Eden

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 17 ottobre con un tema di uno dei due Campioni della Nona Era: Davide Mannucci
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Andrea76
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Eden

Messaggio#1 » lunedì 17 ottobre 2022, 23:23

L’Eden è un posto con un bel po’ di tavolini e un sacco di specchi appesi alle pareti, ma non ha niente di speciale. Non si sente musica ed è pieno di gente con cui non passerei il fine settimana: colletti bianchi, studenti con la fissa per i motori, donne dalla bocca larga che parlano di acconciature.
Ho scelto apposta un tavolo in disparte, al riparo dalle chiacchiere degli avventori. Siedo dando le spalle all’entrata, e sulla parete di fronte c’è uno specchio più grande degli altri, uno di quelli lunghi con la cornice in legno. Il mio riflesso parla di occhiaie a forma di mezzelune e di una barba sbagliata, troppo folta a destra e troppo rada a sinistra.
Arriva una giovane cameriera con il pancione. Ha i capelli parzialmente sciupati dalla decolorazione ma nel complesso è più che passabile. Sulla sua camicia è appuntata una targhetta su cui si legge un nome: Brigitta.
“Cosa vuole ordinare?” anche la voce è simpatica, è una voce che squilla senza perforare i timpani.
“Sto aspettando qualcuno,” con il pollice indico la porta d’ingresso alle mie spalle.
“Allora ripasso più tardi, signore,” sorride, un sorriso sincero.
“Complimenti, comunque.”
“Per cosa?” Brigitta aggrotta la fronte.
Punto il dito sulla sua pancia.
“Maschio o femmina?” domando con voce allegra.
Brigitta batte le ciglia tre volte di seguito.
“Non sono incinta!” protesta.
“Ah, mi scusi.”
Va via con le lacrime agli occhi, io invece chiudo i miei e faccio un respiro lungo.
L’Eden è un posto per gente con il sorriso vincente, il portafoglio pieno e la parlantina sciolta. Ho scelto il posto sbagliato per il nostro primo appuntamento.
Riapro gli occhi e sul mio tavolo vedo una mano che non è la mia. Una mano piccola, da bambina. Qualcuno si è seduto di fronte a me.
“Sara!” ho alzato troppo la voce. “Sono felice che sei venuta.”
Ha i capelli illuminati dai colpi di sole, ma i suoi occhi sono neri, molto neri.
“Posso restare solo pochi minuti, Giacomo.”
Allungo una mano sul tavolo, sopra la sua.
“È successo qualcosa?”
“La solita routine. Devo correre a scuola, prendere Daniele e portarlo in ospedale.”
“Come sta andando il trattamento?”
“Non ho voglia di parlarne,” ritrae la mano e se la mette sulle ginocchia. “Giacomo, ti rendi conto che incontrarci è stata una pazzia? Ti rendi conto che vederci non significa solo… vederci?”
Guardo di nuovo lo specchio alle spalle di Sara. Il mio riflesso parla di pochi capelli e tanti problemi. Uno di questi sono i troppi peli nel naso.
“Che vuoi ordinare?”
“Niente, Giacomo. Sono venuta solo per dirti che non dobbiamo più vederci.”
I suoi occhi scuri mi guardano come se fosse l’ultima volta che lo fanno.
“Ciao, Giacomo,” si alza ed esce dal perimetro del tavolo. Noto solo adesso che indossa dei jeans a vita alta.
“Sara…”
Lei si ferma e si gira verso di me. “Dimmi.”
“Che giorno è oggi?”
“Non capisco. È una domanda a trabocchetto?”
“Rispondi.”
“Il 21 settembre. Oggi è il 21 settembre.”
Poggio i gomiti sul tavolo e congiungo le mani.
“Questa cosa può funzionare. Ogni primo giorno d’autunno vediamoci qui e parliamo. Parliamo di noi.”
“A che scopo, Giacomo?”
“Non lo so. Un giorno all’anno è meglio di niente, tutto qui.”
“Tu puoi essere felice solo se ti liberi di me.”
Mi alzo anch’io e le punto il dito contro. “Ma quale liberazione! Lo hai capito o no che non mi importa di niente e di nessuno se non di te?”
Lei scuote la testa. “Dio mio, tu sei sposato. E anche io lo sono,” è tutto quello che riesce a dirmi.
“Ci rivediamo l’anno prossimo?”
“Io…” fa un passo indietro. “Io non posso promettertelo, Giacomo.”
Gira le spalle, due spalle strette e ossute, e va via. Io mi risiedo e osservo allo specchio il suo riflesso mentre attraversa una sala piena di gente che parla di stipendi a sei zeri, di scommesse vinte alla Snai, di vestiti di marca e di auto da mille cavalli.
Sara esce dall’Eden e io non sono sicuro che la rivedrò più.
Però ci spero.
Ho l’impressione che la mia vita andrà avanti solo se potrò raccontarla a lei.



