Pausa pranzo

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 17 ottobre con un tema di uno dei due Campioni della Nona Era: Davide Mannucci
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Andrea Furlan
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Pausa pranzo

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2022, 0:06

Sei di corsa. Come sempre.
Una pausa pranzo dove avresti voluto andare a Pilates, sudare, rilassarti per almeno tre quarti d’ora.
Invece Allegra, la mamma di Massimo, ti ha chiamato.
Tu, Sara e Ilaria non la sopportate: difende quel minus di suo figlio a ogni occasione, anche contro l’evidenza. Sai che metà della classe, inclusa tua figlia, lo trova uno sfigato. Quando hai accettato di vederla, controvoglia, hai pregustato il taglia e cuci che ne sarebbe venuto fuori.
Parcheggi lo scooter e la vedi da sola al tavolino del bar, rigida, la borsa stretta in mano. Tipico per una instabile come te, pensi. Chissà che diavolo vuoi.
Quando ti vede ti fa un cenno, non si alza.
«Ciao Marta. Grazie per essere venuta, scusa la fretta. Avevo davvero bisogno di parlarti: sei la sola che mi ha sempre sostenuto, fra le mamme della classe.» Sollevi un sopracciglio: piuttosto sei una delle poche con cui non ha litigato.
Ha il tono spento che non sopporti, quello che riconosci subito quando ti chiama. Sceglie sempre i momenti peggiori: una riunione importante, l’ora di cena quando stai per mettere a tavola i bambini.
«Figurati. Ma ho poco tempo, oggi pomeriggio ho quattro riunioni. Perché tutta questa urgenza?» La fissi, notando solo ora che porta gli occhiali da sole, nonostante la giornata grigia. È tesa, aggrappata alla borsetta appoggiata sulle sue ginocchia.
«Ecco, si tratta di Pietro.» Lo dice con un tono imbarazzato, insolito. «Mi ha mandato via di casa.» Pronuncia le ultime parole in fretta, come se non volesse sentirne il sapore.
Spalanchi gli occhi, un sorriso che fai fatica a dissimulare. La cosa si fa interessante. La stronza non mostra mai un momento di debolezza, non fa errori. Altrimenti tu e le tue amiche ne avreste già approfittato.
«In che senso? Non andate più d’accordo? L’ultima volta che vi ho visto alla festa della scuola eravate tutti sorridenti.»
«È complicato, Marta. Non so se te ne ho mai parlato, ma a casa nostra è lui che decide certe cose. Io sono molto, ehm, tradizionale. I miei genitori mi hanno sempre dato dei principi piuttosto rigidi.» Tiene lo sguardo basso, il tono monocorde.
«E Massimo, starà con te o con lui?» Ti penti subito di averlo chiesto. Troppo ovvio: in questi casi i ragazzi rimangono con le madri, mentre gli uomini di solito si trovano la ventenne di turno.
Alza lo sguardo dietro alle lenti scure, una lacrima scivola lungo la guancia. «Ma con lui, è ovvio. Non mi permetterebbe mai di portarlo con me.»
Qualcosa non torna, pensi: devi essere davvero in difficoltà.
Adesso ha tutta la tua attenzione.
«Sono tornata a vivere da mia madre. Massimo non l’ho più visto, non me lo ha neanche passato al telefono. Ma stamattina ho dovuto cercare Pietro, non ce la facevo più. Sono tornata a casa.» C’è qualcosa fuori posto, che ti dà fastidio ma non riesci a individuare.
«Abbiamo parlato, poi lui si è innervosito. Mi ha detto che era finita, di lasciarlo andare. Ma io lo amo ancora, lo so che sembra assurdo, ma se mi dicesse che ci vuole riprovare lo riprenderei.» Sta parlando a macchinetta. Guardi meglio il suo viso, intuisci qualcosa.
«Allegra.» Non ti ascolta, continua come se non ci fossi.
«Continuava a ripeterlo, vattene, lasciami andare. Io ascoltavo in silenzio, alla fine sembrava che parlasse da solo, ma lo so che non era vero. Non lo pensava.»
«Allegra aspetta, fai vedere.» Ti avvicini, le togli gli occhiali senza che si muova. Come avevi immaginato, il suo occhio destro è tumefatto, livido, un po’ sporco di sangue.
«Cosa ti ha fatto quel bastardo? Adesso andiamo subito alla polizia, vieni.» Cerchi di afferrale una mano, ma resiste. La borsa cade a terra.
«Non era vero. Non potevo lasciarlo andare. Pietro. L’amore della mia vita.» Crolla sul tavolino, si appoggia sulle braccia singhiozzando forte.
Noti qualcosa che sporge dalla sua borsetta aperta.
Sembra un fagotto di carta assorbente da cucina, un lato impregnato da un liquido rosso.
Tre dita sporgono fuori dall’involto, sfiorando l’asfalto.



