Brucia il kraken - Alessio Vallese

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) I partecipanti dovranno scrivere un racconto a TEMA e postarlo sul forum.
2) Gli autori leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Alessio
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Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#1 » venerdì 21 ottobre 2022, 18:19

Brucia il kraken
di Alessio Vallese

Brucia il Kraken
Brucia il Kraken

Un colpo su uno dei tavoli della sala riscosse Betta dall'articolo che stava leggendo sul bancone. L'odore di zuppa di kraken permeava l'aria della stanza assieme alle voci di suo padre e di Ric che cantavano. Mancava poco all'ora di pranzo.

Capitan Pepper scottato dal sole

Brush era seduto al suo tavolo accanto alla parete dei trofei e agitava il boccale lavando col grog le sartie e il vecchio tricorno appesi al muro. Sembrava avercela con la Gazzetta di Port Moray. «Che c'è, Brush? Qualche casino?»

Col rum e col gin ci bagna le gole

«Quel figlio di un cane di Chuck! È rimasto solo lui ad assaltare i mercantili, ma non vuole capire che 'ste cose non rendono più. Vacca murena, si aspetta di trovare ancora i galeoni pieni di dobloni? Povero illuso.»
Brush girò un'altra pagina della Gazzetta, la sbatté sul tavolo e si bloccò. Con un'espressione perplessa sfilò un foglio dal giornale e lo tenne davanti a sé. La faccia raggrinzita dal sole del pirata osservava Betta attraverso un ritaglio a forma di L nella pagina. «E questo?»

Brucia il Kraken
Brucia il Kraken

«Oh, sì!» Betta afferrò l'articolo di giornale dal bancone, raggiunse la bacheca alle spalle di Brush e spostò un paio di corde. Uno sbuffo di polvere le lasciò uno sgradevole sentore salmastro sulle labbra. Betta appiccicò tossicchiando il pezzo di giornale nello spazio appena creato tra il sartiame.

Gira il timone non batter la fiacca

«La miglior zuppa di kraken dei sette mari?» lesse alle sue spalle la voce di Brush, «Andate da Capitan Pepper! Vacca murena, tuo padre farà i salti di gioia! La miglior zuppa dei sette mari!»

Sperona! E il kraken ammacca!

Betta sorrise. «In realtà non gliene frega niente. A lui basta che piaccia alla gente, non gli interessano i premi.»
«Però appendi l'articolo.»
«Ah, ah! A me interessa! Attira i clienti! Lui invece vuole solo starsene a cucinare con Ric.»
«Con Ric? Tuo fratello aiuta tuo padre in cucina? Vacca murena, senza offesa, ma è… come dire… fragile.»

Brucia il Kraken
Brucia il Kraken

Betta sospirò. «Eppure si divertono parecchio insieme. Li senti? Quando cantano quella stupida canzoncina di Capitan Pepper vuol dire che stanno preparando la zuppa, e allora mio padre non vuole nessun altro in cucina tranne Ric.»
«Vacca murena, non ne avevo idea. Sono contento che il vecchio abbia trovato un posto nel mondo per tuo fratello. L’ha sempre saputa lunga, tuo padre, mica come quell'idiota di Chuck, che non capisce quando è ora di finirla.»

Allora salviamo Rosemary
Che ce la darà

«Ma alla fine cos’è che ha rubato l'ultima volta?»
«Ottanta barili di guano.»

