Due minuti

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Shanghai Kid
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Due minuti

Messaggio#1 » lunedì 16 maggio 2022, 23:52

Due minuti

Era rimasta impigliata in gola come una lisca che si ferma di traverso. Un rantolo, un soffio di aria pesante, calda, acida.

Mi viene in mente quando sono arrivata da te piangendo, che mi aveva lasciato il Luca e la scuola era un disastro.
“Io mi sparo!”, te lo urlavo tra le lacrime. Della famiglia, eri l’unica con cui mi mostravo così.
“Ma che ti spari e ti spari! Finiscila di dire stupidate!”, mi guardavi, ma intanto rassettavi la cucina, che proprio non la potevi vedere in disordine.
“La vita fa schifo!”, quanto mi disperavo.
“La vita è la vita, tu sei giovane e rimpiangerai persino questo giorno qui, anche se adesso ti sembra il peggiore di tutti”, avevi un tono fermo, convinto, ma io facevo la dura.
“La vita fa schifo e non può che andare peggio!”, non ti guardavo più in faccia, che altrimenti mi smascheravi.
Ma tu mi conosci bene. Sapevi che volevo solo sentirmi smentire. Volevo solo mi prometessi che non era così.
“Sei giovane, tesoro: il meglio deve ancora arrivare per te, il meglio sta arrivando! Fidati di me”, e mi tiravi un buffetto sulla guancia come fossi ancora una bimba, “Vedrai che donna meravigliosa diventerai!”.

Il respiro è sempre più affannoso: sei una preda braccata. È come se una mano dalle dita grosse, callose ti stringesse la gola. Buio, a intermittenza.
Saramago ha scritto un libro che parla delle intermittenze, l’ho visto nella tua libreria quando sono passata a casa tua, l’altro giorno: volevo prenderlo; ora non riesco nemmeno a pensarlo, quel libro.

E poi occhi che schizzano fuori. Sembri un pesce palla che implora pietà.
Il puzzo delle pere lesse non può intasarti le narici, la barriera di plastica è troppo spessa. Ma io lo sento. Hai la fronte sudata. In ventisette anni giuro che così sudata non ti ho mai vista.
Spero che il suono del respiratore ostruito ti arrivi ovattato: fa saltare i nervi.
Ave, o Maria, Io non prego mai. Non ci credo. Ti sposto un po’ i capelli appiccicati sulla fronte.

“Ci hanno lasciate qui sole, hai visto?”, te lo dico sorridendo, ma ho il terrore che si senta che non ho quasi più saliva Piena di grazia, il Signore
“Cosa c’è? Non capisco" È con te "Sì, l’ho chiamato il dottore. Adesso arriva, vedrai”, non so chi voglio tranquillizzare.
“Ti apro la finestra, ok? Almeno gira più aria”, farfuglio qualcosa.

Prima si vedevano dei bambini tutti colorati che giocavano a nascondino nelle case popolari dirimpetto alla tua camera. Chissà se ci sono ancora Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto Ma come ci siamo arrivati qui? Tu in bici di sicuro. Sulla tua Atala blu e grigia, con gli zoccoli ai piedi, pronta a gridarci, se ci incontri per il paese, che siamo delle cinciallegre Del tuo seno, Gesù. Santa
“Aspetta, aspetta: ti avvicino il ventilatore”, mi muovo goffa come quando mi chiedevi di fare i mestieri: non sono brava in queste cose Maria, madre
“Ah, non te l’ho più detto. Ti ho preso un libro dalla libreria. I viaggi di Gulliver. Poi te lo riporto, tranquilla”, dovrei imparare a stare zitta.
“Brava così, respira”, Di Dio, prega

“Ti capisco poco”, continuo a ripeterlo, ma sarà la lisca.
La sento anche io, la lisca: è lì da quando hai smesso di parlare, vero? Ne abbiamo una tutti noi, in gola, che non riusciamo a sputarla e la piangiamo fuori o fingiamo che non ci sia semplicemente per paura che sia vera. Per noi Non lo so se esiste dio, non lo so, ma adesso potrebbe farci il favore di esserci. Peccatori, per noi peccatori Sì, può farcelo il favore di esistere, due minuti. Solo questi due minuti. O almeno la madonna.

