Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Appuntamento fissato per le 21.00 di martedì 19 aprile 2022 con un tema del team di Penne Arruffate!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Fagiolo17
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Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#1 » martedì 19 aprile 2022, 23:22

Spettacolo di chiusura
di Luca Fagiolo


Gli stivali magnetizzati risuonano goffi sulla passerella.
Sopra la mia testa un gigante gassoso brilla di un indaco tenue. Sotto ai miei piedi una dozzina di astrocaccia giocano a guardie e ladri per il divertimento del pubblico interplanetario.
Una parete stagna si spalanca e mi lascia entrare nell'arena. Balzo di sotto, sulla superficie di erba sintetica. La discesa a questa gravità è lenta come quella di una foglia stanca che si lascia cadere da un ramo.
Il megalodonte nel suo corpo robotico pieno di ingranaggi si porta il microfono alla bocca.
«Ed ecco che fa il suo ingresso il nostro beniamino! Fategli un giga applauso, bella gente. Direttamente dal pianeta terra: Haricot!»
Le grida della folla mi bucano i timpani. Abbasso l'audio delle cuffie al minimo e mi concentro sul suono del respiro. Centinaia di mosquitocam mi inquadrano e svolazzano intorno alla mia testa come uno sciame di insetti. Dall'altra parte, gli spettatori si godono la diretta, sgranocchiando chissà quale merdosa fonte di sostentamento.
Scuoto la testa, ma mantengo il sorriso saldo sulle labbra. Apro le braccia e faccio una piroetta. L'ovazione aumenta di volume, schiamazzi e suoni di lingue incomprensibili. Mi adorano, almeno quanto io li odio. Ma questa è l'ultima volta, il mio spettacolo di chiusura.
Uno schermo grande poco più della mia testa mi fluttua davanti al casco. Sharky mi sbeffeggia coi suoi occhi di pece e un sorriso spropositato quanto la sua mascella. «Che numero tirerà fuori dai capelli il nostro impareggiabile umano? Una poesia? O forse una canzone?»
Dal cappello. Cazzo, si dice dal cappello, non è così difficile da imparare. Ma a Sharky piace sfottermi, deve vendicarsi per il soprannome che gli ho affibbiato e con cui ora è famoso in tutto il sistema solare.
«Beh, Sharky, questa sera voglio strabiliare i nostri amici spettatori.» Ammicco verso le mosquitocam. «Vi lascerò senza parole!»
Il brusio cresce d'intensità e anche con il volume al minimo si fa assordante.
Mi avvicino al palco, ingombro di strumenti musicali, leggii e mille altre cianfrusaglie che ho usato per sollazzarli giorno dopo giorno, negli ultimi cinquant'anni.
Salgo i gradini e passo le dita sul cuoio del pallone da calcio appoggiato nello scatolone. Quanti palleggi ho fatto quella volta? Un'infinità, fino a quando il numero luminoso degli spettatori sopra le nostre teste non ha raggiunto il miliardo. Solo allora ho potuto riposare. Pentole e padelle per le dimostrazioni di cucina mostrano ancora qualche macchia di cibo vero, non della poltiglia multivitaminica che mi rifilano due volte al giorno. Supero la Gibson e accarezzo il manico, i pochi accordi che conosco mi sono valsi applausi a profusione.
Trascino uno sgabello al centro del palco. Ho tutti gli occhi delle mosquitocam puntati addosso, il silenzio dell'attesa per il mio spettacolo è assoluto.
Mi siedo e prendo un respiro, lento e profondo.
Un altro. E lo trattengo.
Sgancio i fermi che bloccano il casco pressurizzato e l'ossigeno si disperde in fretta.
Il freddo mi punge orecchie e naso.
Alzo gli occhi al contatore degli spettatori. Il numero luminoso raddoppia, triplica.
Dodici cifre.
La voce corre, il potere del passaparola mediatico. Questa è un'esibizione unica, che non si ripeterà mai più.
Tredici cifre, quattordici, quindici addirittura! È incredibile. Non pensavo avrei raggiunto una cifra così assurda. Non saprei nemmeno più leggerlo, un numero del genere, è talmente incomprensibile che mi viene da credere che l'interno sistema solare stia assistendo alla mia morte.
Beh, è un bel modo di andarsene, in grande stile.
Oggi morirà l'ultimo essere umano e cosa ne sarà della nostra cultura? Di tutte le migliaia di anni che abbiamo vissuto? Di quello che abbiamo scoperto, della nostra arte tramandata di generazione in generazione?
Non saremo più nulla.
Una folata di vento nell'eternità, un cristallo di sale disciolto nell'oceano.
Solo un ricordo, di tutto quello che siamo stati e che avremmo potuto essere.



