La carriola

Appuntamento fissato per le 21.00 di martedì 19 aprile 2022 con un tema del team di Penne Arruffate!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 4000 caratteri entro l'una.
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Andrea Furlan
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La carriola

Messaggio#1 » mercoledì 20 aprile 2022, 0:58

Sto immobile nel letto, con gli occhi aperti. Non posso addormentarmi come domenica scorsa: niente lavoro per tutta la settimana.
Le coperte di lana ruvida mi soffocano. Ascolto i ticchettii della pendola, l’Antonia che russa di fianco. Suonano le undici. Mi lavo veloce nel catino, al freddo, poi indosso i vestiti da lavoro: la domenica notte sono ancora puliti.
Mi fermo sul letto dei piccoli, Enea e Giacomo da testa, Mara da piedi. Li accarezzo: lo posso fare solo la notte, mentre dormono. Non si può durante il giorno: devono diventare grandi, ci vuole disciplina.
Sul tavolino c’è il quaderno di Giacomo. Accidenti, deve aver studiato fino a tardi. Ha chiesto aiuto all’Antonia perché sa che io non ci capisco niente, non sono d’accordo. Le ha chiamate espressioni, operazioni, tutta roba senza senso. Glielo dico sempre: smettila di perdere tempo con quelle pataccate della scuola. Bisogna lavorare sodo, piuttosto. Ma quest’anno finisce le elementari e lo mando subito a piantare gli asparagi.
Fuori di casa la nebbia penetra nel giaccone. Prendo la bicicletta, ci lego la carriola. Esco dal paese insieme agli altri, chi a piedi, chi in bici.
Pedalo nel fango, poi arrivo all’argine in costruzione, appena in tempo per mettermi in mezzo al gruppo. Il corno suona, i caporali della Bonifica scelgono, mi mettono in una squadra.
Prima di iniziare guardo quelli arrivati in ritardo: domenica scorsa il mio sguardo doveva essere così, rabbioso, rassegnato. Tornano indietro, verso il paese.

Mi sono appena seduto, le braccia dure per la fatica. L’ultima fumata dopo aver finito, poi a casa. Uno degli scariolanti mi viene incontro.
«Egisto ti tè? Tanto che non ci vediamo.»
Carlo. Lo riconosco solo dalla voce, sporco com’è di fango. Il ricordo corre a quella sera: l’ultimo giro di tarocchino, lui seduto di fronte, con le carte in mano. Ero convinto di avere la giocata buona, invece ha vinto Cesari, si è portato via le mie terre. C’ho pensato mille volte, come diavolo ho fatto a perdere, non l’ho ancora capito.
«At salùt Carlo. Cosa fai qui?»
Domanda inutile. Sorride triste e mette la carriola di fianco alla mia.
«Non ci vediamo da quella sera. Allora è vero che ti sei trasferito a Malalbergo.»
Non lo guardo negli occhi, non ce la faccio. «Un bel sit ed merda. Era l’unico posto dove mi davano da lavorare, una settimana per l’altra.»
«Il tuo podere: Cesari l’ha dato in mezzadria.» Carlo sembra imbarazzato, forse anche più di me. Parliamo poco, poi se ne va lasciandomi solo con i ricordi.
Siamo scappati da Zola con quello che ci rimaneva su un carretto, senza salutare nessuno. Antonia piangeva, tenendosi il pancione. Ho guardato per l’ultima volta il podere, quello di mio padre e del padre di mio padre. Era autunno: dietro di noi i vigneti rossi, ancora pieni di sole. Davanti la nebbia della bassa, malaria e fango.

Sono sceso al cancello col cartello nuovo.
Sotto di me Bologna è più grande, Zola Predosa almeno il doppio: erano vent’anni che non tornavo. È una bella mattina, posso vedere tutta la pianura, fino alle Alpi imbiancate.
Giacomo arriva dopo aver scaricato le ultime cose dal camion.
«Ho finito, Papà. Tutto a posto, Mamma sarebbe stata contenta.»
Guardo verso la casa, imbiancata di fresco. Noto che sotto al portico d’entrata ha sistemato la mia vecchia carriola di legno. È tarlata, consumata dal tempo, dalle mie braccia.
«Giacomo, e quella dove l’hai trovata?» Mi innervosisco, col tono con cui lo sgridavo quando era piccolo. «La bruciamo subito, non la voglio più vedere.»
Sorride in modo spavaldo: «Invece no, la lasciamo lì, così ci passiamo davanti tutti i giorni. Per tutte le volte che mi hai detto di smettere di studiare e andare a lavorare. Vieni, ti aiuto.»
Ha ragione: è grazie a lui, alla sua determinazione e al diploma da Perito Agrario: lacrime di orgoglio mi bruciano gli occhi, ma non glielo posso far vedere.
Tengo su il cartello, mentre lo inchioda al suo posto.
Egisto Sarti e figlio, società agricola. Vendita vino.



