In bocca al...

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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Pietro D'Addabbo
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In bocca al...

Messaggio#1 » martedì 17 maggio 2022, 0:52

Afferro l’elsa con entrambe le mani, poggio un piede contro il tronco e tiro con tutta la forza. La lama resta bloccata nel legno, infissa in quel legno centenario.
«Eppure il vecchio deve averti avvisato. La driade ritorna alla sua forma una volta uccisa!»
Una voce nota, metto mano al pugnale. La spada invece resta dov'è, stretta in una morsa dal peso stesso dell’albero, inamovibile.
«Poco male, messer Umberto. Avevo comunque bisogno di legna da ardere per il prossimo inverno.»
Il sarcasmo funzionerebbe meglio, se solo riuscissi a nascondere il tremito che ho in gola.
Anche il mio cavallo, a pochi passi dall’uomo, dà segni di nervosismo, tira le briglie come provando a spezzare il ramo a cui sono legate.
Messer Umberto allunga il braccio, gli dà delle pacche, lo calma. Si interrompe per fissarmi, indica verso l’alto. L’altra mano regge una scure, il manico raddoppia la portata del suo braccio, ma non la punta contro di me, la usa come bastone.
«Li senti? Non devo neanche preoccuparmi di te. Non ci arrivi, all’inverno.»
Trattengo il respiro per zittire l’affanno e concentrarmi anch’io.
Un ululato, in lontananza. Neanche tanto lontano, portato dal vento insieme alle foglie. Il sudore mi si ghiaccia in fronte.
Il guerriero slega le briglie, le afferra e indietreggia, sorride.
Il pugnale, se solo volasse a cavargli un occhio, quanto sarebbe bello spegnere la sua boria in modo definitivo. Ma non posso rischiare di ‘regalargli’ anche la mia ultima arma.
Sale sul mio baio, dalla sella tira fuori un rotolo di pergamena, lo agita verso di me.
«Non preoccuparti per il premio, non andrà sprecato neanche quello.»
Un colpo di talloni e parte al galoppo.
Merda! Come scappo senza cavallo? I lupi mi faranno a pezzi.
Gli zoccoli al galoppo raggiungono la strada, il suono si fa più ritmico e veloce sul selciato. Ha girato verso il ponte.
Gli ululati! Sono più vicini.
Afferro ancora l’elsa, altri strattoni, poggio entrambi i piedi contro il tronco. Nemmeno una mossa. Mi abbasso i calzoni, piscio sulla lama a ridosso della corteccia, che muoia pure la dignità. Riprovo di nuovo a tirare con tutta la forza. Cede di schianto, la spada scivola via, incrostata dell’icore della driade e bagnata da quel che ci ho messo io.
Sia lodato il Signore, sono spacciato comunque, ma almeno qualche lupo lo affetto prima.
Corro verso il ponte, solo là potrei riuscire a non farmi circondare subito dal branco.
Gli ululati si fanno più vicini.
Oltre l’arcata di pietra che supera il fiume c’è il mio baio. Accasciato al suolo.
Deve aver lasciato qui il suo cavallo, ma perché non portarli via entrambi?
Tutta questa carne distrarrà i lupi, potrebbero perfino smettere di darmi la caccia.
Una mano, una gigantesca mano di pietra, mi solleva.
«Tu vuole mia seconda cena? Cavallo mia terza cena ora. Tu mia seconda cena!»
Un Troll di pietra!
La bocca fetida ha un’ascia col manico spezzato incastrata fra i denti.
«Fermo! Io non buono, io marcio. Perfino la mia spada sa di piscio! Annusa!»
La lancio a terra, che il Signore abbia pietà di me.
L’essere l’afferra, con la grazia con cui un nobile dalle dita grassocce e unte prenderebbe uno spillo. La porta al naso, la guarda, la ingoia lo stesso.
«Tu seconda cena! Io troppa fame, anche se di piscio. Prima cena dava di cacca. Tu meglio!»
Come dubitarne, sempre saputo che uomo fosse messer Umberto.
«Ascolta ascolta, posso darti altra seconda cena. Lupo. Basta letame! Senti?»
Il vento mi dà una mano, il branco è sempre più vicino.
«È il piatto forte, una squisitezza! E stanno arrivando! Con due mani non li prendi tutti, ti aiuto io! Io amico di Troll, no seconda cena.»
«Tu no scappa? Tu scappa io te seconda cena, no amico. Tu resta, seconda cena lupo, Troll e amico divide.»
«Così sia, ma mi serve un’arma. E ti sei mangiato la mia spada.»
Gli faccio cenno di avvicinare la bocca, mi farò bastare l’ascia, anche con la portata monca.
Il fetore è micidiale, in mezzo ai denti ci sono anche pezzi dello stronzo. Trattengo il respiro finché l'arma non si sgancia.
Se sopravvivo, sarà da raccontare.
Che è meglio finire in bocca a un lupo, che in quella di un Troll.