Ahr! Ahr! Ahr!
*
La puzza di merda nella stiva buia della Sgualdrina stava diventando così forte che ormai Chuck non la sentiva più.
Brook teneva fermo un barile e Franky infilò il piede di porco tra le assi. Con uno scricchiolio e uno schiocco fece saltare il coperchio. Cos'era, il nono? Decimo? Tutti pieni di stramaledetta merda di cormorano. «G-guano anche qui, capitano.»
«Guano!» sputò Chuck. «Che l'abisso se lo porti! Che ce ne facciamo ora di ottanta barili di merda?» Fece roteare un pugnale e lo conficcò sul coperchio di uno dei barili chiusi. Piantò gli occhi su Mara, che si strinse nelle spalle e fece un passo di lato, ritraendosi nell'ombra dal quadrato di luce che entrava da uno degli oblò.
«C-Capitano, il fatto è che o-ormai le n-navi sono troppo armate.» disse Franky alle sue spalle. «L-le poche che possiamo a-attaccare trasportano merce che n-non vale n-niente.»
Aveva ragione. Troppa ragione. Era da mesi che non riuscivano più a raggranellare un bottino decente.
«Quindi cosa proponete? Di mollare tutto e aprire un ristorante come quel pallemosce di Pepper?» abbaiò Chuck.
«Forse.» Mara riemerse dalla penombra. «Credo di avere un'idea.»
*
La passeggiata mattutina aveva messo a Brush una sete del diavolo. Il campanile di San Shank batteva le dieci, quindi si avviò lungo i moli di Port Moray. Il Capitan Pepper stava per aprire e lui non vedeva l'ora di bagnarsi l'ugola. Vacca murena, magari si sarebbe anche fermato a mangiare la zuppa, crepi l'avarizia.
All'angolo della piazza il Capitan Pepper si stagliava ancora chiuso sullo sfondo luccicante della baia. Una donna attraversava la piazza verso il ristorante. Doveva essere Betta, che però aveva un passo un po' troppo veloce, anzi, si stava proprio mettendo a correre. Vacca murena, cosa stava succedendo?
In effetti il Capitan Pepper sembrava fin troppo chiuso: a quell'ora ci doveva essere almeno Pepper in cucina; invece, dal camino non si alzava nemmeno un filo di fumo. Si mise a correre.
Oltre la soglia del ristorante, le vecchie vele che decoravano il soffitto pendevano a mo' di tende e il sartiame strappato dalle pareti aveva sparso nell'aria un pulviscolo salmastro. Un pugnale piantato nella bacheca dei trofei trafiggeva l'articolo della Gazzetta.
«Betta! Pepper! Vacca murena, dove siete? Betta!» Brush si fece strada fra i rottami dei tavoli sfasciati e spalancò la porta della cucina. «Pepper, vacca murena, cosa—»
Betta era in ginocchio davanti a un mucchio di stracci bianchi imbrattati di sangue. Brush le si avvicinò: gli stracci erano Ric, sdraiato a terra rannicchiato su un fianco, con le mani sulle orecchie e un labbro spaccato. Si inginocchiò accanto a Betta, che solo allora sembrò accorgersi di lui. «Vacca murena, Ric, cosa ti hanno fatto?»
Brucia. Kraken. Brucia. Kraken.
Ric era scosso dai singulti e continuava a borbottare quella stupida canzoncina.
Brush guardò Betta. «Dov'è Pepper?»
Lei tirò su col naso e scosse la testa asciugandosi le lacrime. «Non lo so, non c'era.»
«Vacca murena! Ric!» Brush accarezzò un braccio del ragazzo. «Dov'è tuo papà?»
Pepper. Scottato. Sole.
«Betta, cerca di calmarlo e portalo a casa. Io do un'occhiata in giro e cerco di capire chi può aver rapito il vecchio.»
Betta annuì.
In sala Brush afferrò un tavolino e lo rimise in piedi. Traballava. Chissà chi aveva combinato quel casino e perché?
«Ehi.» La voce di Garth, da fuori. «Che ci voleva Chuck stama—» Si bloccò appena mise piede nella sala. «Oh merda! Che cazzo ci è successo?»
Brush gli fu addosso in un balzo. «Cos'hai detto? Chuck?»
«Sì cazzo, ce l'ho visto stamattina che entrava coi suoi, ma poi c'avevo da fare e ci sono andato per i fatti miei. Non ci pensavo che faceva casini. Cos’è che ci ha combinato?»
«Vacca murena, quel figlio di un cane ha rapito il vecchio Pepper e menato Ric.»
«Chuck ha rapito papà? Oh, mio Dio.» Sulla porta della cucina Betta sorreggeva Ric, ancora tremante.
Rum. Gin. Gole.
Brush si affacciò a una delle finestre che davano sulla baia. La Sgualdrina del Mare era ancorata a metà strada dall'orizzonte, un miglio abbondante dal molo.
«Dobbiamo andarci a riprendere Pepper, vacca murena! Garth, sei con noi?»
«Certo che ci vengo, ma se ci andiamo ora ci finiamo impallinati. Ci serve un piano.»
«Vacca murena, stanotte, col buio.» Brush carezzò una guancia di Betta. «Te la senti di venire con noi?»
«E me lo chiedi? Porto a casa Ric e poi pensiamo al piano.»
Sperona. Kraken. Ammacca.
*
Pepper sputò un grumo di sangue in faccia a Chuck, che ricambiò con un manrovescio che lo ribaltò assieme alla sedia cui era legato.
«Col cazzo!» Il ghigno di Pepper mostrava i denti segnati di rosso. Quell'espressione provocava un intenso prurito alle mani di Chuck.
«O racconti la ricetta a me o la racconterai ai pesci!»
«Allora è meglio se risparmi tempo e mi butti in mare subito, maledetto bastardo!»
«Capitano…» Mara si fece avanti col fiaschetto che conteneva il liquore blu della strega.
Chuck rimise in piedi la sedia con sopra Pepper, gli strappò una ciocca di capelli e la consegnò a Mara. «Va bene, va bene, ecco qui.» Puntò un dito contro la donna. «Sarà meglio che funzioni. Ti dispiacerebbe molto se avessimo speso i nostri ultimi averi in una cialtronata!»
Mara mise i capelli in una ciotola e ci versò sopra il liquore, che sfrigolò fino a quando non ebbe consumato del tutto la ciocca. «Funzionerà. Mia sorella non vende cialtronerie. Non a me.»
«Franky, tienigli indietro la testa, vediamo di farla finita.» Chuck indicò Pepper.
Pepper si irrigidì sulla sedia. «Cosa volete farmi? Fermi!»
Franky lo afferrò per la testa e Chuck fece un cenno a Mara. «Svelta.» Tirò un pugno sullo stomaco al cuoco, che gemette, e la donna ne approfittò per versargli in bocca la ciotola di liquore. Pepper ne sputò una buona parte, ma quella che aveva ingollato sarebbe bastata. Lo rimisero dritto.