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antico
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#2 » martedì 19 aprile 2022, 23:28

Ciao Luca e bentornato dopo parecchie edizioni in cui sei mancato! Caratteri e tempo ok, buona PENNE ARRUFFATE EDITION!

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Michael Dag
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#3 » giovedì 21 aprile 2022, 17:32

un ottimo incipit, che mi ha subito fatto capire la scena. L'ambientazione è interessante e tratteggiata con poche, efficacissime cose. Bella l'idea delle mosquitocam e del pubblico alieno che mangia robe strane.

La storia un se però non mi ha convinto tantissimo.
Non ho capito se lui è un artista o una specie di bestia da circo.
È un esecuzione? Lui sta per morire per cause esterne? O decide di sorprendere tutti e si suicida in diretta? (scommetterei su questa)
Non so bene perché, ma ho sentito il protagonista un po' distante., forse è il suo monologo interiore che è troppo pacato per la condizione in cui si trova.

alexandra.fischer
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#4 » venerdì 22 aprile 2022, 9:07

SPETTACOLO DI CHIUSURA di Luca Fagiolo Tema centrato. Molto ben resa l’atmosfera da SF, con il gigante gassoso indaco, l’erba sintetica, gli inseguimenti di astrocaccia, le mosquitocam e il presentatore robotico dal corpo di megalodonte, desideroso di stupire il pubblico alieno con lo spettacolo dell’ultimo essere umano: certo scritturato da un bel po’, perché ha provato di tutto, dalla musica ai palleggi, fino ad arrivare al numero della cucina terrestre. E si arriva al gran finale, molto ben reso. Il Nostro si stacca il casco a ossigeno per stupire il pubblico con l’ultimo numero, trattenere il fiato. Scelta dovuta alla necessità di compiacere presentatore e pubblico, come pure di staccarsi dal tedio di quella vita, con tanto di cibo per lui rivoltante. Quindici minuti senza ossigeno è bel record. E segna la nobiltà di quello che il Lettore Curioso immagina un prigioniero di guerra usato come animale ammaestrato. Finale lovecraftiano.
Unica nota: avrei specificato da subito che il megalodonte si chiama Sharky

Dario17
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#5 » domenica 24 aprile 2022, 15:38

Fantascienza sfrenata, dipinta in maniera ottimale.
All'inizio della lettura non ero convintissimo della prima persona usata per poi ricredermi leggendo la seconda parte; in terza persona avrebbe reso molto, molto meno anche se due cucchiai in meno di lirismo per me sarebbe stato meglio. Fa un po' Cyrano ma, ehi, era umano pure quello come il protagonista, no!?
Finale ad effetto, peccato venga anticipato non solo dal fraseggio interiore ma addirittura dal titolo. Forse avrei giocato con Sharky facendogli parlare di un ritiro dalle scene del pov, un ritiro più canonico e meno letale di quello a cui assistiamo, così da poter prendere il contropiede il lettore.
Sullo stile niente da obiettare se non un piccolo eccesso di possessivi all'inizio del raccontino.

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Fagiolo17
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#6 » domenica 24 aprile 2022, 17:51

Michael Dag ha scritto:un ottimo incipit, che mi ha subito fatto capire la scena. L'ambientazione è interessante e tratteggiata con poche, efficacissime cose. Bella l'idea delle mosquitocam e del pubblico alieno che mangia robe strane.

La storia un se però non mi ha convinto tantissimo.
Non ho capito se lui è un artista o una specie di bestia da circo.
È un esecuzione? Lui sta per morire per cause esterne? O decide di sorprendere tutti e si suicida in diretta? (scommetterei su questa)
Non so bene perché, ma ho sentito il protagonista un po' distante., forse è il suo monologo interiore che è troppo pacato per la condizione in cui si trova.


