Punto e a capo

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Punto e a capo

Messaggio#1 » lunedì 16 maggio 2022, 23:46

Punto e a capo
Alessandro Canella


La stanghetta del cursore lampeggia al termine della frase che chiude il libro.
Lo scrittore incrocia le braccia e si appoggia allo schienale cigolante della poltrona, occhi arrossati fissi sullo schermo e cicca di sigaretta che pende dalla labbra. Un’ultima inalata e affoga il mozzicone in mezzo agli altri suoi simili schiacciati nel posacenere.
Per alcuni minuti lo scrittore non fa altro che rimanere in silenzio, ripetendo tra sé e sé le ultime righe del libro. Qualcosa non lo convince, ma non riesce ad afferrare cosa.
Non il finale in sé. No, quello l’ha deciso anni fa ed è certo della sua qualità, della perfezione con cui va a risolvere ogni singolo evento che lo precede in un preciso gioco a incastri. Né sono i personaggi, così vividi sulle pagine e ancor più nella sua testa da ritrovarsi in più di un’occasione a chiacchierare con loro anche per le stanze di casa o mentre lavora. Forse il narratore, allora? Quell’onnisciente, alle volte persino invasivo, verrà criticato da più d’uno al momento della pubblicazione, già lo sa; così come tuttavia sa che non esiste scelta migliore per raccontare la sua storia. E non lo pensa per superbia: la sua è esperienza diretta.
Gli occhi gli cadono su una colonna di plichi impilati con ordine a lato dello schermo del computer, ognuno identificato da un post-it riportante una cifra che va da uno a…
Lo scrittore aggrotta la fronte mentre si sforza di ricordare il numero esatto di revisioni a cui ha già sottoposto il libro.
Ma in fondo che importanza ha? Nessuna.
L’ha sentito dire anche durante un’intervista radiofonica a un suo collega: per il primo libro hai tempo tutta una vita, per il secondo non più di due anni, che altrimenti o l'editore si scorda chi sei o lo fa il pubblico, il che è anche peggio.
Di nuovo, gli occhi dello scrittore si spostano verso un altro punto della stanza e, come a voler criticare quel ricordo, si soffermano sul calendario a foglio singolo appeso alla parete. Una serie di cerchi rossi segna i termini di consegna di alcuni concorsi a cui lo scrittore avrebbe voluto partecipare, ma che, uno dopo l’altro, si è trovato costretto a dover rinunciare.
Scuote la testa, dandosi dello stupido al pensiero dei compromessi a cui sarebbe dovuto scendere per adattare il suo lavoro a quelle date. Come poteva anche solo considerare l’idea di una simile violenza? No, non avrebbe fatto l’errore di tanti suoi pseudo colleghi interessati più al proprio nome su una copertina anziché all’arte.
In fondo quella è la decisione presa anni fa, il giorno della prima lettera schiacciata sulla tastiera: mai dare alle stampe un testo incapace di soddisfare appieno lui stesso sia come autore che come lettore, un testo in grado di superare non solo la prova del mercato, bensì quella ben più ardua del tempo. Che importa il numero di revisioni o i cambi di stile o l’aggiunta di nuovi dettagli?
Perché sì, lui sa qual è il suo scopo ultimo.
Sa cosa non funziona al suo testo.
Lo scrittore accende la stampante e, tra ronzii e vibrazioni, apre uno dei cassetti della scrivania e tira fuori il blocco dei post-it accompagnato da una biro. Le labbra gli si curvano in un sorriso stanco mentre con il mouse trascina la barra laterale verso l’alto. In fondo, ha tutta la vita ancora davanti.
E ancora una volta, raggiunta la prima pagina, si rimette a leggere e a correggere e a migliorare.
Capitolo uno…
Ultima modifica di Alessandro -JohnDoe- Canella il martedì 17 maggio 2022, 0:59, modificato 1 volta in totale.


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Re: Punto e a capo

Messaggio#2 » lunedì 16 maggio 2022, 23:49

Alessandro, buonasera! Tutto ok con i parametri, buona ALL STARS EDITION!

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Punto e a capo

Messaggio#3 » martedì 17 maggio 2022, 10:03

Grazie, Antico.
Ne approfitto per una piccola nota di servizio. Visto che per quest'ultima edizione mi sono voluto soprattutto divertire scrivendo qualcosa non proprio in linea coi miei soliti canoni, ne ho approfittato per inserire una sorta di easter egg. Il primo che lo coglie vince un bacino sulla fronte.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#4 » mercoledì 18 maggio 2022, 18:34

Buona sera

Il testo è abbastanza inquietante, sembra la mia storia da quando ho riniziato a scrivere. Premesso che come il protagonista neanche io cerco un nome su una copertina da sfoggiare, ma voglio solo imparare a fare bene una cosa che mi fa stare bene. Il problema è che si rimane troppo spesso piantati al primo capitolo.

Non ti auguro una sorte del genere, anche perché scrivi molto bene e ti faccio i miei complimenti.

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Rick Faith
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Re: Punto e a capo

Messaggio#5 » sabato 21 maggio 2022, 15:40

Ma che bell'esercizio, Alessandro.
Il narratore è esterno e il protagonista scrittore a sua volta ragiona sull'utilizzo di un narratore onnisciente. Consapevole di eventuali critiche, ma convinto della propria scelta. Un messaggio forte e chiaro :D
Lo scrittore senza nome può essere chiunque, incarna le fissazioni di tantissimi appassionati della materia, la resistenza ai compromessi, i chiusoni solitari, il vortice infinito di revisioni e riscritture, l'inevitabile rischio di una infinita incompiutezza.
È un narratore esterno che non fa immedesimare con il personaggio, che esclude dal conoscere dettagli importanti, ma che se trova il giusto lettore lo mette nelle condizioni di guardare sé stesso da fuori.
Io ci vedo qualcosa di molto triste in tutto questo. Il meglio che sta arrivando, arriverà sul serio, alla fine? Ahimé temo di saperlo.

