Yussef

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Gennibo
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Yussef

Messaggio#1 » martedì 17 maggio 2022, 0:19

Yussef

Finalmente la luce del mattino illumina la mia tenda, sono rimasto sveglio tutta la notte, a dire il vero non ricordo quando è stata l’ultima volta che sono riuscito a riposare. Quando Amala è uscita ho capito cosa dovevo fare.
Ho mandato a chiamare Yussef.
Ritarda, dovrebbe essere già qui, perché non arriva?
Finalmente lo vedo entrare:
– Non ti ho sentito arrivare.
– Non sono sicuro di aver fatto la cosa giusta venendo qui.
– Hai fatto bene, grazie amico. – dico, mentre massaggio uno degli ultimi clitoridi che ho strappato e che sto conciando, è quello di Amala.
Dolce Amala, l'ha accompagnata la nonna, ha solo chiuso gli occhi e stretto i denti. Nessun grido è uscito dalla sua bocca. Se ne è andata a testa bassa, una mano sul basso ventre, le gambe strette, zitta.
Brava, come tutte le altre.
Ma allora, perché una folla di grida continua a infestarmi in testa?
Yussef mi saluta in un inchino che sento di non meritare.
– Sapevo che saresti arrivato. – il mio sguardo indagatore lo fissa, lui tace – Ce l’hai? – chiedo alla fine.
Apre il sacchetto e tira fuori il coltello.
– Sono qui, ma non so se voglio accontentarti.
– Devi liberarmi, non ce la faccio più.
– Stai buono e prega Didlon, lui ti aiuterà.
– Cosa credi che abbia fatto finora? Ci ho provato in tutti i modi, ma le urla non se ne vanno.
– Non può essere per colpa loro, i clitoridi strappati danno energia. “Sono pezzi di anima che arricchiscono il tuo cuore, ti rendono un uomo invincibile”, è scritto nel “libro della luce” di Didlon.
– Forse per te funziona, ma per me no, l’avevo detto al capo villaggio che non ero l’uomo giusto.
– È una cosa che spetta alla nostra famiglia, è sempre stato il nostro compito, da generazioni.
– Lo so, e ho ubbidito, non mi sono tirato indietro. Per questo adesso devi fare quello che ti ho chiesto, è l’unico modo che ho per non impazzire.
Yussef scuote la testa, ma affila la lama.
Tiro giù i pantaloni, tremo, sono appiccicato di sudore, un odore pungente di latte cagliato e paura traspira dai pori.
Lui afferra i miei testicoli, il suo è un gesto veloce, un mondo di dolore che occupa tutto lo spazio nel mio cervello. Il dolore cresce così tanto che non c’è più spazio nella mia testa, anche le grida vogliono uscire. Urlo, non solo il mio, ma tutto il dolore che ho visto negli occhi delle donne che hanno sentito il freddo della mia lama. Poi diminuisce, si trasforma in sollievo. Finalmente.
La stanza adesso è in silenzio. Insieme alle grida che occupavano la stanza, anche Yussef è sparito, come nebbia evaporata dal sole. Rimango solo io, sporco di sangue. Con i miei testicoli in una mano e il coltello nell'altra.



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antico
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Re: Yussef

Messaggio#2 » martedì 17 maggio 2022, 0:21

Ciao Isabella! Caratteri e tempo ok, buona ALL STARS EDITION!

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#3 » martedì 17 maggio 2022, 0:24

Ciao Maurizio, grazieee!

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Andrea Lauro
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Re: Yussef

Messaggio#4 » martedì 17 maggio 2022, 22:15

Ciao Isa! Caspita che racconto. Breve e incisivo, devo dire che mi è arrivato e non ho sentito la necessità di ulteriori caratteri. E hai fatto un bel gioco sul finale: sapevo dove mi stavi portando e mi godevo l’ansia, ma l’ulteriore disvelamento mi ha totalmente spiazzato. Al punto che mi sono dovuto fermare per capire quanto la cosa mi aveva colpito. E tutto mi porta a dire: sì, mi è piaciuto.
Nessun appunto, avevi gli strumenti (non avevi paura di usarli) e li hai usati in un modo furbo.
a presto!
andrea