Ciao Michael e grazie del commento.
Sono sempre indeciso sul rispondere ai commenti e spigare il mio racconto, perché se non è arrivato e non si è spiegato da solo, non è giusto che sia l'autore a farlo.
Ma ho deciso in questo caso di fare un'eccezione. Ho osato molto mettendo in 4.000 caratteri così tanta carne al fuoco, ma avevo voglia di sci fi e mi sono buttato.
Il nostro umano (ultimo essere umano rimasto) è ammirato in questo programma multiplanetario come attrazione. E per appassionare il pubblio fa determinate azioni che a noi paiono più che ordinarie, ma che immagino viste da un extra-terrestre potrebbero essere interessanti. Cucinare, palleggiare con un pallone da calcio, recitare poesie, leggere, cantare, strimpellare qualche accordo. A quante cose semplici non diamo mai peso nella nostra vita considerandole sempre scontate?
Poi spesso le celebriamo postume (e qui mi aveva colpito molto la morte di Evangelisti, lo ammetto)
E quando dopo anni di spettacolo il nostro povero essere umano, non sa più cosa inventarsi ed è stanco di dover dare in pasto novità ai suoi spettatori (qui un parallelismo al mondo dello spettacolo, ma anche ai social, e alla noia che dilaga nelle generazioni presenti) decide di chiudere con un ultimo numero soprendente. E irripetibile. Perché lui è l'ultimo essere umano e sta per morire in diretta tv. nessuno potrà mai più vedere una cosa del genere in diretta.

Quindi per arrivare alle tue domane, è sì un artista, ma decide di suicidarsi per smettere di essere una bestia da circo.
Ultima modifica di Fagiolo17 il domenica 24 aprile 2022, 20:25, modificato 1 volta in totale.

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Fagiolo17
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#7 » domenica 24 aprile 2022, 17:56

Dario17 ha scritto:Fantascienza sfrenata, dipinta in maniera ottimale.
All'inizio della lettura non ero convintissimo della prima persona usata per poi ricredermi leggendo la seconda parte; in terza persona avrebbe reso molto, molto meno anche se due cucchiai in meno di lirismo per me sarebbe stato meglio. Fa un po' Cyrano ma, ehi, era umano pure quello come il protagonista, no!?
Finale ad effetto, peccato venga anticipato non solo dal fraseggio interiore ma addirittura dal titolo. Forse avrei giocato con Sharky facendogli parlare di un ritiro dalle scene del pov, un ritiro più canonico e meno letale di quello a cui assistiamo, così da poter prendere il contropiede il lettore.
Sullo stile niente da obiettare se non un piccolo eccesso di possessivi all'inizio del raccontino.


Ciao Dario!

ti dirò, troppo lirismo anche per i miei gusti.
Scrivo molto più asciutto di solito, più dritto al punto e meno ricercato e poetico. Ma in questo caso, ho rivisto nel mio Haricot il Replicante di Blade Runner, e ho voluto regalare anche a lui qualche minuto da poeta, prima della sua dipartita.
Il finale non voleva essere un colpo di scena, ma avere solo una certa forza. mostrare un uomo ormai stanco, che non ha bisogno di nascondere nei suoi stessi pensieri il fatto che sta per suicidarsi, non è un segreto per sé stesso. E il lettore dovrebbe cogliere questo suo desiderio di dire basta nelle sue parole, nei suoi gesti lenti.
Haricot è stanco di vivere e di essere una "bestia da circo" citando il commento sopra di Michael Dag, e se ne va esattamente come ha vissuto, con uno spettacolo per i suoi spettatori.
Ultima modifica di Fagiolo17 il domenica 24 aprile 2022, 20:27, modificato 1 volta in totale.

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Fagiolo17
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#8 » domenica 24 aprile 2022, 17:57

alexandra.fischer ha scritto:SPETTACOLO DI CHIUSURA di Luca Fagiolo Tema centrato. Molto ben resa l’atmosfera da SF, con il gigante gassoso indaco, l’erba sintetica, gli inseguimenti di astrocaccia, le mosquitocam e il presentatore robotico dal corpo di megalodonte, desideroso di stupire il pubblico alieno con lo spettacolo dell’ultimo essere umano: certo scritturato da un bel po’, perché ha provato di tutto, dalla musica ai palleggi, fino ad arrivare al numero della cucina terrestre. E si arriva al gran finale, molto ben reso. Il Nostro si stacca il casco a ossigeno per stupire il pubblico con l’ultimo numero, trattenere il fiato. Scelta dovuta alla necessità di compiacere presentatore e pubblico, come pure di staccarsi dal tedio di quella vita, con tanto di cibo per lui rivoltante. Quindici minuti senza ossigeno è bel record. E segna la nobiltà di quello che il Lettore Curioso immagina un prigioniero di guerra usato come animale ammaestrato. Finale lovecraftiano.
Unica nota: avrei specificato da subito che il megalodonte si chiama Sharky



Ciao Alexandra e come al soltio grazie del commento e della tua analisi.

