Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Appuntamento fissato per le 21.00 di lunedì 16 maggio 2022 con un tema concordato con le guest star della Nona Era!
Gli autori che vorranno partecipare dovranno scrivere un racconto di max 5000 caratteri entro l'una.
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antico
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Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 17 maggio 2022, 1:47

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BENVENUTI ALLA ALL STARS EDITION, NONA E ULTIMA TAPPA DELLA NONA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 165° ALL TIME!

Questo è il gruppo IERI della ALL STARS EDITION con Francesca Bertuzzi, Luca Cristiano, Wladimiro Borchi, Lorenzo Davia, Maurizio Ferrero, Maria Elisa Aloisi e Davide Di Tullio come guest star.

Gli autori del gruppo IERI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo OGGI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo DOMANI.


Questo è un gruppo da OTTO racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi assegno ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK NONA ERA, a seguire assegno ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nei due Rank vengono assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo IERI:

La nuova situa, di Andrea Lauro, ore 23.00, 4764
Il meglio per il nostro futuro, di Matteo Mantoani, ore 23.30, 4926 caratteri
Mi dispiace babbo, di David Galligani, ore 00.44, 2453 caratteri
Due minuti, di Elisa Belotti, ore 23.52, 4874 caratteri
L’attesa è la parte migliore, di Luca Nesler, ore 23.33, 4973 caratteri
Chi non muore si rivede, di Alexandra Fischer, ore 23.02, 3243 caratteri
In bocca al…, di Pietro D’Addabbo, ore 00.52, 4078 caratteri
Il mio meglio, di Antonella Bagorda, ore 00.58, 4866 caratteri

Avrete tempo fino alle 23.59 di giovedì 26 MAGGIO per commentare i racconti del gruppo OGGI Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 27 MAGGIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo OGGI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: per quanto vi sarà possibile in base ai vostri impegni, date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo OGGI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA ALL STARS EDITION A TUTTI!



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Pretorian
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 18 maggio 2022, 23:31

Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Che dire: un racconto eccellente sotto tutti i punti di vista. In un arco temporale ristretto abbiamo due personaggi che vincono le reciproche differenze (e diffidenze), uniti dal ricordo di una persona che hanno amato entrambi. I dialoghi e i pensieri del protagonista sono il punto più forte della storia, in quanto sono estremamente realistici e la fictio letteraria è perfetta. Niente da dire: era da un po' che non leggwevo una tua storia, ma posso dire che c'è stato un miglioramento da parte due, anche se partivi da un livello già alto. Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 19 maggio 2022, 6:40

Pretorian ha scritto:Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Che dire: un racconto eccellente sotto tutti i punti di vista. In un arco temporale ristretto abbiamo due personaggi che vincono le reciproche differenze (e diffidenze), uniti dal ricordo di una persona che hanno amato entrambi. I dialoghi e i pensieri del protagonista sono il punto più forte della storia, in quanto sono estremamente realistici e la fictio letteraria è perfetta. Niente da dire: era da un po' che non leggwevo una tua storia, ma posso dire che c'è stato un miglioramento da parte due, anche se partivi da un livello già alto. Alla prossima!


ma dove sei andato a scrivere Ago! ma santo cielo che ti succede non ti riconosco più XD

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Pretorian
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » giovedì 19 maggio 2022, 23:59

Ed ecco commenti e classifiche. Devo dire, questa volta non è stato per niente facile, poiché c'erano diversi racconti che, in altre circostanze, avrebbero meritato il primo posto. è stato veramente uno scontro sul filo di lana.

1) Mi dispiace babbo, di David Galligani
Ciao, David e piacere di leggerti.

Un lavoro breve, che colpisce come un fulmine, ma in un modo tutto inaspettato. Sia per il modo in cui era partito, sia per una certa tendenza che ho notato nei racconti brevi (e mi ci metto in mezzo anche io) pensavo che la storia avrebbe preso una svolta drammatica e sono rimasto molto sorpreso dal finale felice. In qualche modo, penso che quando lo spazio per scrivere poco si tenda a puntare maggiormente sull impatto emotivo, cosa che fa si che i racconti drammatici siano molto quotati: questo mi ha fatto apprezzarwe ancora di più la tua scelta di puntare su una storia dal lieto finale. In quanto a stile, niente da dire: la padronanza nella scrittura si vede e non mi sento di contestarti davvero nulla.

Alla prossima!!
2) La nuova situa, di Andrea Lauro
Ciao, Andrea e piacere di leggerti.

Che dire: un racconto eccellente sotto tutti i punti di vista. In un arco temporale ristretto abbiamo due personaggi che vincono le reciproche differenze (e diffidenze), uniti dal ricordo di una persona che hanno amato entrambi. I dialoghi e i pensieri del protagonista sono il punto più forte della storia, in quanto sono estremamente realistici e la fictio letteraria è perfetta. Niente da dire: era da un po' che non leggwevo una tua storia, ma posso dire che c'è stato un miglioramento da parte due, anche se partivi da un livello già alto. Alla prossima!

3)L’attesa è la parte migliore, di Luca Nesler
Ciao Luca e piacere di leggerti dopo così tanto tempo. Allora, dal punto di vista della scrittura il racconto mostra la tua esperienza. Abbiamo un Pov ben mantenuto e un mostrato solido. I dialoghi sono realistici e gustosi, esattamente come la meccanica di relazione tra la fanatica protagonista e il marito buzzurro. Quello di cui difetta il racconto è di un contesto funzionale. Mi spiego: il tema dell'"Arrivo di Cristo" è qualcosa che sento vicino più alla cultura americana che alla nostra. Se lo cali nel nostro contesto avrai bisogno di darli un maggiore background. Senza di questo si ha semre l'impressione che ci sia qualcosa che non sappiamo e i gli elementi forniscono un quadro d'insieme che non si riesce a cogliere. Per citare qualcuno di ben pi esperto, pollice in su, ma migliorabile.

Alla prossima

4)Il meglio per il nostro futuro, di Matteo Mantoani
Ciao, Mentis e piacere di leggerti.
Mmmmm... non so, Mentis: questo racconto non mi ha convinto pienamente. Da un lato il "meglio che deve venire" mi sembra non effettivamente presete, dato che il Dottor Furlan sembri considerare l'esperimento come fallito. Dall'altra parte, la stessa natura dell'esperimento risulta fumosa. Insomma, questi medici clonano i più grandi della Storia per guidare l'umanità, ma dispongono o no delle loro conoscenze? Einstein ricorda il rapporto matematico, ma poi dice di dover ancora scoprire la relatività. Anche il fatto che lui e Hokins siano riusciti ad uscire e a farsi un bel piatto di frico rende il tutto più confuso. Lo so che lo spazio era poco, ma penso che la storia avrebbe potuto beneficiare enormemente di un minimo di contesto, accompagnato in modo da non diventare infodump

Alla prossima!


5)Due minuti, di Elisa Belotti
Hello, Elisa e piacere di leggerti. SU questo racconto ho un parere discordante. Da un lato, le emozioni che descrivi sono potenti come un pugno allo stomaco. Ogni frase è gravide di un significato e porta con sé un qualcosa che coinvolge tutti i sensi in un unico quadro di dolore. Sembra di sentire un tono personale in quello che scrivi o in una capacità di immedesimazione nel dolore altrui invidiabile. Dall'altra parte la struttura del racconto è inefficace. Intuisco che tu abbia provato a sperimentare con una sorta di flusso di coscienza, in cui pensieri, azioni e preghiere si mescolano ma il risultato finale risulta essere troppo confuso per poter raggiungere l'obiettivo. In linea di massima, il senso generale e la trama si comprendono, ma la progressione nel dettaglio è faticosa e questo rende anche il tuo eccellente sforzo di costruire le emozioni non pienamente raggiunto. Quindi, ottimo lavoro per la narrazione, ma esperimento fallito per lo stile.

Alla prossima!!

