisata invasione? E' la seconda guerra mondiale?) sarebbe risultato più apprezzabile.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Alessio Cavanna
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#8 » giovedì 24 marzo 2022, 21:47

Ciao Isabella. Il tuo racconto non è solo bello ma anche uno dei migliori. E il tema non l'hai disatteso. Non credo che la tua storia si riferisca alla seconda guerra mondiale ma a una più attuale. Dico bene? Bella l'idea di far sputare alla tua protagonista il sangue in faccia al soldato. L'unica critica che che mi sento di farti riguarda i ragazzini che maneggiano mitra. È un po' improbabile, a meno che non siano realmente ragazzini. L'idea che mi sono fatto è che la protagonista, in quanto ex insegnante, li percepisca come tali. Forse perché pensa che persone così giovani non dovrebbero combattere ma restare innocenti. Fammi sapere se ci ho preso))

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Gennibo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#9 » giovedì 24 marzo 2022, 23:43

Emiliano Maramonte ha scritto:Ciao Isabella, bentornata e contento di ritrovarti!
Il racconto si legge benissimo e tratta di orrori e soprusi universali. In fondo, la guerra fa schifo in qualsiasi epoca e in qualsiasi forma essa si manifesti.
Interessante il rovesciamento di ruoli e l'implicazione finale per cui la vittima diventa il nemico del nemico.
E' un racconto che non ha particolari pretese, trasmette ciò che deve trasmettere e lo fa bene. L'unica cosa che ho faticato a rinvenire è il tema, si trova per caso nel concetto di nemico del nemico? Peccato, perché accentuandolo un po' e fornendo qualche input in più riguardo alla cornice (di che guerra parliamo? E' un'imprecisata invasione? E' la seconda guerra mondiale?) sarebbe risultato più apprezzabile.

In bocca al lupo!
Emiliano.


Ciao Emiliano! Anche io sono contenta di essere riuscita finalmente a partecipare a una Edition. E grazie per le belle parole!
Riguardo la guerra, ho pensato a una persona ucraina, leggo tutti i giorni queste terribili notizie e mi sono entrate in testa, vorrei dare un senso a tutto ciò e non ci riesco, così scrivo. Però, anche se avevo in mente una guerra specifica, non ho specificato luoghi o date proprio perché penso che le guerre e i loro orrori siano uguali dappertutto, e quindi se un lettore si fa l'immagine di un posto di guerra diverso dal mio va comunque bene, non cambia il senso della storia.
Riguardo il tema ho provato a esplorare diverse angolazioni, partendo dalla visuale dall'alto e poi scendendo al piano terra, qualcuno viene aggredito ai piani alti, qualcuno viene aggredito giù, poi c'è quella dell'uomo adulto (grande) e allo stesso tempo c'è la figura del ragazzino (uguale, ma più piccolo) sono entrambi uno nemico dell'altro, uguali, anche se nel caso specifico il ragazzino aiuta la protagonista e quindi può essere visto come un eroe, ma ha comunque ucciso qualcuno. Poi c'è lo scambio di ruoli tra l'immagine dell'insegnante (guida) e del ragazzino (figura più piccola) che la "guida" giù dandogli indicazioni preziose. E nel caso non si riuscisse a cogliere i punti precedenti ho messo una frase che esplicitasse un mio pensiero e cioè che da entrambe le parti in guerra, guardando gli altri vedono la stessa cosa: il nemico.
Non sono sicura di averci azzeccato del tutto, ma ci ho provato ;)
E una delle cose belle dell'aver partecipato è quella di avere avuto il tuo feedback, perché mi dai sempre degli interessanti spunti di riflessione.
Grazie ancora e buona Edition!

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Gennibo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#10 » venerdì 25 marzo 2022, 0:01

Alessio Cavanna ha scritto:Ciao Isabella. Il tuo racconto non è solo bello ma anche uno dei migliori. E il tema non l'hai disatteso. Non credo che la tua storia si riferisca alla seconda guerra mondiale ma a una più attuale. Dico bene? Bella l'idea di far sputare alla tua protagonista il sangue in faccia al soldato. L'unica critica che che mi sento di farti riguarda i ragazzini che maneggiano mitra. È un po' improbabile, a meno che non siano realmente ragazzini. L'idea che mi sono fatto è che la protagonista, in quanto ex insegnante, li percepisca come tali. Forse perché pensa che persone così giovani non dovrebbero combattere ma restare innocenti. Fammi sapere se ci ho preso))


Wow, grazie Alessio, che belle parole :D Hai ragione, anche se ho pensato all'idea della guerra in generale mi sono figurata una donna ucraina. Riguardo i ragazzini pensavo alla terza media o prime superiori, quando in media sono ancora di taglia piccola. Ma sono in grado di sparare e, costretti dalla situazione, per salvarsi devono fare quello che fa il nemico, combattere davvero e non per gioco.
Grazie ancora e buona Edition!

