The best is yet to come

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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kruaxi
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The best is yet to come

Messaggio#1 » martedì 17 maggio 2022, 0:02

The best is yet to come

Una giornata perfetta, non avrebbe potuto definirla in altro modo.
Si era serenamente risvegliato da un sonno profondo e riposante, per lui raro e, come mai succedeva, il miscelatore della doccia aveva magicamente trovato la perfetta temperatura al primo tentativo; quando era uscito di casa aveva incontrato una giornata luminosa ma non troppo calda, che si adattava benissimo al suo fresco completo primaverile.
Non aveva chiamato un taxi; quel paio di chilometri a piedi per arrivare in stazione lo avevano tonificato, senza stancarlo affatto. Portava un comodo, piccolo, zaino, di quasi nessun peso.
In stazione comprò un quotidiano e si permise un caffè, un caffè che trovò buonissimo.
Le sorprese continuarono: il treno era in perfetto orario e le carrozze semivuote.
Appoggiò la giacca, ben piegata, sul sedile davanti al suo, comunque pronto a spostarla in caso di necessità.
Ma la necessità non arrivò.
Stazione dopo stazione, nessuno sembrava interessarsi a quel pigro intercity.
In quel fresco mattino, la luce del Sole dipingeva il paesaggio senza ferirlo, donandogli nitidezza, tanto che anche vagare con lo sguardo fuori dal finestrino sembrava più appagante del solito.
Lesse svogliatamente qualche articolo del giornale: non trovò nulla che destasse la sua attenzione.
Arrivò a destinazione con qualche minuto di anticipo; pensò che una targa commemorativa per un simile evento non sarebbe stata un’esagerazione.
La città lo accolse insolitamente tranquilla. Tutto pareva quieto, anche l’inevitabile traffico da giorno feriale sembrava un meccanismo oliato e perfetto.
Camminò fino al vicino centro città, sedendosi infine sul bordo di una fontana.
Provava sempre un po’ di emozione, forse anche un pizzico di invidia, quando vedeva i bambini giocare e ridere sotto gli occhi sempre preoccupati dei genitori.
Ma cosa mai avrebbe dovuto invidiare? Anche la sua infanzia era stata felice e spensierata ed era stato cresciuto da genitori fantastici, che gli avevano insegnato la fiducia nelle proprie capacità, i valori migliori, la forza del sacrificio e della volontà, con la parola e con l’esempio.
Doveva tutto al loro amore, per quello che era oggi e per gli invidiabili traguardi raggiunti.
Più tardi mangiò un rapido boccone in una pizzeria al taglio, la prima che gli parve sufficientemente pulita e in ordine: trovò la pizzetta inaspettatamente buona, calda e croccante.
La cassiera gli sorrise, di un sorriso gentile e non di circostanza.
L’ora si stava avvicinando. Comprò un biglietto e salì sull’autobus 23bis.
Scese alla quinta fermata, dove sapeva esserci un fioraio.
Perse molto tempo nello scegliere dodici rose rosse, le migliori disponibili.
Il giorno era perfetto, lui non doveva essere da meno.
Aveva fatto lasciare i gambi molto lunghi, tanto che il mazzo quasi gli copriva il viso.
Fu preso da un’insolita euforia… gli venne in mente una vecchia canzone di Frank Sinatra, una delle preferite di suo padre: “The best is yet to come”.
“Il meglio deve arrivare...” pensò, “...il meglio deve arrivare, bambina, e non potrà essere migliore. Il meglio deve arrivare, il giorno in cui sarai mia.”
Ridacchiò, pensando quanto potesse risultare inquietante una strofa del genere per un giovane d’oggi: “damnatio memorie anche per te, caro Frankie.”
Prese un altro autobus, il 14N, ritrovandosi velocemente nella periferia più estrema.
Piccole villette bifamiliari, più o meno tutte uguali, più o meno tutte ben tenute.
Al capolinea scese, facendo attenzione a non rovinare le rose; si diresse sicuro verso una strada poco distante. Arrivato, gli occhi gli caddero su una Fiat Panda della Telecom parcheggiata nel vialetto di una casa in costruzione.
Era ormai davanti alla porta e si sentiva bene come non mai. Tornò a dirselo: “Perfetto.”
«Vincenzo Augusto?»
L’uomo che aprì la porta, sudato e in canottiera, lo accolse bruscamente: «Che cazzo vuoi? Ora vi siete messi a vendere le rose anche porta a porta, bangla del cazz...»
Il rumore di un tappo di spumante staccatosi da un’enorme bottiglia, un punto rosso in fronte.
Lo vide cadere, crollare su se stesso, con il sangue che gli colava dalla testa e si mischiava al sudore della canottiera.
Lo tirò per le braccia fino all’interno, chiudendosi la porta alle spalle. Gli butto sulla pancia la pistola e il silenziatore, le rose sul viso. Poi, a bassa voce, iniziò a parlare al cadavere: «Sai, caro Antonio… sì, sappiamo bene che Vincenzo non è il tuo vero nome, ti abbiamo ritrovato alla fine. Hai dato filo da torcere a tutti, finché si sono arresi e hanno chiamato il meglio, e il meglio sono io.»
Uscì, chiudendosi la porta alle spalle, togliendosi i guanti che era già in strada. C’era una Panda della Telecom ad aspettarlo, con dentro una tuta da lavoro e documenti falsi ma perfetti.
Non si sarebbe fatto rovinare una meravigliosa giornata come quella da una patente mal fatta!