6) Il mio meglio, di Antonella Bagorda
Ciao, Antonella e piacere di leggerti. La storia è semplice ma di impatto: mentre una donna cerca di dare una svolta alla sua vita allontanandosi dalla casa genitoriale, resta incinta e si rende conto che il suo compagna l'ha usata per ottenere la propria realizzazioe tramite la sua gravidanza. Un doloroso aborto le permetterà di continuare per la sua strada. Devo dire, ho apprezzato molto il modo in cui hai gestito il tutto, lasciando emergere sia la gretta mentalità delle famiglie,, sia la scelta dolorosa della protagonista, che benché decisa a seguire la sua strada, lo fa con la consapevolezza del vuoto interiore che questo comporta. Essendo un tema così forte, sarebbe stato semplice scadere nella banalità, ma sei riuscita a non farlo. A livello di stile, direi che siamo ancora in una fase molto acerba della tua scrittura. Il narrato è prevalente, con emozioni e sensazioni che vengono puntualmente mostrate come un dato di fatto, anziché essere descritte. I fatti in sé si mescolano senza una chiara susseguenza temporale, soprattutto all'inizio, dove si passa da una attualità all'indicazione generica del costante lagnarsi dei genitori. Si tratta di errori comuni in chi comincia ad approcciarsi alla scrittura in modo più approfondito, perciò non ti preoccupare: Imparerai presto a gestite tutto al meglio.

Alla prossima!

7)In bocca al…, di Pietro D’Addabbo
Ciao, Pietro e piacere di leggerti.

Allora, il racconto è scritto abbastanza bene, ma risulta strano. Siamo lanciati in media res nell'azione, senza sapere nulla del protagonista, né di cosa sia successo, né di chi siano i soggetti con cui interagisce. In poche righe passiamo dalla driade, ai lupi al trol senza soluzione di continuità e senza una vera trama. Più che una storia sembra l'estratto di alcuni capitoli di un libro fantasy, presi magari dalla metà della vicenda. Come ho detto, a livello di stile la storia non è male, quindi è un peccato che la trama sia così inefficace.

Alla prossima

8) Chi non muore si rivede, di Alexandra Fischer
Ciao Alex e piacere di leggerti.

Allora, il racconto non è buono, sia dal punto di vista della storia che dello stile. Dal punto di vista dello stile abbiamo periodi pesanti, pieni di espressioni di cui si fatica a comprendere il significato ("Troppi fantasmi di ciò che avrebbe potuto essere e invece non si realizzò" "un fantasma di giorni fatti di uscite e visite" ????) e di descrizioni che, questa volta, non aggiungono nemmeno il tuo solito tocco di cura per i piccoli dettagli. Da parte sua, la storia non esiste. Punto. Un uomo esce di casa, incontra ua vecchia amica del liceo e i due parlano. Non abbiamo una vera progressione e, sostanzialmente, non avviene nula di interessante che possa avere un impatto. Sembra l'estratto randomico di un romanzo più lungo e la conclusione somiglia più alla chiusura di un paragrafo che alla fine della storia.
Peccato, Alex.

Alla prossima

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 23 maggio 2022, 10:31

Salve a tutti!
Ecco la mia classifica e i commenti per questa chiusura d'Era.
Complimenti a tutti. E' stata una stagione piena di belle letture e interessanti novità.

In bocca al lupo per questa Edition!

CLASSIFICA

1. IL MIO MEGLIO di Antonella Bagorda
2. DUE MINUTI di Elisa Belotti
3. L'ATTESA E' LA PARTE MIGLIORE di Luca Nesler
4. LA NUOVA SITUA di Andrea Lauro
5. IL MEGLIO PER IL NOSTRO FUTURO di Matteo Mantoani
6. MI DISPIACE BABBO di David Galligani
7. IN BOCCA AL... di Pietro D'Addabbo
8. CHI NON MUORE SI RIVEDE di Alexandra Fischer



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COMMENTI


LA NUOVA SITUA di Andrea Lauro
Ormai mi astengo dall'analizzare lo stile e la tecnica perché sono sempre a livelli sopraffini. Mi tocca, invece, soffermarmi sulla bontà della storia e su altri aspetti.
Il racconto è molto carino, a suo modo brioso e con una soffusa malinconia che contribuisce a dare un quadro emotivo ricco. Un padre insoddisfatto della vita, con alle spalle un matrimonio naufragato, deve salutare un figlio che in fondo non ha mai voluto. In questo percorso narrativo, l'arco di trasformazione si compie perfettamente. Alla fine, seppur a malincuore, capisce di volergli un po' bene, abbozzando per pochi istanti un "normale" rapporto padre/figlio, come dovrebbe essere. Tanto di cappello.
Ciò che mi ha convinto meno è il tono. C'è una regoletta di scrittura creativa secondo la quale "in un testo, una parolaccia equivale a 6 parole normali". L'impatto di una singola parolaccia (o comunque di una frase "sporca") durante la lettura ha un impatto devastante e può creare disagio, fors'anche fastidio... ecco, io avrei dosato meglio le volgarità, per quanto esse siano abbastanza in linea con la tipologia del personaggio. Avrebbe avuto perfettamente senso e giustificazione se tu avessi inquadrato il personaggio in un particolare "casella" sociale (ad esempio uno spacciatore, o un poco di buono o uno spiantato) ma così ho avuto la forte sensazione di un sopra-le-righe eccessivo, artificioso e pretenzioso. Non è un problema grave, sia ben chiaro, non si tratta di una deminutio del valore del racconto, ma ho avvertito un vero disagio relativamente a questo registro.
Non ho altro da aggiungere. Solito lavoro al top. Ah, dimenticavo. Tema centrato in maniera molto intelligente!


IL MEGLIO PER IL NOSTRO FUTURO di Matteo Mantoani
Parto dal principio: il tuo incipit andrebbe mostrato a un corso di scrittura creativa. Così bisognerebbe scrivere l'attacco di una storia (specie se breve): pulito, preciso, nitido e con un immediato conflitto narrativo.
L'idea alla base della storia è molto carina: clonare grandi scienziati del passato per guidare verso un futuro migliore l'umanità. Ma spesso le cose non vanno per il verso giusto e Einstein è un genio scapestrato e svogliato su cui si può fare poco affidamento. La storia è scritta molto bene ed è assai gradevole con il tema fantascientifico trattato nel modo giusto, con il giusto equilibrio.
Ho poco altro da dire se non che qui hai puntato prevalentemente su quello che è il senso autentico della fantascienza, ossia "letteratura di idee" e meno sul ritmo e sul dinamismo, ma questo non è un limite, sia ben chiaro.
Tema centrato.
Un paio di annotazioni tecniche. 1) Eviterei il più possibile anglicismi. Togliere "checkbox" e usare l'italianissimo "casella" (che effettivamente usi verso la fine)... 2) E' più forte di me, odio "beh", pretendo il be'.


MI DISPIACE BABBO di David GALLIGANI
Dunque: questo racconto mi ha coinvolto di meno dei tuoi precedenti. Ha meno potenza inventiva, meno partecipazione e questo lo testimonia la sua brevità e una minor attenzione alla precisione formale. Hai fatto il compitino. Per carità, non è una colpa e il testo ha dei meriti, primo fra tutti il bellissimo finale che aggiunge un po' di peso emotivo in più alla vicenda, tuttavia, nella parte centrale ciurla nel manico un pochino più del dovuto.
Null'altro da aggiungere se non che si poteva fare di più, però il tuo racconto strappa una sufficienza.
Tema centrato!