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#5 » martedì 17 maggio 2022, 23:46

Ciao Andrea! Wow, Grazie! Sono molto felice che ti sia piaciuto.

alexandra.fischer
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Re: Yussef

Messaggio#6 » venerdì 20 maggio 2022, 15:11

YUSSEF di Gennibo Tema centrato. Racconto insolito, perché il Nostro, incaricato dalla famiglia di eseguire l’infibulazione, si sente oppresso dai sensi di colpa, resi dalle allucinazioni uditive delle grida femminili. Questo, malgrado la calma dell’ultima bambina sottoposta alla mutilazione. Yussef, il suo parente con il coltello castratore è la cura per i suoi mali dell’anima. In questo modo, il meglio che deve ancora venire per il protagonista è l’essere divenuto alla pari con le sue vittime, passate e future. Buona l’ambientazione orientale resa con pochi dettagli: l’odore di latte cagliato, la citazione del libro di Didlon che menziona i clitoridi come serbatoi di energia e di fatto giustifica la pratica che si tramanda di generazione in generazione, sia dal punto di vista delle vittime sia da quello dell’esecutore.

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MatteoMantoani
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Re: Yussef

Messaggio#7 » domenica 22 maggio 2022, 8:07

Prime Impressioni: Ciao Isabella. Piacere di rileggerti. Porca miseria, che racconto forte. Sono molto combattuto.

Aderenza al Tema: mmm.. non lo trovo.. aiutami tu

Punti di Miglioramento: Diciamo che la brevità di questo racconto non ti permette di uscire dall'atmosfera onirica che hai voluto dargli per fornire un po' di contesto in più. Quello che mi manca di più sono i motivi per cui il nostro Yussef ha questa crisi di coscienza, tale che lo porta ad autoevirarsi. L'infibulazione è una pratica che se non sbaglio è radicata nella cultura e nella religione di alcuni popoli (purtroppo), e per questo è così difficile da combattere. Mi risulta un po' troppo inverosimile che un uomo che partica l'infibulazione di mestiere abbia da solo una crisi che lo porti a provare il senso di colpa che descrivi. Mi manca quel contesto, quella sarebbe stata la vera storia, e quello che hai scritto tu la sua conclusione. Forse in così poco spazio sarebbe stato impossibile, quindi il tuo è un tentativo di raccontare un frammento della stessa storia.. però, a mio avviso, questo rimane appunto un frammento.

Punti di Forza: Diciamo che è la prima volta che leggo un racconto che parli di infibulazione, addirittura dalla parte di chi la pratica. Quel "clitoridi da massaggiare e conciare" è una delle cose più disgustose e rivoltanti che abbia mai letto, e questo va assolutamente a tuo favore. Direi che sei riuscita a farmi provare il giusto odio per questo personaggio, e il mio odio è stato scaricato nel modo corretto verso il finale, addirittura con la sensazione di ribaltamento che la pena che subisce sia anche troppo drastica. Interessante anche il modo in cui comunichi con questo personaggio misterioso, sia questa la sua coscienza, o un doppelganger, per raggiungere la consapevolezza delle sue azioni.

Conclusioni: Da un lato avrei voluto avere qualche dettaglio di background in più, tanto che il racconto in così poche righe mi sembra un po' sacrificato, dall'altro la scena che descrivi ha una forza notevole, e riesce a fare il suo dovere. I miei complimenti per essere riuscita a trovare un argomento forte e originale su cui scrivere una storia, mi farebbe piacere che qualcuno tratti questi temi perché non se ne parla mai abbastanza. Grazie. Aiutami col tema!

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#8 » domenica 22 maggio 2022, 10:34

Ciao Matteo e grazie per il tuo commento!
La mia idea riguardo la storia e ben spiegata da Alexandra, il protagonista é costretto dalla tribù a tramandare una pratica che non condivide. Provando lo stesso dolore che ha inflitto si sente finalmente libero, da lì in poi per lui andrà meglio.

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MatteoMantoani
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Re: Yussef

Messaggio#9 » lunedì 23 maggio 2022, 13:24

Gennibo ha scritto:Ciao Matteo e grazie per il tuo commento!
La mia idea riguardo la storia e ben spiegata da Alexandra, il protagonista é costretto dalla tribù a tramandare una pratica che non condivide. Provando lo stesso dolore che ha inflitto si sente finalmente libero, da lì in poi per lui andrà meglio.