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: In bocca al...

Messaggio#2 » martedì 17 maggio 2022, 0:54

Ciao Pietro! Parametri tutti ok, buona ALL STARS EDITION!

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Pretorian
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Re: In bocca al...

Messaggio#3 » giovedì 19 maggio 2022, 23:17

Ciao, Pietro e piacere di leggerti.

Allora, il racconto è scritto abbastanza bene, ma risulta strano. Siamo lanciati in media res nell'azione, senza sapere nulla del protagonista, né di cosa sia successo, né di chi siano i soggetti con cui interagisce. In poche righe passiamo dalla driade, ai lupi al trol senza soluzione di continuità e senza una vera trama. Più che una storia sembra l'estratto di alcuni capitoli di un libro fantasy, presi magari dalla metà della vicenda. Come ho detto, a livello di stile la storia non è male, quindi è un peccato che la trama sia così inefficace.

Alla prossima

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GiulianoCannoletta
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Re: In bocca al...

Messaggio#4 » domenica 22 maggio 2022, 10:15

Ciao Pietro, piacere di averti letto.
C'è molta carne al fuoco in questo racconto e il ritmo è parecchio frenetico. Alcune cose mi sono risultate poco chiare (il rapporto fra i due personaggi, il vecchio di cui parlano all'inizio...). Il finale mi è piaciuto, forse il tema pare preso un po' di striscio.
Nulla da dire sullo stile, scorrevole e pulito, ti segnalo solo una piccola ripetizione all'inizio: "La lama resta bloccata nel legno, infissa in quel legno"
A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Michael Dag
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Re: In bocca al...

Messaggio#5 » domenica 22 maggio 2022, 10:24

Ho apprezzato questa simpatica vicenda, anche se ci sono alcune cose che mi sfuggono. Cosa c'entra la driade, di che premio parli, ma soprattutto:
chi è messer umberto?
Questo tizio fa così paura che il protagonista preferisce farsi rubare il cavallo,i soldi e affrontare un branco di lupi… strano.
Mi è piaciuto il dialogo col troll, parla davvero da troll.
Buono il ritmo, le scene scorrono bene e lo stile è pulito.
Un buon lavoro, anche se molto migliorabile


Una mano, una gigantesca mano di pietra, mi solleva.

Questa frase è molto frettolosa. Siamo nel punto focale del racconto, buttarlo così in tre parole si perde l'occasione di coinvolgere il lettore su una cosa importante.

L’essere l’afferra, con la grazia con cui un nobile dalle dita grassocce e unte prenderebbe uno spillo. Questa invece mi è piaciuta tanto!

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Emiliano Maramonte
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Re: In bocca al...

Messaggio#6 » domenica 22 maggio 2022, 23:24

Ciao Pietro, bentrovato!
Nel complesso ho trovato la storia gradevole e divertente, soprattutto nella seconda parte. Ha una discreta dose di presa sul lettore, creando l'attesa per il finale. La scrittura è abbastanza buona, anche se non priva di sbavature, come quelle segnalate da qualche lettore prima di me. E aggiungo questa: "Il pugnale, se solo volasse a cavargli un occhio, quanto sarebbe bello spegnere la sua boria in modo definitivo." Costrutto maldestro, assolutamente da riformulare.
Peccato per la scarsa chiarezza di alcune dinamiche, in particolar modo quelle tra i due personaggi e il peso narrativo di Messer Umberto. L'arrivo del Troll affamato sa un po' di deus ex machina ma ha un suo perché per costruire una sorta di gag che si ricollega al titolo. Tema centrato? Non lo so, ci sto ancora pensando.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Pietro D'Addabbo
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Re: In bocca al...

Messaggio#7 » lunedì 23 maggio 2022, 9:25

Ciao,
grazie per i vostri commenti.
Mi piacerebbe saper scrivere fantasy e in questa occasione mi è sembrato che il tema si prestasse.
Grazie per le indicazioni. Provo a chiarire qualche punto rimasto oscuro.