Questa è stata la mia esperienza con la lettura. Buona edizione!

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kruaxi
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Re: Punto e a capo

Messaggio#6 » sabato 21 maggio 2022, 19:43

Ciao. Quasi un'analisi in presa diretta dell'angoscia che si prova davanti a un foglio vuoto... inferiore, forse, solo a quella che si prova all'ultima di mille revisioni finali.
Trovo tu sappia scrivere bene. Potrei avere qualche dubbio riguardo l'aderenza al tema proposto, ma lasciano il tempo che trovano. L'unico appunto, scherzoso, riguarda il fatto che, con un simile tema, 'giochi facile' in questo contesto, forse il tutto risulterebbe più ostico per un lettore senza velleità autoriali.
Auguri per il contest.

Stefano

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Punto e a capo

Messaggio#7 » domenica 22 maggio 2022, 2:01

Giovanni P ha scritto:Buona sera

Il testo è abbastanza inquietante, sembra la mia storia da quando ho riniziato a scrivere. Premesso che come il protagonista neanche io cerco un nome su una copertina da sfoggiare, ma voglio solo imparare a fare bene una cosa che mi fa stare bene. Il problema è che si rimane troppo spesso piantati al primo capitolo.

Non ti auguro una sorte del genere, anche perché scrivi molto bene e ti faccio i miei complimenti.


Ciao Giovanni e innanzitutto benvenuto.
Ti ringrazio per il commento e in particolare per quel "inquietante". Il mio obbiettivo (oltre a divertirmi un po' con la metanarrazione e soprattutto con l'onnisciente, narratore che in realtà odio nel profondo) era infatti proprio di dare un'interpretazione pessimistica del tema di quest'edizione, tanto da aver anche un po' temuto che tale aspetto non trasparisse appieno.
Ancora grazie e alla prossima.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#8 » domenica 22 maggio 2022, 2:06

Rick Faith ha scritto:Ma che bell'esercizio, Alessandro.
Il narratore è esterno e il protagonista scrittore a sua volta ragiona sull'utilizzo di un narratore onnisciente. Consapevole di eventuali critiche, ma convinto della propria scelta. Un messaggio forte e chiaro :D
Lo scrittore senza nome può essere chiunque, incarna le fissazioni di tantissimi appassionati della materia, la resistenza ai compromessi, i chiusoni solitari, il vortice infinito di revisioni e riscritture, l'inevitabile rischio di una infinita incompiutezza.
È un narratore esterno che non fa immedesimare con il personaggio, che esclude dal conoscere dettagli importanti, ma che se trova il giusto lettore lo mette nelle condizioni di guardare sé stesso da fuori.
Io ci vedo qualcosa di molto triste in tutto questo. Il meglio che sta arrivando, arriverà sul serio, alla fine? Ahimé temo di saperlo.

Questa è stata la mia esperienza con la lettura. Buona edizione!


Ciao Rick e benvenuto anche a te (ah, che bello "vedere" così tante facce nuove).
Anche nel tuo caso ti ringrazio e non posso che essere felice nel constatare che il senso ben poco rassicurante del finale (che ribalta in sostanza l'apparente ottimismo del tema di quest'edizione) è riuscito a trasparire.
Detto questo, l'easter egg a cui accennavo nel mio primo commento non ha a che vedere con la questione del narratore onnisciente, giusto nel caso qualcosa pensasse che potesse trattarsi di quello.
Alla prossima.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#9 » domenica 22 maggio 2022, 2:15

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:
Rick Faith ha scritto:Ma che bell'esercizio, Alessandro.
Il narratore è esterno e il protagonista scrittore a sua volta ragiona sull'utilizzo di un narratore onnisciente. Consapevole di eventuali critiche, ma convinto della propria scelta. Un messaggio forte e chiaro :D
Lo scrittore senza nome può essere chiunque, incarna le fissazioni di tantissimi appassionati della materia, la resistenza ai compromessi, i chiusoni solitari, il vortice infinito di revisioni e riscritture, l'inevitabile rischio di una infinita incompiutezza.
È un narratore esterno che non fa immedesimare con il personaggio, che esclude dal conoscere dettagli importanti, ma che se trova il giusto lettore lo mette nelle condizioni di guardare sé stesso da fuori.
Io ci vedo qualcosa di molto triste in tutto questo. Il meglio che sta arrivando, arriverà sul serio, alla fine? Ahimé temo di saperlo.

Questa è stata la mia esperienza con la lettura. Buona edizione!


Ciao Rick e benvenuto anche a te (ah, che bello "vedere" così tante facce nuove).
Anche nel tuo caso ti ringrazio e non posso che essere felice nel constatare che il senso ben poco rassicurante del finale (che ribalta in sostanza l'apparente ottimismo del tema di quest'edizione) è riuscito a trasparire.
Detto questo, l'easter egg a cui accennavo nel mio primo commento non ha a che vedere con la questione del narratore onnisciente, giusto nel caso qualcosa pensasse che potesse trattarsi di quello.
Alla prossima.