“Hai visto che è arrivata l’infermiera? No, è che ho chiamato il dottore un quarto d’ora fa. Non so, è comparsa la scritta “ostruzione” sul display, mi scusi, ma io non me ne intendo”, balbetto.
“Sistemato, non si preoccupi”, l’infermiera mi sorride come chi non ha più lische da mandar giù.

Sono tante le cose che mi hai detto, ma mentre ti pulisco la fronte dal sudore con il fazzoletto continuo a pensare a quel giorno lì, quando il Luca mi ha mollato e la scuola andava male e io pensavo che non ci fosse niente di peggio al mondo.
Grazie per avermi fatto quella promessa. Non so se il meglio sia già arrivato, o se arriverà mai, ma grazie per quella promessa.

Tiri un respiro un po’ più profondo. Il pollice a indicare il cielo. Come a dire che non mollerai nemmeno ora, in quest’apnea di ricordi, nella foga di una lotta già persa.

Un altro rantolo e il fastidio, una lisca in gola che si ferma di traverso. Il pollice in su e il resto della mano a pugno, come a dire: “Ok, ok, la missione è quasi compiuta”.
L’avevo visto fare così bene solo a Fonzie, solo a lui riusciva quella magia lì, che a metà della sigla di Happy Days ti aveva già conquistato, che sembrava impossibile che qualcosa non gli riuscisse a uno che alzava il pollice con quel fare sicuro.
Adesso e nell’ora, adesso e nell’ora della nostra
Ed è proprio l’ultima cosa che ti vedo fare.
Amen



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antico
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Re: Due minuti

Messaggio#2 » lunedì 16 maggio 2022, 23:56

Ciao Elisa! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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Pretorian
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Re: Due minuti

Messaggio#3 » giovedì 19 maggio 2022, 0:30

Hello, Elisa e piacere di leggerti. SU questo racconto ho un parere discordante. Da un lato, le emozioni che descrivi sono potenti come un pugno allo stomaco. Ogni frase è gravide di un significato e porta con sé un qualcosa che coinvolge tutti i sensi in un unico quadro di dolore. Sembra di sentire un tono personale in quello che scrivi o in una capacità di immedesimazione nel dolore altrui invidiabile. Dall'altra parte la struttura del racconto è inefficace. Intuisco che tu abbia provato a sperimentare con una sorta di flusso di coscienza, in cui pensieri, azioni e preghiere si mescolano ma il risultato finale risulta essere troppo confuso per poter raggiungere l'obiettivo. In linea di massima, il senso generale e la trama si comprendono, ma la progressione nel dettaglio è faticosa e questo rende anche il tuo eccellente sforzo di costruire le emozioni non pienamente raggiunto. Quindi, ottimo lavoro per la narrazione, ma esperimento fallito per lo stile.

Alla prossima!!

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Emiliano Maramonte
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Re: Due minuti

Messaggio#4 » giovedì 19 maggio 2022, 16:25

Ciao Elisa, bentrovata!
Alla fine della lettura mi sono rimaste appiccicate addosso sensazioni di malinconia e di amarezza e credo che se un testo suscita e ti lascia qualcosa, allora una parte degli obiettivi degli scrittori è raggiunto. La storia da te narrata (per quanto abusata qui a MC, ossia i malati terminali) colpisce e tanto, soprattutto coloro i quali hanno vissuto qualcosa di simile (incluso il sottoscritto...). Apprezzabilissimo il tentativo di proporre uno stile diverso da solito, una specie di flusso di coscienza in cui si mescolano sensazioni, percezioni, pensieri e sensorialità concreta. Il testo però paga pegno all'ambizione e soffre di una certa confusione, soprattutto nella parte centrale, nella quale si fa davvero fatica a trovare ancore e dettagli per avere sempre ben chiaro lo svolgimento della narrazione. Qualche problema anche nella gestione tecnica. Ad esempio, nella frase con discorso diretto “La vita fa schifo!”, quanto mi disperavo, dopo le virgolette del discorso diretto, il "beat" che segue deve iniziare con la maiuscola, a meno che non sia di commento, del tipo "Passami il sale!", esclamò mio padre. E tale inconveniente è assai frequente nel tuo racconto.
Per il resto mi è piaciuta la prosa avvolgente, poetica e profonda, al servizio delle forti emozioni che hai voluto trasmettere.
Tema centrato.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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christianfloris
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Re: Due minuti

