Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 19 settembre 2022 con Francesca Conforti per l'inaugurazione della Decima Era!
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jimjams
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Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#1 » lunedì 19 settembre 2022, 23:28

Marco scese sulla stretta pensilina. Il semaforo era rosso e le auto sfrecciavano come pallottole. Prese a sfogliare le notifiche sul cellulare. Mai sprecare tempo.
Non fece caso all’unico altra persona sulla pensilina, almeno finché quello non fu arrivato a un paio di metri da lui.
« Attento ! » Esclamò il vecchio, facendolo sobbalzare.
Gli puntò il dito contro e ripeté: « Attento ! »
Un barbone, pensò Marco, alla prima occhiata. Cappotto stazzonato dal quale spuntavano stinchi magri e nudi che si piantavano dentro scarpe di colore indefinito.
No, un matto, decise poi, notando la calotta di carta stagnola che portava in testa, sormontata da pezzi di filo di ferro attorcigliati come molle.
Cercò di prendere tempo, in attesa che il verde gli concedesse la fuga.
« Scusi? »
Il vecchio fece segno di tacere e si avvicinò un altro passo.
« Shhh! Ci guardano… » puntò il dito al cielo. Poi, con un gesto da mago tirò fuori dal cappotto una calotta di stagnola simile a quella che indossava.
« Tieni » disse, porgendola con una mano e indicando con l’altra la propria testa.
Marco accennò un passo indietro, ma non riuscì a porre spazio tra sé e il vecchio, che continuava ad avanzare.
« Prendi! » Insistette quello « Se non la metti ti rubano i pensieri… E ne mettono altri. »
Marco maledisse il semaforo, le auto e il suo vizio di fare tardi al lavoro.
« Prendi !» ripeté il vecchio « non voglio soldi. »
Lui prese la calotta, la trattenne tra le dita e osservò il viso dell’uomo.
Gli occhi erano vivi, un po’ tristi, non minacciosi. La bocca dalle labbra sottili accennava appena un sorriso. La filigrana di piccole rughe concentrate intorno agli occhi e alla bocca gli diedero l’impressione che il vecchio, prima di perdere la ragione, fosse stato un tipo gioviale.
No, non c’era da avere paura.
Guardò il buffo copricapo che teneva in mano. In realtà era ben fatto, non un semplice foglio di stagnola raffazzonato in quella forma. Aveva una certa consistenza e la forma era più complessa di quanto gli era sembrato a prima vista.
« Devi metterlo » sussurrò il vecchio « è per il tuo bene… »
Marco rivolse un pensiero astioso al semaforo, sospirò e infine si mise quell’affare in testa. Il vecchio fece una risatina e scosse la testa.
« Lo hai messo davanti dietro. Giralo! »
Marco scrollò le spalle e ormai rassegnato girò il cappello.
Il semaforo si fece finalmente verde.
Il vecchio sorrideva felice, annuendo.
Marco lo salutò con un cenno e scappò verso casa.
Mentre percorreva i cento metri che lo separavano dal portone rifletté sullo stato di quel povero vecchio demente. Sarebbe mai potuto accadergli qualcosa di simile? O magari qualche altra disgrazia? Che stava facendo della sua vita? Perché tanti affanni, guai, sforzi… Era davvero quella la vita che voleva? Questi e molti altri pensieri insoliti gli affollarono la mente.
Solo a casa, davanti allo specchio, si rese conto che aveva ancora quella calotta argentea in testa. Quando la tolse gli sembrò di percepire un applauso.
Poi non ci pensò più.
Mai più.



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antico
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#2 » lunedì 19 settembre 2022, 23:35

E bentornato a uno dei più grandi interpreti dell'Arena: ciao Mario! Parametri tutti ok, divertiti in questa FRANCI CONFORTI EDITION!

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Massimo Tivoli
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#3 » martedì 20 settembre 2022, 6:06

Ciao, Mario. Sebbene io non ne sia sicuro, interpreterei il tuo racconto come allegorico. La figura del vecchio pazzo come mentore non mi è dispiaciuta, così come l’allegoria che si porta dietro (colui il cui pensiero non è conforme a quello degli altri è considerato uno strambo). Il povero protagonista era stato quasi salvato, ha iniziato a porsi dei problemi, a pensare al futuro, a ragionare con la sua testa. Così facendo ha visto quanto fosse strambo pure lui (lo specchio). E niente, ritorna a farsi pilotare dall’approvazione degli altri (l’applauso oltre la quarta parete) e zero pensieri…
Racconto sfizioso.