Ciao! Sì, chiaro tutto.. ma intendevo che mi mancavano le motivazioni per questo conflitto interiore.. tutto qua :) ma sarò io troppo pedante..

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david.callaghan
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Re: Yussef

Messaggio#10 » lunedì 23 maggio 2022, 23:01

Ciao Gennibo
un tema senz'altro forte quello da te trattato. Ma credo che avesse bisogno di piú caratteri per essere sviluppato a dovere. La conclusione arriva troppo frettolosamente, senza darci il tempo di entrare bene nel personaggio e farci capire le sue motivazioni e il perchè del suo gesto. Si sente in colpa ok, ma quindi si taglia le palle una notte da solo e via? Insomma non so se onestamente possa poi sopravvivere al suo gesto. Credo che andrebbe un po' rivisto nella struttura e nei dettagli, peccato perchè l'idea di fondo è molto forte. Un saluto e a rileggerti.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Yussef

Messaggio#11 » martedì 24 maggio 2022, 10:00

Ciao Isabella, piacere di leggerti qui, oltre che sulle pagine della Challenge di Trento.

Il tuo racconto funziona come fotografia distorta di una pratica per noi orrenda ma di prassi in alcune popolazioni. Alcune perplessità condizionano però il pieno successo della storia. Per prima la richiesta del protagonista a Yussef: il compito del nuovo arrivato è di portare un coltello, ma in nessun modo percepiamo che si tratti di un coltello ‘particolare’ rispetto a quello che il protagonista deve aver usato sulle donne solo poco prima, dunque questo insinua un tarlo che arriva fino alla fine.
L’uscita di scena di Yussef è altrettanto problematica, il verbo ‘sparire’ e l’immagine della nebbia suggeriscono che si tratti di una visione e non di un personaggio reale, ma le interazioni precedenti sono tanto circostanziate che alla prima lettura avevo inteso che Yussef fosse semplicemente scappato per non ascoltare quell’urlo terribile generato dalla somma di così tanti dolori.
In mezzo, il ruolo di Yussef è quello di generare un dialogo che nasconda l’infodump con cui tratteggi l’ambientazione e il protagonista, una soluzione facile che risulta comunque poco ‘mostrata’.
Ultima perplessità, che nasce alla fine della lettura per il disvelamento finale, la scelta del titolo: perché focalizzare la nostra attenzione sul contributo alla storia di un personaggio che in realtà non esiste, mentre ogni altro aspetto della narrazione sembra avere maggiore rilevanza: la pratica tribale, il dolore condiviso, la sterilizzazione contemporanea della potenza procreativa e dell’empatia?
Come nota positiva, trovo che il tema del contest sia centrato, mi è arrivato chiaro infatti l’intento di migliorare la propria qualità di vita che spinge il protagonista al suo gesto estremo.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#12 » martedì 24 maggio 2022, 23:54

Grazie David per il tuo commento, riguardo il maggiore sviluppo, ci rifletto.

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#13 » mercoledì 25 maggio 2022, 0:09

Grazie Pietro per il tuo commento e che bello che ci incontriamo anche qui oltre che da Francesco!
Speravo fosse chiaro che non dormendo da chissà quanto il protagonista poteva avere delle allucinazioni e a quel punto non mi pareva fosse importante giustificare il coltello, e l'ho intitolato con il nome del personaggio che non c'è perché è la figura che libera il protagonista dai suoi fantasmi interiori.
Un saluto e a presto!