DUE MINUTI di Elisa Belotti
Alla fine della lettura mi sono rimaste appiccicate addosso sensazioni di malinconia e di amarezza e credo che se un testo suscita e ti lascia qualcosa, allora una parte degli obiettivi degli scrittori è raggiunto. La storia da te narrata (per quanto abusata qui a MC, ossia i malati terminali) colpisce e tanto, soprattutto coloro i quali hanno vissuto qualcosa di simile (incluso il sottoscritto...). Apprezzabilissimo il tentativo di proporre uno stile diverso da solito, una specie di flusso di coscienza in cui si mescolano sensazioni, percezioni, pensieri e sensorialità concreta. Il testo però paga pegno all'ambizione e soffre di una certa confusione, soprattutto nella parte centrale, nella quale si fa davvero fatica a trovare ancore e dettagli per avere sempre ben chiaro lo svolgimento della narrazione. Qualche problema anche nella gestione tecnica. Ad esempio, nella frase con discorso diretto “La vita fa schifo!”, quanto mi disperavo, dopo le virgolette del discorso diretto, il "beat" che segue deve iniziare con la maiuscola, a meno che non sia di commento, del tipo "Passami il sale!", esclamò mio padre. E tale inconveniente è assai frequente nel tuo racconto.
Per il resto mi è piaciuta la prosa avvolgente, poetica e profonda, al servizio delle forti emozioni che hai voluto trasmettere.
Tema centrato.


L’ATTESA E’ LA PARTE MIGLIORE di Luca Nesler
Prime impressioni: tecnica e stile notevoli. Si vede che hai acquisito esperienza e ci hai dato dentro con lo studio. Siamo di fronte a uno "show" ottimamente strutturato e pensato. Ovviamente la tecnica è al perfetto servizio della storia.
La caratterizzazione dei personaggi è il punto forte del racconto. Il contrasto tra la fanatica religiosa e il consorte "burino" diabetico genera delle situazioni tra il divertito e il patetico, contrasto che però colpisce nel segno.
Lo stile scorre gradevolissimo e accompagna il lettore fino alla fine.
Dove sono gli inconvenienti e i difetti, allora? Per me ce n'è uno, abbastanza significativo: il punto d'arrivo. Tutta l'ottima preparazione del racconto punta a qualcosa, ma non si capisce bene cosa. O meglio, io ho capito che hai voluto giocare col lettore sin dal titolo, per la serie: "Importante non è la destinazione, ma il viaggio". Nel racconto prepari a qualcosa (di meglio?), costruisci l'attesa, ma sarebbe stato importante (a mio modesto parere), far succedere qualcosa che avrebbe lasciato intuire il punto d'arrivo di cui ho parlato: chessò, Enrico, proprio sul più bello, mi crolla a terra per la mancanza di insulina e Maria, dopo un attimo di smarrimento, prende quel dramma come un segno dell'arrivo imminente di Cristo ed esulta. Insomma, spero di essermi espresso chiaramente.
Nient'altro da aggiungere. Racconto molto gradevole.
Ah, il titolo poteva anche essere: "Il sacrifico del cervo sacro" :-)


CHI NON MUORE SI RIVEDE di Alexandra Fischer
In questo tuo lavoro per la corrente Edition hai, purtroppo, ottenuto quello che io chiamo "l'effetto frammento", ossia un testo in cui fotografi una vicenda che sembra l'estratto (breve) di una trama molto più ampia. In sé e per sé l'intuizione di base non è male: un tizio esce di casa, va in un negozio e fa un incontro casuale che, però, è il principio di un cambiamento. Questo spunto, molto frequente nel cinema, può portare, però, a sviluppi interessantissimi. Qui invece ti sei un po' adagiata sul gusto di raccontare e basta ciò che avevi in mente. La storia, infatti, ha uno stile narrato molto denso che può avere effetti nefasti sulla gradevolezza della lettura. Peccato, perché conoscendo il tuo proverbiale stile ricco di colori, stimoli sensoriali e dettagli, potevi sviluppare un discorso molto interessante e, perché no?, originale. Così com'è il racconto crea una miriade di sospesi, lasciando intendere che la gran parte della trama è rimasta nella tua testa.
Il tema sembra centrato: l'incontro casuale innesca un possibile futuro dei due in cui il meglio deve arrivare.


IN BOCCA AL… di Pietro D’Addabbo
Nel complesso ho trovato la storia gradevole e divertente, soprattutto nella seconda parte. Ha una discreta dose di presa sul lettore, creando l'attesa per il finale. La scrittura è abbastanza buona, anche se non priva di sbavature, come quelle segnalate da qualche lettore prima di me. E aggiungo questa: "Il pugnale, se solo volasse a cavargli un occhio, quanto sarebbe bello spegnere la sua boria in modo definitivo." Costrutto maldestro, assolutamente da riformulare.
Peccato per la scarsa chiarezza di alcune dinamiche, in particolar modo quelle tra i due personaggi e il peso narrativo di Messer Umberto. L'arrivo del Troll affamato sa un po' di deus ex machina ma ha un suo perché per costruire una sorta di gag che si ricollega al titolo. Tema centrato? Non lo so, ci sto ancora pensando.


IL MIO MEGLIO di Antonella Bagorda
Un racconto durissimo, non c'è che dire! L'ho riletto due volte per evitare di perdermi dettagli e sfumature e ne sono stato contento perché alla fine ho ricollegato i vari pezzi della vicenda. Addirittura, nella prima lettura, ho avuto la sensazione (sbagliata) di fasi della narrazione slegate tra loro, anche da un punto di vista cronologico, ma poi tutto è andato al proprio posto. Al netto di sbavature tecniche e stilistiche che possono essere sistemate con un lavoro assiduo sui testi e una assidua partecipazione a MC, la storia raggiunge l'obiettivo di realizzare un buon arco di trasformazione del personaggio. Alla fine la protagonista fa una scelta crudele, ma perfettamente coerente per ciò che concerne la sua vicenda. Molto bello il contrasto tra la felicità dei parenti di lui e la cupezza dell'interiorità di lei che prende la gravidanza come un impedimento alla propria realizzazione. E ci sarebbe altro da dire in merito ai vari livelli di lettura (fin dove ci si può spingere per raggiungere i propri obiettivi? Il sacrificio di una piccola vita vale l'ottenimento di tali obiettivi?), ma chiudo condensando il tutto dicendo che il tema è racchiuso nell'idea che il meglio per la protagonista arriverà, ma a un prezzo altissimo.

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Michael Dag
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 23 maggio 2022, 11:11

1- IL MEGLIO PER IL NOSTRO FUTURO di Matteo Mantoani
2- IL MIO MEGLIO di Antonella Bagorda
3- LA NUOVA SITUA di Andrea Lauro
4- IN BOCCA AL... di Pietro D'Addabbo
5- L'ATTESA E' LA PARTE MIGLIORE di Luca Nesler
6- DUE MINUTI di Elisa Belotti
7- MI DISPIACE BABBO di David Galligani
8- CHI NON MUORE SI RIVEDE di Alexandra Fischer




La nuova situa, di Andrea Lauro,
la cosa che più mi è piaciuta di questo pezzo è il tono della narrazione. Malinconico e frizzante allo stesso tempo, si sente bene il conflitto interno del protagonista che vuole liberarsi da un peso ma non ne è troppo convinto e forse si sente anche in colpa.Ma ho trovato una cosa che mi ha veramente confuso, nelle prime righe: e non mi metto certo a farlo adesso che è finita.
Io credevo che i due si fossero lasciati, quindi non capivo cosa stava succedendo, ne chi era il ragazzo.
Quando poi ho capito come stavano le cose ho ricominciato a leggere dall'inizio e mi sono goduto una buona lettura.
ps il padre è palesemente un boomer, è dagli anni 90 che non si sente un espressione come "situa"



Il meglio per il nostro futuro, di Matteo Mantoani,
non ho trovato nulla che obbiettivamente mi ha fatto pensare a Einstein, ma ci ho pensato lo stesso. non so come hai fatto, ma bravo, ti è riuscito bene.
Ho seguito tutta la vicenda con curiosità, perché capivo cosa stava succedendo ma non ne capivo il senso fino al finale, che mi ha sorpreso.
ottima la voce del protagonista, anche se ho trovato eccessivo uso dello schema beat-dialogo.
niente male davvero, matteo! in bocca al lupo!