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Michael Dag
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#4 » sabato 24 settembre 2022, 11:15

Il pazzo, di Mario Pacchiarotti,
Interessante. Anche tu come me te la sei giocata con le illusioni che le persone si creano nella vita, ma l'hai resa decisamente meglio.
Il protagonista ha pochi tratti, gli essenziali per trasmettere ciò che deve e calza a pennello con la storia che vuoi raccontare.
ho trovato strano che asseconda il pazzo invece di mandarlo a fnc, ma per 3000 caratteri è un pretesto di trama più che valido.

Dario17
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#5 » sabato 24 settembre 2022, 19:07

L'unico racconto in cui ci sono personaggi che fanno cose e a cui assistiamo in presa diretta.
Vivido, ci si immerge ed è piacevole leggerlo.
Certo che però capire con chiarezza cosa voglia dire questo pezzo, di dove si voglia andare a parare, è un altro paio di maniche.
Il folle complottismo che poi tanto folle non è e che sfiora la realta?
La condizione di allucinati in cui i mezzi moderni ci infilano e da cui svicolare se vogliamo recuperare una certa freschezza di pensiero?
L'applauso mi suggerisce l'ennesimo pubblico che assiste all'operato del protagonista, per andare incontro al tema richiesto.
Scritto bene è scritto bene. Ma lascia stampato nella testa un "E QUINDI?" al quale forse solo l'utilizzo del cappello di stagnola del racconto potrebbe darmi le capacità di rispondere.

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gcdaddabbo
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#6 » domenica 25 settembre 2022, 16:21

Salve, Mario! Ho avuto il piacere di leggere il tuo racconto almeno un paio di volte.
Per la verità mi dava particolarmente fastidio quel “all’unico altra persona”. Non ho capito se è stata una scelta ponderata o una svista banale.
Riguardo al tema “quarta parete”, penso che il cielo fisicamente possa definirsi un soffitto. L’allusione potrebbe essere al diverso o alle entità nascoste, quinte colonne. Resto perplesso.
L’atmosfera è magica. Invidio l’idea e lo stile. Grazie ad un semaforo rosso, sei riuscito a creare una storia tra una pensilina (del tram?) e l’arrivo a casa con un personaggio vivo, colorato, simpatico.
Hai usato tutti i caratteri a disposizione. Anche questa è magia.
A ben rileggerti!
Giancarlo

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jimjams
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#7 » domenica 25 settembre 2022, 22:40

Massimo Tivoli ha scritto:Ciao, Mario. Sebbene io non ne sia sicuro, interpreterei il tuo racconto come allegorico. La figura del vecchio pazzo come mentore non mi è dispiaciuta, così come l’allegoria che si porta dietro (colui il cui pensiero non è conforme a quello degli altri è considerato uno strambo). Il povero protagonista era stato quasi salvato, ha iniziato a porsi dei problemi, a pensare al futuro, a ragionare con la sua testa. Così facendo ha visto quanto fosse strambo pure lui (lo specchio). E niente, ritorna a farsi pilotare dall’approvazione degli altri (l’applauso oltre la quarta parete) e zero pensieri…
Racconto sfizioso.


Ciao Massimo,

spiego da quale suggestione nasce il racconto, rispondendo a te ma anche ad altri che sono in cerca di una chiave di lettura.
Ho letto il tema e visto il significato mi sono messo a pensare come poterlo interpretare non dico con originalità, ma almeno con un pizzico di fantasia aggiuntiva rispetto all'interpretare semplicemente il significato del tema.
Mentre cercavo una chiave di lettura mi è venuto in mente il mondo stesso potrebbe essere un grande palcoscenico dove noi, inconsapevoli, recitiamo per qualcuno (Dei? Alieni? Uomini del futuro? non importa molto...). E mi è venuta questa idea di qualcuno che sente di tanto in tanto nella testa come risate o applausi, perché in qualche modo si rompe il velo che separa attori da spettatori.
Immediatamente dopo ho avuto un ricordo della mia giovinezza. A Roma, in piazza Barberini, c'era spesso un uomo molto simile al personaggio che ho descritto, questo cappello di stagnola in testa che fermava la gente dicendo che gli alieni ci spiavano. Era inoffensivo ma rimaneva impresso.
E il racconto come al solito è venuto giù in un lampo, a quel punto.
E sai scrivendo la storia prende forma e mi piaceva questo mondo di spettatori inconsapevoli, in qualche modo non solo osservati ma anche guidati dal pubblico. E questo unico uomo che ha compreso quello che accade ed ha trovato una difesa... una battaglia difficile perché, come si vede, è difficile resistere al copione. L'applauso è del pubblico al suo rientro nei ranghi...
L'interpretazione allegorica ci sta, il bello delle storie è che a completarle c'è sempre il lettore.

