Non mollare.

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 17 ottobre con un tema di uno dei due Campioni della Nona Era: Davide Mannucci
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Pietro D'Addabbo
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Non mollare.

Messaggio#1 » martedì 18 ottobre 2022, 0:55

Gli ospiti francesi escono in cortile, i due ragazzi infilano dei pattini strani: le quattro ruote sono in fila, non a coppie come i miei.
Si appoggiano alla ringhiera e si spingono in avanti, alternando i piedi come lame sul ghiaccio. Il più piccolo si ritrova comunque seduto per terra. Non deve essere piacevole sbattere così sul cemento, nonostante le protezioni. In effetti non ne ha per il sedere.
Resta a terra, slaccia le fibbie e si rialza.
Si avvicina e mi mostra l’attrezzatura.
“Voulez-vous?”
Io agito la mano, spero che capisca.
Mio padre sorride, si avvicina.
“Provaci almeno, ci sono io con te. Non ti mollo finché non sei pronto.”
Mi aiuta a indossare tutto, ma le ginocchiere sono troppo rigide.
“Mi sento ingessato.”
Me le toglie. In compenso mi stringe molto più forte tutte le cinghie, alle caviglie e al casco.
Mi prende le mani, puntella i pattini contro le sue scarpe e mi tira in piedi.
Un attimo.
Sgrano gli occhi a vederlo allontanarsi.
“Mi hai mollato.”
“Sei pronto. Adesso devi solo restare in piedi.”

-

“Steven John Bradbury”
Lo speaker fa il mio nome per primo.
Posto interno, il ghiaccio sarà più compatto.
L’allenatore guarda gli altri atleti che girano in tondo, si scaldano per la gara. Gli occhi gli brillano.
“Consigli dell’ultimo minuto?”
Mi guarda, si allontana di qualche passo, allarga le braccia.
“Steven, eri sfavorito ai quarti, ancor di più alla semifinale, ed eccoti qua. In finale. Fai quello che hai fatto le altre volte.”
Ho avuto una gran fortuna, ma mi sono impegnato.
“Intendi… mettercela tutta?”
Si riavvicina, mi prende per la nuca.
“Resta in piedi, Steven. Resta in piedi e finisci la gara! Comunque vada, a Sidney sei già un eroe.”
Stringo i denti e raggiungo il mio posto.
Anche gli altri quattro sono pronti, già chini prima dello start.
E infatti, che schegge, devo cercare di non farmi doppiare.
Destro, sinistro, in curva slittare all’esterno, di nuovo destro, sinistro.
Quei quattro sembrano moto, si piegano in curva fino a sfiorare il ghiaccio con la mano.
Slittare all’esterno, destro, sinistro.
Ma cosa? Non ci posso credere!
Sono primo!

-

Il pacco è enorme, la carta rossa lucente e il nastro giallo intrecciato in un fiocco gigantesco. Il regalo più appariscente sotto l’albero.
“Ehi piccola, come si dice?”
Lucy abbraccia il nonno, lo stringe così forte che potrebbe spezzarlo.
“Grazie nonno.”
Il nonno abbozza una smorfia, le dà una spintarella sul braccio.
“Forza aprilo, che aspetti? Che il nonno se lo riprenda?”
La bambina ride, scansa gli addobbi e sposta il regalo al centro della stanza.
Sotto la carta c’è uno slittino.
“Siiiiì, nonno! Grazie! Papà, lo posso provare?”
Sfoggio la mia migliore faccia severa.
“Le sai le regole, cucciola. Non si gioca in salotto, non si urla per strada e…”
“Non si mangia dopo mezzanotte, se non vuoi essere un gremlin.” piega le braccia, come fossero zampette “Troppo tardi papà, ormai lo sono!”
“E di che tipo?”
“Di quelli del solletico!”
Prova a scappare, ma mi basta qualche passo per essere su di lei, catturarla.
Le sue ‘zampette’ dalle piccole dita cercano le ascelle, il mio punto debole, ma le tengo ben strette.
“Questa volta non hai scampo!”
Il nonno prende a bastonarmi, senza metterci energia. Sta al gioco anche lui
“Molla quella bimba, marrano! Gremlin o no, è pur sempre mia nipote!”

-

La giornata è calda, l’erba verde e la collina perfetta.
Abbraccio mia figlia, davanti a me sullo slittino
“Lucy, sei pronta? ”
“Affermativo papà”
“E tu nonno?”
Sembra un po’ spaesato, sull’altro slittino.
Si volta a guardarmi, mi fa la linguaccia.
Si dà la spinta e parte.
“Affermativo figliolo.”
“Furbastro di un nonno!”
Diamo la spinta e partiamo anche noi.
Lucy urla, entusiasta.
Mi piacerebbe regalarle la neve, per Natale.
Ma le tradizioni le hanno inventate dove il mondo è alla rovescia.
Risaliamo il pendio.
Sistemo in posizione la slitta, ma Lucy non mi lascia sedere.
Mi guarda con i suoi occhi scuri.
“Posso farcela. Lasciami provare.”
Annuisco.
“E se non cadi, ti regalo una medaglia.”