Eh sì, sono nuova carne da cannone :D
Per l'easter egg devo dire di non averci proprio prestato attenzione, essendo la mia prima edizione ho pensato che fosse un qualcosa tra voi habitué dell'arena!

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Re: Punto e a capo

Messaggio#10 » domenica 22 maggio 2022, 2:17

kruaxi ha scritto:Ciao. Quasi un'analisi in presa diretta dell'angoscia che si prova davanti a un foglio vuoto... inferiore, forse, solo a quella che si prova all'ultima di mille revisioni finali.
Trovo tu sappia scrivere bene. Potrei avere qualche dubbio riguardo l'aderenza al tema proposto, ma lasciano il tempo che trovano. L'unico appunto, scherzoso, riguarda il fatto che, con un simile tema, 'giochi facile' in questo contesto, forse il tutto risulterebbe più ostico per un lettore senza velleità autoriali.
Auguri per il contest.

Stefano


Ciao Stefano.
Parto dal discorso del tema. Più volte su questi lidi ho cercato di scrivere racconti dove il tema venisse affrontato in maniera laterale, anziché letterale. Come accennato nei due precedenti commenti, in questo caso ho voluto ribaltare il senso apparentemente ottimistico del tema, dandogli invece un'accezione più pessimistica. Anzi, menzognera. Il protagonista non nutre infatti dubbi sul fatto che la versione migliore del suo testo debba realmente ancora nascere, ma noi lettori/colleghi sappiamo che invece così non è e che invece lo scrittore altro non è che vittima di una ricerca della perfezione soltanto deleteria, oltre che autogiustificante nei confronti della sua incapacità di assumersi le proprie responsabilità.
Concordo appieno invece sul fatto che questo testo giochi facile su un forum di letteratura, ma questo racconto voleva essere proprio un mio personalissimo esperimento nel mondo della metanarrativa. A questo punto credo mi manchi soltanto da sperimentare un racconto in "talking heads" alla prossima occasione. :D
Grazie del commento e alla prossima.
lupus in fabula

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Re: Punto e a capo

Messaggio#11 » domenica 22 maggio 2022, 2:19

Rick Faith ha scritto:
Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:
Rick Faith ha scritto:Ma che bell'esercizio, Alessandro.
Il narratore è esterno e il protagonista scrittore a sua volta ragiona sull'utilizzo di un narratore onnisciente. Consapevole di eventuali critiche, ma convinto della propria scelta. Un messaggio forte e chiaro :D
Lo scrittore senza nome può essere chiunque, incarna le fissazioni di tantissimi appassionati della materia, la resistenza ai compromessi, i chiusoni solitari, il vortice infinito di revisioni e riscritture, l'inevitabile rischio di una infinita incompiutezza.
È un narratore esterno che non fa immedesimare con il personaggio, che esclude dal conoscere dettagli importanti, ma che se trova il giusto lettore lo mette nelle condizioni di guardare sé stesso da fuori.
Io ci vedo qualcosa di molto triste in tutto questo. Il meglio che sta arrivando, arriverà sul serio, alla fine? Ahimé temo di saperlo.

Questa è stata la mia esperienza con la lettura. Buona edizione!


Ciao Rick e benvenuto anche a te (ah, che bello "vedere" così tante facce nuove).
Anche nel tuo caso ti ringrazio e non posso che essere felice nel constatare che il senso ben poco rassicurante del finale (che ribalta in sostanza l'apparente ottimismo del tema di quest'edizione) è riuscito a trasparire.
Detto questo, l'easter egg a cui accennavo nel mio primo commento non ha a che vedere con la questione del narratore onnisciente, giusto nel caso qualcosa pensasse che potesse trattarsi di quello.
Alla prossima.


Eh sì, sono nuova carne da cannone :D
Per l'easter egg devo dire di non averci proprio prestato attenzione, essendo la mia prima edizione ho pensato che fosse un qualcosa tra voi habitué dell'arena!


No no. L'easter egg è ritrovabile da chiunque. Oh, sia chiaro è solo una piccola cazzata. Sono uno che si diverte con ben poco. :D
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Re: Punto e a capo

Messaggio#12 » domenica 22 maggio 2022, 2:23

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:
No no. L'easter egg è ritrovabile da chiunque. Oh, sia chiaro è solo una piccola cazzata. Sono uno che si diverte con ben poco. :D


Ohh, così mi incuriosisci. Allora ci provo, ma non adesso che a quest'ora nemmeno se me lo metti lampeggiante...

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Re: Punto e a capo

Messaggio#13 » lunedì 23 maggio 2022, 18:40

Tema centrato, mostri tutto il perfezionismo del lavoro letterario, con le sue incognite: la tensione mostrata attraverso le molte sigarette fumate dallo Scrittore durante la stesura, la Sindrome del Secondo Libro da pubblicare assolutamente due anni dopo il primo, pena la dimenticanza da parte di editori e pubblico. A seguire, i post-it a biro, la chiarezza del finale nella mente dello Scrittore eppure, il ritorno al capitolo primo quando tutto sembrerebbe pronto per la stampa e la sottoposizione letteraria. Prova estremamente interessante, sicuramente con un pizzico di autobiografia.

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Debora D
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Re: Punto e a capo

Messaggio#14 » lunedì 23 maggio 2022, 23:11

ciao Alessandro, molto difficile giudicare questo testo. Di per sé è un esperimento interessante e si capisce che ti sei divertito, lo hai anche limato per benino.
Quell’onnisciente, alle volte persino invasivo, verrà criticato da più d’uno al momento della pubblicazione, già lo sa; così come tuttavia sa che non esiste scelta migliore per raccontare la sua storia. E non lo pensa per superbia: la sua è esperienza diretta.