Mi dispiace babbo, di David Galligani,
purtroppo la fretta ti ha giocato un brutto scherzo. L'idea non è male, ma non ho ben capito il messaggio di fondo. Da come l'hai raccontata mi aspettavo di tutto tranne che un finale del genere.
Una conversazione del genere l'avrei vista quando il figlio confessa al padre che ha messo incinta la ragazza, non al momento del parto.
I personaggi sono caratterizzati il giusto, hai reso bene l'angoscia del figlio.
C'è da dire che la comparsa del vecchietto mi ha creato una certa tensione, ma poi sciamata in un attimo.Peccato



Due minuti, di Elisa Belotti,
Dunque… Direi che abbiamo una donna al capezzale dell'anziana madre, ma non ci giocherei la testa, se devo essere sincero.
Sei molto brava a creare personaggi che "si fanno sentire", questo testo ne è l'ennesima prova, ma sul lato delle trama mi è parso un po'… vuoto.
È tutto un fraseggio che poteva essere contenuto in meno spazio, e magari dando qualche informazione in più.
Ben giocato il flashback iniziale, ne avrei apprezzati altri sparsi qua e là.
Buona la tecnica, ma povero il contenuto, anche se si sente molta emozione.




L’attesa è la parte migliore, di Luca Nesler,
Interessantissima interpretazione del tema, a pensarci tutta la morale delle religioni è "il meglio verrà dopo".
Ho letto senza inceppamenti, e ho sorriso quando il povero enrico preferisce uno stufato di cervo piuttosto che assecondare i deliri della moglie mangiaostie.
Hai messo in scena due personaggi appena abbozzati ma che con le loro differenze creano lo spessore sufficiente a immergersi nella lettura.
Se proprio devo criticare qualcosa, mi ha spiazzato all'inizio quando lei indossa un tailleur. È solo un problema mio, ma non ce la vedo una superinvasata cattolica ad accogliere gesù con un vestito elegante, l'avrei vista meglio in gonnellone alle caviglie e fazzoletto in testa. Ma forse sarei caduto nello stereotipo.


Chi non muore si rivede, di Alexandra Fischer,
Ho trovato il lavoro un po' frettoloso.
Hai uno stile di scrivere che personalmente mi piace, ma troppe frasi lunghe tendono ad appesantire la lettura.
La storia in se è una scenetta che potrebbe fare parte di qualcosa di più ampio, anche perché a parte il pessimo umore del protagonista che rimugina sul passato, vediamo davvero poco. Cosa ha studiato, dove ha vissuto? Qualche accenno, anche vago, ai fantasmi di cui parli avrebbe fatto bene, secondo me



In bocca al…, di Pietro D’Addabbo,
Ho apprezzato questa simpatica vicenda, anche se ci sono alcune cose che mi sfuggono. Cosa c'entra la driade, di che premio parli, ma soprattutto:
chi è messer umberto?
Questo tizio fa così paura che il protagonista preferisce farsi rubare il cavallo,i soldi e affrontare un branco di lupi… strano.
Mi è piaciuto il dialogo col troll, parla davvero da troll.
Buono il ritmo, le scene scorrono bene e lo stile è pulito.
Un buon lavoro, ma molto migliorabile

Una mano, una gigantesca mano di pietra, mi solleva.
Questa frase è molto frettolosa. Siamo nel punto focale del racconto, buttarlo così in tre parole si perde l'occasione di coinvolgere il lettore su una cosa importante.
L’essere l’afferra, con la grazia con cui un nobile dalle dita grassocce e unte prenderebbe uno spillo. Questa invece mi è piaciuta tanto!


Il mio meglio, di Antonella Bagorda,
Un pezzo davvero ben fatto, con semine nei punti giusti e una buona dose di dramma.
La voce narrante è coinvolgente, anche se l'ho trovata un po' meccanica. Qualche intercalare avrebbe reso il tutto più immersivo.
Ottimo il finale, lei che prende la decisione della sua vita, molla tutto e decide per se stessa, però la frase finale mi ha confuso:
E siamo finalmente pronti per il nostro meglio.
Istintivamente ho pensato che fosse partita insieme al marito, solo rileggendo bene ho capito cosa volevi dire.
Comunque, brava!

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GiulianoCannoletta
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 23 maggio 2022, 16:08

Ecco la mia classifica e relativi commenti. Tanti racconti davvero ben scritti, veramente difficile mettervi in fila. Ho scombinato la classifica più e più volte e alla fine la testa se la sono presa due racconti che mi hanno molto divertito.


1) il meglio per il nostro futuro
2) l'attesa è la parte migliore
3) il mio meglio
4) mi dispiace babbo
5) la nuova situa
6) Due minuti
7) In bocca al...
8) chi non muore si rivede


La nuova situa, di Andrea Lauro
Ben poco da dire sullo stile e sulla tua abilità nel tratteggiare personaggi che paiono uscire dalla pagina. Le volgarità si notano ma non mi hanno infastidito, e sei riuscito anche a motivarle nello scambio fra i due.
Mi ha preso di meno la storia in sè, ho faticato a empatizzare col protagonista (ma credo che fosse un rischio che avevi calcolato nella scelta del pdv), che vuole sbarazzarsi di un "peso", convincedolo e convincedosi che sia la cosa migliore per tutti, e lo fa in maniera forse troppo lineare. Avrei preferito più dubbi, più tormento interiore sul fatto la "nuova situa" fosse davvero migliore per entrambi, invece mi è parsa più che altro un'attesa passiva degli assistenti sociali.
Una curiosità, ho notato che il nome del ragazzo si scopre verso la metà del racconto, fino a quel momento era appunto solo "il ragazzo".


Il meglio per il nostro futuro, di Matteo Mantoani
Molto carina l'idea di fondo e ottima la realizzazione, davvero un bel lavoro. Anche la semina dei dettagli per risalire all'identità del nostro sbronzone è ben fatta, ad una seconda lettura si nota pure meglio. Nel finale la frustrazione del Professor Furlan è quasi palpabile.
Credo ti sia scappato un "volte" qui: " Stringo i denti. «Quante te lo devo ripetere?» "


Chi non muore si rivede, di Alexandra Fischer
Un racconto permeato da una specie di malinconia e nostalgia. Io l'ho interpretato così (correggimi se sbaglio): due persone si perdono di vista da giovani, ognuna convinta che il meglio stia arrivando, che qualcosa di grande la aspetti. Si incontrano anni dopo, quando molte delle aspettative non si sono realizzate e le loro vite sono trascorse in maniera abbastanza regolare.
Ecco, da questo punto di vista credo che tu abbia dedicato troppo spazio all'introduzione, mettendo in scena molti dettagli tutto sommato superflui, mentre avresti potuto approfondire di più il passato dei due personaggi.


Mi dispiace babbo, di David Galligani,
Allora, nel vostro gruppo ho notato che siete stati in diversi ad optare per un'interpretazione del tema relativa alle problematiche genitoriali. La tua probabilmente è la più leggera. I personaggi sono davvero ben caratterizzati e la vicenda strappa un sorriso.
Hai scelto di non usare tutti i caratteri a disposizione e mi pare una buona decisione, il racconto si prende il giusto spazio senza dilungarsi inutilmente.
Di solito quando il tema viene splattellato in maniera esplicita con una frase, storco un po' il naso, ma devo ammettere che la battuta finale ci stava bene.


Due minuti, di Elisa Belotti
Scrivi spesso racconti in cui le emozioni fanno da protagoniste, e questa volta in particolare hai scelto una forma tutt'altro che banale, quasi un flusso di coscienza, con delle metafore molto crude. Ho dovuto rileggerlo varie volte e ogni volta mi è parso di coglierne una sfumatura nuova.
I versi di preghiera che intermezzano la seconda parte danno un tocco quasi onirico. Bella la circolarità del ricordo, forse sarebbe stata ancora più incisiva se le tre righe in cui richiama quell'evento fossero state proprio quelle finali.


L’attesa è la parte migliore, di Luca Nesler
Un racconto veramente simpatico che ha molti punti di forza: due personaggi ben caratterizzati, dialoghi brillanti (forse si appesantiscono un po' nel finale) e un crescendo di situazioni. Sulla scena della fucilata al cervo è partito l'applauso.
Ottimo il confronto fra la fede irrazionale di Maria, con prova a spiegarsi ogni avvenimento, e il pragmatismo del malconcio Enrico.
Poco altro da dire, mi pare che tu sia andato a parare proprio dove volevi.


