game over

[david.callaghan]

Il parking puzzava di umido e di olio motore. Un neon ormai andato funzionava solo in modo intermittente, alternando brusio all’illuminazione.
Il professore ansimava.
È qui Maria? È qui?
«Si è qui.» La voce della donna trasudava disprezzo.
Tra le poche auto presenti spiccava un SUV nero. Lucido. Parcheggiato in modo prepotente nel mezzo dello spazio.
La macchina accese i fari e ruotò per inquadrare con le luci i due nuovi arrivati.
«Finiamo questa farsa, voglio i miei soldi e andare a casa.» Maria stava a braccia conserte. I collant a rete lasciavano vedere diversi tatuaggi sulle gambe giovani e magre.
Tre ragazzi poco più che ventenni scesero dalla macchina. I volti nascosti dalla luce degli abbaglianti.
«Quindi, perché sei venuto tu?» chiesero.
Io son venuto… Perché Maria mi ha detto… Insomma, potete farmi credito, no?
Anche un quarto, il conducente scese. «Certo, certo, professore.» Rise. «Per lei questo e altro.» Rise ancora.
Io la sua voce la conosco. Io lei la conosco, no?
Il volto dell’uomo non era visibile, si intravedevano solo un paio di Puma bianche. Pulitissime.
Io sono affidabile, sa. La ripagherò. Sono un professore di matematica. Sono affidabile.
«E che non lo sappiamo? Lo sappiamo professor Astore. Caruso sono. Roberto Caruso.»
Ah certo. Caruso! Carissimo, come stai? Bene,no?
«Eh, sto benissimo. “Carissimo”. Ritardato mi chiamava, se lo ricorda?»
No, ma che c’entra, si faceva per dire. Non è che andassi proprio bene.
Maria si fece avanti: «Dammi i soldi e lasciami andare. Non voglio stare qui.»
«No, no tu rimani fino alla fine. Tutto lo spettacolo mi devo godere.» Caruso uscì dal cono d’ombra e si appoggiò al cofano. In quei pochi anni era diventato enorme. «Caruso il tonno mi chiamava.»
Il professore stava sudando. Diventava sempre più piccolo.
Non è che ti sforzassi tanto, insomma.
«Discalculia si chiama imbecille. Hai preso in giro un ragazzetto per anni davanti ai suoi compagni. Un adulto che ferocemente si fa beffe di un alunno con disturbo di apprendimento. Si può essere uomini più di merda?»
Il professore adesso era in ginocchio. Alzò lo sguardo verso il culo di Maria.
Un tatuaggio con la scritta GAME si intravedeva sotto la minigonna da un lato. Quello con OVER dall’altro.
Io volevo solo… Poi me ne vado.
«E dillo che vuoi la roba professore. La vuoi la roba?»
Il professore assenti con mezza smorfia.
«Ma non hai i soldi per pagarla, vero? Non li hai più. Tutto ti sei speso»
Il professore fece di no con la testa.
«Te le ricordi tutte le interrogazioni a cui mi chiamavi, mi davi due e poi mi richiamavi il giorno dopo?»
Silenzio.
«Cinque anni di agonia. Però sono bravo con le persone, lo vedi il business che ho montato? Le capisco e so come usarle per i miei scopi. Anche questa è intelligenza. I conti me li tiene mio fratello Ciro, ti ricordi di Ciro?»
Ti prometto che non mi vedrai più, io e Maria ce ne andiamo.
«Maria? Maria l’ho pagata io tutti questi mesi perché ti rendesse un tossico di merda come lei. Ma davvero credi che a una di vent’anni gli piacesse farti i pompini?»
Maria! Ma come, amore mio?
«Amore? Che amore, mi fai schifo!» disse lei «Caruso dammi i miei soldi.»
«I suoi soldi… Cento euro per ogni ora che passava con te. Ma quanto mi sei costato professore!»
Rise. «Ma quindi la vuoi la roba professore?»
Il professore fece cenno di si con il capo.
«La pagherai, ma non con i soldi. Ti va bene?»
E con cosa?
«Con la tua dignità, ci stai?»
Io…
«Non la vuoi la roba allora?»
Va bene.
«Pisciategli addosso.»
Tre getti gialli d’urina illuminati dai fari si alzarono insieme alle risate dei tre ragazzi.
Davanti a Maria e Caruso il professore venne inondato dal piscio.
Poi Caruso gli gettò due bustine.
«Torna la settima prossima se ne vuoi ancora. Tossico di merda.»
Il tossico annuì.