Pepper aveva gli occhi semichiusi e la testa gli ciondolava. Borbottava una canzoncina di cui non si capivano le parole. Bene, forse ora era pronto per parlare.
Chuck gli diede una sberla. «La ricetta.»
Pepper lo fissò con un sguardo vitreo. «Brucia il kraken. Brucia il kraken.»
Altra sberla. «La ricetta!»
«Capitan Pepper scottato dal sole, col rum e col gin ci bagna le gole…»
Chuck si rivolse a Mara. «Be', che gli è successo?»
«Sembra che sia impazzito. Lara mi aveva avvertito che poteva succedere.»
«Brucia il kraken, brucia il kraken.» Pepper continuava a scuotere la testa avanti e indietro.
«Dobbiamo aspettare che passi l'effetto e riprovare. Domani.»
«Argh! Merda!» Chuck diede un altro manrovescio a Pepper e lo mandò di nuovo gambe all'aria. «Sbattetelo in sentina, vediamo se la puzza di piscio lo fa tornare in sé!» Prese la bottiglia di liquore blu e la cacciò in mano a Mara. «E con te facciamo i conti dopo.»
«Gira il timone, non batter la fiacca. Sperona, e il kraken ammacca.»
*
Brush dirigeva la barca attraverso la foschia notturna verso la luce lattiginosa della lanterna di prua della Sgualdrina. Il ritmico sciacquio ovattato dei remi manovrati da Garth e Betta si mescolava allo scricchiolio dei legni della nave di Chuck.
Accostarono alla catena dell'ancora, Betta fece roteare un rampino e lo fece volare oltre il parapetto trascinandosi dietro la corda e agganciandosi con un tonfo sommesso. Brush si issò sulla corda e faticò ad arrivare in cima, era passato troppo tempo dall'ultima volta. Non aveva ancora finito di ansimare e Betta lo raggiunse, seguita da Garth, che trasportava i due sacchi di zolfo e carbone.
Brush fece un cenno con la mano per indicare alla ragazza di dividersi. Lei si issò in spalla i due sacchi e si diresse verso uno dei boccaporti. Per quanto fosse in gamba, lo preoccupava saperla da sola a cercare il guano nella stiva, ma non c'era scelta. Lui e Garth dovevano solo fare il proprio lavoro, vacca murena, e tutto sarebbe andato bene.
I due si infilarono in un altro boccaporto e scesero le scale. Fuori dalla portata della lampada di prua procedettero tentoni lungo il corridoio sottocoperta. Una porta socchiusa lasciava filtrare la debole lama di luce sfarfallante di una lampada. L'odore del carburo non riusciva a coprire del tutto quello del guano. Brush gettò un'occhiata all'interno della stanza: Chuck dormiva stravaccato su una poltrona senza emettere un suono. Se il petto non si fosse mosso, avrebbe detto che era morto.
Proseguirono oltre per qualche passo e Garth gli strinse un braccio. «Ci hai sentito?» sussurrò.
Brush si bloccò e tese un orecchio. Uno scricchiolio più forte del normale lo fece trasalire. «Vacca murena.» disse con un filo di voce. «È solo la nave.»
«No, ci sento una voce.»
In effetti un flebile borbottio sembrava arrivare dalle scale che conducevano al ponte inferiore, ma fu coperto da un altro scricchiolio.
«Vacca murena, scendiamo.»
L'intenso odore di guano sembrava rendere ancora più denso il buio del piano inferiore. Doveva essere il ponte delle stive. Betta era sicuramente lì in qualche anfratto a fare la sua parte del piano.
Quel poco di luce che arrivava da sopra permise a Brush di individuare per terra la botola della sentina ed evitare di caderci dentro. Di nuovo Garth gli afferrò un braccio. Stavolta il borbottio si sentiva più forte e ritmico, e veniva dall’ingresso sul pavimento. Vacca murena, avevano sbattuto Pepper in sentina.
In confronto al fetore di liquami di scarico che proveniva dall'apertura, l'aria della stiva profumava di rose. Brush trattenne a stento un conato, ma si infilò comunque nel buco che lo condusse in un ambiente semiallagato e appena illuminato da una piccola lampada a carburo. Pepper sedeva afflosciato su una tavola appoggiata di traverso sopra due assi della struttura della nave, con la testa che ciondolava avanti e indietro. Ai suoi piedi la luce radente del lume proiettava lunghe ombre di una ciotola umida circondata da una manciata di briciole. «Gira il timone, non batter la fiacca.» canticchiava.
«Cosa ci hanno fatto?» sbottò Garth accanto a Brush.
«Oh, gli passerà, non vi preoccupate» rise una voce di donna da in cima alla botola. «Un po' di compagnia gli farà bene.» E il pannello si richiuse con un tonfo e uno stridio metallico.
Con un balzo Brush fu in cima alle scale e picchiò contro il legno. «Vacca murena, la puttana di Chuck. Ci ha chiusi dentro.»
«Sperona, il kraken ammacca.»
*
Betta si appiattì nel buio dietro la porta di una delle stanze della stiva. La donna che aveva appena chiuso la botola guardò le scale, da cui stavano scendendo dei passi e una luce.
«Dannazione, Mara, sei tu.» disse l'uomo che stava arrivando «Cosa cazzo succede?» La lanterna ne illuminava la faccia barbuta e rugosa, doveva essere Chuck. Le lampade spente attaccate alle pareti proiettavano delle ombre che si muovevano in maniera inquietante.
«Gli amici di Pepper hanno tentato di salvarlo.» Mara batté un piede sulla botola. «Ora gli stanno facendo compagnia in sentina.»
«Hanno tentato di— Ah! Ah! Bel lavoro ragazza mia. Metti un lucchetto a quel catenaccio e lasciamoli frollare. Domani faremo cantare anche loro.»
Mara armeggiò con qualcosa ai suoi piedi che scattò. «Fatto.»
I due risalirono al ponte degli alloggi e lasciarono Betta nel buio. Doveva trovare un modo di liberare suo padre e i suoi amici. Tese l'orecchio, nessun rumore di passi, e non sembrava esserci più nessuna luce di sopra. Tastò il muro del corridoio fino a quando trovò una delle lampade spente e la accese col suo acciarino. Cercò di forzare la botola, ma riuscì solo a sollevarla di meno di un dito. «Brush, Garth, sono io.» sussurrò.