L’onnisciente che odi riesci a farlo scorrere senza troppi intoppi. Ci fai sentire una voce esterna che ha qualcosa di minaccioso, mi ha fatto venire in mente voci narranti di film in cui si preannunciano tragedie. Capisco il messaggio di fondo e il rovesciamento del tema. Mi piace la critica alla ricerca della perfezione senza un vero progresso e anche la solitudine dello scrittore.

imprecisioni:
ma che, uno dopo l’altro, si è trovato costretto a dover rinunciare → ai quali
Sa cosa non funziona al suo testo. → nel suo testo

Conclusione: c'è un difetto nel suo stesso modo di essere, il target è molto ristretto. A me, che spero di combinare qualcosa con le mie storie, ha lasciato un pizzico di ansia, è andato a sfiorare le corde che parlano di paura ecc.
Apprezzo il monito. Sull’idea in sé e la declinazione del tema però ce ne sono altri che mi sono piaciuti di più perché l'ho trovato distante.

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Andrea Furlan
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Re: Punto e a capo

Messaggio#15 » martedì 24 maggio 2022, 9:18

Ciao Alessandro,
Interessante questo pezzo dove racconti nevrosi e speranze di ogni scrittore, non a caso identificato con un generico nome comune e raccontato dal narratore esterno, quindi da una certa distanza. Interessante anche la ripetizione del gesto infinito e ripetitivo della correzione di bozze e versioni. Bella l'immagine dei personaggi che funzionano talmente bene da trattarli come persone vere che ruotano attorno all'autore Rispetto ad altri tuoi lavori, sempre ricchi di azione e suspense, in questo caso mi ha coinvolto meno, ma ho capito dai tuoi commenti che la sperimentazione meta narrativa era voluta. Easter egg non trovato (per ora).

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Mario Mazzafoglie
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Re: Punto e a capo

Messaggio#16 » mercoledì 25 maggio 2022, 9:59

Punto e a capo

Ciao Alessandro, un piacere leggerti.
Non mi voglio dilungare più di tanto. Alle volte siamo qui a cercare chissà che storia da raccontare per colpire il lettore, e invece tu te ne esci con una cosa che non è nemmeno una scena... e fai centro.
Non c'è azione, solo pensieri. Tutto il contrario di quello che si cerca adesso.
Ma siccome a me non frega nulla delle mode, quando leggo una cosa che mi piace, mi piace e basta.
Alla fine ho scritto anche troppo.
In bocca al lupo e a rileggerti.

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Stefano.Moretto
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Re: Punto e a capo

Messaggio#17 » giovedì 26 maggio 2022, 7:37

Ciao Alessandro, parto subito con un appunto: questo non è un narratore onnisciente. È narrazione in terza persona, sì, ma è sempre tutto costantemente dal punto di vista del personaggio, e per vederlo in modo chiaro ti basta vedere se le frasi funzionano tutte ugualmente in prima persona (e lo fanno). Ci sono solo due punti in tutto il racconto che non andrebbero bene in prima:
"occhi arrossati fissi sullo schermo"
e
"come a voler criticare quel ricordo"
Il primo perché non può sapere di avere gli occhi arrossati senza uno specchio (al massimo sente che gli bruciano, quindi in realtà si può aggiustare facilmente per la prima), mentre il secondo è vagamente borderline per quel "come" che rende vaga un'intenzione che lo scrittore invece sa di avere; cosa che comunque in prima si potrebbe aggiustare senza grossi problemi.
Tutto il resto del racconto se lo mettessi in prima persona funzionerebbe alla grande.
Sarebbe narratore onnisciente se elencasse dettagli che lo scrittore non conosce (es: l'ultimo editor a cui ha mandato un manoscritto gli ha cestinato tutto senza rispondergli e lui è ancora in attesa speranzoso, oppure se gli si inceppasse la carta della stampante ma lui non se ne accorgesse).
Addirittura ci sono punti dove emergono chiaramente i sentimenti dello scrittore, tipo qui:
"Come poteva anche solo considerare l’idea di una simile violenza? No, non avrebbe fatto l’errore di tanti suoi pseudo colleghi interessati più al proprio nome su una copertina anziché all’arte."
Quindi in realtà il racconto è fortemente dal suo punto di vista, ciò che pensa traspare non solo dai pensieri espressi indirettamente, ma anche dalla scelta degli aggettivi ("PSEUDO colleghi", dispregiativo a gogo).
Detto questo, il racconto trasmette la giusta dose di ansia da "loop di riscrittura infinita" che ogni scrittore conosce fin troppo bene. Dato il sentimento che evoca potrei classificarlo come "horror per scrittori"
E no, neanche io sono riuscito a capire qual è l'easter egg, ma lo rileggerò domani per provare a beccarlo.

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Re: Punto e a capo

Messaggio#18 » giovedì 26 maggio 2022, 9:45

Ciao Alessandro e ben trovato. Parto col
dire che a me gli esperimenti piacciono molto, anche se spesso hanno risultati che non vorremmo. Io lo scorso anno ho sperimentato e sono stato massacrato ma mi ha aiutato a consolidare, scartare, smussare ecc ecc. Detto questo, anche il discorso del meta racconto a me non disturba. Quello che mi ha lasciato perplesso è il tema. Capisco la spiegazione e che hai dato ma la tua storia non. mi lascia alcun senso di speranza...anzi. Mette ansia e rassegnazione. Quindi per me tema centrato pochissimo. Per il resto ho trovato anche il tuo stile più pesante del tuo standard ma credo che abbia influito anche il fatto che tu stessi sperimentando. Non male la terza persona focalizzata....perché di onnisciente ha veramente poco. Una prova discreta ma che mi ha coinvolto poco.