[antico]

Ecco il vincitore dell'ultima edizione: David Galligani! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa PENNE ARRUFFATE EDITION!

[Commissa’]

Ciao David. A mio parere anche la tua è una buona prova, l’argomento della discalculia è attinente al tema e la forma scorrevole e coinvolgente. L’unica cosa che non ho capito è la scelta di mettere in corsivo i dialoghi del professore. Okay quando pensa, ma perché l’hai fatto quando parla? Logicamente la cosa non inficia sul complesso della prova.

[maurizio.ferrero]

Ciao David, piacere di rileggerti.

Ottima prova, non so bene che altro aggiungere.
La scelta di mettere in corsivo i dialoghi del professore mi è piaciuta. Credo di averne capito il senso: creare un distaccamento tra ciò che pensava e ciò che diceva, che sarebbe stato inevitabilmente filtrato dal suo essere un tossico. Non so, magari sbaglio, ma ho avuto questa impressione.
Unico pelo nell'uovo: ho trovato le battute di dialogo di Roberto un po' troppo pulite. Qualche parolaccia in più non mi sarebbe spiaciuta.
Tema centrato alla perfezione. Complimenti.

A presto!

[MatteoMantoani]

Prime Impressioni: Ciao David, piacere di rileggerti. Bel racconto dalle tinte forti, tipico della narrazione pulp.

Aderenza al Tema: Discalculia, imparo adesso cos'è ;)

Punti di Miglioramento: Ho faticato a capire la scena se non verso la fine. Pensavo a una specie di rapimento con riscatto, poi è venuto fuori il tema della droga. Un po' inverosimile che la luce di un parcheggio renda dei volti irriconoscibili, qui si capisce che era più un tuo stratagemma per dare più pathos alla scena.
Occhio a qualche refuso, ad esempio il sì senza accento.

Punti di Forza: La scena è interessante, la conclusione ci sta e rende la storia molto godibile.

Conclusioni: Ho faticato un pochino a figurarmi la situazione e ho iniziato a leggere da capo un paio di volte a causa di questa difficoltà, magari avrei gestito le informazioni in modo diverso per non sviare il lettore e far saltare su il tema della droga già all'inizio. La scena nella sua conclusione con la rivelazione finale mi sembra ottima, c'è un po' di tutto: vendetta, amore e sadismo. Per me molto bene, complimenti.

[david.callaghan]

L’unica cosa che non ho capito è la scelta di mettere in corsivo i dialoghi del professore. Okay quando pensa, ma perché l’hai fatto quando parla?.

Ciao
beh avrai capito che mi piace fare esperimenti, se non faccio le cose strane mi annoio :)
Il fatto che fosse in corsivo mi dava l'idea di un certo estraniamento, come fosse qualcosa di irreale.
Se lo sostituisci con un font normale, diventa molto piú distaccato. Non trovi?
Se non sei d'accordo non fa nulla ahah

[david.callaghan]

Unico pelo nell'uovo: ho trovato le battute di dialogo di Roberto un po' troppo pulite. Qualche parolaccia in più non mi sarebbe spiaciuta.

Ciao
sono contento ti sia piaciuto. La verità? Non ho avuto quasi tempo nemmeno di rileggerlo! Effettivamente qualche parolaccia in piú ci stava...

[david.callaghan]

Ho faticato a capire la scena se non verso la fine. Pensavo a una specie di rapimento con riscatto, poi è venuto fuori il tema della droga. Un po' inverosimile che la luce di un parcheggio renda dei volti irriconoscibili, qui si capisce che era più un tuo stratagemma per dare più pathos alla scena.

Ciao in realtá le luci son quelle degli abbaglianti negli occhi. Non vedi i volti se hai i fari di una macchina puntati addosso (e se è sufficiente buio intorno)
Per quanto riguarda la scena non saprei che dirti. Mi pareva abbastanza lineare come svolgimento...