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antico
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Re: La carriola

Messaggio#2 » mercoledì 20 aprile 2022, 1:00

Ciao Andrea! Tutto ok con i parametri, buona PENNE ARRUFFATE EDITION!

Commissa’
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Re: La carriola

Messaggio#3 » giovedì 21 aprile 2022, 20:04

Ciao Andrea. Prima di tutto complimenti per il testo, bello e ricco di significato. A una prima lettura ho trovato il ritmo un po’ troppo sincopato, alcune frasi mi sono sembrate spezzate, poi, dopo una seconda lettura, credo di aver visto tagli che potresti aver fatto per “rientrare” nel limite dei caratteri. La cosa ti ha di sicuro penalizzato rendendo il testo leggermente meno armonico. Ad ogni modo un’ottima prova, di sicuro sul podio.

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Emiliano Maramonte
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Re: La carriola

Messaggio#4 » giovedì 21 aprile 2022, 23:34

Ciao Andrea, lieto di rileggerti!
Devo tributarti un sentito plauso per la bravura con cui hai dipinto scene rurali e, soprattutto, veriste. Sei riuscito a calarmi nella realtà domestica del protagonista e in quella lavorativa, fatta di fatica, terra e sacrificio. Bellissima la simbologia della carriola che accompagna il percorso di trasformazione del personaggio. Intenso il finale che dona un brivido di commozione.
Quasi nulla da rilevare dal punto di vista tecnico se non di avere maggior accortezza nell'uso dei due punti.
Sul tema ci siamo con riserva: lo hai sfiorato all'inizio quando parli dei compiti dei ragazzi, ma purtroppo non mi sembra preponderante nell'ossatura complessiva del racconto.

In bocca al lupo!
Emiliano.

alexandra.fischer
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Re: La carriola

Messaggio#5 » venerdì 22 aprile 2022, 8:55

Tema centrato. I numeri stravolgono la vita di una famiglia. Egisto, infatti, con la sua scarsa conoscenza dei numeri, perde il podere dei suoi avi alle carte e apprende da un amico che è stato dato in mezzadria dal vincitore. Questo, mentre Egisto è costretto a lavorare a giornata con la carriola presso l’argine di un fiume, in una zona malsana. Molto bella la resa dell’atmosfera della bassa di oltre sessant’anni fa. E anche la descrizione della casa di Egisto, con il letto troppo piccolo per i tre figli, il bagno con il catino, le coperte ruvide e la pendola. Molto bello il personaggio di Antonia, la moglie di Egisto, che aiuta il figlio Giacomo a farsi strada nello studio dell’aritmetica, malgrado i dubbi di Egisto. Bellissimo il finale: Giacomo ridà al padre il podere, trasformato in azienda vinicola grazie al proprio diploma di Perito Agrario, guadagnato grazie alla “pataccata” dello studio. Ma tiene anche la carriola: il Lettore Amante dei Simboli la vede come un avvertimento al padre. Sì, di stare lontano dalle carte.
Attenzione:
ti riporto la frase corretta:
ha ragione, eccoci qui grazie a lui, alla sua determinazione e al diploma di Perito Agrario

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MatteoMantoani
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Re: La carriola

Messaggio#6 » venerdì 22 aprile 2022, 12:52

Prime Impressioni: Ciao Andrea, sempre un piacere rileggerti. Ti vedo molto ferrato in questi tipo di racconti, dove si vede la fatica delle classi lavoratrici (mi ricordo quello bellissimo ambientato a Marcinelle)

Aderenza al Tema: Un po' tirato per i capelli, se non nella morale della storia, che io vedo come "Se non studi non puoi migliorare la tua vita".

Punti di Miglioramento: Ci sono un paio di frasi che non ho ben capito. La primissima "Non posso addormentarmi come domenica scorsa: niente lavoro per tutta la settimana.", poi il riferimento alle terre perse a carte, che non mi è arrivato subito.
Quindi forse un po' di pulizia in più si poteva fare per rendere il testo più scorrevole, ma Minuti Contati è Minuti Contati.
Mi ha un momentino fermato anche l'ultimo paragrafo, non si capisce subito che sono trascorsi moltissimi anni, quindi quando dici "vecchia carriola" avevo sul momento pensato a un'altra.

Punti di Forza: Trovo molto buona la descrizione del lavoro e del paesaggio (eccellente le città con sfondo delle Alpi, mi sembrava di vederle), la storia anche è bella, grazie alla morale di fondo ben espressa dalla contrapposizione tra il primo pezzo, in cui il padre rimprovera il figlio perché studia, e il momento finale in cui c'è il "risveglio".