Pretorian ha scritto:... il racconto è scritto abbastanza bene, ma risulta strano. Siamo lanciati in media res nell'azione, senza sapere nulla del protagonista, né di cosa sia successo, né di chi siano i soggetti con cui interagisce. In poche righe passiamo dalla driade, ai lupi al troll senza soluzione di continuità e senza una vera trama. Più che una storia sembra l'estratto di alcuni capitoli di un libro fantasy ...


La sensazione che volevo dare non era quella di 'capitoli estratti', ma di un protagonista che avesse un passato e che, grazie alla sua sagacia, riuscisse a conquistarsi un futuro affrontando il troll con le parole invece che con la spada. Pertanto ho provato a seminare indizi sull'origine della quest che lo ha portato qui (un vecchio ha dato agli avventurieri il compito di affrontare una driade, che il protagonista ha appena ucciso) e lasciato il finale aperto una volta raggiunto il punto della storia legato al tema.

Michael Dag ha scritto: Ho apprezzato questa simpatica vicenda, anche se ci sono alcune cose che mi sfuggono... soprattutto:
chi è messer umberto? Questo tizio fa così paura che il protagonista preferisce farsi rubare il cavallo,i soldi e affrontare un branco di lupi… strano... Un buon lavoro, anche se molto migliorabile.
Una mano, una gigantesca mano di pietra, mi solleva. Questa frase è molto frettolosa. Siamo nel punto focale del racconto...


Forse attribuendo un nome a questo antagonista che muore in appena 4k caratteri gli ho dato troppa importanza. Il tizio fa paura perché è armato e distante, inoltre è un nobile cavaliere (il protagonista aggiunge 'Messere' al nome). Il protagonista sceglie di provare a sfuggire ai lupi dopo in qualche modo piuttosto che affrontare lui subito.
Grazie per l'indicazione sulla comparsa del troll, sono d'accordo che la sua comparsa sia troppo 'istantanea', proverò ad arricchire quel punto con dettagli sensoriali che annuncino la sua comparsa.

Emiliano Maramonte ha scritto:... Peccato per la scarsa chiarezza di alcune dinamiche, in particolar modo quelle tra i due personaggi e il peso narrativo di Messer Umberto. L'arrivo del Troll affamato sa un po' di deus ex machina ma ha un suo perché per costruire una sorta di gag che si ricollega al titolo. Tema centrato? ...


Sì, decisamente attribuire un nome a un antagonista così 'temporaneo' è stato un errore. Serviva a tratteggiare il carattere del protagonista (che quando può evita il conflitto) e a sottolineare la pericolosità del troll (nonostante la lunga scure l'antagonista finisce divorato dal troll).
Una delle chiavi del racconto è nel dialogo con il troll. Per il protagonista 'il meglio sta arrivando' perché finisce da un avversario all'altro in un crescendo di rischi, ma se la cava contro il troll dicendo che 'il meglio sta arrivando', nell'accezione culinaria della frase. Convince infatti il troll a evitare di mangiarlo per potersi cibare di qualcosa di meglio, cioè il branco di lupi in arrivo.

Spero di essere riuscito a chiarire i punti che vi hanno lasciati perplessi. Grazie e alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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gcdaddabbo
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Re: In bocca al...

Messaggio#8 » lunedì 23 maggio 2022, 11:34

Ciao, Pietro!
Sai bene che questo genere di storie non mi ha mai entusiasmato, ma sei riuscito a costruire un quadretto ricco di colori, suoni, personaggi, spunti imprevedibili, anche se non sempre eleganti.
Mi sono informato sulle driadi. Erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. E allora perché l’hai uccisa la tua driade? Sei stato proprio monello e hai meritato messer Umberto e il Troll. La motivazione del gesto iniziale mi manca.
Ammetto che il tema possa essere interpretato in modo ironico. Il meglio che deve ancora arrivare è capire se sarai mangiato dal Troll o dai lupi. Il giudizio complessivo è buono.

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christianfloris
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Re: In bocca al...

Messaggio#9 » martedì 24 maggio 2022, 0:28

Ho trovato il tuo racconto divertente anche se, fino all’arrivo del troll, il tema che stavi sviluppando sembrava intitolato “Dalla padella alla brace”. In effetti però mi sembra che nella parte successiva abbia trovato modo di raddrizzare il tiro. Il dialogo col troll è senza dubbio l’architrave del resto, gustoso e molto ironico. C’è qualche legame sintattico un po’ sfilacciato, alcuni paragrafi sono molto descritti e poco mostrati, ma i personaggi hanno una loro fantasiosa credibilità. Mi ha fatto sorridere di cuore.

