Astra

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 19 settembre 2022 con Francesca Conforti per l'inaugurazione della Decima Era!
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DandElion
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Astra

Messaggio#1 » lunedì 19 settembre 2022, 21:48

Davvero le nostre scelte sono autonome?
Ho sempre creduto nell’emancipazione, nell’autodeterminazione.
“Per aspera ad astra” mi ripetevano ovunque andassi.
“Ognuno è artefice del proprio destino”, mi sembrava il sussurro dei compagni di studi, l’eco degli amici al telefono e il brusio disordinato dei colleghi di lavoro.
“La scelta è tua”, lo urlassero i manifesti elettorali o me lo dicesse il panettiere al forno: mi pareva ovvio che fosse così.
Mi sentivo di tenere il mondo in pugno, con il pieno controllo della situazione.
Potevo essere qualunque cosa volessi.
Sapevo aspirare, non alle stelle, ma a molto di più.
Pensavo di aver raggiunto il traguardo del sapere.
Una mattina mi hanno sventolato davanti al naso un contratto di lavoro, con una data di inizio e un “indeterminato” al posto della data di fine.
Mi è sembrato un sogno. Non volevo svegliarmi e l’ho firmato.
Avevo trent'anni, una casa, un lavoro, un posto nel mondo: cosa volere di più?
Eppure non ero felice, sentivo un tormento, una mancanza. Qualcosa non mi tornava.
Davvero le nostre scelte sono autonome? Questo desiderio di emancipazione, da cosa scaturiva? Questa scelta di firmare questo legame indissolubile, davvero lo avevo voluto io? Avevo faticato così tanto e lavorato in questa direzione per mia iniziativa?
Oppure mi trovavo su una sedia, con in mano la bozza del compromesso di acquisto di una casa che non volevo sul serio acquistare, in una città che non mi apparteneva e per un lavoro stabile che non avrei voluto avere?
Sentivo le mie sicurezze incresparsi, come la superficie di uno stagno nei primi giorni di autunno. Davvero era quella la vita che anelavo? Nulla di ciò che sembrava tale, per me era concreto. In che direzione mi stavo muovendo? Qualcosa dentro di me si stava sgretolando.
Fino a dove le nostre scelte sono nostre, e da dove diventano figlie del condizionamento, dell’educazione, dei desideri altrui che ci sono stati proposti come unica via possibile? Quando la mia storia è iniziata, io chi ero? Davvero esistevo in una società come pedina incasellata e al perpetuo servizio di ciò che avevo siglato? Se quella era davvero la mia volontà, dove era finita la mia felicità?
Di cose che non mi tornavano ce n’erano fin troppe.
Io non avrei mai desiderato per me tutti quegli oggetti, quelle rate, quei giorni monotoni e uguali, dove tutto accadeva sotto la mia responsabilità, ma con variabili fuori dal mio controllo.
Dove era finito quell’ardore giovanile che mi aveva resto Astra?
Stavo vibrando come una cometa.
Come era stato possibile? Con chi potevo parlarne, se non con il mio “io” più profondo?
Confidarsi con un prete non se ne parlava proprio, né trovare uno specialista.
Poi ho avuto un’idea geniale per risolvere il mio problema: ne ho parlato con il mio Autore.
Gli ho chiesto, per favore, di scrivere un racconto dove rifletto meno, così magari, nel prossimo capitolo della mia vita mi sentirò di avere io voce in capitolo, o se, come sempre, deciderà tutto lui, stavolta io non me ne accorgerò.
Ultima modifica di DandElion il lunedì 19 settembre 2022, 21:53, modificato 1 volta in totale.


#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
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Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Astra

Messaggio#2 » lunedì 19 settembre 2022, 21:52

Ciao Chiara e benvenuta nella Decima Era! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa FRANCI CONFORTI EDITION!