Stefano Tanci (aka Kruaxi)
Ultima modifica di kruaxi il martedì 17 maggio 2022, 0:43, modificato 2 volte in totale.



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Re: The best is yet to come

Messaggio#2 » martedì 17 maggio 2022, 0:04

Ciao Stefano! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#3 » martedì 17 maggio 2022, 0:07

Grazie!

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Andrea Lauro
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Re: The best is yet to come

Messaggio#4 » mercoledì 18 maggio 2022, 22:28

Ciao Stefano e ben trovato.
Allora, vedo che ti sei cimentato in un’impresa rischiosa, con uso abbondante di parti raccontate che diciamolo, spesso fanno il loro porco mestiere ma a volte il rischio di annoiare è dietro l’angolo. Vediamo un po’ com’è andato l’esperimento. Devo dire che fino a circa metà l’effetto ha reso. Rende l’atmosfera da giornata perfetta, con lui che inanella una piccola serie di successi quotidiani che fa tanto famiglia Brady. Fino a metà mi è piaciuto. A un certo punto, cioè da “prese un altro autobus, il 14N” ho sentito il pattern che si ripeteva, avrei staccato prima. Al solito, sta alla sensibilità del lettore e soprattutto con un gioco di dosaggi corretti si possono fare meraviglie.

Skippiamo a quello che secondo me è un altro problema importante, il finale: scopriamo una cosa del protagonista che non avevamo modo di arguire prima. Ci hai tenuto nascosto tutto, così che arrivati al plot twist siamo del tutto impreparati. Perché un conto è dare pochi indizi su quello che lui sta fa per fare, giocare con il lettore a “ti scopro una carta, aspetta di vedere l’altra”. Un altro conto è non avere assolutamente idea di cosa stia per succedere. Per capirci, quello che si pensa durante il brano è: sta andando tutto bene, ma vedrai che adesso gli capita qualcosa / scopre un particolare / capisce che in realtà lui non sta davvero così bene… Impressione mia, la scelta di tenere nascosto tutto penalizza l’impatto sul finale. Tant’è vero che l’unico modo di correre ai ripari è l’as you know Bob fatto al cadavere, con quel “sai, caro Antonio” che mi rimane un po’ lì, come un ovosodo che non va né su, né giù (cit.)