La mia valutazione è un 7,25.

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Maurizio Chierchia
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Re: In bocca al...

Messaggio#10 » martedì 24 maggio 2022, 17:09

Ciao Pietro.
Io, a differenza di altri, non ho apprezzato molto il racconto. Partendo dall'inizio, oltre alla ripetizione di "legno", anche altre frasi come quella del pugnale nell'occhio, o dell'ascia impugnata come bastone potevano essere sviluppate meglio.
La cosa che più mi è parsa strana è che il protagonista ha la spada conficcata nell'albero ma resta immobile, ragiona e reagisce come se fosse lui ad essere bloccato all'albero. Ho letto anche il tuo commento per cercare di capire meglio e da come è strutturata la scena non ho mai percepito Messer Umberto come una minaccia. Infatti mi sono stupito nel vederlo andare via senza che il protagonista facesse niente. Non so, mi sembra tutto un po' confuso sotto questo punto di vista.
Per quanto riguarda la storia posso dire che è piena di cose già viste e purtroppo è un peccato perchè se se sviluppate meglio potevano rendere bene. L'eroe che fa fesso il troll con la logica e l'astuzia è una storia vecchia come i troll stessi.
La cosa carina che ho trovato anche io è la parlata del troll e il fatto che si sia mangiato quello stronzo di Umberto.
Ti faccio comunque in bocca al... per la gara. Scegli tu tra che mascelle finire!
Maurizio Chierchia
"Domani è già vicino"

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Alessandro -JohnDoe- Canella
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Re: In bocca al...

Messaggio#11 » mercoledì 25 maggio 2022, 13:00

Ciao Pietro.
Questo racconto mi permette di riprendere un discorso fatto di recente con un amico in merito allo stile immersivo in prima persona presente.
Qual è il rischio maggiore nell'adottare questo stile? Semplice: l'effetto "lista della spesa", ovvero una sequenza di azioni che si susseguono in maniera macchinosa e rapida, e questo perché l'immersivo è uno "stile non stile". Mi spiego: se si vuole mettere in risalto un testo del genere occorrono due cose: una voce dei personaggi (e soprattutto del protagonista-narratore) che non sappia di stereotipo e una costruzione dell'intreccio e delle singole situazioni capace di generare sense of wonder.
Tutto ciò, purtroppo, nel tuo racconto manca, colpa anche dell'assenza di un elemento fondamentale: un background che chiarisca il rapporto tra i due personaggi umani.
A ciò si aggiunge un grosso problema relativo alla scena del troll: l'effetto teletrasporto con cui compare il personaggio. Com'è possibile che un mostro gigante, oltretutto fatto di pietra e pertanto non certo dotato delle movenze di un ninja, passi inosservato all'udito e agli occhi del protagonista? Purtroppo questo genere di scene, lette o viste centinaia di volte in romanzi e film, è un trucchetto che sarebbe meglio evitare, altrimenti l'unico effetto ottenuto è quello di una forzatura della trama col solo obbiettivo di far accadere gli eventi che l'autore vuole e non quelli più verosimili e in grado di elevare la storia.
Alla prossima.
lupus in fabula

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antico
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Re: In bocca al...

Messaggio#12 » domenica 29 maggio 2022, 15:40

Occhio alla ripetizione subito in partenza perché posizione pericolosissima che rischia di indisporre il lettore. Detto questo, un racconto che prende slancio strada facendo, ma che impiega un po' troppo a partire perché non si capisce il perché della spada conficcata nel legno (ok la driade, ma sarebbe servita più contestualizzazione) e mi sembra sia troppo poco contrastata la scena in cui gli viene rubato il cavallo (anche se è chiaro che non può difendersi e quindi lascia fare). Poi prende ritmo e la lattura si fa piacevole ed efficace anche se poi, sul finale, manca, mio parere, una chiusa adeguata che dia il senso al tutto. Il tema c'è, ma la struttura stessa del racconto (che parte da ben prima l'incontro con il troll) non gli permette di evidenziarsi al meglio. In buona sostanza, per me un pollice tendente al positivo anche se non in modo solidissimo.

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Pietro D'Addabbo
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Re: In bocca al...

Messaggio#13 » lunedì 30 maggio 2022, 11:06

Farò tesoro dei commenti di tutti per cercare di progredire.
Grazie come sempre per il vostro aiuto.
Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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