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antico
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2022, 0:15

Ciao Andrea! Caratteri e tempo ok, buona DAVIDE MANNUCCI EDITION!

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DandElion
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#3 » mercoledì 19 ottobre 2022, 17:39

Plot twist splatter! Adoro.
Molto ben scritto, il personaggio di Allegra-che-poi-tanto-allegra-non-pare, mi piace molto.
Facile per me immedesimarmi completamente con Marta che rinuncia a ogni sua cosa se qualcuno chiede aiuto e che poi si costringe a mettere una pezza alla realtà anche orribile che la travolge.
parola chiave "instabile".. direi che l'ha ampiamente dimostrato.
ottima prova.
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Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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Polly Russell
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#4 » domenica 23 ottobre 2022, 18:08

A meno che non sia un libro game, bandirei la seconda perdona, dal globo!
Per fortuna tu la usi bene e il mio stress da II pers sing, si affievolisce.
Molto bello il finale, inaspettato, deliziosamente gore. Buona caratterizzazione dei personaggi e trama solida. Abbiamo un dove, un come, un perché è anche un po’ dì background: con 4k mi pare un buon risultato.
Polly

alexandra.fischer
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#5 » domenica 23 ottobre 2022, 19:04

Tema centrato. Allegra. Che nome sbagliato per una donna che è stata picchiata e mutilata di tre dita da un uomo che l’ha cacciata di casa, si è preso il figlio e l’ha costretta a tornare a vivere con l’anziana e severa madre. Alla faccia dell’allegria durante la riunione scolastica. Il personaggio si fa amare per questa fragilità di fondo. Se il figlio appare sfigato rispetto ai compagni e la stessa Allegra antipatica a tutte le altre madri il motivo è semplice: sono vittime provocatrici dell’aguzzino, in questo caso il padre. Marta è un personaggio complesso, dura, lavoratrice indefessa in casa e fuori. Dapprima pare godere della disgrazia di Allegra, infine decide di aiutarla, ma lei non segue il consiglio di andare alla polizia. Spera in un improbabile ritorno con il marito, legata com’è alla finzione di quel legame.

Attenzione:
ti scrivo la frase corretta:
Ciao, Marta

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Shanghai Kid
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#6 » domenica 23 ottobre 2022, 20:20

Ciao Andrea e piacere di leggerti!
Che dire? Lo sai che sono una grande estimatrice della tua penna e della tua fantasia e devo dire che nemmeno questa volta hai disatteso le mie aspettative, anzi.
Il tuo racconto è godibilissimo e scritto molto bene. Se proprio devo farti le pulci, mi dichiarerò in disaccordo con Polly e secondo me il finale era piuttosto telefonato, almeno, io me lo aspettavo. Il racconto è comunque riuscito, eccome, però ecco, se proprio devo segnalarti un possibile punto di miglioramento ti direi di “tenere più nascosta” la deriva finale che prende la storia.
A rileggerti presto,
Elisa

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Andrea Furlan
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#7 » lunedì 24 ottobre 2022, 0:52