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gcdaddabbo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#11 » venerdì 25 marzo 2022, 21:27

Ciao, Isabella!
Il primo punto a favore del tuo racconto è, secondo me, che tenti di descrivere una scena presa dalla realtà. Potrebbe essere ambientata in Ucraina o in uno dei tanti posti del mondo dove ci sono guerra e violenza. Non sono riuscito a cogliere però un effetto Droste, e, quel che è peggio, mi è sembrato che il ritmo del racconto non vivesse in sintonia con le immagini che vengono fuori dalle parole. Per esempio: dici “sotto continuano a sparare”, “tentenno”. Lo sparo mi dà di crepitio, sussulto, scoppio; un ballo, un canto mi porta a un tentennio. Spero di rileggerti! In fondo, la tua impostazione non mi dispiace. Giancarlo

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Gennibo
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#12 » venerdì 25 marzo 2022, 23:20

Ciao Giancarlo, e grazie del tuo interessante commento, in realtà io ho pensato al tentennare come indecisione e non come movimento, ma in effetti se quella parola ha più significati può non risultare chiara.

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Michael Dag
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#13 » sabato 26 marzo 2022, 16:03

Bizzarra interpretazione dell'effetto drosde, ma sensatissima. La violenza genera violenza, che genera altra violenza e via. Per me ci sta.
Ho trovato lo stile un po' macchinoso da seguire, a mi parere usi troppe subordinate e virgole, e questo, alla lunga, specialmente in frasi che durano tr, o anche quattro righe, lo trovo, come dire, faticoso. Ma è solo un opinione personale.
Due appunti da pignolo:
I ragazzini che usano dei mitra ci sta tutto. Se avessi scritto "fucile" sarebbe stato peggio, in quanto un fucile d'assalto è più pesante e potente di un mitra, anche se i bambini soldato in africa maneggiano gli ak47 senza grossi problemi.
Non ho capito però perché raccolgono i cadaveri.

Dario17
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#14 » sabato 26 marzo 2022, 17:48

Un racconto molto "istant movie", visti i fatti odierni.
È adrenalinico, non c'è un momento vuoto, succedono tante cose anche se la maggior parte sanno figià visto-udito-letto.
L'originalità è tutta nell'ex studente che salva la protagonista insegnante, un discreto guizzo presentato anche benino.
I due macigni che gravano sul racconto sono 2:
. il finale un po' meh con la riflessione della protagonista che se la canta e se la suona da sola.
. L'assoluta non attinenza con il tema richiesto. Non ho trovato nessun accenno all'effetto drosde, anche a una seconda rilettura dopo aver letto la tua spiegazione nei commenti di seguito. L'effetto drosde come "gioco di inquadratura e visuale della vicenda"? Non mi ha convinto. e io sono un fan assoluto dei temi affrontati di lato e con stravaganza.
Paradossalmente sarebbe stato superattinente con il tema del contest di Maurizio Ferrero.

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wladimiro.borchi
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#15 » mercoledì 30 marzo 2022, 13:12

Ciao Isabella,
bellissimo racconto su un tema di cui c'è sempre più bisogno di parlare in questi giorni terribili.
Lo stile è ottimo, come al solito, e si empatizza senz'altro col tuo io narrante e la terribile situazione vissuta, in cui ci immergi in modo magistrale.
Anche io, però, non vi ho trovato alcuna attinenza al tema dato.
A rileggerci presto.
W

read_only
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#16 » giovedì 31 marzo 2022, 22:33

Ciao Isabella,

il tuo testo è scritto bene, sebbene più di vero e proprio racconto ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a delle fotografie. Il che secondo me sintetizza bene sia il punto di forza della tua scrittura in questa prova, quello di evocare delle immagini nitide e vere, sia il punto di debolezza, ossia di aver ricreato un contesto statico.
Come al solito mi sono concessa più riletture perché per me MC è soprattutto una palestra e vorrei riuscire sempre a fare commenti che siano utili come quelli che mi piace ricevere, con delle indicazioni in più, ma non ho capito bene il perché abbia avuto una sensazione di "statico". Forse per un assenza di un vero cambiamento? O il pdv è un po' passivo, salvo la riflessione finale? Ti lascio questi spunti di rfierimento.
In bocca al lupo,
Morena

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antico
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Re: Un altro giorno, ma qualcosa è cambiato

Messaggio#17 » venerdì 1 aprile 2022, 13:45

Un racconto efficace che pecca sul finale. Mi spiego meglio, mi è piaciuto, ma è troppo spiegato, ragionato. Meglio sarebbe stato accompagnarla lungo questa metamorfosi: non accetta la guerra e la violenza, ma ci si trova dentro e genera ulteriore violenza che a sua volta crea i presupposti per altre violenze. Forse saresti dovuta entrare di più dentro la protagonista e disporre diversamente gli eventi del racconto senza arrivare alla chiusa riflessiva. Ma tant'è, la tua scelta è stata diversa e l'effetto è comunque buono anche se non ottimo. Il tema lo vedo anche se sarebbe potuto uscire molto meglio da una diversa trattazione. In buona sostanza, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Floccari.

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