Una domenica mattina

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 21 marzo 2022 con un tema di Maria Elisa Aloisi!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 3000 caratteri entro l'una.
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christianfloris
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Una domenica mattina

Messaggio#1 » martedì 22 marzo 2022, 0:29

Quincy passeggiava nel corso, con l’ombrello sotto braccio e in mano un vassoio di dolci per il pranzo con i Davenport. Confusa nella caligine di febbraio c’era la folla della domenica che sciamava rilassata dalla chiesa metodista di Saint Joseph; i bambini correvano dai loro compagni, per tirare due calci a un pallone col vestito buono: li vide gridare e fare gol in una porta delimitata con quattro felpe a fare da pali e una traversa immaginaria. Rise di quella brigata di monelli e, forse per la prima volta, avvertì che il suo tempo non era tanto. Si fermò davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento, mentre la malinconia sembrava inghiottirla. Si specchiò tra gli svolazzi retrò di gusto liberty stampigliati nel cristallo: parve contare le sue rughe, nel pentagramma del suo viso che suonava la musica della sua vecchiaia. Un attimo e l’abisso buio in cui era precipitata svanì, si lasciò riprendere dalla strada e dalla sua animazione. “Respira”, si disse “respira”. Raccolse da terra il pacco stropicciato e poi diede uno sguardo ad Hardy, un bambino che si lanciò a rincorrere il pallone scagliato da un compagno. I suoi genitori erano appena usciti dalla funzione religiosa ma, dopo averli individuati, riprese a giocare come un fantasma nella nebbia più fitta. Vide Quincy prima sorridere, poi a un tratto impalarsi per strada senza un senso, mentre Terry Winston terminava l’azione da lui interrotta. E ancora la osservò appoggiarsi alla vetrina, col vassoio bianco che le era cascato sul marciapiede. Forse si chiese, certo, si chiese se le servisse il suo aiuto. Ma durò un attimo e il pallone sibilò vicino alla sua faccia, il grido di Winston lo invitava a darsi una mossa e a rincorrerlo. Riprese a giocare, poi si girò per un ultimo sguardo verso la signora Quincy: si stava incamminando verso Huygens Plaza. Hardy quasi andò a sbattere contro il cavalletto di Pierre Dupont che gli urlò in francese di stare attento col suo pallone: Dupont stava finendo di dipingere sulla sua tela la facciata della chiesa, aveva già fatto alcuni schizzi preparatori e si apprestava a definire meglio i particolari degli abiti delle persone. Imbevette il crine del pennello più fine che aveva in un colore a olio giallo; in quella giornata grigia, era la tonalità che gli serviva per ritrarre l’ombrello della signora Quincy. Distava una trentina di metri dal punto in cui lei si era fermata, appoggiandosi alla vetrina di Herald; non seppe distinguere se il pallore del suo volto fosse un effetto della rifrazione dei deboli raggi solari perché stava cercando di catturare la plastica dinamicità della partita. Aveva visto il bambino che stava per schiantarsi sul cavalletto cercare con gli occhi i suoi genitori, loro avevano alzato una mano e sorriso. Poi lui si era disinteressato del gioco: a Dupont parve che stesse osservando la vecchia, ora diretta verso Huygens Plaza. Ma non avrebbe potuto giurarci. E da lontano fece di nuovo capolino nel corso la signora Quincy.



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antico
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#2 » martedì 22 marzo 2022, 0:37

Ciao Christian e benvenuto nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona MARIA ELISA ALOISI EDITION!

Ti consiglio, se già non ci sei, di entrare nel gruppo fb di MC perché penso che sia il modo migliore di godersi la partecipazione, dalla prima fila e compartecipando in modo più attivo con il resto della community :)

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#3 » martedì 22 marzo 2022, 0:40

Ti ringrazio, Antico.

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Gennibo
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#4 » martedì 22 marzo 2022, 19:35

Ciao Christian e ben trovato in questa arena di Minuti Contati. Il tuo racconto è una pennellata letteraria simpatica, che mostra una scena con un pittore intento a dipingere e l’autore intento a descrivere quella stessa scena. Carina l’idea, delicata.
Ti farei due appunti, il primo è il punto di vista, non ben focalizzato, il racconto parte con la signora Quincy (me la sono immaginata giovane, poi l’ho invecchiata, forse era meglio un bastone di un ombrello, a meno che non avessi in mente un quadro specifico) poi dici: confusa, e io penso alla signora Quincy, che poche parole dopo si trasforma in folla, iniziando con il soggetto folla sarebbe più chiaro. Poi succedono diverse cose, e quando scrivi: rise di quella brigata di monelli mi sono chiesta chi ridesse.
Quando dice: “Respira” pensavo fossimo con lei, ma poi dici: vide Quincy sorridere, e io mi domando: chi vede Quincy? (tornando indietro si capisce che è il bambino, ma non è facile da seguire) e va avanti in questo modo.
Il secondo punto è l'impressione a prima vista di un muro di parole. Sarebbe meglio andare a capo in punti specifici per chiarire l’andamento della narrazione. Ad esempio, se all’inizio cambi il soggetto, potrebbe essere utile andare a capo, così io che leggo capisco che c’è uno stacco e puoi dare più o meno importanza alle varie cose che vuoi esprimere.
Comunque un bel quadretto.