«Betta! Vacca murena, stai bene?»
«Sì, ma non riesco a forzare il catenaccio. Mio padre è lì dentro? Sta bene?»
«Pepper è qui con noi, è debole. Dobbiamo uscire di qui.»
«Ho un'idea. Allontanatevi dalla botola.»
Betta prese uno dei barili di guano più piccoli a cui aveva mischiato zolfo e carbone e lo fece rotolare sopra la botola, tracciò una scia con l'olio di una delle lampade e l'accese.
L'esplosione fu meno potente di quello che si aspettava, ma sufficiente ad aprire un buco nel pavimento. E sullo scafo della nave. E sul soffitto. Brush e Garth emersero dalla sentina trascinando a spalle Pepper che era preda di uno strano torpore e cantava sommessamente: «Brucia il kraken, brucia il kraken.».
«Papà!» Betta si gettò al collo del padre, che sembrò riscuotersi.
«Betta?» sussurrò.
Dal buco nel soffitto vennero sprazzi di luce e un vociare concitato.
Brush trascinò via Pepper. «Via di qua, vacca murena!»
Chuck e Mara si avventarono su di loro dal piano di sopra. I quattro fecero per scappare verso l'altra uscita della stiva ma si ritrovarono davanti due scagnozzi di Chuck.
«Dove credete di andare, dopo avermi distrutto la nave?» Chuck si avvicinò, spada in pugno. Accanto a lui Mara aveva estratto un pugnale che baluginava alla luce della lanterna che reggeva con l'altra mano.
Uno dei due sgherri emise un grido e si accasciò a terra con un elsa che gli spuntava dalla schiena.
«Franky, che cazzo fai?» abbaiò Chuck verso l'altro pirata.
«N-ne ho le p-palle piene di rischiare la vita in c-continuazione p-per un pugno di…» Franky indicò con un gesto tutta la stiva. «Di m-merda! Addio capitano!» Si rivolse a Betta. «Forza, a-andiamocene!»
Pepper sembrava essersi ripreso e sulle sue gambe spinse gli altri tre dietro a Franky. «Che stiamo aspettando? Via!»
Riemersero sul ponte della Sgualdrina nell'aria umida della notte appena rischiarata da un sole non ancora sorto.
Brush guidò il gruppetto verso il rampino, seguito da Franky e Garth. Betta li stava per raggiungere, ma un grido e un tonfo alle sue spalle la bloccarono. Pepper rantolava steso a terra con un pugnale conficcato in un rene. «Papà!» Betta si inginocchiò accanto a lui. Mara con tutta calma appoggiò la lanterna a terra e snudò altre due lame.
Pepper rantolò togliendosi il pugnale dalla schiena e un fiotto di sangue si sparse per terra. «Andatevene.»
«Non ti lascio qui.» Betta in lacrime tirò su col naso e si rimise in piedi per affrontare Mara, a mani nude se necessario.
Una figura la superò di corsa e si avventò su Mara. Garth! Lì accanto Brush e Franky avevano ingaggiato battaglia con Chuck. Prima che potesse rendersene conto, suo padre si rialzò e corse verso la lanterna, la raccolse senza fermarsi e si fiondò nel boccaporto. «Andatavene!»
Chuck lo vide e abbandonò lo scontro con Brush e Franky per inseguirlo.
L'atto inaspettato di Pepper distrasse Mara, e Garth ne approfittò per stordirla con una testata sul naso. I quattro amici si scambiarono uno sguardo. Franky e Garth si lanciarono in mare oltre il parapetto. Betta fece per correre dietro a Pepper. «Papà!» Brush le fu addosso, la prese per un braccio e la trascinò con sé in acqua.
Le onde sollevate dall'esplosione della Sgualdrina del Mare travolsero Betta, che si ritrovò immersa nell'acqua a girare su sé stessa in un mare di bollicine senza riuscire a distinguere il sopra dal sotto. Le mancò il fiato e ingoiò diverse boccate d'acqua, finché non si sentì afferrare sotto le ascelle e appoggiare su una tavola di legno che la tenne a galla, mentre Franky le dava dei colpi sulla schiena e lei tossiva tutta l'acqua che aveva respirato.
*
Il mare luccicante dell’alba risputò Brush sulla battigia umida. Attorno a lui i suoi amici si stavano riprendendo dalla nuotata.
L'ex scagnozzo di Chuck fu il primo a rimettersi in piedi gocciolando. «B-be', è s-stato bello f-far fuori Chuck con v-voi, ma io p-penso che me ne a-andrò per la mia s-strada. M-mi dispiace per Pepper.»
Anche Brush si rimise in piedi. «Franky, giusto?» L'altro annuì, Brush gli tese la mano. «Vacca murena, ci hai salvato la pelle. Buona fortuna. E grazie.»
«A-addio.» Franky gliela strinse e se ne andò caracollando.
Betta singhiozzava seduta sulla sabbia e Garth la aiutò a rialzarsi. «Mi sa che ci ho bisogno di farmi una dormita. Ci vediamo dopo al ristorante.»
Brush posò una mano sulla spalla di Betta e si incamminarono verso il Capitan Pepper. Lì Brush si versò una tazza di grog e si sedettero stremati a un tavolo. «La cosa migliore che puoi fare per ricordare tuo padre è portare avanti il suo lavoro, qui al ristorante con tuo fratello. È quello che vorrebbe, vacca murena.»
Betta lo guardò in lacrime. «Non ce la faremo mai.» Tirò su col naso. «Papà era l'unico a conoscere la ricetta della zuppa di kraken, non l'ha mai rivelata a nessuno e che io sappia non l'ha mai nemmeno scritta. Senza la zuppa siamo rovinati.»
Brucia il Kraken
Brucia il Kraken
Betta si riscosse. «Papà? No, è la voce di Ric. Sarà entrato dalla porta di servizio. Che ci fa qui?»
In cucina Ric stava armeggiando ai fornelli.
Capitan Pepper scottato dal sole
Col rum e col gin ci bagna le gole
Betta si avvicinò. «Ric, cosa stai—»
«Aspetta.» Brush le afferrò un braccio. «Guarda!»
Un grosso brandello di kraken e un peperone stavano arrostendo sul fuoco, mentre Ric tagliuzzava delle erbe.
«Il kraken, il peperone, Capitan Pepper… Vacca murena, non ci posso credere!»
Betta lo guardava come se fosse pazzo.
Brush prese una manciata di erbe tritate. «Allora salviamo Rosemary. Figlio di—»
«Brush, che stai dicendo?»
«Non l'hai capito? È la canzone!» Brush lanciò in aria le spezie, che ricaddero a pioggia sulla testa e davanti agli occhi lucidi di Betta. «È la stramaledettissima canzone!»