Bene la prima parte, scricchiolini sulla seconda. Posizionerei il tuo racconto sopra l’idolo di Giovanni Pratesi, ma sotto Magazzino ‘22 che è rimasto più bilanciato dall’inizio alla fine.
buona edition!
andrea

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#5 » giovedì 19 maggio 2022, 2:15

Grazie Andrea (per me sempre "mr.Lauro"), consigli e analisi di cui non posso certo non tenere conto!
In effetti era mia intenzione spiazzare il lettore... pur con i miei modi assolutamente grezzi.
Ma voi saprete essere un'ottima carta abrasiva.
Grazie davvero.

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MatteoMantoani
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Re: The best is yet to come

Messaggio#6 » giovedì 19 maggio 2022, 13:58

Prime Impressioni: Ciao Stefano.. ehm... ehm... mi metti in seria difficoltà.

Aderenza al Tema: Infilato un po' a forza

Commento Generale: Mi trovo in seria difficoltà a commentare questo racconto. Il fatto è che è troppo troppo simile a L'uomo che amava i fiori, di King. La somiglianza mi pare troppa, per essere casuale. Ci sono persino i fiori che il tizio compra lungo la strada. Qui i casi sono tre.

1) Ispirazione/ omaggio/ riedizione consapevole.
Ammettiamo che tu abbia consapevolmente richiamato al noto racconto di King. Un'operazione di questo tipo è difficilmente apprezzabile da chi conosce già il racconto. Il fatto è che ha un quarto della lettura sapevo già che il finale sarebbe stato qualcosa che andava verso la rottura della "monotonia e della routine" del primo pezzo. Poi, a metà mi è venuto in mente il racconto di King, poi... tac, sgamato. L'effetto già visto è la maledizione dello scrittore, se poi lo fai apposta.. ehm.. no, non farlo.

2) Ispirazione inconscia/inconsapevole.
Mettiamo che hai letto tanti anni fa il racconto di King, al punto che l'hai assimilato e hai dimenticato che questa storia è già stata scritta da qualcun altro. Capita, di solito la prima idea che viene in mente quando si scrive (almeno a me) si rifà a qualcosa che ho già visto o che conosco, per questo la prima idea che mi viene in mente è raramente la più buona. Chiaro che trovare qualcosa di veramente originale è quasi impossibile, però si può sempre riraccontare storie note innovandone alcuni aspetti. Qui, le somiglianze con King sono troppe, e se teniamo come valida l'ipotesi che è stato qualcosa di inconscio: be', la prossima volta scarta la prima idea che ti viene in mente :) specie se hai quella sensazione di "già visto"

3) Le somiglianze con King sono del tutto casuali.
Nell'ipotesi che è tutto un caso, in francese questo si chiama "sfiga". Per queste garette va bene, ma se proponi un lavoro più importante (a una casa editrice, a una rivista, ecc.) prova a spulciare in giro per vedere se la tua storia è già troppo simile a qualcosa che esiste. Se poi viene fuori un racconto scritto da un romanziere dell'Ottocento che ormai non si caga nessuno, vabbè.. però se è King...

Conclusioni: Non posso andare troppo oltre l'effetto già visto, quindi questo racconto per me è stata una delusione. Mi piacerebbe sapere se le somiglianze così forti col racconto di King "L'uomo che amava i fiori" sono volute, inconsapevoli o proprio accidentali. In ogni caso, passi per queste garette, ma nella "vita vera" stai più attento, please..

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#7 » giovedì 19 maggio 2022, 15:29

Onestamente rimango di sasso.
Escludendo un paio di romanzi che King ha firmato come Bachman, prettamente fantascientifici, non ho mai letto una singola parola della sua produzione, non so neanche bene perché.
Se ho avuto, inevitabile, un'ispirazione, questa è casomai proveniente, molto banalmente, da film e telefilm in qualche modo riguardanti un sicario.
Libero di crederci o meno, la verità è questa.
Sfiga? Beh, ecco, questo non mi stupirebbe, visto che ne abuso da sempre...
Sarò onesto, mi pareva di aver scritto qualcosa di perlomeno "carino", passabile, da "sei" stiracchiato sulla pagella.
Alla luce di quanto mi dici, è evidente si tratti invece di un altro buco nell'acqua formato maelstrom.
Ottimo.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#8 » giovedì 19 maggio 2022, 15:40