In bocca al…, di Pietro D’Addabbo
C'è molta carne al fuoco in questo racconto e il ritmo è parecchio frenetico. Alcune cose mi sono risultate poco chiare (il rapporto fra i due personaggi, il vecchio di cui parlano all'inizio...). Il finale mi è piaciuto, forse il tema pare preso un po' di striscio.
Nulla da dire sullo stile, scorrevole e pulito, ti segnalo solo una piccola ripetizione all'inizio: "La lama resta bloccata nel legno, infissa in quel legno"


Il mio meglio, di Antonella Bagorda
Nel tuo gruppo ho letto diversi racconti che hanno interpretato il tema dal punto di vista della "genitorialità"; nel tuo ho trovato la protagonista più convincente e meno passiva nel prendere in mano le redini della situazione anche con scelte non facili.
Lo stile è crudo, e forse certi passaggi sono raccontati in maniera troppo rapida per i miei gusti, ma sei comunque riuscita a condensare una vicenda articolata in pochi caratteri. Molto ben reso il contrasto che hai creato fra le aspettative della famiglia e quelle della protagonista.
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 23 maggio 2022, 21:06

Quattro classifiche ricevute, ve ne dovranno arrivare altre quattro (oltre alla mia).

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christianfloris
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » martedì 24 maggio 2022, 0:47

1. Il mio meglio
2. L’attesa è la parte migliore
3. La nuova situa
4. Due minuti
5. Il meglio per il nostro futuro
6. Mi dispiace babbo
7. In bocca al…
8. Chi non muore si rivede


Il mio meglio

Una storia compiuta che trova la sua fine in un modo spiazzante, doloroso, definitivo. Qui dentro c’è tutto: la focalizzazione interna sulla protagonista ti costringe a familiarizzare col suo terribile disagio fin da subito. Tutto il contorno dei parenti è costruito in modo soffocante e claustrofobico, lo stile brilla di un sarcasmo tagliente, le ambientazioni sono dettagliate il tanto che basta da far parlare anche gli oggetti. Un lavoro davvero notevole, anche tenendo conto del poco tempo a disposizione. I pochi refusi trovati nel testo non inficiano affatto una prova molto buona. E se il meglio è un senso di vuoto assoluto, questo la dice lunga del tenore molto commovente della narrazione.

La mia valutazione è un 9,25.

L’attesa è la parte migliore

Un racconto ben ambientato, ben strutturato, personaggi che pare di averceli davanti e di averli conosciuti da sempre, dialoghi mai fuori misura. L’insulina che funziona da piccolo MacGuffin per far avanzare la narrazione. Detto in sei parole: si vede che ci sai fare.
Il titolo dice che l’attesa è la parte migliore: ecco, forse è qui che ho difficoltà a rintracciare lo svolgimento del tema. Non è che non ci sia, ma mi è arrivato labile, con un finale che forse non rende del tutto giustizia alla bellissima impalcatura che hai costruito nei tre quarti precedenti.
A ogni modo, un lavoro molto pregevole e il voto sarebbe stato anche più alto, se avessi percepito meglio lo sviluppo del titolo.

La mia valutazione è un 9.

La nuova situa

Un testo che racconta gli ultimi dieci minuti di un rapporto padre-figlio, o le macerie che restano dopo il fallimento di una storia sentimentale. Lui, il padre, troppo piccolo per prendersi le sue responsabilità. L’altro, il figlio, troppo piccolo per sobbarcarsi quelle che il padre non ha voluto prendersi. I dialoghi hanno la giusta misura, si riscontra una buona alternanza tra parti descrittive e discorso diretto. Forse, con la foga di voler infondere tanto realismo alla scena, il padre si lascia un po’ troppo andare alle volgarità ed è l’unica cosa su cui avrei dosato meglio i caratteri a disposizione. Per il resto, il mood è azzeccato: l’imbarazzo si avverte, siamo portati a solidarizzare col figlio ma anche col padre, per il vissuto che non sappiamo ma che intuiamo. L’attinenza al tema mi sembra evidente: il fondo è stato toccato, adesso arriva il rimbalzo.

La mia valutazione è un 8,5.

Due minuti


Mi sembra una buona prova, sia come plot che come svolgimento. Sotto l’aspetto tecnico, riesci persino a infilare dentro un flashback – cosa per nulla facile, con i pochi caratteri a disposizione -, per quanto l’esplosività del dialogo venga attutita dalle descrizioni che inframmezzano le battute e appaiono un po’ didascaliche. Molto interessante anche l’idea di scandire il tempo presente con la giaculatoria dell’Ave Maria, anche se si rischia l’effetto spoiler e il finale un po’ telefonato. Però il coinvolgimento drammatico c’è, i personaggi ce li abbiamo presenti, sento l’odore del linoleum e il bip del misuratore dei parametri vitali. Quindi come immersività direi che ci siamo. Il tema sicuramente c’è, non come fil rouge che permea tutta la narrazione, ma come frase significativa ed esemplificativa di una fase del loro conflitto.

La mia valutazione è un 8,25.

Il meglio per il nostro futuro

Racconto costruito molto bene. Sì, forse s’impiega un po’ a capire che il professore sta parlando con Einstein e che Hawk-12 è Stephen Hawking però, una volta mangiata la foglia, il lettore impatta in pieno con l’effetto di straniamento creato ad arte. E questo strappa un sorriso e fa riflettere – ed è ciò che la gestione di un buon effetto di straniamento deve saper creare.
Sull’aspetto lessicale e sintattico, nulla da eccepire: la padronanza e il controllo dei ferri del mestiere è presente, si ha l’impressione forse che il dialogo duri qualche misura più del dovuto e che l’autore gigioneggi da par suo – perché possiede gli strumenti tecnici per farlo, intendiamoci -, ma si tratta di un’impressione soggettiva. Il finale è un po’ al di sotto delle aspettative create dal testo, sembra trovato per caso e messo là per chiudere la scena e dà l’impressione di un periodo ancora grezzo, a cui manchi il tocco finale. Senz’altro un buon lavoro, in ogni caso.

La mia valutazione è un 8.

Mi dispiace babbo

Testo interessante, introspettivo, forse con una nota di colore toscana – bischero – che non guasta. Il realismo del dialogo si respira e ci fa empatizzare subito con i protagonisti; c’è qualche passaggio a vuoto sulla punteggiatura, forse per la fretta, momenti in cui il motore della storia picchia un po’ in testa.
Buono il finale con l’entrata in scena di questa infermiera grassottella che chiarisce finalmente il motivo per cui si trovano lì. Non un racconto indimenticabile, ma una solida impalcatura narrativa senza fronzoli e senza inganni.

La mia valutazione è un 7,5.

In bocca al…

Ho trovato il tuo racconto divertente anche se, fino all’arrivo del troll, il tema che stavi sviluppando sembrava intitolato “dalla padella alla brace”. In effetti però mi sembra che nella parte successiva abbia trovato modo di raddrizzare il tiro. Il dialogo col troll è senza dubbio l’architrave del testo, gustoso e molto ironico. C’è qualche legame sintattico un po’ sfilacciato, alcuni paragrafi sono molto descritti e poco mostrati, i personaggi hanno una loro fantasiosa credibilità. Mi ha fatto sorridere di cuore.

La mia valutazione è un 7,25.

Chi non muore si rivede

La perplessità principale rispetto al tuo pur buon racconto è che mi sembra fuori focus rispetto al tema. Anzi, meglio, il tema è quello che tu hai dato al tuo racconto, il filo conduttore esplicito. Ma il tema del contest mi sembra che debba essere dedotto dal lettore, perché non risulta di immediata lettura. Siamo d’accordo che questo incontro lasci presagire che il meglio stia arrivando per i due protagonisti, però rimane embrionale, non sviluppato. Al di là di questo e al netto di alcune ripetizioni che si possono evitare – c’è una didascalia “gli tese la mano” per due volte nello stesso paragrafo -, lo stile è fluido, scorrevole, anche se con una leggera ridondanza aggettivale che non disturba.
I personaggi sono tratteggiati abbastanza bene, i dialoghi strutturati con discreta verve, anche se limiterei le descrizioni tra una battuta e l’altra allo stretto essenziale, per non sconfinare nel tracciato del tell a discapito del show. La conclusione è senz’altro in linea con il titolo scelto, anche se risente del fuori-focus di cui si è detto in premessa.