Conclusioni: Un racconto con una storia molto buona per la presenza dell'arco di trasformazione del personaggio con una morale di fondo sentita e molto bella. Qualche asciugatura qua e là ci starebbe per rendere il testo un po' più immediato e il passaggio temporale più chiaro, ma anche così va bene. Eccellenti le descrizioni della vita campestre e del paesaggio. Per me un bel racconto. Bravo.

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maurizio.ferrero
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Re: La carriola

Messaggio#7 » venerdì 22 aprile 2022, 18:36

Ciao Andrea, piacere di rileggerti.

La storia funziona. È rischioso inserire stacchi temporali così lunghi in un racconto breve, ma in questo caso funziona tutto.
Ho trovato la parte iniziale un po' troppo "elenco telefonico di azioni", che è il rischio generale dello scrivere in prima persona con uno stile immersivo. Nella seconda parte, fortunatamente, il problema si addolcisce.
Il tema è preso di striscio. Certo, c'è il riferimento alle espressioni matematiche, ma non costituiscono un'importanza rilevante nella vicenda. Il figlio è diventato un perito agrario, se su quel tavolo ci fosse stato un tema di italiano o un libro di storia il racconto avrebbe funzionato lo stesso.
In generale un buon racconto, con personaggi e storia che funzionano e le atmosfere del passato ben evocate, ma che non raggiunge l'eccellenza per i problemi che, a mio parere, sono presenti.

A presto!

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Andrea Furlan
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Re: La carriola

Messaggio#8 » venerdì 22 aprile 2022, 19:08

Grazie a tutti per i vostri commenti sostanzialmente positivi.
A parte qualche dettaglio, avete tutti compreso le mie intenzioni e lo svolgimento della storia. Lo prendo come un passo avanti, visto che in molti altri miei racconti (soprattutto quelli fantastici) i passaggi logici che avevo tentato di inserire non erano sempre chiari.
Non mi trovo d'accordo con il fatto che il tema non sia centrato, ma chiaramente potevo appunto enfatizzarlo meglio.
Ecco la spiegazione di come l'intera idea del racconto è centrata sui numeri, incomprensibili per il protagonista:
1 - Egisto non capisce l'utilità di studiare e lavora per portare avanti la famiglia, disapprovando la volontà del figlio. Ho indicato che si trattava di compiti di matematica proprio per chiarire che Egisto non ci capisce nulla e non ci vuole neanche provare. L'appunto di Maurizio che non sarebbe cambiato molto avere un'altra materia sul tavolo mi trova quindi parzialmente d'accordo.
2 - Egisto perde il podere a carte perchè non capisce neanche cosa ha fatto di sbagliato nella partita che gli è costata così cara: Alexandra lo ha notato, forse gli altri no.
3 - la redenzione della famiglia che avviene proprio grazie agli studi del figlio, essendo un perito agrario è evidente come logica e matematica siano importanti in questo mestiere.

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Shanghai Kid
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Re: La carriola

Messaggio#9 » sabato 23 aprile 2022, 19:54

Ciao Andrea e, come sempre, piacere di averti letto!
Non c'è nulla da fare: mi piace proprio come scrivi e mi piacciono le storie che tratteggi.
A livello di stile, non ho proprio nulla da dire, a livello di trama tanto meno. Bella declinazione del tema. Il finale mi ha commosso.
L'unico appunto che ho da farti (ma proprio per stare a guardare il pelo nell'uovo) è questo pezzo qui:
"Ha ragione: è grazie a lui, alla sua determinazione e al diploma da Perito Agrario: lacrime di orgoglio mi bruciano gli occhi, ma non glielo posso far vedere."
Non so, non mi convince: è troppo didascalico, spiega troppo. Avrei cercato di rendere il concetto in qualche altro modo, ma capisco che tempo e "spazio" fossero pochi.
Ottima prova, bravo!
A rileggerci!
Elisa

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Fagiolo17
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Re: La carriola

Messaggio#10 » domenica 24 aprile 2022, 12:17

Ciao Andrea e piacere di leggerti.

Quando si parla delle mie zone, mi emoziono sempre, per un periodo anche se brevissimo ho lavorato verso Zola e vederla nominata in un racconto mi fa sempre piacere.
Ma togliendo l'Emilianità, scendiamo nei dettagli della scrittura.
Un racconto che funziona e mi è piaciuto. Una narrazione rurale che fa del fascino e del garbo e della veridicità il suo punto più forte.
Mi è piaciuto il salto in avanti, anche se lo avrei segnalato con più nettezza, magari mettendo un segno grafico per differenziarlo da quello precedente in cui l'avanzamento temporale è meno rapido.

Purtroppo ci vedo poco attinenza al tema. Sì, ci sono le espressioni, ma i numeri non sono così pregnanti. Ecco, se il figlio fosse diventato un matematico famoso e avesse fatto dei numeri il fulcro della sua carriera lo avrei sentito più in linea.