Brucia il Kraken
Brucia il Kraken
Capitan Pepper scottato dal sole
Col rum e col gin ci bagna le gole
Brucia il Kraken
Brucia il Kraken
Gira il timone non batter la fiacca
Sperona! E il kraken ammacca!
Brucia il Kraken
Brucia il Kraken
Allora salviamo Rosemary
Che ce la darà
Ahr! Ahr! Ahr!



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Alessio
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#2 » venerdì 21 ottobre 2022, 18:22

Ambisco a tutti e tre i bonus, qualcuno con più convinzione, qualcun altro meno.
Non penso che ci sia bisogno di spiegare dove sono: se non si capisce dal testo, vuol dire che non sono meritati. :-)

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Michael Dag
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#3 » mercoledì 26 ottobre 2022, 17:21

Una storia simpatica e un po' triste che ho letto volentieri!
L'ambientazione è coinvolgente, il vecchio pirata che si ricicla come cuoco e la sua passione per il lavoro che ama mi ha fatto affezionare al posto… c'è un tavolo libero per stasera?
Geniale l'idea di nascondere la ricetta nella canzone per farla memorizzare al figlioletto autistico. Ho iniziato a sospettare la cosa al momento della pozione, quando pepper continuava imperterrito a cantare, e ho anche provato a decifrarla ma il vecchio è scaltro e non ci sono riuscito.
I bonus ci sono, anche se il kraken è solo accennato. Sarebbe stato bello vederne un tentacolo in cella frigo, o qualche pescatore che arrivava a portare la scorta settimanale al ristorante.
La cosa che più mi ha stonato, devo essere sincero, è il tradimento di Franky. È molto (Moltissimo) deus-ex-machina… noi franky non lo conosciamo, arriva dal nulla e sbam! Coltellata alle spalle tutto bene grazie ciao.
Sarebbe stato meglio introdurlo prima in un paragrafo dedicato a lui e creare più empatia col lettore prima di farlo entrare in scena, dargli delle motivazioni più forti… insomma, così è proprio forzato.

Stile
Ho trovato frasi molto stringate.
Forse hai tagliato per stare dentro i 20k caratteri, ma qualche descrizione in più l'avrei vista volentieri, specialmente nella battaglia.
Ti consiglio di lavorare su congiunzioni & avverbi, secondo me fai un uso eccessivo di MA-CHE-QUANDO-MENTRE-INFATTI.
Buoni i dialoghi, realistici e ben intermezzati.
Ultimo appunto: troppi vacca murena.
Anche io avevo fatto una cosa del genere, poi rileggendo il pezzo dopo un mesetto mi ero accorto di quanto avessi abusato dell'esclamazione del mio pg

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Alessio
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#4 » mercoledì 26 ottobre 2022, 18:22

Michael Dag ha scritto:[...]

Purtroppo la scelta di rendere la canzone un elemento portante della storia ha reso il racconto avido di caratteri, quindi sì, alcune cose sono un po' sciatte per quello (che non è una scusante, intendiamoci).
Essendo molto lento a scrivere, ho completato il racconto l'ultimo giorno utile, quindi sono convinto che abbia bisogno di una bella revisione: sono d'accordo su tutte le tue osservazioni.
Ti chiedo solo, se vuoi, di spiegarmi un po' meglio cosa intendi con "Ho trovato frasi molto stringate." e "fai un uso eccessivo di MA-CHE-QUANDO-MENTRE-INFATTI". Mi sembrano due indicazioni contrastanti e non capisco cosa intendi :) Grazie!