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antico
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Re: Eden

Messaggio#2 » lunedì 17 ottobre 2022, 23:26

Ciao Andrea! Parametri rispettati, buona DAVIDE MANNUCCI EDITION!

alexandra.fischer
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Re: Eden

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2022, 16:28

Eden di Andrea Spinelli Tema centrato. Molto bella la contrapposizione fra l’Eden, il locale dei vincenti, dei colletti bianchi, degli studenti superficiali, delle donne vanitose, e il protagonista, giunto lì per un appuntamento ma di certo per la prima volta. Agrodolce la scenetta con la cameriera Brigitta dal ventre prominente e non per una dolce attesa: la poverina se ne va in lacrime. Geniale la trovata di descrivere il protagonista attraverso lo specchio: di lì il Lettore capisce che è un tipo ansioso, già per come si fa la barba, che è insicuro per via dei capelli che sta perdendo mentre i peli del naso abbondano, proprio come i guai che lo affliggono. Ben descritto anche lo specchio, dalla cornice lunga. Il protagonista, Giacomo, incontra Sara, la sua amante, con tanto di figlio malato. Da parte di lei è l’addio, entrambi sono sposati. Giacomo si aggrappa alla speranza di poterla incontrare il ventun settembre di ogni anno, l’anniversario dell’addio, dove avranno molto da raccontarsi. Questo, malgrado la determinazione di Sara di troncare. Finale che piacerebbe a Murakami.

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Daniele
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Re: Eden

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2022, 17:00

Racconto molto scorrevole, personalmente mi piace leggere parti con lunghi dialoghi, soprattutto se hanno un bel ritmo, come questi.
A livello stilistico poco da dire, scrivi bene e scommetto che anche tu, come altri che ho letto nei winnie the pooh, hai sicuramente un certo background. Un paio di cose però mi sono piaciute meno del resto. L'inizio l'ho trovato un pelo piatto, per me la descrizione del locale sarebbe potuta essere più mostrata, restando comunque il fatto che l'ambiente risulta chiaro al lettore e con così poco tempo e caratteri a disposizione non è per nulla scontato. Caratteri che, sempre a livello stilistico, potevano essere in parte risparmiati togliendo qualche dialogo tag: personalmente avrei fatto a meno dei "domando" e "protesta", già chiari dal virgolettato, ma è anche vero che il tempo a disposizione è poco già per ideare e scrivere, ancor meno per autorevisionarsi.
A livello di tema sono un po combattuto, perché più che "lasciami andare", da questo punto di vista, mi arriva più un "resta con me". Per avere davvero il tema "lasciami andare" avresti dovuto raccontarlo dal punto di vista di lei.
In definitiva bel racconto, scritto bene. Ad una prima lettura il vostro mi sembra un gruppo tosto, bello competitivo.

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GiulianoCannoletta
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Re: Eden

Messaggio#5 » mercoledì 19 ottobre 2022, 11:51

Ciao Andrea, sempre un piacere leggerti.
Mi piace il tuo modo di tratteggiare i personaggi perché riesci a renderli tridimensionali con una serie di pennellate che non mi paiono mai banali. In questo caso le riflessioni sugli avventori del bar che con cui riesci a definire il protagonista "per contrapposizione" rispetto alle persone che detesta. O ancora la gaffe che fa con la cameriera.
Tutto il confronto fra Sara e Giacomo si svolge con uno scambio di battute in cui riesci a presentarci dettagli della loro vita e della relazione. L'unico appunto è che forse sono veramente troppe cose concentrate in uno spazio breve (le due rispettive famiglie, la malattia del figlio Daniele) e che restituiscono solo in parte un rapporto certamente profondo.
A rileggerci presto.
Giuliano
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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Emiliano Maramonte
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Re: Eden

Messaggio#6 » giovedì 20 ottobre 2022, 19:29

Ciao Andrea, molto felice di averti letto!
Parto dall'incipit e ti faccio i miei complimenti perché è molto bello, scorrevole, brioso... Insomma, il tipo di attacco che vorrei vedere in un racconto.
Il racconto mi è piaciuto. Scritto molto bene, con pochissime sbavature e, direi, con mano sicura.
La storia è particolare: due "fedifraghi" si incontrano e lei vuole troncare la relazione clandestina. Lui non vuole che finisca e propone almeno un incontro all'anno. Mi è molto piaciuto questo voler restare attaccato almeno a una chiacchierata, per non far svanire l'ìllusione di un rapporto e sentirsi vivo.
Probabilmente lo spazio a disposizione non ha consentito di chiarire meglio la situazione, ma a me non ha dato fastidio l'eccesso di info.
Per il momento sei sul mio personale podio. Bravo.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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kruaxi
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Re: Eden