THE BEST IS YET TO COME di Kruaxi Tema centrato. Da come descrivi il Nostro, lo si direbbe dapprima un tipo in vacanza, che prende il treno, cambia due bus e compera le rose rosse, presumibilmente per la Donna Amata, visto il rimando a Sinatra. Lui appare sereno anche con la scena dei bambini, si sente felice, ma è quando arriva alla casa che c’è la sorpresa. L’auto della Telecom destinata a lui, alla sua fuga, dopo aver assassinato l’uomo dalla falsa identità. C’è tutta l’aria del regolamento di conti. Bella atmosfera primaverile e tranquilla, con tutto riuscito, dal viaggio allo spuntino, fino al ribaltamento di trama finale, dove comunque c’è il delitto perfetto..
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
gli buttò sulla pancia la pistola e il silenziatore

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MatteoMantoani
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Re: The best is yet to come

Messaggio#9 » giovedì 19 maggio 2022, 16:23

kruaxi ha scritto:Onestamente rimango di sasso.
Escludendo un paio di romanzi che King ha firmato come Bachman, prettamente fantascientifici, non ho mai letto una singola parola della sua produzione, non so neanche bene perché.
Se ho avuto, inevitabile, un'ispirazione, questa è casomai proveniente, molto banalmente, da film e telefilm in qualche modo riguardanti un sicario.
Libero di crederci o meno, la verità è questa.
Sfiga? Beh, ecco, questo non mi stupirebbe, visto che ne abuso da sempre...
Sarò onesto, mi pareva di aver scritto qualcosa di perlomeno "carino", passabile, da "sei" stiracchiato sulla pagella.
Alla luce di quanto mi dici, è evidente si tratti invece di un altro buco nell'acqua formato maelstrom.
Ottimo.

Ciao,
allora siamo nella casistica 3, la "sfiga" :) ovvio che ti credo. Provo a delineare un po' più nel dettaglio quali sono le analogie del tuo racconto con quello di King:

1) Il racconto di King è incentrato su un ragazzo (narratore in terza persona) che cammina per strada con sguardo stralunato e felice. Molto accento viene dato all'atmosfera idilliaca e ordinaria della città, come anche della situazione in sé
2) Il ragazzo compra un mazzo di fiori. Il narratore rende noto che i fiori sono per la fidanzata.
3) Il ragazzo suona alla porta della fidanzata per consegnarle i fiori, una donna apre, lui l'ammazza con un martello (plot twist)

A parte il martello e le motivazioni del protagonista, la costruzione della storia di King e la tua si somigliano parecchio, specie nell'enfasi della prima parte a costruire un clima idilliaco e rilassato, per andare a rompere tutto col delitto improvviso.
Le somiglianze su alcuni dettagli, come vedi, anche se coincidenze, sono impressionanti. Ti rimane il premio di consolazione di aver avuto la stessa idea di un grande scrittore contemporaneo :) sia per la storia in sé, che per la sua realizzazione.
Lato mio allora inserirò il tuo racconto in classifica tenendo conto solo dell'esperienza personale che ne ho ricevuto, che purtroppo è un grosso "già visto", escludendo del tutto un giudizio sulla base di un tentativo di riscrittura da parte tua.
Grazie per la spiegazione, e alla prossima!

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Re: The best is yet to come

Messaggio#10 » giovedì 19 maggio 2022, 23:45

Grazie Alexandra, e grazie Matteo.
Francamente la nota di Matteo mi ha completamente steso e lasciato di umore deflesso.
Il punto è che, qualunque cosa io dica, so benissimo che tutti avranno già posizionato questo raccontino nel cassetto dei 'plagi', cosa che mi fa molto più male di un semplice giudizio negativo, fosse anche il peggiore possibile.
Personalmente, come fanno certi animali con i figli mal nati, me ne sono già totalmente distaccato e mi fa pure innervosire pensarci.
Come regola farò la mia parte nel giudicare i racconti degli altri poi, forse, vedremo di partecipare al prossimo contest.
Grazie.