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jimjams
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#8 » domenica 25 settembre 2022, 22:43

Michael Dag ha scritto:Il pazzo, di Mario Pacchiarotti,
Interessante. Anche tu come me te la sei giocata con le illusioni che le persone si creano nella vita, ma l'hai resa decisamente meglio.
Il protagonista ha pochi tratti, gli essenziali per trasmettere ciò che deve e calza a pennello con la storia che vuoi raccontare.
ho trovato strano che asseconda il pazzo invece di mandarlo a fnc, ma per 3000 caratteri è un pretesto di trama più che valido.


Ciao Michael, leggi la risposta a Massimo per altre info.
Nella mia mente il "pazzo" corrisponde abbastanza con una persona reale, che davvero non spaventava troppo nessuno, tanto evidente era il suo stato mentale e fisico. E se hai presente la velocità in cui sfrecciano le macchine di notte a Roma puoi giustificare la fuga ritardata.

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jimjams
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#9 » domenica 25 settembre 2022, 22:50

Dario17 ha scritto:L'unico racconto in cui ci sono personaggi che fanno cose e a cui assistiamo in presa diretta.
Vivido, ci si immerge ed è piacevole leggerlo.
Certo che però capire con chiarezza cosa voglia dire questo pezzo, di dove si voglia andare a parare, è un altro paio di maniche.
Il folle complottismo che poi tanto folle non è e che sfiora la realta?
La condizione di allucinati in cui i mezzi moderni ci infilano e da cui svicolare se vogliamo recuperare una certa freschezza di pensiero?
L'applauso mi suggerisce l'ennesimo pubblico che assiste all'operato del protagonista, per andare incontro al tema richiesto.
Scritto bene è scritto bene. Ma lascia stampato nella testa un "E QUINDI?" al quale forse solo l'utilizzo del cappello di stagnola del racconto potrebbe darmi le capacità di rispondere.


Ciao Dario, leggi anche la risposta che ho dato a Massimo per la genesi del racconto e le idee che lo hanno generato.
Leggere il tuo commento mi da una certa soddisfazione. Questo perché, benché io abbia sempre in testa qualcosa di molto preciso quando scrivo, al tempo stesso mi sforzo di lasciare molto spazio a chi legge per interpretare.
Rispondo infine al tuo "e quindi?" ;-)
La scelta è tua. Ho mostrato un incontro, ci sono possibili esiti. C'è davvero qualcuno che ci osserva come fosse uno spettatore a teatro? E magari in qualche modo ci influenza? Oppure no, il pazzo è solo un pazzo e basta. E se è così, perché al protagonista pare di sentire un applauso? A chi non è capitato di sentirsi costretto in un copione dal quale non si può uscire?
Ecco, io sono dell'idea che un racconto di questo tipo, ma in generale tutto ciò che si scrive, dovrebbe essere piacevole da leggere e al tempo stesso stimolare pensiero e curiosità. Qualche volta ci si riesce, molte altre no. Ma per me vale la pena provare.

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jimjams
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#10 » domenica 25 settembre 2022, 22:52

gcdaddabbo ha scritto:Salve, Mario! Ho avuto il piacere di leggere il tuo racconto almeno un paio di volte.
Per la verità mi dava particolarmente fastidio quel “all’unico altra persona”. Non ho capito se è stata una scelta ponderata o una svista banale.
Riguardo al tema “quarta parete”, penso che il cielo fisicamente possa definirsi un soffitto. L’allusione potrebbe essere al diverso o alle entità nascoste, quinte colonne. Resto perplesso.
L’atmosfera è magica. Invidio l’idea e lo stile. Grazie ad un semaforo rosso, sei riuscito a creare una storia tra una pensilina (del tram?) e l’arrivo a casa con un personaggio vivo, colorato, simpatico.
Hai usato tutti i caratteri a disposizione. Anche questa è magia.
A ben rileggerti!
Giancarlo


Scelta ponderata? No, banale refuso.
Per quanto riguarda la genesi del racconto, leggi la mia risposta a Massimo.
Grazie per il commento e doppio grazie per aver notato la conta dei caratteri. Non è un caso ma un piccolo vezzo che mi concedo.

alexandra.fischer
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#11 » martedì 27 settembre 2022, 19:05

Tema centrato in modo originalissimo. L’anziano barbone dal cappello eccentrico che vuole dividerlo con il passante oberato dal lavoro, dagli impegni è un personaggio molto indovinato. Nella bizzarria, è una persona piacevole, gioviale. Molto bella l’immagine dell’applauso quando il protagonista si toglie il cappello che rimane in mente al Lettore, stagnola, fili di ferro, l’ideale per non avere intrusi nella mente. Bellissimo anche il paragone autovetture-pallottole.
Attenzione, ti riporto la frase corretta:
non fece caso all’unica altra persona sulla pensilina, almeno finché quella non fu arrivata a un paio di metri da lui.