Grazie mille per i vostri commenti, mi sembra che globalmente vi sia piaciuto e sono molto contento. Soprattutto grazie a Dandelion, Elisa e Polly per gli apprezzamenti ! :-)
La seconda persona: è davvero il primissimo racconto che scrivo così e ho voluto provare, mi sembrava aiutasse a rendere l'idea di una Marta mamma-in-carriera un po' arrogante.
Le dita/la mano: l'oggetto che sgattaiola fuori dalla borsetta è la mano del marito, tagliata da Allegra stessa dopo averlo ucciso, forse proprio con l'intenzione di non lasciarlo andare. Mi sono reso conto dopo che il riferimento sul finale poteva essere poco chiaro.
Interessante avere giudizi contrastanti sulle semine e il colpo di scena finale, sarei curioso di sapere di più su cosa ne pensate per capire meglio. Diciamo che sull'uso degli indizi mi sento ancora troppo acerbo...

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DandElion
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#8 » martedì 25 ottobre 2022, 11:18

Andrea Furlan ha scritto:Le dita/la mano: l'oggetto che sgattaiola fuori dalla borsetta è la mano del marito, tagliata da Allegra stessa dopo averlo ucciso, forse proprio con l'intenzione di non lasciarlo andare. Mi sono reso conto dopo che il riferimento sul finale poteva essere poco chiaro.

Per me era palese, ci sono rimasta male leggendo nei commenti che forse erano le dita di lei.. per me è stato subito chiarissimo che le dita non fossero sue.
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DandElion
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#9 » martedì 25 ottobre 2022, 11:19

DandElion ha scritto:
Andrea Furlan ha scritto:Le dita/la mano: l'oggetto che sgattaiola fuori dalla borsetta è la mano del marito, tagliata da Allegra stessa dopo averlo ucciso, forse proprio con l'intenzione di non lasciarlo andare. Mi sono reso conto dopo che il riferimento sul finale poteva essere poco chiaro.

Per me era palese, ci sono rimasta male leggendo nei commenti che forse erano le dita di lei.. per me è stato subito chiarissimo che le dita non fossero sue.
Come mi sembra abbastanza probabile che Massimo sia morto insieme al padre.. visto che "rimarrà con lui"..
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Stefano.Moretto
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#10 » giovedì 27 ottobre 2022, 1:50

Ciao Andrea
Visto il tipo di racconto divido in due parti la valutazione tra tecnica e trama
Dal lato trama (me la sbrigo veloce su questo punto) il modo in cui crei questo crescendo di ansia è bellissimo. Mi aspettavo che Allegra avesse fatto qualcosa di molto brutto, ma non capivo perché continua a parlare del marito al presente (es: se mi dicesse.. Io tornerei). Le dita mozzate sono un bel tocco.
Lato tecnico: la seconda persona è MOLTO intrigante, ma va usata con moltissima attenzione e in determinati contesti in cui è utile. Secondo me questo non era adatto, sia perché stai descrivendo un personaggio molto specifico e di nicchia (donna con figli e giro di amiche da telefilm) sia perché un po' stronzetta, almeno inizialmente, e il lettore si infastisce a sentirsi descrivere come uno stronzetto.
Inoltre c'è un grosso problema tecnico all'inizio:
Tipico per una instabile come te, pensi. Chissà che diavolo vuoi.

Non puoi assolutamente mettere dei pensieri nella narrazione in questo modo se usi la seconda persona. La prima frase può tranquillamente riferirsi sia alla protagonista che alla sua interlocutrice, perché non essendo, per esempio, in corsivo, ed essendo la narrazione in seconda persona, potrebbe essere sia un pensiero diretto che un pensiero indiretto. In questo caso è d'obbligo utilizzare il corsivo o segni (virgolette, caporali) per segnalare che è un pensiero diretto; oppure usare i pensieri indiretti come nel resto della narrazione

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Rick Faith
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#11 » giovedì 27 ottobre 2022, 3:14