A presto

PS
Easter egg.....aiuto...non ci provo nemmeno. :D
Davide Mannucci

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Gennibo
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Re: Punto e a capo

Messaggio#19 » giovedì 26 maggio 2022, 17:08

Ciao Alessandro e ben ritrovato, bello il tuo racconto, hai scelto il target giusto, chi più di noi può apprezzare le avventure di un personaggio alle prese con i problemi di scrittura?
Il testo non è di facile lettura (o almeno io ho avuto questa impressione), ma questo che di solito per me è un problema, qui lo vedo come un punto a favore, perché, durante il processo del capire bene quello che ci stai dicendo, noi lettori riusciamo a entrare e sviscerare al meglio quello che hai voluto rappresentare.
Per me il tema c'è: lo scrittore ha provato a uscire dalla sua zona di conforto mettendo la parola fine alla storia e cercando di fare il passo successivo, non c'è riuscito, e prova il sollievo di rimanere nella sua zona di conforto.
Per me una bella prova.

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Re: Punto e a capo

Messaggio#20 » lunedì 30 maggio 2022, 12:36

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato, mostri tutto il perfezionismo del lavoro letterario, con le sue incognite: la tensione mostrata attraverso le molte sigarette fumate dallo Scrittore durante la stesura, la Sindrome del Secondo Libro da pubblicare assolutamente due anni dopo il primo, pena la dimenticanza da parte di editori e pubblico. A seguire, i post-it a biro, la chiarezza del finale nella mente dello Scrittore eppure, il ritorno al capitolo primo quando tutto sembrerebbe pronto per la stampa e la sottoposizione letteraria. Prova estremamente interessante, sicuramente con un pizzico di autobiografia.


Ciao Alexandra e grazie del commento.
Riguarda quanto scrivi nella chiusa, posso dire che per certi versi MC mi sta aiutando a disintossicarmi dalla mia tendenza al continua correzione. A tal proposito, questo credo sia stato il mio primo racconto in quasi due anni ad essere stato scritto quasi di getto, con giusto una rilettura finale.
Alla prossima.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#21 » lunedì 30 maggio 2022, 14:15

Debora D ha scritto:ciao Alessandro, molto difficile giudicare questo testo. Di per sé è un esperimento interessante e si capisce che ti sei divertito, lo hai anche limato per benino.
Quell’onnisciente, alle volte persino invasivo, verrà criticato da più d’uno al momento della pubblicazione, già lo sa; così come tuttavia sa che non esiste scelta migliore per raccontare la sua storia. E non lo pensa per superbia: la sua è esperienza diretta.

L’onnisciente che odi riesci a farlo scorrere senza troppi intoppi. Ci fai sentire una voce esterna che ha qualcosa di minaccioso, mi ha fatto venire in mente voci narranti di film in cui si preannunciano tragedie. Capisco il messaggio di fondo e il rovesciamento del tema. Mi piace la critica alla ricerca della perfezione senza un vero progresso e anche la solitudine dello scrittore.

imprecisioni:
ma che, uno dopo l’altro, si è trovato costretto a dover rinunciare → ai quali
Sa cosa non funziona al suo testo. → nel suo testo

Conclusione: c'è un difetto nel suo stesso modo di essere, il target è molto ristretto. A me, che spero di combinare qualcosa con le mie storie, ha lasciato un pizzico di ansia, è andato a sfiorare le corde che parlano di paura ecc.
Apprezzo il monito. Sull’idea in sé e la declinazione del tema però ce ne sono altri che mi sono piaciuti di più perché l'ho trovato distante.


Ciao Debora.
Sempre puntualissime le tue note e correzioni. La seconda è imperdonabile, la prima invece nasce da una mia tendenza all'abuso del che polivalente, ma concordo che la tua correzione è molto più elegante.
Riguardo tutto il resto, sono "contento" che il racconto sia riuscito a trasmettere, attraverso la voce narrante, il senso di ansia da te così ben descritto. Avevo paura che il tutto passasse per una mera parodia della figura del wannabe writer.
Grazie ancora e alla prossima.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#22 » lunedì 30 maggio 2022, 14:17

Andrea Furlan ha scritto:Ciao Alessandro,
Interessante questo pezzo dove racconti nevrosi e speranze di ogni scrittore, non a caso identificato con un generico nome comune e raccontato dal narratore esterno, quindi da una certa distanza. Interessante anche la ripetizione del gesto infinito e ripetitivo della correzione di bozze e versioni. Bella l'immagine dei personaggi che funzionano talmente bene da trattarli come persone vere che ruotano attorno all'autore Rispetto ad altri tuoi lavori, sempre ricchi di azione e suspense, in questo caso mi ha coinvolto meno, ma ho capito dai tuoi commenti che la sperimentazione meta narrativa era voluta. Easter egg non trovato (per ora).