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Rick Faith
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Re: The best is yet to come

Messaggio#11 » domenica 22 maggio 2022, 0:23

Credo che questa sia la paura ricorrente di tanti scrittori, tutta la mia solidarietà per Stefano!
Non sono certamente un esperto avendo seguito più o meno distrattamente tre edizioni da esterno e questa è la mia prima partecipazione, però mi son deciso a buttarmi consapevole di poter raccogliere poco (e l'unica classifica al momento non è stata tanto lusinghiera!). Alla fine pure questo può succedere, si può solo mettere in saccoccia.
Di tuo ricordo quel racconto caruccio con i due astronauti e la singolarità, e lì ricordo un kruaxi emotivo, con tanta voglia di fare, di impegnarsi, di rimboccarsi le maniche. Ecco, io credo che, smaltito il momento, quell'autore lì non rinuncerà di certo.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#12 » domenica 22 maggio 2022, 13:28

Sei gentile, ti ringrazio davvero.

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MatteoMantoani
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Re: The best is yet to come

Messaggio#13 » lunedì 23 maggio 2022, 16:59

Ciao Stefano,
leggendo i tuoi post penso sia giusto fare una specie di postfazione al mio commento.
Avere idee che già hanno avuto altri è una cosa che può succedere, e che è successa anche a me.
Vedi questo racconto viewtopic.php?f=217&t=4931 in cui pensavo di aver avuto "la genialata", poi viene fuori che l'idea era simile a un episodio di Doctor Who. Ci sarebbe anche il mio racconto su Specularia
(https://speculariarivista.com/2021/12/2 ... li-angeli/), in cui anche pensavo di aver avuto un'idea originale, poi viene fuori che è simile a un episodio di Black Mirror e al fumetto l'Eternauta.
Le mie reazioni? Molto simili alle tue, proprio perché io del Dottor Who ho visto una serie sola (e non quella con l'episodio in questione) e idem con patate per Black Mirror (senza contare l'Eternauta, che è stato il Neslerone in persona a segnalarmelo.. e non ti dico che ci sono rimasto abbastanza di m****).
Da qui me la sono messa via, idee veramente nuove è quasi impossibile averle.. ma la cosa unica che può uscire dalla nostra penna è appunto il modo che scegliamo di raccontare una storia. Mi viene in mente il McKee, che dice più o meno che se si dà l'idea di una storia a 10 sceneggiatori, ognuno la racconterà in modo diverso e i complimenti arriveranno a chi l'ha raccontata scegliendo la sequenza (di scene) più originale.
Io quando vedo qualcosa di molto simile a qualcosa che ho già letto lo segnalo sempre, penso sia utile e giusto prima di tutto per l'autore (mi era capitato di trovare proprio un caso abbastanza eclatante: viewtopic.php?f=206&t=4565, e anche lì ho sollevato un enorme polverone, cosa che non era nelle mie intenzioni).
Detto questo: il mio invito è riprovarci, appunto cercando di raccontare una storia non nel primo modo che ti viene in mente (perché magari qualcuno infatti l'ha già fatto prima di te) ma sforzandoti di raccontarla in un modo particolare, mettendoci del tuo, in modo che il rischio di una storia simile sia più basso possibile.
Detto questo, non prenderla male, ma riprovaci senza indugiare. :)

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Re: The best is yet to come

Messaggio#14 » lunedì 23 maggio 2022, 22:53

Ciao Kruaxi
piacere di rileggerti. Tranquillo sono cose che capitano a tutti, tante volte io mi ci sono proprio incazzato perché mi sono sentito dire cose tipo "eh ma io ho visto un film anni 80 che raccontava lo stesso." Eh ma io no. Nemmeno io ho letto molto di King, per cui per me è completamente nuovo. Figurati pensavo che lui fosse morto o qualcosa del genere. Lo spiegone normalmente lo odio, ma qui non mi ha dato fastidio. Insomma, concludendo, un racconto che mi è piaciuto, che ho letto senza problemi e quindi per me una prova buona. Alla prossima.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#15 » martedì 24 maggio 2022, 3:07

Grazie, un po' di incoraggiamento, a essere onesti, mi serviva proprio. Va beh, vediamo la prossima volta.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#16 » martedì 24 maggio 2022, 9:09

Ciao Stefano, piacere di leggerti.