Messaggio#7 » sabato 22 ottobre 2022, 7:16

Eden

Di Andrea76

Non sono ben sicuro di aver compreso il senso di questo racconto. Ci sono tanti particolari che sembrano nascondere significati evidentemente al di fuori della mia portata, credo.
Stiamo parlando di un’ossessione d’amore, di una metafora delle stagioni o di cosa? Mi ha lasciato davvero perplesso. Beninteso, non è scritto male, anzi, ma non l’ho capito.
Piacevole, però mi ha lasciato un senso di irrisolto.

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Gennibo
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Re: Eden

Messaggio#8 » domenica 23 ottobre 2022, 11:12

Ciao Andrea e piacere di averti letto, l’incipit del tuo racconto mi è piaciuto molto, ma più andavo avanti e più mi chiedevo il senso di alcuni tratti, tipo: perché la scena con la cameriera? Perché sceglie proprio quel posto?
La mano piccola, da bambina, mi ha distratto, mi ha fatto pensare a qualcuno di molto giovane per poi capire che invece era la donna con cui aveva una relazione.
Una storia che mi sembra scritta per depistare il lettore con la possibilità di varie letture per arrivare al finale che volevi.
Sono d’accordo con Daniele, scrivendolo dal punto di vista di lei il tema sarebbe stato più azzeccato.
Comunque è scritto bene e la lettura è piacevole.
Alla prossima e buona edition!

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Eden

Messaggio#9 » domenica 23 ottobre 2022, 21:08

Ciao Andrea.
Allora, da dove partiamo? Il racconto è scritto bene, ma trovo abbia diverse problematiche.
Il primo problema è che è ricco di parentesi che non hanno una collocazione precisa nella storia. Tutta la descrizione della cameriera, la figuraccia sul pancione, lo specchio e i peli del naso, lui che si accorge dei jeans a vita alta... Trovo sia semplice riempitivo che distoglie l'attenzione dagli eventi che contano. Perché il lettore attento, soprattutto in racconti brevi, si chiede: perché mi sta dando questa informazione? Perché mi sta mostrando questa scena? Vuole indicarmi qualcosa? E di conseguenza la storia perde potenza, perché il lettore (o almeno io) cerca risposte che non ci sono, dal momento che sono immagini buttate un po' lì così.
Altra cosa, ho trovato i dialoghi un po' artificiosi, come il fatto che i due si chiamino continuamente per nome (generalmente non lo facciamo quasi mai, nella realtà) o le informazioni ovvie che vengono date più al lettore che ai personaggi ("io sono sposata e lo sei pure tu", si dicono davanti a tutti. Informazione che i due già sanno e che non sbandiererebbero di certo ai presenti in un bar, dopo che lui ha alzato la voce puntandole contro il dito).
Insomma, ci sarebbero degli elementi da sistemare.
Buona edition!

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christianfloris
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Re: Eden

Messaggio#10 » giovedì 27 ottobre 2022, 13:20

L’idea è buona, il tema rimane per lungo tempo sottotraccia ma poi emerge con chiarezza. Quello che mi convince meno è una certa teatralità eccessiva che si coglie nei due personaggi e nelle rispettive battute di dialogo che fanno rapidamente perdere di credibilità alla storia. Una piccola imprecisione – ma è una quisquilia -: l’autunno astronomico comincia il 23 settembre. Inoltre, viene forzata un po’ troppo la mano nella descrizione dell’Eden come un posto per gente con portafogli e pancia piena, ma si crea in questo modo un’antipatia per degli arricchiti che però non si comprende in che modo c’entri col dramma dei protagonisti. Bene, ma forse un’ultima revisione finale avrebbe dato maggior lustro all’impalcatura complessiva.

La mia valutazione è 7.

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Spartaco
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Re: Eden

Messaggio#11 » domenica 30 ottobre 2022, 12:22

Anche in questo caso siamo al cospetto di una prima persona, mi chiedo se sia un complotto a questo punto. In questo caso si è fatto uno sforzo maggiore per caratterizzare il protagonista, ma non sufficiente a dare vitalità a una storia senza picchi. I dialoghi sono un po’ forzati, brutta l’uscita finale in cui lei ci dice che sono entrambi sposati. Certe cose devono uscire spontaneamente. Potevi far giocare lui con la fede che purtroppo era diversa da quella di lei… per esempio.
Nel complesso un racconto senza lode e senza infamia. Pollice stabile a metà.

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