Ciao Andrea.
Non posso che ringraziarti per le belle parole. Riguardo l'easter egg attendo l'ultimo giudizio del sommo Antico, anche perché il suo disvelamento potrebbe acquisire un ulteriore (e involontario) strato alla luce di quella che sarà la classifica finale. :)
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Re: Punto e a capo

Messaggio#23 » lunedì 30 maggio 2022, 14:18

Mario Mazzafoglie ha scritto:Punto e a capo

Ciao Alessandro, un piacere leggerti.
Non mi voglio dilungare più di tanto. Alle volte siamo qui a cercare chissà che storia da raccontare per colpire il lettore, e invece tu te ne esci con una cosa che non è nemmeno una scena... e fai centro.
Non c'è azione, solo pensieri. Tutto il contrario di quello che si cerca adesso.
Ma siccome a me non frega nulla delle mode, quando leggo una cosa che mi piace, mi piace e basta.
Alla fine ho scritto anche troppo.
In bocca al lupo e a rileggerti.


Ciao Mario.
Alla luce di quanto scrivi, non mi dilungherò nemmeno io. Grazie mille. :D
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Re: Punto e a capo

Messaggio#24 » martedì 31 maggio 2022, 12:23

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Alessandro, parto subito con un appunto: questo non è un narratore onnisciente. È narrazione in terza persona, sì, ma è sempre tutto costantemente dal punto di vista del personaggio, e per vederlo in modo chiaro ti basta vedere se le frasi funzionano tutte ugualmente in prima persona (e lo fanno). Ci sono solo due punti in tutto il racconto che non andrebbero bene in prima:
"occhi arrossati fissi sullo schermo"
e
"come a voler criticare quel ricordo"
Il primo perché non può sapere di avere gli occhi arrossati senza uno specchio (al massimo sente che gli bruciano, quindi in realtà si può aggiustare facilmente per la prima), mentre il secondo è vagamente borderline per quel "come" che rende vaga un'intenzione che lo scrittore invece sa di avere; cosa che comunque in prima si potrebbe aggiustare senza grossi problemi.
Tutto il resto del racconto se lo mettessi in prima persona funzionerebbe alla grande.
Sarebbe narratore onnisciente se elencasse dettagli che lo scrittore non conosce (es: l'ultimo editor a cui ha mandato un manoscritto gli ha cestinato tutto senza rispondergli e lui è ancora in attesa speranzoso, oppure se gli si inceppasse la carta della stampante ma lui non se ne accorgesse).
Addirittura ci sono punti dove emergono chiaramente i sentimenti dello scrittore, tipo qui:
"Come poteva anche solo considerare l’idea di una simile violenza? No, non avrebbe fatto l’errore di tanti suoi pseudo colleghi interessati più al proprio nome su una copertina anziché all’arte."
Quindi in realtà il racconto è fortemente dal suo punto di vista, ciò che pensa traspare non solo dai pensieri espressi indirettamente, ma anche dalla scelta degli aggettivi ("PSEUDO colleghi", dispregiativo a gogo).
Detto questo, il racconto trasmette la giusta dose di ansia da "loop di riscrittura infinita" che ogni scrittore conosce fin troppo bene. Dato il sentimento che evoca potrei classificarlo come "horror per scrittori"
E no, neanche io sono riuscito a capire qual è l'easter egg, ma lo rileggerò domani per provare a beccarlo.


Ciao Stefano.
Mi soffermo sul discorso del narratore onnisciente, essendo il punto focale del commento tuo e di Davide.
Partiamo da una tua giusta considerazione: il racconto potrebbe funzionare anche in prima persona (e in un primo momento avevo anche pensato di scriverlo proprio così). Il problema nasce, penso, da un passaggio in cui faccio riferimento a un narratore "invasivo". Ovvio che il mio narratore esterno non è per nulla invasivo, ma per un motivo ben preciso: non volevo creare una sovrapposizione perfetta tra il testo letto dal lettore (voi) e quello scritto dal mio protagonista, il che avrebbe rischiato di trasformare questo racconto in una parodia dei cliché su quella che è comunemente considerata brutta scrittura. Per fare un esempio, mentre scrivevo avevo pensato a un passaggio in cui il personaggio rifletteva se aveva potato il giusto numero di avverbi, frase che avrebbe tuttavia dovuto contenere almeno un paio di avverbi. Ecco, se ho scartato quell'idea è proprio per il motivo di cui sopra. Detto questo, in verità di passaggi dove il mio narratore esterno interviene con considerazioni che non possono appartenere al personaggio sono anche altri. Nel finale, sempre per fare un esempio, parlo di "sorriso stanco". Che il protagonista sia stanco non è certo una sua considerazione. Anzi, lui s'illude di essere entusiasta della nuova revisione che sta per cominciare e che nella sua testa non potrà che migliorare ulteriormente la sua opera.
Insomma, per farla breve, concordo che il mio onnisciente può essere considerato borderline, per usare le tue parole, questo per il fatto che, principalmente, è un narratore esterno, ma di certo non lo è la focalizzazione. Anche perché, se il testo fosse raccontato davvero dal punto di vista del personaggio, allora il tono sarebbe apparso molto meno inquietante di quanto invece è allo stato attuale.