P.S.: alla fine l'hai decifrata la canzone? :D

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Andrea Furlan
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#5 » lunedì 31 ottobre 2022, 9:05

Ciao Alessio,
Luci e ombre per questo racconto, mi è piaciuto molto il pezzo iniziale dove introduci alcuni personaggi inframezzando le informazioni con la canzone, così come il finale dove si svela il mistero della ricetta, anche se ho ancora dubbi sull'idea di base, dopo un paio di riletture. L'atmosfera generale, un po' surreale e scanzonata, è gradevole, anche se si perde in alcune parti.
Meno riuscita la parte centrale: dovrebbe conquistare con ritmo e azione, ma l'ho trovata un po' noiosa, poco coinvolgente. Forse troppi avvenimenti un po' meccanici e alcune parti che distolgono l'attenzione dal filo principale, come la parte sui barili di guano.
Un po' difficile anche districarsi fra i vari personaggi, ne avrei usati meno per rendere la trama più chiara e lineare.
Infine, ho qualche dubbio sulla figura del kraken e sul bonus soprannaturale: qualche descrizione in più su questo animale mitico, almeno da un punto di vista gastronomico, sarebbe stata utile.

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Michael Dag
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#6 » martedì 1 novembre 2022, 16:01

Brush e Franky avevano ingaggiato battaglia con Chuck.

Garth ne approfittò per stordirla con una testata sul naso.

I quattro fecero per scappare verso l'altra uscita della stiva ma si ritrovarono davanti due scagnozzi di Chuck.

Sono scene in cui un paio di parole per descrivere la situazione non guasterebbero. Ovviamente, bisogna stare nei caratteri e sacrificare qualcosa. Non ti biasimo.

La ricetta è…???
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Pretorian
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#7 » martedì 1 novembre 2022, 23:00

Ciao, Alessio e piacere di leggerti.

Duque, partendo dallo stile, lo trovo molto migliorato rispetto al passato. Ho apprezzato come tu ti sia sforzato di differenziare il modo di parlare dei diversi personaggi, cosa che spesso viene trascurata. Se posso dare un suggerimento, ti consiglio di continuare a dosare bene la lunghezza dei periodi e il carico di aggettivi: di tanto in tanto ne scrivi alcuni che sono davvero troppo carichi per poter essere digeriti (ad esempio "na porta socchiusa lasciava filtrare la debole lama di luce sfarfallante di una lampada").

A livello di trama, ho trovato diversi problemi nella storia. Prima di tutto, quanto sarebbe ambientato il racconto? In alcuni momenti siamo in una "generica ambientazione piratesca", mentre in altri sembra di avere elementi ben più recenti (come il giornale che si vede a inizio storia. Poi, mi sembra decisamente sroporzionato che Chuck sfasci un ristorante, rapisca Pepper, lo torturi e minacci di morte il prossimo... per avere la ricetta di uno stufato di polpo! Voglio dire, ci sarà la crisi della pirateria, ma così è troppo!
Da ultimo, non ho ben capito il piano dei nostri eroi: vogliono usare il guano per far scoppiare la nave (ancora... tutto questo per la ricetta di uno stufato?) ma come facevano a sapere che Chuck aveva portato il guano a bordo? Non mi sembra che sia passato molto tempo dal momento in cui Chuck entra in scena al rapimento di Pepper, quindi come facevano a sapere del guano?
Nel complesso, ho la sensazione che il tuo racconto fosse un tentativo di richiamare le atmosfere della serie di "Monkey Island" (Voglio dire... Chuck richiama abbastanza il Pirata Fantasma LeChuck e Brush penso sia un riferimento al Temibile Pirata Gaybrush). Il problema è che quella serie si manteneva su un equilibro dato da una costante comicità surreale, che ti permetteva di accettare qualsiasi cosa. Da questo punto di vista il tuo racconto... finisce per prendersi troppo sul serio per sperare nello stesso equilibrio.

Buona prova, però.

Alla prossima!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#8 » mercoledì 2 novembre 2022, 22:23

Ciao Alessio, piacere di leggerti.

Hai avuto un'idea divertente nel porre al centro la contesa non di un tesoro ma di una ricetta gastronomica.
Tuttavia questa peculiare tematica avrebbe forse trovato una migliore riuscita se declinata in un pezzo maggiormente comico.
Purtroppo ho avuto invece avuto molta difficoltà a seguire l'azione per il numero di personaggi contemporaneamente in scena ad ogni paragrafo. Penso che sarebbe più apprezzabile se presentassi con una miniscena ogni personaggio che vuoi rendere coprotagonista, in modo che il lettore possa farsi un'immagine mentale di ognuno prima che cominci a farli interagire in gruppi numerosi.
Un'altra cosa che non aiuta a immergersi subito nella storia è la frammentazione del paragrafo iniziale con la canzone. Il lettore è già impegnato a decifrare ambientazione, protagonisti, status quo e ad assegnare alla giusta persona il dialogo in corso, spezzettare il tutto con la canzone ha appesantito la scorrevolezza. Forse facendo una prima scena in stile regolare per settare lo status quo, interropendo con la canzone il colloquio solo successivamente .
Ho colto subito la presenza della ricetta nella canzone, per via dei due che cantano mentre cucinano, probabilmente perché per memorizzare le cose le canticchio. Quindi l'epilogo è arrivato senza grossa sorpresa.
Alla seconda rilettura comunque più facile da comprendere e alla fine un bel racconto insolito.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Milena
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#9 » sabato 5 novembre 2022, 13:44