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Andrea Furlan
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#12 » martedì 27 settembre 2022, 22:08

Ciao Mario,
ho apprezzato il tuo racconto per la struttura, la declinazione dei personaggi, il modo in cui riesci a trasformare una scena apparentemente banale di uno qualsiasi che torna dal lavoro in qualcosa di sempre più complesso e mirato alla storia che stai raccontando, quasi tutto racchiuso nel tempo di un semaforo rosso. Bellissimo il finale con quelle poche frasi che chiudono impietosamente ogni possibilità di riscatto per il protagonista che dotato di protezione comincia a farsi le vere domande, anche qui nello spazio di un breve cammino verso casa. L’applauso un vero colpo di genio. Purtroppo, anche dopo aver riletto diverse volte, non riesco a trovare l’aderenza al tema, sarei curioso di avere una tua spiegazione a riguardo.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#13 » martedì 27 settembre 2022, 22:35

Ciao Mario, piacere di leggerti.

Il racconto mi sembra aderente al tema, pensavo ad una svolta fantascientifica con degli alieni 'guardoni', ma il finale mi ha ricordato "The Truman Show" e il video musicale di "Senza Pensieri", facendomi optare piuttosto per una distopia con i personaggi attori inconsapevoli in uno show.
Il principale (forse unico) punto debole è l'accondiscendenza del protagonista nei confronti del visionario. Non vedo una motivazione sufficientemente forte e plausibile per far sì che il protagonista sia accomodante. Manca quel pizzico di background che mi avrebbe fatto incastrare questa scelta in un contesto organico.
L'idea comunque è ottima e la scrittura pure, un racconto molto piacevole.

Alla prossima.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Nicoletta.Bussacchetti
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#14 » martedì 27 settembre 2022, 23:01

Ciao :)
Allora, sicuramente uno dei racconti scritti meglio, sicuramente quello più vivido. Mi è piaciuto molto. Devo dire però che subito non ho capito la storia dell'applauso, l'avevo interpretata più come "ladri di pensieri" (per capirci, tipo i Signori Grigi che in Momo rubano il tempo) che come grande Trumann Show/Palcoscenico. Dal tuo commento mi è risultato tutto più chiaro e ho anche potuto apprezzarlo di più. Tema sicuramente centrato, non chiarissimo però. Complimenti e alla prossima|

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Laura Brunelli
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#15 » mercoledì 28 settembre 2022, 19:18

Ciao Mario,
piacere di leggerti.
Idea carina e ben resa. Tema centrato. Il racconto è carino e si fa leggere bene, anche se mi ricorda qualcosa che non riesco ad individuare, come un déjà-vu. E non parlo in generale, cioè dell’idea del “matto” che pensa di essere osservato, ma proprio dell’escamotage del cappello in “carta stagnola”.
Quello che non mi convince è il fatto che Marco, dopo aver stigmatizzato il suo interlocutore come barbone o pazzo, gli rivolga la parola invece di fingere di non averlo sentito o di non aver capito che stava parlando con lui. Sarebbe stato più logico e avrebbe anche aumentato il conflitto, spostare la battuta di Marco qualche riga più giù, come reazione all’insistenza del barbone/pazzo che si avvicina sempre di più.
Alla prossima e buona edition

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antico
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Re: Il pazzo - Mario Pacchiarotti

Messaggio#16 » domenica 2 ottobre 2022, 13:04

Idea molto buona che hai deciso di affrontare con leggerezza lasciando molto spazio al lettore e lavorando sul suggerito, cosa che va sempre bene. Qualche refuso che potevi correggere rileggendo e un paio di passaggi con ripetizioni ravvicinate che, di nuovo, potevi correggere facilmente revisionando dopo avere postato: lo sotttolineo perché ritengo che un racconto di questo tipo debba puntare alla massima pulizia possibile. Penso tu potessi lavorare meglio sul finale che, invero, mi sembra troppo frettoloso: buono, sia chiaro, ma potevi seminare maggiormente sui suoi pensieri a copricapo indossato e l'ttuale realizzazione mi sembra troppo frettolosa. Tema ottimamente declinato, per me qui siamo su un pollice tendente al positivo in modo brillante e solido.

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