PS: Detto questo, e dopo averci riflettuto un attimo, sono d'accordo che il testo, così com'è, pone delle problematicità nel rendere chiare le mie intenzioni sul discorso del narratore. Alcuni passaggi sono senz'altro migliorabili e di certo, come mero esercizio di scrittura non essendo io un amante dell'onnisciente (credo di aver scritto solo due racconti in due anni con questo tipo di narratore), proverò a rivedere il testo. Grazie ancora del commento, che al di là di tutto mi è stato utilissimo.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#25 » martedì 31 maggio 2022, 12:39

Davide_Mannucci ha scritto:Ciao Alessandro e ben trovato. Parto col
dire che a me gli esperimenti piacciono molto, anche se spesso hanno risultati che non vorremmo. Io lo scorso anno ho sperimentato e sono stato massacrato ma mi ha aiutato a consolidare, scartare, smussare ecc ecc. Detto questo, anche il discorso del meta racconto a me non disturba. Quello che mi ha lasciato perplesso è il tema. Capisco la spiegazione e che hai dato ma la tua storia non. mi lascia alcun senso di speranza...anzi. Mette ansia e rassegnazione. Quindi per me tema centrato pochissimo. Per il resto ho trovato anche il tuo stile più pesante del tuo standard ma credo che abbia influito anche il fatto che tu stessi sperimentando. Non male la terza persona focalizzata....perché di onnisciente ha veramente poco. Una prova discreta ma che mi ha coinvolto poco.

A presto

PS
Easter egg.....aiuto...non ci provo nemmeno. :D


Ciao Davide.
Spiace leggere di non essere riuscito a coinvolgerti, ma ci sta. Essendo ormai ben lontano dai piani alti della classifica (anche se già son contento di essere migliorato rispetto all'anno scorso) ho voluto uscire un po' dalla mia comfort zone. Riletto il brano a mente fredda, più di un passaggio è di certo migliorabile (quando mai su MC? :D).
Mi permetto invece di dissentire sul discorso del rispetto del tema. Premesso che il qui presente è il primo a tentare spesso approcci laterali (purtroppo soffro della sindrome del "devo proporre un'interpretazione diversa da quelle di tutti i miei colleghi!"), qui il mio obiettivo è stato soltanto quello di ribaltare "l'umore" del tema. Mi spiego con un esempio. Mettiamo che il tema fosse stato "la mamma mi vuole bene" è senza fuori di dubbio che una simile frase esprima una sensazione positiva. Ma se decidessi di scrivere un racconto dove una madre iperprotettiva che pur di proteggere i suoi figli dai pericoli esterni decide d'incatenarli nello scantinato, vorrebbe allora dire che non rispetto il tema? Per come la vedo io assolutamente no.
Ora, in questo caso quello che ho voluto fare è stato creare un'opposizione tra ciò che crede il personaggio (l'illusione che la versione migliore del suo testo debba ancora arrivare) e la realtà dei fatti percepita dal lettore, ovvero che tutto questo è soltanto una bugia. Lo scrittore fallirà. Detto in parole povere: il mio testo taglia qualsivoglia senso positivo e ottimistico al tema. Come dicevo prima, lo ribalta facendolo apparire per una mera bugia.
Sul discorso del narratore mi ricollego invece a quanto risposto al buon Stefano.
Detto questo, grazie come sempre delle preziose note. Un commento negativo, quando argomentato, è sempre più utile di cento elogi. Alla prossima.
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Re: Punto e a capo

Messaggio#26 » martedì 31 maggio 2022, 12:41

Gennibo ha scritto:Ciao Alessandro e ben ritrovato, bello il tuo racconto, hai scelto il target giusto, chi più di noi può apprezzare le avventure di un personaggio alle prese con i problemi di scrittura?
Il testo non è di facile lettura (o almeno io ho avuto questa impressione), ma questo che di solito per me è un problema, qui lo vedo come un punto a favore, perché, durante il processo del capire bene quello che ci stai dicendo, noi lettori riusciamo a entrare e sviscerare al meglio quello che hai voluto rappresentare.
Per me il tema c'è: lo scrittore ha provato a uscire dalla sua zona di conforto mettendo la parola fine alla storia e cercando di fare il passo successivo, non c'è riuscito, e prova il sollievo di rimanere nella sua zona di conforto.
Per me una bella prova.


Ciao Isabella.
Grazie mille delle belle parole. Alla luce dei commenti di Stefano e Davide tendo a ritenere il testo non privo di alcune criticità relative al modo in cui volevo raccontare la mia storia, ma parole come le tue fanno sempre piacere. Alla prossima.
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antico
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Re: Punto e a capo

Messaggio#27 » giovedì 2 giugno 2022, 22:49

Per me uno dei migliori dell'edizione, se non il migliore. Un racconto coerente dall'inizio alla fine con uno sviluppo a prova di bomba e senza alcun punto debole. In più, tema trattato come piace a me: senza citarlo e lavorandoci intorno a livello di concetto. Pollice su senza se e senza ma.

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Re: Punto e a capo

Messaggio#28 » domenica 5 giugno 2022, 23:44

antico ha scritto:Per me uno dei migliori dell'edizione, se non il migliore. Un racconto coerente dall'inizio alla fine con uno sviluppo a prova di bomba e senza alcun punto debole. In più, tema trattato come piace a me: senza citarlo e lavorandoci intorno a livello di concetto. Pollice su senza se e senza ma.


Rispondere in maniera lucida a un commento del genere, un commento che - inutile nascondersi dietro un dito - praticamente tutti coloro che partecipano a MC in un modo o nell'altro sognano in quanto arriva da una persona verso cui nutr(o)iamo profondo rispetto per tutto il lavoro nascosto dietro a quello che, a conti fatti, non è soltanto un forum di narrativa, ecco, rispondere in maniera lucida, dicevo, non è per nulla semplice. Da qui la ragione per cui ho voluto far sedimentare il tutto qualche giorno, sebbene avessi letto le parole dell'Antico già giovedì notte, all'uscita dal lavoro. Non solo: quella che segue è sì una risposta (o meglio, un ringraziamento) per le bellissime parole ricevute, ma anche e soprattutto una riflessione su cosa sia stato per me quest'ultimo anno su MC. Chiedo già scusa se sarò prolisso.