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DandElion
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Re: Astra

Messaggio#3 » lunedì 19 settembre 2022, 21:53

Grazie <3
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alexandra.fischer
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Re: Astra

Messaggio#4 » martedì 20 settembre 2022, 16:37

Astra di Dand Elion Tema centrato. Ottimo spunto. Davvero desideri come il lavoro fisso e la possibilità del mattone pagato a rate rendono felici? Tu instilli un dubbio prezioso. Dalla scuola al lavoro, passando per il panettiere, tutto appare libero, ma non è così. Infatti, confermi il detto americano che non esistono pasti gratis. La libertà è un eterno compromesso. Non bastano la Chiesa e la psicoterapia a far credere all’individuo di essere libero, a persuaderlo di aver costruito la vita che voleva. C’entra l’Autore, figura vista comunque come ambigua, manipolatoria a sua volta.
Ultima modifica di alexandra.fischer il mercoledì 21 settembre 2022, 17:48, modificato 1 volta in totale.

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Proelium
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Re: Astra

Messaggio#5 » martedì 20 settembre 2022, 16:40

Ciao Chiara,
il racconto è psicologico, intimo e credo anche in parte (mi permetto di provare a interpretarlo in punta di piedi) terapeutico. La scrittura ci salva, se attraverso la sua finzione riusciamo a guardare alla vita con verità, sia pure per un frammento o un istante. Il tema emerge tardi, e per essere valorizzato avrebbe necessitato di tutt'altra costruzione; come dichiara anche l'io narrante a un certo punto del racconto, qui non c'è una storia vera e propria, quanto più un'attesa della stessa.
Ai fini nudi e crudi del contest i limiti esistono, ma la scrittura serve anche a toglierci dei pesi dal cuore. Se scrivere ti è stato d'aiuto, direi che stavolta va bene così!

Alla prossima
Francesco

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GiulianoCannoletta
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Re: Astra

Messaggio#6 » mercoledì 21 settembre 2022, 17:58

Ciao Chiara, piacere di averti letto.
Un flusso che pone domande importanti, di quelle che tutti almeno una volta ci siamo fatti. Poi nelle righe finali la svolta che lega il testo al tema dell'edition e ce lo pone in un'altra prospettiva. Paradossalmente, aprendo altre domande sulle nostre scelte.
Ci sono alcuni passaggi che mi sono piaciuti molto, soprattutto la parte iniziale. Andando avanti ho faticato un po' di più, non capivo dove volessi andare a parare, e la conclusione forse arriva un po' troppo repentina per i miei gusti (ma immagino sia una cosa voluta).
Comunque, sicuramente un bel racconto. A rileggerci presto!
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Emiliano Maramonte
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Re: Astra

Messaggio#7 » mercoledì 21 settembre 2022, 23:48

Ciao Dand! Sono felice di rileggerti dopo un bel po' di tempo e... buona Decima Era!
Dopo quattro anni (e mezzo) di MC, confesso che mi sono venuti un po' a noia i monologhi interiori. Okay, permettono di avere una panoramica molto profonda dell'interiorità del protagonista ma possono risultare stancanti se adagiati su uno stile pesante e ripetitivo. Per fortuna, nel tuo racconto il monologo interiore è arricchito da due punti di forza: 1 - riflessioni universali che toccano tutti noi da vicino; 2 - la scintilla finale dove viene posto in risalto il rapporto tra il personaggio da te creato e il suo creatore (l'Autore), ma in un'ottica diversa dal solito, ossia il personaggio che cerca un appoggio psicologico al dominus del suo mondo.
Credo che quest'ultima sia la chiave di volta del tuo testo, cioè un dubbio tremendamente cosmico. Al di là della costruzione narrativa strettamente legata al tema di questa Edizione, ti chiedi - e ci chiedi - e se anche noi vivessimo vincolati a un "Autore" (Dio? Alieni? Un'intelligenza artificiale superiore?) e pretendessimo maggiore chiarezza, maggiore libertà per le nostre scelte? Già solo questo vale tutto il racconto.

Alla prossima!
Emiliano.

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kruaxi
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Re: Astra

Messaggio#8 » giovedì 22 settembre 2022, 18:16

Astra

Ciao Chiara.
Che posso dirti?
Esprimi considerazioni condivisibili, e lo fai molto bene.
Purtroppo, parlo per me, non riesco a trovare “il racconto”.
Mi ricorda molto di più un editoriale, un approfondimento autoriale che arriva a sfiorare temi del tipo “il senso della vita”, peraltro in modo non banale.
Anche il riferimento al tema proposto mi sfugge.
Cosa rimane? Molto alla fine: una scrittura piacevole e temi sempre, inevitabilmente, intriganti.