La mia valutazione è un 7.

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Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 25 maggio 2022, 17:14

Ed eccoci qui alla tanto attesa classifica. Ammetto che a sto giro non è stato per nulla facile. Sarà per la finale, sarà perchè siete veramente bravi, ma ho riletto mille volte i vostri racconti per decidermi. I Primi cinque mi sono piaciuti tutti parecchio, vuoi per lo stile, per la storia o per le emozioni suscitate. Negli ultimi tre ho fatto più fatica ad apprezzare certi dettagli e certe scelte che infine li hanno penalizzati. Concludo dicendo comunque che siete veramente bravi e da quando sono qui mi sto divertendo un sacco a leggere e scrivere con voi. Mi state aiutando a crescere e per uno come me che non utilizza social siete una gran fonte. Grazie a tutti!
Ecco la mia classifica:

1-Mi dispiace babbo
2-L'attesa è la parte migliore
3-La nuova situa
4-Il meglio per il nostro futuro
5-Il mio meglio
6-Chi non muore si rivede
7-Due minuti
8-In bocca al...

MI DISPIACE BABBO
Ciao David.
Devo ammettere che il tuo racconto mi è piaciuto parecchio. Partendo dal principio, hai uno stile che dire scorrevole è poco. Ho letto tutto d'un fiato il testo e nulla mi è sembrato fuori posto o stonato. Mai un intoppo.
Lo stile mi ha ricordato quello di Ammaniti e la coppia padre e figlio mi ricorda quella di "come dio comanda", uno dei miei libri preferiti. (Anche se so che non tutti apprezzano Ammaniti).
La relazione tra i due è netta e precisa. Si capisce bene la situazione e i dialoghi sono più che credibili.
Purtroppo mi sono ritrovato in una situazione simile ma con finale diverso nella mia vita reale e questo ha aiutato a toccare le mie corde emotive più facilmente.

L'ATTESA È LA PARTE MIGLIORE
Ciao Luca.
Questo racconto che gioca sulle credenze popolari mi è piaciuto. Mi piace leggere chi gioca con le religioni e i credi altrui, soprattutto quando si parla di Cristianesimo. Il conflitto tra moglie e marito, come già detto da altri, è riuscito alla perfezione.
In questo caso si può proprio dire: "Tra moglie e marito non mettere Cristo!"
Ho apprezzato anche il modo in cui descrivi la follia degenerativa di un fedele alla ricerca di un qualsiasi segno divino. Il meglio sta arrivando, o il meglio è ciò che ci si aspetti arrivi?
L'uccisione del cervo è un vero colpo al lettore che dovrà decidere da che parte schierarsi.
Sullo stile c'è poco da dire... scrivi bene, punto! Ammetto che in questo racconto ho anche apprezzato di più i dialoghi rispetto ad alcuni precedenti.
Complimenti davvero e buona gara!
Che dire, Ottimo racconto, complimenti!

LA NUOVA SITUA
Ciao Andrea.
Il tuo racconto mi lascia un po' perplesso su alcuni punti che proverò a spiegare, ma sicuramente sono solo piccole quisquilie che non hanno realmente peso sulla riuscita del testo. Anzi, devo ammettere che mi è piaciuto parecchio ma voglio farti alcune domande più per gusto personale che per altro.
La prima cosa che non ho capito bene è se il padre amasse o no la madre. Nel senso che dalle affermazioni che fa non mi sembra adorarla molto. Sembra piuttosto che sia rimasto con lei e il figlio per sfortuna. Poi però, da come tratteggi il suo malessere, mi sono chiesto se in fondo ci tenesse di più di quanto lui stesso crede. In poche parole, era voluto questo conflitto interiore da me descritto o mi sono fatto viaggi astrusi io?
"E l’ho zittito, certo, guarda come sta lì a guardarmi come se dovesse ammazzarmi." A me il tuo modo di scrivere piace davvero molto, ma questa frase sono sincero che mi ha dato un pugno in faccia. Ovviamente sto scherzando, però quel "guarda come mi guarda" mi ha stonato con tutto il resto.
Per finire non posso che farti i complimenti perchè riesci sempre a farmi apprezzare i tuoi racconti e noto che più ne leggo più riesco a distinguerli in mezzo ad altri. Hai uno stile che ti caratterizza molto e ti auguro di svilupparlo al meglio.
Buona gara, aspetto il tuo prossimo testo.

IL MEGLIO PER IL NOSTRO FUTURO
Ciao Matteo.
Ok lo ammetto, sono ignorante! Ma ad essere sincero, fino alla fine non avevo minimamente idea che si trattasse di geni del passato e non di androidi o roba simile.
Il racconto fila liscio e mi è anche parso carino, ma il fatto che abbia scoperto all'ultimo chi fosse l'ubriacone mi ha fatto storcere il naso. Di sicuro chi mastica le materie scientifiche ci è arrivato subito, ma il fatto che uno debba avere queste conoscenze per poterlo comprendere dall'inizio mi ha un po' infastidito.
Ora che scrivo mi rendo conto che, forse, tenere nascosto Einstein era voluto e se è così cambia tutto. Mi piacerebbe avere una tua risposta per curiosità.
In ogni caso scrivi bene ed è vero che l'incipit sia veramente ottimo.
Complimenti, ti auguro buona gara.

IL MIO MEGLIO
Ciao Antonella.
"Quel vuoto dentro penso non si riempia mai", direbbe un giovane Max Pezzali.
Il tema, sicuramente centrato, porta con se una malinconia che non tutti possono capire. Ancora adesso, nel 2022, moltissime persone sono contro l'aborto e scegliere di scrivere un testo del genere comporta tanti rischi.
Ho apprezzato davvero leggere il punto di vista di una ragazza che fa questa scelta consapevolmente. Potevi cadere nel banale concludendo con il classico "e vissero felici e contenti", ma il tuo azzardo ti ha sicuramente premiato.
Per concludere, a differenza di come ti è stato scritto, ho capito bene le sequenze temporali fin da subito e non ho trovato difficoltà nel seguire il racconto.
Complimenti per l'idea, buona gara!

CHI NON MUORE SI RIVEDE
Ciao Alexandra.
Allora, il racconto di base è chiaro e si capisce dove volevi andare a parare. Immagino già il futuro roseo dei due signori e le loro chiacchierate infinite sui limacidi davanti a un camino. Il problema sta nel fatto che devo andare a immaginarlo questo futuro quando in realtà doveva essere alla base del tema e ben chiaro, o per lo meno un po' più diretto.
Per quanto riguarda lo stile mi sorge un dubbio. È da un tot che effettivamente ti viene richiesto di rileggere meglio ciò che scrivi ma nulla di ciò accade. Consegni quasi sempre per prima (a volte addirittura in 41 minuti) ed è indubbio che tu sappia scrivere in fretta, ma al contempo gli errori ci sono e sono sempre gli stessi: frasi complesse, refusi, errori di punteggiatura... Sto iniziando a chiedermi se lo fai per pigrizia e per la voglia di essere la più veloce, o perchè effettivamente c'è qualcosa di personale che te lo impedisce? (Che ne so tipo figli, lavoro o cose del genere) Ovviamente non voglio sapere le tue faccende personali ma sarei curioso visto che la situazione è così recidiva.
Comunque il racconto, a parte il tema sfiorato, dipinge come tuo solito immagini ben chiare e su questo non si discute. Sai scendere nei dettagli e farceli apprezzare.
Ti auguro buona gara e spero di non averti offeso con quella domanda un po' personale. (Al quale ovviamente sei libera di non rispondere)

DUE MINUTI
Ciao Elisa.
Purtroppo, anche se ho capito l'intento della prova, non ho apprezzato in particolar modo il tuo racconto.
Ho riletto più di una volta i passaggi e ancora adesso mi trovo confuso su quali siano i pensieri e quali le azioni. A dire il vero all'inizio non avevo neanche capito il punto di vista. Non riesco a seguire la linea temporale e neanche il susseguirsi delle azioni. Questo perchè, secondo il mio modestissimo parere, hai voluto inserire a forza del movimento all'interno di un flusso di pensieri per non cadere nel raccontato. Io sarò strano, ma quando si tratta di pensieri personali o ricordi narrati non disprezzo affatto il tanto odiato "tell".
Per quanto riguarda il tema non mi sembra molto centrato. Il meglio che sta arrivando, da quello che mi sembra percepire, è la morte della madre. O meglio, il togliersi quel dannato rantolo e spirare così da finire nel regno dei cieli. Boh, non sono convinto. Forse non ho capito del tutto il racconto. Peccato.
In ogni caso ti auguro una buona gara sperando di rileggerti presto.