A buon rendere.

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Debora D
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#9 » mercoledì 27 aprile 2022, 18:32

Ciao Luca
A me è piaciuto un sacco! Riesci in pochissimo spazio a delineare una società del futuro, dettagli sci fi e anche il dramma del personaggio.
Prima di tutto ottimo incipit perché dai indicazioni sonore oltre che visive. Poi oltre alla tua capacità di creare scene vivide stavolta riesci anche a esprimere un tocco riflessivo, ben calibrato e che non stona.
Anche alla seconda lettura il racconto mi ha convinto.

Quindi giusto perché devo farti le pulci sennò non sono io:

Il megalodonte nel suo corpo robotico pieno di ingranaggi si porta il microfono alla bocca. -> qui avrei messo un'indicazione di ambiente per indicare dove sta altrimenti sembra che sia con il PG nell'arena.
Sharky è l'unico aspetto che in fase di revisione correggerei dandogli qualche decina di caratteri in più per togliere ogni dubbio sulla sua collocazione.

occhi di pece -> cioè? sarà mica pesce?
pianeta terra -> si scrive con la maiuscola quando è nome proprio del pianeta

buona edizione e bentornato nell'arena

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#10 » mercoledì 27 aprile 2022, 22:18

Ciao Luca. Mi sembra passata una vita dall'ultima volta che mi sono trovato a commentare un tuo racconto.
Mi sarebbe piaciuto scrivere un commento dettagliato come nel caso dei primi due racconti del gruppo già letti, ma le poche ore a disposizione purtroppo me li impediscono. Chiedo venia.
In merito al brano, direi che presenta molte luci, ma anche alcune ombre. L'incipit è senz'altro una delle parti riuscite meglio, sia per il saper presentare la scena sfruttando sapientemente più sensi, sia per l'interesse verso la lettura che porta, anche se pecchi di qualche possessivo di troppo (ma ormai credo si sappia: i possessivi superflui sono una mia fissazione).
Ho apprezzato anche la storia, pur trovando il personaggio di Sharky abbastanza inutile nell'economia generale. La mia idea è che, per rendere ancora meglio il senso di solitudine del protagonista, una storia priva di dialoghi o, in generale, di personaggi che interagiscono attivamente col protagonista, avrebbe aggiunto ulteriore valore.
Per concludere, una bella storia scritta con perizia, al netto dell'inevitabile lavoro di ripulitura tipico dei racconti di MC, e che funziona benissimo all'interno dei suoi 4k caratteri.
lupus in fabula

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Laura Brunelli
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#11 » giovedì 28 aprile 2022, 11:51

Ciao Luca,
Piacere di leggerti.
Un bel racconto, pieno di amarezza e ineluttabilità e ben scritto. Hai reso bene l’interiorità del personaggio e il distacco con cui si avvia al suo ultimo spettacolo dà la misura della sua stanchezza. La decisione è stata presa e la malinconia è ben trasmessa dai gesti e dalla scelta dei dettagli. E questo non mi fa sentire troppo la ridotta presenza del fraseggio interiore.
Mi è piaciuto molto come hai introdotto gli elementi ScyFi, si capisce tutto senza bisogno di spiegazioni e la scena appare vivida e ben definita.
Qualche appunto giusto per farti le pulci
Balzo di sotto, sulla superficie di erba sintetica. La discesa a questa gravità è lenta come quella di una foglia stanca che si lascia cadere da un ramo.

In questo passaggio con quel balzo di sotto, mi ero immaginato un salto a velocità normale, anche perché prima parli di parete stagna che, io, mi sono automaticamente immaginata pressurizzata. Quindi la seconda frase mi ha un po’ spiazzato. Ma ripeto, è una quisquiglia e dati i limiti di tempo e caratteri, ci sta.
Il finale è certamente d’effetto, ma mi stona un po’ la lucidità del personaggio nonostante l’assenza di ossigeno.
Sgancio i fermi che bloccano il casco pressurizzato e l'ossigeno si disperde in fretta.

A mio avviso, da questa frase alla fine del racconto, passa troppo tempo e mi sembra anche strano che il protagonista non tossisca, non senta i polmoni in fiamme, ecc.
In ogni caso ottimo racconto. Tutto quello che ti ho segnalato l’ho notato solo in un secondo momento. In prima lettura me lo sono goduto tutto.
Alla prossima e buona edition!