[Emiliano Maramonte]

Ciao David!
Dopo la tua bella vittoria della scorsa edition, ora ironia vuole che ora io ti debba subito valutare e classificare. Va bene così, anche perché ero curioso di vedere quale sarebbe stata la tua nuova fatica, dopo l'ultimo, ottimo racconto.
Mi sono trovato di fronte a un racconto inferiore all'altro come tecnica e sviluppo ma, per certi aspetti, più forte emotivamente.
Peccato che la narrazione parta un po' confusa. Per come è stata strutturata, quasi tutta la prima metà non è proprio nitida nella mente, durante la lettura. Nel secondo blocco di 2000 caratteri, la nebbia si dirada e la vicenda ti esplode in faccia. Colpisce l'interazione tra lo studente che incontra un suo vecchio professore che, nel frattempo, è diventato tossico, e coglie l'occasione per vendicarsi delle vessazioni scolastiche umiliandolo nel peggiore dei modi. E il vero colpo di genio, il vero picco emotivo è proprio questo: la punizione. E il relativo finale.
Dal punto di vista tecnico, ho trovato della legnosità che non mi aspettavo, e apprendo dalle tue risposte agli altri utenti che non hai riletto il testo prima di consegnarlo. Ad esempio nell'incipit usi spesso "in modo" e questo dà fastidio. Come pure qualche dialogo da rivedere. Mi unisco a chi ha espresso perplessità sul corsivo relativo al parlato del professore: capisco le tue ragioni (assai legittime!) ma a me non ha provocato il senso di estraniamento, anzi ha reso più difficoltosa la lettura e la comprensione del flusso narrativo. Ma sono scelte stilistiche personali su cui c'è poco da sindacare.
Tema centrato (la discalculia) e prova interessante ma meno incisiva delle tue precedenti.

In bocca al lupo!
Emiliano.

[MatteoMantoani]

Ho faticato a capire la scena se non verso la fine. Pensavo a una specie di rapimento con riscatto, poi è venuto fuori il tema della droga. Un po' inverosimile che la luce di un parcheggio renda dei volti irriconoscibili, qui si capisce che era più un tuo stratagemma per dare più pathos alla scena.

Ciao in realtá le luci son quelle degli abbaglianti negli occhi. Non vedi i volti se hai i fari di una macchina puntati addosso (e se è sufficiente buio intorno)

Ti do ragione, avevo capito male io!

[Shanghai Kid]

Ciao David, e piacere di averti letto!
Allora, al netto di qualche refuso (ti sei perso due accenti, ma la fretta fa fare anche questo e chissenefrega!), devo dire che il tuo pezzo mi è piaciuto. I suoi due pregi maggiori sono la declinazione al tema (bella l'idea della discalculia) e la fluidità della tua penna, che mi piace davvero moltissimo e rende godibile la lettura.
Le due cose che mi hanno convinto meno sono il corsivo nelle battute del docente (che non è un difetto troppo rilevante, ma inutile e crea ambiguità, almeno a mio avviso) e la trama. Mi spiego meglio: geniale l'idea della vendetta per i soprusi subiti e la declinazione sul dsa, però mi sembra tutto un po' eccessivo.
Carino, ma non so, questo che paga fior fior di quattrini una per far diventare il suo ex docente stronzo un tossico...
Avrei preferito una cosa più realistica, ecco. Ma sono gusti personali.
Comunque una buona prova.
A rileggerti,
Elisa

[Fagiolo17]

Ciao Davide e piacere di leggerti.
Il racconto mi è piaciuto molto anche se ci sono alcune imperfezioni (un paio di frasi non messe in corsivo, qualche punto che poteva essere reso più chiaramente...)
Il tema è sicuramente azzeccato, te la sei giocata in modo interessante e la scena ha una bella forza, soprattutto per il finale strong e per il professore messo a nudo come vendetta da parte di Caruso.
Bella anche l'idea di mettere le battute del professore in corsivo. non so perché lo hai fatto, ma rende in un raccontino di questa lunghezza.
Poco altro da dire, lo stile crudo a me piace un sacco e pure le tinte pulp (non per niente scrivo allo stesso modo XD)
FUN FACT, questo racconto andrebbe perfettamente a braccetto con uno che ho scritto io l'hanno scorso.