La prima cosa che mi viene da dire è che non mi aspettavo certo un giudizio del genere. No, non è la solita frase fatta che nasconde una finta modestia. Quello che intendo è che questo giudizio arriva al termine di un'edizione dove, vista la mia posizione in classifica, ho deciso soprattutto di divertirmi e di lasciar perdere il mio usuale modo di scrivere. Fin qui tutto semplice, per non dire banale, ma c'è altro: a prescindere da come finirò nella classifica generale, reputo questo racconto il mio secondo successo su MC. Il primo, inutile dirlo, è il terzo posto raggiunto nell'edizione capeggiata da Wladimiro, edizione pure quella dove ho abbandonato la mia comfort zone stilistica per lasciarmi andare a un testo più "particolare".
Tutto ciò mi porta a due riflessioni. La prima è che in entrambe ho lavorato soprattutto per sottrazione, nel primo caso (la Wlad Edition) con un stile "minimalista", nel secondo (l'edition presente) con una non-storia priva di chissà quali sviluppi. La seconda è che, sebbene in questi due anni di ritorno al mondo della scrittura abbia fatto di tutto per cercare, edizione dopo edizione, di adattare al meglio il mio modo di scrivere ai limiti imposti da MC, non è questo ciò che voglio fare in futuro. A ogni edizione, non appena leggevo il tema, il mio desiderio, ancor prima di scrivere una BELLA storia, era infatti di trovare una BUONA storia.

Ok, so cosa state pensando: che è l'esatto opposto di quello che scrivo sempre nei miei commenti, ovvero che lo stile è più importante del contenuto. E continuo a pensarlo, sia ben chiaro. Il problema è semmai che, con i miei racconti per MC e Sfide, il risultato ottenuto è stato il più delle volte di trovarmi tra le mani trame difficili da concentrare in pochi caratteri. E qui arriva un'ulteriore riflessione: MC rimane per me un'importantissima palestra dove riuscire a trovare il giusto equilibrio tra stile e contenuto, tra qualità e quantità, ma rimane una palestra, ragion per cui ho sempre fatto il possibile per non saltare mai un'edizione, nemmeno delle già citate Sfide.
Ora però mi trovo a dover fare una scelta difficile. Questi due anni sono stati per me fondamentali anche dal punto di vista personale. Ho abbandonato, dopo 10 anni, un lavoro che amavo per vendere la mia anima a una multinazionale lanciarmi in un'altra avventura, ho cambiato città, ho chiuso i ponti con una grossa fetta della mia famiglia... Ok, non la voglio buttare sul melodrammatico. Il concetto è che questo forum e le persone che lo popolano mi è stato molto più utile di quanto si possa pensare.
Ma c'è un ma. Proprio perché questo è un periodo di profondi cambiamenti nella mia vita, mi trovo adesso a dover sfruttare al meglio ogni singolo minuto a disposizione, e visto e considerato che da qui ai prossimi mesi è mia intenzione sia iniziare un corso di scrittura creativa sia porre le basi per una storia davvero mia, è probabile che con l'Era a venire la mia presenza si faccia molto più rada, limitandola soltanto a quelle edizioni dove il tema sarà in grado di folgorarmi davvero e dove riterrò le mie storie in gradi di raccontare qualcosa d'importante.

Insomma, tutto sto pippone, per dire arrivederci e grazie. In primis all'Antico, ma anche a tutti i singoli utenti, i cui giudizi sono SEMPRE stati fondamentali per capire cosa non funzionava nelle mie storie, anche e soprattutto quando non mi trovavo d'accordo con loro. Mi permetto tuttavia di fare alcuni nomi e non sentitevi offesi se non rientrate in questa breve lista, davvero.
Ringrazio Francesco Nucera, i cui commenti alle mie partecipazioni alle Sfide si sono sempre rivelati puntuali e precisi, anche se praticamente ogni volta sbaglia a scrivere il mio cognome (e anche se ancora non ci dormo per quel risultato in sospeso di un anno e passa fa XD).
Ringrazio Wladimiro Borchi, non solo per quell'unico podio raggiunto in due anni, ma anche per aver sopportato (o almeno spero) i miei primi commenti in stile bulldozer.
Ringrazio Andrea Lauro, i cui consigli di lettura si sono rivelati sempre interessantissimi (oh, però "La casa sull'argine" a me ha fatto proprio cagare, spiacente) e che considero una delle penne più autentiche e brillanti tra quelle che frequentano questo forum.
Infine ringrazio Andrea Vallese, che saranno pure secoli che non partecipa più a un'edizione (che te possino!), ma che mi fa sempre morire dal ridere a leggere i suoi commenti. Vedi di tornare però, intesi? O in alternativa fammi fare da beta reader per qualunque cosa tu stia scrivendo ora, lista della spesa compresa.

That's all, folks. Più o meno. Un abbraccio virtuale a tutti voi.
(oppure andatevene a fanculo, che qui ho una reputazione da sociopatico da difendere)
lupus in fabula

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Andrea Lauro
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Re: Punto e a capo

Messaggio#29 » venerdì 10 giugno 2022, 11:07

Alessandro -JohnDoe- Canella ha scritto:That's all, folks. Più o meno. Un abbraccio virtuale a tutti voi.
(oppure andatevene a fanculo, che qui ho una reputazione da sociopatico da difendere)


Ma! Mi ero completamente perso questo messaggio di chiusura! E ce lo dici cosí?!
Ora ti scrivo in pvt!

andrea

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