Prima del giudizio, aggiungo la mia personale esperienza. Già in un luogo ‘limitato’ come Minuti Contati, vedrai che in tanti, alle prime partecipazioni, tentano il punto di vista ‘innovativo’ di scrivere con il POV di un animale (il mio è stato un cane). Ognuno con risultati diversi (ricordo quello di una zanzara particolarmente riuscito) ma comunque un’idea che non è così inconsueta. Sarà che i meccanismi mentali sono simili e le esperienze di noi ‘non-professionisti’ altrettanto, ma essere originali è dura. D’altra parte, conoscere tutto il pubblicato è impossibile e abbiamo solo quattro ore per buttar giù qualcosa di accettabile e condivisibile, manca il tempo di aggiungere una ricerca ‘bibliografica’ per scartare certe idee.
Venendo al racconto, ti giudico senza il ‘bias’ di King perché non ho mai letto il racconto in questione.
I difetti su cui focalizzarti per migliorare la resa nelle prossime occasioni sono comunque quelli descritti dai colleghi commentatori che mi hanno preceduto: una eccessiva lunghezza della parte idilliaca e una mancanza di indizi relativi all’imprevedibile finale.
Per quanto mi riguarda, ho avuto la sensazione che ‘stirassi’ l’incipit. Dopo aver capito che la giornata era perfetta sotto ogni punto di vista, ogni frase in più non contribuiva a spingere oltre la trama ma solo a ribadire questo concetto. Sono andato oltre solo perché sapevo che qualcosa, entro 5k caratteri, sarebbe cambiata. Fosse stata un racconto in un post di FB, ad esempio, sarei passato oltre perdendomi il finale.
Quanto agli indizi, come ho scritto anche per il racconto dei tre cuochi nascondi tutto invece di svelare poco. Mancano quelle frasi che solo a una seconda lettura facciano dire al lettore ‘ecco perché il protagonista faceva quel gesto’, che sono indispensabili in un buon giallo, sebbene sia difficile fare tutto bene a modo senza scoprirsi troppo.
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Re: The best is yet to come

Messaggio#17 » martedì 24 maggio 2022, 14:21

Analisi molto interessante, che credo riassuma alla perfezione i peggior difetti di questo racconto. In effetti, pensandoci, devo ancora adattarmi a questo "formato", vista la mia storica tendenza all'esser prolisso, fra le altre cose.
Grazie mille anche a te.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#18 » mercoledì 25 maggio 2022, 12:23

Ciao Stefano! Il tono del racconto è un po’ legnoso, direi uno stile vetusto e troppo carico. Enfatizzi cose di poco conto, usi troppe parole per ciò che mostri (troppi aggettivi!), e spesso anche desuete (tipo destare o infine). Un po’ come partire col freno a mano tirato. Il testo è anche pieno zeppo di avverbi. Presto si ha la sensazione che tu non stia facendo sul serio, cioè che tu stia preparando una qualche sorpresa, come in una barzelletta (tipo quella del tizio tondo che esce dalla casa tonda, prende l’auto tonda e alla fine dice «qualcosa non quadra), ma la cosa dura troppo e la lettura risulta faticosa. Anche col narratore non hai una particolare cura: scegli un onnisciente più per renderti facile la vita che non per un qualche scopo strutturale. Il testo è troppo lungo, ci sono parti non necessarie che risultano ancora più superflue a causa dello stile farraginoso.
Il finale arriva come una truffa per il lettore: non è un vero colpo di scena, ma un inganno. Non c’è nulla che corrisponda tra la parte prima e quella dopo. Le rose sono solo un depistaggio inutile, come tutti i pensieri del protagonista. Il fatto che si fermi a parlare con un cadavere fa sorridere per l’ingenuità con cui tratti il tuo lettore: è evidente che sia tutto finto e ad uso di chi legge. Un professionista non avrebbe quell’atteggiamento, così come non serve la patente falsa e la panda della Telecom.
L’idea che il meglio sia il migliore e che stia arrivando a ucciderti non è male, ma quest’interpretazione non mi convince. E stilisticamente puoi fare di meglio.
Alla prossima!