Complimenti e in bocca al lupo per queta edizione.

[GiulianoCannoletta]

Ciao David, piacere di averti letto.
Il racconto mi è piaciuto, lo hai declinato in modo crudo concedendoti qualche esagerazione. Ho qualche dubbio sul tema, richiamato con la discalculia, ma sarebbe potuto essere un qualsiasi altro disturbo, la storia avrebbe retto uguale. Sarebbe stato bello, chessò, una sorta di contrappasso in cui anche la punizione finale aveva a che fare con numeri/matematica.
Ho trovato un po' artificiosi alcuni dialoghi di Caruso. ( "Un adulto che ferocemente si fa beffe di un alunno con disturbo di apprendimento." ) Li avrei preferiti un po' più asciutti e duri.
L'idea dei dialoghi in corsivo è carina, a parte uno che hai saltato che mi ha messo qualche dubbio in prima lettura.
Bravo, a rileggerci presto!
Giuliano

[alexandra.fischer]

Tema centrato. L’allievo discalculico Caruso si vendica del docente che lo ha sempre maltrattato introducendolo nel giro della droga con lo specchietto per le allodole costituito dalla prostituta tossica Maria, la quale lo ha corrotto e impoverito. La vendetta per il mancato pagamento della dose da parte del docente, è davvero atroce, i tre sgherri di Caruso lo umiliano agendo come i cani contro il muro. Ottima prova.

Ti riporto le frasi corrette:
Sì, è qui.
Caruso, dammi i miei soldi
Ma davvero credi che a una di vent’anni le piacesse farti i pompini?

[david.callaghan]

Mi sono trovato di fronte a un racconto inferiore all'altro come tecnica e sviluppo ma, per certi aspetti, più forte emotivamente.
Peccato che la narrazione parta un po' confusa. Per come è stata strutturata, quasi tutta la prima metà non è proprio nitida nella mente, durante la lettura. Nel secondo blocco di 2000 caratteri, la nebbia si dirada e la vicenda ti esplode in faccia. Colpisce l'interazione tra lo studente che incontra un suo vecchio professore che, nel frattempo, è diventato tossico, e coglie l'occasione per vendicarsi delle vessazioni scolastiche umiliandolo nel peggiore dei modi. E il vero colpo di genio, il vero picco emotivo è proprio questo: la punizione. E il relativo finale.
Dal punto di vista tecnico, ho trovato della legnosità che non mi aspettavo, e apprendo dalle tue risposte agli altri utenti che non hai riletto il testo prima di consegnarlo. Ad esempio nell'incipit usi spesso "in modo" e questo dà fastidio. Come pure qualche dialogo da rivedere. Mi unisco a chi ha espresso perplessità sul corsivo relativo al parlato del professore: capisco le tue ragioni (assai legittime!) ma a me non ha provocato il senso di estraniamento, anzi ha reso più difficoltosa la lettura e la comprensione del flusso narrativo. Ma sono scelte stilistiche personali su cui c'è poco da sindacare.

Ciao, guarda, effettivamente non sono riuscito nemmeno a mettere la maiuscola nel titolo! Se noti l'ora vedrai che ho fatto appena a tempo per pochi secondi. Sono colpevole di tutto quello che dici. In realtà non lo volevo nemmeno postare, ma mi sono prefisso di sforzarmi di partecipare sempre, e quindi alla fine l'ho fatto anche se non sono proprio orgoglioso del pezzo.
Ti ringrazio e alla prossima!

[antico]

Sì, ci sono parecchie criticità nel testo, tutte dovute alla fretta e infatti il tuo straordinario stile questa volta esce allo scoperto solo a sprazzi, però c'è ed è una firma indelibile. Strana la scelta del corsivo nel parlato del professore, ne ho capito il senso, ma non so quanto possa essere funzionale perché io stesso ho avuto un po' di difficoltà ad allinearmici e questo fa un pelo perdere il ritmo della lettura. Non che sia un'idea sbagliata, ma forse c'è qualcosa che non chiarisce da subito e per troppo si rimane con il dubbio se siano pensieri o dialoghi effettivi. Discorso tema: in effetti è molto marginale perché poteva trattarsi di qualsiasi pretesto. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante e discretamente solido.