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Luca Nesler
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Re: Yussef

Messaggio#14 » mercoledì 25 maggio 2022, 12:23

Ciao Isabella! (Quanto tempo!) Il tema del racconto è brrr… da brivido a dir poco!
Ci sono alcune cose che ti segnalo.
Sulla partenza hai fatto un po’ di infodump, evitabile con tutto lo spazio che avevi ancora a disposizione.
Il protagonista manda a chiamare Yussef e poi scrivi che finalmente lo vede entrare (è il secondo finalmente in cinque righe). I due si parlano, hanno uno scambio di ben tre battute e poi Yussef lo saluta e l’altro gli dice «sapevo che saresti arrivato». L’impressione è che si siano fatti i convenevoli due volte.
Quando il protagonista ci dice «Ma allora, perché una folla di grida continua a infestarmi in testa?» Ho storto il naso: sono nella sua mente dall’inizio del racconto ma quest’informazione arriva improvvisa a metà. Non l’hai mostrata, l’hai solo detta e, per di più, in un momento qualsiasi rendendolo poco credibile.
Nella parte di dialogo dove citi Didlon e il libro della luce abbiamo un po’ di as you know Bob, un dialogo che serve evidentemente a spiegare i retroscena. Si nota un po’ troppo l’intenzione dell’autrice.
Il finale è senz’altro d’impatto, ma poco giustificato dal testo. Perché proprio i testicoli? Perché il personaggio pensa che funzionerà? Perché Yussef non lo vuole fare se poi funziona? Perchè il personaggio non lo fa da solo?
Inoltre è descritto in maniera un po’ frettolosa: tanto male e poi sollievo sporco di sangue. Non so come dev’essere, ma immagino qualcosa di peggiore.
Il tema del meglio che sta arrivando è dunque la liberazione delle urla? Immagino di sì. Racconto interessante e sorprendente, ma che poteva essere spiegato un po’ meglio.
Alla prossima!

AntonellaBagorda
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Re: Yussef

Messaggio#15 » giovedì 26 maggio 2022, 0:45

Ciao Isabella.
Il tuo è un perfetto esempio che dimostra quanto non ci sia bisogno di molte parole per arrivare dritti al punto.
Il racconto è ben scritto, nulla da dire su trama e narrazione. I sentimenti del protagonista arrivano forti e chiari e il contenuto è perfettamente duro e spietato.
Il tema è centrato senza bisogno di forzature per inserirlo a tutti i costi, e questo è un enorme merito.
Null’altro da dire se non Complimenti. Altre parole risulterebbero inutili.
Buona gara a te.

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Shanghai Kid
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Re: Yussef

Messaggio#16 » giovedì 26 maggio 2022, 23:11

Ciao Gennibo, e piacere di averti letto!
Caspita, che roba! La tua storia mi è piaciuta moltissimo e l’hai scritta in un modo molto diretto ed efficace.
Ti confesso che dopo le prime righe non ne ero molto entusiasta, ma poi ci sono proprio finita dentro.
D’impatto e bella!
Complimenti, davvero.
A rileggerti,
Elisa

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antico
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Re: Yussef

Messaggio#17 » martedì 31 maggio 2022, 20:37

Un racconto che è un pugno nello stomaco, diretto ed efficace. E il tema è preso benissimo, con quel tanto di non detto che vorrei trovare sempre più spesso nelle varie declinazioni. Non arrivo però al pollice su perché ritengo che servirebbe più contesto, quel giusto da offrire anche al lettore che non riesce subito a entrarci una base per non rischiare di confonderlo con uno strano fantasy... So che può essere considerata una castroneria, questa mia affermazione, ma pensaci: chi non conosce l'infibulazione, come può percepire il racconto? Pertanto pollice quasi su e brava comunque.

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Gennibo
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Re: Yussef

Messaggio#18 » mercoledì 1 giugno 2022, 2:21

antico ha scritto:Un racconto che è un pugno nello stomaco, diretto ed efficace. E il tema è preso benissimo, con quel tanto di non detto che vorrei trovare sempre più spesso nelle varie declinazioni. Non arrivo però al pollice su perché ritengo che servirebbe più contesto, quel giusto da offrire anche al lettore che non riesce subito a entrarci una base per non rischiare di confonderlo con uno strano fantasy... So che può essere considerata una castroneria, questa mia affermazione, ma pensaci: chi non conosce l'infibulazione, come può percepire il racconto? Pertanto pollice quasi su e brava comunque.

Grazie del commento Antico! Mi è molto utile, prima di postare il racconto sono rimasta a pensare come avrei potuto arricchire la storia in modo efficace, avevo ancora un po' di caratteri per farlo, ma l'ho capito solo quando tu me lo hai fatto notare.

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