Finalissima!
Finalissima!
Benvenuti in finale, a sfidarsi sono:
Luna rosso sangue, di Agostino Langellotti Vs Fame siderale, di Michael Scattina
E che vinca il migliore!
Luna rosso sangue, di Agostino Langellotti Vs Fame siderale, di Michael Scattina
E che vinca il migliore!
Re: Finalissima!
Così si è espresso Alessandro Chiometti:
Entrambi i racconti sono da elogiare perché centrano con precisione il tema proposto che era molto difficile da sviluppare, quindi sinceri complimenti da parte mia per gli autori.
Il primo, Fame siderale, funziona nell’originalità dell’idea e nello sviluppo della storia. Ottimo il colpo di scena finale. Il racconto viene un poco penalizzato, probabilmente, dal limite di battute imposto dal concorso. Alcuni cambi di scena andrebbero costruiti e descritti un po’ meglio, a mio avviso. Presumibilmente l’autore, o l’autrice, ha dovuto scegliere quale parte sviluppare meglio tra l’introduzione – il preambolo di normalità - e l’alien abduction con il conseguente complotto, prediligendo di descrivere meglio la prima. Personalmente invece avrei rinunciato a qualche riga introduttiva per rendere più comprensibile la seconda parte.
Il secondo, Luna rosso sangue, rivela un’ottima capacità di scrittura e scorre piacevolmente; non ci sono appunti da fare sulla sua costrizione. Ha però a mio giudizio due punti deboli. Il primo è che il finale è prevedibile (forse lo è per me, in quanto lettore del ciclo di Eymerich…); il secondo è l’uso estemporaneo della Storia alternativa su un fatto storico o di cronaca assodato, senza costruire su questo una vera e propria narrazione ucronica. Mi spiego meglio: Bastardi senza gloria è un uso estemporaneo, Piano D è la costruzione di una vera narrativa ucronica. È questo un azzardo narrativo che a volte funziona e a volte no e, me ne rendo conto, su questo il giudizio è totalmente soggettivo (per capirci, lo apprezzo in C’era una volta Hollywood, mentre non mi piace sul già citato Bastardi senza gloria). In questo caso non mi sembra funzionare; personalmente (sempre facile parlare a posteriori dopo che altri costruiscono l’idea di base, me ne rendo conto) avrei costruito la storia su una missione non pubblica, magari sovietica, rimasta sconosciuta ai più.
Detto questo, rinnovando i complimenti agli autori o alle autrici... the winner is… Fame Siderale
Entrambi i racconti sono da elogiare perché centrano con precisione il tema proposto che era molto difficile da sviluppare, quindi sinceri complimenti da parte mia per gli autori.
Il primo, Fame siderale, funziona nell’originalità dell’idea e nello sviluppo della storia. Ottimo il colpo di scena finale. Il racconto viene un poco penalizzato, probabilmente, dal limite di battute imposto dal concorso. Alcuni cambi di scena andrebbero costruiti e descritti un po’ meglio, a mio avviso. Presumibilmente l’autore, o l’autrice, ha dovuto scegliere quale parte sviluppare meglio tra l’introduzione – il preambolo di normalità - e l’alien abduction con il conseguente complotto, prediligendo di descrivere meglio la prima. Personalmente invece avrei rinunciato a qualche riga introduttiva per rendere più comprensibile la seconda parte.
Il secondo, Luna rosso sangue, rivela un’ottima capacità di scrittura e scorre piacevolmente; non ci sono appunti da fare sulla sua costrizione. Ha però a mio giudizio due punti deboli. Il primo è che il finale è prevedibile (forse lo è per me, in quanto lettore del ciclo di Eymerich…); il secondo è l’uso estemporaneo della Storia alternativa su un fatto storico o di cronaca assodato, senza costruire su questo una vera e propria narrazione ucronica. Mi spiego meglio: Bastardi senza gloria è un uso estemporaneo, Piano D è la costruzione di una vera narrativa ucronica. È questo un azzardo narrativo che a volte funziona e a volte no e, me ne rendo conto, su questo il giudizio è totalmente soggettivo (per capirci, lo apprezzo in C’era una volta Hollywood, mentre non mi piace sul già citato Bastardi senza gloria). In questo caso non mi sembra funzionare; personalmente (sempre facile parlare a posteriori dopo che altri costruiscono l’idea di base, me ne rendo conto) avrei costruito la storia su una missione non pubblica, magari sovietica, rimasta sconosciuta ai più.
Detto questo, rinnovando i complimenti agli autori o alle autrici... the winner is… Fame Siderale
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