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: Non mollare.

Messaggio#2 » martedì 18 ottobre 2022, 0:58

Ciao Pietro! Parametri ok, buona DAVIDE MANNUCCI EDITION!

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Signor_Darcy
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Re: Non mollare.

Messaggio#3 » martedì 18 ottobre 2022, 15:22

Confesso di non aver capito il tuo racconto. Ci sono quattro segmenti, di cui due, il terzo e il quarto, evidentemente legati tra loro. Gli altri due onestamene non me li spiego: o sei a conoscenza di dettagli personali di Bradbury (come ha cominciato a pattinare, chi è sua figlia, eccetera), oppure hai inventato il tutto e a fini narrativi va bene lo stesso – un po’ meno a livello logico, ma pazienza. In ogni caso credo di essermi perso dei pezzi.
Per il resto non è scritto male, a parte la mancanza di pathos di quel “Ma cosa? Non ci posso credere! Sono primo!” che mi suona enfatico e un po’ freddo.
Molto tenere le scene famigliari, specie quelle col nonno.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Non mollare.

Messaggio#4 » martedì 18 ottobre 2022, 18:20

Signor_Darcy ha scritto:... credo di essermi perso dei pezzi.
Per il resto non è scritto male, a parte la mancanza di pathos di quel “Ma cosa? Non ci posso credere! Sono primo!” che mi suona enfatico e un po’ freddo.


Ciao.
Ho provato a inventare l'arco di tempo che va dall'infanzia alla paternità di un atleta reale, conosciuto per le gag della Gialappa's ma che, per me, meriterebbe solo rispetto e onori.
La vita e lo sport gli hanno insegnato a non mollare, e anche come genitore è portato a farlo. Ma arriva il momento in cui deve rivoltare se stesso e lasciare andare.
Concordo in pieno sulla frase enfatica, solo adesso mi viene in mente che avrei potuto accennare a una campanella o bandiera a scacchi piuttosto che usare 'un pensiero' troppo esplicito del PoV.
Mi spiace non essere riuscito a legare meglio fra loro gli episodi.
Grazie per i tuoi commenti.
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Signor_Darcy
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Re: Non mollare.

Messaggio#5 » martedì 18 ottobre 2022, 20:48

Pietro D'Addabbo ha scritto:
Signor_Darcy ha scritto:... credo di essermi perso dei pezzi.
Per il resto non è scritto male, a parte la mancanza di pathos di quel “Ma cosa? Non ci posso credere! Sono primo!” che mi suona enfatico e un po’ freddo.


Ciao.
Ho provato a inventare l'arco di tempo che va dall'infanzia alla paternità di un atleta reale, conosciuto per le gag della Gialappa's ma che, per me, meriterebbe solo rispetto e onori.
La vita e lo sport gli hanno insegnato a non mollare, e anche come genitore è portato a farlo. Ma arriva il momento in cui deve rivoltare se stesso e lasciare andare.
Concordo in pieno sulla frase enfatica, solo adesso mi viene in mente che avrei potuto accennare a una campanella o bandiera a scacchi piuttosto che usare 'un pensiero' troppo esplicito del PoV.
Mi spiace non essere riuscito a legare meglio fra loro gli episodi.
Grazie per i tuoi commenti.

Ok, il senso era quello che immaginavo, allora. Legando meglio le parti avresti probabilmente ottenuto un risultato migliore.

(Quella di Bradbury vittoria giustissima: sono appassionato di sport invernali e la sua storia la conosco.)

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MatteoMantoani
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Re: Non mollare.

Messaggio#6 » mercoledì 19 ottobre 2022, 17:54

Ciao Pietro, piacere di rileggerti.
Mamma mia XD quando ho letto Bradbury mi sono ricordato subito della puntata della Gialappa's che mi ha fatto piegare in due dal ridere. E penso che il problema di fondo stia proprio qui: stai cercando di fare provare empatia per un personaggio che.. alla fine.. ha vinto per puro culo! Direi che quindi ho letto il racconto con piacere, ma non sono riuscito a fare mio il messaggio del racconto.. complice sicuramente il fatto della scenetta della Gialappa's.. comunque, un tentativo veramente coraggioso. :)

Commissa’
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Re: Non mollare.