Ciao Alessio, ben trovato!
Premetto una cosa: ho dovuto leggere il tuo racconto due volte. E devo dire che alla seconda lettura l'ho apprezzato molto di più. Il che da un lato è una bella cosa; dall’altro, l’ho dovuto rileggere proprio perché al primo giro alcuni dettagli mi erano poco chiari e non ero riuscita a godermi appieno la storia.. Forse sarà anche per la presenza di tanti personaggi in un racconto tutto sommato breve.
Ciò non toglie che al secondo giro di giostra mi abbia catturato.
Quello che mi è piaciuto di più sono stati forse i dialoghi, che hai cercato di rendere coerenti con i personaggi (ad esempio quel tizio che mette "ci” dappertutto). Taglia un po’, invece, i “vacca murena”: all’inizio mi piaceva l’esclamazione ripetuta, ma poi ha iniziato a uscirmi dalle orecchie ;-)
Molto interessante anche il personaggio di Ric. Non lo descrivi troppo, te ne tieni un po’ distante, ma ci sta, anche per non rovinare la rivelazione finale con un accidentale spoiler; ma è un personaggio a cui ci si affeziona subito, nell’immediato. E il fatto che proprio lui, alla fine, sia colui che può salvare il Capitan Pepper, pur inconsapevolmente, ha un che di dolce e di confortante.Quindi, bel finale, bravo.
Quello che invece non mi è piaciuto molto è il personaggio di Frankie: il suo tradimento non è significativo per la storia, o almeno a me così pare; vero che già all’inizio Frankie si lamentava degli scarsi bottini, ma secondo me comunque suona un po’ forzato, e dà l’idea che sia stato messo lì proprio solo per ottenere il bonus.

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Alessio
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#10 » domenica 6 novembre 2022, 11:48

Ciao a tutti, provo a rispondere ai vostri dubbi.

In generale, sulla quantità di personaggi: vero, sono troppi per un racconto così breve. Purtroppo, per come ho deciso di portare avanti la storia, mi servivano, perché non sarebbe stato credibile che la nave di Chuck si potesse governare con solo una o due persone. Già quattro è poco verosimile. E a quel punto le forze dei buoni dovevano essere bilanciate.

Più nello specifico:

Andrea Furlan ha scritto:[...]
Meno riuscita la parte centrale: dovrebbe conquistare con ritmo e azione, ma l'ho trovata un po' noiosa, poco coinvolgente. Forse troppi avvenimenti un po' meccanici e alcune parti che distolgono l'attenzione dal filo principale, come la parte sui barili di guano.
[...]

Concordo sul fatto che la parte centrale sia meno riuscita, ho qualche dubbio sul fatto che "dovrebbe conquistare con ritmo e azione". Sono dei tizi che si infiltrano di notte in territorio nemico per liberare un ostaggio: dal loro punto di vista, meno azione c'è, meglio è. Poteva essere reso meglio? Sicuramente.

Michael Dag ha scritto:[...]
Sono scene in cui un paio di parole per descrivere la situazione non guasterebbero. Ovviamente, bisogna stare nei caratteri e sacrificare qualcosa. Non ti biasimo.

La ricetta è…???
► Mostra testo

Ok, quindi la questione delle frasi stringate era più una questione di contenuti. Chiaro, grazie.
La canzone in realtà non si basa su una ricetta realmente esistente, ma erano un po' cose a caso. Semplicemente, ogni verso della canzone va interpretato in senso culinario. Comunque, se mai decidessi di riprendere il racconto, questo è uno dei punti che vorrei elaborare con maggior cura.

Pretorian ha scritto:[...]
A livello di trama, ho trovato diversi problemi nella storia. Prima di tutto, quanto sarebbe ambientato il racconto? In alcuni momenti siamo in una "generica ambientazione piratesca", mentre in altri sembra di avere elementi ben più recenti (come il giornale che si vede a inizio storia. Poi, mi sembra decisamente sroporzionato che Chuck sfasci un ristorante, rapisca Pepper, lo torturi e minacci di morte il prossimo... per avere la ricetta di uno stufato di polpo! Voglio dire, ci sarà la crisi della pirateria, ma così è troppo!
Da ultimo, non ho ben capito il piano dei nostri eroi: vogliono usare il guano per far scoppiare la nave (ancora... tutto questo per la ricetta di uno stufato?) ma come facevano a sapere che Chuck aveva portato il guano a bordo? Non mi sembra che sia passato molto tempo dal momento in cui Chuck entra in scena al rapimento di Pepper, quindi come facevano a sapere del guano?
Nel complesso, ho la sensazione che il tuo racconto fosse un tentativo di richiamare le atmosfere della serie di "Monkey Island" (Voglio dire... Chuck richiama abbastanza il Pirata Fantasma LeChuck e Brush penso sia un riferimento al Temibile Pirata Gaybrush). Il problema è che quella serie si manteneva su un equilibro dato da una costante comicità surreale, che ti permetteva di accettare qualsiasi cosa. Da questo punto di vista il tuo racconto... finisce per prendersi troppo sul serio per sperare nello stesso equilibrio.