Stefano

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roberto.masini
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Re: Astra

Messaggio#9 » giovedì 29 settembre 2022, 1:06

Ciao, Chiara.
Se i libri consentono riflessioni sulla società e sui problemi dei singoli individui, questo racconto ne vuole costituire una esemplificazione. Dietro all' richiesta all'Autore si cela la delusione dell'inutile ricerca della felicità che studio disperatissimo e lavoro sicuro non risolvono. La nostra esistenza è davvero caratterizzata dal nostro libero arbitrio o invece da un servo arbitrio, servo del caos. Il racconto non dà risposte ma instilla domande esistenziali. Bella prova!

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Davide_Mannucci
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Re: Astra

Messaggio#10 » giovedì 29 settembre 2022, 8:27

Ciao Chiara, ben ritrovata!
Quando mi accorgo che sto leggendo un monologo interiore l’attenzione e si moltiplica. Con me sfondi una porta spalancata. Spesso davanti ai monologhi interiori ci si pone con pregiudizio, un po’ come accade per i racconti strappalacrime (così...tanto per fare un esempio che non mi riguarda ahahahah) o racconti su temi visti e rivisti come l’Olocausto (tanto per fare un altro esempio a caso) e si finisce col dire “E che palle...di nuovo? Ma scriviamo fantasy o horror o splatter o sci fi ecc...”. Ecco, io ho altri punti ti di vista e altre sensibilità e sono lieto di esser capitato a commentare il tuo gruppo. Ti dico brava. Mi hai catturato ed emozionato, al netto di qualche appesantimento di stile dalla metà in poi (ma niente di clamoroso). A me sembra che il racconto vada proprio dove lo volevi portare e per me la valutazione è assolutamente positiva. Solo il buon Agostino per il momento ti tiene testa ma per me è un racconto da podio, almeno per ora..
Complimenti, una prova degna di nota!

A presto
Davide Mannucci

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Mario Mazzafoglie
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Re: Astra

Messaggio#11 » giovedì 29 settembre 2022, 16:17

Astra - DandElion

Ciao Chiara, un piacere leggerti.
Da quello che ho capito, leggendo anche gli altri commenti, il punto della situaizione è cercare di capire se un racconto-nonracconto possa andar bene oppure no.
Io dico che scrivere e leggere sono due cose dove ognuno può spaziare come gli pare, per cui tu hai deciso di partecipare con un monologo interiore e allora io ti "giudico" per quello.
Per me è una buona prova, perchè come già ti dicevano altri, poni delle domande che oltre a te e al personaggio possono interessare tutti noi, e questo inevitabilmente crea interesse.
La cosa che mi è piaciuta meno, invece, forse è questo parlare "dolce", senza particolari sussulti. Io credo che quando uno ragiona nella sua testa gli venga anche da arrabbiarsi, ribellarsi, dire qualche brutta parola. Avrei voluto vedere più alti e bassi e cambi di umore durante la lettura. Cosa non semplice, eh.
A rileggerti.

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L'inquisitore
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Re: Astra

Messaggio#12 » domenica 2 ottobre 2022, 13:55

Ciao Dand e ben ritrovata nell'arena! Il monologo interiore è una forma che hai usato altre volte, ed è difficile portare avanti dei pensieri liberi senza annoiare il lettore. Questa tua prova l'ho trovata un po' ripetitiva nelle sue formulazioni e nelle sue domande retoriche così abbondanti. Tuttavia l'interrogativo portato avanti dalla voce narrante è profondo e condivisibile, cosa che denota una buona riflessione e una certa ricchezza nel testo. La chiusa riporta il tema all'interno del racconto e lo fa dando senso a tutto il pezzo. Io l'ho trovato un ottimo espediente.
Però vorrei provare a stimolarti: trovo il monologo interiore una scelta poco coraggiosa.
Non è difficile buttare giù tremila caratteri fatti di domande retoriche e riflessioni senza ambientazione, dialoghi, personaggi definiti... Forse non avevi molto tempo, ma so che puoi fare di molto meglio.
Anzi, so che lo farai durante quest'era, e non vedo l'ora di leggerlo.
Per via di quanto detto, mi sento di assegnarti un pollice verde speranza a gradazione zero.

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