Messaggio#5 » sabato 21 maggio 2022, 12:35

Mi sembra una buona prova, sia come plot che come svolgimento. Sotto l’aspetto tecnico, riesci persino a infilare dentro un flashback – cosa per nulla facile, con i pochi caratteri a disposizione -, per quanto l’esplosività del dialogo venga attutita dalle descrizioni che inframmezzano le battute e appaiono un po’ didascaliche.
Molto interessante anche l’idea di scandire il tempo presente con la giaculatoria dell’Ave Maria, anche se si rischia l’effetto spoiler e il finale un po’ telefonato. Però il coinvolgimento drammatico c’è, i personaggi ce li abbiamo presenti, sento l’odore del linoleum e il bip del misuratore dei parametri vitali. Quindi come grado di immersività direi che non possiamo lamentarci.
Il tema sicuramente c’è, non come fil rouge che permea tutta la narrazione, ma come frase significativa ed esemplificativa di una fase del loro conflitto di anni fa.

La mia valutazione è un 8,25.
Ultima modifica di christianfloris il martedì 24 maggio 2022, 0:15, modificato 2 volte in totale.

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Michael Dag
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Re: Due minuti

Messaggio#6 » sabato 21 maggio 2022, 18:46

Dunque… Direi che abbiamo una donna al capezzale dell'anziana madre, ma non ci giocherei la testa, se devo essere sincero.
Sei molto brava a creare personaggi che "si fanno sentire", questo testo ne è l'ennesima prova, ma sul lato delle trama mi è parso un po'… vuoto.
È tutto un fraseggio che poteva essere contenuto in meno spazio, e magari dando qualche informazione in più.
Ben giocato il flashback iniziale, ne avrei apprezzati altri sparsi qua e là.
Buona la tecnica, ma povero il contenuto, anche se si sente molta emozione.

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GiulianoCannoletta
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Re: Due minuti

Messaggio#7 » domenica 22 maggio 2022, 16:22

Ciao Elisa, è sempre un piacere leggerti.
Scrivi spesso racconti in cui le emozioni fanno da protagoniste, e questa volta in particolare hai scelto una forma tutt'altro che banale, quasi un flusso di coscienza, con delle metafore molto crude. Ho dovuto rileggerlo varie volte e ogni volta mi è parso di coglierne una sfumatura nuova.
I versi di preghiera che intermezzano la seconda parte danno un tocco quasi onirico. Bella la circolarità del ricordo, forse sarebbe stata ancora più incisiva se le tre righe in cui richiama quell'evento fossero state proprio quelle finali.
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: Due minuti

Messaggio#8 » domenica 22 maggio 2022, 19:19

Ciao Elisa.
Tra tutte le "nuove" leve di MC (uso le virgolette perché ormai la tua è una presenza piacevolmente costante), credo che tu sia una delle voci dal maggior potenziale. Non c'è dubbio che tu abbia talento e che i tuoi testi non siano improvvisati, ma temo tu pecchi un po' troppo di voglia di mostrare le tue capacità. Due a mio avviso i problemi dei tuoi testi e di questo in particolare.
Il primo è una certa tendenza a sovraccaricare le (belle) immagini che crei. L'introduzione di questo racconto è emblematica a tal proposito e la prendo a esempio per l'intero testo.

Era rimasta impigliata in gola come una lisca che si ferma di traverso. Un rantolo, un soffio di aria pesante, calda, acida.


A parte il fatto che iniziare un testo con un soggetto sottointeso non è mai una buona idea, qui ti saresti dovuta fermare alla prima frase, la quale propone un'immagine che, nella sua semplicità, rende perfettamente l'idea di ciò che intendi (questo almeno dando per scontato che il soggetto sia noto, ma questo l'ho già detto). Poi però inizi ad aggiungere ulteriori dettagli che ampliano lo spettro sensoriale: rantolo (uditivo), soffio di aria pesante (tattile), caldo (di nuovo tattile e rafforzativo del precedente "pesante"), acido (gustativo). Troppo. Così facendo non rendi più chiaro ciò che intendi nella tua testa, ma ottieni il solo risultato di confondere il lettore, farlo continuamente dubitare sulla correttezza della propria interpretazione, costringendolo così a interrompere il flusso della lettura per soffermarsi sulle singole parole.