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Maurizio Chierchia
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#12 » giovedì 28 aprile 2022, 20:08

Buongiorno Luca.
Purtroppo mi tocca fare il guastafeste. Ho visto che molti hanno apprezzato il tuo racconto a differenza mia, e penso che questo significhi che sia il mio gusto personale ad aver un po' penalizzato la lettura. Non che non mi piaccia il genere, ma ho trovato il tutto un po' buttato lì.
Soprattutto all'inizio, il gigante gassoso indaco, le astrocaccia, il megalodonte, sono state tutte cose che mi hanno fatto uscire di strada. Pensavo prima di tutto che si trattasse di un'arena di gladiatori e che il megalodonte fosse lo sfidante del protagonista. Invece mi hai spiazzato con la scena teatrale dell'ultimo essere umano che si esibisce in quello di cui la nostra razza è capace. Quest'idea a dire il vero mi è piaciuta e infatti il finale l'ho apprezzato molto più dell'inizio.
Diciamo che l'ambientazione non l'ho sentita troppo presente e neanche ho relazionato troppo con il protagonista.
Peccato perchè poteva essere un'ottimo racconto. Rimango sempre del parere che il mio gusto personale sia diverso da quelli che ti hanno commentato prima di me, quindi cercherò nei loro commenti quello che io non sono stato capace di vedere.
Buona gara, a presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Fagiolo17
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#13 » venerdì 29 aprile 2022, 18:02

Maurizio Chierchia ha scritto:Buongiorno Luca.
Purtroppo mi tocca fare il guastafeste. Ho visto che molti hanno apprezzato il tuo racconto a differenza mia, e penso che questo significhi che sia il mio gusto personale ad aver un po' penalizzato la lettura. Non che non mi piaccia il genere, ma ho trovato il tutto un po' buttato lì.
Soprattutto all'inizio, il gigante gassoso indaco, le astrocaccia, il megalodonte, sono state tutte cose che mi hanno fatto uscire di strada. Pensavo prima di tutto che si trattasse di un'arena di gladiatori e che il megalodonte fosse lo sfidante del protagonista. Invece mi hai spiazzato con la scena teatrale dell'ultimo essere umano che si esibisce in quello di cui la nostra razza è capace. Quest'idea a dire il vero mi è piaciuta e infatti il finale l'ho apprezzato molto più dell'inizio.
Diciamo che l'ambientazione non l'ho sentita troppo presente e neanche ho relazionato troppo con il protagonista.
Peccato perchè poteva essere un'ottimo racconto. Rimango sempre del parere che il mio gusto personale sia diverso da quelli che ti hanno commentato prima di me, quindi cercherò nei loro commenti quello che io non sono stato capace di vedere.
Buona gara, a presto.


Ciao Maurizio e grazie del commento!

Io capisco che non ti sia piaciuto il mio racconto e de gustibus, niente da dire, il gusto è gusto.

Ma è solo perché ti aspettavi un'arena, dei gladiatori e sangue e violenza e invece hai trovato un pezzo un po' più filosofico-romantico?

Anche perché il megalodonte compare in scena e si porta il microfono alla bocca, al massimo poteva essere una sfida tra rapper! :P

E anche il gigante gassoso nel cielo e una serie di caccia che svolazzano nello spazio, come hanno fatto a farti pensare a dei gladiatori? Cioè, mi dispiace che ti si sia creata una aspettativa che non è stata rispettata, ma a parte la parola ARENA (che pure quella di Verona si chiama Arena, ma ci fanno degli spettacoli dentro) non so davvero cosa possa averti tratto in inganno.

Buona edition anche a te!

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antico
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Re: Spettacolo di chiusura di Luca Fagiolo

Messaggio#14 » domenica 1 maggio 2022, 17:56

Un racconto scritto con perizia che fa capire che stai sempre più aumentando il tuo livello. Restano alcune cose riguardo la tua gestione dei finali perché ho sempre la percezione che, alla fine, ti rimanga fuori qualcosa e in questo caso ci avrei visto meglio una semina sul suo suicidio tipo che appene una corda dopo avere fatto un laccio e messo uno sgabello sotto con la fotta interplanetaria a chiedersi cosa stesse macchinando questo umano. Insomma, un pelo più di definizione sul finale. Molto bella la declinazione del tema. Per me stiamo su un pollice tendente verso il positivo in modo solido e brillante.

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