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GiulianoCannoletta
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#5 » giovedì 24 marzo 2022, 9:21

Ciao Christian, piacere di averti letto.
Mi associo alle osservazioni già fatte. Non so se è un effetto che volevi dare, ma un testo così fitto e senza mai andare a capo è un po' faticoso da leggere.
Anche io ho avuto qualche incertezza nella parte centrale nel capire qual punto di vista si stesse seguendo.
Mi sono piaciute molto alcune espressioni che usi, molto poetiche, credo che si intonino bene al tipo di situazione che hai raccontato.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Pretorian
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#6 » giovedì 24 marzo 2022, 23:39

Ciao, Christian e piacere di leggerti. Ok, direi che su questo racconto c'è davvero tanto da lavorare. Dal PDV ballerino al narrato onnipresente fin nei minimi dettagli, passando per periodi lunghi, prolissi e spesso inconcludenti, lo stile è estremamente acerbo e necessita di un grosso lavoro di evoluzione. La trama è confusa e sembra più un estratto di un testo più ampio che un racconto che vada effettivamente a parare da qualche parte. La confusione è così tanta che non sono nemmeno sicuro di poter dire se il tema sia stato rispettato o meno. Beh, direi che cìè davvero molto da lavorare per il futuro.
Alla prossima

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#7 » venerdì 25 marzo 2022, 18:02

Ciao, grazie per essere passato.
Ritengo che anche tu debba lavorare molto, in futuro. Sui giudizi che esprimi, intendo.

AntonellaBagorda
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#8 » venerdì 25 marzo 2022, 20:00

Caro Christian,
spero tu ti stia trovando bene in questo simpatico contest, noto che è la prima volta anche per te.
Il tuo è un bell'esperimento. Nel tuo racconto fanno da padroni poesia, immagini e rumori che diventano suoni. Non si può mettere in dubbio la padronanza nella scrittura e la gestione degli eventi, anche se il tuo è un racconto che, bisogna ammetterlo, non si presta a una percezione immediata e a una veloce comprensione, ma va assaporato, goduto, senza fretta. Solo così si possono cogliere tutti i punti di vista, tutte le voci, le suggestioni e i colori che hai inserito in questo bel quadro.
Passando all'Effetto Droste, vero protagonista di questo gioco, va detto che è presente e tra i più originali letti qui nell'arena.

Complimenti e buona gara.

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#9 » sabato 26 marzo 2022, 10:08

Grazie infinite, Bag. È esattamente come hai detto, è un racconto che va letto con la dovuta attenzione e senza avere i "minuti contati" sul collo: è solo così che emergono gli elementi che hai giustamente rilevato.

Complimenti a te per la bella analisi e in bocca al lupo per la tua gara!

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Andrea Furlan
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#10 » sabato 26 marzo 2022, 22:35

Ciao Christian,
Il tuo racconto è interessante e poetico, una lunga descrizione di una scena di paese in una domenica come tante. Se ho capito bene, il punto di vista cambia da un personaggio all'altro seguendo la passeggiata e il cerchio si chiude con l'apparizione finale della signora Quincy. Un'idea originale ma difficile da seguire anche dopo diverse riletture. Mi associo alle criticità rilevate dagli altri: la scrittura è molto serrata, trovo che ci siano troppi personaggi che fanno perdere l'attenzione. Personalmente non apprezzo molto i nomi anglosassoni in un'ambientazione forse americana, avrei privilegiato un posto italiano. In sintesi una buona idea che poteva essere gestita meglio.

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#11 » domenica 27 marzo 2022, 17:46

Ciao Andrea, grazie del tuo commento.

Ho notato che questa cosa del muro di testo vi ha un po' spaventato oltre le mie aspettative. In realtà è pensato così, anche dal punto di vista testuale, per mettere in evidenza che la scena ha una sua continuità che non cambia, perché di fatto è un'unica scena ritratta da tre punti di vista diversi. Hai colto giustamente la circolarità della scena (che ad alcuni è sfuggita) che rimanda a una ripetizione infinita.
Comprendo che il muro di testo scoraggi la lettura, ma la spiegazione tecnica è tutta qui.

In bocca al lupo.