Messaggio#7 » venerdì 21 ottobre 2022, 10:58

Ciao Pietro, comincio col dire che non mi trovo d’accordo con i commenti precedenti. Nel tuo testo ho rinvenuto la volontà e lo sforzo di voler produrre e voler presentare qualcosa di diverso dal compitino solito che purtroppo piace a tanti. C’è ricerca, c’è sperimentazione nei tuoi salti temporali: nei primi tre segmenti trasmetti le singole emozioni dei protagonisti nonno/padre/nipote, nel quarto le fondi trasformandole in una passione comune. E nemmeno dovresti unire le diverse parti: un testo deve essere composto da un “detto” e da un “non detto” perché è lì che entra in gioco il lettore con la sua interpretazione, il proprio vissuto e le proprie esperienze, contribuendo a rendere il testo unico e originale e rendendolo partecipe. Non mollare… stai cercando il tuo stile e sei sulla buona strada.

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Michael Dag
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Re: Non mollare.

Messaggio#8 » domenica 23 ottobre 2022, 18:15

Non mollare, di Pietro D’Addabbo,
Devo dire che il tutto mi ha lasciato perplesso.
è un esperimento interessante il tuo, sicuramente difficile da realizzare, ma con qualche limatura.
Il tema c'è, ma a mio avviso manca di impatto.
"Ma le tradizioni le hanno inventate dove il mondo è alla rovescia."
Sono in auastralia e lui pensa all'inverno innevato dell'europa, giusto? Davvero una frase da applausi.

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david.callaghan
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Re: Non mollare.

Messaggio#9 » lunedì 24 ottobre 2022, 18:52

Ciao Pietro
ho capito la tua intenzione senza problemi, però trovo che gli ultimi due salti temporali siano un po' troppo distanti. Fino al secondo regge bene, per me. Poi si vanno a narrare situazioni così in là che le trovo del tutto disconnesse tra loro. E per questa ragione non mi è arrivato nulla a livello emotivo nella seconda parta. 4000 caratteri li trovo pochi per una sperimentazione del genere, ma complimenti per aver tentato ed essere uscito dal mucchio.

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jimjams
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Re: Non mollare.

Messaggio#10 » giovedì 27 ottobre 2022, 18:26

Ciao, Pietro. Racconto interessante nella scia del "lasciare andare i figli". In questo caso c'è un passaggio generazionale tra un segmento e l'altro con i personaggi, che in una sorta di passaggio del testimone, affrontano il momento in cui bisogna lasciare andare il proprio figlio in qualche attività, simbolica o meno che sia. Non capisco il richiamo a un personaggio probabilmente reale, ma non è molto importante, sono sicuro che mi basterebbe una googlata. Probabilmente per questo il secondo episodio mi fa un po' strano, con questa vittoria inaspettata. Stile nel complesso buono ma migliorabile in alcuni punti.

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Andrea76
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Re: Non mollare.

Messaggio#11 » giovedì 27 ottobre 2022, 19:23

C’è molta sperimentazione in questo racconto, e io tendo a premiare il coraggio di chi non si limita al compitino. È vero, il sinolo regge fino al terzo salto temporale, poi il racconto si slega e si fa fatica a seguire un filo logico. Fino a quel momento, la paratassi utilizzata nel testo scandisce al meglio il trascorrere del tempo.

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L'inquisitore
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Re: Non mollare.

Messaggio#12 » venerdì 28 ottobre 2022, 11:55

Ciao Pietro. Nella prima parte mi sono chiesto il perché dei francesi, pareva un dettaglio particolare e ingiustificato. La seconda parte l'ho trovata caotica da seguire, ma il nucleo della scena è comprensibile e ci si chiede dove tu voglia arrivare.
Nella terza (scena più carina a livello di contenuto) è difficile seguire perché non è tutto chiaro, non si vedono i soggetti coinvolti. Immagino ci sia lo zampino dei pochi caratteri, ma così abbiamo un racconto che non funziona a dovere.
La quarta parte funziona meglio, ma ci regala un finale un po' spento. Cos'ho letto? Un tizio che prima è bambino, poi diventa pattinatore, poi regala una slitta a sua figlia? E quindi?
Capisco che sia un lavoro biografico, ma senza cogliere o conoscere il personaggio in questione non sono in grado di godere del testo e questo è un difetto.
Come nel racconto di Stefano manca un'idea interessante, un guizzo, anche se nel tuo ho apprezzato di più il tentativo di dare una struttura a stacchi temporali (forse non del tutto riuscito a causa dell'inconsistenza della trama) e una costruzione di scene un pelo più particolari.
Sugli stacchi temporali: dev'esserci consequenzialità. Il primo potrebbe c'entrare col secondo, ma tra i primi due e gli ultimi due non c'è nessuna connessione.
A livello stilistico ti sostieni su periodi un po' troppo brevi e la lettura risulta saltellante e fredda. Ho notato che è una tendenza che attraversiamo tutti passando dal raccontato al mostrato e che serve uno sforzo consapevole per ammorbidire un po', quindi ho voluto fartelo notare.
Con l'invito di costruire trame più ridotte per poterti avvalere in modo costruttivo dello spazio a disposizione, ti assegno un pollice ni tendente al positivo.

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