Ne terrò conto nella classifica, ma voglio assicurarti che il racconto mi è piaciuto e anche tanto e che se in classifica non fosse in posizioni importanti non sarebbe a causa della sua qualità, ma solo della sua correlazione al tema.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.

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Andrea Furlan
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Re: La carriola

Messaggio#11 » domenica 24 aprile 2022, 16:17

Shanghai Kid ha scritto:Ciao Andrea e, come sempre, piacere di averti letto!
Non c'è nulla da fare: mi piace proprio come scrivi e mi piacciono le storie che tratteggi.
A livello di stile, non ho proprio nulla da dire, a livello di trama tanto meno. Bella declinazione del tema. Il finale mi ha commosso.
L'unico appunto che ho da farti (ma proprio per stare a guardare il pelo nell'uovo) è questo pezzo qui:
"Ha ragione: è grazie a lui, alla sua determinazione e al diploma da Perito Agrario: lacrime di orgoglio mi bruciano gli occhi, ma non glielo posso far vedere."
Non so, non mi convince: è troppo didascalico, spiega troppo. Avrei cercato di rendere il concetto in qualche altro modo, ma capisco che tempo e "spazio" fossero pochi.
Ottima prova, bravo!
A rileggerci!
Elisa


Grazie mille Elisa per il tuo commento, fa sempre piacere suscitare emozioni positive e trovare persone che apprezzano il mio modo di scrivere un'edizione dopo l'altra.
Grazie anche per il suggerimento sulla frase finale, ho cercato di sintetizzare ed essere efficace.

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Andrea Furlan
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Re: La carriola

Messaggio#12 » domenica 24 aprile 2022, 16:21

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Andrea e piacere di leggerti.

Quando si parla delle mie zone, mi emoziono sempre, per un periodo anche se brevissimo ho lavorato verso Zola e vederla nominata in un racconto mi fa sempre piacere.
Ma togliendo l'Emilianità, scendiamo nei dettagli della scrittura.
Un racconto che funziona e mi è piaciuto. Una narrazione rurale che fa del fascino e del garbo e della veridicità il suo punto più forte.
Mi è piaciuto il salto in avanti, anche se lo avrei segnalato con più nettezza, magari mettendo un segno grafico per differenziarlo da quello precedente in cui l'avanzamento temporale è meno rapido.

Purtroppo ci vedo poco attinenza al tema. Sì, ci sono le espressioni, ma i numeri non sono così pregnanti. Ecco, se il figlio fosse diventato un matematico famoso e avesse fatto dei numeri il fulcro della sua carriera lo avrei sentito più in linea.

Ne terrò conto nella classifica, ma voglio assicurarti che il racconto mi è piaciuto e anche tanto e che se in classifica non fosse in posizioni importanti non sarebbe a causa della sua qualità, ma solo della sua correlazione al tema.

Ancora complimenti e in bocca al lupo per questa edizione.


Ah un altro bolognese!
Conoscendo le zone, forse avrai potuto apprezzare meglio il contrasto fra i paesaggi di collina e di pianura che ho cercato di rendere nel racconto.
Concordo con il sottolineare meglio il passaggio temporale, come ha suggerito anche Maurizio, ci penserò per altre occasioni.
In quanto all'aderenza al tema, in un altro post ho spiegato meglio, ma la tua perplessità ci sta.

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GiulianoCannoletta
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Re: La carriola

Messaggio#13 » martedì 26 aprile 2022, 9:22

Ciao Andrea, piacere di averti letto.
Mi è piaciuto molto. L'interpretazione che hai dato al tema è davvero originale ed è anche usata per veicolare un messaggio. Ottimo anche lo stile, ecco, forse un po' didascalico soprattutto all'inizio, ma niente di grave. Bellissima l'ambientazione e anche gli stacchi temporali sono ben gestiti.
Tanti nomi all'inizio, tra moglie e figli, ma con il dettaglio del quaderno porti bene l'attenzione su quello che ci deve rimanere impresso.
Complimenti!
A rileggerci presto.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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antico
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Re: La carriola

Messaggio#14 » martedì 3 maggio 2022, 14:14

Racconto senz'altro riuscito e scritto bene. Ho come l'impressione che gli manchi qualcosa per ambire al massimo. Forse il mancato accenno agli altri figli, forse il fatto che mi sarei aspettato ancora più centralità per Giacomo, soprattutto vista la seconda parte, forse quel salto temporale davvero netto che molto perde alle sue spalle e con quello spiegone a quel punto necessario, ma un pelo forzato. Detto questo, il tema c'è, ma il fatto che sia poco percepibile è, secondo me, correlato a una problematiche perché la questione dell'incomprensione del protagonista nei confronti dello studio dovrebbe essere ancora più centralizzata. Per me un pollice tendente al positivo in modo solido e anche brillante.

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