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Davide_Mannucci
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#12 » lunedì 28 marzo 2022, 8:40

Ciao Christian e benvenuto nell’Arena!
Forse sono io particolarmente folle e con la testa confusa...ma a me il tuo racconto è apparso chiarissimo. Ho apprezzato il vortice folle dei cambi di punti di vista e la logica ricorsiva e fluida della storia. Per quando riguarda il muro di testo...ok, spaventa all’inizio ma ha una sua logica. Del resto questo tema richiedeva, secondo me naturalmente, un salto in una dimensione che si allontana dal lineare e dal logico...quindi il tuo racconto è perfettamente in linea.
Per me una bella prova.
A presto
Davide Mannucci

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#13 » lunedì 28 marzo 2022, 22:27

Caro Davide, grazie per questo tuo commento.

Sei stato l'unico, insieme a LaBag, ad aver colto la logica profonda sia della struttura narrativa, che del wall of text. Bravo anche a non spaventarti, davanti a questa difficoltà di lettura, e a individuare i legami contenuti in una scena apparentemente banale.
Si tratta, come hai potuto vedere, di un'unica scena che scorre da un pov all'altro, senza soluzione di continuità. I fatti che vengono descritti sono gli stessi, ma visti e rivisti da personaggi differenti che si passano il testimone tra loro, senza necessità di inserire le cesure degli a-capo. Hai indovinato la struttura ricorsiva anche quando Quincy compare nuovamente sulla strada, per dare inizio a una nuova scena (che sarà la stessa).

Cose che possono essere scoperte soltanto a una lettura più che attenta. Perciò, chapeau.

alexandra.fischer
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#14 » martedì 29 marzo 2022, 18:16

Tema rispettato. Il Lettore Amante dell’Ordine rabbrividisce davanti al vassoio caduto di Quincy. Poveri dolci, adatti a confortarne il senso di vecchiaia e a fare bella figura con il pranzo dai Davenport. Ma c’è questa partita di calcio di monelli fuori dalla chiesa metodista di Saint Joseph, con in più il dramma del pittore intento a dare un giallo alla caligine di febbraio. La sua modella ideale? La signora Quincey con il suo ombrello. Da brividi il rischio corso dal quadro per colpa di Hardy. Racconto che sarebbe piaciuto a Virginia Woolf. Nota d’orrore, i genitori troppo indulgenti di Hardy: stava per rovinare un quadro. E la passione per il calcio non può giustificare certe azioni.

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Signor_Darcy
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#15 » mercoledì 30 marzo 2022, 20:18

Ciao Christian e benvenuto.
Una girandola di persone, immagini e movimenti che, nonostante un po’ di confusione – e il muro di testo – lascia apprezzare la declinazione del tema. Una sorta di impressionismo in prosa, ma con impressioni del tutto terze. Forse ci sono un po’ troppi aggettivi, soprattutto nella prima parte. Una buona prova per essere la prima, tutto sommato.

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christianfloris
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#16 » mercoledì 30 marzo 2022, 21:35

Grazie Signor Darcy e complimenti per l'avatar.
Se dovessimo parlare di effetto Droste con un album musicale, Thick as a brick sarebbe perfetto.

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antico
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Re: Una domenica mattina

Messaggio#17 » venerdì 1 aprile 2022, 14:33

Un testo ben studiato che si legge più volte con gusto per cercare di comprendere il senso della scena. Il wall of text, così come i cambi di pdv, sono scelte autoriali e la cosa è abbastanza evidente. Trovo una problematica principale che penso abbia influito su una certa tipologia di giudizi: parti cercando di empatizzare con la signora Quincy (però occhio che omettendo il SIGNORA per recuperare caratteri ti giochi proprio l'immediata empatia perché rallenti la definizione del personaggio), passi poi al ragazzino mostrandocelo in riflesso alla signora Quincy e tenendo fuori il lettore dalla sua essenza pur provando a tirarlo dentro con i riferimenti al guardarla e al sentimento fugace di aiutarla, infine ecco il pittore che osserva il tutto rimanendo però il personaggio più freddo del lotto. In pratica è un'empatia a scendere di intensità mentre, mio parere, avrebbe dovuto procedere con una parabola opposta, soprattutto in un testo pensato in questo modo. Infine il rientro in scena della signora Quincy e qui forse ho immaginato male io perché ho pensato ti riferissi alla Quincy ritratta nel quadro del pittore in un effetto Droste letterale ed efficace mentre invece non mi sembra essere così e piuttosto una forzatura dell'autore sulla scena. Insomma, ottimamente pensato, ma con qualche problematica nell'ingranaggio, per lo meno nell'olio che gli dovrebbe permettere di girare liscio. Infine, effetto Droste perfettamente inserito. Arrivando alla valutazione, mi sento di assegnare un pollice tendente al positivo in modo brillante, ma non solido proprio per quanto ti ho sottolineato e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Mazzafoglie per una declinazione ancora più brillante del tema.

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