IN BOCCA AL...
Ciao Pietro.
Io, a differenza di altri, non ho apprezzato molto il racconto. Partendo dall'inizio, oltre alla ripetizione di "legno", anche altre frasi come quella del pugnale nell'occhio, o dell'ascia impugnata come bastone potevano essere sviluppate meglio.
La cosa che più mi è parsa strana è che il protagonista ha la spada conficcata nell'albero ma resta immobile, ragiona e reagisce come se fosse lui ad essere bloccato all'albero. Ho letto anche il tuo commento per cercare di capire meglio e da come è strutturata la scena non ho mai percepito Messer Umberto come una minaccia. Infatti mi sono stupito nel vederlo andare via senza che il protagonista facesse niente. Non so, mi sembra tutto un po' confuso sotto questo punto di vista.
Per quanto riguarda la storia posso dire che è piena di cose già viste e purtroppo è un peccato perchè se se sviluppate meglio potevano rendere bene. L'eroe che fa fesso il troll con la logica e l'astuzia è una storia vecchia come i troll stessi.
La cosa carina che ho trovato anche io è la parlata del troll e il fatto che si sia mangiato quello stronzo di Umberto.
Ti faccio comunque in bocca al... per la gara. Scegli tu tra che mascelle finire!
Maurizio Chierchia
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » mercoledì 25 maggio 2022, 20:48

Oltrealla mia, dovete ancora ricevere due classifiche.

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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 25 maggio 2022, 22:33

Un bel mese, questo, denso di storie per nulla banali. Suddividere i racconti tra parte alta e bassa della classifica è stato abbastanza semplice, ordinare i brani nel dettaglio decisamente meno. Alla fine ho premiato chi è stato in grado di offrirmi il miglior equilibrio tra forma e contenuto.

Come sempre, ricordo i principi alla base delle mie classifiche:
1. A parità di valore, privilegio i testi caratterizzati da uno stile di qualità a scapito della trama. La mia idea è che un bravo scrittore sia in grado di nascondere un’idea poco originale dietro alla tecnica. Attenzione, però: quando parlo di tecnica non mi riferisco al barocchismo di certi scribacchini di quart’ordine che riempiono le librerie nascondendosi dietro la maschera della fantomatica literary fiction; parlo di pulizia e costruzione delle scene, di caratterizzazione dei personaggi, di gestione e progressione del conflitto e infine di dialoghi accattivanti e ben bilanciati.
2. I commenti che troverete a corredo della classifica NON sono gli stessi che ho scritto sui singoli post, in quanto nascono da riflessioni post seconda lettura ed eventuali scambi d’opinione con i singoli autori.

CLASSIFICA
1. La nuova situa – Andrea Lauro
► Mostra testo

2. L’attesa è la parte migliore – Luca Nesler
► Mostra testo

3. Mi dipiace Babbo – David Galligani
► Mostra testo

4. Due minuti – Elisa Belotti
► Mostra testo

5. Il meglio per il nostro futuro – Matteo Mantoani
► Mostra testo

6. Il mio meglio – Antonella Bagorda
► Mostra testo

7. In bocca al… Pietro d’Addabbo
► Mostra testo

8. Chi non muore si rivede – Alexandra Fischer
► Mostra testo
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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 26 maggio 2022, 10:29

1. Il mio meglio
2. In bocca al…,
3. L’attesa è la parte migliore
4. Il meglio per il nostro futuro
5. La nuova situa
6. Due minuti
7. Chi non muore si rivede
8. Mi dispiace babbo


La nuova situa
Sono di nuovo a commentare un tuo racconto. Anche stavolta letto e riletto parecchie volte. Vediamo se ho capito. C’è un tizio di 26 anni che stava con Jessica che aveva un figlio di 11 anni. Jessica è morta (Come?) e stanno per venire a prendere il ragazzo per portarlo all’orfanotrofio. Mancano 5 minuti e poi i due staranno meglio. E’ noto infatti che l’orfanotrofio è un luogo ambito dalla prole che, invece, soffre soprattutto nei 5 minuti di incomunicabilità prima di lasciare il tizio che stava con la madre che chissà come la trattava e se non ha contribuito pure alla sua dipartita. Sono qui a cercare di schiarirmi le idee. L’atmosfera cruda c’è. Una cucina-soggiorno con le piastrelle, un pouf, una sedia ed una pendola che, per fortuna, funziona. C’è anche un dialogo tra i due. Dialogo, forse, è una parola grossa. Si scambiano epiteti e finiscono per parlare di calcio e di tennis, ma in fondo, non sanno nemmeno di cosa stanno parlando.
Forse non lo so neppure io.

Il meglio per il nostro futuro
Racconto suggestivo per menti elevate! Non basta aver compreso qualcosa di Relatività ed avere elementi di conoscenza delle matrici, occorre conoscere la gastronomia friulana e credere nella possibilità di risuscitare i morti ed usarli per esperimenti che facciano salvare la Terra.
Potrei però non aver capito nulla ed essere finito in una saga fantascientifica che non conosco. L’effetto c’è, ma penso che mi dovrò accontentare di quello. Capire, forse, è un po’ troppo.
Resto convinto che il raccontare non debba essere confuso con scrivere un buon tema su una questione assegnata. Deve venir fuori un proprio messaggio. Far di tutto per salvare la Terra? Ma ne vale la pena se è ridotta in queste condizioni? Forse sì.
Per mangiare il frico con le castagne in una sagra friulana! Non l’ho mai assaggiato! Adesso ho un nuovo obiettivo anch’io! Grazie!

Mi dispiace babbo
Proprio scritto di fretta! Meno della metà dei caratteri previsti. “Un infermiera” senza apostrofo? Cosa è successo? Word lo sottolinea di blu.
Il racconto è carino ed ha il suo bel finale ad effetto, ma è tirato giù di corsa e purtroppo si sente. Non conoscevo il termine “groupie” ed ho dovuto fare una ricerca su Google, ma ormai non si riesce a leggere un racconto di Minuti Contati senza dover studiare qualcosa. Peccato non conoscere almeno l’età del bambino che, ormai, dovrà studiare e farà il babbo contemporaneamente. Può succedere. La società cambia ed in Italia abbiamo bisogno di nuovi nati!

Due minuti
E' il terzo racconto consecutivo ambientato in ospedale del gruppo “Ieri”. Questo è il più tragico. Capisco che il tema può favorire questa ambientazione.
Se ho capito bene, la protagonista del tuo racconto è una giovane donna che assiste la madre in fin di vita e che parla con lei, ma soprattutto tra sé. Scena triste e coinvolgente; con il classico enfisema polmonare? Quella che mi è piaciuta di meno è la preghiera. Non capisco proprio come si possa riuscire a riprendere esattamente dal punto in cui ci si è interrotti, se si sta vivendo un momento così tragico. Toglie naturalezza al “flusso di coscienza”.
Non ho capito nemmeno il puzzo di pere lesse.
Il tema c’è e, tutto sommato, la storia scorre.