Qui ci sono diverse cose da dire.
Sono d'accordo che l'ambientazione è un po' vaga, però ti faccio notare che i primi quotidiani iniziano a essere pubblicati nella seconda metà del 1600, quindi il giornale è perfettamente compatibile con una ambientazione piratesca :-)
Chuck rapisce Pepper non per uno stufato qualsiasi, ma per la miglior zuppa dei sette mari! Chuck rimane sempre un pirata e un "cattivo". La pirateria non rende più? Bene, allora cercherà di cambiare lavoro, ma sempre a modo suo, rubando e assicurandosi di poter avere il massimo guadagno.
Il piano dei nostri: ora non si tratta più semplicemente della ricetta di uno stufato, ma di salvare Pepper, quindi se serve muoia Chuck con tutti i Filistei. E poi, c'è una teoria secondo cui se non ci sono esplosioni non è una buona storia di pirati! Il guano è sempre stato a bordo: all'inizio Brush legge dell'ultima impresa di Chuck sul giornale e dice che continua ad assaltare i mercantili, quindi i barili arrivano dall'aver assaltato un'altra nave.
Infine, riguardo i richiami a Monkey Island: i nomi vengono da dove dici tu, però ti chiedo: se invece di Brush e Chuck si fossero chiamati Carlo e Mario, avresti avuto la stessa sensazione? Mi rendo conto che la scelta dei nomi possa averti polarizzato in questo senso e quindi probabilmente sarebbe stato meglio sceglierli diversamente, però i riferimenti a MI sono tutti lì.

Pietro D'Addabbo ha scritto:[...]
Penso che sarebbe più apprezzabile se presentassi con una miniscena ogni personaggio che vuoi rendere coprotagonista, in modo che il lettore possa farsi un'immagine mentale di ognuno prima che cominci a farli interagire in gruppi numerosi.
Un'altra cosa che non aiuta a immergersi subito nella storia è la frammentazione del paragrafo iniziale con la canzone. Il lettore è già impegnato a decifrare ambientazione, protagonisti, status quo e ad assegnare alla giusta persona il dialogo in corso, spezzettare il tutto con la canzone ha appesantito la scorrevolezza. Forse facendo una prima scena in stile regolare per settare lo status quo, interropendo con la canzone il colloquio solo successivamente.
[...]

In realtà i buoni sono presentati proprio come dici tu. I cattivi invece no, è vero, arrivano tutti insieme.
Sulla frammentazione del paragrafo iniziale, credo che vada un po' da persona a persona, a qualcuno può piacere, a qualcun altro no. Ci sta.

Milena ha scritto:[...]
Taglia un po’, invece, i “vacca murena”: all’inizio mi piaceva l’esclamazione ripetuta, ma poi ha iniziato a uscirmi dalle orecchie ;-)
[...]
Quello che invece non mi è piaciuto molto è il personaggio di Frankie: il suo tradimento non è significativo per la storia, o almeno a me così pare; vero che già all’inizio Frankie si lamentava degli scarsi bottini, ma secondo me comunque suona un po’ forzato, e dà l’idea che sia stato messo lì proprio solo per ottenere il bonus.

Vacca murena! Se riprenderò in mano il racconto, tagliare quelle espressioni sarà la prima cosa che farò!
Su Franky: ho avuto parecchie difficoltà con la parte centrale e mi sono trovato a dover sciogliere il mio "nodo di Meereen" quando non sapevo come far uscire i nostri dalla nave. A quel punto è venuto in mio soccorso il bonus. Quindi diciamo che è un buon esempio di come i paletti non siano un limite ma uno stimolo alla creatività. Purtroppo, come diceva Michael nel primo commento, il tradimento non è stato seminato e quindi probabilmente è per quello che appare forzato.

Grazie a tutti!

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MatteoMantoani
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Re: Brucia il kraken - Alessio Vallese

Messaggio#11 » lunedì 7 novembre 2022, 20:00

Ciao Alessio,
Adesso che i giochi sono fatti, posso passare anche io a lasciarti il mio piccolo commento.
Partiamo con le cose positive. Questo racconto è scritto bene, scorrevole, divertente e pregno di una goliardia che fa sorridere. I personaggi sono ben caratterizzati, alcuni hanno anche un intercalare che li rende riconoscibili, e questa è una cosa buona e giusta.
Arriviamo a quello che va un po' meno bene. In primo luogo, il motivo per cui non ho partecipato alla gara, e che i pirati non lo posso più vedere. Li troviamo ovunque in tutte le salse, tanto che per me è stato impossibile trovare una storia originale da raccontare, e mi sono arreso. Avrei ripiegato nei pirati in senso lato, addirittura avevo in mente qualcosa incentrato al gioco di Monkey Island, che per certi versi trovo anche nel tuo racconto (i nomi dei personaggi, e alcune situazioni divertenti, ad esempio il fatto che si possa creare polvere da sparo così, semplicemente mescolando gli ingredienti e senza alcun processo di amalgama ed essicazione (c'era un episodio di Star Trek serie classica, in cui il capitano Kirk lottava con un uomo mascherato da coccodrillo e creava la polvere da sparo in un modo ancora più improbabile.. ah! Che ridere la Serie Classica.. )). Insomma, la vicenda che racconti manca di una visione nuova di questi cliché, e purtroppo propone anche alcune piccole ingenuità (la canzone che è evidente sia la ricetta, solo che i cattivoni non lo capiscono, e il Deus ex machina..).
Per concludere: ottima la costruzione dell'ambientazione, la voce narrante e i personaggi divertenti, un po' meno bene la storia in sé e la mancanza di qualche elemento di originalità.

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