Ciao Andrea, felice di rileggerti.
Devo fare una premessa: rispetto all'Ottava meraviglia mi è piaciuto anche di più (e quello lo misi sul podio se non ricordo male), ma togliendo il gusto personale credo che sia meno riuscito nel complesso.
La storia che racconti nei limiti della prova è molto buona, vediamo molti dettagli, il contesto generale esce fuori con grande chiarezza, con poche cose ben selezionate hai fatto veramente uno spaccato di vita notevole.
Detto questo, secondo me la seconda persona è stata una scelta non molto indovinata. Non ho nulla contro la seconda in sé e capisco la voglia di sperimentarla, io stesso l'ho fatto in questa edizione. Tuttavia in questo contesto a mio parere non aggiunge all'esperienza di lettura, anzi toglie coinvolgimento visto che la sensazione è quella di un narratore che racconta passo passo gli avvenimenti (un po' come l'arbitro di un gioco da tavolo o il master di un gioco di ruolo).
Marta è un personaggio ottimamente caratterizzato, davvero ben fatto, siamo pieni di dettagli che ci fanno costruire un contesto molto vivido. Ho trovato molto buono l'aver messo sullo stesso piano, tra i momenti peggiori in cui disturbare, una riunione importante e la cena dei bambini. È un modo molto elegante per esprimere le priorità del personaggio, ci dice molto di lei. Ecco, un personaggio così ben delineato secondo me avrebbe tratto beneficio da una terza o una prima persona.
Però questo è sicuramente il posto giusto per sperimentare, hai fatto benissimo a provare se ne hai sentito la voglia.

Buona edizione.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#12 » giovedì 27 ottobre 2022, 11:53

Ciao Andrea, piacere di leggerti.

Mi unisco ai commenti sulla riuscita incerta della seconda persona.
Per darti una nota in più, aggiungerò che l'incipit mi ha frenato un po' mentre il resto scorreva piuttosto bene. Il problema è stato ritrovarsi tanti nomi propri nelle prime righe. Sai bene come i PNG cambino di importanza, nei GDR, quando arrivano ad avere diritto ad un nome. ;-)
E' come se dicessi in partenza di dover immaginare in scena cinque attori, fra protagonista e altri 4 nomi, e poi due non li fai uscire per niente dalle quinte. Uno sforzo che hai richiesto al lettore e che potevi evitare con facilità con un generico "Tu e le altre", che non quantificando avrebbe dato anche un maggior peso all'essere 'outsider' di questa Allegra e della stranezza della sua richiesta.
Mi unisco però anche a coloro che hanno apprezzato la svolta splatter, adatta al periodo che si avvicina.
Bella trovata, intrigante.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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SarahSante
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#13 » giovedì 27 ottobre 2022, 19:10

Ciao Andrea.
Racconto bello, ben scritto e strutturato a ritmo crescente. Anche a me non piace la seconda persona, ma non mi ha disturbato, l’hai usata bene.
C’è un buon ritmo e una buona caratterizzazione di entrambi i personaggi. Mi sono figurata bene Allegra con il tono spento, che pronuncia le parole in fretta aggrappata alla borsetta e così in difficoltà da piangere di fronte a Marta, così come Marta pronta a prendere in giro Allegra con le amiche perché non la sopporta e che ciononostante si presta ad incontrarla.
Il finale mi ha veramente spiazzato perché la deriva splatter non me la aspettavo e ancora non so se mi piace. È sicuramente un finale d’effetto, ma non mi ha convinto fino in fondo

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Il Saggio
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Re: Pausa pranzo

Messaggio#14 » martedì 1 novembre 2022, 10:43

Ciao Andrea
Ho trovato interessante l'idea di utilizzare una seconda persona. è una forma stilistica inusuale, piuttosto rara, che può in qualche modo coinvolgere il lettore, se ben utilizzata. Ci sono stati dei momenti di piccola confusione (non si capiva se la locuzione utilizzata fosse un pensiero o una descrizione), ma a parte questo, ha funzionato.
Venendo alla storia in se, credo che l'epilogo difetti di una "maturazione" che serve in questi casi ad amplificare l'effetto sorpresa. In altre parole, manca la semina. è un elemento che forse si riesce a gestire meglio in un racconto lungo, ma avresti potuto inserire anche in questo caso, vista la chiosa macabra. Nel complesso una buon racconto. Per me un pollice tendente verso l'alto, ma a tratti oscillante.

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