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#19 » mercoledì 25 maggio 2022, 19:07

Grazie Luca! Tutte considerazioni di cui fare tesoro.
Per un neofita come il sottoscritto, questo contest si sta rivelando incredibilmente difficile e, francamente, molto, molto stimolante. Penso di aver capito (poi, che riesca a metterle in pratica, è un altro discorso) più cose in questi ultimi 4 mesi che in anni di saltuarie incursioni nel campo della scrittura, peraltro senza confronti e riscontri, quindi del tutto inutili.
Sai su cosa sarà difficile lavorare? Fra tanti problemi anche ben più importanti? L'uso smodato che faccio da sempre di termini che, giustamente, definisci desueti, anche e soprattutto nella lingua parlata...
Una mia amica mi definisce da sempre "vittoriano".
Curioso, vero?
Mah, vediamo: è mia intenzione mettermi ancora in gioco, per vedere se posso migliorare.
Mal che vada tornerò velocemente fra i "semplici" lettori, magari continuando a scrivere ogni tanto qualche robetta per pochi all'interno della mia confort zone.
Grazie ancora.

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Luca Nesler
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Re: The best is yet to come

Messaggio#20 » mercoledì 25 maggio 2022, 20:55

kruaxi ha scritto:Grazie Luca! Tutte considerazioni di cui fare tesoro.
Per un neofita come il sottoscritto, questo contest si sta rivelando incredibilmente difficile e, francamente, molto, molto stimolante. Penso di aver capito (poi, che riesca a metterle in pratica, è un altro discorso) più cose in questi ultimi 4 mesi che in anni di saltuarie incursioni nel campo della scrittura, peraltro senza confronti e riscontri, quindi del tutto inutili.
Sai su cosa sarà difficile lavorare? Fra tanti problemi anche ben più importanti? L'uso smodato che faccio da sempre di termini che, giustamente, definisci desueti, anche e soprattutto nella lingua parlata...
Una mia amica mi definisce da sempre "vittoriano".
Curioso, vero?
Mah, vediamo: è mia intenzione mettermi ancora in gioco, per vedere se posso migliorare.
Mal che vada tornerò velocemente fra i "semplici" lettori, magari continuando a scrivere ogni tanto qualche robetta per pochi all'interno della mia confort zone.
Grazie ancora.


Sono d'accordissimo che in questo contest si impari molto più che altrove in quanto a esperienza. Inoltre ci sono secchiate di confronto (anche doloroso) che aiutano davvero. Non ti preoccupare troppo, sono certo che migliorerai più in fretta di quanto credi.
Il lessico "letterario" è normalmente un retaggio di lettura, se poi tu hai anche l'abitudine di parlarci... beh, sarà un po' più faticoso, ma riuscirai a sistemare tutto. Finché trovi soddisfazione, divertimento e stimolante metterti in gioco, fallo e non potrai che averne giovamento. Per me è sempre così.
Dopotutto siamo tutti qui apposta!
Grazie della risposta e del confronto! Alla prossima

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#21 » mercoledì 25 maggio 2022, 21:14

Grazie Luca. A rivederci fra i commenti del mitico "Penna arruffate".