L’attesa è la parte migliore
Ho letto il racconto con interesse.
Parto dal titolo. Se l’attesa è la parte migliore, com’è che “il meglio sta arrivando”? C’è una contraddizione.
I due protagonisti della storia sono ben caratterizzati e vivono in un bell’ambiente di campagna, ma anche fuori dal tempo.
Personaggi un po’ stereotipati: lei un’avventista fuori dal mondo che attende una venuta annunciata e risolutiva, lui un povero “cristo” diabetico, costretto a vivere da solo la realtà.
Mi è dispiaciuto per il cervo. Il fatto che lo prenda per le corna ha significati nascosti?

Chi non muore si rivede
Ad una prima lettura avevo scritto: “Mi spiace, ma questo racconto non è alla tua altezza. Sembra raffazzonato. Lo conferma il numero ridotto dei caratteri. Troppo ampia la parte iniziale, priva, peraltro, di un preciso importante legame con il corpo del racconto. Inutile quel termine “limacidi” (avrei visto meglio “Lumaconi”); superflua la descrizione del loro vissuto.”
L’ho riletto e devo ammettere che ho apprezzato di più certi particolari che mi erano sfuggiti e che danno in fondo al tutto quel buon odore di bergamotto caratteristico dei tuoi scritti. Sento che l’incontro avresti comunque potuto disegnarlo con più cura ed accennare a qualche particolare di quello che sta arrivando.
Sono certo che si tratta di una serata no. Tornerai al tuo solito standard. A presto rileggerti.

In bocca al…
Sai bene che questo genere di storie non mi ha mai entusiasmato, ma sei riuscito a costruire un quadretto ricco di colori, suoni, personaggi, spunti imprevedibili, anche se non sempre eleganti.
Mi sono informato sulle driadi. Erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. E allora perché l’hai uccisa la tua driade? Sei stato proprio monello e hai meritato messer Umberto e il Troll. La motivazione del gesto iniziale mi manca.
Ammetto che il tema possa essere interpretato in modo ironico. Il meglio che deve ancora arrivare è capire se sarai mangiato dal Troll o dai lupi. Il giudizio complessivo è buono.

Il mio meglio
Ho letto d’un fiato il tuo racconto. Mi ha coinvolto. Sono sensibile di fronte a chi è costretto per trent’anni a vivere in una casa con i centrini sempre al loro posto mentre vorrebbe volare via.
Ti è sfuggito un “ho abbasso”. Forse un attimo di incertezza di fronte a quel che stavi scoprendo.
Mi spiace per il finale. Anche tu hai interpretato il tema in modo ironico? Che futuro può attendere chi parte con colui che, dopo averti messa incinta, si fionda in casa tua con tutta la famiglia e poi parte con te consapevole o no che il frutto desiderato è stato eliminato?
Capisco che guerra ed epidemia ci predispongono ad una visione drammatica del futuro, ma lasciateci sognare, noi che non abbiamo più trent’anni.

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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » venerdì 27 maggio 2022, 2:36

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriverà anche la mia.

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Re: Gruppo IERI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » domenica 29 maggio 2022, 15:54

Ecco a voi i miei commenti e classifica!

1) Il mio meglio, di Antonella Bagorda
Bellissimo, un racconto che mi ha convinto al cento per cento. Grande brillantezza nell'esecuzione e nei vari passaggi importanti, dedichi a ogni segmento il giusto e chiudi con un pugno nello stomaco da capogiro. Tema preso in pieno, per me questo è un pollice su senza se e senza ma.
2) Mi dispiace babbo, di David Galligani
Bello, bravo. Riesci a depistare il lettore e a portarlo da aspettative di tragedia a un finale carico di positività, davvero un bel lavoro. La brevità anche a discapito dei limiti imposti ormai è un tuo marchio di fabbrica e per portarti a un cinquemila bisognerebbe fare un'edizione da diecimila... Ma i risultato sono spesso ottimi e quindi bene così. Tema inserito in modo ottimo e funzionale. Per me un pollice su e finisci dritto in Vetrina.
3) La nuova situa, di Andrea Lauro
Un racconto sulle sfumature, intenso e incompiuto come rimarrà il rapporto tra i due protagonisti, quasi straziante nel suo essere tale. Mi è piaciuto molto, ma penso si possa ottenere ancora di più proprio lavorando sul contrasto tra il tema e la sua impossibilità a realizzarsi, vero punto focale del tutto che hai leggermente mancato. Trovalo e avrai il piccolo capolavoro, al momento è un pollice quasi su pieno di potenzialità ancora un pelo inespresse.
4) L’attesa è la parte migliore, di Luca Nesler
Un racconto dissacrante e divertente che trova in pieno anche i miei gusti personali. Un paio di debolezze: 1) la partenza un pelo confusa che non ti butta subito dentro e che anzi si fa rileggere per capirla e 2) una problematica strutturale legata al tema perché è vero che è presente, ma non è focalizzato e questo potrebbe essere a causa della tua necessità di maggiore spazio, cosa che non è mai una scusante in quanto l'esercizio e quello di ottimizzare in modo funzionale i limiti assegnati e qui non è così. Detto questo, per me siamo su un pollice tendente al positivo in modo solido e brillante.
5) Due minuti, di Elisa Belotti
Un testo con il tuo marchio, Elisa, ma questa volta mi sembra che le pennellate siano meno efficaci del solito nell'andare a comporre la situazione. In effetti ho percepito un pelo di fatica e so che la sera della scrittura eri stanca e che che l'essere riuscita a partecipare è stato già tanto, questa cosa si sente soprattutto perché il tuo modo di comporre i testi è parecchio personale e complesso, ma al contempo così incredibilimente fluido ed efficace, cosa che qui manca un pelo. Tema perfettamente declinato. Direi un pollice tendente al positivo in modo solido anche se non brillante e in classifica ti piazzo davanti al parivalutato racconto di Mantoani proprio per la questione tema.
6) Il meglio per il nostro futuro, di Matteo Mantoani
Un buon racconto che, però, mi sembra abbia il difetto di girare un po' intorno a se stesso sviluppandosi meno di quanto avrebbe potuto. Il tema della clonazione è interessante, ma nell'equazione da te inscenata mi sembra manchi completamente la questione dell'imprinting sociale. In effetti la sensazione è che tu ti sia lasciato attrarre dal vortice del risveglio dell'Einstein clone e dallo schifo del dottor Furlan senza però riuscire a rilanciare nel corso dello sviluppo del dialogo. Il tema, infine, non è così impregnante il tutto come avrebbe dovuto. In buona sostanza, un pollice tendente al positivo in modo solido, ma non brillante.
7) In bocca al…, di Pietro D’Addabbo
Occhio alla ripetizione subito in partenza perché posizione pericolosissima che rischia di indisporre il lettore. Detto questo, un racconto che prende slancio strada facendo, ma che impiega un po' troppo a partire perché non si capisce il perché della spada conficcata nel legno (ok la driade, ma sarebbe servita più contestualizzazione) e mi sembra sia troppo poco contrastata la scena in cui gli viene rubato il cavallo (anche se è chiaro che non può difendersi e quindi lascia fare). Poi prende ritmo e la lattura si fa piacevole ed efficace anche se poi, sul finale, manca, mio parere, una chiusa adeguata che dia il senso al tutto. Il tema c'è, ma la struttura stessa del racconto (che parte da ben prima l'incontro con il troll) non gli permette di evidenziarsi al meglio. In buona sostanza, per me un pollice tendente al positivo anche se non in modo solidissimo.
8) Chi non muore si rivede, di Alexandra Fischer
Un racconto che ho trovato più preciso dei tuoi soliti, ma in cui, di contro, perdi quel tuo tono molto colorato e denso di sensazioni. Il senso arriva, ma in generale sembra tutto troppo semplice perché non fai uscire nulla dal racconto stesso, lo espliciti e basta come narratore. Il tema stesso è posto in modo molto semplice e lineare. C'è anche una certa ingenuità di fondo. In definitiva direi un pollice tendente al positivo, ma non in modo solido.

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