Altro problema: i tuoi personaggi. O meglio: i tuoi non-personaggi. I protagonisti delle tue storie più che le persone sono infatti le loro emozioni. Sono loro a muovere il testo, il che porta a sminuire l'importanza della trama per concentrarla sul messaggio. Attenzione che però così facendo ti muovi sul pericoloso confine della literary fiction e, onestamente, è quello un campo letterario (se proprio così lo vogliamo definire) che eviterei.

Insomma, il mio consiglio è di asciugare il testo, il che - attenzione - non vuol dire banalizzarlo. Concentra piuttosto la tua attenzione su quei dettagli davvero importanti e rendili vividi. Detto in altri termini, meno parole a vuoto e più concretezza. A prima vista ti sembrerà che i tuoi testi perdano di valore, ma fidati se ti dico che la piacevolezza e la comprensione del testo ne gioveranno senz'altro.
Alla prossima.
lupus in fabula

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gcdaddabbo
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Re: Due minuti

Messaggio#9 » lunedì 23 maggio 2022, 11:30

Salve, Elisa!
Non è colpa tua, lo so, ma è il terzo racconto consecutivo ambientato in ospedale del gruppo “Ieri”. Questo è il più tragico. Capisco che il tema può favorire questa ambientazione.
Se ho capito bene, la protagonista del tuo racconto è una giovane donna che assiste la madre in fin di vita e che parla con lei, ma soprattutto tra sé. Scena triste e coinvolgente; con il classico enfisema polmonare? Quella che mi è piaciuta di meno è la preghiera. Non capisco proprio come si possa riuscire a riprendere esattamente dal punto in cui ci si è interrotti, se si sta vivendo un momento così tragico. Toglie naturalezza al “flusso di coscienza”.
Non ho capito nemmeno il puzzo di pere lesse.
Il tema c’è e, tutto sommato, la storia scorre.

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Maurizio Chierchia
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Re: Due minuti

Messaggio#10 » martedì 24 maggio 2022, 17:30

Ciao Elisa.
Purtroppo, anche se ho capito l'intento della prova, non ho apprezzato in particolar modo il tuo racconto.
Ho riletto più di una volta i passaggi e ancora adesso mi trovo confuso su quali siano i pensieri e quali le azioni. A dire il vero all'inizio non avevo neanche capito il punto di vista. Non riesco a seguire la linea temporale e neanche il susseguirsi delle azioni. Questo perchè, secondo il mio modestissimo parere, hai voluto inserire a forza del movimento all'interno di un flusso di pensieri per non cadere nel raccontato. Io sarò strano, ma quando si tratta di pensieri personali o ricordi narrati non disprezzo affatto il tanto odiato "tell".
Per quanto riguarda il tema non mi sembra molto centrato. Il meglio che sta arrivando, da quello che mi sembra percepire, è la morte della madre. O meglio, il togliersi quel dannato rantolo e spirare così da finire nel regno dei cieli. Boh, non sono convinto. Forse non ho capito del tutto il racconto. Peccato.
In ogni caso ti auguro una buona gara sperando di rileggerti presto.
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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antico
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Re: Due minuti

Messaggio#11 » domenica 29 maggio 2022, 15:26

Un testo con il tuo marchio, Elisa, ma questa volta mi sembra che le pennellate siano meno efficaci del solito nell'andare a comporre la situazione. In effetti ho percepito un pelo di fatica e so che la sera della scrittura eri stanca e che che l'essere riuscita a partecipare è stato già tanto, questa cosa si sente soprattutto perché il tuo modo di comporre i testi è parecchio personale e complesso, ma al contempo così incredibilimente fluido ed efficace, cosa che qui manca un pelo. Tema perfettamente declinato. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Mantoani proprio per la questione tema.

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