AntonellaBagorda
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Re: The best is yet to come

Messaggio#22 » giovedì 26 maggio 2022, 0:50

Caro Stefano,
fino alle ultimissime righe del tuo racconto ho continuato a dire a me stessa: “eccolo, ecco il mio primo posto, è lui il mio primo posto”. Poi hai anche citato Frank Sinatra e la sua The best is yet to come, e lì sei diventato esattamente il perfetto paraculo (nel senso buono) da primo posto in classifica.
Sì, la punteggiatura è spesso messa a caso e alcune frasi potevano essere costruite meglio, è vero, però c’era tutto il resto: una buona scrittura, l’attenzione del lettore, il tema centrato… tutto.
Poi, a un certo punto, arrivano quelle maledette ultime righe. E niente. Finito tutto. Primo posto andato a farsi benedire.
Ma perché, porcaccia la miseria, hai deciso di non spargere qualche briciolina qua e là per farmi vagamente avvicinare a quell’epilogo? Il colpo di scena è troppo secco e troppo fuori contesto rispetto a tutto il resto. E tutto se n’è andato a quel paese, incluso il tema del contest che sembrava così ben centrato e invece, alla fine, no.
Sei molto bravo, davvero. Solo due cose: presta attenzione alla punteggiatura e gestisci meglio i climax.
In bocca al lupo e buona gara.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#23 » giovedì 26 maggio 2022, 12:45

Grazie Antonella, sei molto gentile. Quando e sé avrai tempo... Mi potresti fare un esempio di punteggiatura troppo "creativa"? Mi serve sapere tante cose per migliorare un po'.
Grazie di cuore.

Stefano

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Shanghai Kid
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Re: The best is yet to come

Messaggio#24 » giovedì 26 maggio 2022, 23:12

Ciao Stefano, e piacere di averti letto di nuovo!
Devo dire che il tuo racconto è carino, ma non mi ha molto convinta. Secondo me c’è un po’ poco ritmo e nella seconda parte il racconto perde un po’, oltre a risultare un po’ un già letto, come ti hanno detto.
Di per sè il testo è carino, ma l’esecuzione un po’ incerta e la trama non originalissima.
A rileggerti,
Elisa

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Re: The best is yet to come

Messaggio#25 » venerdì 27 maggio 2022, 19:36

Grazie anche a te!
Siete tutti/e molto disponibili e gentili.

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Re: The best is yet to come

Messaggio#26 » giovedì 2 giugno 2022, 11:12

Allora... Fregatene della questione plagio perché è quasi impossibile, ormai, scrivere qualcosa di originale e se ci si mette a cercare anche nei racconti degli autori conosciuti allora non abbiamo proprio speranza. Giusto rilevarlo, è stato detto spesso anche a me e anche di recente su un racconto cui tengo molto da una persona a me molto cara e va bene così perché non possiamo evitare tutto. L'unica cosa che possiamo fare è cercare l'esecuzione migliore possibile ed è proprio lì che va giocata la partita.
Seconda cosa: fregatene delle difficoltà che stai incontrando. Prima di arrivare a questi contest, provenivo da Scuola Holden e Master in Scrittura e Produzione per la Fiction, avevo esperienza eppure per un anno intero presi solo mazzate: sono necessarie perché qui il confronto è vita e sì, è anche la migliore scuola possibile e ognuno ha il suo tempo per mettersi in riga.
Veniamo dunque al racconto e quello da segnalare è proprio la mancata semina funzionale in avvicinamento al finale, cosa che fa percepire al lettore una sorta di fregatura. Inoltre, anche il percorso per arrivarci è probabilmente troppo lungo e andrebbe asciugato. Infine, quel AS YOU KNOW BOB assolutamente da evitare che, però, mette in luce proprio le pecche della costruzione. Pecche che danneggiano, ovviamente, anche la resa del tema. Tutta esperienza, Stefano. Come valutazione, direi un pollice tendente verso il positivo, ma non solidissimo.

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kruaxi
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Re: The best is yet to come

Messaggio#27 » giovedì 2 giugno 2022, 12:35

Fantastico. Come non ringraziarti? Inoltre, poco fa, del tutto inatteso, ho ricevuto un lungo messaggio "motivazionale" da parte di un altro utente che, sarò onesto, mi ha proprio emozionato.
Che ambiente eccezionale! Continuerò ad infastidirvi.
Grazie, grazie di cuore.

Stefano

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