Dove atterrano le speranze
Inviato: martedì 22 marzo 2022, 0:29
Wilson tirò di colpo la leva direzionale e la navicella si rialzò bruscamente, le rocce rosa su cui stava per schiantarsi gli sfrecciarono sotto la scocca. Rallentò la corsa e riprese quota. C'era mancato poco, un attimo ancora e si sarebbe schiantato insieme al resto della flotta.
Wilson lanciò uno sguardo al radar. Delle centinaia di unità partite erano rimaste poche decine.
«Mio dio, che disastro.»
Un'intera flotta spazzata via in un istante. Che ne era ora del loro sogno di colonizzare nuovi mondi?
Davanti a lui si aprì una gigantesca voragine e la navicella venne travolta da una turbolenza.
«Merda!»
Virò per costeggiare lo strapiombo senza. Un gayser esplose dalla voragine, Wilson calò di quota per cercare riparo dal vento. I suoi occhi passarono frenetici lungo tutto il paesaggio cercando un posto dove nascondersi da quella tempesta. Una collina, non molto distante. L'unica possibilità!
Caricò i motori al massimo e puntò in direzione della collina. Alla base si apriva una piccola rientranza. No, una vera e propria grotta!
La navicella venne presa da un'altra turbolenza.Wilson attivò gli stabilizzatori, ma le vibrazioni sconquassarono tutta la nave. Arrivò davanti alla grotta e tirò di colpo la leva direzionale. Il suo corpo venne sbalzato in avanti e la cintura di sicurezza gli schiacciò il petto provocandogli una fitta terribile. Avrebbe voluto urlare, ma la pressioneo al petto non gli permetteva neanche di respirare. La nave si schiantò contro una parete della grotta, ma la scocca resistette. Wilson riprese fiato e si portò le mani al petto. Era vivo. In qualche modo era riuscito a salvarsi. Guardò il radar, ma ormai era andato.
La terra tremò sotto la navicella. Non era ancora finita, ma lui sarebbe sopravvissuto. In un modo o nell'altro.
***
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom gli aveva appena starnutito in faccia.
«Che schifo Tom! Mettiti una mano davanti!»
Tom si passò il dorso della mano sul naso. «Scuza,» la sua voce tradiva il naso tappato. «Bi è scappado.»
Miriam si strofinò la faccia col fazzoletto più volte. «Se mi hai passato qualcosa proprio ora che stiamo atterrando ti ammazzo.»
Tom riprese i comandi dell'astronave e avviò le manovre di atterraggio. «Zu zu, è zolo un raffreddore.»
Miriam arricciò il naso. «Sento che mi è entrato qualcosa nelle narici.»
«Paranoica.» Tom scrollò le spalle. «Dienidi, sdiamo adderrando»
La navicella si adagiò a terra con uno scossone. Erano arrivati su uno spiazzo erboso, poco distante da una foresta. Sembrava un posto perfetto dove riposarsi e cercare risorse.
«Dai.» Miriam si rimise il fazzoletto in tasca. «Non sembra così male.»
***
Frank grattò il cagnolino sulla pancia e il cucciolo si rotolò per terra scodizolando.
«È troppo carino, da quanto ce l'hai?»
Marco gli passò accanto e andò in salotto. «Settimana scorsa. Non starci troppo attaccato però, non l'ho ancora portato dal veterinario per vedere se ha le pulci.»
Wilson lanciò uno sguardo al radar. Delle centinaia di unità partite erano rimaste poche decine.
«Mio dio, che disastro.»
Un'intera flotta spazzata via in un istante. Che ne era ora del loro sogno di colonizzare nuovi mondi?
Davanti a lui si aprì una gigantesca voragine e la navicella venne travolta da una turbolenza.
«Merda!»
Virò per costeggiare lo strapiombo senza. Un gayser esplose dalla voragine, Wilson calò di quota per cercare riparo dal vento. I suoi occhi passarono frenetici lungo tutto il paesaggio cercando un posto dove nascondersi da quella tempesta. Una collina, non molto distante. L'unica possibilità!
Caricò i motori al massimo e puntò in direzione della collina. Alla base si apriva una piccola rientranza. No, una vera e propria grotta!
La navicella venne presa da un'altra turbolenza.Wilson attivò gli stabilizzatori, ma le vibrazioni sconquassarono tutta la nave. Arrivò davanti alla grotta e tirò di colpo la leva direzionale. Il suo corpo venne sbalzato in avanti e la cintura di sicurezza gli schiacciò il petto provocandogli una fitta terribile. Avrebbe voluto urlare, ma la pressioneo al petto non gli permetteva neanche di respirare. La nave si schiantò contro una parete della grotta, ma la scocca resistette. Wilson riprese fiato e si portò le mani al petto. Era vivo. In qualche modo era riuscito a salvarsi. Guardò il radar, ma ormai era andato.
La terra tremò sotto la navicella. Non era ancora finita, ma lui sarebbe sopravvissuto. In un modo o nell'altro.
***
Miriam mollò i comandi, prese un fazzoletto dalla tasca e se lo passò sulla faccia per togliere lo schifo che Tom gli aveva appena starnutito in faccia.
«Che schifo Tom! Mettiti una mano davanti!»
Tom si passò il dorso della mano sul naso. «Scuza,» la sua voce tradiva il naso tappato. «Bi è scappado.»
Miriam si strofinò la faccia col fazzoletto più volte. «Se mi hai passato qualcosa proprio ora che stiamo atterrando ti ammazzo.»
Tom riprese i comandi dell'astronave e avviò le manovre di atterraggio. «Zu zu, è zolo un raffreddore.»
Miriam arricciò il naso. «Sento che mi è entrato qualcosa nelle narici.»
«Paranoica.» Tom scrollò le spalle. «Dienidi, sdiamo adderrando»
La navicella si adagiò a terra con uno scossone. Erano arrivati su uno spiazzo erboso, poco distante da una foresta. Sembrava un posto perfetto dove riposarsi e cercare risorse.
«Dai.» Miriam si rimise il fazzoletto in tasca. «Non sembra così male.»
***
Frank grattò il cagnolino sulla pancia e il cucciolo si rotolò per terra scodizolando.
«È troppo carino, da quanto ce l'hai?»
Marco gli passò accanto e andò in salotto. «Settimana scorsa. Non starci troppo attaccato però, non l'ho ancora portato dal veterinario per vedere se ha le pulci.»